CORSO DI FORMAZIONE per Dirigenti

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CORSO DI FORMAZIONE per Dirigenti Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Modulo 1 Giuridico normativo Docente: <nome>

1 - Schema generale del corso Parte 1 Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori; Gli organi di sicurezza e le procedure ispettive; Parte 2 Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti, obblighi, responsabilità civile e penale e tutela assicurativa; Delega di funzioni; La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica ex D.Lgs. 231/2001 e s.m.i.; I sistemi di qualificazione delle imprese e la patente a punti in edilizia. formazione "Dirigenti" - modulo 1 2

Intro - Parte 1 I principi cardine della normativa di igiene e sicurezza sul lavoro ci sono di estrazione europea. È vero? Obiettivi di questa sezione Illustrare i principi sui quali si basa la normativa di SSL Tracciare l evoluzione normativa Approfondire la struttura del D.Lgs. 81/08 3 formazione "Dirigenti" - modulo 1

1 - Schema generale del corso Parte 1 Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori; Gli organi di sicurezza e le procedure ispettive; Parte 2 Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti, obblighi, responsabilità civile e penale e tutela assicurativa; Delega di funzioni; La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica ex D.Lgs. 231/2001 e s.m.i.; I sistemi di qualificazione delle imprese e la patente a punti in edilizia. formazione "Dirigenti" - modulo 1 4

Quale sicurezza e salute sul lavoro? Cosa sono un infortunio o una malattia professionale? Inizio del 900 Compromissione dello stato di salute correlata all attività lavorativa Infortuni e malattie professionali Ultimo ventennio Qualsiasi compromissione dello stato di salute e di benessere psico fisico della persona direttamente o indirettamente correlabile all attività lavorativa Estensione delle tipologie di Infortunio e malattie professionali formazione "Dirigenti" - modulo 1 5

Normativa SSL: schema generale Costituzione: Artt. 32 e 41 Codice Civile Artt. 1176 e 2087 Codice Penale Artt. 437, 451, 589, 590 Norme della ricostruzione dopoguerra DPR 547/55, DPR 303/56, DPR 128/56 Norme di derivazione Europea (D.Lgs. 277/91, 626/94, 624/96 ) Direttive UE D.Lgs. 81/08 - Testo unico di SSL formazione "Dirigenti" - modulo 1 Tutto il resto? 6

Normativa SSL: evoluzione approccio Vecchia legislazione di sicurezza DPR 547/55, DPR 303/56, DPR 164/56, Norme di derivazione Europea (D.Lgs. 277/91, D.Lgs. 626/94, D.Lgs. 624/96, D.Lgs. 81/08 ) L. 123/07, D.Lgs. 81/08 (art. 30) Normativa prescrittiva: obblighi, adempimenti e lavoratori come soggetti passivi. Obbligo di provvedere alla valutazione dei rischi e adattare le misure di prevenzione. Maggiore coinvolgimento e gestione. Promozione della SSL. Forte impulso all adozione di sistemi di gestione della sicurezza e messa in atto di meccanismi di controllo. formazione "Dirigenti" - modulo 1 7

1898: L istituzione dell assicurazione Re Umberto I Per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d Italia, Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: L 17 marzo 1898 n. 80 Si cita per la prima volta il concetto di Rischio professionale Si stabilisce un obbligo assicurativo limitatamente a particolari settori produttivi ritenuti più a rischio È il primo provvedimento di tutela nel campo della SSL formazione "Dirigenti" - modulo 1 8

Articolo 1176 1942: Codice civile Nell'adempimento dell obbligo inerente all esercizio di un attività professionale, la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell'attività esercitata obbligo di valutazione Articolo 2087 L'imprenditore è tenuto ad adottare, nell'esercizio dell'impresa, le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro obbligo di adeguamento formazione "Dirigenti" - modulo 1 9

1948: Costituzione della Repubblica Italiana 1/2 Articolo 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti [ ] La salute è un diritto inalienabile formazione "Dirigenti" - modulo 1 10

1948: Costituzione della Repubblica Italiana 2/2 Articolo 41 L iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana Primato della dignità umana sull iniziativa privata formazione "Dirigenti" - modulo 1 11

1948: Costituzione della Repubblica Italiana Articolo 41 L iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana Protezione dell ambiente e del territorio Divieto di talune lavorazioni (cancerogeni, amianto ecc.) Diritto del lavoro, orario, condizioni di lavoro ecc. Diritti di genere, discriminazioni, privacy ecc. formazione "Dirigenti" - modulo 1 12

Codice penale: Articolo 40 Articolo 40 - Rapporto di causalità 1) Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l evento dannoso o pericoloso, da cui dipende la esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione. 2) Non impedire un evento, che si ha l obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo. Il comma 2 è il presupposto dei reati legati a SSL formazione "Dirigenti" - modulo 1 13

Codice penale: Articolo 437 Articolo 437 - Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro Chiunque omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o li danneggia, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se dal fatto deriva un disastro o un infortunio, la pena è della reclusione da tre a dieci anni L articolo 437 riguarda omissioni dolose formazione "Dirigenti" - modulo 1 14

Codice penale: Articolo 451 Articolo 451 - Omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro Chiunque, per colpa, omette di collocare, ovvero rimuove o rende inservibili apparecchi o altri mezzi destinati all'estinzione di un incendio, o al salvataggio o al soccorso contro disastri o infortuni sul lavoro, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da lire quarantamila a duecentomila L articolo 451 riguarda omissioni ex post formazione "Dirigenti" - modulo 1 15

Codice penale: Articolo 589 Articoli 589 - Omicidio colposo Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da uno a cinque anni. Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni dodici. L articolo 589 è una delle ipotesi di reato della SSL formazione "Dirigenti" - modulo 1 16

Codice penale: Articolo 590 Articoli 590 - Lesioni colpose Chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione personale è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a euro 309. Se la lesione è grave la pena è della reclusione da uno a sei mesi o della multa da euro 123 a euro 619, se è gravissima, della reclusione da tre mesi a due anni o della multa da euro 309 a euro 1.239. Se i fatti di cui al secondo comma sono commessi con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena per le lesioni gravi è della reclusione da tre mesi a un anno o della multa da euro 500 a euro 2.000 e la pena per le lesioni gravissime è della reclusione da uno a tre anni. L articolo 590 si applica alla SSL formazione "Dirigenti" - modulo 1 17

I DPR anni 50 D.P.R. 547/55: Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro (406 articoli): macchine, accessori, motori, uscite di emergenza, locali ecc. D.P.R. 19 303/1956: Norme generali per l'igiene del lavoro (70 articoli). Servizi igienici, caratteristiche ambiente di lavoro, fumi, polveri, visite mediche, finestre, pavimenti, spogliatoi ecc. D.P.R. 7 Gennaio 1956, n. 164 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni (81 articoli): gru, ponteggi, parapetti ecc. D.P.R. 9 Aprile 1959 n. 128 (693 articoli). Settore minerario, gallerie, fumi, esplosivi ecc. Oggi tutti abrogati tranne il DPR 128/59 formazione "Dirigenti" - modulo 1 18

Statuto dei lavoratori Articolo 9 legge 300/1970 I lavoratori, mediante loro rappresentanze, hanno il diritto di controllare l'applicazione delle norme per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e di promuovere la ricerca, l'elaborazione e l'attuazione di tutte le misure idonee a tutelare la loro salute e la loro integrità fisica. Rappresentanza in SSL e partecipazione formazione "Dirigenti" - modulo 1 19

I principi cardine del 2087 CC Il 2087 comporta colpa oggettiva? Una lettura rigorosa del 2087 del CC potrebbe far prefigurare una colpa oggettiva del DL. Molte sentenze hanno alimentato questo tipo di critica ma la Corte di Cassazione ha più volte ribadito che per ipotizzare la responsabilità del DL sull evento infortunistico occorre che l evento sia ricollegabile ad un comportamento colposo del datore di lavoro. Il 2087 amplia enormemente le occasioni in cui è ipotizzabile la responsabilità del DL ma non configura per questo una colpa oggettiva formazione "Dirigenti" - modulo 1 20

I principi cardine del 2087 CC Le norme tecniche volontarie le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica Il dovere di sicurezza va quindi aggiornato alle conoscenze disponibili in merito alla tutela dai rischi. Questo comporta un costante lavoro di adeguamento e una particolare attenzione verso la SSL da parte del DL. Il criterio dell adeguamento comporta un attenzione costante del DL alla questione della SSL formazione "Dirigenti" - modulo 1 21

I principi cardine del 2087 CC L adeguamento al progresso tecnologico le misure che, Le norme UNI sono cogenti? Le pubblicazioni scientifiche sono legge? secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica Le norme internazionali devono essere considerate? La Valutazione dei Rischi è un attività che non può dirsi completata? formazione "Dirigenti" - modulo 1 22

I principi cardine del 2087 CC Il giudizio ex ante le misure che, [ ], sono necessarie a tutelare Questi significa che non è punibile solamente il comportamento di chi causa una lesione ma anche di chi esegue azioni che possono causare una lesione all integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro. Questo criterio sancisce quindi il fatto che è punibile la mancata prevenzione da parte dei soggetti in posizione di garanzia. formazione "Dirigenti" - modulo 1 23

I principi cardine del 2087 CC Il comportamento abnorme e il rischio elettivo Secondo il 2087 del CC il lavoratore si trova in una condizioni di diritto oggettivo di sicurezza. Diverse sentenze confermano quindi che una negligenza del lavoratore non è sufficiente a esonerare il DL dalle proprie responsabilità. Diverse sentenze confermano che, affinché si abbia esonero di responsabilità per l DL, sia necessario un comportamento eccezionale abnorme esorbitante da parte del lavoratore. Il DL deve, di fatto, prendere provvedimenti anche contro la negligenza di un lavoratore. formazione "Dirigenti" - modulo 1 24

I principi cardine del 2087 CC L infortunio imponderabile e il rischio accettato Altro possibile esempio di situazione in cui la responsabilità del DL può essere superata è quello dell infortunio determinato dal caso. Naturalmente nell accezione estesa del 2087 del CC questa ipotesi diventa invero abbastanza residuale. Un altro caso è quello di particolari lavorazioni che comportano l accettazione di elevati livelli di rischio tra le parti. formazione "Dirigenti" - modulo 1 25

Anni 80 e 90 Recepimento Direttive UE Anni 0 Anni 0 Adozione delle direttive CEE da parte degli stati membri. Normativa ambientale e sicurezza sul lavoro (per esempio 175/88). L. 46/90, D.Lgs. 277/91, D.Lgs. 626/94, 624/96, 242/96, 494/96 Normativa partecipativa: responsabilità dei progettisti, degli installatori, dei lavoratori, dei fornitori di materiali, dei fornitori d opera, dei medici competenti ecc. Riforma del sistema sanzionatorio con il D.Lgs. 758/94 Negli anni 90 si amplia la platea dei soggetti coinvolti in SSL formazione "Dirigenti" - modulo 1 26

Il D.Lgs. 81/08 Pubblicato ad Aprile del 2008 Ad aprile del 2008 è stato pubblicato il D.Lgs. 81/08 con l intento di accorpare tutta la normativa di SSL. Il D.Lgs. 81/08 è stato fortemente modificato dopo poco più di un anno dalla pubblicazione con il D.Lgs. 106/2009. Il D.Lgs. 81/08 prevedeva 35 provvedimenti applicativi ancora in corso di pubblicazione. È il cosiddetto Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro formazione "Dirigenti" - modulo 1 27

81/08: struttura logica D.Lgs. 81/08: 306 articoli e 51 allegati Allegati Titoli I Principi comuni (diviso in capi) XI Titoli speciali con norme specifiche per settore o rischio (divisi in capi) Allegati Allegati formazione "Dirigenti" - modulo 1 28

Il D.Lgs. 81/08 Titolo I Titolo Sintesi Capo I - Disposizioni generali I Principi comuni Capo II - Sistema istituzionale Capo III - Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro Capo IV - Disposizioni penali È il titolo fondamentale per la definizione di compiti e attribuzioni formazione "Dirigenti" - modulo 1 29

Il D.Lgs. 81/08 Titolo II Titolo II Luoghi di lavoro Sintesi Capo I - Disposizioni generali Capo II - Sanzioni Allegato IV che ricalca l ex DPR 303/56 È un titolo molto analitico che rimanda a un puntuale elenco delle caratteristiche dei luoghi di lavoro formazione "Dirigenti" - modulo 1 30

Il D.Lgs. 81/08 Titolo III Titolo Sintesi III Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di Protezione individuale Capo I - Uso delle attrezzature di lavoro Capo II - Uso dei dispositivi di protezione individuale Capo III - Impianti e apparecchiature elettriche Decreti su verifiche e formazione È il titolo in cui sono state inserite fondamentali novità sulla gestione delle macchine formazione "Dirigenti" - modulo 1 31

Il D.Lgs. 81/08 Titolo IV Titolo Sintesi Capo I - Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili Titolo IV - Cantieri temporanei o mobili Capo II - Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota Capo III - Sanzioni Allegati X-XXIII su piani di sicurezza, apprestamenti ecc. È il titolo che ha unito le normative precedenti sui cantieri. Il Capo II si applica anche fuori dei cantieri formazione "Dirigenti" - modulo 1 32

Il D.Lgs. 81/08 Titolo V Titolo Sintesi V Capo I - Disposizioni generali Segnaletica di salute e sicurezza sul Capo II Sanzioni lavoro Allegati XXIV-XXXII sulla segnaletica visiva e gestuale. È il titolo che definisce la comunicazione visuale e gestuale formazione "Dirigenti" - modulo 1 33

Il D.Lgs. 81/08 Titolo VI Titolo Sintesi Capo I - Disposizioni generali VI Movimentazione manuale dei carichi Capo II Sanzioni Allegato XXXIII con indicazioni per VDR e prevenzione È uno dei pochi titoli che citano una norma internazionale formazione "Dirigenti" - modulo 1 34

Il D.Lgs. 81/08 Titolo VII Titolo Sintesi Capo I - Disposizioni generali VII Capo II - Obblighi del datore di lavoro, Attrezzature munite dei dirigenti e dei preposti di videoterminali Capo III Sanzioni Allegato XXXIV sulle caratteristiche della postazioni di lavoro. È un titolo che va integrato con un decreto che non è stato inserito nel D.Lgs. 81/08 formazione "Dirigenti" - modulo 1 35

Il D.Lgs. 81/08 Titolo VIII Titolo Sintesi Capo I - Disposizioni generali Capo II - Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore durante il lavoro VIII Agenti fisici Capo III - Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni Capo IV - Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici Capo V - Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche artificiali Capo VI - Sanzioni Titolo molto articolato su più fattori di rischio formazione "Dirigenti" - modulo 1 36

Il D.Lgs. 81/08 Titolo IX Titolo Sintesi Capo I - Protezione da agenti chimici IX Sostanze pericolose Capo II - Protezione da agenti cancerogeni e mutageni Capo III - Protezione dai rischi connessi all esposizione all amianto Capo IV Sanzioni Allegati XXXVIII-XLIII su limiti di esposizione e norme tecniche. Titolo che ha allineato precedenti decreti e norme tecniche formazione "Dirigenti" - modulo 1 37

Il D.Lgs. 81/08 Titolo X Titolo X Esposizione ad agenti biologici Sintesi Capo I - Disposizioni generali Capo II - Obblighi del datore di lavoro Allegati XLIV-XLVIII sulla classificazione degli agenti e le relative misure di contenimento / prevenzione. Prevede specifiche misure di controllo per tipi di agenti e riguarda anche gli AB non intenzionalmente immessi nel ciclo produttivo formazione "Dirigenti" - modulo 1 38

Il D.Lgs. 81/08 Titolo XI Titolo Sintesi Capo I - Disposizioni generali XI Protezione da Capo II - Obblighi del datore di lavoro atmosfere esplosive Capo III - Sanzioni Allegati XLIX-LI sulla classificazione delle aree. È un titolo che richiama in allegato le norme per la classificazione delle aree formazione "Dirigenti" - modulo 1 39

D.Lgs. 81/08 Titolo XII - Principio di specialità Titolo XII: Disposizioni in materia penale e di procedura penale Contiene alcuni principi fondamentali per la corretta applicazione della norma tra i quali il principio di specialità: Quando uno stesso fatto è punito da una disposizione prevista dal Titolo I e da una o più disposizioni previste negli altri titoli, si applica la disposizione speciale. I titoli speciali entrano nel merito di disposizioni generali del titolo I e quindi prevalgono su questo formazione "Dirigenti" - modulo 1 40

Il D.Lgs. 81/08 Titolo XII - Poteri direttivi Titolo XII: Disposizioni in materia penale e di procedura penale Contiene il fondamentale principio dell esercizio di fatto dei poteri direttivi: Le posizioni di garanzia relative ai soggetti di cui all articolo 2, comma 1, lettere b), d) ed e), gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti. Il ruolo di DL, dirigente e preposto si assumono anche in funzione dei poteri e delle attività attuate nel concreto formazione "Dirigenti" - modulo 1 41

Il D.Lgs. 81/08 Titolo XIII Titolo XIII: Norme transitorie e finali Prevede l abrogazione di tutte le norme precedenti inserite all interno del testo e delle indicazioni specifiche sull entrata in vigore di adempimenti particolari. formazione "Dirigenti" - modulo 1 42

1 - Schema generale del corso Parte 1 Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori; Gli organi di sicurezza e le procedure ispettive; Parte 2 Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti, obblighi, responsabilità civile e penale e tutela assicurativa; Delega di funzioni; La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica ex D.Lgs. 231/2001 e s.m.i.; I sistemi di qualificazione delle imprese e la patente a punti in edilizia. formazione "Dirigenti" - modulo 1 43

I destinatari delle sanzioni Soggetti a sanzioni/ammende/arresto per reati di SSL Datore di lavoro (potenzialmente sempre) Dirigenti (limitatamente a incarico e funzioni) Preposti (limitatamente a incarico e funzioni) Lavoratori Progettisti Installatori Fabbricanti Fornitori Componenti impresa familiare Noleggiatore Concedente d uso Lavoratore autonomo Responsabile dei lavori Coordinatori per la sicurezza (cantieri) Medico competente Azienda nel complesso (responsabilità D.Lgs. 231/2001) formazione "Dirigenti" - modulo 1 44

La denuncia Chi può sporgere denuncia se accerta una violazione? Sono tenuti (giuridicamente obbligati) a denunciare un reato i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio che ne vengono a conoscenza nell'esercizio delle loro funzioni o in ragione dell'esercizio che questi svolgono. L UPG (Ufficiale di Polizia Giudiziaria) che rileva un reato è tenuto a denunciarlo. formazione "Dirigenti" - modulo 1 45

Il controllo Quali sono i soggetti titolati alla vigilanza? Una delle criticità del sistema di vigilanza in tema di SSL (e non solo) è la grande frammentazione dell azione ispettiva. In prima battuta si consideri che nell applicazione delle norme di SSL sono stabilite eccezioni nei confronti di numerosi soggetti, comparti produttivi e istituti che provvedono in autonomia a controllare l attuazione delle norme o per i quali sono dettate norme speciali. formazione "Dirigenti" - modulo 1 46

La vigilanza Soggetti titolati a effettuare vigilanza sulle norme di SSL ASL - Aziende Sanitarie Locali DPL - Dipartimenti Provinciali del Lavoro Agenzie Regionali Protezione Ambiente (Non tutte) ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (radioprotezione) Regioni (settore estrattivo) Forze armate e polizia di Stato (si controllano da soli) VVF (antincendio) INAIL (rapporto assicurativo) NIL (nucleo di igiene del lavoro dei carabinieri) VISAG (organismo per il controllo di SSL nell amministrazione giudiziaria) Autorità portuali e aeroporti Sanità Marittima formazione "Dirigenti" - modulo 1 47

L erogazione della sanzione La sanzione è emessa in automatico? Il D.Lgs. 758/94 ha profondamente riformato le modalità di erogazione della sanzione. Gli organi di vigilanza possono prescrivere l adeguamento della situazione rilevata con depenalizzazione della violazione. Ai reati del D.Lgs. 81/08 si applica il meccanismo del 758/94 formazione "Dirigenti" - modulo 1 48

Flusso di applicazione del D.Lgs. 758/94 1 accertamento: Si rileva la violazione Comunicazione in procura notizia di reato. Azione penale sospesa. Viene erogata e comunicata al DL la prescrizione con il termine per adempiere (prorogabile ma non oltre 6 mesi) 2 accertamento Verifica prescrizione Sì Rispetto della prescrizione? No Pagamento di ¼ della sanzione massima in via amministrativa Riattivazione azione penale Comunicazione al PM e archiviazione Processo penale / oblazione formazione "Dirigenti" - modulo 1 49

L interruzione dell attività imprenditoriale Art. 14 D.Lgs. 81/08 Gli organi di vigilanza del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, [ ] possono adottare provvedimenti di sospensione in relazione alla parte dell attività imprenditoriale interessata dalle violazioni quando riscontrano l impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20 per cento del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro, nonché in caso di gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro individuate con decreto, [ ]. In attesa della adozione del citato decreto, le violazioni [ ] presupposto per l adozione del provvedimento di sospensione dell attività imprenditoriale sono quelle individuate nell Allegato I. formazione "Dirigenti" - modulo 1 50

L interruzione dell attività imprenditoriale Quali reati? Lavoratori al nero > 20% del totale; Mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi; Mancata elaborazione del Piano di Emergenza ed Evacuazione; Mancata formazione ed addestramento; Mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile; Mancata elaborazione piano operativo di sicurezza (POS); Mancata fornitura del dispositivo di protezione individuale contro le cadute dall alto; Mancanza di protezioni verso il vuoto; Mancata applicazione delle armature di sostegno, fatte salve le prescrizioni desumibili dalla relazione tecnica di consistenza del terreno; Lavori in prossimità di linee elettriche in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi; Presenza di conduttori nudi in tensione in assenza di disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi; Mancanza protezione contro i contatti diretti ed indiretti (impianto di terra, interruttore magnetotermico, interruttore differenziale); Mancata notifica all organo di vigilanza prima dell inizio dei lavori che possono comportare il rischio di esposizione ad amianto. formazione "Dirigenti" - modulo 1 51

Domanda riepilogo - Parte 1 Il reato legato alla SSL scatta solo quando si verifica una lesione legata al lavoro. È vero? Principi della normativa di SSL Evoluzione normativa Struttura del D.Lgs. 81/08 Organi di vigilanza formazione "Dirigenti" - modulo 1 52

1 - Schema generale del corso Parte 1 Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori; Gli organi di sicurezza e le procedure ispettive; Parte 2 Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti, obblighi, responsabilità civile e penale e tutela assicurativa; Delega di funzioni; La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica ex D.Lgs. 231/2001 e s.m.i.; I sistemi di qualificazione delle imprese e la patente a punti in edilizia. formazione "Dirigenti" - modulo 1 53

Intro Parte 2 Se un lavoratore cade per le scale in quali casi può essere ipotizzata la colpa per un dirigente? Intro Parte 1 Obiettivi di questa sezione Approfondire i ruoli e le attribuzioni su salute e sicurezza Delineare i compiti delle diverse figure Approfondire ildocente tema delle responsabilità <Nome> - Corso di formazione "Dirigenti" - modulo 1 54

Schema Organizzazione Aziendale RSPP DIRIGENTI PREPOSTI ADDETTI EMERGENZE ADDETTI PRIMO SOCCORSO ASPP DL LAVORATO RI RLS MEDICO COMPETENT E formazione "Dirigenti" - modulo 1 55

MC Schema Organigramma Generale RSPP Dirigente Preposto Lavoratori Preposto Lavoratori DL Dirigente Preposto Lavoratori Dirigente Preposto Lavoratori Preposto Lavoratori formazione "Dirigenti" - modulo 1 Preposto Lavoratori RLS 56

MC Schema Organigramma Azienda RSPP DL Dirigente Dirigente Preposto Da costruire a cura dell utente RLS formazione "Dirigenti" - modulo 1 57

Datore di lavoro DL Il DL è il titolare del rapporto di lavoro o comunque il soggetto responsabile dell attività come titolare dei poteri decisionali e di spesa (art. 2 D.Lgs. n. 81/2008); Il DL ha dei compiti non delegabili quali la valutazione del rischio e la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione; formazione "Dirigenti" - modulo 1 Nel sistema italiano (Costituzione, Codice 58

Datore di lavoro DL Enti pubblici L individuazione del DL è ancora più complessa negli enti pubblici dove raramente c è un unico depositario del potere gestionale e di spesa; In questo caso l ente può redigere un modello organizzativo utile a individuare il DL, o i vari DL sulla base dei poteri assegnati; L art. 2 del D.Lgs. 81/08 aiuta a operare 59 questa individuazione. formazione "Dirigenti" - modulo 1

Datore di lavoro DL L individuazione del DL non è scontata perché dipende dagli effettivi poteri esercitati e di spesa Il DL deve organizzare, prevenire, scegliere, prendere provvedimenti, proteggere, per eliminare o ridurre al minimo i rischi Senostra il DL azienda non dimostra Nella il DL è _di_ aver _ fatto _ tutto _ ciò _ che è in suo potere per evitare l infortunio 60 questo può diventare destinatario di formazione "Dirigenti" - modulo 1

Dirigente Il dirigente è il soggetto che dirige le attività produttive pur senza i poteri tipici del DL; Il dirigente organizza il lavoro, controlla la conformità, segnala le anomalie e interviene a correggerle laddove il suo potere di spesa lo permette; In nostra un sistema organizzato Nella aziendabene i dirigenti sono esistono deleghe e attribuzioni che delineano bene 61 il campo di attività e i poteri dei vari formazione "Dirigenti" - modulo 1

Dirigente definizione di legge art. 2, c. 1 lett. d: Definizione di Dirigente Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa. formazione "Dirigenti" - modulo 1 62

Dirigente limiti incarico Il Dirigente risponde solo nei limiti dell incarico conferitogli e nella misura dei mezzi di cui è dotato Articolo 18 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente 1. Il datore di lavoro, che esercita le attività di cui all articolo 3, e i dirigenti, che organizzano e dirigono le stesse attività secondo le attribuzioni e competenze ad essi conferite, devono: [ ] Incarichi e competenze formalizzate formazione "Dirigenti" - modulo 1 63

Dirigente articolo 18 (1 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): a) nominare il medico competente per l effettuazione della sorveglianza sanitaria nei casi previsti dal presente Decreto Legislativo; Requisiti professionali del MC da verificare formazione "Dirigenti" - modulo 1 64

Dirigente articolo 18 (2 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): b) designare preventivamente i lavoratori incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell emergenza; Nomina lavoratori addetti a compiti speciali formazione "Dirigenti" - modulo 1 65

Dirigente articolo 18 (3 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): c) nell affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza; Obbligo che può comportare il coinvolgimento del MC formazione "Dirigenti" - modulo 1 66

Dirigente articolo 18 (4 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): d) fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente; Fornire i DPI formazione "Dirigenti" - modulo 1 67

Dirigente articolo 18 (5 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): e) prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; Accesso in aree a rischio formazione "Dirigenti" - modulo 1 68

Dirigente articolo 18 (6 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): f) richiedere l osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione; Obbligo di supervisione e sorveglianza formazione "Dirigenti" - modulo 1 69

Dirigente articolo 18 (7 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): g) inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria e richiedere al medico competente l osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel presente decreto; Corretta esecuzione della sorveglianza sanitaria formazione "Dirigenti" - modulo 1 70

Dirigente articolo 18 (8 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): g bis) nei casi di sorveglianza sanitaria di cui all articolo 41, comunicare tempestivamente al medico competente la cessazione del rapporto di lavoro; Cessazione rapporto di lavoro formazione "Dirigenti" - modulo 1 71

Dirigente articolo 18 (9 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): h) adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; Pericolo grave e immediato formazione "Dirigenti" - modulo 1 72

Dirigente articolo 18 (10 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): i) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; Informazione su un rischio grave e immediato formazione "Dirigenti" - modulo 1 73

Dirigente articolo 18 (11 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): l) adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37; Formazione, informazione e addestramento formazione "Dirigenti" - modulo 1 74

Dirigente articolo 18 (12 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): m) astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato; Attività in caso di pericolo grave e immediato formazione "Dirigenti" - modulo 1 75

Dirigente articolo 18 (13 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): n) consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute; Verifica da parte lavoratori delle misure di tutela formazione "Dirigenti" - modulo 1 76

Dirigente articolo 18 (14 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): o) consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e per l'espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), anche su supporto informatico come previsto dall'articolo 53, comma 5, nonché consentire al medesimo rappresentante di accedere ai dati di cui alla lettera r); il documento è consultato esclusivamente in azienda; Consegna del DVR formazione "Dirigenti" - modulo 1 77

Dirigente articolo 18 (15 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): p) elaborare il documento di cui all articolo 26, comma 3, anche su supporto informatico come previsto dall articolo 53, comma 5, e, su richiesta di questi e per l espletamento della sua funzione, consegnarne tempestivamente copia ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Il documento è consultato esclusivamente in azienda; Redazione del DUVRI formazione "Dirigenti" - modulo 1 78

Dirigente articolo 18 (16 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): q) prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l ambiente esterno verificando periodicamente la perdurante assenza di rischio; Effetti su ambiente esterno formazione "Dirigenti" - modulo 1 79

Dirigente articolo 18 (17 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): r) comunicare in via telematica all INAIL e all IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all articolo 8, entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico, a fini statistici e informativi, i dati e le informazioni relativi agli infortuni sul lavoro che comportino l assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell evento e, a fini assicurativi, quelli relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un assenza al lavoro superiore a tre giorni [ ]; Comunicazioni per infortuni formazione "Dirigenti" - modulo 1 80

Dirigente articolo 18 (18 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): s) consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all articolo 50; Consultazione RLS formazione "Dirigenti" - modulo 1 81

Dirigente articolo 18 (19 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): t) adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all articolo 43. Tali misure devono essere adeguate alla natura dell attività, alle dimensioni dell azienda o dell unità produttiva, e al numero delle persone presenti; Prevenzione incendi ed evacuazione ambienti di lavoro formazione "Dirigenti" - modulo 1 82

Dirigente articolo 18 (20 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): u) nell ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l indicazione del datore di lavoro; Tessera riconoscimento formazione "Dirigenti" - modulo 1 83

Dirigente articolo 18 (21 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): v) nelle unità produttive con più di 15 lavoratori, convocare la riunione periodica di cui all articolo 35; Riunione periodica formazione "Dirigenti" - modulo 1 84

Dirigente articolo 18 (22 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): z) aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione. Aggiornamento misure di prevenzione e protezione formazione "Dirigenti" - modulo 1 85

Dirigente articolo 18 (23 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): aa) comunicare in via telematica all INAIL e all IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all articolo 8, in caso di nuova elezione o designazione, i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; in fase di prima applicazione l obbligo di cui alla presente lettera riguarda i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori già eletti o designati; Comunicazione RLS formazione "Dirigenti" - modulo 1 86

Dirigente articolo 18 (24 di 24) Il DL, [ ], e i dirigenti [ ] devono (art. 18 D.Lgs. 81/08): bb) vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità; Giudizio di idoneità formazione "Dirigenti" - modulo 1 87

Obblighi di vigilanza art. 18 3-bis. Il datore di lavoro e i dirigenti sono tenuti altresì a vigilare in ordine all adempimento degli obblighi di cui agli articoli 19, 20, 22, 23, 24 e 25, ferma restando l esclusiva responsabilità dei soggetti obbligati ai sensi dei medesimi articoli qualora la mancata attuazione dei Mpredetti obblighi sia addebitabile Preposto Lavoratori Progettisti Fornitori Installatori Cunicamente agli stessi e non sia riscontrabile undocente difetto vigilanza del 88 <Nome> - di Corso di formazione "Dirigenti" - modulo 1

Dirigenti, preposti ed effettività Per l individuazione di preposti, dirigenti DL e DL vale Principio di Effettività secondo il quale ai fini dell attribuzione delle responsabilità Dirigente Preposto valgono i poteri effettivamente. svolti. Il ruolo concreto prevale su quello formale formazione "Dirigenti" - modulo 1 89

Dirigente effettivo Per l individuazione del Dirigente vale il Principio di Effettività Elemento qualificante: l assunzione di una funzione organizzativa dell attività La prima dimostrazione del ruolo di dirigente sta nel fatto che un ramo di attività è organizzato dal soggetto interessato. Deve esistere una funzione organizzativa sulle attività (formale o di fatto). formazione "Dirigenti" - modulo 1 90

Una delega da dirigente? Il ruolo di dirigente è assegnato in automatico ma: Una formalizzazione del ruolo concorre a una corretta gestione; La formalizzazione aiuta a definire ruoli e. responsabilità. formazione "Dirigenti" - modulo 1 91

Preposto I preposti sono le interfacce tra DL/dirigenti e i lavoratori I preposti hanno obblighi di vigilanza e controllo Se il preposto viene a conoscenza di situazioni che possono mettere a rischio i lavoratori ha l obbligo di intervenire, Nell art. 19 sono dettati i compiti dei preposti segnalare o interrompere le lavorazioni a seconda dei casi formazione "Dirigenti" - modulo 1 92

Preposto definizione del D.Lgs. 81/08 art. 2, c. 1 lett. e: Definizione di Preposto Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta formazione "Dirigenti" - modulo 1 esecuzione da parte dei lavoratori ed 93

Preposto - obblighi Il preposto: verifica che i lavoratori adottino adeguatamente le misure di sicurezza, verifica la conformità di macchinari e attrezzature e impedisce gli usi pericolosi, istruisce adeguatamente i lavoratori per lo svolgimento in sicurezza dei loro compiti, sorveglia i lavoratori affinché non adottino comportamenti a rischio, segnala ai superiori (DL o dirigente) le formazione "Dirigenti" - modulo 1 anomalie arrivando a impedire le lavorazioni 94

Preposto articolo 19 (1 di 7) I preposti, [ ], devono (art. 19 D.Lgs. 81/08): a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di Comportamenti, DPI, segnalazioni ai superiori protezione individuale messi a loro 95 Docente <Nome> - Corso di disposizione e, in caso di persistenza della formazione "Dirigenti" - modulo 1

Preposto articolo 19 (2 di 7) I preposti, [ ], devono (art. 19 D.Lgs. 81/08): [ ] b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; Controllo [ ] competenze specifiche formazione "Dirigenti" - modulo 1 96

Preposto articolo 19 (3 di 7) I preposti, [ ], devono (art. 19 D.Lgs. 81/08): [ ] c) richiedere l osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave,emergenze immediato e inevitabile, Gestione abbandonino il posto di lavoro o la zona 97 pericolosa; formazione "Dirigenti" - modulo 1

Preposto articolo 19 (4 di 7) I preposti, [ ], devono (art. 19 D.Lgs. 81/08): [ ] d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in Pericoli gravidie protezione; immediati materia [ ] formazione "Dirigenti" - modulo 1 98

Preposto articolo 19 (5 di 7) I preposti, [ ], devono (art. 19 D.Lgs. 81/08): [ ] e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato; Lavoro in condizioni di pericolo [ ] formazione "Dirigenti" - modulo 1 99

Preposto articolo 19 (6 di 7) I preposti, [ ], devono (art. 19 D.Lgs. 81/08): [ ] f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichianomalie durante il lavoro,di delle Segnalazione e situazioni rischio quali venga 100 a conoscenzaformazione sulla"dirigenti" base della formazione - modulo 1

Preposto articolo 19 (7 di 7) I preposti, [ ], devono (art. 19 D.Lgs. 81/08): [ ] g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall articolo 37. [ ] Corsi di formazione formazione "Dirigenti" - modulo 1 101

Lettera Preposto articolo 19 e sanzioni Sintesi Sanzione A Sovrintendere arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 B Controllo competenze arresto fino a un mese o ammenda da 200 a 800 C Pericoli gravi e arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 immediati D Condizioni di pericolo arresto fino a un mese o ammenda da 200 a 800 E Segnalazione arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 anomalie F Corsi di formazione arresto fino a 2 mesi o ammenda da 400 a 1.200 formazione "Dirigenti" - modulo 1 102

Preposto Chi è? Identificazione del preposto: Sovrintende al lavoro altrui, con potere di impartire ordini ed istruzioni operative; È subordinato ai dirigenti e/o al datore di lavoro; Non ha una specifica qualifica e può coprire tutte le posizioni comprese tra il dirigente ed i lavoratori; Il ruolo prepostocon è scollegato dalla qualifica Sidiidentifica chi è in posizione tale da coordinare e sorvegliare l attività di altri 103 lavoratori ai suoi ordini formazione "Dirigenti" - modulo 1

Servizio Prevenzione e Protezione Il servizio prevenzione è un insieme costituito da soggetti (ASPP) e un responsabile (RSPP) con lo scopo di: individuare e valutare i fattori di rischio; definire le misure di prevenzione e protezione adatte ai rischi rilevati; elaborare procedure di sicurezza e validare istruzioni operative per le diverse lavorazioni; proporre e programmi di informazione e formazione e addestramento dei lavoratori. 104 formazione "Dirigenti" - modulo 1

RSPP - Responsabilità Il RSPP non è destinatario di sanzioni dal D.Lgs. 81/08; non risponde per i reati imputabili al datore di lavoro, al dirigente o al preposto; può essere comunque coinvolto nelle indagini (e, nel caso, anche condannato) Nella nostra azienda il RSPP in _ esame laddove si ipotizzi che èl infortunio sia scaturito da una omissione o 105 formazione "Dirigenti" - moduloerrata. 1 valutazione colposamente

ASPP Addetti al servizio Prevenzione e Protezione: Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali, facente parte del servizio di prevenzione e protezione; L ASPP coadiuva il RSPP nell espletare i Nella nostra del azienda compiti SPP.gli ASPP sono formazione "Dirigenti" - modulo 1 106

Medico Competente Il medico competente (interno o esterno) è un medico specializzato in medicina del lavoro con compiti e attribuzioni specifiche sulla sorveglianza sanitaria e le attività di prevenzione dell azienda; è destinatario di sanzioni dal D.Lgs. 81/08; Il MC, il RSPP, il DL e il RLS si incontrano periodicamente in una riunione nella quale sono esaminate vari aspetti della gestione 107 formazione "Dirigenti" - modulo 1 di igiene e sicurezza dell azienda.

RLS Il RLS è il soggetto eletto o designato per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro È eletto direttamente dai lavoratori al loro interno nelle aziende o unità produttive che occupano sino a 15 dipendenti È eletto tra le rappresentanze sindacali (se ci sono) nelle aziende che occupano oltre 15 dipendenti formazione "Dirigenti" - modulo 1 108 Il numero degli RLS dipende dal numero di

RLS Il RLS, secondo il D.Lgs. 81/08, tra l altro: accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni; è consultato sulla valutazione dei rischi; è consultato sulla designazione delle figure di SSL e sull'organizzazione della formazione di cui all'art. 37; riceve le informazioni e la documentazione sulla valutazione dei rischi e le misure Nella nostra relative;azienda il RLS è 109 riceve una formazione adeguata e partecipa formazione "Dirigenti" - modulo 1

Lavoratore Il lavoratore è: la persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Il lavoratore, in tema di sicurezza, deve: rispettare le norme e le prescrizioni; utilizzare correttamente macchinari, attrezzature e DPI; segnalare le anomalie; collaborare all attuazione delle misure preventive e 110 protettive. formazione "Dirigenti" - modulo 1

Addetti compiti speciali Addetti alle emergenze e alla lotta antincendio lavoratori con compiti e attribuzioni specifiche per la gestione delle emergenze (incendi ecc.) Addetti al primo soccorso lavoratori con compiti e attribuzioni specifiche per la gestione del primo soccorso Sono designati, ricevono una formazione 111 specifica e sono addestrati all uso formazione "Dirigenti" - modulo 1

1 - Schema generale del corso Parte 1 Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori; Gli organi di sicurezza e le procedure ispettive; Parte 2 Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti, obblighi, responsabilità civile e penale e tutela assicurativa; Delega di funzioni; La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica ex D.Lgs. 231/2001 e s.m.i.; I sistemi di qualificazione delle imprese e la patente a punti in edilizia. formazione "Dirigenti" - modulo 1 112

La delega di funzioni In realtà aziendali particolarmente complesse può risultare oggettivamente oneroso per il datore di lavoro provvedere personalmente ai vari compiti imposti dalle norme (in questo caso di SSL). L istituto della delega di funzioni nasce quindi come risposta a questa oggettiva difficoltà. La delega ha come presupposto la difficoltà del DL di adempiere in prima persona agli obblighi formazione "Dirigenti" - modulo 1 113

Articolo 16 - Delega di funzioni: requisiti 1. La delega di funzioni da parte del datore di lavoro, ove non espressamente esclusa, è ammessa con i seguenti limiti e condizioni: a) che essa risulti da atto scritto recante data certa; b) che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate; c) che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate; d) che essa attribuisca al delegato l autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate; e) che la delega sia accettata dal delegato per iscritto. Competenze, formalizzazione e accettazione formazione "Dirigenti" - modulo 1 114

Delega: adempimenti 2. Alla delega di cui al comma 1 deve essere data adeguata e tempestiva pubblicità. 3. La delega di funzioni non esclude l obbligo di vigilanza in capo al DL in ordine al corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite. L obbligo di cui al primo periodo si intende assolto in caso di adozione ed efficace attuazione del modello di verifica e controllo di cui all articolo 30, comma 4. 3-bis. Il soggetto delegato può, a sua volta, previa intesa con il DL delegare specifiche funzioni in materia di SSL alle medesime condizioni di cui ai commi 1 e 2. La delega di funzioni di cui al primo periodo non esclude l obbligo di vigilanza in capo al delegante in ordine al corretto espletamento delle funzioni trasferite. Il soggetto al quale sia stata conferita la delega di cui al presente comma non può, a suasistemi volta, delegare le funzioni delegate. Vigilanza, organizzativi e subdelega formazione "Dirigenti" - modulo 1 115

1 - Schema generale del corso Parte 1 Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori; Gli organi di sicurezza e le procedure ispettive; Parte 2 Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti, obblighi, responsabilità civile e penale e tutela assicurativa; Delega di funzioni; La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica ex D.Lgs. 231/2001 e s.m.i.; I sistemi di qualificazione delle imprese e la patente a punti in edilizia. formazione "Dirigenti" - modulo 1 116

Il D.Lgs. 231/2001 Il D.Lgs. 231/01 ha introdotto la responsabilità amministrativa delle imprese per una serie di reati, tra i quali: Indebita percezione di erogazioni da parte dello Stato, o altro Ente Pubblico o Comunità Europea Truffa in danno dello Stato o di un Ente pubblico o per conseguimento di erogazioni pubbliche Concussione Corruzione Frode informatica in danno dello Stato o di un Ente pubblico Reati societari (false comunicazioni sociali, illegale ripartizione degli utili e delle riserve, formazione fittizia del capitale, aggiotaggio, etc.) Abusi di mercato Approfondito nel modulo 2 formazione "Dirigenti" - modulo 1 117

Il D.Lgs. 231/2001 La L. 123/07, entrata in vigore il 25 agosto 2007, ha esteso il campo di applicazione del D.Lgs. 231/01 ai reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione Neldelle 2001 norme il 231/01antinfortunistiche ha incontrato la SSL e sulla tutela dell igiene e della salute sul formazione "Dirigenti" - modulo 1 118

1 - Schema generale del corso Parte 1 Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori; Gli organi di sicurezza e le procedure ispettive; Parte 2 Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti, obblighi, responsabilità civile e penale e tutela assicurativa; Delega di funzioni; La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica ex D.Lgs. 231/2001 e s.m.i.; I sistemi di qualificazione delle imprese e la patente a punti in edilizia. formazione "Dirigenti" - modulo 1 119

Articolo 27 - Sistema di qualificazione Nell ambito della Commissione di cui all articolo 6, anche tenendo conto delle indicazioni provenienti da organismi paritetici, vengono individuati settori, ivi compreso il settore della sanificazione del tessile e dello strumentario chirurgico, e criteri finalizzati alla definizione di un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, con riferimento alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Il sistema di qualificazione delle imprese è disciplinato con DPR [ ], da emanarsi entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente Decreto formazione "Dirigenti" - modulo 1 120

Articolo 27 Patente a punti Con riferimento all edilizia, il sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi si realizza almeno attraverso la adozione e diffusione [ ] di uno strumento che consenta la continua verifica della idoneità delle imprese e dei lavoratori autonomi, [ ] per mezzo della attribuzione alle imprese ed ai lavoratori autonomi di un punteggio iniziale che misuri tale idoneità, soggetto a decurtazione a seguito di accertate violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il sistema della patente a punti in edilizia deve essere introdotto dal DPR in corso di approvazione formazione "Dirigenti" - modulo 1 121

Domanda riepilogo - Parte 2 Un lavoratore si ferisce su una macchina non a norma. Cosa bisogna verificare per attribuire le responsabilità? Funzione del potere di spesa; Delega delle funzioni di controllo; Ruolo delle diverse figure. formazione "Dirigenti" - modulo 1 122

Schema generale del corso Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori; Gli organi di sicurezza e le procedure ispettive; Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti, obblighi, responsabilità civile e penale e tutela assicurativa; Delega di funzioni; La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica ex D.Lgs. 231/2001 e s.m.i.; I sistemi di qualificazione delle imprese e la patente a punti in edilizia. formazione "Dirigenti" - modulo 1 123

CORSO DI FORMAZIONE per Dirigenti Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Modulo 2 Gestione e organizzazione della sicurezza Docente: <nome>

CORSO DI FORMAZIONE per Dirigenti Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Modulo 3 Individuazione e valutazione dei rischi Docente: <nome>

CORSO DI FORMAZIONE per Dirigenti Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Modulo 4 Comunicazione, formazione e consultazione dei lavoratori Docente: <nome>

Schema generale del corso Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo; Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento quali strumenti di conoscenza della realtà aziendale; Tecniche di comunicazione; Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti; Consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. formazione "Dirigenti" - modulo 4 2

Schema generale del corso Parte 1 Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento quali strumenti di conoscenza della realtà aziendale Tecniche di comunicazione Parte 2 Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti Consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza formazione "Dirigenti" - modulo 4 3

Intro Parte 1 Cosa comunica un dirigente che non indossa le cuffie in un reparto con aree segnalate per esposizione a rumore? Obiettivi di questa sezione Approfondire la consapevolezza del ruolo in particolare riguardo alle competenze relazionali Aggiornare le conoscenze relative a informazione,docente formazione e addestramento <Nome> - Corso di 4 formazione "Dirigenti" - modulo 4

Schema generale del corso Parte 1 Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento quali strumenti di conoscenza della realtà aziendale Tecniche di comunicazione Parte 2 Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti Consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza formazione "Dirigenti" - modulo 4 5

Comunicazione, formazione e consultazione Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo La consapevolezza del ruolo Le competenze formazione "Dirigenti" - modulo 4 6

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO implica responsabilità e relazioni in funzione di obiettivi e presume competenze polivalenti/multifunzionali che possono essere sviluppate e potenziate formazione "Dirigenti" - modulo 4 7

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo Quali sono gli obiettivi del dirigente? formazione "Dirigenti" - modulo 4 8

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: obiettivi Promozione di comportamenti coerenti con il sistema di sicurezza aziendale Diffusione di una cultura aziendale orientata al miglioramento formazione "Dirigenti" - modulo 4 9

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Quando? Come? formazione "Dirigenti" - modulo 4 10

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Come? formazione "Dirigenti" - modulo 4 11

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori formazione "Dirigenti" - modulo 4 12

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Fornire DPI Necessari e idonei formazione "Dirigenti" - modulo 4 13

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Fornire DPI Necessari e idonei Far accedere a zone con rischio grave e specifico solo i lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente formazione "Dirigenti" - modulo 4 14

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Fornire DPI Necessari e idonei Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente formazione "Dirigenti" - modulo 4 15

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Fornire DPI Necessari e idonei Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente formazione "Dirigenti" - modulo 4 16

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Fornire DPI Necessari e idonei Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC formazione "Dirigenti" - modulo 4 17

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni per la protezione Fornire DPI Necessari e idonei Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC formazione "Dirigenti" - modulo 4 18

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Adempiere obblighi d informazione, formazione e addestramento Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni Fornire DPI Necessari e idonei Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC formazione "Dirigenti" - modulo 4 19

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Non richiedere ai lavoratori di riprendere attività in caso di pericolo grave e immediato Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Adempiere obblighi d informazione, formazione e addestramento Fornire DPI Necessari e idonei Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC formazione "Dirigenti" - modulo 4 20

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Consentire ai Lavoratori verifica applicazione misure tramite RLS Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Non richiedere ai lavoratori di riprendere attività in caso di pericolo grave e immediato Adempiere obblighi d informazione, formazione e addestramento Fornire DPI Necessari e idonei Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC formazione "Dirigenti" - modulo 4 21

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Consegnare tempestivamente al RLS su richiesta DVR e DUVRI Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Consentire ai Lavoratori verifica applicazione misure tramite RLS Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Non richiedere ai lavoratori di riprendere attività in caso di pericolo grave e immediato Adempiere obblighi d informazione, formazione e addestramento Fornire DPI Necessari e idonei Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC formazione "Dirigenti" - modulo 4 22

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Tutelare popolazione e ambiente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Consegnare tempestivamente al RLS su richiesta DVR e DUVRI Consentire ai Lavoratori verifica applicazione misure tramite RLS Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Non richiedere ai lavoratori di riprendere attività in caso di pericolo grave e immediato Adempiere obblighi d informazione, formazione e addestramento Fornire DPI Necessari e idonei Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC formazione "Dirigenti" - modulo 4 23

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Comunicare dati e info a Inail e Ipsema Tutelare popolazione e ambiente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Consegnare tempestivamente al RLS su richiesta DVR e DUVRI Consentire ai Lavoratori verifica applicazione misure tramite RLS Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Non richiedere ai lavoratori di riprendere attività in caso di pericolo grave e immediato Adempiere obblighi d informazione, formazione e addestramento Fornire DPI Necessari e idonei Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC formazione "Dirigenti" - modulo 4 24

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Consultare RLS Fornire DPI Necessari e idonei Comunicare dati e info a Inail e Ipsema Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Tutelare popolazione e ambiente Consegnare tempestivamente al RLS su richiesta DVR e DUVRI Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni Consentire ai Lavoratori verifica applicazione misure tramite RLS Non richiedere ai lavoratori di riprendere attività in caso di pericolo grave e immediato Adempiere obblighi d informazione, formazione e addestramento 25

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Adottare misure per prevenire incendi, evacuazione e pericolo grave e immediato Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Consultare RLS Fornire DPI Necessari e idonei Comunicare dati e info a Inail e Ipsema Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Tutelare popolazione e ambiente Consegnare tempestivamente al RLS su richiesta DVR e DUVRI Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni Consentire ai Lavoratori verifica applicazione misure tramite RLS Non richiedere ai lavoratori di riprendere attività in caso di pericolo grave e immediato Adempiere obblighi d informazione, formazione e addestramento 26

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Munire lavoratori di tessera di riconoscimento Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Adottare misure per prevenire incendi, evacuazione e pericolo grave e immediato Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Consultare RLS Fornire DPI Necessari e idonei Comunicare dati e info a Inail e Ipsema Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Tutelare popolazione e ambiente Consegnare tempestivamente al RLS su richiesta DVR e DUVRI Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni Consentire ai Lavoratori verifica applicazione misure tramite RLS Non richiedere ai lavoratori di riprendere attività in caso di pericolo grave e immediato Adempiere obblighi d informazione, formazione e addestramento 27

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Convocare la riunione periodica Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Munire lavoratori di tessera di riconoscimento Adottare misure per prevenire incendi, evacuazione e pericolo grave e immediato Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Consultare RLS Fornire DPI Necessari e idonei Comunicare dati e info a Inail e Ipsema Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Tutelare popolazione e ambiente Consegnare tempestivamente al RLS su richiesta DVR e DUVRI Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni Consentire ai Lavoratori verifica applicazione misure tramite RLS Non richiedere ai lavoratori di riprendere attività in caso di pericolo grave e immediato Adempiere obblighi d informazione, formazione e addestramento 28

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività Nominare Il medico competente Convocare la riunione periodica Designare Lavoratori incaricati per antincendio, evacuazione, Primo soccorso ed emergenze Munire lavoratori di tessera di riconoscimento Adottare misure per prevenire incendi, evacuazione e pericolo grave e immediato Affidare compiti tenendo conto delle capacità e delle condizioni dei Lavoratori Consultare RLS Fornire DPI Necessari e idonei Comunicare dati e info a Inail e Ipsema Accesso a zone con rischio grave e specifico solo a lavoratori informati, addestrati e formati adeguatamente Tutelare popolazione e ambiente Consegnare tempestivamente al RLS su richiesta DVR e DUVRI Richiedere osservanza di norme e disposizioni e l uso dei DPI Inviare Lavoratori a visita medica entro scadenze e richiedere osservanza degli obblighi al MC Adottare misure per emergenze e istruzioni in caso pericolo grave, immediato e inevitabile Informare i lavoratori di pericolo grave e immediato e delle disposizioni Aggiornare misure preventive Consentire ai Lavoratori verifica applicazione misure tramite RLS Non richiedere ai lavoratori di riprendere attività in caso di pericolo grave e immediato Adempiere obblighi d informazione, formazione e addestramento 29

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: attività E inoltre Comunicare all Inail e all Ipsema I nominativi dell RLS Vigilare su svolgimento mansioni/giudizi di idoneità/sorveglianza sanitaria formazione "Dirigenti" - modulo 4 30

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: con chi si relaziona? Dirigente MC RSPP PREPOSTO RLS ADDETTI EMERGENZE E PRIMO SOCCORSO formazione "Dirigenti" - modulo 4 31

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: con chi si relaziona? Fornisce informazioni Dirigente MC Fornisce giudizi idoneità Richiede osservanza Comunica cessazione rapporto di lavoro Sollecita/controlla trasmissione dati formazione "Dirigenti" - modulo 4 32

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: con chi si relaziona? Fornisce informazioni Dirigente Propone programmi di RSPP Informazione e Formazione Comunica i rischi individuati, loro valutazione e misure Comunica procedure elaborate formazione "Dirigenti" - modulo 4 33

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: con chi si relaziona? Fornisce informazioni Dirigente Preposto Richiede osservanza.. Segnala inosservanza.. Segnala deficienze.. Segnala condizioni formazione "Dirigenti" - modulo 4 34

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: con chi si relaziona? Fornisce DVR e DUVRI Viene consultato. Dirigente RLS formazione "Dirigenti" - modulo 4 35

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: con chi si relaziona? Comunica incarico Dirigente ADDETTI EMERGENZE E PRIMO SOCCORSO formazione "Dirigenti" - modulo 4 36

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo IL RUOLO del dirigente: le competenze formazione "Dirigenti" - modulo 4 37

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo Le competenze relazionali rientrano nella più ampia categoria delle competenze trasversali. Area cognitiva Area realizzativa Area relazionale Caratteristiche personali Problem solving Visione d insieme Flessibilità mentale Iniziativa/proattività Orientamento ai risultati Decisione e responsabilità Comunicazione Ascolto attivo Guida e sviluppo delle risorse umane Energia Visione positiva Gestione dello stress formazione "Dirigenti" - modulo 4 38

Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo EFFICACIA INTERPERSONALE GESTIONE DEI GRUPPI E DELLE RIUNIONI PARLARE IN PUBBLICO PERSUASIONE NEGOZIAZIONE GESTIONE DELLE RISORSE UMANE LEADERSHIP formazione "Dirigenti" - modulo 4 39

Schema generale del corso Parte 1 Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento quali strumenti di conoscenza della realtà aziendale Tecniche di comunicazione Parte 2 Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti Consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza formazione "Dirigenti" - modulo 4 40

Comunicazione, formazione e consultazione Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento quali strumenti di conoscenza della realtà aziendale Definizioni L informazione La formazione La formazione dei lavoratori Quando è necessario l addestramento formazione "Dirigenti" - modulo 4 41

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento DEFINIZIONI (art 2 D.Lgs. 81/08) INFORMAZIONE: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro ADDESTRAMENTO: complesso delle attività dirette a far apprendere ai lavoratori l uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro FORMAZIONE: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del SPP aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi formazione "Dirigenti" - modulo 4 42

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento L informazione (art. 36 D.Lgs. 81/08) Provvedere affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione. Documentare l informazione effettuata formazione "Dirigenti" - modulo 4 43

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento L informazione: COSA CONTENUTI rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività dell impresa in generale; procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l evacuazione dei luoghi di lavoro; nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli art.45 e 46 nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente rischi specifici cui è esposto in relazione all attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia pericoli connessi all uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica misure e attività di protezione e prevenzione adottate formazione "Dirigenti" - modulo 4 44

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento L informazione: COME MODALITA DI COMUNICAZIONE: Segnaletica Poster Opuscolo Spot Prodotti multimediali formazione "Dirigenti" - modulo 4 45

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento La formazione (art. 37 D.Lgs 81/08) In ogni azienda i lavoratori e i loro rappresentanti devono ricevere una formazione adeguata per ciò che riguarda la salute e la sicurezza. Nel caso in cui questa norma non venisse rispettata sono previste una serie di sanzioni per il datore di lavoro. Inoltre la legge prevede che qualsiasi lavoratore, compresi i neoassunti e i collaboratori, debbano essere formati nel momento stesso in cui cominciano a lavorare nell azienda. formazione "Dirigenti" - modulo 4 46

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento La formazione E disciplinata dall Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 n. 221 (art. 37 D.Lgs. 81/08) e n. 223 (art. 34 D.Lgs. 81/08) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 8 dell 11 gennaio 2012 e in vigore dal 26 gennaio 2012 dall Accordo Conferenza Stato Regioni n.53 del 22.02.2012 (art 73 comma 5 D.Lgs. 81/08) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.60 del 12 marzo, entrerà in vigore dal 12 marzo 2013 formazione "Dirigenti" - modulo 4 47

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento La formazione dei lavoratori FORMAZIONE GENERALE 4 ORE anche e-learning + FORMAZIONE SPECIFICA Rischio basso 4 ore Rischio medio 8 ore Rischio alto 12 ore Agricoltura, Pesca, Trasporti, P.A., Istruzione, Magazzinaggio Costruzioni, Industria, Alimentare, Tessile, Legno, Manifatturiero, Energia, Rifiuti, Raffineria, Chimica, Sanità Rischio basso Rischio medio Rischio alto Formazione generale 4 ore Formazione specifica 4 ore Ore totali di formazione 8 Formazione generale 4 ore Formazione specifica 8 ore Ore totali di formazione 12 Formazione generale 4 ore Formazione specifica12ore Ore totali di formazione 16 Uffici e servizi, Commercio, Artigianato, Turismo Aggiornamento 6 ore quinquennale per tutti i rischi anche e-learning formazione "Dirigenti" - modulo 4 48

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento La formazione del preposto: La formazione del preposto, così come definito dall articolo 2, comma 1, lettera e), del D.Lgs. n. 81/2008, deve comprendere quella per i lavoratori, così come prevista ai punti precedenti e deve essere integrata da una formazione particolare, in relazione ai compiti da lui esercitati in materia di salute e sicurezza sul lavoro; La durata minima del modulo per preposti è di 8 ore; Possibile e-learning su argomenti dei punti da 1 a 5 (normativa, individuazione dei rischi, organizzazione della sicurezza, aspetti comunicativi); L aggiornamento, di 6 ore, è quinquennale per tutti i macrosettori di rischio. formazione "Dirigenti" - modulo 4 49

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento La formazione dei dirigenti 16 ore/ 4 MODULI: 1) 2) 3) 4) GIURIDICO NORMATIVO GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E CONSULTAZIONE Può essere svolto in e-learning Aggiornamento: 6 ore quinquennali formazione "Dirigenti" - modulo 4 50

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento La formazione del DL - RSPP 4 MODULI 1) 2) 3) 4) GIURIDICO NORMATIVO GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E CONSULTAZIONE Rischio basso possibile e-learning possibile e-learning 16h (Uffici e servizi, Commercio, Artigianato e Turismo) Rischio medio 32h (Agricoltura, Pesca, Pubblica Amministrazione, Trasporti, Magazzinaggio) Rischio Alto 48h (Costruz, Industria, Alimentari, Tessile, Legno, Energia, Rifiuti, Raffinerie, Chimica, Sanità) Aggiornamento quinquennale possibile e-learning Rischio basso 6h Rischio medio 10h Rischio alto 14h formazione "Dirigenti" - modulo 4 51

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento La formazione del RSPP e ASPP È regolamentata dall Art. 32 (commi 2, 3 e 5) D.LGS 81/08 che richiama all Accordo Stato Regioni del 26 /01/ 2006 (G.U. n. 37 del 14/02/2006) Aggiornamento (comma6): I responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione sono tenuti a frequentare corsi di aggiornamento secondo gli indirizzi definiti nell'accordo Stato-regioni di cui al comma 2. formazione "Dirigenti" - modulo 4 52

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento La formazione: COME? La metodologia di insegnamento/apprendimento privilegia un approccio interattivo che comporta la centralità del lavoratore nel percorso di apprendimento. In Aula E-learning formazione "Dirigenti" - modulo 4 53

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento La formazione: CON CHI? Gli Organismi Paritetici Enti «costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per: la programmazione di attività formative e l elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti alla salute e alla sicurezza sul lavoro; l assistenza alle imprese finalizzata all attuazione degli adempimenti in materia; ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla Legge o dai Contratti collettivi di riferimento». Art. 2, comma 1, lettera ee), D.Lgs. n. 81/2008 formazione "Dirigenti" - modulo 4 54

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento La formazione: i requisiti dei formatori la Commissione Consultiva Permanente per la Salute e Sicurezza ha approvato il 18/4/2012 i criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza sul lavoro previsti dall art 6,comma 8 D.Lgs. 81/08: Oltre ad essere in possesso di diploma di scuola media superiore ed avere conoscenza, esperienza e capacità didattica dovrà dimostrare di disporre di almeno una delle seguenti proprietà: 1. esperienza come docente esterno nell area tematica in oggetto per almeno 90 giorni in tre anni 2. laurea o corsi post-laurea 3. attestato di frequenza relativo a corsi di formazione sulla salute e sicurezza sul lavoro (64 ore ) sommato ad almeno 12 mesi di esperienza (in alternativa corso di 40 ore e diciotto mesi di esperienza) 4. esperienza di almeno sei mesi nel ruolo di RSPP o di almeno dodici mesi nel ruolo di ASPP (tali figure possono effettuare docenze solo nell ambito del macro settore ATECO di riferimento formazione "Dirigenti" - modulo 4 55

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento L addestramento: quando è necessario? costituzione del rapporto di lavoro trasferimento o cambiamento di mansioni dei lavoratori di introduzione in azienda di nuove attrezzature, tecnologie, sostanze e preparati pericolosi, Accordo Conferenza Stato Regioni 22 febbraio 2012 (Art.73 comma 5 del D-Lgs. 81/08) formazione "Dirigenti" - modulo 4 56

Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento L addestramento: quando è necessario? Art.227 Art.2 Art.18 Art.169 Art.20 Art.116 Art.78 Art.37 Allegato I Art.73 Art.77 Allegato XXI Allegato XXXIII formazione "Dirigenti" - modulo 4 57

Schema generale del corso Parte 1 Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento quali strumenti di conoscenza della realtà aziendale Tecniche di comunicazione Parte 2 Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti Consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza formazione "Dirigenti" - modulo 4 58

Comunicazione, formazione e consultazione Tecniche di comunicazione La comunicazione I cinque assiomi della comunicazione Ascoltare e comunicare formazione "Dirigenti" - modulo 4 59

Tecniche di comunicazione La comunicazione è lo strumento attraverso cui creiamo, manteniamo e sviluppiamo le relazioni interpersonali Un tempo, neppure troppo lontano, si diceva comunicare con mentre oggi si dice semplicemente e con stupefacente disinvoltura comunicare a e non sembra sia necessario attendersi risposta (Ferrarotti) formazione "Dirigenti" - modulo 4 60

Tecniche di comunicazione I cinque assiomi della comunicazione 1. L impossibilità di non comunicare. Il comportamento è comunicazione; non è possibile non avere un comportamento, quindi è impossibile non. comunicare. 2. Livelli comunicativi di contenuto e di relazione. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto (una notizia, una informazione, un dato ) e di relazione (un comando, un istruzione, un avvenimento ) di modo che il secondo classifica il primo. 3. La punteggiatura della sequenza di eventi. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti (se si prende in considerazione il punto di vista dell uno o quello dell altro) 4. Comunicazione numerica e analogica. Il linguaggio digitale (digitale, verbale) ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia, ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione, ; il linguaggio analogico (il linguaggio non verbale) invece non ha alcuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia ambiguo la natura delle relazioni. 5. Interazione complementare e simmetrica. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull uguaglianza o sulla differenza (da una parte rapporti paritetici, paritari, democratici, dall altra rapporti fondati sulla autorità/subordinazione). formazione "Dirigenti" - modulo 4 61

Tecniche di comunicazione 40 MESSAGGIO Mezzo Canale 20 70 Codifica EMITTENTE Decodifica E UN PROCESSO DI SCAMBIO DI INFORMAZIONI E DI INFLUENZAMENTO RECIPROCO CHE AVVIENE IN UN CONTESTO (P. WATZLAWICK, 1967) 100 Decodifica RICEVENTE Codifica 10 FEEDBACK Messaggio di ritorno Mezzo Canale formazione "Dirigenti" - modulo 4 62

Tecniche di comunicazione BARRIERE ALL'ASCOLTO I pregiudizi I ricordi I valori Gli interessi I sentimenti Le ipotesi Le convinzioni Gli atteggiamenti Esperienze passate Le aspettative formazione "Dirigenti" - modulo 4 63

Tecniche di comunicazione ASCOLTARE Ascoltare attivamente Ascoltare Sentire Sentire è un processo passivo Ascoltare è sentire con attenzione formazione "Dirigenti" - modulo 4 Ascoltare attivamente implica uno sforzo di comprensione dell'altro 64

Tecniche di comunicazione Ascolto empatico EMPATIA è ascoltare con gli occhi e con il cuore oltre che con l orecchio, proprio per capire sentimenti e stati d animo che non si possono esprimere a parole Tu Orecchio Occhi Attenzione unitaria Cuore formazione "Dirigenti" - modulo 4 65

In situazioni di interdipendenza, l idea di ragione e torto o di vincenti e perdenti non è applicabile. Le situazioni interdipendenti comportano TERZE ALTERNATIVE e vittorie condivise. Posizioni del tutto nuove che le persone creano insieme. Questo è quello che cerchiamo, quando siamo disponibili ad essere influenzati. CERCARE PRIMA DI CAPIRE,

Tecniche di comunicazione LA COMUNICAZIONE EFFICACE Riduce le conseguenze negative prodotte da una situazione critica Aumenta i vantaggi di una situazione favorevole Finalizzata Consapevole Contestualizzata Crea integrazione a livello della relazione Evita conflitti inutili formazione "Dirigenti" - modulo 4 67

Domanda riepilogo parte 1 La sicurezza si riesce a comunicare in modo efficace solo con forme a due vie. Vero o falso? Formazione e informazione e addestramento Principi di base della comunicazione Ascolto attivo e feedback formazione "Dirigenti" - modulo 4 68

Schema generale del corso Parte 1 Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento quali strumenti di conoscenza della realtà aziendale Tecniche di comunicazione Parte 2 Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti Consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza formazione "Dirigenti" - modulo 4 69

Intro Parte 2 Cosa succede di solito quando il RLS e il dirigente comunicano? Obiettivi di questa sezione Acquisire informazioni propedeutiche alla gestione dei conflitti Approfondire la conoscenza del ruolo del RLS ai fini di una sua corretta ed efficace consultazione e di una sua effettiva partecipazione 70 formazione "Dirigenti" - modulo 4

Comunicazione, formazione e consultazione Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti Lavoro di gruppo La gestione dei conflitti formazione "Dirigenti" - modulo 4 71

Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti LAVORO DI GRUPPO E espressione dell azione complessa propria del gruppo di lavoro. Il lavoro di gruppo comprende: La pianificazione del compito Lo svolgimento del compito La gestione delle relazioni Non è quindi la semplice esecuzione di un mandato organizzativo. formazione "Dirigenti" - modulo 4 72

Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti GESTIONE DEI CONFLITTI Non sono d accordo con quel che dite ma mi farei uccidere perché possiate dirlo Voltaire formazione "Dirigenti" - modulo 4 73

Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti GESTIONE DEI CONFLITTI 1. Presentare il problema senza biasimo, o riprovazione 2. Sentire il punto di vista dell altro ed ascoltarlo realmente in modo da comprendere appieno le sue necessità 3. Esporre chiaramente il proprio punto di vista ed assicurarsi che l altro abbia capito. 4. Chiarire e definire la questione tenendo conto delle esigenze di entrambi. 5. Sviluppare insieme un obiettivo o una condizione su cui entrambi potete concordare. 6. Soluzioni possibili ed alternative 7. Scegliere la soluzione che ha la maggior possibilità di rispondere alle esigenze di entrambi. 8. Ideare un piano d azione realistico e determinare chi farà che cosa quando, dove e come. 9. Attuare il piano 10.Valutare l esito della soluzione in base all obiettivo comune formazione "Dirigenti" - modulo 4 74

Schema generale del corso Parte 1 Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento quali strumenti di conoscenza della realtà aziendale Tecniche di comunicazione Parte 2 Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti Consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza formazione "Dirigenti" - modulo 4 75

Comunicazione, formazione e consultazione Consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Diritti e attribuzioni del RLS Consultazione e partecipazione del RLS formazione "Dirigenti" - modulo 4 76

Consultazione e partecipazione dei RLS COSA FA: I DIRITTI/ATTRIBUZIONI DEL RLS (art.50) di accesso ai luoghi e alle informazione (comma 1. lettera a, e, f) di consultazione (comma 1. lettera b, c, d) di proposta (comma 1. lettera h, m) di partecipazione (comma 1. lettera l) di ricorso (comma 1 lettera o) formazione "Dirigenti" - modulo 4 77

Consultazione e partecipazione dei RLS È consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva (comma 1 lettera b) È consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, all attività di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente (comma 1 lettera c) È consultato in merito all'organizzazione della formazione di cui all'articolo 37 (comma 1 lettera d) formazione "Dirigenti" - modulo 4 78

Consultazione e partecipazione dei RLS Partecipa alla riunione periodica di cui all art. 35 La riunione nelle aziende e nelle unità produttive che occupano più di 15 lavoratori, viene indetta almeno 1 volta l anno La riunione ha altresì luogo in occasione di eventuali significative variazioni delle condizioni di esposizione al rischio, compresa la programmazione e l'introduzione di nuove tecnologie che hanno riflessi sulla sicurezza e salute dei lavoratori. Nelle unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori è facoltà del Rls chiedere la convocazione di un'apposita riunione. formazione "Dirigenti" - modulo 4 79

Schema generale del corso Parte 1 Competenze relazionali e consapevolezza del ruolo Importanza strategica dell'informazione, della formazione e dell'addestramento quali strumenti di conoscenza della realtà aziendale Tecniche di comunicazione Parte 2 Lavoro di gruppo e gestione dei conflitti Consultazione e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza formazione "Dirigenti" - modulo 4 80

Comunicazione, formazione e consultazione Natura, funzioni e modalità di nomina o di elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza formazione "Dirigenti" - modulo 4 81

Nomina o elezione dei RLS CHI E Persona eletta o designata per rappresentare I lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro (art.2, comma 1 del D.Lgs. 81/2008) COSA FA Viene consultato e partecipa attivamente alla gestione della sicurezza sul lavoro Riceve la documentazione e le informazioni sulla sicurezza Formula proposte Segnala al responsabile I rischi e le anomalie che individua formazione "Dirigenti" - modulo 4 82

Nomina o elezione dei RLS Art.47 (comma 1) Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di comparto, aziendale e di sito produttivo. L'elezione dei rappresentanti per la sicurezza avviene secondo le modalità di cui al comma 6. (comma 2) In tutte le aziende, o unità produttive, è eletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. (comma 3) Nelle aziende o unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori il RLS è di norma eletto direttamente dai lavoratori al loro interno oppure è individuato per più aziende nell ambito territoriale o del comparto produttivo sec. quanto previsto nell art. 48 (comma 4) Nelle aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori il RLS è eletto o designato dai lavoratori nell ambito delle rappresentanze sindacali in azienda. In assenza di tali rappresentanze, questo è eletto dai lavoratori dell azienda al loro interno. (comma 5) Il numero, le modalità di designazione o di elezione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, nonché il tempo di lavoro retribuito e gli strumenti per l'espletamento delle funzioni sono stabiliti in sede di contrattazione collettiva. formazione "Dirigenti" - modulo 4 83

Nomina o elezione dei RLS Art. 47 COME/ QUANDO (comma 6) L'elezione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali, territoriali o di comparto, salvo diverse determinazioni in sede di contrattazione collettiva, avviene di norma in corrispondenza della giornata nazionale per la salute e sicurezza sul lavoro, individuata, nell'ambito della settimana europea per la salute e sicurezza sul lavoro, con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale di concerto con il Ministro della salute, sentite le confederazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Con il medesimo decreto sono disciplinate le modalità di attuazione del presente comma. formazione "Dirigenti" - modulo 4 84

Nomina o elezione dei RLS Art. 47 QUANTI (comma 7) Aziende Unità produttive RLS sino a 200 lavoratori 1 da 201 a 1000 lavoratori 3 oltre 1000 lavoratori 6 formazione "Dirigenti" - modulo 4 85

Domanda riepilogo parte 2 Di quali informazioni, che solo il RLS può fornire, ha bisogno il dirigente per svolgere il suo ruolo correttamente? Gestione dei conflitti Funzioni del RLS formazione "Dirigenti" - modulo 4 86

1 - Schema generale del corso Parte 1 Criteri e strumenti per l individuazione e la valutazione dei rischi; Il rischio da stress lavoro-correlato; Il rischio ricollegabile alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paese e alla tipologia contrattuale; Il rischio interferenziale e la gestione del rischio nello svolgimento di lavori in appalto. Parte 2 Le misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio; La considerazione degli infortuni mancati e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti; I Dispositivi di protezione individuale; La sorveglianza sanitaria. formazione "Dirigenti" - modulo 3 2

Intro Parte 1 E più rischiosa una macchina o un aereo? Obiettivi di questa sezione Sviluppare i concetti di rischio e pericolo Definire ruoli e compiti per la valutazione dei rischi e la redazione del il documento di valutazione formazione "Dirigenti" - modulo 3 3

Due infortuni diversi Un magazziniere sta usando il carrello elevatore in condizioni di scarsa visuale e investe un collega provocando una contusione e 3 giorni di inabilità temporanea. Un altro addetto dello stesso magazzino inciampa su una scatola di cartone vuota lasciata in disordine e si procura una distorsione alla caviglia con 3 giorni di formazione "Dirigenti" - modulo 3 4

Pericolo e rischio Pericolo: Proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità o condizione che ha la potenzialità di causare danni. Concetto generale: molte cose (impianti, materiali, attrezzi di lavoro, sostanze, metodi e pratiche di lavoro, rumore, ecc.) rappresentano un pericolo. formazione "Dirigenti" - modulo 3 5

Pericolo e rischio Rischio: Probabilità che sia effettivamente raggiunto il limite potenziale che determina il danno. L uso degli agenti pericolosi può determinare un rischio concreto o meno. Dipende dalle condizioni di uso. formazione "Dirigenti" - modulo 3 6

Danno Il danno è l evento che può chiudere il circuito tra il pericolo (forse succede) e il rischio (sta succedendo). Pericolo (potenziale): potrebbe succedere Rischio (quanto potrebbe succedere): Condizioni d uso, esposizione, ecc. Danno (è successo): Alle persone, alle cose, agli impianti ecc. formazione "Dirigenti" - modulo 3 7

Analisi dei due infortuni Un magazziniere sta usando il carrello elevatore in condizioni di scarsa visuale e investe un collega provocando una contusione e 3 giorni di inabilità temporanea. Un altro addetto dello stesso magazzino inciampa su una scatola di cartone vuota lasciata in disordine e si procura una distorsione alla caviglia con 3 giorni di inabilità temporanea. formazione "Dirigenti" - modulo 3 Pericoli (diversi) Condizioni che hanno elevato il Rischio Danni (uguali per caso) 8

Diversi tipi di Rischi Rischio per la sicurezza (macchine, impianti ecc.) Rischio per la salute (sostanza, rumore ecc.) Rischio trasversale (organizzazione ecc.) Occasione di lavoro Occasione di lavoro Occasione di lavoro Infortunio Malattia professionale Malattia professionale (evento traumatico) (evento progressivo) (stress, disagio ecc.) Riconoscimento agevole delle cause Riconoscimento complicato delle cause Riconoscimento complicatissimo delle cause formazione "Dirigenti" - modulo 3 9

Rischi per la sicurezza Rischio per la sicurezza (macchine, attrezzature, sostanze esplosive, scale, mezzi di trasporto ) Occasione di lavoro Infortunio (evento traumatico, danno immediato) Riconoscimento agevole delle dinamiche e delle cause formazione "Dirigenti" - modulo 3 10 10

Rischi per la salute Rischio per la salute (sostanza, agente fisico, rumore, radiazioni, movimentazione dei carichi ecc.) Occasione di lavoro Malattia professionale (evento progressivo) Complicato riconoscimento delle cause e delle dinamiche formazione "Dirigenti" - modulo 3 11 11

Rischi trasversali x Rischi trasversali (lavoro notturno, incarichi stressanti, aspetti organizzativi ecc.) x Occasione di lavoro Stato patologico Complicatissimo riconoscimento delle cause e delle dinamiche formazione "Dirigenti" - modulo 3 12 12

Valutazione dei rischi Analisi SISTEMATICA delle lavorazioni realizzata per: individuare i pericoli (fattori di rischio); individuare le persone potenzialmente esposte; valutare (stimare) i rischi; individuare i possibili effetti sulle persone; individuare soluzioni per eliminare o ridurre i Docente <Nome> - Corso di 13 rischi a un livello accettabile. formazione "Dirigenti" - modulo 3

Definizione del Rischio Il rischio è la combinazione tra la probabilità (P) che si manifesti un certo evento dannoso e la gravità (Magnitudo, M) associata all evento stesso. R = f (P, M) Generalmente si considera R = P x M Si tratta di una indicazione generica che va14 formazione "Dirigenti" - modulo 3

Prevenzione La prevenzione consiste nelle operazioni messe in atto per ridurre la probabilità che si verifichi un determinato evento dannoso R = f (P, M) Il divieto di fumare è un intervento di prevenzione per il rischio incendi. La scelta di un disco silenziato per una smerigliatrice è un intervento di prevenzione per il rischio rumore formazione "Dirigenti" - modulo 3 15

Protezione La protezione consiste nelle operazioni messe in atto per ridurre la gravità associata a un determinato evento dannoso R = f (P, M) Una maschera è un intervento di protezione per il rischio chimico. Una cuffia è un intervento di protezione per il rischio rumore Nella normativa la prevenzione ha priorità rispetto alla protezione formazione "Dirigenti" - modulo 3 16

Documento di valutazione dei rischi La valutazione dei rischi e le relative misure di miglioramento sono indicate nel DVR, il documento di valutazione dei rischi (art. 17 co. 1 del D.Lgs. 81/2008). Il DVR è firmato da DL, RSPP, MC e consegnato al RLS. Il DVR è il documento fondamentale per la gestione dell igiene e della sicurezza dell azienda. formazione "Dirigenti" - modulo 3 17

Contenuti essenziali del DVR Il DVR deve contenere: una relazione sulla VDR [ ], nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; l'individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei DPI adottati [ ]; il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; l individuazione delle procedure da seguire per l attuazione delle misure [ ]; individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici [ ]. formazione "Dirigenti" - modulo 3 18

Misure di tutela e attuazione Secondo il D.Lgs. 81/08 per ogni misura di prevenzione/ protezione conseguente alla VDR devono essere individuate le risorse per l attuazione La sede per la discussione e pianificazione delle misure conseguenti alla valutazione è la riunione periodica DL, RSPP, RLS, MC Dalla VDR si origina un programma di miglioramento formazione "Dirigenti" - modulo 3 19 19

Metodologia di VDR Valutazione oggettiva RISCHIO = PROBABILITÀ X GRAVITÀ Permette una valutazione quantitativa del rischio; Permette di individuare le criticità; Può essere messa in relazione alle priorità. formazione "Dirigenti" - modulo 3 20

Esempio di metodologia per la VDR RISCHIO = PROBABILITA X GRAVITA 1 = IMPROBABILE = L' evento dannoso è improbabile. La sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più eventi sfavorevoli indipendenti e poco probabili. 2 = POSSIBILE = L'evento dannoso è poco probabile ma possibile. La sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più' eventi sfavorevoli e di probabilità non trascurabile. 3 = PROBABILE = L'evento dannoso è probabile. La sua manifestazione è legata al verificarsi di eventi sfavorevoli che si sono già verificati. 4 = FREQUENTE = L'evento dannoso è molto probabile. La sua manifestazione è legata al verificarsi di eventi sfavorevoli frequenti che si sono già verificati in altri casi. 21 formazione "Dirigenti" - modulo 3

Esempio di metodologia per la VDR RISCHIO = PROBABILITA X GRAVITA 1 = LIEVISSIMO = Il danno ( lesione o patologia ) è rapidamente reversibile e di scarsa entità che non comporta l'abbandono del posto di lavoro. 2 = LIEVE = Il danno comporta una parziale limitazione funzionale reversibile in pochi giorni con completo ripristino della capacità lavorativa. 3 = GRAVE = Il danno è di media entità e comporta una limitazione funzionale temporanea reversibile solo dopo un certo periodo di prognosi. 4= GRAVISSIMO = Il danno è irreversibile e comporta una riduzione parziale ma permanente della capacità lavorativa o l'inabilità totale o la morte. formazione "Dirigenti" - modulo 3 22

Esempio di metodologia per la VDR Il rischio risulta calcolato come prodotto P x G = R con una rappresentazione a matrice P Elevato = 12-16 Notevole = 8-9 Accettabile = 3-6 4 4 8 12 16 3 3 6 9 12 2 2 4 6 8 1 1 2 3 4 1 2 3 4 Basso 1-2 formazione "Dirigenti" - modulo 3 G 23

Cosa si trova nel DVR Descrizione ambienti; Organizzazione di SSL; Cicli produttivi; Fattori di rischio e loro valutazione; Profili di rischio per mansioni; Programma di miglioramento. Piano di assegnazione dei DPI Piano di formazione Piano sorveglianza sanitaria formazione "Dirigenti" - modulo 3 Procedure operative 24

1 - Schema generale del corso Parte 1 Criteri e strumenti per l individuazione e la valutazione dei rischi; Il rischio da stress lavoro-correlato; Il rischio ricollegabile alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paese e alla tipologia contrattuale; Il rischio interferenziale e la gestione del rischio nello svolgimento di lavori in appalto. Parte 2 Le misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio; La considerazione degli infortuni mancati e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti; I Dispositivi di protezione individuale; La sorveglianza sanitaria. formazione "Dirigenti" - modulo 3 25

Rischi trasversali organizzativi Questi rischi si individuano nel rapporto tra l operatore e l organizzazione del lavoro in cui questo è inserito. Le interazioni tra l individuo e l organizzazione possono essere di tipo ergonomico, psicologico e organizzativo. Questi rapporti possono determinare ripercussioni sulle condizioni di rischio per la sicurezza e per la salute. formazione "Dirigenti" - modulo 3 26 26

Alcuni esempi di attività a rischio Processi di lavoro usuranti come i lavori in continuo, il sistemi a turni, il lavoro notturno; Incarichi di responsabilità, manutenzione e controllo di impianti a rischio; Lavoro in comparto sanitario a contatto giornaliero con situazioni critiche; Incarichi di responsabilità in condizioni di scarse risorse disponibili; lavoro ai VDT, data entry. formazione "Dirigenti" - modulo 3 27 27

Alcuni esempi di fattori di rischio FATTORI PSICOLOGICI Intensità, monotonia, solitudine, ripetitività del lavoro; carenze di contributo al processo decisionale e situazioni di conflittualità; complessità delle mansioni e carenza di controllo; reattività anomala a condizioni di emergenza. FATTORI ERGONOMICI Docente <Nome> - Corso di Sistemi di sicurezza e affidabilità delle formazione "Dirigenti" - modulo 3 28 28

Alcuni esempi CONDIZIONI DI LAVORO DIFFICILI Lavoro con animali; lavoro in atmosfere a pressione superiore o inferiore al normale; condizioni climatiche esasperate; lavoro in acqua: in superficie (es. piattaforme) e in immersione. conseguenze di variazioni ragionevolmente prevedibili dalle procedure di lavoro in condizioni di sicurezza; 29 formazione "Dirigenti" - modulo 3 ergonomia delle attrezzature di protezione 29

Stress Lavoro-Correlato D.Lgs. 81/08 art. 28 la valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell Accordo europeo dell 8 ottobre 2004 D.Lgs. 106/09, comma 1-bis dell art. 28 la valutazione dello stress lavoro-correlato è effettuata nel rispetto delle indicazioni elaborate dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, e il relativo obbligo decorre dalla30 formazione "Dirigenti" - modulo 3 30

Stress Lavoro-Correlato Lettera circolare 18/11/2010 del Ministero del Lavoro indicazioni per la valutazione del rischio approvate il 17 novembre dalla Commissione Consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro. Sono previsti due momenti di valutazione: L attuale riferimento per la VDR Stress è la circolare indagine preliminare basata su indicatori oggettivi; 18/11/2010 valutazione approfondita più complessa qualora i risultati della prima ne indichino la necessità formazione "Dirigenti" - modulo 3 31 31

Alcuni indicatori Reiterate assenze dal lavoro, Scarsa motivazione al lavoro e ridotta produttività, Elevato turn-over (konw-how e capitale umano), Maggiore incidenza infortuni tradizionali Squilibri di pressione, Alterazioni del metabolismo, Disordini affettivi, 32 formazione "Dirigenti" - modulo 3 32

Le due fasi della valutazione Valutazione Preliminare Indicatori oggettivi dello stress lavoro correlato: - Eventi sentinella; - fattori di contenuto del lavoro; - fattori di contesto del lavoro Valutazione Approfondita Percezione soggettiva dei lavoratori: - questionari, - focus group ecc. formazione "Dirigenti" - modulo 3 33

1 - Schema generale del corso Parte 1 Criteri e strumenti per l individuazione e la valutazione dei rischi; Il rischio da stress lavoro-correlato; Il rischio ricollegabile alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paese e alla tipologia contrattuale; Il rischio interferenziale e la gestione del rischio nello svolgimento di lavori in appalto. Parte 2 Le misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio; La considerazione degli infortuni mancati e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti; I Dispositivi di protezione individuale; La sorveglianza sanitaria. formazione "Dirigenti" - modulo 3 34

Rischio e differenze di genere Agenti chimici Agenti cancerogeni e mutageni Movimentazione manuale dei carichi Vibrazioni Stress e carichi di lavoro Considerare l art. 18 sugli obblighi del DL formazione "Dirigenti" - modulo 3 35 35

Rischio derivante da differenze di età Rumore Movimentazione manuale dei carichi Vibrazioni Stress e carichi di lavoro Considerare l art. 18 sugli obblighi del DL formazione "Dirigenti" - modulo 3 36 36

Rischio derivante dalla provenienza Comprensione della lingua; Addestramento su segnaletica; Applicazione delle corrette procedure operative Diversa sensibilità all esposizione di alcuni tipi di rischio Considerare l art. 18 sugli obblighi del DL Costumi derivanti da diverse religioni e abitudini culturali. formazione "Dirigenti" - modulo 3 37 37

1 - Schema generale del corso Parte 1 Criteri e strumenti per l individuazione e la valutazione dei rischi; Il rischio da stress lavoro-correlato; Il rischio ricollegabile alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paese e alla tipologia contrattuale; Il rischio interferenziale e la gestione del rischio nello svolgimento di lavori in appalto. Parte 2 Le misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio; La considerazione degli infortuni mancati e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti; I Dispositivi di protezione individuale; La sorveglianza sanitaria. formazione "Dirigenti" - modulo 3 38

DUVRI e titolo IV Appalto Allegato X No Interferenze Sì Applicazione titolo IV e individuazione figure specifiche Sì No Sì No Esclusioni Sì No PSC Redazione PSC, POS e fascicolo nei casi previsti Coordinamento e DUVRI formazione "Dirigenti" - modulo 3 Coordinamento 39

Automezzi esterni Operazione Rischio interferente Transito mezzi Investimento Misure da attuare / controllare Regolamentazione del transito; Turnazione delle operazioni ci carico/scarico; Controllo degli accessi. formazione "Dirigenti" - modulo 3 40

Imprese di pulizia Operazione Lavaggio pavimenti Uso di prodotti chimici Rischio interferente Misure da attuare / controllare Delimitazione e segnalazione delle aree; Pavimenti scivolosi Pulizie al di fuori dell orario di lavoro. Esposizione ad agenti chimici Segnalazione delle aree; Pulizie al di fuori dell orario di lavoro. formazione "Dirigenti" - modulo 3 41

Rumore Operazione Trapani, smerigliatrici ecc. Rischio interferente Misure da attuare / controllare Rumore Delimitazione delle aree; Barriere fonoassorbenti; Lavorazioni al di fuori dell orario di lavoro. formazione "Dirigenti" - modulo 3 42

Carichi sospesi e lavori su più livelli Operazione Rischio interferente Misure da attuare / controllare Cantieri su più livelli Delimitazione delle aree; Caduta oggetti Barriere fisiche; Turnazione operazioni. Carichi sospesi Delimitazione delle aree; Caduta oggetti Segnali visuali e sonori e investimento Barriere fisiche; dal carico Turnazione operazioni. formazione "Dirigenti" - modulo 3 43

Agenti chimici Operazione Verniciatura, galvaniche, smalti ecc. Rischio interferente Misure da attuare / controllare Esposizione ad agenti chimici aerodispersi Sistemi di aspirazione; Regolamentazione accessi; Delimitazione delle aree; Sostituzione dei prodotti; Turnazione delle operazioni. formazione "Dirigenti" - modulo 3 44

Atmosfere esplosive Operazione Creazione polveri e sostanze esplodenti Rischio interferente Misure da attuare / controllare ATEX Sistemi di aspirazione; Regolamentazione accessi; Uso dispositivi antideflagranti; Delimitazione delle aree; Turnazione operazioni. formazione "Dirigenti" - modulo 3 45

Domanda - riepilogo Quali sono i contenuti del flusso comunicativo tra RSPP e dirigenti ai fini di una corretta VDR? Funzione della VDR Controllo e sorveglianza Stress e rischi trasversali formazione "Dirigenti" - modulo 3 46

1 - Schema generale del corso Parte 1 Criteri e strumenti per l individuazione e la valutazione dei rischi; Il rischio da stress lavoro correlato; Il rischio ricollegabile alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paese e alla tipologia contrattuale; Il rischio interferenziale e la gestione del rischio nello svolgimento di lavori in appalto. Parte 2 Le misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio; La considerazione degli infortuni mancati e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti; I Dispositivi di protezione individuale; La sorveglianza sanitaria. formazione "Dirigenti" - modulo 3 47

Valutare i rischi significa Produzione macchine, sostanze ecc. Esame preliminare dell attività Suddivisione in reparti e/o in gruppi omogenei Persone, organizzazione, gestione ecc.. Individuazione dei fattori di rischio per i reparti / gruppi Indagini, misure, ecc. Valutazione (stima) dei rischi Individuazione e applicazione delle misure di prevenzione e protezione Documentazione processo (documento ex art. 17 D.Lgs 81/08) formazione "Dirigenti" - modulo 3 48

Misure di Riduzione del rischio Le misure di riduzione del rischio sono attività che, in ordine di priorità, mirano alla: Eliminazione del rischio; Prevenzione dell esposizione; Mitigazione degli effetti dell esposizione. Le misure di riduzione del rischio possono essere di sia di natura tecnica sia gestionale sia comportamentale formazione "Dirigenti" - modulo 3 49

Misura di esempio Cosa Chi Risorse Sostituzione scaffalature in magazzino Ing. Mario Rossi Stanziati 20.000 rif. Verbale CdA XXX Natura dell intervento Scadenza 31/12/2013 Stanziamento Selezione impresa. 31/6/2012 Eventuale verifica intermedia Risorsa Scadenza responsabile attuazione dell attuazione formazione "Dirigenti" - modulo 3 Verifica intermedia 50 50

Misure di Riduzione del rischio e leggi Qualora si rilevino carenze nell applicazione della legge: L attuazione non è programmabile nel tempo; Viene data per scontata un immediata attuazione; Se non si riesce a mettere in atto l adeguamento devono essere adottate delle L applicazione di una norma di legge non è una misura di misure programmabile compensative immediate che miglioramento garantiscano il livello di sicurezza di legge. formazione "Dirigenti" - modulo 3 51

Misure di Prevenzione Misure di prevenzione presenti nell area/reparto o specifiche per la singola operazione: formazione "Dirigenti" - modulo 3 52

Misure di Protezione Misure di protezione presenti nell area/reparto o specifiche per la singola operazione: formazione "Dirigenti" - modulo 3 53

Utilizzo di DPI DPI adottati per la mansione o specifiche per la singola operazione: formazione "Dirigenti" - modulo 3 54

1 - Schema generale del corso Parte 1 Criteri e strumenti per l individuazione e la valutazione dei rischi; Il rischio da stress lavoro correlato; Il rischio ricollegabile alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paese e alla tipologia contrattuale; Il rischio interferenziale e la gestione del rischio nello svolgimento di lavori in appalto. Parte 2 Le misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio; La considerazione degli infortuni mancati e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti; I Dispositivi di protezione individuale; La sorveglianza sanitaria. formazione "Dirigenti" - modulo 3 55

Quanti sono gli infortuni? Nel 2011 in Italia si sono verificati circa 920 infortuni mortali sul lavoro; Complessivamente nello stesso anno sono stati denunciati circa 725.000 infortuni sul lavoro; A questi si aggiungono circa 46.500 malattie professionali denunciate Dati 2011 annuale si INAIL 2012 (non definitivi) Per il rapporto solo amianto ammalano ancora in Italia circa 1.000 persone ogni anno formazione "Dirigenti" - modulo 3 56

Quali sono i loro effetti? Gli infortuni sul lavoro hanno un costo sociale enorme; E impossibile quantificare il loro impatto come lutti; E invece possibile stimare i costi diretti e indiretti sostenuti dal paese per questo fenomeno; Si stima che questo fenomeno costi all Italia circa 25 miliardi di euro all anno; Si tratta di un costo pari al 3% del prodotto interno lordo. Si stima che almeno il 60% dei costi ricada sulla collettività formazione "Dirigenti" - modulo 3 57

E le malattie professionali? Gli infortuni hanno causa violenta (ferita, caduta, esplosione ecc.); La malattie professionali invece insorgono a causa di agenti che agiscono a lungo nel tempo (polveri, solventi, rumori, vibrazioni ecc.); Le malattie professionali possono insorgere anche a lunga distanza di tempo dall esposizione; Tra le malattie più note ci sono l ipoacusia (riduzione dell udito per esposizione a rumore), le malattie osteo-muscolari (lombalgie e artriti), la silicosi (polveri di silice), il mesotelioma (amianto); Si ritiene che il fenomeno delle malattie professionali sia ancora molto sottostimato. formazione "Dirigenti" - modulo 3 58

Malattia Quali patologie sono denunciate? Incidenza % Malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee 62 % Ipoacusia da rumore 15 % Malattie da Asbesto (neoplasie, asbestosi, placche pleuriche) 5% Malattie respiratorie (non da asbesto) 5% Tumori (non da asbesto) 3% Malattie cutanee 2% Disturbi psichici da stress lavoro-correlato 1% Altre 8% Dati da sezione statistiche su inail.it formazione "Dirigenti" - modulo 3 59

Andamento infortuni negli ultimi Var.% anni 2001-2010 -36,6 Var.% 2001-2010 -24,2 formazione "Dirigenti" - modulo 3 60

Perché studiare gli infortuni? Si studiano gli infortuni per: Definire le politiche di prevenzione; Studiare le cause per introdurre accorgimenti tecnologici; Motivi assicurativi INAIL (tassi di premio); Motivi assicurativi stipula polizze private (contractor ecc.); Pianificazione Docente controlli 61 <Nome> - Corso di formazione "Dirigenti" - modulo 3

Parametri per classificare gli infortuni UNI 7249 - Statistiche degli infortuni sul lavoro. Indice di incidenza (quanti ogni 100 lavoratori?) I.I. = (n. infortuni / n. lavoratori) x 100 I di frequenza (quanti ogni milione di h di lavoro?) I.F. = (n. infortuni / n. ore lavorate) x 1.000.000 formazione "Dirigenti" - modulo 3 I di gravità (quanto sono gravi?) 62

Informazioni su infortuni: dove? http://www.inail.it formazione "Dirigenti" - modulo 3 63

Near misses Quasi incidenti Il near miss o quasi incidente è un qualsiasi evento, correlato al lavoro, che avrebbe potuto causare un danno alla salute e, per qualche motivo da indagare, non lo ha fatto; I near misses sonoin i campanelli di allarme i della Rientrano questa categoria piccolissimi prevenzione infortuni che non devono essere registrati. formazione "Dirigenti" - modulo 3 64

Near misses Quasi incidenti Quasi Infortuni si comprendono tutti gli eventi che avrebbero potuto condurre a lesioni e patologie; Quasi Incidenti si comprendono sia gli eventi che avrebbero potuto determinare un infortunio, che quelli E inciampato ma è riuscito a non cadere è un quasi che non necessariamente lo avrebbero fatto. infortunio. La calandra stava per cedere è un quasi incidente. formazione "Dirigenti" - modulo 3 65

Near misses Quasi incidenti Su 1000 incidenti: 3 sono infortuni con conseguenze rilevanti, Circa 90 determinano effetti minori, i restanti sono cosiddetti quasi infortuni o near misses o ancora "near loss" episodi che, pur avendone il potenziale, non hanno prodotto danni I quasi infortuni sono proporzionalmente Permolto ogni infortunio mortale cein nerapporto sono circa 1000 minori. più numerosi, di almeno 1 a 10, degli infortuni registrabili. 66 formazione "Dirigenti" - modulo 3

Near misses Quasi incidenti Devono essere analizzati non soltanto gli "incidenti", intesi come eventi che producono danni a cose, ma anche: la messa in atto di comportamenti pericolosi, il mancato rispetto di prescrizioni e/o procedure di lavoro, La definizione di strutturali, near miss è organizzative molto ampia e comprende i carenze e tecniche. comportamenti umani. formazione "Dirigenti" - modulo 3 67

Near misses Comunicazione Il soggetto che più frequentemente può rilevare near miss è il preposto perché supervisione (e analizza) il lavoro in prossimità della produzione. Le segnalazioni di near miss vanno inoltrate, I near miss vanno rilevati, raccolti ed esaminati a fini per il tramite del superiore, al RSPP e al MC prevenzionali affinché le esaminino per adottare le opportune azioni. formazione "Dirigenti" - modulo 3 68

Near misses AC e AP Il modo ottimale di gestire un near miss prevede, da parte dei soggetti titolati a farlo, l adozione di: AC - Azioni correttive: azioni messe in atto per gestire nell immediato l evento in In unesame; sistema strutturato le AC e AP sono catalogate e registrate. AP - Azioni preventive: azioni messe in atto per evitare che l evento in esame si ripeta nel futuro. formazione "Dirigenti" - modulo 3 69

1 - Schema generale del corso Parte 1 Criteri e strumenti per l individuazione e la valutazione dei rischi; Il rischio da stress lavoro correlato; Il rischio ricollegabile alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paese e alla tipologia contrattuale; Il rischio interferenziale e la gestione del rischio nello svolgimento di lavori in appalto. Parte 2 Le misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio; La considerazione degli infortuni mancati e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti; I Dispositivi di protezione individuale; La sorveglianza sanitaria. formazione "Dirigenti" - modulo 3 70

DPI - Cosa sono qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo Art. 74 D.Lgs. 81/08 formazione "Dirigenti" - modulo 3 71

DPI Quando si adottano? 1. I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro. Art. 75 D.Lgs. 81/08 formazione "Dirigenti" - modulo 3 72

Cat. Categorie di DPI Progettazione Protegge da Valutazione funzionalità I semplice Danni di lieve entità Possibilità di valutare facilmente la funzionalità II mediamente complessa Rischi e lesioni Complicata valutazione della gravi funzionalità III complessa Rischi e lesioni Difficile valutazione della gravi, danni funzionalità permanenti DPI III categoria e per udito addestramento obbligatorio formazione "Dirigenti" - modulo 3 73

DPI Sintesi degli obblighi DL (ei rischi dirigenti) Adottare DPI a norma e coerenti con rilevati (e ridotti); Aggiornare la dotazione se cambia il rischio; Mantenere in efficienza; Garantisce l uso conforme a norme e istruzioni del fabbricante; Garantisce formazione e informazione necessaria (e addestramento dove serve); Adotta procedure per consegna e riconsegna. Art. 77 D.Lgs. 81/08 formazione "Dirigenti" - modulo 3 74

DPI Sintesi degli obblighi Sottoporsi alla formazione e addestramento lavoratori utilizzare i DPI conformemente all informazione e alla formazione ricevute e all addestramento provvedere alla cura dei DPI messi a loro disposizione; Non apportare modifiche ai DPI di propria iniziativa. seguire le procedure aziendali in materia di riconsegna dei DPI. Segnalare al DL o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro disposizione. Art. 78 D.Lgs. 81/08 formazione "Dirigenti" - modulo 3 75

Guanti Hanno caratteristiche diverse in funzione dei rischi dai quali devono proteggere Proteggono da una serie di azioni tra le quali il taglio di lama, la perforazione, lo strappo, l abrasione Per quanto riguarda il rischio chimico le norme EN di riferimento prevedono L all. VIII riporta schema test di riferimento per la degliuno specifici di resistenza scelta dei DPI formazione "Dirigenti" - modulo 3 76

Guanti norme di riferimento EN 388 rischi meccanici EN 388 elettricità statica EN 511 pericolo da freddo EN 407 calore o fuoco EN 421 irraggiamenti ionizzanti EN 374-2 contaminazione batteriologica EN 374 pericolo chimico Guanti per usi alimentari formazione "Dirigenti" - modulo 3 77

Indumenti Gli indumenti di protezione da agenti chimici si dividono in : A tenuta stagna di gas; A tenuta non stagna di gas; A tenuta di liquidi con pressione; A tenuta di spruzzi; A tenuta di particelle; A limitata tenuta di schizzi liquidi formazione "Dirigenti" - modulo 3 78

Maschere tipologie Polveri Nebbie Fumi Gas Vapori Filtri antipolvere (inquinanti particellari) Norma EN 143 e EN 149 Filtri per la protezione da gas / vapori Norma EN 141 formazione "Dirigenti" - modulo 3 79

1 - Schema generale del corso Parte 1 Criteri e strumenti per l individuazione e la valutazione dei rischi; Il rischio da stress lavoro-correlato; Il rischio ricollegabile alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paese e alla tipologia contrattuale; Il rischio interferenziale e la gestione del rischio nello svolgimento di lavori in appalto. Parte 2 Le misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio; La considerazione degli infortuni mancati e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti; I Dispositivi di protezione individuale; formazione "Dirigenti" - modulo 3 La sorveglianza sanitaria. 80

Sorveglianza sanitaria. Definizione Insieme di atti medici finalizzati alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell attività lavorativa la sorveglianza sanitaria è un attività che COMPORTA la partecipazione del La sorveglianza sanitaria non comprende solo le medico alla valutazione del rischio visite mediche formazione "Dirigenti" - modulo 3 81

Compiti del medico competente Programma ed effettua la sorveglianza sanitaria Istituisce la cartella sanitaria e di rischio Consegna al DL / al lavoratore / all ISPESL la documentazione sanitaria alla cessazione del rapporto Informa sul significato sorveglianza sanitaria Visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all anno Partecipa alla programmazione del controllo dell esposizione ai fini della sorveglianza sanitaria formazione "Dirigenti" - modulo 3 82

Compiti del MC : art 40 e 41 Trasmette al Servizio Sanitario competente per territorio le informazioni sulla sorveglianza sanitaria con le informazioni di rischio Allega gli esiti delle visite alla cartella sanitaria e di rischio Con il D.Lgs. 81/2008 i compiti del MC sono rafforzati rispetto la normativa precedente e si sottolinea con forza l importanza del coinvolgimento nella VDR formazione "Dirigenti" - modulo 3 83

Cosa fa il MC sulla base della VDR VDR VISITE MEDICHE E PERIODICITA ESAMI EMATO CHIMICI E ALTRI formazione "Dirigenti" - modulo 3 INDICATORI BIOLOGICI DI ESPOSIZIONE 84

Accertamenti sanitari: perché Stabilire lo stato di salute all assunzione Individuare fattori individuali che aumentano il rischio Evidenziare malattie o sintomi in corso e prevenirne l insorgenza REDIGERE L ANAMNESI (COSA FA NELLA VITA) formazione "Dirigenti" - modulo 3 85

Giudizio di idoneità Sulla base degli accertamenti effettuati il MC rilascia: Idoneità alla mansione specifica Idoneità alla mansione con prescrizioni (DPI, limitazioni temporali ecc.) Non idoneità alla mansione (giusta causa, Il giudizio di idoneità definisce la compatibilità o possibilità di ricorso) meno tra il lavoro svolto e le condizioni di salute del lavoratore formazione "Dirigenti" - modulo 3 86

Alcuni esami per alcuni rischi Rischio Patologia Esame Rumore Ipoacusia Audiometria Movimentazione carichi Lombalgia e altre Esami funzionali colonna Videoterminali Disturbi alla vista Visita oculistica Rischio chimico Varie Esami sangue, urine ecc. La periodicità delle visite dipende dalle possibili modalità di insorgenza ed evoluzione delle patologie da prevenire formazione "Dirigenti" - modulo 3 87

Alcuni esami per alcuni rischi Rischio Patologia Esame Polveri Biologico Pneumoconiosi Varie Spirometria Alcool Droga Trasporti e verso terzi Trasporti e verso terzi formazione "Dirigenti" - modulo 3 Esami sangue e altri Ematochimici Ematochimici 88

Cartella sanitaria e di rischio Ogni lavoratore ha una cartella sanitaria e di rischio aggiornata dal MC, la cartella viene consegnata anche al lavoratore alla cessazione del rapporto di lavoro e costituisce la carta di identità del lavoratore dal punto di vista della salute in relazione alla attività lavorativa svolta. formazione "Dirigenti" - modulo 3 89

Domanda - riepilogo Le misure di riduzione del rischio sono tutte uguali dal punto di vista della legge. E così? Misure di riduzione Quasi infortuni DPI e sorveglianza sanitaria formazione "Dirigenti" - modulo 3 90

Schema generale del corso Criteri e strumenti per l individuazione e la valutazione dei rischi; Il rischio da stress lavoro-correlato; Il rischio ricollegabile alle differenze di genere, età, alla provenienza da altri paesi e alla tipologia contrattuale; Il rischio interferenziale e la gestione del rischio nello svolgimento di lavori in appalto; Le misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione in base ai fattori di rischio; La considerazione degli infortuni mancati e delle risultanze delle attività di partecipazione dei lavoratori e dei preposti; I Dispositivi di protezione individuale; La sorveglianza sanitaria. formazione "Dirigenti" - modulo 3 91

1 - Schema generale del corso Parte 1 Modelli di organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro (art. 30, D.Lgs. 81/08); Gestione della documentazione tecnico amministrativa; Obblighi connessi al contratto d opera e di somministrazione. Parte 2 Organizzazione della prevenzione incendi, primo soccorso e gestione delle emergenze; Modalità di esercizio della funzione di vigilanza delle attività lavorative e in ordine all adempimento degli obblighi previsti dal comma 3 bis dell art. 18 del D.Lgs. 81/08; Ruolo del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione e protezione. formazione "Dirigenti" - modulo 2 2

Intro Parte 1 Se un appaltatore cade per le scale, in quali casi può essere ipotizzata la colpa per un dirigente? E quando dell azienda nel suo complesso? Obiettivi di questa sezione Approfondire i ruoli individuali e collettivi dell azienda sulla SSL ApprofondireDocente il tema delle responsabilità 3 <Nome> - Corso di "Dirigenti" - modulo 2 e dei modelliformazione organizzativi

1 - Schema generale del corso Parte 1 Modelli di organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro (art. 30, D.Lgs. 81/08); Gestione della documentazione tecnico amministrativa; Obblighi connessi al contratto d opera e di somministrazione. Parte 2 Organizzazione della prevenzione incendi, primo soccorso e gestione delle emergenze; Modalità di esercizio della funzione di vigilanza delle attività lavorative e in ordine all adempimento degli obblighi previsti dal comma 3 bis dell art. 18 del D.Lgs. 81/08; Ruolo del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione e protezione. formazione "Dirigenti" - modulo 2 4

Sistemi di gestione della SSL Un SGSL è un complesso di misure tecniche, organizzative e procedurali volte al miglioramento delle prestazioni aziendali sulla salute e sicurezza sul lavoro. Analogie con qualità e ambiente I SGSL sono i sistemi di qualità applicati alla SSL formazione "Dirigenti" - modulo 2 5

SGSL: quali norme applicabili? Qualità: norme serie UNI EN ISO 9001:2008 Ambiente: norme serie UNI EN ISO 14001:2004 Sicurezza sul lavoro: OHSAS 18001:2007 Possibili sistemi integrati Qualità/Ambiente/SSL Linee guida UNI INAIL 2001 formazione "Dirigenti" - modulo 2 6

Struttura OHSAS 18001:2007 4.2 Politica SSL 4.3.1 Identificazione del pericolo, valutazione del rischio e definizione dei sistemi di controllo 4.3.2 Requisiti legali ed altri 4.3.3 Obiettivi e programma (i) 4.4.1Risorse, ruoli, responsabilità, responsabilità finanziaria e autorità 4.4.2 Formazione, consapevolezza e competenza 4.4.3 Comunicazione, partecipazione e consultazione 4.4.3.1 Comunicazione 4.4.3.2 Partecipazione e consultazione 4.4.4 Documentazione 4.4.5 Controllo dei documenti 4.4.6 Controllo operativo 4.4.7 Preparazione e risposta alle emergenze 4.5.1 Misura e monitoraggio delle prestazioni 4.5.2 Valutazione della conformità 4.5.3 Analisi degli incidenti, NC, AC, AP 4.5.3.1 Analisi degli incidenti 4.5.3.2 NC, AC, AP 4.5.4 Controllo delle registrazioni 4.5.5 Audit interno 4.6 Riesame della Direzione formazione "Dirigenti" - modulo 2 7

Documentazione del SGSL Istruzioni operative Manuale del SGSL Istruzioni operative procedure Istruzioni operative formazione "Dirigenti" - modulo 2 8

Dirigente definizione di legge art. 2, c. 1 lett. d: Definizione di Dirigente Persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa. formazione "Dirigenti" - modulo 2 9

Il D.Lgs. 231/2001 Il D.Lgs. 231/01 ha introdotto la responsabilità amministrativa delle imprese per una serie di reati, tra i quali: Indebita percezione di erogazioni da parte dello Stato, o altro Ente Pubblico o Comunità Europea Truffa in danno dello Stato o di un Ente pubblico o per conseguimento di erogazioni pubbliche Concussione Corruzione Frode informatica in danno dello Stato o di un Ente pubblico Reati societari (false comunicazioni sociali, illegale ripartizione degli utili e delle riserve, formazione fittizia del capitale, aggiotaggio, etc.) Abusi di mercato formazione "Dirigenti" - modulo 2 10

Il D.Lgs. 231/2001 Il d.lgs. 231/01 non si applica agli enti pubblici ma è applicabile alle società partecipate di enti pubblici (ANAS, SOGEI ecc.) Per esempio: il 231/01 non si applica a un comune ma si può applicare a una multiservizi di proprietà dell Amministrazione 11 formazione "Dirigenti" - modulo 2 comunale.

Il D.Lgs. 231/2001 La L. 123/07, entrata in vigore il 25 agosto 2007, ha esteso il campo di applicazione del D.Lgs. 231/01 ai reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul Nellavoro. 2007 il 231/01 ha incontrato la SSL formazione "Dirigenti" - modulo 2 12

Il D.Lgs. 231/2001 In caso di infortunio ci sono due procedimenti diversi. Questi possono essere separati o riuniti ma Infortuniodi responsabilità mirano all individuazione diverse Ipotesi di reato Individuali CP, 81/08 ecc. Collettive D.Lgs. 231/01 formazione "Dirigenti" - modulo 2 13

Presupposti D.Lgs. 231/2001 Affinché sia ipotizzabile una colpa in termini di 231 il reato deve essere commesso da un soggetto apicale a vantaggio dell ente L ente è quindi potenzialmente punibile in REATO COMMESSO REATO COMMESSO A termini 231 solodase con quel determinato SOGGETTI IN POSIZIONE VANTAGGIO reatoapicale determina un vantaggiodell ENTE formazione "Dirigenti" - modulo 2 14

Infortunio e D.Lgs. 231 Si verifica l infortunio Indagini e processo CONTRO l impresa Si accertano le responsabilità Delitto o vantaggio dell ente (dell impresa) Si applica il 231 (oltre al resto, responsabilità individuali) Misure interdittive Misure pecuniarie formazione "Dirigenti" - modulo 2 15

Sanzioni DELITTO C.P. INTERDITTIVE PECUNIARIE Omicidio colposo (violazione art. 55 c. 2 VDR) da tre mesi a un anno da 500 a 1000 quote Omicidio colposo da tre mesi a un anno da 250 a 500 quote Lesioni colpose sino a sei mesi Sino a 240 quote formazione "Dirigenti" - modulo 2 16

Sanzioni Le sanzioni interdittive previste dal 231/01 sono: Interdizione dell esercizio dell attività Divieto di contrattare con la P.A. Sospensione o revoca dell autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito Esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contributi 17 formazione "Dirigenti" - modulo 2

Efficacia esimente. Cosa è? L Azienda, tuttavia, può esimersi dalla responsabilità per i reati del 231/01 se dimostra che l organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato Modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reatiindica dellaall art. specie quello Il D.Lgs. 81/08 30 ladiohsas 18001 e Linee guida UNI INAIL come sistemi idonei verificatosi a garantire l efficacia esimente formazione "Dirigenti" - modulo 2 18

Efficacia esimente e art. 30 Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente, per l adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi ad attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici; alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti; alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, Docente <Nome> -dei Corso di consultazioni dei rappresentanti lavoratori per la sicurezza; formazione "Dirigenti" - modulo 2 19

Efficacia esimente e art. 30 alle attività di sorveglianza sanitaria; alle attività di informazione e formazione dei lavoratori; alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori; all acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; alle periodiche verifiche dell applicazione e dell efficacia delle procedure adottate. formazione "Dirigenti" - modulo 2 20

Efficacia esimente e art. 30 2. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione 3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, un articolazione di funzioni che assicuri: le competenze tecniche i poteri necessari per la verifica, la valutazione, la gestione e il controllo del rischio, formazione "Dirigenti" - modulo 2 21

Efficacia esimente e art. 30 4 Il modello organizzativo deve prevedere un idoneo sistema di controllo sull attuazione del modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme 22 Docente <Nome> - Corso di relative alla prevenzione degli infortuni e formazione "Dirigenti" - modulo 2

Circolare MLPS del 11/07/2011 RIF. ART. 30 D.LGS. 81/08 RIF. LINEE GUIDA UNI INAIL (2001) Rif. BS OHSAS 18001:2007 ------------------- ------------------------- ---------------------------- UN SISTEMA DISCIPLINARE IDONEO A SANZIONARE IL MANCATO RISPETTO DELLE MISURE INDICATE NEL MODELLO. PARTE NON CORRISPONDENTE PARTE NON CORRISPONDENTE il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. F1: Monitoraggio interno della 4.5.1 Controllo e misura delle prestazioni sicurezza 4.5.2 Valutazione della conformità F2: Caratteristiche e 4.5.3 indagine su incidenti, non responsabilità dei verificatori conformità, azioni correttive e azioni F3: Piano del Monitoraggio preventive Necessaria l informativa all alta direzione formazione "Dirigenti" - modulo 2 23

SISTEMA SANZIONATORIO Riguarda sia i soggetti apicali sia i soggetti sottoposti all altrui direzione. Va stilato considerando le limitazioni imposte dallo statuto dei lavoratori e dai vigenti CCNL per i lavoratori dipendenti È necessario assicurare la massima consapevolezza dei lavoratori sulle proprie responsabilità ed alle Sanzione formazione "Dirigenti" - modulo 2 24

ORGANISMO DI VIGILANZA Vigila sull osservanza del modello e sulla sua adeguatezza a prevenire i reati Raccoglie informazioni ed accerta direttamente Verifica il mantenimento del modello e se necessario ne propone l aggiornamento Professionalità Indipendenza Continuità di azione Uno o più soggetti Nelle piccole imprese può coincidere con l organo di vertice formazione "Dirigenti" - modulo 2 25

GG Tariffa Adozione SGSL = meno infortuni? Settori If (%) Ig(%) 0 Servizi -21,5-15,0 1 Pesca, Alimenti, Agricoltura -1,1 51,4 2 Chimica, Plastica, Carta, Pelli -25,5-45,2 3 Edilizia -33,5-41,8 4 Energia, Gas -32,2-33,0 5 Metallurgia, Macchine -33,6-72,8 6 Mineraria -6,1-18,5 7 Vetro -43,2-50,8 8 Tessile -63,6-39,8 9 Trasporti, Magazzino -12,9-32,5 M. I. BARRA, I. G. MORINELLI, A. TERRACINA, n. 6/2012 Ambiente & Sicurezza Il sole 24 ore formazione "Dirigenti" - modulo 2 26

Costi della non sicurezza Diversi autori hanno tentato di stimare il costo reale per infortunio I risultati variano in funzione del tipo di azienda e delle dimensioni Il dato medio complessivo italiano indica che ogni infortunio costa circa 25.000 al paese Il dato va letto considerando che le statistiche conteggiano per ogni infortunio mortale 7.500 Il giornate fenomenouomo degli (ca. infortuni costa ogni anno alla nazione 950/anno). circa 45 Mld di - oltre il 3% del PIL formazione "Dirigenti" - modulo 2 27

Costi della non sicurezza diretti Perdita di produzione e ore di straordinario Danni alle strutture e ai macchinari Formazione del personale sostitutivo Ore di straordinario per recuperare la perdita di produzione Aumento del premio di assicurazione Spese legali Danno biologico formazione "Dirigenti" - modulo 2 28

Costi della non sicurezza indiretti Danno di immagine (dipende dalla percezione del rischio) Insoddisfazione del cliente Insoddisfazione del fornitore Calo di morale e di senso di appartenenza del personale formazione "Dirigenti" - modulo 2 29

Incentivi economici Riduzioni tariffarie INAIL; Finanziamenti ai sensi del D.Lgs. 81/08, art. 11, c. 5 Oscillazione delattività tassodidel 7-30%; Il finanziamento delle sicurezza può mod. comportare OT24. risparmi ed economie significative formazione "Dirigenti" - modulo 2 30

RIDUZIONE DEL PREMIO ASSICURAIVO Lavoratori - anno Sconto per prevenzione (%) Bonus/ Malus (%) Totale (%) Fino a 10 30 ± 22 52 Da 11 a 50 23 ± 22 45 Da 51 a 100 18 ± 22 40 Da 101 a 200 15 ± 25 40 Da 201 a 500 12 ± 28 40 Oltre 500 7 ± 35 42 formazione "Dirigenti" - modulo 2 31

1 - Schema generale del corso Parte 1 Modelli di organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro (art. 30, D.Lgs. 81/08); Gestione della documentazione tecnico amministrativa; Obblighi connessi al contratto d opera e di somministrazione. Parte 2 Organizzazione della prevenzione incendi, primo soccorso e gestione delle emergenze; Modalità di esercizio della funzione di vigilanza delle attività lavorative e in ordine all adempimento degli obblighi previsti dal comma 3 bis dell art. 18 del D.Lgs. 81/08; Ruolo del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione e protezione. formazione "Dirigenti" - modulo 2 32

Le certificazioni Dichiarazione di conformità dell impianto elettrico e di terra con verifiche periodiche Certificato di prevenzione incendi / SCIA Piano di emergenza della sede Dichiarazione di conformità, denuncia e verifiche ascensori Planimetrie dei locali Libretto e verifiche degli impianti termici Registro infortuni Dichiarazione di conformità C.E. e/o libretti matricolari macchine e attrezzature Verbale di verifica di primo impianto e/o periodiche delle attrezzature di cui all'allegato VII del D.Lgs. 81/08 33 formazione "Dirigenti" - modulo 2

I documenti sull organizzazione Organigramma della Ditta Nomina e titolo professionale del RSPP Nomina del medico competente Nomine degli eventuali dirigenti e preposti Verbale di elezione/nomina del RLS Nomine degli addetti all antincendio Nomine degli addetti al primo soccorso Mansionario Verbali di riunione periodica del SPP Verbali di consultazione su nonime, DVR ecc. formazione "Dirigenti" - modulo 2 34

I documenti sulla VDR Documenti di Valutazione del Rischio Valutazioni rischio chimico e schede di sicurezza Valutazione amianto e cancerogeni Valutazione rumore e vibrazioni Valutazione movimentazione manuale dei carichi Valutazione CEM e ROA Valutazione rischio biologico ATEX Integrazioni e modifiche formazione "Dirigenti" - modulo 2 35

I doc. su sorveglianza sanitaria e DPI Protocollo sanitario Giudizi di idoneità dei lavoratori con eventuali prescrizioni Convocazioni a visita Schede di consegna dei dispositivi di protezione individuale Verbali di restituzione / sostituzione del DPI Addestramento per DPI di terza categoria e udito formazione "Dirigenti" - modulo 2 36

I documenti sulla formazione Attestati di formazione del RLS e aggiornamento annuale Attestati di formazione degli addetti all antincendio Attestati di formazione degli addetti al primo soccorso Attestati di formazione di tutti i lavoratori ai rischi generali e ai rischi specifici per la mansione Formazione dei preposti e aggiornamenti Formazione dei dirigenti e aggiornamenti Coordinatori per la sicurezza in progettazione ed esecuzione Addetti e preposti a lavori su funi 37 Docente <Nome> - Corso di Formazione specifica sulle macchine formazione "Dirigenti" - modulo 2

I documenti su appalti e servizi Verifiche di idoneità tecnica DUVRI POS / PSC Verbali di coordinamento Verbali di sopralluoghi congiunti Eventuali notifiche, segnalazioni e rilievi alle imprese formazione "Dirigenti" - modulo 2 38

I documenti sul SGSL Politica Manuale del SGSL Nomine figure del SGSL Procedure Istruzioni operative Moduli Registrazioni Piani degli audit Audit interni Verbali di riesame della politica formazione "Dirigenti" - modulo 2 39

Una procedura per gestire i documenti? Il D.Lgs. 81/08, a differenza della norma OHSAS 18001, non dedica articoli particolari alla gestione documentale. È in ogni caso opportuno disciplinare: La codifica Le modalità di conservazione L archiviazione dei documenti di SSL. Nelle aziende certificate secondo OHSAS 18001 questo è un elemento di sistema formazione "Dirigenti" - modulo 2 40

Carta o file? L art. 53 del D.Lgs. 81/08 stabilisce i requisiti dei sistemi informatici per la tenuta digitale dei documenti di SSL Credenziali di accesso Firma elettronica Tracciatura delle modifiche Possibilità di stampare La tenuta elettronica è più comoda poco utilizzata Backupmaeancora procedura formazione "Dirigenti" - modulo 2 41

Piano di miglioramento Strumento strategico previsto dalla legge in seno al DVR Per ogni attività devono essere previste le risorse, definirle significa aver chiari Impone una comunicazione parametri, progetti, capitolati,efficace misure di tra ufficio acquisti/tecnici/rspp sicurezza formazione "Dirigenti" - modulo 2 42

DUVRI Da allegare in fase di gara o di contratto Deve essere corredato dai costi delle misure di prevenzione e protezione richiesti dai rischi interferenziali Impone una comunicazione efficace tra ufficio acquisti/tecnici/rspp formazione "Dirigenti" - modulo 2 43

Certificazioni Macchine e impianti produttivi (marcatura CE) Macchine e attrezzature particolari (allegato VII) soggetti a verifica di prima installazione e controllo periodico Impianti elettrici, di terra e contro le scariche atmosferiche Impone una comunicazione efficace tra ufficio acquisti/tecnici/rspp formazione "Dirigenti" - modulo 2 44

Domanda - riepilogo Se il dirigente è colpevole, allora l azienda nel suo complesso non ha colpe. È così? SGSL e 231 Gestione documentale formazione "Dirigenti" - modulo 2 45

1 - Schema generale del corso Parte 1 Modelli di organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro (art. 30, D.Lgs. 81/08); Gestione della documentazione tecnico amministrativa. Obblighi connessi al contratto d opera e di somministrazione. Parte 2 Organizzazione della prevenzione incendi, primo soccorso e gestione delle emergenze; Modalità di esercizio della funzione di vigilanza delle attività lavorative e in ordine all adempimento degli obblighi previsti dal comma 3 bis dell art. 18 del D.Lgs. 81/08; Ruolo del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione e protezione. formazione "Dirigenti" - modulo 2 46

Domanda - riepilogo Il dirigente è tenuto a vigilare anche gli appaltatori. È così? Appalti e coordinamento Emergenze Modalità di sorveglianza formazione "Dirigenti" - modulo 2 47

Generano interferenze Lavori interni Lavori commissionati a terzi nell azienda Lavori commissionati all azienda presso terzi formazione "Dirigenti" - modulo 2 48

DUVRI e titolo IV Affidamento dell appalto No Titolo I Coordinamento e DUVRI Il contenuto del lavoro è compreso in allegato X Sì Titolo IV (e Titolo I) Coordinamento e PSC formazione "Dirigenti" - modulo 2 49

Art. 26 e coordinamento Art. 26 - Obblighi connessi ai contratti d'appalto o d'opera o di somministrazione 1. Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all'impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all'interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell'ambito dell'intero ciclo produttivo dell'azienda medesima Art. 17 - Obblighi del datore di lavoro non delegabili 1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall articolo 28 Gli di coordinamento sono deldidl b) laobblighi designazione del responsabile del servizio prevenzione e protezione dai ma rischi; sono delegabili formazione "Dirigenti" - modulo 2 50

Scelta dell appaltatore 1. lett. a: verifica, [ ] l idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e alle forniture da affidare in appalto o mediante contratto d opera o di somministrazione. Fino alla data [ ] la verifica è eseguita attraverso le seguenti modalità: 1) acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato; 2) acquisizione dell autocertificazione dell impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionalecon [ ] art. 27: Qualificazione imprese Evidenti connessioni formazione "Dirigenti" - modulo 2 51

Art. 26 e coordinamento 1. lett. b - Il DL committente fornisce agli stessi soggetti (appaltatori, affidatari ecc.) dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. Obbligo di informazione formazione "Dirigenti" - modulo 2 52

Art. 26 e coordinamento 2. - I DL, ivi compresi i subappaltatori: a) cooperano all'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull'attività lavorativa oggetto dell'appalto; b) coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente Le attività sono svolte in cooperazione tra i DL anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese 53 Docente <Nome> - Corso di coinvolte nell'esecuzione dell'opera formazione "Dirigenti" - modulo 2

Art. 26 e coordinamento 3. Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2 elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da - DUVRI è allegato al interferenze.interferenze Tale documento contratto di appalto o di opera [ ]. formazione "Dirigenti" - modulo 2 54

Quali rischi sul DUVRI? Appaltatore che svolge attività di ufficio affida Rischio polveri Rischio rumore Rischio incendio comunica Rischio elettrico comunica Gestisce per i propri lavoratori. Cuffie, maschere, visite ecc. Impresa che rimuove una parte di pavimento flottante Gestiscono insieme la somma dei rischi (maggiore rischio incendio, polveri e rumore negli uffici) formazione "Dirigenti" - modulo 2 55

Esclusione obbligo DUVRI Servizi di natura intellettuale Mere forniture di materiali o attrezzature Lavori o servizi la cui durata non sia superiore a 2 giorni (tranne nel caso in cui ci siano i rischi di allegato XI) Nella maggior parte dei piccoli servizi il DUVRI non è necessario. Ma rimane obbligatorio il coordinamento. formazione "Dirigenti" - modulo 2 56

Allegato X 1. I lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le parti strutturali delle linee elettriche e le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta lavori edili o di ingegneria civile, le opere di bonifica, di sistemazione forestale e di sterro. 2. Sono, inoltre, lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli In questi casi si ricade nel campo di applicazione scavi, ed il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati IV e cambiano gli adempimenti utilizzatidel pertitolo la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile. formazione "Dirigenti" - modulo 2 57

In caso di titolo IV La gestione delle interferenze nei cantieri (titolo IV) con 2 o più imprese è molto più complessa: Si nomina una figura specifica per coordinare la sicurezza in fase di progettazione (CSP) Si nomina una figura specifica per coordinare la sicurezza in fase di esecuzione (CSE) Si redige un piano di sicurezza e coordinamento specifico per cantiere (PSC) Le informazioni tra aziende sono trasmesse con Nei cantieri la gestione delle interferenze è molto più modalità definite (POS, verbali ecc.) complessa rispetto a quella del titolo I. formazione "Dirigenti" - modulo 2 58

DUVRI e titolo IV Appalto Allegato X No Interferenze Sì Applicazione titolo IV e individuazione figure specifiche Sì No Sì No Esclusioni Sì No PSC Redazione PSC, POS e fascicolo nei casi previsti Coordinamento e DUVRI formazione "Dirigenti" - modulo 2 Coordinamento 59

Costi sicurezza - titolo I 5. Nei singoli contratti di subappalto, di appalto e di somministrazione, [ ], devono essere specificamente indicati a pena di nullità ai sensi dell'articolo 1418 del codice civile i costi derivanti dalle interferenze tra le lavorazioni. Costi per la gestione delle interferenze formazione "Dirigenti" - modulo 2 60

Costi sicurezza - titolo IV Art. 100 1. Il piano è costituito da una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla complessità dell opera da realizzare ed alle eventuali fasi critiche del processo di costruzione, atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi i rischi particolari di per la gestionexi, delle interferenze - PSC dei cui Costi all ALLEGATO nonché la stima costi di cui al punto 4 dell ALLEGATO XV. formazione "Dirigenti" - modulo 2 61

Tessera riconoscimento Art. 26 comma 8. Nell ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato dall impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento In caso di subappalto occorre indicare anche corredata di fotografia, contenente le gli estremi dello stesso generalità del lavoratore e l indicazione del datore di lavoro. formazione "Dirigenti" - modulo 2 62

1 - Schema generale del corso Parte 1 Modelli di organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro (art. 30, D.Lgs. 81/08); Gestione della documentazione tecnico amministrativa; Obblighi connessi al contratto d opera e di somministrazione. Parte 2 Organizzazione della prevenzione incendi, primo soccorso e gestione delle emergenze; Modalità di esercizio della funzione di vigilanza delle attività lavorative e in ordine all adempimento degli obblighi previsti dal comma 3 bis dell art. 18 del D.Lgs. 81/08; Ruolo del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione e protezione. formazione "Dirigenti" - modulo 2 63

Intro Seconda parte Se un lavoratore cade in un pozzo non segnalato, in quali casi può essere ipotizzata la colpa per un RSPP? E per un dirigente? Obiettivi di questa sezione Approfondire i ruoli individuali e collettivi dell azienda sulla SSL 64 Approfondire il tema della sorveglianza formazione "Dirigenti" - modulo 2

Addetti compiti speciali Addetti emergenze: lavoratori con compiti e attribuzioni specifiche per la gestione delle emergenze (incendi ecc.) Addetti primo soccorso: lavoratori con compiti e attribuzioni specifiche per la gestione del primo soccorso Sono designati, ricevono una formazione specifica e sono addestrati all uso necessari dei presidi. formazione "Dirigenti" - modulo 2 65

Piano di emergenza Un documento che contiene: a) le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso di emergenza; b) le procedure per l evacuazione del luogo di lavoro che devono essere messe in atto dai lavoratori e dai presenti; c) le disposizioni per chiedere l intervento dei VVFF e dei soccorsi e fornire le necessarie informazioni al loro arrivo; d) le specifiche misure per assistere le persone disabili; e) l identificazione di un adeguato numero di persone incaricate di sovrintendere e controllare l'attuazione delle procedure previste.gestionale fondamentale per la SSL È un documento di ogni azienda formazione "Dirigenti" - modulo 2 66

Piano di emergenza Il nostro piano di emergenza contiene: a) ; b) ; c) ; d) ; e). Personalizzare illustrando i contenuti del piano di emergenza aziendale formazione "Dirigenti" - modulo 2 67

Addetti alle emergenze Evacuazione dei lavoratori Prevenzione e lotta antincendio Gestione dell emergenza Nominati dal datore di lavoro in numero adeguato dopo consultazione dell RLS Non possono rifiutare l incarico se non per giustificato motivo Devono ricevere adeguata formazione soggetta ad aggiornamento (DM 10/03/98) suddivisa in caso di rischio di incendio a) basso, b) medio c) alto. formazione "Dirigenti" - modulo 2 68

Addetti alle emergenze Il loro compito deve essere descritto nel piano di emergenza Nelle aziende grandi è opportuno individuare un responsabile È importante che possano provare periodicamente i propri compiti Inderogabile la loro presenza in azienda durante il lavoro ( turni, lavoro isolato ) formazione "Dirigenti" - modulo 2 69

Addetti al primo soccorso Nominati dal datore di lavoro in numero adeguato Non possono rifiutare l incarico se non per giustificato motivo Devono ricevere adeguata formazione secondo il DM 388/2003 e soggetto ad aggiornamento Inderogabile la loro presenza in azienda durante il lavoro ( turni, lavoro 70 formazione "Dirigenti" - modulo 2 isolato )

Le esercitazioni Necessarie per l antincendio oltre i 9 dipendenti Almeno una volta all anno Verificare tempi di evacuazione degli ambienti Necessarie anche per alti rischi (come le Tutte le emergenze e non solo antincendio emergenze ambientali) al fine di verificare procedure del Docente piano di emergenza. 71 <Nome> - Corso di formazione "Dirigenti" - modulo 2

1 - Schema generale del corso Parte 1 Modelli di organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro (art. 30, D.Lgs. 81/08); Gestione della documentazione tecnico amministrativa; Obblighi connessi al contratto d opera e di somministrazione. Parte 2 Organizzazione della prevenzione incendi, primo soccorso e gestione delle emergenze; Modalità di esercizio della funzione di vigilanza delle attività lavorative e in ordine all adempimento degli obblighi previsti dal comma 3 bis dell art. 18 del D.Lgs. 81/08; Ruolo del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione e protezione. formazione "Dirigenti" - modulo 2 72

E dopo la VDR? Esame preliminare dell azienda Azienda con mezzi in manovra Suddivisione in reparti e/o in gruppi omogenei C è un area con un mezzi di sollevamento Individuazione dei fattori di rischio per i reparti / gruppi Ci sono lavoratori che transitano sotto i carichi sospesi Valutazione (stima) dei rischi Il rischio è troppo alto Individuazione e applicazione delle misure di prevenzione e protezione Documentazione processo (documento ex art. 17 D.Lgs. 81/08) Realizzare un sistema di allarme con fotocellula E adesso? formazione "Dirigenti" - modulo 2 73

Controllo e vigilanza Azienda con mezzi in manovra C è un area con un mezzi di sollevamento Ci sono lavoratori che transitano sotto i carichi sospesi E ADESSO CONTROLLARE La prevenzione è vana senza controllo Il rischio è troppo alto Realizzare un sistema di allarme con fotocellula E adesso? Misure di controllo formazione "Dirigenti" - modulo 2 74

Controllo e vigilanza Tenere sotto controllo. Chi e cosa? Modalità di svolgimento delle lavorazioni, Utilizzo dei DPI, Appaltatori, Il funzionamento dei Sistemi di sicurezza Applicazione delle procedure Vigilare. Come? audit, verifiche, formazione "Dirigenti" - modulo 2 75

Dirigente Datore di lavoro Dispone, sorveglia, delega Dirigenti Organizza, sorveglia, pianifica Preposto Opera, controlla, segnala formazione "Dirigenti" - modulo 2 76

Obblighi di vigilanza art. 18 3-bis. Il datore di lavoro e i dirigenti sono tenuti altresì a vigilare in ordine all adempimento degli obblighi di cui agli articoli 19, 20, 22, 23, 24 e 25, ferma restando l esclusiva responsabilità dei soggetti obbligati ai sensi dei medesimi articoli qualora la mancata attuazione dei Mpredetti obblighi sia addebitabile Preposto Lavoratori Progettisti Fornitori Installatori Cunicamente agli stessi e non sia riscontrabile undocente difetto vigilanza del 77 <Nome> - di Corso di formazione "Dirigenti" - modulo 2

Vigilanza nei confronti del preposto Gli obblighi fondamentali del preposto sono: a) sovrintendere e vigilare sul rispetto delle norme di legge e interne e segnalare le inosservanze; b) verificare affinché soltanto i lavoratori istruiti accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; c) far osservare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e far abbandonare la zona pericolosa; d) Informare i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni di protezione; e) astenersi dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in condizioni di pericolo grave ed immediato; f) Segnalare sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei DPI sia le situazioni di pericolo; g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto 78 dall articolo 37. formazione "Dirigenti" - modulo 2

Vigilanza nei confronti dei lavoratori Gli obblighi fondamentali del lavoratore sono: prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro. Contribuire all adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; osservare le disposizioni e le istruzioni; utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro; utilizzare in modo appropriato i DPI messi a loro disposizione; segnalare immediatamente le deficienze dei mezzi e dei DPI nonché qualsiasi eventuale pericolo di cui vengano a conoscenza; non rimuovere i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; non compiere operazioni o manovre che non sono di loro competenza; 79 formazione "Dirigenti" - modulo 2 partecipare ai programmi di formazione;

Vigilanza nei confronti dei progettisti Gli obblighi del progettista sono i seguenti: 1. I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti rispettano i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgono attrezzature, componenti e dispositivi di protezione rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari in materia. formazione "Dirigenti" - modulo 2 80

Vigilanza nei confronti degli installatori Gli obblighi fondamentali del fornitore sono: Articolo 23 - Obblighi dei fabbricanti e dei fornitori 1. Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il noleggio e la concessione in uso di attrezzature di lavoro, dispositivi di protezione individuali ed impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. 2. In caso di locazione finanziaria di beni assoggettati a procedure di attestazione alla conformità, gli stessi debbono essere accompagnati, a cura del concedente, dalla relativa documentazione. formazione "Dirigenti" - modulo 2 81

Vigilanza nei confronti degli installatori Articolo 24 - Obblighi degli installatori 1. Gli installatori e montatori di impianti, attrezzature di lavoro o altri mezzi tecnici, per la parte di loro competenza, devono attenersi alle norme di salute e sicurezza sul lavoro, nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti. formazione "Dirigenti" - modulo 2 82

Vigilanza nei confronti del MC Gli obblighi fondamentali del MC sono: Collaborare alla VDR e alle attività correlate; Programmare e mettere in atto la sorveglianza sanitaria; Istituire e curare le cartelle sanitarie; Consegnare la documentazione sanitaria; Informare sulla sorveglianza sanitaria; Comunicare gli esiti della sorveglianza sanitaria; Visitare gli ambientidocente di lavoro. <Nome> - Corso di formazione "Dirigenti" - modulo 2 83

Metodi per vigilare Deleghe e subdeleghe (solo una volta) ma: Art. 16 c. 3 La delega di funzioni non esclude l obbligo di vigilanza in capo al DL in ordine al corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite. Art. 16 c. 3-bis Il soggetto delegato può, a sua volta, previa intesa con il DL delegare specifiche funzioni La delega di funzioni in capo al delegante in 84 ordine formazione "Dirigenti" - modulo 2

Metodi per vigilare Declinare gli obblighi e le Cosa c è da verificare scadenze per i soggetti nella specifica realtà aziendale Come è stato condiviso Dare evidenza della condivisione/informazione degli obblighi con i Come si comunica soggetti interessati Organizzare flussi informativi che 85 consentano diformazione tenere "Dirigenti" - modulo 2