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Transcript:

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Nella vita quotidiana esistono innumerevoli esempi di database. Un agenda telefonica, un vocabolario o un catalogo di viaggi, sono tutti esempi di archivi di dati. Il prelievo da un bancomat o il noleggio in un videodistributore automatico, sono esempi di utilizzo di database (in questo caso gestiti da computer). 2

Società dell Informazione, Neteconomy, e-business 3

Il responsabile dell ufficio del personale vuole sapere se c è qualcuno nella filiale di Milano con le competenze richieste per coprire una funzione nella nuova filiale di Roma e se gli eventuali candidati hanno espresso la disponibilità a trasferirsi. Il direttore di una filiale di banca vuole sapere quali clienti sono frequentemente in ritardo nei pagamenti per ottimizzare la procedura di gestione dei prestiti. Il responsabile di un indagine statistica sui laureati dell Università della Calabria vuole conoscere per ciascuna facoltà la percentuale dei laureati con un voto maggiore di 105. Il presidente di un corso di laurea vuole sapere la percentuale degli studenti del 1 anno che possono iscriversi al secondo anno e la media dei loro voti. 4

I responsabili della Columbia Pictures vogliono conoscere gli incassi dei film interpretati da Tom Cruise per decidere se continuare ad investire sull attore oppure no. 4

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Creo l informazione (Es: Rubrica telefonica creo il DB), Acquisisco l informazione (Inserisco le informazioni nel DB), Elaboro le Informazioni (ad esempio calcolo l età delle persone), Archivio le informazioni (memorizzo e salvo i dati), Trasmetto le informazioni (possono essere condivise), Presentare le informazioni (Rendo le informazioni leggibili e presentabili) 9

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che siano (anche): grandi (di dimensioni (molto) maggiori della memoria centrale dei sistemi di calcolo utilizzati) persistenti (con un periodo di vita indipendente dalle singole esecuzioni dei programmi che le utilizzano) condivise ( utilizzate da applicazioni diverse) garantendo affidabilità (resistenza a malfunzionamenti hardware e software) privatezza (con una disciplina e un controllo degli accessi). Come ogni prodotto informatico, un DBMS deve essere efficiente (utilizzando al meglio le risorse di spazio e tempo del sistema) ed efficace (rendendo produttive le attività dei suoi utilizzatori). 18

DB2 è un Relational Database Management System (RDBMS) della IBM. La sua prima versione risale al 1983; secondo molti, è stato il primo prodotto a utilizzare il linguaggio SQL ed è stato scritto in linguaggio C e C++ Oracle è uno tra i più famosi database management system (DBMS), cioè sistema di gestione di basi di dati, scritto in linguaggio C. Oracle fa parte dei cosiddetti RDBMS (Relational DataBase Management System) ovvero di sistemi di database basati sul Modello relazionale che si è affermato come lostandard dei database dell'ultimo decennio. Microsoft SQL Server è un DBMS relazionale (Relational Database Management System RDBMS), prodotto da Microsoft. Nelle prime versioni era utilizzato per basi dati medio-piccole, ma a partire dalla versione 2000 è stato utilizzato anche per la gestione di basi dati di grandi dimensioni. 19

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Nell'ambito delle basi di dati, il modello dei dati rappresenta un insieme di strumenti concettuali, detto "formalismo", che consta di tre componenti essenziali: Insieme di strutture dati, con operatori opportuni. Notazione per specificare i dati tramite le strutture dati del modello. Insieme di operazioni per manipolare i dati. Qualsiasi modello dei dati deve risolvere due principali quesiti: Come rappresentare le entità e i loro attributi. Come rappresentare le associazioni. Nel primo caso la maggioranza dei modelli usa strutture come i record, in cui ogni componente rappresenta un attributo. Nel secondo caso i modelli differiscono notevolmente nella ricerca di una rappresentazione, pertanto si possono proporre diversi esempi come le strutture, i valori, i puntatori, ecc. 24

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Le fasi della progettazione si distinguono per il grado di astrattezza che le caratterizzano. Si passa dalla definizione del modello concettuale (scelta del DBMS e, se si trattasse di dati relazionali, definizione dello schema Entità-Relazione E.R.), alla fase di definizione del modello logico (definizione di attributi e campi di collegamento) per giungere infine alla realizzazione fisica del DataBase con il modello Fisico. Il modello concettuale Fornisce una rappresentazione semplificata della realtà. Il grado di semplificazione dipende dalle scelte che si impone chi sviluppa il modello. Si tratta quindi di definire un insieme di dati presenti in natura e che rappresentano la natura stessa delle informazioni che si vogliono archiviare. I dati poi devono essere individuati in modo tale che rispondano allo scopo per il quale si crea il modello. Non esistono pertanto delle regole prefissate per l individuazione dei dati e per la loro selezione: ad uno scopo diverso corrisponde un insieme di dati diverso e quindi un modello concettuale diverso. A seconda quindi delle scelte che si operano si otterranno modelli concettuali diversi 26

Modello logico Questo modello permette di definire l organizzazione dei dati, le modalità di accesso e le viste, cioè gli schemi esterni. In questa fase si svilupperà il modello logico relativo al tipo di database che si ritiene più adatto alle informazioni da archiviare. Il modello logico dipende quindi dal tipo di DBMS che i dati richiedono. Nel caso di un DataBase di tipo relazionale, il modello logico si occuperà di stabilire: 1. gli attributi relativi alle entità e 2. le chiavi interne (chiavi primarie) ed esterne per la concretizzazione delle relazioni emerse dal diagramma E-R 26

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Le fasi della progettazione si distinguono per il grado di astrattezza che le caratterizzano. Si passa dalla definizione del modello concettuale (scelta del DBMS e, se si trattasse di dati relazionali, definizione dello schema Entità-Relazione E.R.), alla fase di definizione del modello logico (definizione di attributi e campi di collegamento) per giungere infine alla realizzazione fisica del DataBase con il modello Fisico. Il modello concettuale Fornisce una rappresentazione semplificata della realtà. Il grado di semplificazione dipende dalle scelte che si impone chi sviluppa il modello. Si tratta quindi di definire un insieme di dati presenti in natura e che rappresentano la natura stessa delle informazioni che si vogliono archiviare. I dati poi devono essere individuati in modo tale che rispondano allo scopo per il quale si crea il modello. Non esistono pertanto delle regole prefissate per l individuazione dei dati e per la loro selezione: ad uno scopo diverso corrisponde un insieme di dati diverso e quindi un modello concettuale diverso. A seconda quindi delle scelte che si operano si otterranno modelli concettuali diversi 44

Modello logico Questo modello permette di definire l organizzazione dei dati, le modalità di accesso e le viste, cioè gli schemi esterni. In questa fase si svilupperà il modello logico relativo al tipo di database che si ritiene più adatto alle informazioni da archiviare. Il modello logico dipende quindi dal tipo di DBMS che i dati richiedono. Nel caso di un DataBase di tipo relazionale, il modello logico si occuperà di stabilire: 1. gli attributi relativi alle entità e 2. le chiavi interne (chiavi primarie) ed esterne per la concretizzazione delle relazioni emerse dal diagramma E-R 44

schema logico: descrizione della base di dati nel modello logico (ad esempio, la struttura della tabella) schema fisico: rappresentazione dello schema logico per mezzo di strutture memorizzazione (file) 45

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linguaggi testuali interattivi (SQL) comandi (come quelli del linguaggio interattivo) immersi in un linguaggio ospite (Pascal, C, Cobol, etc.) comandi (come quelli del linguaggio interattivo) immersi in un linguaggio ad hoc, con anche altre funzionalità (p.es. per grafici o stampe strutturate), anche con l ausilio di strumenti di sviluppo (p. es. per la gestione di maschere) con interfacce amichevoli (senza linguaggio testuale, QBE Query By Example) 50

Una volta strutturata e popolata una base di dati, come si estraggono le informazioni? I DBMS forniscono strumenti (linguaggi) per comporre al DB le richieste (query), anche complesse, di aggregazione Criteri di selezione e visualizzazione di dati, provenienti anche da tabelle diverse 51

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Si possono creare anche chiavi primarie multiple, ad esempio nella tabelle FILM si potrebbe creare una chiave utilizzando insieme i campi TITOLO-ANNO-DURATA (è estremamente improbabile che siano contemporaneamente uguali in due record). Questa scelta avrebbe il vantaggio di non avere il campo Codice, quindi avrebbe meno informazioni inutili, ma a livello di implementazione creerebbe sicuramente più problemi in fase di costruzione del DB con Access. 64

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Con una relazione uno-a-uno si tende a inserire i dati in una tabella unica per non creare duplicazione. In certi casi, quando si hanno dati invarianti nel tempo e che si vogliono sempre mantenere anche se non associati, si possono creare due tabelle, con una chiave importata in una delle due. 66

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