Scritto da Silvana Grippi Sabato 16 Settembre :58 - Ultimo aggiornamento Lunedì 18 Settembre :51

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Transcript:

Foto di Silvana Grippi Due stupri a Firenze: due americane e due "uomini delle forze dell'ordine". Questa sera a Firenze una manifestazione partecipata di circa mille persone che hanno ribadito la volontà delle donne di non farsi prendere dalla paura, pronte a lottare contro sessismo e violenza, senza paura di denunciare sempre gli stupratori e di lottare per la libertà personale. 1 / 5

Al contrario di quanto piace ai Media, che parlano e sparlano, giustificano e mistificano, sopratt utto quanto detto inutilmente sullo stupro, a lla nostra redazione non piace parlare per fare notizia, lasciamo a giornalisti e politicanti, l'onere di giudicare con s fumature e differenze sull'accaduto. Non serve "la notizia", l'azione parla da sola. Non serve l età, nè la provenienza geografica delle vittime e/o carnefici, né cosa avessero fatto, bevuto o fumato nelle ore precedenti allo stupro. Uno stupro è uno stupro, che sia un italiano o uno straniero a compierlo, che sia una donna, una transessuale o una sex worker a subirlo, e per esso non possono esserci attenuanti o giustificazioni. La violenza sessuale non ha età, epoca o confini, né geografici, né domestici anzi, come sappiamo, è troppo spesso la famiglia uno dei suoi luoghi privilegiati. Lo stupro è sempre stato e resta uno dei più odiosi atti di oppressione sessista e chi arriva a commetterlo lo fa perché si ritiene legittimato da una posizione di forza e dominio, in quanto uomo, soldato, marito, padre o padrone, in questo caso i cosiddetti tutori dell ordine e della legalità. Il nostro sistema sociale, determinato con forza dai rapporti di produzione/oppressione e di sfrut tamento capitalisti, è per sua stessa natura basato sul dominio di una classe sull altra e, allo stesso tempo, dell uomo sulla donna: il patriarcato. Tutti noi, donne e uomini, siamo nati e cresciuti all ombra di questa cultura, ben alimentata dai mezzi di comunicazione, che si esprime con atteggiamenti sessisti, maschilisti e mentalità di prevaricazione, dove tutto, compreso il corpo femminile, viene mercificato, ridotto a oggetto del desiderio, umiliato e sfruttato per attirare più telespettatori o aumentare le vendite. Tutti dunque ne siamo condizionati, ma qualcuno più degli altri. dovrebbe rispettare le diversità, purtroppo coloro che sono a utorizzati da un potere che della violenza detiene il monopolio e garantisce coperture ed immunità molto spesso fanno abuso 2 / 5

del loro agire. In questo contesto è quasi naturale sia che gli stupri e la violenza sessista continuino quotidianamente a manifestarsi, sia che in ambito istituzionale e giudiziario si arrivi a mettere sotto accusa la donna che ha subito violenza. La tendenza generale è quella di mettere in dubbio la parola della vittima, colpevolizzarla perché non è stata attenta o addirittura se l è cercata con atteggiamenti provocanti, fino all assurda insinuazione che possa averlo fatto per squallidi motivi assicurativi come nel caso delle due studentesse americane. Non sempre è così, perché come è stato palese dopo gli stupri avvenuti a Rimini poco tempo fa, quando lo sdegno e l indignazione sono funzionali ad un discorso politico razzista ed emergenziale, che permette di affinare gli strumenti di repressione e controllo necessari ad assicurare stabilità al sistema stesso, l atteggiamento è completamente opposto, non si usa il condizionale ma si invocano ergastolo e punizioni esemplari. Assieme a noi in piazza c erano ragazze e anziane di diversa provenienza tra cui anche universitarie americane che hanno raccontato la loro partecipazione. Studenti e studentesse, molti soggetti attivi, associazioni e Centri sociali, una marea di gente che parlavano lo stesso linguaggio. Tanta meravigliosa gente disposta a rimettersi in discussione quando si parla dello stupro di gruppo. Tutte/i insieme contro il sessismo, l'omofobia e il patriarcato! 3 / 5

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