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ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 51 ) Delibera N.700 del DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE

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SETTORE TUTELA DEI CONSUMATORI E UTENTI, POLITICHE DI GENERE, PROMOZIONE DELLA CULTURA DI PACE

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4 Bollettino Ufficiale. Serie Ordinaria n Venerdì 28 settembre 2018

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ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 67 ) Delibera N.1163 del DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE

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ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 32 ) Delibera N.962 del DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE

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REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 01-12-2014 (punto N 12 ) Delibera N 1083 del 01-12-2014 Proponente STEFANIA SACCARDI DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE Pubblicita /Pubblicazione Atto soggetto a pubblicazione su Banca Dati (PBD) Dirigente Responsabile DANIELA VOLPI Estensore CRISTINA CECCHERELLI Oggetto DPCM 24 luglio 2014, recante ripartizione alle Regioni delle risorse afferenti al Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità 2013-2014 di cui all'articolo 5, comma 2, del decreto-legge n. 93 del 2013. Individuazione criteri di utilizzo risorse e modalità di riparto delle risorse assegnate alla Regione Toscana. Presenti ENRICO ROSSI ANNA RITA BRAMERINI ANNA MARSON GIANNI SALVADORI GIANFRANCO LUIGI MARRONI SIMONCINI VITTORIO BUGLI VINCENZO STEFANIA SACCARDI CECCARELLI EMMANUELE BOBBIO SARA NOCENTINI ALLEGATI N 1 ALLEGATI Denominazion Pubblicazione Tipo di trasmissione Riferimento A Si Cartaceo+Digitale Allegato A

MOVIMENTI CONTABILI Capitolo Anno Tipo Mov. N. Movimento Variaz. Importo in Euro U-23129 2014 Prenotazione 762834,07

LA GIUNTA REGIONALE VISTA la Convenzione del Consiglio d Europa (Istanbul 11 maggio 2011) (Prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica); VISTA la Legge 27 giugno 2013, n. 77, Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'europa, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 152 del 1 luglio 2013; VISTA la Legge 15 ottobre 2013, n. 119, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, (Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 242 del 15 ottobre 2013, art. 5 bis, comma 2, lett. a), b), c); Visto il DPCM 24 luglio 2014, recante Ripartizione delle risorse afferenti al Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità 2013-2014 di cui all'articolo 5, comma 2, del decretolegge n. 93 del 2013. (14A06807) (GU Serie Generale n.202 del 1-9-2014) con il quale il DPO attribuisce, tra l altro, alla Regione Toscana un ammontare di risorse pari a 762.834,07 delle quali: l 80% per il finanziamento aggiuntivo degli interventi regionali già operativi volti ad attuare azioni di assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli sulla base della programmazione regionale; il 10% per il finanziamento dei Centri Antiviolenza pubblici e privati già esistenti nella regione; il 10% per il finanziamento delle Case rifugio pubbliche e private già esistenti VISTA la legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 recante norme sul Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale ed in particolare l art. 59; VISTA la legge regionale n. 59 del 16 novembre 2007 recante "Norme contro la violenza di genere", pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 39 del 26 novembre 2007; VISTA la Delibera di Giunta Regionale, 8 marzo 2010, n. 291 recante Linee guida regionali sulla violenza di genere; VISTA la legge 7 aprile 2014, n. 56, (legge Del Rio) recante "Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni", PREMESSO che all art. 2 della L.r. 59/2007, rubricato Finalità, è stabilito che la Regione: Promuove attività prevenzione della violenza di genere garantisce adeguata accoglienza, protezione, solidarietà, sostegno e soccorso alle vittime di maltrattamenti fisici, psicologici, economici, di persecuzioni, di stupro, di molestie sessuali, o alle vittime di minaccia di tali atti, indipendentemente dal loro stato civile o dalla loro cittadinanza; PREMESSO che l art. 3, comma 1, della LR 59/2007, rubricato Costituzione della rete, prevede che la Regione sostenga e incentivi, per i fini di cui all art. 2, nonché per i principi ex art. 1 della suddetta legge, la costituzione di una rete di relazioni tra istituzioni, associazioni e attori (individuati nel comma medesimo in Comuni, Province, Aziende ospedaliero universitarie, USL, Società della salute, Ufficio scolastico regionale, e gli Uffici scolastici provinciali, le Forze dell ordine, gli Uffici territoriali del Governo-prefetture, la Magistratura, i Centri Antiviolenza presenti sul territorio che abbiano nei propri statuti tali finalità); 1

Premesso altresì che, ai sensi del combinato disposto dell art. 3, commi 3 e 4 della LR 59/2007 sono individuate le Province quali enti preposti al coordinamento territoriale; CONSIDERATO che la normativa regionale mira a sostenere l attività nel campo della prevenzione, del contrasto e dell uscita dalla violenza, favorendo la costituzione e il potenziamento delle reti locali antiviolenza, anche al fine di garantire il coinvolgimento degli attori istituzionali pubblici e privati in una logica di sussidiarietà promossa nell art. 118 co. 4 Cost. tanto in accezione verticale, quanto orizzontale; CONSIDERATO inoltre che ai sensi della l.r 59/2007, nonché in virtù di una serie di sinergie che seguono la logica bottom up ad oggi in Toscana si rileva la presenza radicata di una pluralità di reti locali antiviolenza il cui perimetro di coordinamento e il cui ambito territoriale è su base provinciale; DATO ATTO che il fenomeno della violenza sulle donne risulta in costante crescita e che l accesso alle reti antiviolenza in Toscana ha consentito una diffusione più ampia della consapevolezza sui possibili percorsi da intraprendere e sulla possibilità di trovare sostegno; CONSIDERATA la necessità, anche alla luce delle tempistiche, spesso asincrone e stringenti, di assicurare la necessaria integrazione fra le politiche locali e politiche nazionali antiviolenza e la semplificazione dell accesso alle risorse che a tale scopo sono destinate dai differenti livelli istituzionali; TENUTO CONTO della difficoltà e dello sforzo di veicolare queste risorse a causa della pluralità, specificità e differenziazione degli attori e della non uniforme presenza sul territorio regionale dei servizi che afferiscono al sistema di tutela contro la violenza sulle donne; RITENUTO di dover comunque garantire: l erogazione delle prestazioni sulla base di determinati standard di riferimento e di corrispondenti costi; l effettivo e costante funzionamento delle reti antiviolenza, il monitoraggio e la raccolta dei dati sul fenomeno della violenza e sui percorsi fruiti in grado di dare un quadro sempre più nitido della qualità di questi percorsi e della dimensione e composizione del fenomeno; RITENUTO opportuno, in conseguenza di quanto sopra esposto, di individuare, fino ad una più chiara definizione del quadro istituzionale, le Province quali soggetti attuatori ai quali conferire le risorse provenienti dall ambito ministeriale da gestire secondo i criteri e le modalità dettate dalla Regione Toscana e dal DPO; PRESO ATTO che le risorse messe a disposizione dal DPO ammontano, per la Regione Toscana, complessivamente a 762.834,07; PRESO ATTO delle modalità, sopra riportate, con le quali il DPO ha proceduto alla ripartizione fra le varie Regioni delle risorse nazionali complessive e che l azione regionale si è prevalentemente rivolta al rafforzamento delle reti territoriali per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere; PRESO ATTO inoltre che, secondo la propria ripartizione, il DPO prevede un finanziamento minimo per ciascun Centro Antiviolenza (di seguito denominato, per semplicità, CAV) pari a 5862,28 e un finanziamento minimo per ciascuna casa rifugio (di seguito denominata, per semplicità, CR) pari a 6.720,17; CONSIDERATO, pertanto, opportuno destinare le risorse nazionali, pari a 762.834,07 euro, in parte ai CAV e alle CR già esistenti sul territorio regionale il cui numero è indicato nel decreto ministeriale 2

e in parte per interventi di rete, ripartendole, come indicato nell'allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto, alle Province della Toscana, secondo i seguenti parametri: euro 368.894,80 complessivi corrispondenti al doppio del minimo previsto dal DPO rispettivamente per ciascun CAV e ciascuna CR euro 196.969,64 in parti uguali per ciascuna delle dieci Province euro 196.969,64 suddivisi fra le dieci Province in base alla propria popolazione VISTO, inoltre, l art.3, comma 4, del DPCM 24/07/2014 che stabilisce che i requisiti minimi necessari che i CAV e la CR devono possedere, anche per poter accedere al riparto delle risorse finanziarie di cui alla legge del 15 ottobre 2013, n. 119, saranno definitivi con apposita Intesa da sancire in Conferenza Unificata entro il 2014; CONSIDERATO, necessario, per ottemperare agli adempimenti previsti dall art. 3 commi 1 e 2 del suindicato DPCM, per garantire un adeguata programmazione regionale, e una semplificazione dei flussi finanziari, che le Province provvedano: a garantire i finanziamenti, secondo le disposizioni e nelle misure indicate nella presente deliberazione, a tutti i CAV e CR presenti sul territorio provinciale; alla completa e puntuale compilazione delle schede di programmazione delle iniziative e delle schede di rilevazione dei servizi appositamente predisposte dalla Regione Toscana; al monitoraggio costante sui trasferimenti delle risorse e sulle attività finanziate, sulle iniziative adottate, sul numero dei CAV e delle CR esistenti secondo le indicazioni e le linee guida sui requisiti minimi, eventualmente fornite dal DPO, dandone comunicazione alla Regione Toscana; alla rendicontazione delle spese effettivamente sostenute, secondo le modalità che verranno indicate dalla Regione Toscana e quelle che verranno indicate, eventualmente, dal DPO, dando atto delle eventuali economie rispetto ai finanziamenti concessi; ad adottare, e rendere conto, della modalità operativa della Rete territoriale sancita nei diversi protocolli esistenti (anche ai sensi della l.r. 59/2007) fra i diversi soggetti attivi nel sistema di lotta alla violenza di genere, (Comuni, Province, Aziende ospedaliero universitarie, USL, Società della salute, Ufficio scolastico regionale, e gli Uffici scolastici provinciali, le Forze dell ordine, gli Uffici territoriali del Governo-prefetture, le Autorità Giudiziarie); RITENUTO, altresì, necessario indicare le spese ammissibili al finanziamento quelle sostenute nell anno 2015 per le seguenti tipologie ed afferenti strettamente all attività del processo di uscita dalla violenza: CENTRI ANTIVIOLENZA Spese di personale Spese per la partecipazione ai corsi di formazione dei propri operatori Spese per beni e servizi (acquisto attrezzature, materiali di consumo) Spese di gestione (utenze, ecc.) 3

CASE RIFUGIO RISORSE PER INTERVENTI DI RETE Spese di personale Spese per beni e servizi (acquisto o manutenzione arredi attrezzature, materiali di consumo, tinteggiatura) Spese di gestione (utenze, ecc.) Spese per organizzazione dei corsi di formazione congiunta degli operatori dei servizi con cui la donna può venire in contatto Spese di sensibilizzazione e divulgazione delle iniziative e della rete antiviolenza Spese per copertura rette per donne vittime di violenza Spese per attività volte al reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza RITENUTO necessario stabilire la seguente tempistica, anche alla luce di quella indicata dal DPCM 24/07/2014: entro il 15 febbraio 2015 le Province dovranno presentare le schede di programmazione delle iniziative secondo modulistica predisposta dalla Regione Toscana; entro il 15 marzo 2015, le Province dovranno attestare l avvenuta liquidazione delle risorse ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio e presentare le schede di rilevazione dei servizi (CAV e CR) predisposte dalla Regione Toscana; entro il 30 novembre 2015 le Province dovranno presentare la rendicontazione delle spese effettivamente sostenute e della relazione conclusiva delle attività realizzate secondo i termini e modalità che verranno indicate dalla Regione Toscana o eventualmente dal DPO; VALUTATO, infine, necessario, per il rispetto degli adempimenti della Regione nei confronti delle disposizioni ministeriali, stabilire che la liquidazione del finanziamento da parte della Regione Toscana avverrà a seguito della presentazione entro i termini suindicati (15 febbraio 2015) delle schede di programmazione delle iniziative secondo modulistica predisposta dalla Regione Toscana; A VOTI UNANIMI DELIBERA Per le motivazioni di cui in premessa, 1. di individuare le Province quali soggetti attuatori per la gestione delle risorse messe a disposizione dal DPO, secondo modalità e indicazioni stabilite dalla Regione; 2. di destinare le risorse nazionali, pari a 762.843,07 euro, in parte ai Centri Antiviolenza e alle Case rifugio già esistenti sul territorio regionale, il cui numero è indicato nel decreto ministeriale e in parte per interventi di rete, ripartendole alle Province della Toscana, secondo i seguenti parametri: euro 368.894,80 complessivi corrispondenti al doppio del minimo previsto dal DPO rispettivamente per ciascun Centro Antiviolenza e ciascuna Casa rifugio; euro 196.969,64 in parti uguali per ciascuna delle dieci Province euro 196.969,64 suddivisi fra le dieci Province in base alla propria popolazione 4

3. di approvare lo schema di riparto allegato A parte integrante e sostanziale al presente atto; 4. di disporre che per ottemperare agli adempimenti previsti dall art. 3 commi 1 e 2 del suindicato DPCM, per garantire un adeguata programmazione regionale e una semplificazione dei flussi finanziari, le Province provvedano: a garantire i finanziamenti, secondo le disposizioni e nelle misure indicate nella presente deliberazione, a tutti i Centri antiviolenza e Case rifugio presenti sul territorio provinciale alla completa e puntuale compilazione delle schede di programmazione delle iniziative e quelle di rilevazione dei servizi appositamente predisposte dalla Regione Toscana; al monitoraggio costante sui trasferimenti delle risorse e sulle attività finanziate, sulle iniziative adottate, sul numero dei CAV e delle case rifugio esistenti secondo le indicazioni e le linee guida sui requisiti minimi, eventualmente fornite dal DPO, dandone comunicazione alla Regione Toscana; alla rendicontazione delle spese effettivamente sostenute, secondo le modalità che verranno indicate dalla Regione Toscana e quelle che eventualmente verranno indicate dal DPO, dando atto delle eventuali economie rispetto ai finanziamenti concessi; ad adottare e rendere conto della modalità operativa della Rete territoriale sancita nei diversi protocolli esistenti (anche ai sensi della l.r. 59/2007) fra i diversi soggetti attivi nel sistema di lotta alla violenza di genere, (Comuni, Province, Aziende ospedaliero universitarie, USL, Società della salute, Ufficio scolastico regionale, e gli Uffici scolastici provinciali, le Forze dell ordine, gli Uffici territoriali del Governo-prefetture, le Autorità Giudiziarie); 5. di ritenere le spese ammissibili al finanziamento quelle sostenute nell anno 2015 per le seguenti tipologie ed afferenti strettamente all attività del percorso di uscita alla violenza: CENTRI ANTIVIOLENZA CASE RIFUGIO RISORSE PER INTERVENTI DI RETE Spese di personale Spese per la partecipazione ai corsi di formazione dei propri operatori Spese per beni e servizi (acquisto attrezzature, materiali di consumo) Spese di gestione (utenze, ecc.) Spese di personale Spese per beni e servizi (acquisto o manutenzione arredi attrezzature, materiali di consumo, tinteggiatura, ecc ) Spese di gestione (utenze, ecc.) Spese per organizzazione dei corsi di formazione congiunta degli operatori dei servizi con cui la donna può venire in contatto Spese di sensibilizzazione e divulgazione delle iniziative e della rete antiviolenza Spese per copertura rette per donne vittime di violenza Spese per attività volte al reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza 6. di stabilire la seguente tempistica, anche alla luce di quella indicata dal DPCM 24/07/2014: 5

entro il 15 febbraio 2015, le Province dovranno presentare le schede di programmazione delle iniziative secondo modulistica predisposta dalla Regione Toscana; entro il 15 marzo 2015, le Province dovranno attestare l avvenuta liquidazione risorse ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio e presentare le schede di rilevazione dei servizi (CAV e CR) predisposte dalla Regione Toscana; entro il 30 novembre 2015, le Province dovranno presentare la rendicontazione delle spese effettivamente sostenute e la relazione conclusiva delle attività realizzate secondo termini e modalità indicate dalla Regione o, eventualmente, dal DPO; 7. di stabilire, per il rispetto degli adempimenti della Regione nei confronti delle disposizioni ministeriali, che la liquidazione del finanziamento da parte della Regione Toscana avverrà a seguito della presentazione, entro i termini su indicati (15 febbraio 2015), delle schede di programmazione delle iniziative secondo la modulistica a tal fine predisposta dalla Regione Toscana; 8. di prenotare pertanto la somma complessiva di 762.834,07 sul capitolo di bilancio 23129 denominato Azioni assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza-trasferimenti correnti a enti pubblici, del bilancio di previsione 2014, ripartendola fra le Province secondo lo schema allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto; Il presente atto è pubblicato integralmente sulla banca dati degli atti amministrativi della Giunta Regionale ai sensi dell art. 18 della L.R. 23/2007. La Dirigente Responsabile Daniela Volpi SEGRETERIA DELLA GIUNTA IL DIRETTORE GENERALE ANTONIO DAVIDE BARRETTA Il Direttore Generale Valtere Giovannini 6