Lezione 1 L accertamento e la riscossione delle imposte 1 I CAF

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Transcript:

1 I CAF I centri di assistenza fiscale (CAF) sono organismi che assolvono la funzione di assistenza fiscale per lavoratori dipendenti, pensionati, imprese individuali, imprese familiari, società di persone, cooperative e consorzi. I CAF che hanno in ogni caso natura privata, debbono essere costituiti nella forma di società di capitali con capitale minimo di 51.645,69. La disciplina relativa alla costituzione e ai compiti dei CAF è stata profondamente rivista dal D.Lgs. 28-12-1998, n. 490 il quale aggiungendo alcuni articoli al D.Lgs. 241/1997, ha stabilito che i CAF che prestano assistenza alle imprese possono essere costituiti dai seguenti soggetti: associazioni sindacali di categoria fra imprenditori, presenti nel Consiglio nazionale dell economia e del lavoro, istituite da almeno dieci anni; associazioni sindacali di categoria fra imprenditori, istituite da almeno dieci anni, diverse da quelle sopra indicate se, con decreto del Ministero delle finanze, ne è riconosciuta la rilevanza nazionale con riferimento: al numero degli associati, almeno pari al 5 per cento degli appartenenti alla stessa categoria, iscritti negli appositi registri tenuti dalla camera di commercio; all esistenza di strutture organizzate in almeno 30 province; organizzazioni aderenti alle associazioni di cui sopra, previa delega della propria associazione nazionale. I CAF che, invece, prestano assistenza nei confronti dei contribuenti non titolari di reddito di lavoro autonomo e d impresa possono essere costituti da: organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti e pensionati od organizzazioni territoriali da esse delegate, aventi complessivamente almeno cinquantamila aderenti; sostituti d imposta, aventi complessivamente almeno cinquantamila dipendenti; associazioni di lavoratori promotrici di istituti di patronato riconosciuti aventi complessivamente almeno cinquantamila aderenti. In ogni caso il numero degli associati deve essere almeno pari al 5% degli appartenenti alla stessa categoria e devono sussistere strutture organizzate in almeno trenta province. L attività dei CAF per lavoratori dipendenti si concretizza nel controllo della regolarità formale di quanto comunicato dal dipendente o pensionato nella dichiarazione tributaria e nel calcolo delle imposte dovute. Le due principali forme dell assistenza fiscale dei CAF per le imprese si esplicano invece: nella tenuta, conservazione e controllo della regolarità formale della documentazione contabile prodotta dagli utenti; nella predisposizione delle dichiarazioni annuali; nell inoltro agli uffici competenti dalle dichiarazioni munite, su richiesta del contribuente, di visto di conformità. Il CAF può, altresì, rilasciare il visto di regolarità formale sulle dichiarazioni predisposte in base alla documentazione fornita dall utente, relative a tributi per i quali non è previsto obbligo di contabilità. Il D.Lgs. 490/1998 ha inoltre introdotto anche il c.d. visto pesante che viene rilasciato per garantire l amministrazione finanziaria in ordine alla regolarità delle scritture contabili dei contribuenti e alla corretta rispondenza tra il risultato d esercizio e l imponibile dichiarato. Qualora l amministrazione finanziaria riscontri delle irregolarità, le sanzioni amministrative sono irrogate al soggetto che ha apposto il visto, ferma restando l applicazione della maggiore imposta accertata e degli interessi nei confronti del contribuente. 1

Mentre l attività dei CAF dipendenti è remunerata con un fondo prelevato dal bilancio statale, l attività svolta dai CAF imprese è a carico del fruitore. Dal 2005 i CAF hanno perso la posizione di monopolio nell assistenza fiscale per lavoratori dipendenti e pensionati: tale attività, infatti, è attualmente espletata anche dalle figure professionali dei dottori commercialisti, esperti contabili e consulenti del lavoro. 2 Gli studi di settore Gli studi di settore sono strumenti istruttori per l accertamento dei proventi e dei ricavi dei lavoratori autonomi e degli imprenditori con corrispettivi non superiori a 7,5 milioni di euro. Gli studi di settore, che come dice il nome stesso sono finalizzati ad esprimere la capacità economica presunta dei soggetti appartenenti ad un determinato settore economico (industriale, commerciale ecc.), sono il risultato di una complessa attività informativa che ha tenuto conto, in relazione a quel determinato settore, dei dati contabili, di quelli extracontabili rappresentati dalla tipologia e dalla struttura dell attività, della sua localizzazione territoriale, dell età del contribuente ecc. Così ad esempio nell ambito della categoria dei soggetti esercenti la produzione e la commercializzazione del pane, si è certamente considerato il fatto che i costi di produzione e di vendita di questo prodotto variano a seconda della localizzazione territoriale dell esercizio commerciale. È noto infatti che il pane del nord Italia è venduto a un prezzo minimo di 2 al chilo, mentre in meridione questo è fissato a circa 1. Non solo: i costi di produzione (e del lavoro) sono più elevati certamente a Milano rispetto a quelli correnti a Napoli o Palermo. Di conseguenza nella determinazione dei ricavi e dei profitti presumibilmente attribuibili ad un panettiere, grande importanza avrà assunto, tra altri elementi, il luogo di esercizio dell attività. Gli studi di settore, indicando dunque il reddito presumibilmente conseguibile da un soggetto appartenente ad una data categoria, inducono il contribuente a dichiarare l imponibile preventivamente determinato in sede di dichiarazione, al fine di evitare un sicuro accertamento e l applicazione delle sanzioni. L art.10 della L. 146/1998 infatti dispone che l amministrazione debba, in primo luogo, sottoporre a verifica i soggetti che non si sono adeguati alle indicazioni fornite dagli studi di settore, ed in particolare stabilisce che i contribuenti che indicano un importo inferiore a quello fissato da questi strumenti, dovranno fornire la prova dello scostamento. Gli studi di settore fissano una «banda di confidenza» con un valore massimo e uno minimo definiti rispettivamente ricavo presunto puntuale che rappresenta il provento ideale e ricavo presunto minimo che è il limite al di sotto del quale l Amministrazione Finanziaria deve considerare il contribuente non «congruo» rispetto allo studio di settore. Nel dichiarare i propri ricavi il contribuente potrà dunque scegliere anche un valore intermedio (all interno della banda di confidenza). Tuttavia in questo caso non potrà avere la certezza di non essere sottoposto ad accertamento, rimanendo sempre comunque salva la possibilità per l Amministrazione Finanziaria di chiedere al soggetto passivo per quali motivi abbia ritenuto di adeguarsi ad un livello inferiore rispetto a quello puntuale. A partire dal 2008 è stata ampliata la platea di contributi nei cui confronti sono applicabili gli studi e sono stati utilizzati nell elaborazione e nella revisione degli studi (quest ultima da compiere ogni tre anni) valori di coerenza diversi da quelli fino ad allora impiegati risultanti da specifici indicatori di comportamenti considerati normali per il relativo settore di attività economica. È stata inoltre introdotta una disposizione premiale per i contribuenti che risultino congrui che beneficiano dell esclusione degli accertamenti analitici-induttivi basati sulle presunzioni semplici nonché della riduzione di un anno dei termini di decadenza per l attività di accertamento. Nei confronti di tali contribuenti è altresì previsto che la determinazione sintetica del reddito è possibile soltanto quando il reddito accertabile si discosta di un terzo (invece che di un quinto) del reddito dichiarato. Successivamente è stata prevista la partecipazione dei comuni e delle regioni all elaborazione degli studi ed è stato stabilito che al fine di tener conto degli effetti della crisi economica, gli 2

studi di settore possono essere integrati con appositi decreti. Ciò al fine di consentire una revisione straordinaria degli studi di settore che altrimento rimarrebbero ancorati a dati raccolti in anni in cui il ciclo economico non era influenzato dalla crisi. 3 L accertamento con adesione L accertamento con adesione (D.Lgs. 218/1997) è uno strumento di definizione amministrativa degli accertamenti. Ciò significa che il contribuente può risolvere le controversie con l Amministrazione Finanziaria senza richiedere l intervento di un giudice (Commissioni Tributarie). Tutti i contribuenti, infatti, possono fare ricorso a questa modalità di accertamento non essendo previste cause di inammissibilità o di esclusione. Il meccanismo estende la sua efficacia, oltre che alle imposte dirette e all IVA, anche a tutte le altre imposte indirette. L accertamento con adesione può essere promosso: d ufficio ossia per iniziativa dell Ufficio dell Agenzia delle Entrate, prima della notifica dell avviso di accertamento o di rettifica; su istanza del contribuente: dopo l accertamento, o meglio dopo la notificazione dell avviso di accertamento o di rettifica; a seguito della verifica, ossia dopo accessi, ispezioni e verifiche compiuti nei suoi confronti. L accertamento con adesione si conclude con la redazione di un atto, sottoscritto dal contribuente e dal direttore dell Ufficio Finanziario o da un soggetto da lui autorizzato, e con il versamento delle somme dovute che possono essere pagate o in un unica soluzione, ovvero a rate, ma con prestazione di idonea garanzia prestata da soggetti rientranti in specifiche categorie normativamente individuate. La definizione dell accertamento mediante adesione: costituisce circostanza attenuante per l applicabilità delle sanzioni penali previste nel caso in cui la fattispecie accertata integri il reato di frode fiscale; comporta l applicazione delle sanzioni amministrative in misura inferiore a quella ordinaria (1/3 del minimo previsto dalla legge), salvo le eccezioni previste; non è impugnabile dal contribuente e ha carattere definitivo, ossia esclude che il contribuente possa subire, per i periodi d imposta concordati, ulteriori controlli sostanziali, ad eccezione di alcuni limitati casi. Due nuovi istituti sono stati successivamente introdotti nell ambito dell accertamento con adesione: l adesione ai verbali di constatazione relativi a violazioni in materia di imposte sui redditi e di IVA che consentano l emissione di avvisi di accertamento parziali. La definizione comporta la riduzione alla metà delle sanzioni previste per l ordinario accertamento con adesione e dunque ad un sesto del minimo edittale; la definizione degli inviti al contraddittorio in base al quale il contribuente può prestare adesione agli inviti al contraddittorio in materia di imposte dirette e di IVA mediante comunicazione al competente Ufficio e versamento delle somme dovute entro il quindicesimo giorno antecedente la data fissata per la comparizione. L adesione comporta la riduzione delle sanzioni previste per le violazioni relative al contenuto della dichiarazione, le quali devono essere ridotte alla metà di quelle previste per l ordinario accertamento con adesione e pertanto risulteranno pari ad un sesto del minimo edittale. 3

Percorso H L attuazione della norma tributaria Lezione 1 L accertamento e la riscossione delle imposte Area operativa espansione web Esercitazioni a) Scegli la lettera cui corrisponde la risposta esatta: 1 Entro quale termine il modello di dichiarazione 730 va presentato al CAF? 30 aprile 28 febbraio 31 marzo 31 maggio 2 L accertamento induttivo ai fini IVA è ammesso: Se il contribuente non ha presentato la dichiarazione periodica Quando risulti che il contribuente non ha emesso anche una sola fattura Se il contribuente non ha presentato la dichiarazione annuale Se le irregolarità riportate nella dichiarazione non sono state sanate entro sei mesi 3 L accertamento con adesione ha per oggetto: I soli titolari di reddito di impresa I soli titolari di reddito di lavoro autonomo I soli titolari di reddito di lavoro dipendente Tutte le tipologie di reddito 4 I ruoli si distinguono in: Ordinari e straordinari Principali e suppletivi Semplici e complessi Principali e secondari 5 Oltre al ruolo è titolo esecutivo: L avviso di accertamento per imposte dirette ed IVA La cartella di pagamento L avviso di mora L avviso di accertamento per l imposta di registro b) Rispondi alle seguenti domande utilizzando lo spazio a disposizione: 1 Quali soggetti possono presentarsi ad un CAF per la presentazione del modello 730? 4

area operativa esercitazioni 2 Cosa differisce tra controllo formale e controllo sostanziale? 3 In quali casi l Amministrazione finanziaria deve necessariamente procedere ad accertamento analitico? 4 Da chi viene promosso l accertamento con adesione? 5 Quali sono i modi di riscossione delle imposte dirette? 5