Ies sul tavolo del ministro I sindacati confermano la linea dura. Se all' incontro di oggi al ministero dello sviluppo chiudere la parte produttiva della raffineria, tenendo a Mantova solo uno stoccaggio di da misure di salvaguardia, visto che si tratta di una azienda a rischio di incidente rilevante e in riserva e sotto controllo il ciclo produttivo. A rischio ci sono i posti di lavoro di 390 dipendenti oggi impiegati che sarebbero ridotti a 40 se dovesse passare la trasformazione a solo deposito. Tecnicamente, infatti, la Ies farebbe lavorare il petrolio greggio in stabilimenti all' estero, negli ex paesi dell' est mantenendo solo un presidio a Mantova per lavorato. dall' azienda di Stato ungherese. Una volta lavorati, i prodotti petroliferi sotto forma di benzine e gasolio verrebbero trasferiti a Mantova utilizzando l' attuale oleodotto, debitamente modificato per poter accogliere i nuovi prodotti. Fra l' altro, la futura configurazione che l' azienda prevede di implementare, potrebbe consentire di stoccare a Mantova prodotti di altre aziende, come ad esempio Eni. discorso di ammortizzatori sociali senza prima avere percorso le strade alternative che si possono Feudatari della Filcam Cisl -. Al ministero dello sviluppo economico esiste un ufficio apposito che si occupa solo di questo. Ovvero di come continuare la produzione. E noi chiediamo che si prosegua a
rappresentanti delle Rsu aziendali: Azelio Bacchetta (Uil), Paolo Spadafora (Cisl) e Stefano Lodi Rizzini (Cgil). Le istituzioni saranno rappresentante dal sindaco Nicola Sodano o dal suo vice Espedito Rose e dall' assessore all' Ambiente Mariella Maffini mentre per la Provincia saranno presenti l' assessore e partecipazione dell' assessore al lavoro Valentina Aprea. Per la raffineria dovrebbe essere presente l' amministratore delegato Maurizio Migliarotti mentre il Giampietro Castano. sindacale con i parlamentari mantovani Matteo Colaninno, Marco Carra e Giovanna Martelli. Francesco Romani.
A rischio anche i dipendenti di Marghera in veneto. visto la chiusura della raffineria Tamoil di Cremona: incentivi all' esodo, aiuti alle aziende interessate a riassumere i lavoratori Ies e alla eventuale reindustrializzazione, dichiarandosi comunque disponibile a valutare alternative. Gli impianti di Mantova saranno gradualmente a partire da gennaio. Una parte dell' azienda si dipendenti saranno solo in parte interessati quindi scorporata da quella mantovana.
i numeri della crisi 390 I DIPENDENTI DELLA RAFFINERIA DI STRADA CIPATA, A CUI SI AGGIUNGE QUALCHE DECINA TRA INTERINALI ED ESTERNI 350 I POSTI CHE SALTEREBBERO CON IL PASSAGGIO DA RAFFINERIA A D E P O S I T O, S E C O N D O Q U A N T O C O M U N I C A T O D A L L ' A Z I E N D A A M I N I S T E R O D E L L O S V I L U P P O E C O N O M I C O, R E G I O N E E S I G L E N A Z I O N A L I D E I S I N D A C A T I N E L L A SCORSO NEL CORSO DELLA QUALE ERA STATA ANTICIPATA LA DECISIONE DI MOL 400 I LAVORATORI DELL' INDOTTO DELLA RAFFINERIA PER I QUALI LA FERMATA DELLA PRODUZIONE RISCHIA DI AVERE CONSEGUENZE DRAMMATICHE. SI TRATTA SOPRATTUTTO DI AZIENDE ARTIGIANE 1 MILIARDO: PER IL GRUPPO TRA INVESTIMENTO INIZIALE PER L' ACQUISTO NEL 2007, INTERVENTI PER MIGLIORARE GLI IMPIANTI E PERDITE A BILANCIO ACCUMULATE ANNO DOPO ANNO 800 I MILIONI DI EURO INVESTITI DALLA MULTINAZIONALE UNGHERESE MOL PER ACQUISTARE LA RAFFINERIA IES CON L' OPERAZIONE CONCLUSA NEL 2007 120 I MILIONI DI EURO PERSI DALLA IES NEI BILANCI ESPERIENZA MANTOVANA DEGLI UNGHERESI DI MOL.
Assessore regionale nel mirino per aver denunciato l' inerzia di enti e sindacati Sodano: incassare a capo chino le accuse poco velate e molto avvelenate di Gianni Fava, il sindaco Nicola Sodano, che ha la replica pronta sulla produttive. Quindi a chi sta parlando Fava? Le i p o c r i s i a, S o d a n o, e a m m e t t e c h e l ' lontana dalla crisi generale del settore. Il Cremona, ma io pensavo che i corposi investimenti di Mol potessero allontanare il lavorare ora, secondo Sodano, dev' essere dev' essere un problema del Comune di Anche Marco Carra, reduce da una scambio di opinioni acceso con il direttore di Confesercenti Davide serie di incontri con le Rsu e i dirigenti delle aziende del polo chimico, tra le quali la Ies. La preoccupazione era salita dopo la vicenda della banchina di Porto Marghera. Sono seguite interpellanze parlamentari a cui il Governo ha risposto che non c' erano segnali allarmanti, Stessi scudi sul fronte sindacale, dove fino a un mese fa veniva smentita la notizia dell' imminente segretario generale della Cgil - Noi non siamo mai stati informati dalla Ies dell' intenzione di chiudere, anche se da settimane tirava un' aria pesante dopo la vicenda di Marghera. Noi per primi abbiamo chiesto un incontro al ministero. Abbiamo sempre cercato di perseguire un obiettivo nobile: conciliare le
sembrava crescere e avere una prospettiva, anche con le perdite in sintonia con tutto il settore. Abbiamo saputo la notizia soltanto qualche ora prima che diventasse ufficiale. Non siamo stati conniventi, ma in questi mesi abbiamo dovuto reggere all' assedio di chi diceva che bisognava
Ancora firme online per le bonifiche attivi per la bonifica del sito di interesse nazionale. Lanciato dalla Gazzetta per avere a Mantova il ministro dell' Ambiente, Andrea Orlando, invitandolo a visitare il petrolchimico e a parlare di bonifiche, oggi l' appello diventa smobilitazione della raffineria. Anche per questo la raccolta firme, che ha ormai superato le 1.100 sottoscrizioni, continua: si indirizzo www.gazzettadimantova.it. Tra i primi firmatari diversi esponenti politici, come l' assessore Mariella Maffini, Gianni Bombonati (civica Benedini), Giovanni Buvoli (Pd), Francesco Tiana (Sel), Luigia Bettoni (Sostenere Mantova), Laura Bonaffini (Pd), Giampaolo Benedini (civica Benedini) e l' ex parlamentare dell' Ulivo (oggi Pd) Ruggero Ruggeri, l' ex sindaco Fiorenza Brioni (Pd).