Indagine conoscitiva sulla green economy delle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive) della Camera dei Deputati.

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Transcript:

Indagine conoscitiva sulla green economy delle Commissioni riunite VIII (Ambiente) e X (Attività produttive) della Camera dei Deputati Audizione Venerdì 22 novembre 2013 15:00 Schema di intervento Grazie, anche a nome del Consiglio Direttivo e di tutto il Kyoto Club, per l invito. Il Rapporto GreenItaly 2013 Nutrire il futuro, a cura di Fondazione Symbola e Unioncamere fornisce i dati aggionati dell economia verde, nella quale anche gran parte degli Associati a Kyoto Club sono impegnati, nel nostro Paese e dimostra come essa possa rappresentare una strategia win-win d uscita dalla crisi e di rilancio del sistema economico italiano. Per, sperabilmente, evitare ripetizioni, concentreremo, anche in vista del semestre italiano di presidenza del Consiglio dell'unione europea, il nostro contributo su due tematiche, la bioeconomia, con il caso particolarmente rilevante per l Italia delle bioplastiche e l efficienza energetica. La bioeconomia e il caso delle bioplastiche A partire dalla legge 152 del 2006, l Italia tra il 2006 e il 2012, ha raddoppiato la quantità di rifiuto organico raccolto in modo differenziato passando da 2,6Ml ton a 5 Ml ton, ha migliorato la qualità del compost anche grazie al marchio di qualità promosso dal consorzio italiano compostatori (CIC) e oggi il 78% del compost di qualità utilizzato in agricoltura come ammendante per il terreno viene dalle raccolte dei Comuni. Questa applicazione della raccolta differenziata del rifiuto organico ha creato le premesse per la produzione industriale delle bioplastiche promuovendo i primi investimenti industriali. Il decreto sulla limitazione degli shopper ha posto le premesse per un totale superamento del problema della qualità del rifiuto organico e dell inquinamento marino: entrambi aspetti rilevanti per l Italia. Le bioplastiche hanno stimolato l intero comparto della chimica verde, mettendo a sistema agricoltura, industria, ambiente, accademia, regioni, grande distribuzione, mondo dei rifiuti e del lavoro. Il caso italiano delle bioplastiche con le collegate bioraffinerie integrate nel territorio in connessione con il settore del rifiuto organico offre elementi di riflessione per altri casi studio. I numeri delle bioraffinerie integrate spinte dalle 1

bioplastiche sono: importanti investimenti privati nel campo della chimica verde (superiori ad 1 MDL Euro), con impianti che saranno avviati tra la fine del 2013 e il 2014; considerevoli sforzi di ricerca e sviluppo nel settore privato (stimabili in circa 200Ml Euro), collegati a molte università e centri di ricerca di eccellenza presenti nel nostro Paese; l attivazione di filiere agricole dedicate e a basso impatto, sinergiche con le colture alimentari; fenomeni di reindustrializzazione di siti dismessi o in fase di deindustrializzazione di importanza nazionale - ad oggi 7, per un totale di più di 1.300 addetti: Terni; Patrica (FR), Porto Torres (SS), impiego di personale diretto di circa 1.500 persone. Si tratta di dare vita ad una visione condivisa di bioeconomia per uno sforzo coeso e proattivo a livello di UE e per fare dell Italia il motore di sviluppo in questo settore nel rispetto dell ambiente, del territorio e della qualità della vita. Proposte alle Commissioni riunite: inserire, già nel Collegato Ambiente alla legge di stabilità 2014: La piena implementazione del decreto italiano sugli shoppers facendo in modo che i sacchi in Italia siano veramente o riutilizzabili o biodegradabili e compostabili e che i sacchi biodegradabili siano lo strumento utilizzato dai comuni per promuovere in modo deciso la raccolta differenziata del rifiuto organico. L'impegno a promuovere un miglioramento continuo del profilo ambientale delle bioplastiche biodegradabili in termini di aumento della loro rinnovabilità, nonché della capacità di essere riassorbiti dai diversi ambienti naturali onde minimizzare i rischi ambientali. Iniziative volte a garantire un adeguata tutela dei mari e del suolo. Il riconoscimento del rifiuto organico come risorsa: Sostenendo le iniziative che bandiscono il rifiuto organico dalla discarica o dall'incenerimento. Promuovendo l uso dei fondi strutturali per dotarsi di una rete di impianti sul territorio (servono circa 100 ulteriori impianti di trattamento, circa 1,5MDL, 2.000 persone impiegate) che garantiscano compost di qualità, biometano in rete e l utilizzo del rifiuto organico per applicazioni nella chimica verde. Sperimentando negli impianti di nuova costruzione tecnologie innovative che mettano in rete conoscenze e sviluppi del mondo accademico e della ricerca pubblica e privata. 2

Promuovendo una campagna di sensibilizzazione dei cittadini stimolandoli a comportamenti diversi dal passato. Incentivando modi innovativi per il riuso dei rifiuti organici locali come opportunità di imprenditorialità locale. La promozione del riciclo degli imballaggi e dei materiali di scarto come motore dell economia locale. Lo sviluppo dei territori e la valorizzazione delle materie prime locali e degli scarti, sostenendo fenomeni di reindustrializzazione e riconversione in bioraffinerie integrate orientate ai prodotti ad alto valore aggiunto. Gli incentivi alla ricerca di nuove tecnologie, modelli e soluzioni per una maggiore sostenibilità economica, ambientale e sociale con alla base la rigenerazione del territorio. Elevati standard di qualità di sistema che possano valorizzare al meglio le specificità delle produzioni e dell occupazione e che garantiscano la sostenibilità delle materie prime rinnovabili. L efficienza energetica (EE) Il recepimento della nuova Direttiva UE (20123/27/EU). L efficienza energetica è la prima priorità per quanto riguarda il dibattito sulle risorse energetiche in Italia e ciò è giustamente confermato anche dalla scelta, espressa nella Strategia Energetica nazionale, di alzare l asticella all ambizioso 24% al 2020. L opportunità della nuova Direttiva e gli obiettivi sfidanti che si è dato il nostro Paese non potranno essere effettivamente raggiunti senza incrementare la consapevolezza, a livello politico, istituzionale, culturale e produttivo, dell esigenza di spingere l utilizzo dell automazione, attraverso il contributo ottenibile con l impiego di sistemi di Home e Building Automation (HBA), che non solo renderebbe gli obiettivi al 2020 più raggiungibili, ma sarebbe, nel contempo, una concreta misura antirecessiva e di valorizzazione del made in Italy: esiste in Italia una filiera di eccellenza tecnologica in grado di rispondere, subito e con qualità, alla sfida dell automazione e dei sistemi HBA, specialmente se questi saranno promossi e sostenuti a livello normativo: industria, progettazione, specialisti nell integrazione di sistemi, ma anche artigiani installatori. Si tratta di aziende e professionisti che hanno saputo virare in questa direzione e che stanno già creando ora proposte integrate e reti d impresa, realizzazioni concrete e replicabili, nuovi posti di lavoro veri. Ed iniziative rivolte ai giovani come il concorso Think Green, Be Efficient per le migliori tesi universitarie 3

per l'efficienza energetica, promosso da Schneider Electric, il Consorzio interuniversitario nazionale per energia e sistemi elettrici EnSiEL e da Kyoto Club, che per l'edizione 2013/2014 ha come tema L Efficienza Energetica come leva di sviluppo: soluzioni tecnologiche sostenibili e integrate per edifici esistenti nel settore pubblico e privato. Proposte alle Commissioni riunite: far propri nell iter di recepimento: Il riconoscimento dell'importanza dei sistemi di governo degli edifici e l integrazione del contributo dei sistemi di automazione (HBA) ai fini della certificazione energetica degli edifici (kwh/mq/a). Come già avvenuto per il livello regione in Emilia-Romagna, utilizzare la norma UNI EN15232 come riferimento nazionale ai fini del calcolo dei risparmi. Targets ambiziosi e significativi: un target annuale di risparmio energetico dell 1,5% negli usi finali di energia è definito dalla fine del 2013, assicurando risparmi energetici di almeno 10,5% al 2020. Il rilancio del mercato dell EE attraverso schemi obbligatori. Edifici pubblici come esempi per ristrutturazioni complete e linee guida chiare e vincolanti per incrementare il potenziale degli appalti pubblici. Ruolo chiave dell impresa: dall audit all azione: audit energetici basati sull analisi dei costi dell intero ciclo di vita come guida per futuri investimenti e manutenzione. Incentivi per favorire le certificazioni delle PMI e delle famiglie. Rimuovere le barriere al mercato dei servizi per l EE: con modifiche delle interpretazioni delle norme contabili in materia di debito e deficit pubblico, in modo che gli investimenti in EE ne vengano esclusi. Strategie nazionali di ristrutturazione edilizia: le strategie nazionali di ristrutturazione edilizia dovrebbero mirare a una riduzione del consumo d energia pari all 80% per l intero patrimonio edilizio del Paese, da conseguire attraverso il miglioramento graduale e sistematico delle prestazioni energetiche di tutti gli edifici entro il 2050. Finanziamenti: Fondi per l EE e sostegno pubbblico: sono istituiti fondi per l EE in grado di canalizzare vari flussi di finanziamento e sostenere programmi nazionali di alta qualità per investimenti per l'ee. 4

Il quadro strategico europeo per il 2030 in materia di clima ed energia. Con un target vincolante amche per l'efficienza energetica, EU-ASE, la European Alliance to Save Energy, di cui Kyoto Club é co-fondatore, ha calcolato che l Europa potrebbe: ridurre il prezzo dell energia: la riduzione della domanda come conseguenza a investimenti nell efficienza energetica ridurrà il costo dell energia, risparmiando fino a 50 miliardi all anno entro il 2030. Una somma equivalente alla vendita di energia elettrica dell intera Francia nel 2011; creare posti di lavoro: nel periodo fino al 2030, verranno creati ogni anno 1.500.000 posti di lavoro; diminuire il consumo d energia: fino al 2030 i cittadini europei potrebbero risparmiare 200 miliardi all anno grazie all efficienza energetica, al netto sia dei costi per gli investimenti nell efficienza energetica sia dei risparmi sul costo dell energia; dimezzare l importazione di energia: attualmente (dati 2011) l Europa spende 573 miliardi per importare energia. Questa somma puó essere ridotta del 40% attraverso misure per l efficienza energetica; diminuire le emissioni di CO2: si puó evitare l emissione di 1,5 miliardi di tonnellate di CO2 all anno fino al 2030. Ció diminuirebbe le emissioni totali della UE di circa un terzo; ridurre gli investimenti per le infrastrutture energetiche europee: circa 30 miliardi all anno possono essere risparmiati fino al 2030 per gli investimenti necessari in Europa per le infrastrutture energetiche; sostenere la crescita: è previsto un aumento minimo dell 1% nel PIL europeo fino al 2030 grazie a investimenti nell efficienza energetica. Senza obiettivi vincolanti anche per l'efficienza energetica singoli target, per la riduzione delle emissioni di CO2 piuttosto che per l'aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, sarebbero difficilmente raggiungibili. Proposta alle Commissioni riunite: dare sostegno alla richiesta che l'italia, al Consiglio Europeo del marzo 2014, quando i Capi di Stato e di Governo avranno la possibilità di esprimere una prima posizione sul quadro strategico europeo per il 2030 in materia di clima ed energia, e, successivamente, durante il semestre di Presidenza italiana, si impegni per obiettivi legalmente vincolanti per il miglioramento dell'efficienza energica al 2030 negli Stati Membri della UE. Sergio Andreis Direttore Roma, 21 novembre 2013 5