MANDATARIA MANDANTI. ARCHITETTURA E CITTA' STUDIO ASSOCIATO architettura e paesaggio CERTIFICATION ITALIA APAVE

Documenti analoghi
MANDATARIA MANDANTI. ARCHITETTURA E CITTA' STUDIO ASSOCIATO architettura e paesaggio CERTIFICATION ITALIA APAVE

OPERE IDRAULICHE E STRUTTURALI. StudiO CrocE. Voce el.pr. MISUR A DESCRIZIONE LAVORI

GESTIONE DELLE MATERIE RELAZIONE SULLA GESTIONE DELLE MATERIE E approvato. Dott. Ing. Ivo Fresia. verificato. Dott. Ing.

D.M. 10 agosto 2012 n. 161

FEDERCHIMICA 11 A CONFERENZA DEI RESPONSABILI DI STABILIMENTO E DEI RESPONSABILI HSE. Milano, 10 aprile 2018

ALLUVIONE 19 GENNAIO 2014

COMUNE DI ARCIDOSSO PROGETTO ESECUTIVO PER LA REALIZZAZIONE DI STRADA DI PENETRAZIONE ZONA ARTIGIANLE DI ARCIDOSSO CAPOLUOGO

MANDATARIA MANDANTI. ARCHITETTURA E CITTA' STUDIO ASSOCIATO architettura e paesaggio CERTIFICATION ITALIA APAVE

RELAZIONE SUL CAMPIONAMENTO DELLE TERRE

Brescia, IL DPR 120/2017: GESTIONE TERRE E ROCCE DA SCAVO

La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo. Rosanna Laraia ISPRA

REALIZZAZIONE DI DUE CASSE DI ESPANSIONE NEL BACINO DEL TORRENTE DOGANA PROGETTO DEFINITIVO

RIFIUTI O MATERIALI DA SCAVO?

Il nuovo decreto e la sua struttura Il DPR 120/2017 è un provvedimento complesso. Non è soltanto un riordino normativo, ma introduce varie novità.

RINGROSSO ARGINALE CON RINFORZO DEGLI SCOLI CONSORTILI PENSILI CHE PRESENTANO PERICOLI DI CROLLO II STRALCIO - LAVORI LUNGO IL CANALE BRANCAGLIA

COMPUTO METRICO ESTIMATIVO. Articolo INDICAZIONE DEI LAVORI E DELLE PROVVISTE UNITÀ PREZZO DI QUANTITÀ IMPORTO N. Codice MISURE MISURA UNITARIO

COMPUTO METRICO ESTIMATIVO

COMPUTO METRICO ESTIMATIVO

COMUNE DI MATELICA. Provincia di Macerata

DESIGNAZIONE DEI LAVORI par.ug. lung. larg. H/peso unitario TOTALE R I P O R T O

PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO

COMUNE DI PONTECHIANALE (Provincia di Cuneo) INTERVENTI DI PREMUNIZIONE VALANGHIVA IN LOCALITA CHIANALE PEIRO GROSSO PROGETTO ESECUTIVO ELENCO PREZZI

PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO

TEMA SCHEMA DPR TERRE E ROCCE PROPOSTE DI MODIFICA Art. 2. (Definizioni)

TERRE E ROCCE DA SCAVO RIFIUTO O NON RIFIUTO?

- Classe di Pericolosità Geologica: Classe 2a: Pericolosità Bassa con presenza di terreni scadenti entro i primi 10 m da p.c..

DESIGNAZIONE DEI LAVORI

POLO N. 2 - ARGENTA, PONTE BASTIA

SCHEDE ESPLICATIVE DELLE MODIFICHE PROPOSTE ALLO SCHEMA DI D.P.R

delle terre e rocce da scavo: norme e procedure per il loro riutilizzo Giuseppe Liuzzi Assessorato Ambiente Provincia di Reggio Emilia

D.P.R. 120/2017. Matteo Baronti S.S. Tutela e Vigilanza. Terre e rocce da scavo: le novità introdotte dal DPR n. 120 del 13 giugno 2017

Nodo idraulico di Modena

TERRE E ROCCE DA SCAVO: POSSIBILI PERCORSI DA INTRAPRENDERE

Il ruolo della Provincia nella gestione delle terre e rocce da scavo

Geol. MASSIMILIANO CARCIONE

All. INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO E MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO IN LOCALITA' VILLA POPOLO DI TORRICELLA SICURA - PRIMO LOTTO FUNZIONALE

RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO DELLA SCUOLA MEDIA SOVRACOMUNALE A.FRANK COMUNI DI NOGAREDO, NOMI, POMAROLO E VILLA LAGARINA

MODELLO A: ELABORATO PROGETTUALE

LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO

LA GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO

Per la gestione delle terre da scavo esistono due possibilità: RIUTILIZZO SUL POSTO DEL TERRENO NATURALE:

Terre e rocce da scavo: riferimenti normativi, procedure e applicazioni pratiche:

Valeria Frittelloni, ISPRA. La Gestione delle Terre e Rocce da Scavo 20 settembre

COMUNE DI SELARGIUS. Settore Lavori Pubblici PROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE GEOLOGICA

Strutture di Fondazione Fondazioni e Opere di Sostegno - Costruzioni Geotecniche

INTERVENTO DI PROGETTO

GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO COME SOTTOPRODOTTI.

AUTONOMIA IDRICA ISOLA D ELBA LOTTO I: IMPIANTO DI DISSALAZIONE IN LOC. MOLA DA 80 L/S E OPERE ACCESSORIE A TERRA E A MARE

Comune di SERINO Provincia di Avellino COMPUTO ESTIMATIVO

RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA

ATTIVITÀ DI CAMPIONAMENTO ED ANALISI PER IL PIANO DI INDAGINI INTEGRATIVE

ISBN:

TERRE E ROCCE DA SCAVO pubblicato il decreto che ne definisce le procedure per l utilizzo come sottoprodotti

COMPUTO METRICO. Comune di Pistoia Provincia di Pistoia

ARGINI E DIGHE IN TERRA

MANDATARIA MANDANTI. ARCHITETTURA E CITTA' STUDIO ASSOCIATO architettura e paesaggio CERTIFICATION ITALIA APAVE

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. Agenzia Provinciale per la Protezione dell'ambiente INCONTRO FORMATIVO

Parma, Abbazia di Valserena 4 Febbraio ATTIVITA 2 COMUNI di ROSOLINA e di PORTO VIRO PROVINCIA di ROVIGO

- PROGETTO DEFINITIVO -

TOS19_16.A ENTE ATTUATORE: CONSORZIO DI BONIFICA ALTA MAREMMA PROGETTO DEFINITIVO LOTTO N 6. unità di misura. prezzo unitario.

Seminario «Gestione di rifiuti, terre e rocce da scavo nei cantieri" 19 ottobre 2018, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Chieti, Chieti

STUDIO IDROGEOLOGICO A SCALA DI SOTTOBACINO IDROGRAFICO DELLA VALLE TROMPIA

DESIGNAZIONE DEI LAVORI

PROGETTO ESECUTIVO CUP: B49G

DISCARICA DI ORVIETO - LOC PIAN DEL VANTAGGIO 35/A, ORVIETO ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE ALLA DISCARICA IN ESERCIZIO E DI SUPPORTO ALLA COLTIVAZIONE

1. PREMESSE SCELTA DEL TRACCIATO QUADRO ECONOMICO...

Indice delle figure Figura 2-1: Inquadramento dell area d indagine Indice delle tabelle Tabella 4-1: Risultati delle analisi chimiche...

REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO

REGIONE PIEMONTE CITTA' METROPOLITANA DI TORINO COMUNE DI VOLVERA

DESIGNAZIONE DEI LAVORI

TERRE E ROCCE DA SCAVO: IL DPR 120/2017 TORINO 12 OTTOBRE 2017

Circolare n 003 del 22 agosto 2017 Oggetto: Regolamento sulle terre e rocce da scavo

Procedure ai sensi del DPR 120/2017 il ruolo e l esperienza dell agenzia regionale per l ambiente

Geostuoia tridimensionale antierosione tipo TRINTER

Comune di Vicenza. Golder Associates S.r.l. Presentato a: Inviato da: Via Castelfidardo 11, Padova, Italia /P1052

COMUNE DI SALSOMAGGIORE TERME Settore 3 Settore Territorio e Infrastrutture Servizio Patrimonio e Infrastrutture PROGETTO ESECUTIVO

MANDATARIA MANDANTI. ARCHITETTURA E CITTA' STUDIO ASSOCIATO architettura e paesaggio CERTIFICATION ITALIA APAVE

Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile Servizio Area Romagna Sede di Rimini

a) premessa normativa b) gestione dei residui c) campionamento d) modulistica

Regolamento recante disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo

Le nuove regole per la gestione delle terre e rocce da scavo

Pagina 1 di 5. Studio Tecnico Ing. Pasinelli Donato

Autorità di Bacino del Fiume Tevere. Scheda Tecnica Interventi P.S. 5. Codice ABT : TEVERE 9 (TE 09) (Ponte Milvio);

Lago Nero Report 2006

Terre e rocce da scavo come sottoprodotti. Evoluzione normativa. fino al nuovo decreto

RIFERIMENTI NORMATIVI

Progetto Esecutivo di Messa in Sicurezza Permanente (MISP) Giardino della scuola primaria "2 Giugno", Vicenza Elaborato 4 - Elenco prezzi unitari

Roma, 6 marzo Carlo Percopo Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

RELAZIONE SULLE FONDAZIONI

Non rispetto delle condizioni del D.P.R. 120/17. Riporto non assimilabile al terreno RIFIUTO

LOCALITA' SALGARI. ing. MARCO MENEGHINI. Via degli Alpini, Arcole (VR) - Tel:

ANALISI DEL COMPORTAMENTO DI ARGINI FLUVIALI. Sede Protezione Civile - Ponte San Nicolò

GIANLORENZO MINARINI Business Development

N.R. ARTICOLO DESCRIZIONE E COMPUTO U.M. QUANTITA' PREZZO INC. IMPORTO. o 5,00 110,00 550,00. cubi 950,11 4, ,48. cubi 1.330,15 8,23 10.

TERRE E ROCCE DA SCAVO D.P.R. n. 120 del 13 GIUGNO 2017 CANTIERI DI GRANDI DIMENSIONI (> MC) SOTTOPOSTI A VIA O AIA

PROGETTAZIONE DI RETI DI DISTRIBUZIONE (FOGNARIE, IDRICHE, METANODOTTI, ETC.)

MODELLO A: ELABORATO PROGETTUALE

AVV. SALVATORE CASARRUBIA

RELAZIONE TECNICO-AMBIENTALE. Indice del contenuto

ARGINI E DIGHE IN TERRA

Transcript:

MANDATARIA MANDANTI ARCHITETTURA E CITTA' STUDIO ASSOCIATO architettura e paesaggio CERTIFICATION APAVE ITALIA I A F 3 4 S C 0 6-6 4 7 U N I E N I S O 9 0 0 1 S i s t e m a C e r t i f i c a t o

I N D I C E 1. PREMESSA... 2 2. NORMATIVA APPLICABILE... 3 3. LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI... 7 4. LE MATERIE IN SITU... 22 5. CAVE... 26 6. DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO E GESTIONE DELLE MATERIE28 7. BILANCIO DELLE TERRE... 46 8. CONCLUSIONI... 53 1

1. PREMESSA Il presente progetto esecutivo riguarda il Fiume Panaro - Avvio adeguamento strutturale e funzionale del sistema arginale alla portata progettuale di riferimento, tramite interventi di sistemazione morfologica dell'alveo, adeguamento in quota e in sagoma, a valle della cassa fino al confine provinciale. Intervento realizzabile per stralci funzionali. (Ordinanza n. 8 del 23.06.2015, allegato 1, codice intervento n. 11784, come modificata da Ordinanza n. 2 del 23.02.2016) - MO-E-1346. Gli interventi in progetto riguardano sia l adeguamento in quota del coronamento arginale, che l adeguamento strutturale di alcuni tratti di argini; in particolare gli interventi sono previsti nei seguenti tratti: - Comune di Modena, in sinistra idraulica, tra gli stanti 0 e 2; - Comune di Modena, località Navicello, in sinistra idraulica, tra gli stanti 39 e 44; - Comune di Bomporto, in sinistra idraulica, tra gli stanti 83 e 85; - Comune di Nonantola, in destra idraulica, tra gli stanti 48 e 50; - Comune di Nonantola, in destra idraulica, tra gli stanti 58 e 60; - Comune di Nonantola, in destra idraulica, tra gli stanti 81 e 83; - Comune di Ravarino, in destra idraulica, tra gli stanti 104 e 106; - Comune di Ravarino, in destra idraulica, tra gli stanti 110 e 111; - Comuni di Ravarino e Crevalcore, in destra idraulica, tra gli stanti 135 e 140. Il presente documento, sulla base delle informazioni a disposizione, descrive le principali caratteristiche qualitative e quantitative dei terreni estratti durante la realizzazione dell opera. Il bilancio delle terre, che verrà di seguito presentato, evidenzia un esubero delle terre di scavo, che saranno cedute all Impresa Appaltatrice mediante concessione, previa corresponsione all Amministrazione del relativo onere basato sul canone demaniale, e quindi da essa riutilizzata o diversamente gestita. L Impresa dovrà provvedere alla redazione del Piano di Utilizzo che dovrà essere redatto secondo le indicazioni riportate nella presente relazione ovvero in conformità a quanto previsto dal D.P.R. 120/2017 e presentato alle Autorità competenti. 2

2. NORMATIVA APPLICABILE La normativa a cui occorre fare riferimento è rappresentata dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. e dal D.P.R. 13 giugno 2017, n. 120, Regolamento recante la disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo, ai sensi dell articolo 8 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, che abroga sia il DM n. 161/2012, che l art. 184-bis, comma 2bis del TUA, nonché gli artt. 41, c.2 e 41-bis del DL n. 69/2013. Sostanzialmente questo decreto rappresenta l unico strumento normativo da oggi applicabile per consentire l utilizzo delle terre e rocce da scavo quali sottoprodotti, sia provenienti dai piccoli che dai grandi cantieri, compresi quelli finalizzati alla costituzione o alla manutenzione di reti e infrastrutture. Il DPR, che consta di 31 articoli e 10 allegati, si occupa altresì dei materiali da scavo gestiti come rifiuti e di quelli derivanti da attività di bonifica. L art. 1 (Oggetto e finalità) rammenta innanzitutto la norma contenuta nel DL n. 133/2014 ( Sblocca Italia ) che ha dato origine a tale decreto. L art. 2 (Definizioni) contiene, fra le altre, la stessa definizione di terre e rocce da scavo (lett. c), specificando quali materiali possano essere contenuti nelle medesime, nonché quella di sito (lett. i) e di normale pratica industriale (lett. o), chiarendo che in tale concetto rientrano quelle operazioni finalizzate al miglioramento delle loro caratteristiche merceologiche per renderne l utilizzo maggiormente produttivo e tecnicamente efficace. L art. 3 esclude dal campo di applicazione le ipotesi di cui all art. 109 T.U.A. (materiale derivante da attività di escavo e attività di posa in mare di cavi e condotti), nonché i rifiuti provenienti direttamente da attività di demolizione. Dall art. 4 inizia il Capo I, il quale stabilisce i requisiti generali da soddisfare affinché le terre e rocce da scavo possano essere qualificate come sottoprodotti: a) devono essere generate durante la realizzazione di un opera di cui costituiscono parte integrante; b) l utilizzo è conforme al piano di utilizzo ex art. 9 o alla dichiarazione di utilizzo per i piccoli cantieri ex art. 21; c) sono idonee ad essere utilizzate direttamente senza alcun ulteriore trattamento diverso dalla normale pratica industriale; d) soddisfino i requisiti di qualità ambientale previsti dai capi II, III e IV del medesimo DPR. Il terzo comma, poi, si occupa dell annosa questione dei materiali di riporto, mentre il quarto affronta il tema del parametro amianto. 3

Di estremo interesse il deposito intermedio, disciplinato dall art. 5, ed il trasporto di cui all art. 6. Con riferimento a quest ultimo importante è il rimando alla documentazione di cui all allegato 7. Centrale è poi (art. 7) la dichiarazione di avvenuto utilizzo attestata dall autorità competente. Il capo II, ovvero dall art. 8 al 19, contiene la specifica disciplina delle terre e rocce da scavo prodotte in cantieri di grandi dimensioni, ovvero quelli con produzione di materiali di scavo superiori ai seimila metri cubi. In particolare l art. 9 si dedica al piano di utilizzo, il quale deve essere redatto in conformità alle disposizioni dell allegato 5. Il comma 4 in particolare prevede una sorta di silenzio assenso. Infatti, trascorsi novanta giorni dalla presentazione del piano all autorità competente, il proponente può avviare la gestione delle terre nel rispetto del medesimo piano di utilizzo. L art. 10 tratta delle terre e rocce conformi alle CSC (concentrazioni soglia di contaminazione), mentre l art. 11 tratta di quelle conformi ai valori del fondo naturale ed il 12 di quelle prodotte in un sito oggetto di bonifica. Gli artt. 14, 15, 16 e 17 disciplinano rispettivamente l efficacia, l aggiornamento, la proroga e la realizzazione del piano di utilizzo. Al tema delle terre e rocce da scavo prodotte in cantieri di piccole dimensioni si occupa il capo III (artt. 20 e 21). Interessante in particolare è la dichiarazione di utilizzo che assolve la funzione del piano di utilizzo, utilizzando una procedura decisamente più semplificata. Mentre l art. 22 puntualizza che le terre e rocce generate in cantieri di grandi dimensioni non sottoposti a VIA o AIA, per essere qualificate come sottoprodotti devono rispettare sia i requisiti di cui all art. 4, nonché quelli ambientali di cui all art. 20; l art. 23 si occupa del deposito temporaneo delle terre e rocce qualificate come rifiuti, ovvero qualificate con i codici CER 17.05.04 e 17.05.03. L art. 25 cerca di chiarire l ambito di applicazione della esclusione dalla disciplina dei rifiuti, prevista dall art. 185, c.1, lett. c, per i materiali di scavo utilizzati nel sito di produzione. In particolare sull obbligo di non contaminazione si puntualizza che deve essere verificata ai sensi delle procedure di caratterizzazione di cui all allegato 4. Alle terre e rocce da scavo nei siti oggetto di bonifica, si occupano gli artt. 25 e 26, mentre le norme transitorie e finali sono contenute nell art. 27 che chiarisce a quali piani e progetti di 4

utilizzo già approvati, continua ad applicarsi la normativa previgente. Il Decreto in oggetto è completato da dieci allegati, alcuni dei quali riprendono o integrano quanto già specificato nelle abrogate disposizioni. In particolare agli Allegati 1 e 4 sono riportate le procedure e le metodologie per la caratterizzazione ambientale delle terre e rocce da scavo, caratterizzazione svolta per accertare la sussistenza dei requisiti di qualità ambientale. In particolare all allegato 4 sono riportate le caratteristiche dei campioni di terreno da sottoporre ad analisi chimica di laboratorio ed i criteri per la definizione degli analiti da ricercare, stabilendo (tab. 4.1) un set analitico minimo da considerare. Quest ultimo allegato presenta una novità relativa alle metodologie di verifica dei requisiti ambientali delle rocce massive, infatti la caratterizzazione ambientale di questi prodotti che dovrà essere eseguita previa porfirizzazione dell intero campione. Le procedure di campionamento, dei terreni da sottoporre a caratterizzazione ambientale, in fase di progettazione sono riportate in allegato 2, in questo allegato vengono riportate le modalità di campionamento, da valutarsi sulla base delle dimensioni e della forma dell area di intervento, prevedendo un numero di punti di indagine minimi (non inferiore a tre) e tipologie di indagini specifiche in base alle caratteristiche dello scavo. Sono stabiliti i numeri minimi di campioni di terreno da sottoporre alla caratterizzazione chimico-fisica di laboratorio, da valutarsi sulla profondità di scavo previsto. In fine, si stabiliscono le procedure da adottare in caso di ritrovamento di materiali di riporto. All allegato 9 si riportano le procedure di campionamento da adottare nella caratterizzazione delle terre e rocce da scavo in corso d opera (Parte A) o per le verifiche, controlli e ispezioni (Parte B). All allegato 3 sono specificate le operazioni più comunemente effettuate che rientrano nella normale pratica industriale, rispetto alla normativa precedente, ed in particolare a quanto riportato all allegato 3 del D.M. 161/12, tra le normali pratiche industriali non è prevista la stabilizzazione a calce, a cemento o altra forma [ ]. Le caratteristiche e i contenuti minimi che devono essere presenti nel Piano di Utilizzo sono riportati all allegato 5. Qualora si operi in cantieri di piccole dimensioni l art. 21 prevede la possibilità di adottare, in sostituzione al piano di utilizzo, la dichiarazione sostitutiva dell atto di notorietà attraverso la trasmissione del allegato 6 agli Enti competenti. In entrambi i casi, la dichiarazione di avvenuto utilizzo (D.A.U.) deve essere resa agli Enti attraverso la compilazione dell allegato 8. Per quanto riguarda la documentazione relativa al trasporto delle terre e rocce da scavo 5

qualificate come sottoprodotti si fa riferimento all allegato 7 compilato per ogni automezzo che trasporta tali materiali al di fuori del sito di produzione. Interessante soffermarsi sugli allegati 6 e 7, i quali, sempre in un ottica di semplificazione, introducono procedure uniche a livello nazionale per la dichiarazione di utilizzo (cantieri di piccole dimensioni) e per le procedure di trasporto delle terre e rocce da scavo qualificate come sottoprodotti. Questa novità permette quindi di adottare delle procedure valide su tutto il territorio nazionale ed abbandonare l intricato mondo delle procedure regionali previste dagli ex articoli 41 e 41-bis. Infine, risulta interessante soffermarsi sull ultimo allegato al DPR in oggetto, ovvero l allegato 10, che disciplina l analisi e la metodologia di quantificazione dei materiali di origine antropica frammisti ai terreni naturali (art. 4). Non si tratta di una novità assoluta rispetto alle disposizioni precedenti, infatti già all allegato 9 del D.M. 161/12 era stabilito un quantitativo massimo di materiali antropici che potevano essere frammisti al ai terreni naturali, pari al 20%. Il DPR n.120 introduce la novità relativa alla formula matematica da utilizzare per il calcolo della percentuale di materiale antropico considerata come rapporto tra il peso totale del materiale di origine antropica rilevato nel sopravaglio ed il peso totale del campione sottoposto ad analisi (sopravaglio e sottovaglio). Come specificato dall articolo 4, comma 3, la percentuale massima non può superare il 20%. 6

3. LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI Gli interventi, come già descritto in premessa, sono localizzati in: - Comune di Modena, in sinistra idraulica, tra gli stanti 0 e 2 e tra gli stanti 39 e 44; - Comune di Bomporto, in sinistra idraulica, tra gli stanti 83 e 85; - Comune di Nonantola, in destra idraulica, tra gli stanti 48 e 50, 58 e 60, 81 e 83; - Comune di Ravarino, in destra idraulica, tra gli stanti 104 e 106, 110 e 111, 135 e 140 (parte di tale intervento è situato in Comune di Crevalcore). Nelle figure sottostanti sono riportati i suddetti tratti, sia su base cartografica CTR che su ortofoto, e alcune foto relative agli argini oggetto di intervento. Figura 1 - localizzazione intervento tra gli stanti 0 e 2 su base cartografica CTR (Comune di Modena) 7

Figura 2 - localizzazione dell intervento tra gli stanti 0 e 2 su ortofoto (Comune di Modena) Figura 3 foto dell argine oggetto dell intervento di adeguamento tratto tra stanti 0 e 2 (Comune di Modena) 8

Figura 4 - localizzazione intervento tra gli stanti 39 e 44 su base cartografica CTR (Comune di Modena) Figura 5 - localizzazione dell intervento tra gli stanti 39 e 44 su ortofoto (Comune di Modena) 9

Figura 6 foto dell argine oggetto dell intervento di adeguamento tratto tra stanti 39 e 44 (Comune di Modena) Figura 7 - localizzazione intervento tra gli stanti 83 e 85 su base cartografica CTR (Comune di Bomporto) 10

Figura 8 - localizzazione dell intervento tra gli stanti 83 e 85 su ortofoto (Comune di Bomporto) Figura 9 foto dell argine oggetto dell intervento di adeguamento della pista di servizio tratto tra stanti 83 e 85 (Comune di Bomporto) 11

Figura 10 foto dell argine oggetto dell intervento di adeguamento della pista di servizio tratto tra stanti 83 e 85 (Comune di Bomporto) Figura 11 - localizzazione intervento tra gli stanti 48 e 50 su base cartografica CTR (Comune di Nonantola) 12

Figura 12 - localizzazione dell intervento tra gli stanti 48 e 50 su ortofoto (Comune di Nonantola) Figura 13 foto dell argine oggetto dell intervento di adeguamento tratto tra stanti 48 e 50 (Comune di Nonantola) 13

Figura 14 - localizzazione intervento tra gli stanti 58 e 60 su base cartografica CTR (Comune di Nonantola) Figura 15 - localizzazione dell intervento tra gli stanti 58 e 60 su ortofoto (Comune di Nonantola) 14

Figura 16 foto dell argine oggetto dell intervento di adeguamento tratto tra stanti 58 e 60 (Comune di Nonantola) Figura 17 - localizzazione intervento tra gli stanti 81 e 83 su base cartografica CTR (Comune di Nonantola) 15

Figura 18 - localizzazione dell intervento tra gli stanti 81 e 83 su ortofoto (Comune di Nonantola) Figura 19 foto dell argine oggetto dell intervento di adeguamento tratto tra stanti 81 e 83 (Comune di Nonantola) 16

Figura 20 - localizzazione intervento tra gli stanti 104 e 106 su base cartografica CTR (Comune di Ravarino) Figura 21 - localizzazione dell intervento tra gli stanti 104 e 106 su ortofoto (Comune di Ravarino) 17

Figura 22 foto dell argine oggetto dell intervento di adeguamento tratto tra stanti 104 e 106 (Comune di Ravarino) Figura 23 - localizzazione intervento tra gli stanti 110 e 111 su base cartografica CTR (Comune di Ravarino) 18

Figura 24 - localizzazione dell intervento tra gli stanti 110 e 111 su ortofoto (Comune di Ravarino) Figura 25 foto dell argine oggetto dell intervento di adeguamento tratto tra stanti 110 e 111 (Comune di Ravarino) 19

Figura 26 - localizzazione intervento tra gli stanti 135 e 140 su base cartografica CTR (Comune di Ravarino e Crevalcore) Figura 27 - localizzazione dell intervento tra gli stanti 135 e 140 su ortofoto (Comune di Ravarino e Crevalcore) 20

Figura 28 foto dell argine oggetto dell intervento di adeguamento tratto tra stanti 135 e 140 (Comune di Ravarino e Crevalcore) 21

4. LE MATERIE IN SITU Le zone di intervento sono distribuite tra la via Emilia (torrente Tiepido) e lo stante 140 dx del fiume Panaro. Dal punto di vista geomorfologico il tratto di monte del Panaro presenta un andamento fortemente meandreggiante tra gli stanti 7 e 17, con argini di altezza limitata; vi è anche la presenza di alcuni paleo-meandri, oggi tagliati. Il tratto di valle si presenta decisamente più rettilineo, con arginature più elevate, con la sola eccezione del meandro nei pressi di Bomporto e dell ansa presso Camposanto. Il corso dei fiume Panaro, le sue arginature ed una fascia laterale sono caratterizzati da sabbie limose, limi sabbiosi ed in generale miscele di limi e sabbie, mentre all esterno di tale fascia le granulometrie divengono più fini, passando a limi e sabbie limoso argillose. Queste ultime litologie sono presenti in superficie nella zona di intervento presso il torrente Tiepido. Nella aree più distali rispetto alla dinamica attiva del fiume si possono rinvenire argille ed argille limose, di piana di esondazione, nonché argille, localmente torbose, generatesi in aree con piccoli bacini e stagni chiusi. Le litologie sopra descritte, che vanno dalla sabbie / sabbie limose, fino alle argille e le torbe si rinvengono anche nel sottosuolo, con significative variazioni e passaggi litologici. In generale, lungo il profilo verticale (entro le profondità investigate di 20-30 metri), vi è una tendenza alla diminuzione delle granulometrie, passando dalle sabbie alle argille, anche se non mancano le eccezioni, soprattutto connesse al rinvenimento, nel sottosuolo, di importanti lenti e livelli sabbiosi. Tali elementi sono stati evidenziati puntualmente dalle prove geognostiche (sondaggi, CPTu ed indagini geofisiche), e la loro presenza è chiaramente connessa alla dinamica fluviale (paleoalvei, canali sabbiosi abbandonati, ecc.). I principali paleoalvei sono stati incontrati nella zona degli stanti 39-44 sx e presso lo stante 82 dx e sono caratterizzati dalla diffusa presenza nel sottosuolo di sabbie e sabbie limose anche fino a profondità superiori ai 10 metri. Per maggiori dettagli è possibile fare riferimento alla relazione geologica ed idrogeologica allegata al presente progetto. I terreni interessati dalle operazioni di scavo e nuova messa in opera sono quelli del rilevato 22

arginale in tutte la sua struttura, a partire dalla banca bassa verso fiume fino al p.c. esterno, in base alle diverse sezioni di intervento. Per una migliore valutazione delle caratteristiche granulometriche dei terreni è possibile fare riferimento alle analisi di laboratorio sui terreni prelevati nei sondaggi geognostici effettuati dalla Ditta Sogeo nell anno 2017. I sondaggi si riferiscono ai seguenti stanti di intervento: - Sondaggio S1 stanti 0 2 sx torrente Tiepido - Sondaggio S9 stanti 39-44 sx tratto di monte con presenza di paleoalveo - Sondaggio S20 stanti 39-44 sx tratto di monte - Sondaggio S27 stanti 48-50 dx - Sondaggio S58 stanti 58-60 dx - Sondaggio S63 stante 82 dx - Sondaggi S34 S35 stanti 83-85 sx Bomporto - Sondaggio S39 stanti 103-106 dx - Sondaggio S44 stanti 110-111 dx - Sondaggi S72 S76 stanti 135-139 dx. I grafici seguenti mostrano le caratteristiche granulometriche dei campioni prelevati nel diversi sondaggi alle seguenti profondità: - Campione 1 prof. 1.0 2.5 m. da p.c. parte superiore del rilevato arginale, - Campione 2 prof. 3.0 4.5 m. da p.c. parte inferiore del rilevato arginale, - Campione 3 prof. 6.5 8.5 m. da p.c. banca bassa e base del rilevato, - Campione 4 prof. 9.5 12.5 m da p.c. terreni di appoggio dell argine. 23

24

Nella parte superiore dominano terreni composti da miscele di sabbia e limo, con una generale prevalenza della componente limosa (limi e sabbie, limi con sabbie, limi sabbiosi). La percentuale relativa di limo tende ad aumentare rispetto a quella delle sabbie andando in profondità, salvo situazioni locali per la presenza di lenti sabbiose nel sottosuolo (per es. S9). La percentuale di terreni argillosi diviene significativa nei campioni più profondi. I materiali che compongono l argine, generalmente costituiti da limi e sabbie, potranno essere riutilizzati per le lavorazioni previste in progetto, dopo il loro scavo, in considerazione delle adeguate caratteristiche granulometriche, previe adeguate attività di messa in opera e compattazione. Le indagini geognostiche effettuate hanno valore puntuale ed è quindi possibile una variazione granulometrica degli stessi, nell ambito delle operazioni di scavo. Eventuali materiali fortemente compressibili e/o torbosi dovranno essere eliminati. In caso di rinvenimento di terreni prevalentemente sabbiosi e/o con elevata componente limoso-argillosa gli stessi potranno essere utilizzati adottando una correzione granulometrica, miscelando con terreni adeguati, onde raggiungere la caratteristiche tecniche, di resistenza e di permeabilità previste dal capitolato. 25

5. CAVE Di seguito viene riportata una cartografia con indicati gli ambiti di cava presenti in prossimità delle zone oggetto di intervento. Tali informazioni sono state ricavate dal geoportale della Regione Emilia Romagna. Si osserva che le principali cave sono poste a sud del tratto oggetto di intervento, in particolare a monte della cassa di laminazione di Sant Anna. 26

Figura 29 Aree di cava in prossimità della zona di intervento (linea rossa: fiume Panaro a valle della cassa di laminazione di Sant Anna 27

6. DESCRIZIONE DELLE OPERE IN PROGETTO E GESTIONE DELLE MATERIE Il presente progetto comprende tutte le opere necessarie per l adeguamento in quota e strutturale degli argini esistenti nei seguenti tratti: 1. Comune di Modena, in sinistra idraulica, tra gli stanti 0 e 2; 2. Comune di Modena, località Navicello, in sinistra idraulica, tra gli stanti 39 e 44; 3. Comune di Bomporto, in sinistra idraulica, tra gli stanti 83 e 85 (solo intervento di sistemazione della pista di servizio); 4. Comune di Nonantola, in destra idraulica, tra gli stanti 48 e 50; 5. Comune di Nonantola, in destra idraulica, tra gli stanti 58 e 60; 6. Comune di Nonantola, in destra idraulica, tra gli stanti 81 e 83; 7. Comune di Ravarino, in destra idraulica, tra gli stanti 104 e 106; 8. Comune di Ravarino, in destra idraulica, tra gli stanti 110 e 111; 9. Comuni di Ravarino e Crevalcore, in destra idraulica, tra gli stanti 135 e 140. In particolare: 1. L intervento previsto in Comune di Modena, tra gli stanti 0 e 2, interessa un tratto di argine lungo circa 380 m. La necessità di sovralzo dell attuale quota di coronamento è variabile lungo l intero tratto: la massima altezza di sovralzo è pari a 55 cm. In particolare, sono previste le seguenti lavorazioni: - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di taglio e sfalcio di vegetazione erbacea e arbustiva lungo i paramenti arginali interessati dai lavori di adeguamento in quota e in sagoma. Le operazioni di taglio e sfalcio dovranno essere eseguite su una superficie di dimensioni pari a circa 8 650 m 2. - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di scotico di terra vegetale, radici e ceppaie sull intera superficie dei paramenti arginali interessati dai lavori di rialzo e ringrosso arginale, pari a circa 8 650 m 2. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scotico dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato, in parte, durante l intervento di ringrosso e rialzo dell argine secondo le sagome in progetto. - Scavo di sbancamento del corpo arginale, finalizzato alla formazione di gradonature sul rilevato esistente per la successiva formazione del ringrosso e rialzo arginale e per la successiva posa di opere di consolidamento e di drenaggio del paramento, secondo le 28

geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo. Il volume complessivo dello scavo è pari a circa 10 290 m 3. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scavo dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato durante la ricostruzione dell argine secondo le sagome in progetto. - Formazione di ringrossi e rialzi delle arginature esistenti, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, utilizzando il materiale proveniente dagli scavi. La quota di sommità arginale, come definita negli elaborati progettuali, dovrà essere raggiunta attraverso la realizzazione di strati di spessore massimo pari a 30 cm, che devono essere opportunamente compattati in più passate mediante l utilizzo di mezzi meccanici fino al raggiungimento del 95% dello Standard Proctor modificato. Il volume complessivo del nuovo rilevato, al netto del terreno di coltivo superficiale, della strada di servizio, delle opere di consolidamento del paramento lato fiume e dei dreni, è pari a circa 11'100 m 3 (terreno compattato). - Fornitura ed infissione di palancole costituite da profilati del tipo Larssen L601, in acciaio S355, peso 78 kg/m 2, alte 9 m, sviluppo longitudinale complessivo pari a 120 m. Per permettere il passaggio dell acqua di falda, si prevede la formazione di buchi sulle porzioni delle palancole parallele all asse della palancolata e di non posare una palancola ogni 5 (il che equivale, essendo una palancola larga 60 cm, a posare n. 4 palancole ogni 3 metri di sviluppo della palancolata). - Formazione di opera di consolidamento, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, mediante fornitura e posa in opera di pietrame lapideo proveniente da cava, elementi di peso da 500-600 kg, rivestita lungo la superficie di contatto con il corpo arginale con geotessile tessuto con massa areica 400 g/mq volume stimato pari a 2 760 m 3. - Fornitura e posa in opera di sistema di impermeabilizzazione del paramento arginale, attraverso la posa di: geotessile non tessuto, geomembrana impermeabile laminata in polietilene a bassa densità con struttura tessuta in polietilene ad alta densità, geotessile non tessuto, geogriglia tridimensionale in fibre di poliestere superficie stimata pari a 4 620 m 2 - Stesa e modellazione del terreno di coltivo proveniente dalle operazioni di scotico e successivo inerbimento sull intera superficie delle scarpate arginali, per una superficie stimata di circa 3 960 m 2. La semina dovrà essere effettuata con un miscuglio di 29

sementi di specie erbacee selezionate e idonee al sito e con la distribuzione di una miscela composta da fieno o paglia e concime, mediante l uso di irroratrici. - Fornitura e posa di biostuoia in fibre naturali di paglia e cocco, lungo i paramenti arginali ripristinati, per una superficie complessiva pari a circa 3 960 m 2. - Fornitura e posa in opera di astoni di salice per sistemazione a verde delle opere di difesa spondale numero astoni pari a 900. - Formazione di pista di servizio sul coronamento arginale, mediante fornitura e messa in opera di misto granulometrico stabilizzato larghezza pari a 3 o 4 m, altezza pari a 30 cm, lunghezza pari a 380 m - volume stimato pari a 450 m 3. 2. L intervento previsto in Comune di Modena, località Navicello, in sinistra idraulica, tra gli stanti 39 e 44, interessa un tratto di argine lungo circa 740 m. La necessità di sovralzo dell attuale quota di coronamento è variabile lungo l intero tratto: la massima altezza di sovralzo è pari a 60 cm. In particolare, sono previste le seguenti lavorazioni: - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di taglio e sfalcio di vegetazione erbacea e arbustiva lungo i paramenti arginali interessati dai lavori di adeguamento in quota e in sagoma. Le operazioni di taglio e sfalcio dovranno essere eseguite su una superficie di dimensioni pari a circa 23 330 m 2. - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di scotico di terra vegetale, radici e ceppaie sull intera superficie dei paramenti arginali interessati dai lavori di rialzo e ringrosso arginale, pari a circa 24'815 m 2. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scotico dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato, in parte, durante l intervento di ringrosso e rialzo dell argine secondo le sagome in progetto. - Scavo di sbancamento del corpo arginale, finalizzato alla formazione di gradonature sul rilevato esistente per la successiva formazione del ringrosso e rialzo arginale e per la successiva posa di opere di consolidamento e di drenaggio del paramento, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo. Il volume complessivo dello scavo è pari a circa 30 650 m 3. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scavo dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato, in parte, durante la ricostruzione dell argine secondo le sagome in progetto. La porzione di 30

terreno scavato dall argine e non riutilizzato nell ambito dei lavori di ringrosso e rialzo arginale verrà stoccato all interno di aree demaniali per poter successivamente essere riutilizzato nell ambito di ulteriori interventi di adeguamento arginale. - Formazione di opera di sostegno del paramento arginale lato campagna, mediante la fornitura e la posa di gabbioni a scatola, riempiti con ciottoli di cava, secondo le dimensioni riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo volume complessivo pari a 750 m 3. - Formazione di ringrossi e rialzi delle arginature esistenti, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, utilizzando il materiale proveniente dagli scavi. La quota di sommità arginale, come definita negli elaborati progettuali, dovrà essere raggiunta attraverso la realizzazione di strati di spessore massimo pari a 30 cm, che devono essere opportunamente compattati in più passate mediante l utilizzo di mezzi meccanici fino al raggiungimento del 95% dello Standard Proctor modificato. Il volume complessivo del nuovo rilevato, al netto del terreno di coltivo superficiale, della strada di servizio, delle opere di consolidamento del paramento lato fiume e dei dreni, è pari a circa 30 230 m 3 (terreno compattato). - Fornitura ed infissione di palancole costituite da profilati del tipo Larssen L601, in acciaio S355, peso 78 kg/m 2, sviluppo longitudinale complessivo pari a 220 m, di cui 110 m caratterizzati da un altezza pari a 12 m a tergo della scogliera al piede della sponda, altezza pari a 9 m lungo la mezzaria del paramento spondale e 110 m caratterizzati da un altezza pari a 9 m a tergo della scogliera al piede della sponda. Per permettere il passaggio dell acqua di falda, si prevede la formazione di buchi sulle porzioni delle palancole parallele all asse della palancolata e di non posare una palancola ogni 5 (il che equivale, essendo una palancola larga 60 cm, a posare n. 4 palancole ogni 3 metri di sviluppo della palancolata). - Formazione di opera di consolidamento, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, mediante fornitura e posa in opera di pietrame lapideo proveniente da cava, elementi di peso da 500-600 kg, rivestita lungo la superficie di contatto con il corpo arginale con geotessile tessuto con massa areica 400 g/mq volume stimato pari a 9 035 m 3. - Fornitura e posa in opera di sistema di impermeabilizzazione del paramento arginale, attraverso la posa di: geotessile non tessuto, geomembrana impermeabile laminata in 31

polietilene a bassa densità con struttura tessuta in polietilene ad alta densità, geotessile non tessuto, geogriglia tridimensionale in fibre di poliestere superficie stimata pari a 10 990 m 2. - Formazione di dreni lungo il paramento arginale lato campagna, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, mediante la fornitura e posa di pietrisco di pezzatura 40-70 mm, rivestiti lungo il perimetro con geotessile tessuto con massa areica 400 g/mq volume stimato pari a 350 m 3. - Stesa e modellazione del terreno di coltivo proveniente dalle operazioni di scotico e successivo inerbimento sull intera superficie delle scarpate arginali, per una superficie stimata di circa 16 060 m 2. La semina dovrà essere effettuata con un miscuglio di sementi di specie erbacee selezionate e idonee al sito e con la distribuzione di una miscela composta da fieno o paglia e concime, mediante l uso di irroratrici. - Fornitura e posa di biostuoia in fibre naturali di paglia e cocco, lungo i paramenti arginali ripristinati, per una superficie complessiva pari a circa 16 060 m 2. - Fornitura e posa in opera di astoni di salice per sistemazione a verde delle opere di difesa spondale numero astoni pari a 4'600. - Formazione di pista di servizio sul coronamento arginale, mediante fornitura e messa in opera di misto granulometrico stabilizzato larghezza pari a 4 m, altezza pari a 30 cm, lunghezza pari a 740 m - volume stimato pari a 890 m 3. 3. L intervento previsto in Comune di Bomporto, in sinistra idraulica, tra gli stanti 83 e 85, interessa un tratto lungo circa 265 m. L intervento consiste nella sistemazione della pista di servizio in corrispondenza del coronamento arginale, mediante la fornitura e messa in opera di misto granulometrico stabilizzato larghezza pari a 3 m, altezza pari a 40 cm, lunghezza pari a 265 m - volume stimato pari a circa 320 m 3. 4. L intervento previsto in Comune di Nonantola, in destra idraulica, tra gli stanti 48 e 50, interessa un tratto di argine lungo circa 160 m. La necessità di sovralzo dell attuale quota di coronamento è variabile lungo l intero tratto: la massima altezza di sovralzo è pari a 30 cm. In particolare, sono previste le seguenti lavorazioni: - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di taglio e sfalcio di vegetazione 32

erbacea e arbustiva lungo i paramenti arginali interessati dai lavori di adeguamento in quota e in sagoma. Le operazioni di taglio e sfalcio dovranno essere eseguite su una superficie di dimensioni pari a circa 4 700 m 2. - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di scotico di terra vegetale, radici e ceppaie sull intera superficie dei paramenti arginali interessati dai lavori di rialzo e ringrosso arginale, pari a circa 4'980 m 2. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scotico dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato, in parte, durante l intervento di ringrosso e rialzo dell argine secondo le sagome in progetto. - Scavo di sbancamento del corpo arginale, finalizzato alla formazione di gradonature sul rilevato esistente per la successiva formazione del ringrosso e rialzo arginale e per la successiva posa di opere di consolidamento e di drenaggio del paramento, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo. Il volume complessivo dello scavo è pari a circa 4 700 m 3. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scavo dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato, in parte, durante la ricostruzione dell argine secondo le sagome in progetto. La porzione di terreno scavato dall argine e non riutilizzato nell ambito dei lavori di ringrosso e rialzo arginale verrà stoccato all interno di aree demaniali per poter successivamente essere riutilizzato nell ambito di ulteriori interventi di adeguamento arginale. - Formazione di ringrossi e rialzi delle arginature esistenti, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, utilizzando il materiale proveniente dagli scavi. La quota di sommità arginale, come definita negli elaborati progettuali, dovrà essere raggiunta attraverso la realizzazione di strati di spessore massimo pari a 30 cm, che devono essere opportunamente compattati in più passate mediante l utilizzo di mezzi meccanici fino al raggiungimento del 95% dello Standard Proctor modificato. Il volume complessivo del nuovo rilevato, al netto del terreno di coltivo superficiale, della strada di servizio, delle opere di consolidamento del paramento lato fiume e dei dreni, è pari a circa 4 570 m 3 (terreno compattato). - Fornitura ed infissione di palancole costituite da profilati del tipo Larssen L601, in acciaio S355, peso 78 kg/m 2, sviluppo longitudinale pari a 70 m, altezza pari a 9 m a tergo della scogliera al piede della sponda, altezza pari a 6 m lungo la mezzaria del paramento spondale. Per permettere il passaggio dell acqua di falda, si prevede la 33

formazione di buchi sulle porzioni delle palancole parallele all asse della palancolata e di non posare una palancola ogni 5 (il che equivale, essendo una palancola larga 60 cm, a posare n. 4 palancole ogni 3 metri di sviluppo della palancolata). - Formazione di opera di consolidamento, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, mediante fornitura e posa in opera di pietrame lapideo proveniente da cava, elementi di peso da 500-600 kg, rivestita lungo la superficie di contatto con il corpo arginale con geotessile tessuto con massa areica 400 g/mq volume stimato pari a 2'010 m 3. - Fornitura e posa in opera di sistema di impermeabilizzazione del paramento arginale, attraverso la posa di: geotessile non tessuto, geomembrana impermeabile laminata in polietilene a bassa densità con struttura tessuta in polietilene ad alta densità, geotessile non tessuto, geogriglia tridimensionale in fibre di poliestere superficie stimata pari a 2 160 m 2. - Formazione di dreni lungo il paramento arginale lato campagna, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, mediante la fornitura e posa di pietrisco di pezzatura 40 70 mm, rivestiti lungo il perimetro con geotessile tessuto con massa areica 400 g/mq volume stimato pari a 170 m 3. - Stesa e modellazione del terreno di coltivo proveniente dalle operazioni di scotico e successivo inerbimento sull intera superficie delle scarpate arginali, per una superficie stimata di circa 3 050 m 2. La semina dovrà essere effettuata con un miscuglio di sementi di specie erbacee selezionate e idonee al sito e con la distribuzione di una miscela composta da fieno o paglia e concime, mediante l uso di irroratrici. - Fornitura e posa di biostuoia in fibre naturali di paglia e cocco, lungo i paramenti arginali ripristinati, per una superficie complessiva pari a circa 3 050 m 2. - Fornitura e posa in opera di astoni di salice per sistemazione a verde delle opere di difesa spondale numero astoni pari a 600. - Formazione di pista di servizio sul coronamento arginale, mediante fornitura e messa in opera di misto granulometrico stabilizzato larghezza pari a 4 m, altezza pari a 30 cm, lunghezza pari a 160 m - volume stimato pari a 190 m 3. 5. L intervento previsto in Comune di Nonantola, in destra idraulica, tra gli stanti 58 e 60, interessa un tratto di argine lungo circa 90 m. La necessità di sovralzo dell attuale quota di 34

coronamento è variabile lungo l intero tratto: la massima altezza di sovralzo è pari a 50 cm. In particolare, sono previste le seguenti lavorazioni: - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di taglio e sfalcio di vegetazione erbacea e arbustiva lungo i paramenti arginali interessati dai lavori di adeguamento in quota e in sagoma. Le operazioni di taglio e sfalcio dovranno essere eseguite su una superficie di dimensioni pari a circa 4 260 m 2. - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di scotico di terra vegetale, radici e ceppaie sull intera superficie dei paramenti arginali interessati dai lavori di rialzo e ringrosso arginale, pari a circa 4'440 m 2. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scotico dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato, in parte, durante l intervento di ringrosso e rialzo dell argine secondo le sagome in progetto. - Scavo di sbancamento del corpo arginale, finalizzato alla formazione di gradonature sul rilevato esistente per la successiva formazione del ringrosso e rialzo arginale e per la successiva posa di opere di consolidamento e di drenaggio del paramento, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo. Il volume complessivo dello scavo è pari a circa 8 140 m 3. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scavo dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato, in parte, durante la ricostruzione dell argine secondo le sagome in progetto. La porzione di terreno scavato dall argine e non riutilizzato nell ambito dei lavori di ringrosso e rialzo arginale verrà stoccato all interno di aree demaniali per poter successivamente essere riutilizzato nell ambito di ulteriori interventi di adeguamento arginale. - Formazione di ringrossi e rialzi delle arginature esistenti, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, utilizzando il materiale proveniente dagli scavi. La quota di sommità arginale, come definita negli elaborati progettuali, dovrà essere raggiunta attraverso la realizzazione di strati di spessore massimo pari a 30 cm, che devono essere opportunamente compattati in più passate mediante l utilizzo di mezzi meccanici fino al raggiungimento del 95% dello Standard Proctor modificato. Il volume complessivo del nuovo rilevato, al netto del terreno di coltivo superficiale, della strada di servizio, delle opere di consolidamento del paramento lato fiume e dei dreni, è pari a circa 4'170 m 3 (terreno compattato). - Fornitura ed infissione di palancole costituite da profilati del tipo Larssen L601, in 35

acciaio S355, peso 78 kg/m 2, sviluppo longitudinale pari a 80 m, altezza pari a 9 m a tergo della scogliera al piede della sponda, altezza pari a 6 m lungo la mezzaria del paramento spondale. Per permettere il passaggio dell acqua di falda, si prevede la formazione di buchi sulle porzioni delle palancole parallele all asse della palancolata e di non posare una palancola ogni 5 (il che equivale, essendo una palancola larga 60 cm, a posare n. 4 palancole ogni 3 metri di sviluppo della palancolata). - Formazione di opera di consolidamento, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, mediante fornitura e posa in opera di pietrame lapideo proveniente da cava, elementi di peso da 500-600 kg, rivestita lungo la superficie di contatto con il corpo arginale con geotessile tessuto con massa areica 400 g/mq volume stimato pari a 2 920 m 3. - Fornitura e posa in opera di sistema di impermeabilizzazione del paramento arginale, attraverso la posa di: geotessile non tessuto, geomembrana impermeabile laminata in polietilene a bassa densità con struttura tessuta in polietilene ad alta densità, geotessile non tessuto, geogriglia tridimensionale in fibre di poliestere superficie stimata pari a 1 520 m 2. - Formazione di dreni lungo il paramento arginale lato campagna, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, mediante la fornitura e posa di pietrisco di pezzatura 40-70 mm, rivestiti lungo il perimetro con geotessile tessuto con massa areica 400 g/mq volume stimato pari a 100 m 3. - Stesa e modellazione del terreno di coltivo proveniente dalle operazioni di scotico e successivo inerbimento sull intera superficie delle scarpate arginali, per una superficie stimata di circa 2 810 m 2. La semina dovrà essere effettuata con un miscuglio di sementi di specie erbacee selezionate e idonee al sito e con la distribuzione di una miscela composta da fieno o paglia e concime, mediante l uso di irroratrici. - Fornitura e posa di biostuoia in fibre naturali di paglia e cocco, lungo i paramenti arginali ripristinati, per una superficie complessiva pari a circa 2 810 m 2. - Fornitura e posa in opera di astoni di salice per sistemazione a verde delle opere di difesa spondale numero astoni pari a 800. - Formazione di pista di servizio sul coronamento arginale, mediante fornitura e messa in opera di misto granulometrico stabilizzato larghezza pari a 4 m, altezza pari a 30 cm, lunghezza pari a 90 m - volume stimato pari a 110 m 3. 36

6. L intervento previsto in Comune di Nonantola, in destra idraulica, tra gli stanti 81 e 83, interessa un tratto di argine lungo circa 180 m. Il coronamento arginale è sufficiente a contenere il livello della piena cinquantennale con 1 m di franco. L intervento in progetto consiste nel ringrosso e consolidamento della struttura arginale, che allo stato attuale presenta fenomeni di dissesto. In particolare, sono previste le seguenti lavorazioni: - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di taglio e sfalcio di vegetazione erbacea e arbustiva lungo i paramenti arginali interessati dai lavori di adeguamento in quota e in sagoma. Le operazioni di taglio e sfalcio dovranno essere eseguite su una superficie di dimensioni pari a circa 8 950 m 2. - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di scotico di terra vegetale, radici e ceppaie sull intera superficie dei paramenti arginali interessati dai lavori di rialzo e ringrosso arginale, pari a circa 9'300 m 2. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scotico dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato, in parte, durante l intervento di ringrosso e rialzo dell argine secondo le sagome in progetto. - Scavo di sbancamento del corpo arginale, finalizzato alla formazione di gradonature sul rilevato esistente per la successiva formazione del ringrosso e rialzo arginale e per la successiva posa di opere di consolidamento e di drenaggio del paramento, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo. Il volume complessivo dello scavo è pari a circa 18 600 m 3. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scavo dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato, in parte, durante la ricostruzione dell argine secondo le sagome in progetto. La porzione di terreno scavato dall argine e non riutilizzato nell ambito dei lavori di ringrosso e rialzo arginale verrà stoccato all interno di aree demaniali per poter successivamente essere riutilizzato nell ambito di ulteriori interventi di adeguamento arginale. - Formazione di ringrossi e rialzi delle arginature esistenti, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, utilizzando il materiale proveniente dagli scavi. La quota di sommità arginale, come definita negli elaborati progettuali, dovrà essere raggiunta attraverso la realizzazione di strati di spessore massimo pari a 30 cm, che devono essere opportunamente compattati in più passate mediante l utilizzo di 37

mezzi meccanici fino al raggiungimento del 95% dello Standard Proctor modificato. Il volume complessivo del nuovo rilevato, al netto del terreno di coltivo superficiale, della strada di servizio, delle opere di consolidamento del paramento lato fiume e dei dreni, è pari a circa 9'480 m 3 (terreno compattato). - Fornitura ed infissione di palancole costituite da profilati del tipo Larssen L601, in acciaio S355, peso 78 kg/m 2, sviluppo longitudinale pari a 160 m, altezza pari a 9 m a tergo della scogliera al piede della sponda, altezza pari a 6 m lungo la mezzaria del paramento spondale. Per permettere il passaggio dell acqua di falda, si prevede la formazione di buchi sulle porzioni delle palancole parallele all asse della palancolata e di non posare una palancola ogni 5 (il che equivale, essendo una palancola larga 60 cm, a posare n. 4 palancole ogni 3 metri di sviluppo della palancolata). - Formazione di opera di consolidamento, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, mediante fornitura e posa in opera di pietrame lapideo proveniente da cava, elementi di peso da 500-600 kg, rivestita lungo la superficie di contatto con il corpo arginale con geotessile tessuto con massa areica 400 g/mq volume stimato pari a 5 250 m 3. - Fornitura e posa in opera di sistema di impermeabilizzazione del paramento arginale, attraverso la posa di: geotessile non tessuto, geomembrana impermeabile laminata in polietilene a bassa densità con struttura tessuta in polietilene ad alta densità, geotessile non tessuto, geogriglia tridimensionale in fibre di poliestere superficie stimata pari a 3 230 m 2. - Formazione di dreni lungo il paramento arginale lato campagna, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo, mediante la fornitura e posa di pietrisco di pezzatura 40-70 mm, rivestiti lungo il perimetro con geotessile tessuto con massa areica 400 g/mq volume stimato pari a 130 m 3. - Stesa e modellazione del terreno di coltivo proveniente dalle operazioni di scotico e successivo inerbimento sull intera superficie delle scarpate arginali, per una superficie stimata di circa 4 840 m 2. La semina dovrà essere effettuata con un miscuglio di sementi di specie erbacee selezionate e idonee al sito e con la distribuzione di una miscela composta da fieno o paglia e concime, mediante l uso di irroratrici. - Fornitura e posa di biostuoia in fibre naturali di paglia e cocco, lungo i paramenti arginali ripristinati, per una superficie complessiva pari a circa 4 840 m 2. 38

- Fornitura e posa in opera di astoni di salice per sistemazione a verde delle opere di difesa spondale numero astoni pari a 1700. - Formazione di pista di servizio sul coronamento arginale, mediante fornitura e messa in opera di misto granulometrico stabilizzato larghezza pari a 4 m, altezza pari a 30 cm, lunghezza pari a 180 m - volume stimato pari a 220 m 3. 7. L intervento previsto in Comune di Ravarino, in destra idraulica, tra gli stanti 104 e 106, interessa un tratto di argine lungo circa 200 m. L attuale coronamento arginale è sufficiente a contenere il livello della piena cinquantennale con 1 m di franco, a meno di un ridotto tratto in cui il franco è prossimo a 90 cm. L intervento in progetto consiste essenzialmente nel ringrosso e consolidamento della struttura arginale che presenta che allo stato attuale fenomeni di dissesto. In particolare, sono previste le seguenti lavorazioni: - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di taglio e sfalcio di vegetazione erbacea e arbustiva lungo i paramenti arginali interessati dai lavori di adeguamento in quota e in sagoma. Le operazioni di taglio e sfalcio dovranno essere eseguite su una superficie di dimensioni pari a circa 10 280 m 2. - Esecuzione con mezzi meccanici delle operazioni di scotico di terra vegetale, radici e ceppaie sull intera superficie dei paramenti arginali interessati dai lavori di rialzo e ringrosso arginale, pari a circa 10'680 m 2. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scotico dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato, in parte, durante l intervento di ringrosso e rialzo dell argine secondo le sagome in progetto. - Scavo di sbancamento del corpo arginale, finalizzato alla formazione di gradonature sul rilevato esistente per la successiva formazione del ringrosso e rialzo arginale e per la successiva posa di opere di consolidamento e di drenaggio del paramento, secondo le geometrie riportate negli elaborati grafici del Progetto Esecutivo. Il volume complessivo dello scavo è pari a circa 15 380 m 3. Il materiale proveniente dalle suddette operazioni di scavo dovrà essere stoccato nell ambito del cantiere per poi essere riutilizzato, in parte, durante la ricostruzione dell argine secondo le sagome in progetto. La porzione di terreno scavato dall argine e non riutilizzato nell ambito dei lavori di ringrosso e rialzo arginale verrà stoccato all interno di aree demaniali per poter successivamente essere 39