Classe 5^ Scuola Primaria Villa Redenta 2 Circolo Didattico Spoleto
Il 21 gennaio 2016, noi ragazzi della classe 5^, accompagnati da una guida della didattica museale, siamo andati a visitare la Rocca Albornoziana.
Questa nobile roccaforte è situata su di un colle che dall alto domina la sottostante vallata umbra: il Colle Sant Elia.
Arrivati all ingresso e passata la prima porta, abbiamo affrontato una ripida salita per arrivare alla prima porta chiamata del Bastione.
Dalla porta già descritta si accede al bellissimo cortile d amore dove situato al centro si trova un pozzo.
Sui tre lati del cortile c è uno stupendo portico con delle colonne a forma ottagonale in mattoni.
Quasi dimenticavamo una cosa che la guida ci ha detto! Il portico probabilmente è stato affrescato da Matteo Gattaponi. Matteo di Giovannello Gattaponi è stato un architetto italiano. È conosciuto anche, secondo le diverse fonti, come Matteo di Giovannello, Matteo Giovannelli, Matteo Gattaponi, o anche, semplicemente, come il Gattapone. (da Wikipedia) Data di nascita: 1300 Data di morte: 1383, Gubbio Intorno al 1360 avviò una proficua collaborazione con il potente cardinale spagnolo Egidio Albornoz. L'emissario pontificio, infatti, per rinsaldare il potere del Papa nella regione affidò a Gattapone la costruzione della Rocca di Spoleto, che rimane probabilmente il suo capolavoro. L'edificio, oggi noto come Rocca Albornoziana di Spoleto, è una fortezza dalle dimensioni mastodontiche che si innalza a sovrastare la città dalla sommità del Colle di Sant'Elia. La struttura della Rocca, ancora oggi perfettamente integra, si articola in una pianta rettangolare divisa in due grandi spazi distinti, con sei torri difensive e un imponente muro di cinta. La Rocca Albornoziana di Spoleto fu probabilmente ultimata, sotto la direzione di Gattapone, intorno al 37.
Alla fine del portico di destra c è uno scalone, siamo saliti per trovarci all ordine superiore, dove una volta c erano gli appartamenti ed il salone d onore anch esso adornato di affreschi oggi poco visibili.
Da qui una porta in pietra del 00 ci porta all ambiente più grande della Rocca: il salone d Onore. Questo ambiente che doveva ospitare cene, banchetti, feste e cerimonie, non fu mai completato nella decorazione.
Dal salone si accede poi alla Camera Pinta, la stanza situata all interno della Torre Maestra, dove alloggiava il Castellano e la Castellana. Lungo le pareti si sviluppano due cicli pittorici che rappresentano scene d amor cortese e storie di cavalieri risalenti all ultima metà del Trecento e ai primi decenni del 00. Sulle pareti pi volte è rappresentato lo stemma della famiglia Tanocelli che governò la città dal 1392 al 1440.
Dopo aver ammirato la vallata sottostante
siamo scesi nuovamente e svoltato a destra e ci siamo trovati sotto un portico tutto affrescato (Fornice) al tempo del papa Gregorio XIII, come si evince dallo stemma dipinto sulla volta. Ai lati presenta delle raffigurazioni di sei città dello Stato Pontificio: Porto D Anzio, Perugia, Orvieto, Ripatranzone, Spoleto ed un ultima città non ancora identificata. Il portico da sul Cortile delle Armi dove i soldati si esercitavano per la guerra.
Dopo il 00 la Rocca iniziò a perdere importanza a tal punto che i governatori dal 1764 preferirono risiedere in città. Dal 1817 la fortezza fu adibita a carcere, funzione che durò fino al 1982 e che comportò trasformazioni ed alterazioni molto visibili della struttura originale.
Nell ultimo ventennio i lavori di restauro hanno restituito l antica bellezza della fortezza che presto ospiterà il Museo del Ducato.
Aliay Alessia, Asenov Selchuk Angelov, Biba Giorgio, Cojucaru Alexandra Elena Dahman Bilal, Falcone Filippo, Filip Ionut Antonio, Gennari Filippo, Gherman Lavinia Iuana, Giovannetti Michelle Aurora, Longo Virginia, Marini Valerio, Messina Nicolò, Oliva Beatrice, Sadiki Dren, Tisci Agostino, Tizi Vittoria Insegnanti: Grullini Stella, Farinelli Roberta, Rosati Gaia