La pasta che fa bene di Delia Sebelin I principi attivi della regina delle nostre tavole favorirebbero l assimilazione dei farmaci somministrati ai pazienti colpiti da infarto: ecco i primi risultati del progetto di ricerca della Scuola Superiore Sant Anna finanziato dal Pastificio Granoro. Una corretta alimentazione, si sa, è importante per mantenersi in buona salute o per recuperare al meglio nei periodi di convalescenza. Lo sanno bene anche i ricercatori della Scuola Superiore Sant Anna di Pisa che, al Laboratorio di scienze mediche dell Istituto di Scienze della Vita, diretto da Enrico Bonari, stanno studiando gli effetti positivi del cibo, e della pasta in particolare, nella prevenzione dell insufficienza cardiaca post infarto. Un ambizioso progetto di ricerca che è nato in collaborazione e con il finanziamento del Pastificio Granoro di Corato. L azienda pugliese è da diverso tempo una convinta sostenitrice delle proprietà nutraceutiche (parola nata dall unione tra nutrizione e farmaceutica ) della pasta. Come dire: gli spaghetti non sono solo buoni ma fanno anche bene, perché contengono principi attivi che possono dare dei benefici al nostro organismo. «La pasta non è solo gustosa per il palato - ci conferma l amministratore delegato di Granoro, Marina Mastromauro - ma si ritiene che possa essere anche funzionale per il benessere e per la salute». E il Pastificio di Corato ha già avuto modo, in questi anni, di sperimentare e mettere in commercio una pasta che ha effetti positivi sull apparato cardiovascolare perché mantiene normali i livelli di colesterolo nel sangue: CuoreMio. «Si tratta di un prodotto - spiega Marina Mastromauro - ottenuto miscelando semola di grano duro 44 PASTA&PASTAI 109 NOVEMBRE
L amministratore delegato di Granoro, Marina Mastromauro. Da CuoreMio al progetto col Sant Anna Una formula innovativa, quella di Cuore- Mio, che non ha lasciato indifferenti i ricercatori della Scuola Superiore Sant Anna di Pisa, i quali hanno stretto un accordo triennale con l azienda pugliese. Il pastificio di Corato finanzierà, quindi, un progetto di ricerca finalizzato a studiare gli effetti della pasta nella prevenzione dell insufficienza cardiaca post infarto. Secondo alcuni studi, infatti, i principi attivi contenuti nella pasta potrebbero favorire l assimilazione dei farmaci per curare il cuore dei pazienti colpiti da infarto. «Da tempo - precisa l amministratore delegato dell azienda pugliese - dirigiamo i nostri investimenti verso la produzione di alimenti che, oltre ad essere buoni, possano essere funzionali alla salute e alla cultura della prevenzione. Per questo abbiamo accolto con piacere la proposta della Scuola Superiore Sant Anna di Pisa, ricoal cuore di qualità con la farina di un orzo, l orzo Beta, molto ricco di fibre solubili e betaglucani. Per tale ragione CuoreMio, mantenendo il gusto e la bontà della pasta tradizionale, aiuta a mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue» (vedi riquadro a pag. 46, ndr). «Questo progetto potrebbe rivoluzionare il ruolo e la funzione della pasta» PASTA&PASTAI 109 NOVEMBRE 45
nosciuta come una delle eccellenze nel territorio nazionale e internazionale, nonché punto di incontro per la specializzazione di talenti provenienti da tutto il mondo. Questo progetto potrebbe rivoluzionare il ruolo e la funzione della pasta». Uno studio per il bene pubblico finanziato da un impresa privata. «Ma questo non deve affatto spaventare - fa sapere il direttore del Laboratorio di scienze mediche, Enrico Bonari, dalle colonne de l Informatore di Unicoop Firenze - Non è una novità per il Sant Anna, da noi i risultati della ricerca diventano spesso appannaggio del mondo produttivo, basti pensare alla cre- azione di aziende, spesso formate da ricercatori ed ex allievi della scuola, che utilizzano brevetti e tecnologie studiate e sviluppate nelle nostre strutture». L iter della ricerca Lo studio, che durerà tre anni, sarà condotto da un equipe di sei ricercatori (biologi, medici, isto-patologi) guidati da Vincenzo Lionetti. Obiettivo della ricerca è dimostrare come l assunzione di pasta arricchita di betaglucani possa essere utile alla prevenzione dell insufficienza cardiaca dopo un episodio di infarto acuto del miocardio. Aiuta la salute con la forchetta: ecco la pasta anti-colesterolo La salute? Si aiuta anche a tavola, si sa. E anche con la pasta. Meglio, con la pasta al betaglucano. Fibra solubile presente negli strati più interni del chicco d orzo, aiuta a ridurre il colesterolo e a rallentare l assorbimento dei carboidrati. Questo è il segreto di Granoro CuoreMio, linea functional dell azienda di Corato, presentata già nel 2010 alla prima edizione di PastaTrend, la fiera della pasta e della sua filiera (dal campo fino ai condimenti). La semola di grano duro insieme alla farina d orzo - quelle di Granoro CuoreMio arrivano dalla Puglia e dalla Basilicata - portano nel piatto un prodotto gustoso e ricco di fibra alimentare, ed in particolare di betaglucano: fibra che crea viscosità nel tratto gastrointestinale, riduce l assorbimento del colesterolo e ne aumenta l eliminazione. Ma le virtù del betaglucano non finiscono qui. Contribuisce a ridurre le variazioni dei picchi glicemici dopo i pasti e dà un aiuto a chi deve mantenere la linea perché contribuisce ad un senso di sazietà. Ed è un buon alleato degli intestini pigri: il betaglucano, la cellulosa e i pentosani assorbono acqua a contatto coi liquidi facilitando così il transito intestinale. 46 PASTA&PASTAI 109 NOVEMBRE
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L equipe di ricercatori guidati da Vincenzo Lionetti (in primo piano). «Le ultime ricerche - spiega Vincenzo Lionetti - condotte anche nei nostri laboratori, hanno messo in evidenza l importanza dei fattori esterni nel favorire la capacità di riparo del muscolo cardiaco. Tra di essi l alimentazione è di primaria importanza. La nostra sfida è duplice: vogliamo garantire la cura di una patologia alla quale oggi si può ovviare in modo limitato, utilizzando un approccio salutistico e non invasivo, favorendo uno stile di vita e un alimentazione sana. Sappiamo che i principi attivi contenuti nella pasta, infatti, possono favorire l assimilazione dei farmaci per il riparo del cuore, somministrati ai pazienti colpiti da infarto». Quindi l indagine biochimica e clinica firmata Granoro e Sant Anna, che seguirà rigidi protocolli internazionali, avrà come fine ultimo la messa a punto di un efficace e non invasivo approccio terapeutico di tipo cardio-nutraceutico. «Ma vogliamo anche - precisa Lionetti - garantire la cooperazione, oggi niente affatto ovvia, con le aziende interessate ai risultati dello studio. Il nostro approccio - sottolinea - è multidisciplinare: interagiamo sia con scienziati del mondo vegetale sia con medici clinici che, in seguito, cercheranno di adattare al paziente le informazioni ottenute con la ricerca. Coinvolgeremo, ad esempio, il laboratorio di Scienze agrarie del Sant Anna ma anche il laboratorio di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa e alcune strutture dell ateneo pisano. Questo progetto - sottolinea Lionetti - conferma, dunque, la natura multidisciplinare dell Istituto di Scienze della Vita e ha un importante valore scientifico e di ricerca dal quale ci aspettiamo di ottenere risultati concreti. La difficile situazione finanziaria - conclude - non deve essere un pretesto per non attingere al mondo della ricerca italiana, che è una risorsa eccellente. Al contrario, si deve incoraggiare il dialogo e la cooperazione strategica fra enti di ricerca, imprenditoria, istituzioni e territorio». E il Pastificio Granoro, da parte sua, pone importanti aspettative nel progetto. «Attendiamo con fiducia i risultati delle ricerche dell equipe del Sant Anna - conclude Marina Mastromauro - che, se confermati, potrebbero rivoluzionare il concetto stesso della nostra produzione pastaria. Essere i pionieri di un nuovo modo di concepire il cibo è per noi motivo di grande orgoglio. Pensare il nostro prodotto principale non solo come buono e soddisfacente per i nostri consumatori ma anche come fonte di benessere e prevenzione per alcune patologie cardiache, ci invoglia a proseguire con grande convinzione nella nostra missione». Attendiamo, dunque, i prossimi risultati. Delia Sebelin «Essere i pionieri di un nuovo modo di concepire il cibo è per noi motivo di grande orgoglio» 48 PASTA&PASTAI 109 NOVEMBRE