Inaugurazione delle nuove sezioni nel Museo Colligiano Ranuccio Bianchi Bandinelli

Documenti analoghi
Dottoressa FRANCESCA GUANDALINI

Recupero di un passato scomparso

Press Release for 24 August Press conference

Parco Archeologico del Forcello Strada Statale Romana (SS 413) Via Valle, San Biagio di Bagnolo San Vito (MN)

Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche

MATERIALI PER IL COMPITO AUTENTICO...

Museo Civico Archeologico Aquaria Offerta educativa

COMUNE DI GROTTE DI CASTRO PROVINCIA DI VITERBO MUSEO CIVITA

IL TRIDENTE INSEGNA REGALE TOMBA ETRUSCA DI VETULONIA

STORIA DI UN'AVVENTURA

REGIONE SICILIANA. Assessorato dei Beni Culturali e dell 'Identità Siciliana. Dipartimento dei Beni Culturali e dell'identità Siciliana.

Vita della Necropoli - Fine IX a.c. Inizio VIII a.c. fine alla fine VI a.c. (Tre secoli di vita)

Scienza in Museo: studi scientifici applicati ai beni culturali

Una nuova interpretazione della fossa del vasaio di Turona,

La frontiera di Lucania

Il complesso archeologico termale e il mosaico del drago di Kaulonia

Dagli scavi archeologici di piazza Marconi reperti sempre molto interessanti [1]

Valutazione del rischio archeologico Località Stocchetta, Brescia 2012

Premio Bandiera 2012 Gubbio

Resti del III-IV secolo a Solaro (MI)

Veduta aerea del settore settentrionale di Pisa: localizzazione delle necropoli etrusca e romana di Via Marche

IL MUSEO DELLA CENTURIAZIONE ROMANA

Lo scavo archeologico di Poggio Colla,Valle del Mugello Un insediamento etrusco antico di 2600 anni fa

PIETRABBONDANTE Ricerche archeologiche 2009

Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti

GLI ETRUSCHI: LA SITUAZIONE IN EMILIA ROMAGNA TRA VI E V SECOLO A.C.

SOPRINTENDENZA BB. CC. AA. DI RAGUSA. Progetti di Alternanza scuola-lavoro legge n. 107 del 13/07/2015

Archeologia a scuola. Progetto per attività didattiche archeologiche per le scuole primarie e secondarie UNIVERSITA DI ROMA TOR VERGATA

IL MUSEO DI STATO. Beni culturali SCHEDA DI DOCUMENTAZIONE N 9

CASTELFRANCO MUSEI UN MUSEO PER LA SCUOLA PROPOSTE DIDATTICHE PER L ANNO SCOLASTICO

Museo archeologico del materiale proveniente dagli scavi di Saturo presso il Castello di Leporano

Portico d Ottavia a Roma: scavo archeologico e restauro

Piazza Marconi, gli scavi continuano [1]

MASSERIA E CHIESA SS. PIETRO E ANDREA (LOC. MARRESE) INSEDIAMENTI

Quaderni di Archeologia dell Emilia Romagna 8

La mostra sulle origini di Livorno,

COMUNE DI LUNANO PROVINCIA DI PESARO E URBINO REGIONE MARCHE

PROGETTO DI RICOGNIZIONE ARCHEOLOGICA E SONDAGGI ESPLORATIVI SUL TERRITORIO PERSICETANO. Classe 3^G Anno Scolastico 2009/2010

BELPASSO- Prendendo le mosse dall art.9 della Costituzione Italiana, si intende promuovere lo sviluppo della cultura, la tutela e la valorizzazione

RELAZIONE SULL INTERVENTO DI RECUPERO DI ALCUNE SEPOLTURE DELLA NECROPOLI LONGOBARDA DI

Il Colombario Portuense è una grande camera sepolcrale ad uso collettivo, in uso tra

La mostra Voci ritrovate. Archeologi italiani del Novecento (Orvieto, 23 aprile 8 novembre 2015), curata da Giuseppe M. Della Fina, nasce da uno

GALLERIA FOTOGRAFICA

Bagnolo San Vito Parco archeologico del Forcello

Leptis Magna: IV-V μissione (marzo e novembre 2008)

Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE)

CASTELFRANCO MUSEI UN MUSEO PER LA SCUOLA PROPOSTE DIDATTICHE PER L ANNO SCOLASTICO

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO Claudio Negrelli

SCAVI ARCHEOLOGICI SIENA E PROVINCIA. 5. Il chiostro della Chiesa di San Cristoforo di Luca Mandolesi, Marie-Ange Causarano

Elementi per muratura

La scoperta del Grande Fallo scolpito su tufo presente nel comune di Corchiano (Vt) Periodo storico I-II sec a.c.

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. Castelli tardoantichi 2

Piazza Marconi [1] Per quanto riguarda le buche, chiamate da noi per distinguerle, "rosse", sono state svuotate le U.S.

Ricostruzione di un'officina per la fusione del bronzo

I N D I C E 1 PREMESSA SINTESI ILLUSTRATIVA DEL PROGETTO SAGGI ARCHEOLOGICI METODOLOGIA DESCRIZIONE ANALITICA...

PROGETTO SCUOLE PER L ARCHEOLOGIA A SETTECAMINI

Musica e archeologia. Immagini, reperti, e strumenti musicali nel museo archeologico regionale Pietro Griffo di Agrigento

Parco e Museo archeologico Genna Maria OFFERTA LABORATORI DIDATTICI A.S

MASSERIA BONIFACIO L analisi di una vasta area archeologica (Dr. Vito Zullo)

L'ALLESTIMENTO DELL'ANTIQUARIUM DI SAMBRUSON DI DOLO (VENEZIA)

1970 Santa Maria Capua Vetere (antica Capua). Necropoli delle Fornaci. Soprintendenza archeologica delle Province di Napoli e Caserta.

n 1 ZONE ARCHEOLOGICHE TORRE CASTELLO - AZETIUM

R07 FILE DESCRIZIONE REDATTO CONTROLLATO

Insediamenti d Altura

CRISPIANO (TA) LOC. CACCIAGUALANI PROPRIETA ZACCARIA RELAZIONE SCIENTIFICA DI SCAVO ARCHEOLOGICO

Ministero per i Beni e le Attività Culturali DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA'

PERCORSO TURISTICO SAN PIETRO VERNOTICO-TORMARESCA-VALESIO ISTITUTO DE MARCO VALZANI DI SAN PIETRO VERNOTICO CLASSE IV AT

Archeologia a scuola Progetto per attività didattiche archeologiche per le scuole primarie e secondarie

Storia di un reperto archeologico. Dott.ssa Martellucci Sabrina 1

Archeologia a scuola Progetto per attività didattiche archeologiche per le scuole primarie e secondarie

Pamphet della mostra Frammenti di storie. Questo pamphlet è scaricabile dal sito: Contatti:

Stefan Planker / Herwig Prinoth RELAZIONE SULLA SCOPERTA ARCHEOLOGICA DEL CASTELLO STETTENECK IN VAL GARDENA

Relazione sulla prevenzione archeologica Relazione sulle indagini preliminari

vetro e in metallo. Nel corso di indagini condotte nel 1998 nella piazza antistante

Destinatari: classi III - IV e V della Scuola Primaria adattabile anche alla scuola secondaria di I grado

L'ABITATO ETRUSCO DI POGGIO COLLA

Tarquinia, complesso monumentale : ceramica depurata acroma e a bande

Il fabbricato G negli anni 950, poco dopo la sua costruzione. Il fabbricato G oggi

Seminario: ARCHEOLOGIA: RISCHIO O VALORE AGGIUNTO?

NELL ATHENAION DI LAGARIA, FRANCAVILLA MARITTIMA (Rossano 2003) della Dr. Marianne

Una mattinata al museo Eusebio

Gabriella Mantovani restauro opere d arte

La stratigrafia archeologica

Verucchio: classificazione tipologica degli anelli in osso 1

La Corte di Via Bentivogli e il Percorso Archeologico Villanoviano

S H E I L A C H E R U B I N I C U R R I C U L U M V I T A E

NUOVI RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI COLLE OPPIO TERME DI TRAIANO

Istituto Comprensivo di Buddusò - Scuola Primaria - Ins. Dore. La civiltà nuragica

DIRETTRICE ORTE-CIVITAVECCHIA Tratto Monte Romano Est - Cinelli

ALTERNANZA SCUOLALAVORO. Di Giada Montomoli (a.s. 2016/2017, 2017/2018)

Ciao, mi chiamo Mezzettino!

(I II sec d. C.) Prof. Zaccaria MARI Funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio

Localizzazione Geomorfologia Tipologia Descrizione

Amiternum ricerche archeologiche dell Istitutio Archeologico dell Università di Colonia

ELENCO DELLE UNITÀ STRATIGRAFICHE

1. Ritratto maschile bronzo h. 29,6 cm Etruria, prov. Fiesole - III sec. a.c Parigi, Musée du Louvre

dott. Alessandro Biagioni dott.ssa Donata Carrafelli dott.ssa Lucia Ricciotti dott. Alessandro Giuliani

Introduzione all archeologia percorso per le classi terze della scuola primaria

Laboratori e attività didattiche Anno scolastico

Allegato alla richiesta di rilascio di una garanzia di restituzione. Descrizione e provenienza dei beni culturali. Pagina 1 di 6

Transcript:

Inaugurazione delle nuove sezioni nel Museo Colligiano Guido Bandinelli Inaugurazione delle nuove sezioni nel Museo Colligiano Ranuccio Bianchi Bandinelli Nei giorni appena trascorsi sono state inaugurate all interno del Museo Archeologico Ranuccio Bianchi Bandinelli di Colle di Val d Elsa alcune nuove sezioni dove trovano spazio le più recenti scoperte effettuate nel territorio colligiano. In primo luogo, al piano terreno del Museo due nuove sale sono dedicate al sito archeologico di Quartaia, che grazie a recenti ricerche può essere ritenuta una delle zone più interessanti di tutto il territorio comunale. Già nota per la scoperta di una tomba a camera di età ellenistica, a pianta quadrangolare, databile tra il III ed il II sec. a.c., l area dal 1997 al 2001 è stata interessata da una serie di campagne di scavo che hanno messo in luce un vero e proprio quartiere artigianale. Il sito fu individuato dal G.A.C. che a seguito di una segnalazione, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica per la Toscana effettuò alcuni saggi stratigrafici. Nel corso di queste indagini furono messi in luce due piccoli forni pseudo-circolari la cui bocca era aperta su una grande fossa ovale. Quest ultima era stata riempita al momento dell abbandono del sito in epoca antica soprattutto con scarti e frammenti di olle e dolii che permisero di fornire un primo inquadramento cronologico dell area il cui utilizzo sembrava collocarsi tra la fine del VI ed il V sec. a.c.. L importanza del rinvenimento fu subito chiara e fu così deciso di coinvolgere nel cantiere, diretto dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana, le Università di Roma La Sapienza e di Siena e la Scuola di Specializzazione in Archeologia dell Università di Firenze. Lo scavo è proseguito fino al 2001 ed in tre campagne di scavo sono state messe in luce altre tre fornaci, alcune strutture accessorie ed è stato definito con esattezza l ambito cronologico di utilizzo del sito. 2 MILLIARIUM

Oltre ai due forni circolari rinvenuti e scavati dal G.A.C., furono infatti messe in luce altre tre strutture produttive: la prima (forno 2) era composta da un forno rettangolare con tramezzo centrale e una grande fossa pseudo-ovale sulla fronte; la seconda da un forno pseudo ovale (forno 3) sicuramente aperto su una fossa di cui oggi purtroppo non rimane quasi più nulla, mentre la terza era costituita da una semplice fornace circolare con tramezzo centrale (forno 4). Quest ultima, riferibile alla fine del VI sec. a.c., era stata realizzata rivestendo con argilla cruda le pareti di una fossa scavata nel terreno: al centro di questa era stato poi costruito un tramezzo anch esso in argilla, che doveva servire per sorreggere la griglia o suola dove venivano posti i vasi per la cottura. Della fornace 3 invece è stato possibile solo identificare con certezza la forma, pseudo-ovale e l apertura, verso nord, su una fossa; purtroppo le successive sistemazioni dell area ne hanno compromesso ed alterato completamente lo stato originario. Senza dubbio però la struttura produttiva più interessante è il forno 2 con la fossa ad esso relativa: il primo si presentava in ottimo stato di conservazione: di forma rettangolare, aveva le spallette laterali realizzate con muretti a secco e il tramezzo costituito da mattoni crudi; la fossa accessoria, profonda circa un metro e mezzo, aveva su un lato un muro a secco a reggerne la parete. Sul fondo della fornace furono rinvenuti resti di tegole fuse e stracotte che consentono di ritenere che essa sia stata prevalentemente utilizzata per la cottura dei laterizi. Le fosse poste di fronte ai vari forni dovettero servire sia per l estrazione dell argilla che per la rifinitura dei manufatti ceramici prima della cottura. Accanto a queste strutture produttive, sono state identificate due cavità utilizzate per l estrazione dell argilla, una di forma ovale, profonda sessanta centimetri, e una pseudo-cilindrica profonda circa un metro e mezzo. Nel sito dovevano esistere inoltre aree scoperte o parzialmente coperte in cui gli artigiani lavoravano l argilla e realizzavano i manufatti. Cronologicamente i forni 2, 3 e 4 si datano tra la fine del VI e l inizio del V secolo a.c., mentre il forno 2 può essere assegnato al III secolo a.c. Sembra non esserci stata un interruzione tra le due fasi e proprio il lungo periodo di utilizzo dell area è un ulteriore motivo di grande interesse. Un area artigianale di questo tipo sottintende inequivocabilmente la presenza di un centro di potere, laico o religioso, a cui doveva essere connessa. in alto Fase della cerimonia dell inaugurazione nella pagina accanto Forno 3 all inizio dello scavo a lato Forno 2 all inizio dello scavo sopra Forno 2 alla fine dello scavo MILLIARIUM 3

Inaugurazione delle nuove sezioni nel Museo Colligiano a lato Panoramica del forno 2 con la fossa ad esso relativa sotto Forno 4 alla fine dello scavo sotto a destra Fossa relativa al forno Deve essere infine sottolineata la presenza tra i materiali, di alcuni reperti in giacitura secondaria, rinvenuti in alcune delle fosse, tra cui un ascia in piombo, databile alla fine dell VIII sec. a.c. ed un rocchetto e una fuseruola coevi ad essa che fanno ipotizzare l esistenza nelle vicinanze di resti riferibili al villanoviano recente. Nel sito dovevano essere prodotti manufatti in impasto, a lato Fossa per l estrazione dell argilla sopra Calco in resina e ricostruzione del forno 2 4 MILLIARIUM

ceramica acroma e bucchero: oltre a numerose olle, dolii, coppe, oinochoai e piatti, è estremamente interessante la presenza di un frammento di votivo anatomico che sembra confermare l ipotesi che quest area artigianale fosse legata ad una struttura sacra. Nelle nuove sale del Museo, oltre ai materiali provenienti dalla tomba e dallo scavo del quartiere produttivo, è stato ricostruito, grazie al paziente lavoro eseguito da Giuseppe Venturini, restauratore della Soprintendenza Archeologica per la Toscana, il forno rettangolare (n. 2), che per il suo ottimo stato di conservazione era stato asportato dal sito al termine degli scavi: ciò consente di rendere fruibile al pubblico del Museo un importante resto strutturale e di conoscere in modo chiaro le dinamiche produttive dell antichità. Oltre alla zona di Quartaia nella nuova esposizione trovano spazio anche le testimonianze relative alle più antiche fasi dell attuale centro storico di Colle di Val d Elsa. Ha infatti trovato collocazione al secondo piano una statuetta bronzea raffigurante una figura maschile nuda stante, del pieno arcaismo, che costituisce ad oggi l unica testimonianza etrusca nota dalla città alta di Colle di Val d Elsa e fornisce l indizio della presenza di un area sacra nella zona dal momento che questo tipo di statuette venivano normalmente offerte dai devoti alle divinità venerate in un determinato luogo. Infine un intera sala è dedicata alle scoperte effettuate negli anni novanta in località Le Porciglia: qui all interno di una tomba a camera con la volta e le pareti crollate sono stati rinvenuti i resti di otto individui inumati sepolti a coppie, probabilmente legati da uno stretto vincolo di parentela: tra questi particolare interesse destava, già al momento della scoperta, uno scheletro che conservava l orecchino destro saldato al cranio da un processo di calcificazione prodotto dalle acque percolanti. Le analisi, condotte dalla Dottoressa Elsa Pacciani della Soprintendenza Archeologica per la Toscana, hanno rivelato che si tratta dei resti di una ragazza in alto Particolare della ricostruzione della griglia del forno 2 sopra Tomba delle Porciglia: lo scheletro della ragazza al momento del ritrovamento. Il cranio della ragazza esposto nella vetrina del museo MILLIARIUM 5

Inaugurazione delle nuove sezioni nel Museo Colligiano di circa vent anni: partendo da questo dato si è tentato di dare un volto a questa fanciulla, facendo ricorso al Prof. Mallegni dell Università di Pisa, che da alcuni anni utilizza una tecnica elaborata negli Stati Uniti d America, dove viene comunemente utilizzata per l identificazione dei cadaveri nelle indagini della Polizia Scientifica. Questo metodo che è stato anche recentemente applicato dal Prof. Mallegni e dalla sua équipe per dare il volto a personaggi importanti, tra i quali lo stesso Giotto, ha delle solide basi scientifiche, considerando che le probabilità che la ricostruzione corrisponda al vero si aggirano intorno al 90%. Sulla tecnica utilizzata in questo ed in altri casi è in programma una conferenza, che sarà tenuta in occasione della Settimana dell Archeologia dallo stesso Prof. Mallegni. Grazie a questa ricostruzione è stato possibile realizzare un calco in gesso del volto della ragazza, mentre sulla base dei dati ricavati dallo studio dei resti scheletrici è stata eseguita una silhouette della figura intera. Entrambe trovano posto all interno della sala, che proprio perché ha per protagonista la prima donna etrusca di cui si conosca il volto, è dedicata in generale alla donna e al suo ruolo nella società, esaurientemente spiegati nei pannelli didattici appositamente realizzati. Infine in un altra piccola vetrina sono esposti gli oggetti che identificano generalmente le sepolture come femminili e chiariscono il ruolo della donna in seno alla famiglia e alla società: rocchetti, fuseruole e pesi da telaio, che alludono alla principale occupazione domestica femminile, cioè quella della filatura e della tessitura; inoltre oggetti d ornamento, quali fibule, spilloni e armille ed altri attributi femminili, come specchi e unguentari. in alto Ricostruzione in gesso del volto della ragazza eseguito dal Prof. Francesco Mallegni dell Università di Pisa a lato Silhouette della figura intera: ipotesi ricostruttiva 6 MILLIARIUM