UNA SCELTA DIFFICILE



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parte IV UNA SCELTA DIFFICILE ( L odissea dello Zodiaco.)

4.1 PREMESSA Dopo il tentativo di ricomporre, nel Nido delle Aquile, una specie di album di famiglia per i due anni di Caserta,.questa Parte IV - Una scelta difficile - è ancora uno sforzo di ricostruzione del nostro essere ed agire nei tragici anni successivi. Oltre alla riproduzione di estratti dai libri menzionati nella Bibliografia, e naturalmente alle nostre storie, abbiamo inserito alcune pagine del Makpi dello Zodiaco ricostituito al Sud e del Makpi dell Aquila II. Questo corso ha sofferto con noi e come noi le vicende di quel periodo storico. Questa volta lo Zodiaco è insieme soltanto per bande, nel senso storico di reparti combattenti distinti da una propria insegna. Perché ci trovassimo a combattere sotto insegne diverse e nemiche è scritto nella storia d Italia di quel triste periodo. In particolare, per il corso Zodiaco, abbiamo cercato di dare una risposta a questo perché nella Parte che precede. La lettura di Una Scelta difficile può suscitare reazioni contrastanti. Tuttavia la maggior parte di noi superstiti ha consentito alla libera esposizione per tutti dei propri ricordi e dei propri sentimenti, superando il timore che possano riaprirsi vecchie ferite. Abbiamo consentito perché, prima di spiccare il volo finale, abbiamo voluto onorare tutti coloro dello Zodiaco che sotto ogni insegna hanno lealmente operato, combattuto, sofferto e spesso donato la giovane vita per ciò che hanno creduto essere il bene della Patria. E questo vale per i riconosciuti e ancor più per i dimenticati. Abbiamo voluto gridare la nostra verità, che non poteva apparire se avessimo tentato di edulcorare gli avvenimenti, in omaggio alla vulgata di questi ultimi cinquant anni. Noi sappiamo di non poter essere accusati di alcuna crudeltà e di alcuna bassezza. Al contrario, abbiamo pagato molto caro per la viltà e la violenza in cui eravamo immersi. E abbiamo consentito ai racconti di tutte le nostre verità anche perché in noi, o almeno nella maggior parte di noi, alla virtus della giovinezza è seguita la pietas della maturità, che ci ha dato la capacità di intendere e di amare le persone nella loro essenza e non per la loro appartenenza. 2

CADUTI PER LA PATRIA* NELLA GUERRA CIVILE (15) CALLERI DI SALA Alberto DE FERRARI Giuseppe DE NAVASQUES Luigi DIAFERIA Domenico GULLI Cosimo IVALDI Adriano MARCHIONI Luigi PAGANELLA Alfredo RIZZI Alberto SAVI Italo SCIARRETTA Fausto SGUERSO Furio SPAZZOLI Arturo STEFANINI Valerio TADDEI Valdano fig.mktgcdti DAL MAKPI DEL TURBINE 3

PER INCIDENTI DI VOLO (19) ALOCCO Alfredo GUERRISI Enrico ANGELUCCI Arturo LEUZZI Giovanni BATTINI Ferdinando MAIMERI Giovanni BERTEOTTI Clemente MAINELLA Giulio BISCARDI Antonio NICCOLI Giorgio COCCA Mario PAVESE Giuseppe CORMAGI Domenico SANTINI Ugo DE SANTIS Enrico SOTGIU Agostino FALONE Pasquale TITO Paolo TRIMARCO Agostino fig. MKZgPiet DAL MAKPI DELLO ZODIACO RINATO (*) Secondo i dati a nostra conoscenza 4

4.2 CON LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA ( P e r l on o r e d e l l I t a l i a ) 5

fig. EgAR44Pg.jpg dalla Rivista dell Ala Repubblicana AR45-6

P R E F A ZI O N E D E L C O M. B A Y L O N fig. DgBaylon.tif Scritto nel novembre del 1999 dal Comandante Baylon come introduzione a questo capitolo. Il Ten. Col. Giuseppe Baylon, Capo Corso del Drago all Accademia Aeronautica, divenne Capo di Stato Maggiore nella Aeronautica della R.S.I., dopo una luminosa carriera di combattente in Ispagna, con Botto, e nel secondo conflitto mondiale fino all armistizio. Divenne famosa una sua frase detta agli aviatori della R.S.I.: Da questa parte la guerra la perderemo; al Sud l hanno già perduta (Bibl. 4 pg. 444). 7

CADUTI NELLA R.S.I.* NELLA GUERRA CIVILE (11) DE FERRARI Giuseppe DE NAVASQUES Luigi GULLI Cosimo IVALDI Adriano MARCHIONI Luigi PAGANELLA Alfredo RIZZI Alberto SAVI Italo SCIARRETTA Fausto STEFANINI Valerio TADDEI Valdano PER INCIDENTI DI VOLO SANTINI Ugo (*) Secondo i dati a nostra conoscenza 8

LA STORIA DI ALBERTO REA 03 figg. EgR155+0/+1/+2/+3/+4/+5/ IL RACCONTO UFFICIALE DEGLI AVVENIMENTI NELLA R.S.I. 9

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L ACCADEMIA AERONAUTICA - BIBL. 03 terzo stralcio, da pag. 155 a pag.160-14

COMMENTI DALLO ZODIACO LO ZODIACO NELLA R.S.I. Dopo il Bando BOTTO, gli Allievi dello Zodiaco che aderirono alla R. S. I., presentandosi a Firenze o a Forlì, non furono 124, come scrive il REA, ma 182 ed erano motivati e preparati e non.. né maturi né preparati. Alcuni Allievi si arruolarono in altri Reparti della R.S.I. (G.N.R., Brigate Nere ), per tanto gli Allievi che aderirono alla R.S.I. furono circa 200. Possiamo affermare che abbiamo aderito alla R.S.I. per scelta personale e con tantissimo entusiasmo e non perché influenzati dai nostri Ufficiali, che, dopo il comportamento tenuto l 89-1943, non godevano più della nostra fiducia. A Firenze agimmo di nostra iniziativa, eseguendo rastrellamenti per recuperare materiale aeronautico e militare in genere rubato l 8-9-1943. Nel corso di questi rastrellamenti, effettuati anche in collaborazione con il Btg. Carità della G.N.R., su segnalazione di coloni della zona (appennino pistoiese), stanchi delle ruberie e soprusi di bande partigiane, abbiamo sostenuto uno scontro a fuoco con un gruppo di ex prigionieri australiani e comunisti italiani. Abbiamo effettuati altri rastrellamenti in Piemonte, abbiamo avuto i nostri Caduti, ma non abbiamo mai corso il rischio di trasformarci in una banda armata a servizio della repressione nazifascista. Nel libro di REA si continua poi con notizie inesatte: ad esempio il Ten. Col. G. SIMINI del Corso Drago era il Comandante del Centro Raccolta di Firenze e non del Corso Zodiaco. Il Col. FALCONI aveva cercato di costituire la Legione Azzurra nell Agosto del 1944 e non nel 1943. A comandare l Accademia era stato mandato il Ten. Col. SALVADORI, al quale, in una riunione tenuta a Firenze, avevamo espresso il desiderio di essere mandati a combattere e non riprendere le lezioni. Nominati S.Tenenti siamo stati inviati, come era logico, ai vari Reparti (1-2 - 3 Gruppo Caccia, Gruppo Aerosiluranti e Squadriglia Scuola Aerosiluranti, Gruppo Trasporti -Trabucchi e Terraciano, Servizio Informazioni e, a richiesta, al RGT Paracadutisti Folgore ). Anche in questi Reparti abbiamo fatto fino all ultimo il nostro dovere, pagato ancora con un alto tributo di sangue. Fra tutti vogliamo ricordare STEFANINI ucciso dai partigiani a guerra finita con il suo Comandante, Maggiore Pilota Adriano VISCONTI, PAGANELLA fucilato a guerra finita e tanti altri che ricorderemo in altra pagina del libro. Desideriamo anche ricordare Alfredo BELLUCCI, che con il Gruppo Aerosiluranti, in equipaggio con il Cap.Irnerio BERTUZZI, ha 15

partecipato a numerose azioni di guerra, compresa quella di Gibilterra, e altri che operarono anche dietro le linee nemiche. Gli Allievi dello Zodiaco non erano dei ragazzi incapaci di intendere e di volere, ma erano degli uomini, che in un momento difficile per la nostra Patria, a differenza di altri, si comportarono da veri italiani, con quello spirito guerriero che Mussolini aveva cercato di insegnare a tutti gli italiani. Alcuni caddero per incidenti di volo, altri in combattimento, o in imboscate tese dai partigiani, o fucilati a guerra finita. Posti in congedo come avieri di governo (nessuno è stato riammesso in Accademia), incominciarono una nuova e non facile vita nell ambiente civile senza rinnegare il passato, raggiungendo in molti casi, posti di prestigio. Noi non abbiamo sbagliato nella nostra scelta: dopo 50 anni i fatti ci stanno dando ragione. Se poi è vero che i nostri colleghi del Sud, interpellati (da chi?) per sapere quali erano i sentimenti verso i compagni di corso che avevano aderito alla R.S.I. abbiano risposto abbiamo sentimenti di comprensione..noi rispondiamo con le stesse parole. Ma stentiamo a credere questo, perché gli allievi del corso Zodiaco, finita la guerra, indipendentemente dalla scelta fatta, si sono ritrovati fratelli. Questa frase conclude una targa, posta vicino ad una tuta di volo in dotazione al Corso, nel Museo dell Aeronautica di Rimini. La iscrizione nella sua integrità è ripetuta nelle pagine di apertura di questo libro (presentazione) come sintesi della vicenda del Corso Zodiaco. DA COMMENTI AL LIBRO DI REA (03) di ELIOS SPERONI 16

LA STORIA DELL AERONAUTICA MILITARE DI GREGORY ALLEGI figg.egaaa891/2.jpg 17

Dal Mensile AERONAUTICA N. 8 Sett.1998 Estratto dall articolo, pagg. 15 e 16-18

LA STORIA DI GIORGIO PISANO - O2 - L ALTRA VERITA SUGLI AVVENIMENTI NELLA R.S.I. fig. EgP4Psn4 alta fig. EgP3Psn3 GLI ULTIMI IN GRIGIO VERDE -BIBL. 05 secondo stralcio, da pagg. 1361 e 1362 19 fig. EgP4Psn bassa

LA STORIA DI NINO ARENA 01 figg. Eg A55+0/+1 L ACCADEMIA AERONAUTICA 20

L AERONAUTICA NAZIONALE REPUBBLICANA -BIBL. 04 primo stralcio, pagg. 55 e 56 21

fig. DgNomina 22

COMMENTI DALLO ZODIACO LO ZODIACO AL NORD Rielaborazione dai libri di REA e ARENA -In corsivo i brani riprodotti dal testo di Rea (R) L atmosfera molto tesa che si era creata a Forlì, per il precipitare degli eventi, con l annuncio dell armistizio, la mancanza di informazioni sulla situazione militare nella regione, e la carenza di comando furono alla base della emanazione di disposizioni affrettate, che posero drammaticamente di fronte a scelte individuali l insieme degli allievi, che rimasero mancanti di guida, di consiglio ed anche di vestiario e denaro. (R) Non erano pochi gli allievi che furono lasciati liberi di decidere individualmente. L organico dei due corsi Zodiaco e Aquila II era di circa 540/560 allievi. Quei giovani, il mattino del 10 settembre, ebbero la sensazione che fosse improvvisamente finita l esistenza della loro Accademia. Ma la vita dell Istituto, e quindi la sua tradizione, sarebbe ripresa a Brindisi dopo poco più di un mese, in una nuova sede. Una parte di allievi aventi famiglia nell Italia meridionale e centrale si diresse subito decisamente al Sud per cercare di passare il fronte. Si calcolò che essi fossero circa un quarto degli allievi presenti a Forlì; la maggioranza si presentarono ai centri di raccolta e furono avviati a Brindisi, dove andarono a formare il primo nucleo dell Accademia ricostituita. I fattori che determinarono la decisione presa furono senz altro: - la località di residenza della famiglia le circostanze altri legami affettivi- e per alcuni una decisione basata su propri convincimenti, ideali, etica morale.(r) Sempre secondo Rea, per gli allievi rimasti al nord potevano sussistere le seguenti possibilità: 1) Scendere al Sud attraversando pericolosamente le linee del fronte, che si stava ricompattando, e raggiungere i comandi nelle Puglie. 2) Presentarsi ai comandi della Aeronautica della R.S.I. che nel frattempo si era appena costituita. 3) Unirsi alle formazioni partigiane che cominciavano a sorgere, specie sulle montagne. A queste possibilità ne aggiungiamo una quarta: Eludere la presentazione intimata dai bandi, celandosi fra mura amiche, in attesa di situazioni più chiare per decidere, ma sempre in balia di rastrellamenti. Con la costituzione della Aeronautica Nazionale Repubblicana furono nominati nei primi giorni dell ottobre 43: - Sottosegretario di Stato per l Aeronautica, il col. pilota Ernesto Botto Capo di Stato Maggiore, il ten.col. pilota Giuseppe Baylon. 23

Il 15 ottobre 43 fu diramato il primo bando di chiamata per l Aeronautica. L adesione alla aviazione repubblicana per una buona parte degli allievi rimasti al Nord era del tutto naturale; i giovani educati alla disciplina ed alla obbedienza ritennero che fosse loro dovere presentarsi alle autorità militari.(r) Gli accademisti presentatisi a Forlì furono così destinati: Il corso Aquila rimase nella stessa città, sistemato nella Casa Stadio, un edificio vicino al Collegio Aeronautico. Essi erano riuniti sotto il comando del col. Moore, che fungeva anche da Comandante del presidio aeronautico di Forlì. Gli allievi del corso Zodiaco vennero convogliati a Firenze e alloggiati nei locali della Scuola di Applicazione, posti sotto il comando del ten.col. pilota Gildo Simini, del corso Drago. Per quanto riguarda il numero degli allievi dello Zodiaco presenti nelle varie situazioni, dalla consultazione dei dati forniti da tre fonti diverse si può costruire la seguente tabella: Presentatisi nella R.S.I. Passati al Sud Altre situazioni ignote Probabili in organico 180 42 Nino ARENA = 63% = 15% 50 circa 285 180 42 Giorgio PISANO = 63% = 15% i rimanenti 63 285 Alberto REA 124 = 43% ¼ dell organico (71) = 25%? 285 all 8 settembre Nella nuova sede di Firenze si sarebbero dovute riprendere le lezioni interrotte nel settembre a Forlì, ma ciò risultò problematico per mancanza di insegnanti e materiale didattico. Quale eccezione ci fu la gradita presenza nella scuola del simpatico insegnante di Geometria Analitica, il prof. Spampinato. I ragazzi dello Zodiaco si resero utili operando nella zona di Firenze per il recupero di materiale militare, abbandonato da reparti dissoltisi dopo l armistizio. Catturarono nel corso di queste operazioni diversi prigionieri alleati, fuggiti dai campi di concentramento. Una situazione da non trascurare fu la convivenza con reparti della aeronautica e di altre forze armate tedesche, che occupavano una buona parte della Scuola di Applicazione. Ciò fu senz altro determinante per la creazione di un ambiente che orientò il comando italiano verso l utilizzo, in alcune occasioni, di parte degli allievi come squadre con compiti di polizia militare e rastrellamento. Con decorrenza 1 dicembre 43, su proposta del Capo di Stato Maggiore, ten.col. Baylon, venne designato il ten.col. Mario Salvadori come comandante dell Accademia, che assunse la denominazione di Raggruppamento Accademisti. La designazione era stata sollecitata dallo stesso col. Salvadori, il quale, conoscitore dei problemi dell Accademia, ritenne di poter contribuire alla salvaguardia degli allievi, che in modo così imprudente erano stati abbandonati a se stessi. (R) 24

Successivamente una disposizione del Sottosegretario della Aeronautica, colonnello Ernesto Botto, stabilì lo scioglimento della Scuola di Applicazione dal 15 dicembre 1943 e la ricostituzione della Accademia Aeronautica nella sede provvisoria di Forlì. Pertanto per le feste natalizie gli allievi dello Zodiaco da Firenze vennero inviati in licenza, al termine della quale, con l inizio del 1944, vennero trasferiti (almeno in parte) nuovamente a Forlì, dove si riunirono ai pù giovani colleghi dell Aquila. Essi furono così distolti dalla influenza dell ambiente di Firenze. Sotto questo aspetto risulta, da ciò che espongono gli storici, che il col. Salvadori svolse una azione moderatrice e comunque intesa a preservare gli allievi dal pericolo di precettazione forzata. Il ten. col. Salvadori, dopo la sua nomina a Comandante dell Accademia, si era recato alla Scuola di Firenze e parlò agli allievi dello Zodiaco. Fu un lungo e vago discorso, nel quale furono illustrati promettenti programmi di attività, nuovi criteri formativi e organizzativi, il ripristino delle attività didattiche e di volo, che avrebbero consentito il conseguimento del brevetto militare, la promozione a sottotenenti, la possibilità di trovare una dislocazione dell Accademia vicino ad un campo di volo ed altre idee. Alla generalità degli allievi questo approccio apparve alquanto utopistico, con un illusorio contenuto di promesse, che non tenevano conto della reale situazione conseguente alla guerra in atto e neppure delle richieste già avanzate da diversi allievi, i quali auspicavano una loro partecipazione attiva alla guerra, con compiti da svolgere presso i reparti operativi. Infatti diversi allievi chiesero ed ottennero di essere assegnati con compiti speciali ai reparti, quali il 4 Stormo, il Raggruppamento Paracadutisti, postazioni di contraerea, guardia speciale presso il Comando della Aviazione a Bellagio. (R) In realtà, in questi approcci, si intuisce facilmente lo scopo velato di calmare un poco gli spiriti e le giovanili esuberanze, cercando di mantenere la coesione tra gli allievi e di assicurare quindi la sopravvivenza dell Istituto. Il Raggruppamento Accademisti comprendeva gli allievi di Forlì e quelli di Firenze, le cui attività ed i cui programmi avrebbero dovuto essere regolati secondo gli intendimenti del nuovo comandante designato. Ma i vari programmi annunciati non ebbero alcuna attuazione, né come attività didattica né tanto meno come attività di volo. D altra parte la situazione logistica della Casa Stadio non consentiva una sistemazione tale da permettere una qualsiasi attività. La permanenza a Forlì non durò a lungo. Poiché erano molti gli allievi ufficiali di complemento che al momento dell armistizio si trovavano in addestramento presso le scuole del Nord, l Aeronautica della R.S.I., allo scopo di completare la loro preparazione, aveva attuato un programma di ripristino delle scuole di volo di 25

Altessano-Caselle e Casabianca (nei pressi di Torino). Non tutte poterono essere attivate per i soliti problemi: - istruttori, aerei, carburante -, ma la scuola di Casabianca venne effettivamente aperta e resa attiva. Gli accademisti da Forlì vennero perciò trasferiti ad Altessano, frazione di Venaria Reale, nel periodo febbraio-marzo, e sistemati in un ampio complesso di casermette, ivi esistenti. Essi si trovarono così uniti al nutrito gruppo, composto da allievi dello Zodiaco, dell Aquila e anche del Vulcano -, formatosi con coloro che avevano aderito alla Aeronautica Repubblicana in seguito al secondo bando di chiamata, emesso all inizio del 1944. Il bando, nei suoi termini, era specificamente rivolto agli allievi della Accademia, e comminava ai renitenti pene severe, non previste nel primo bando di Botto del 15 ottobre 1943. Il periodo di Altessano-Casabianca fu l ultimo in cui lo Zodiaco si trovò relativamente riunito. Nei tempi che seguirono gli allievi ebbero vari trasferimenti, in diverse sedi, e come conseguenza il Corso si frammentò progressivamente in gruppi molto piccoli, in diversi settori, con diversi orientamenti. Praticamente è impossibile, dopo Altessano, illustrare le vicende degli accademisti, intesi come appartenenti ad un corso. Il periodo comprendente l attività di volo a Casabianca, anche se molto breve, rappresenta un momento importante e l unico in cui gli allievi furono a contatto con i sospirati aerei e riuscirono a salirci sopra. Inoltre, per questo particolare periodo, esisteva ancora un certo insieme, tale da potersi identificare come Corso. Possiamo quindi cercare di sintetizzare la successione degli eventi in questi pochi mesi. Le Scuole di volo erano così articolate: 1 periodo Casabianca preparazione basica 2 periodo Venaria Caselle caccia 3 periodo Cervere Levaldigi caccia combattimento La Scuola di volo di Casabianca comprendeva accademisti dei corsi regolari Zodiaco e Aquila II, più allievi ufficiali e allievi sottufficiali di complemento. Il materiale di volo era costituito da 37 aerei: -Ba25 Ro41 Fl3 Ca100. Gli allievi erano alloggiati a Rondissone oppure attendati nell aeroporto. Responsabile tecnico era il cap.pilota G.Specker, coadiuvato dai tenenti Colasanti, Dragoni e Vicariotto. Il collegamento (?) era affidato al cap. Calistri. I voli iniziarono il 10 giugno 1944 e furono interrotti, il 17 agosto seguente, da una incursione di Thunderbolt, che causò la distruzione degli aerei. 26

Il 25 agosto 1944 si ebbe il colpo di mano di Von Richtofen (Capo dellle Forze aeree germaniche in Italia). Questo è il periodo probabilmente più ricordato dagli allievi, perché dopo tante speranze, richieste, proteste, fu l unico in cui si volò, anche se non tutti. Si annusò l odore dell erba del campo, misto a quello dell olio bruciato dal Ba25. Assomigliava tanto a Grazzanise! I voli in realtà iniziarono un po prima del 10 giugno, data ufficiale riportata nei resoconti degli storici. Cominciarono a volare gli accademisti dello Zodiaco e dell Aquila, e gli allievi ufficiali di complemento del corso Ippogrifo, provenienti da Pescara. Come accennato, gli accademisti erano sistemati in alloggi a Rondissone oppure in tenda nell aeroporto. In particolare lo Zodiaco occupava una grossa tenda da campo, mentre l Aquila II abitava in una accogliente baracca di legno, privilegio conquistato da quei pinguini per essere arrivati primi! Fu svolto anche un servizio di guardia e sicurezza durante la notte. Alcuni ebbero la fortuna di fare il decollo, su Ba25 o su FL3. Altri, che avevano già decollato a Grazzanise, riuscirono a fare qualche volo da soli. Naturalmente i voli non si svolsero sempre con regolarità. Gli aerei erano già fermi da una decina di giorni, per mancanza di benzina, quando il 17 agosto giunsero gli otto Thunderbolt che con ripetuti passaggi a bassa quota mitragliarono gli aerei decentrati fra gli alberi, distruggendone la quasi totalità. Con molta fortuna, nessun allievo rimase colpito. I ragazzi erano già sul chi vive per alcune bombe sganciate a brevissima distanza, qualche minuto prima. Morivano così, con gli amati Ba 25 depositari del nostro affetto filiale le nostre speranze di volo. A breve distanza di tempo giungeva un altro grave colpo. All alba del 25 agosto gli allievi dello Zodiaco e dell Aquila II, dislocati nell aeroporto di Casabianca, ebbero la sorpresa di svegliarsi circondati da paracadutisti tedeschi, che avevano già puntato le mitragliatrici su di loro. Radunati presso la palazzina della mensa, un ufficiale comunicò loro che ora avrebbero fatto parte della Legione azzurra, incorporata nella Luftwaffe, con divisa tedesca, e come tali sarebbero stati avviati alle scuole di addestramento piloti. Dovevano quindi firmare l adesione, o meno. Nel secondo caso sarebbero rimasti sul posto come prigionieri. Gli allievi che non aderirono rimasero in quella situazione per tre giorni. Al mattino del terzo giorno vennero caricati su autocarri e trasportati nella periferia di Torino, a Villa Cristina. Si trovarono in mezzo ad un folto assembramento di militari dell Aeronautica che come loro non avevano aderito. Nessuno sapeva dare spiegazioni. Cessò anche la sorveglianza tedesca. Giunse il ten.col. Falconi; indirizzò ai presenti radunati un violento rimprovero per la mancanza di patriottismo e la mancanza di fiducia nell alleato tedesco, dimostrata con la mancata adesione. 27

Ma in definitiva concluse affermando che potevano ritenersi liberi. Si seppe poi e non subito che il tentativo partito da Von Richtofen, comandante della Luftflotte ( forze aeree tedesche in Italia), di incorporare l Aeronautica militare italiana nella Luftwaffe era fallito per un deciso intervento di Mussolini presso Hitler. Dei presenti, parte si allontanò sul momento, altri rimasero a Villa Cristina, dove il giorno dopo furono muniti di licenza a tempo indeterminato. Questi vennero richiamati dopo circa 20 giorni ed inviati ad Albavilla (Como), al Raggruppamento Accademisti. Per la parte di allievi alloggiati a Rondissone le cose non andarono allo stesso modo. Infatti i tedeschi si presentarono ingiungendo agli allievi di trasferirsi all aeroporto di Vicenza per essere arrruolati nella Luftwaffe. Questo messaggio era accompagnato da due cannoni da 20 mm. su autocarri. Gli allievi risposero mettendo in posizione alle finestre due mitragliatrici Safat da 12,7. I tedeschi se ne andarono. Dopo due giorni ritornò il cap. Specker, al momento assente, con gli autocarri per il trasferimento a Vicenza. Durante il viaggio furono inviati due allievi al Quartiere Generale di Salò, dal gen. Graziani, per avere maggiori chiarimenti e direttive. In seguito a questo contatto si ebbe l ordine di non recarsi all aeroporto di Vicenza, ma al Centro Studi ed Esperienze di Desenzano. I messaggeri, dotati di motocicletta, giunsero di sera all aeroporto di Vicenza, dove si stava già scaricando il materiale dagli autocarri, in tempo tuttavia per ricaricare e invertire la marcia.tutta l operazione si svolse disciplinatamente nell aeroporto controllato dai tedeschi. Si giunse così a Desenzano. Il comandante del Centro era il ten.col. Eula, ordinario di aerodinamica, coadiuvato dal ten.col. Anastasi, ordinario di termodinamica. Gli allievi erano alle dipendenze dei capitani Monti e Specker. In tempi successivi, gennaio 1945, il gruppo di Desenzano fu sciolto ed i componenti furono distribuiti fra vari reparti. di AVERARDO PUNGETTI 28

LA STORIA DI G. PESCE 01 - LO ZODIACO NELLA A.N.R. (Dopo gli avvenimenti dell 8 settembre N.d.R.) Circa un quarto degli allievi, quelli che avevano famiglia nell'italia centrale o in quella meridionale, attraversarono le linee del fronte e si presentarono al centro di raccolta di Brindisi; fra gli allievi che avevano famiglia al nord, alcuni rimasero fra le mura domestiche, altri passarono ai partigiani ed un certo numero si presentò a prestare servizio nell'anr. Il 15 dicembre 1943 il sottosegretario all'aeronautica decretò lo scioglimento della Scuola di Applicazione di Firenze e la costituzione dell'accademia Aeronautica a Forlì, con sede nella "Casa Studio" ubicata vicino al collegio; i programmi didattici non ebbero tuttavia molto successo perché gli allievi furono spesso impiegati in compiti non previsti presso il Comando Aviazione di Bellagio, il Raggruppamento Paracadutisti ed altri reparti. Nel corso dell'estate del 1944 gli allievi dello Zodiaco in servizio presso la Repubblica Sociale Italiana col grado di aspirante si trovavano sull'aeroporto di Casabianca, non lontano da Torino, per effettuare 1' addestramento al volo con il velivolo Ba 25. Comandante della scuola era il capitano Guglielmo Specker, che dipendeva dal tenente colonnello Tito Falconi. Il 25 agosto giunse la comunicazione che, d'ordine del Feldmarschall von Richthofen, 1' Aeronautica Repubblicana veniva posta alle dipendenze della Luftwaffe, nella persona del colonnello Dietrich. La notizia gettò lo sconcerto tra gli allievi, accantonati a Rondissone; qui furono bloccati da una ventina di tedeschi comandati da un tenente ed armati con due cannoni da 20 mm montati su due autocarri. Gli aspiranti, una cinquantina di persone fra cui Valerio Stefanini, si appostarono allora alle finestre dell'edificio mettendo in postazione due mitragliatrici Safat da 12,7 mm ed impugnando mitra e moschetti; il capitano Specker era a Torino a chiedere ordini. Gli aspiranti Stefanini e Luraschi, che parlavano tedesco, si rivolsero all'ufficiale germanico, che riferì loro che i piloti in addestramento dovevano trasferirsi all'aeroporto di Vicenza per essere arruolati nella Luftwaffe, completare il corso sul velivolo Bücker Jungmeister e poi passare a volare sul Bf 109. Stefanini rispose che non erano in grado di trasferirsi perché non avevano mezzi di trasporto ed ebbe come risposta 1' assicurazione che i mezzi sarebbero stati messi a disposizione dalla Luftwaffe; Stefanini replicò che prima di muoversi avrebbero comunque atteso il benestare del loro comandante. 29

I tedeschi se ne andarono e solo dopo due giorni arrivò il capitano Specker con gli autocarri necessari per trasferire tutto il contingente dello Zodiaco a Vicenza; 1' autocolonna partì e fece la prima sosta a Brescia; qui fu tenuto un piccolo rapporto e Specker decise di inviare un messaggio al ministero della difesa. Mentre l autocolonna ripartiva, il tenente Giorgio Bovolenta e l aspirante Duilio Biondi, designati quali latori, si recarono in motocicletta al quartier generale di Graziani a Polpenazze, nei pressi di Salò. I due inviati furono ascoltati dal colonnello Bocca, aiutante di bandiera del Maresciallo Graziani il quale dopo una serie di contatti con i vari uffici del ministero, diede loro 1' ordine di richiamare il gruppo degli aspiranti e di dirottarlo al Centro Studi ed Esperienze di Desenzano. Bovolenta e Biondi raggiunsero i colleghi alla sera all'aeroporto di Vicenza nel momento in cui stavano scaricando il materiale dagli autocarri; tutto fu ricaricato e i mezzi ripartirono per Desenzano uscendo tranquillamente dall'aeroporto presidiato dai tedeschi. Il comandante del Centro di Desenzano era il tenente colonnello Antonio Eula, ordinario di aerodinamica all'università di Roma, assistito dal tenente colonnello Giuseppe Anastasi, ordinario di termodinamica: gli aspiranti vennero rimessi in aula a studiare. Il corso fu posto alle dipendenze dirette dei capitani Ezio Monti e Guglielmo Specker, entrambi del Rex. L'atmosfera non era certo favorevole ad un sereno completamento degli studi: nei gravi momenti in cui si decidevano le sorti dell'italia gli aspiranti si sentivano fuori della mischia; essi pertanto chiesero insistentemente al sottosegretario, generale Bonomi, ed al Capo di Stato Maggiore, colonnello Baylon, di tornare a volare. Nell'ottobre 1944 gli aspiranti dello Zodiaco, con decreto del capo del governo, furono nominati sottotenenti piloti; a gennaio 1945 il gruppo fu sciolto ed i componenti furono distribuiti fra vari reparti; alcuni furono inviati all'aeroporto di Venegono, come i sottotenenti Luigi De Navasquez, Giuseppe De Ferrari e Tommaso Gulli, poi ucciso dai partigiani. A Venegono i sottotenenti Elio Speroni e Mario Eugeni riuscirono a fare voli addestrativi su un S.79; alcuni ufficiali si arruolarono nei paracadutisti di Tradate: fra questi il sottotenente Alberto Rizzi che il 26 aprile cadde in combattimento. Altri invece si arruolarono a Milano nella Flak, come il sottotenente Valdano Taddei, caduto anch'egli il 26 aprile. Alcuni più fortunati furono assegnati ai gruppi da Caccia: Valerio Stefanini, Duilio Biondi, Nello Ranalletta, Eraldo Bartolini e Gastone Caron andarono al 1 Gruppo di Visconti; Mario Massolo al 3. Furono tutti impiegati in varie mansioni di ufficio, di guardia, di amministrazione: nonostante il grande desiderio nessuno riuscì ad avvicinarsi agli aeroplani. D altra parte il gruppo di volo, con al massimo una cinquantina di velivoli efficienti, disponeva di una novantina di piloti fra ufficiali e sottufficiali e quindi non aveva né possibilità né tempo per preparare al combattimento piloti di scarsa esperienza. 30