Autunno: storie L aquilone In autunno c è un giorno speciale: dal mare comincia a soffiare un dolce vento, che si fa sempre più forte e va nelle città, nei paesi, nei boschi, alla ricerca degli aquiloni. Sceglie i più belli, quelli più colorati, con la coda più lunga; li gonfia, li fa volteggiare e infine li rende magici. Per un giorno gli aquiloni possono volare dove vogliono, parlare, ascoltare. Nell angolo di un giardino c è un bell aquilone, fatto con una carta a fiori e con la coda tutta fiocchi di vari colori; è di una bambina che durante le vacanze estive, lo ha costruito assieme al suo papà. Il vento lo vede, lo raggiunge e, con una magia, sveglia l aquilone Fiocco. Che bello, posso volare da solo, senza bisogno o né del filo né della bambina! a! Comincia a volteggiare nel giardino, sopra la casa, poi si allontana sempre di più. Quante cose si vedono da lassù! Sulla strada ci sono dei bambini, con il grembiulino e la cartella, che stanno andando a scuola; nei campi si vedono dei contadini che lavorano... l aquilone si abbassa per vedere meglio: sì, stanno preparando i campi per seminare il grano. Che cosa succede laggiù, su quei fili?
Fiocco si gonfia nel vento e, volteggiando, si avvicina ai fili: ecco cosa erano quei puntini neri che aveva visto da lontano le rondini! Quante sono! E come sono agitate! Soprattutto le più giovani non riescono a stare ferme. Cosa state facendo? domanda l aquilone. Rispondono le rondini: Lontano ce ne andiamo per via della stagione! L autunno infatti è ormai alle porte e le giornate si son fatte troppo corte! Per noi è giunto il tempo di migrare, ce ne andiamo in terre lontane al di là del mare. La c è un nido che ci aspetta qui lasciam la nostra ultima casetta. Ordinate e in fila per giorni voleremo e le giovani rondini inesperte guideremo. Dalla rondine più anziana l ordine è impartito Seguitemi tutte nell ordine stabilito! Sono partite! Il cielo in un attimo è vuoto e silenzioso. L aquilone decide di seguirle per un po, ma come vanno veloci! Devono fare una lunga strada per arrivare nei paesi dove adesso è caldo, speriamo che ce la facciano tutte. Le più forti stanno davanti, dove è più faticoso volare, aiutando, così, le più giovani e le più anziane, che stanno dietro di loro. Dopo un po, Fiocco saluta le rondini e torna indietro, perché vuole vedere ancora tante cose e sa di non avere molto tempo. Vola sopra un frutteto e vede che è pieno di mele belle rosse: che delizioso profumo di frutta matura c è in questo campo! L aquilone si ferma sopra un ramo per riposare, quando si accorge di non essere solo, sul ramo accanto c è un ghiro che sta
mangiando una mela senza mai smettere. Mangia più lentamente! Così finirai con il soffocare! gli dice l aquilone. L animaletto si ferma un attimo: Io mangio sempre così velocemente! Il ghiro si allontana continuando a mangiare quello che trova: frutta, noccioline, insetti, semi, bacche, fino a quando arriva a un boschetto e si ferma vicino a un albero con un grosso buco nel tronco. Ah, è questa la tua casa! gli dice Fiocco che non aveva smesso di seguirlo. Il ghiro è un po infastidito dall aquilone, ma cerca di essere gentile e allora gli spiega che quella è la casa per l estate; ora scaverà ai piedi dell albero una lunga e profonda galleria, ci farà una bella cameretta, dove rimarrà tutto l inverno a dormire: sarà in letargo. È per questo che mangio così tanto, devo ingrassare: durante l inverno non mangerò più! L aquilone saluta il piccolo animale e gli dice che spera di rivederlo al suo risveglio, a primavera. Il vento continua a soffiare e Fiocco si sente spingere sempre più dentro al bosco; deve stare molto attento a non rimanere impigliato in tutti quei rami, ma ci sono così tante cose da vedere che non si decide a tornare indietro. Cosa c è ai piedi di questo albero? Un bel fungo, eccone un altro e un altro ancora; questo è piccolo, piccolo! Sono un po nascosti dalle foglie secche, ma l aquilone usa la sua coda come fosse una scopa e così ne scopre molti. Ma cosa gli è rimasto attaccato alla coda? Sembra una pallina tutte spine: come punge! Anche sull albero ce ne sono molte ancora attaccate, alcune di colore verde, altre marroni e tantissime sono cadute in terra. Fiocco guarda meglio e si accorge che non sono palline, ma ricci: le casine delle castagne. Molti sono ancora tutti chiusi, ma tanti nel cadere si sono aperti e hanno fatto uscire le castagne: quante ce ne sono! Serviranno da cibo per molti animaletti, ma verranno anche gli uomini a raccoglierle, perché sono molto buone. Nel bosco la luce del sole comincia a calare, Fiocco capisce che è l ora di tornare indietro, perché ha fatto tanta strada e il suo giardino è lontano. Fuori dal bosco la luce è maggiore, ma l aquilone decide di correre, vuole provare la sua forza e vedere se le sue code resistono al vento. Com è bello! Sente vibrare le canne con cui è fatto, la carta è tutta un fremito, le code sono uno spettacolo. Ormai è sera, il vento sta calando, cessa del tutto, con un ultimo volteggio Fiocco è di nuovo nell angolo del suo giardino. da: Scuola dell Infanzia, ed. Giunti Scuola
Tutti insieme nel castagneto L altra domenica era una bellissima giornata di sole e non faceva tanto freddo. Allora il papà ci ha portato in campagna a raccogliere le castagne. Con noi sono venuti anche i miei cuginetti con gli zii e i nonni. Mamma ha preparato dei panini, ma ha anche portato un fornetto a carbone dove potevamo cucinare le castagne che raccoglievamo. Il campo era grandissimo e c erano tanti alberi di castagne. Zio Francesco ci ha dato un bastone per uno e ci ha spiegato che dovevamo usarlo per spostare le foglie sotto le quali potevano esserci i ricci con le castagne. Ci ha anche detto di lasciare a terra quelle che avevano la buccia troppo morbida perché erano sicuramente cattive. Sotto gli alberi abbiamo trovato tanti ricci e ognuno di essi aveva dentro tre castagne. Ne abbiamo raccolte tantissime e ci siamo divertiti un sacco. All ora di pranzo ci siamo seduti a terra, sopra una coperta, per mangiare i panini e intanto le castagne si cuocevano sopra il fornetto. Ne abbiamo mangiate tantissime, ma un po le abbiamo portate a casa, perché mamma ci farà la marmellata e un dolce che si chiama castagnaccio. Prima di andare via, abbiamo raccolto tutte le carte che abbiamo poi gettato nella spazzatura. È stata una giornata fantastica e ci siamo anche divertiti tanto. Speriamo che papà ci porti ancora. Da internet
Il sapore dell autunno Riccardo è un bambino fortunato, ha una macchina del tempo tutta sua! Nei suoi frequenti viaggi Riccardo si diverte a scoprire come vivevano i bambini nel passato. La maestra gli ha dato un compito difficile stavolta: parlare del sapore dell Autunno. E lui non sa cosa dire! Pensa e ripensa a cosa la mamma porta in tavola in questo periodo e proprio non gli viene in mente niente. Le mele ci sono tutto l anno, le pere anche, le fragole e le ciliegie si mangiano pure a Natale. In un baleno salta sulla sua macchina del tempo e va a scoprire com era l autunno quando i suoi nonni erano bambini. Trova un ambiente molto diverso: case più piccole, meno strade asfaltate, poche macchine e tanti, tanti bambini che giocano in strada. In strada si sente un profumo forte di mosto, di acqua e fango nelle pozzanghere ancora colme di pioggia. I bambini giocano e dalle tasche piene di roba tirano fuori castagne, noci, mandorle e ghiande. I cortili non hanno il prato erboso o i giardini, ma sono pieni di alberi da frutto; Riccardo ne scorge alcuni che vede per la prima volta: il caco, il melograno, il melocotogno, il melo e il pero. Sui muri i pergolati di uva matura bianca e rossa. D un tratto Riccardo si illumina e capisce che sapore ha l autunno: il sapore di questa frutta che oggi troviamo al mercato e vediamo in tavola, ma che al tempo dei nonni si coglieva direttamente dagli alberi e si portava a casa. Anche stavolta il viaggio nel tempo è stato interessante Da internet