SALDI INVERNALI, CONFCOMMERCIO VEDE NERO



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SALDI, L'ALLARME DI CONFCOMMERCIO: SEMPRE MENO GLI ITALIANI CHE ACQUISTANO Suona la campanella dei saldi, da sabato in tutta Italia, ma non è più ressa come un tempo, colpa della crisi che ha svuotato il portafoglio ma anche della sirena di sconti e promozioni che ormai suona a distesa tutto l'anno per consentire al commercio di stare in piedi. Perciò non sorprende che sia in calo dal 60,5% al 58,3% la percentuale degli italiani pronti ad approfittare dei prezzi scontati. Né che scendano del 6,3%, riguardando meno della metà degli italiani (45,1%), i consumatori che ritengono importante il periodo dei saldi. I dati giungono dalla ricerca di Confcommercio Imprese per l'italia in collaborazione con Format Research. La novità è che si salva il web, con gli acquisti online che crescono del 37%, contro il già positivo +27% dell'anno passato. La quasi totalità dei consumatori che sono soliti acquistare on line «spesso» o «molto spesso», sottolinea la ricerca, ritiene che il canale della rete sia generalmente più conveniente rispetto ai classici punti vendita tradizionali. Nello specifico, a pensarla in questo modo sono soprattutto le donne e il segmento di popolazione più giovane (fino a 44 anni). La tendenza negativa dei saldi invernali al via è confermata anche dal lato delle imprese del commercio che si attendono quest'anno una lieve flessione delle visite da parte dei clienti (-0,4%). Il 67% dei cacciatori di offerte - secondo Confcommercio - farà shopping nei negozi abituali e l'83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all'acquisto delle griffe (-4,3% rispetto al 2013). Le più intenzionate a voler approfittare dei saldi per acquistare l'agognato capo dei desideri sono sempre le donne, ma anche i più giovani (tra i 18 ed i 34 anni) e gli abitanti nelle regioni del Mezzogiorno. Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualità dei prodotti in saldo e tre su quattro attribuiscono maggior importanza alla qualità che al prezzo. Non oltre 200 euro il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori (+8 punti percentuali sul 2013), mentre il 57,7% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti a saldo del 30%. La tendenza di comperare al risparmio è ormai necessità per la gran parte degli italiani e riguarda anche il periodo d'oro degli acquisti, quello delle Feste di Natale. Tanto è vero - rileva l'osservatorio mensile Findomestic (Gruppo Bnp Paribas) che gli italiani non hanno rinunciato ai regali sotto l'albero ma metà di loro nelle feste appena trascorse ha voluto spendere meno dell'anno precedente: il 29% dice «molto meno»; il 26% «un po' meno» e solo il 33% è in linea con il 2012. Solo l'11% ha speso di più rispetto al 2012. Piatti gourmet (-60%), oltre a viaggi e vacanze (-59%), le voci che hanno subìto i tagli maggiori. In generale, per i loro doni, le famiglie si sono concentrate su abbigliamento, prodotti alimentari artigianali e articoli di elettronica. 03 Gen 2014 19:49 fonte articolo completo http://economia.ilmessaggero.it/economia_e_finanza/saldi_sconti_crisi_sondaggio_commercio_co nfcommercio/421960.shtml

SALDI INVERNALI, CONFCOMMERCIO VEDE NERO Il 76,7% degli italiani che approfitteranno della stagione invernale dei saldi prevede di spendere una cifra al di sotto dei 200 euro. Lo rileva un'indagine sui saldi invernali 2014 realizzata da Confcommercio-Imprese per l'italia in collaborazione con Format Research. Tale quota, spiega Confcommercio, risulta superiore di otto punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2013, quando era risultata pari al 68,7%, fatto questo che provvede a evidenziare ancora una volta i segni di una crisi che incide in modo sempre piu' marcato sui consumi. A ridurre il budget per gli acquisti in vista dei saldi del mese di gennaio 2014 saranno in prevalenza le fasce di consumatori piu' avanti con gli anni (oltre 55 anni). fonte articolo completo http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201401031033131549&chkagenzie=italiaoggi&titolo =Saldi%20invernali,%20Confcommercio%20vede%20nero

09:50 03/01/2014 CONSUMI: CONFCOMMERCIO, LA CRISI NON RISPARMIA I SALDI +10% gli acquisti on line Roma, 03 gen - "Rimane alta la percentuale di italiani che acquistera' in saldo (58,3%), anche se e' in calo (-6,3%) il numero dei consumatori che ritiene importante il periodo dei saldi. La tendenza e' confermata anche dal lato delle imprese del commercio che si attendono, quest'anno, una lieve flessione delle visite da parte dei clienti (-0,4%). Il 67% fara' shopping nei negozi abituali e l'83% comprera' prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi e' interessato esclusivamente all'acquisto delle 'griffe'(-4,3% rispetto al 2013). Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualita' dei prodotti in saldo e tre su quattro attribuiscono maggior importanza alla qualita' che al prezzo. Segno meno per tutte le principali tipologie di acquisti (calzature, accessori, biancheria intima e per la casa, pelletteria, etc.). Fino a 200 euro il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori. In controtendenza gli acquisti sul web che, quest'anno, crescono del 37% contro 27% del 2013. Il 57,7% delle imprese applichera' uno sconto medio sui prodotti a saldo del 30%. Aumentano i consumatori che si sentono molto tutelati negli acquisti a saldo (quest'anno 65% contro il 58 % di un anno fa)". Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall'indagine sui saldi invernali 2014 realizzata da Confcommercio-Imprese per l'italia in collaborazione con Format Research. com-red 03-01-14 09:50:43 fonte articolo completo http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/economia/consumi-confcommercio-crisi-non-risparmia-saldi/03-01- 2014/1-A_010025847.shtml

CONFCOMMERCIO, LA CRISI NON RISPARMIA I SALDI. BENE IL WEB 3 gennaio 2014 Secondo un indagine gli italiani pronti ad approfittare dei prezzi scontati scendono dal 60,5% dello scorso anno al 58,3%. Si salvano però gli acquisti on line che salgono del 37%. Confesercenti: Per la Befana spesa in calo del 12% La crisi non risparmia i saldi, con una flessione della percentuale degli italiani pronti ad approfittare dei prezzi scontati dal 60,5% al 58,3%. E quanto emerge da un'indagine di Confcommercio. Si salva però il web, con gli acquisti online che crescono del 37%, contro il già positivo +27% dell'anno passato. Ad usufruire dei saldi invernali del 2014 saranno in prevalenza le donne (oltre il 63%) e i consumatori appartenenti alle fasce d'età più giovani (18-34 anni). Budget fino a 200 euro per il 76,7% dei consumatori - Fa segnare un calo (-6,3%) il numero dei consumatori che ritengono importante il periodo dei saldi e scende al 45,1% del totale, spiega Confcommercio nell'indagine realizzata in collaborazione con Format Research. La tendenza negativa è confermata anche dal lato delle imprese del commercio che si attendono, quest'anno, una lieve flessione delle visite da parte dei clienti (-0,4%). Il 67% farà shopping nei negozi abituali e l'83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all'acquisto delle 'griffe'(-4,3% rispetto al 2013). Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualità dei prodotti in saldo e tre su quattro attribuiscono maggior importanza alla qualità che al prezzo. Segno meno per tutte le principali tipologie di acquisti (calzature, accessori, biancheria intima e per la casa, pelletteria). Fino a 200 euro il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori (+8 punti percentuali sul 2013), mentre il 57,7% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti a saldo del 30%. Aumentano i consumatori che si sentono molto tutelati negli acquisti a saldo (quest'anno 65% contro il 58% di un anno fa). Confesercenti: per la Befana spesa in calo del 12% - E la crisi non risparmia neanche la calza della Befana, che quest anno è un po' più vuota. La spesa media per dolci e doni da regalare in occasione dell'epifania si attesta infatti sui 66 euro a persona, in calo del 12% rispetto allo scorso 6 gennaio, per una spesa complessiva di 1,45 miliardi di euro. E' quanto emerge da un sondaggio di Confesercenti-SWG. La calza di dolci continua comunque a essere il dono preferito: quest'anno la sceglierà il 30% degli italiani, l'1% in più rispetto al 2013. Ma cresce anche la percentuale di chi non farà doni. Il 54% degli italiani non regalerà ne' calza ne' altro: il 41% perché non è solito fare regali per l'occasione, il 13% perché non ha figli o nipoti a cui destinarli. Un dato in leggero aumento (+2%) rispetto a quello registrato lo scorso anno. fonte articolo completo (nell articolo completo anche un video dove sono citati i dati Confcommercio ma no Format) http://tg24.sky.it/tg24/economia/2014/01/03/crisi_saldi_confcommercio_acq uisti_calo_confesercenti_spesa_epifania.html

Venerdì 03 Gennaio 2014 13:20 CRISI: CONFCOMMERCIO, NON RISPARMIA I SALDI (AGENPARL)- Roma, 03 gen - Rimane alta la percentuale di italiani che acquisterà in saldo (58,3%), anche se è in calo (-6,3%) il numero dei consumatori che ritengono importante il periodo dei saldi. La tendenza è confermata anche dal lato delle imprese del commercio che si attendono, quest anno, una lieve flessione delle visite da parte dei clienti (-0,4%). Il 67% farà shopping nei negozi abituali e l 83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all acquisto delle griffe (-4,3% rispetto al 2013). Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualità dei prodotti in saldo e tre su quattro attribuiscono maggior importanza alla qualità che al prezzo. Segno meno per tutte le principali tipologie di acquisti (calzature, accessori, biancheria intima e per la casa, pelletteria, etc.). Fino a 200 euro il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori. In controtendenza gli acquisti sul web che, quest anno, crescono del 37% contro 27% del 2013. Il 57,7% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti a saldo del 30%. Aumentano i consumatori che si sentono molto tutelati negli acquisti a saldo (quest anno 65% contro il 58 % di un anno fa). Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall indagine sui saldi invernali 2014 realizzata da Confcommercio-Imprese per l Italia in collaborazione con Format Research. Consumatori In diminuzione gli italiani che rispetto al gennaio sono intenzionati ad approfittare dei saldi invernali del gennaio 2014. Sono risultati il 58,3% contro il 60,5% dello scorso anno, facendo segnare una flessione pari a 2,2 punti percentuali. Ad usufruire dei saldi invernali del 2014 saranno in prevalenza le donne (oltre il 63%), i consumatori appartenenti alle fasce d età più giovani (18-34 anni) e quelli in possesso di un titolo di studio medio / alto. A livello territoriale non si evidenziano particolari differenziazioni fatto salvo per il Mezzogiorno, dove è prevista una quota leggermente più elevata di partecipazione. Il calo della partecipazione, seppur lieve, si riflette sulla propensione all acquisto di quasi tutte le tipologie di prodotto. Si abbassa l interesse - o più probabilmente scarseggiano le possibilità economiche - per gli articoli sportivi, la pelletteria in generale, la biancheria per la casa, le calzature e per i capi d abbigliamento. Il 76,7% degli italiani che approfitteranno della stagione invernale dei saldi prevede di spendere una cifra al di sotto dei 200 euro. Tale quota risulta superiore di otto punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2013, quando era risultata pari al 68,7%, fatto questo che provvede ad evidenziare ancora una volta i segni di una crisi che incide in modo sempre più marcato sui consumi. A ridurre il budget per gli acquisti in vista dei saldi del mese di gennaio 2014 saranno in prevalenza le fasce di consumatori più avanti con gli anni (oltre 55 anni). Il 67,3% degli italiani che approfitteranno dei prossimi saldi invernali è intenzionato a frequentare negozi abituali, che sono già soliti visitare nel corso dell anno. Poco più di tre su dieci sperimenteranno esercizi commerciali non frequentati abitualmente precedentemente. Tale quota percentuale risulta in leggera diminuzione rispetto al gennaio 2013. La propensione ad acquistare in punti vendita differenti dai negozi presso i quali ci si reca abitualmente, risulta decisamente più marcata presso i consumatori di sesso femminile, presso coloro che sono in età compresa tra i 18 ed i 34 anni e presso i residenti nelle grandi aree metropolitane. Poco meno della metà degli italiani ritiene importante il periodo dei saldi (45,1%). Si tratta di una quota non indifferente ma in flessione rispetto a quella registrata lo scorso anno (-6,3). I consumatori maggiormente propensi ad attendere i saldi per acquistare un articolo al quale stavano pensando da tempo sono in prevalenza gli individui di sesso femminile, coloro che hanno un età compresa tra i 18 ed i 34 anni e coloro che risiedono nelle regioni del Mezzogiorno. L 83,2% degli italiani che attendono il periodo dei saldi per effettuare gli acquisti dei prodotti dei quali hanno bisogno, li attende per acquistare sia prodotti di marca, sia prodotti non di marca. Al contempo, il 16,8% dei consumatori attende i saldi solo per l acquisto dei prodotti di marca. Tale percentuale risulta in riduzione di 4,3 punti rispetto allo scorso anno. A mostrare la maggiore predisposizione verso i prodotti griffati o di marca sono prevalentemente le donne, i consumatori appartenenti alle fasce d età estreme (18-34 anni e oltre 64 anni) e quelli residenti nelle grandi aree metropolitane. Oltre otto italiani su dieci hanno acquistato in saldo almeno

una volta in passato. Tale percentuale, per effetto della sua natura puramente strutturale, non appare molto distante da quella rilevata lo scorso anno, sebbene evidenzi una leggera flessione per effetto della diminuzione già registrata in occasione del gennaio 2013. Ad aver usufruito dei saldi invernali almeno una volta in passato sono soprattutto le donne (quasi nove su dieci) e quelli in possesso di un titolo di studio medio/alto. Poco meno di sette consumatori ogni dieci dichiarano di acquistare nel periodo dei saldi invernali il 30% circa del totale acquisti di abbigliamento che sono soliti effettuare in un anno. Tale quota risulta in diminuzione rispetto a dodici mesi fa (era pari al 71,1%). Tra i consumatori che hanno usufruito dei saldi almeno una volta in passato, quasi nove su dieci giudicano molto buona o abbastanza buona la qualità dei prodotti acquistati. Tale percentuale non si discosta da quella registrata soli dodici mesi fa (89,2%). Si mette in evidenza che, malgrado la maggior propensione delle donne ad approfittare del periodo dei saldi, sono proprio queste a mostrarsi più severe nelle valutazioni. Tra i consumatori che hanno usufruito dei saldi almeno una volta in passato, circa otto su dieci giudicano molto buona o abbastanza buona la varietà dei prodotti acquistati. Tale percentuale appare in aumento rispetto a quella registrata soli dodici mesi fa (74,8%). Gli individui di sesso femminile, i consumatori più giovani (18-24 anni) e coloro che sono residenti nelle regioni del Mezzogiorno risultano i più soddisfatti in questo senso. In fase di acquisto in saldo, tre italiani su quattro attribuiscono una maggiore importanza alla qualità dei prodotti piuttosto che al prezzo. Tale percentuale non si discosta significativamente da quella fatta registrare solo dodici mesi fa (era 73,5%). In generale, poco più del 65% dei consumatori si sente in qualche modo molto o abbastanza tutelato nel momento in cui effettua in saldo. Tale percentuale risulta in crescita rispetto a quella rilevata un anno fa (58,0%). Sono di gran lunga le donne, i più giovani (18-34 anni) e coloro che risiedono nelle grandi aree metropolitane e nelle regioni del Nord Ovest a ritenersi maggiormente soddisfatti in questo senso. Cresce di 10 punti percentuali la quota di consumatori che utilizzano il web per effettuare i propri acquisti (37,0% contro il 27,0% registrato un anno fa). Ad usufruire maggiormente dei siti di e-commerce sono in prevalenza gli uomini, coloro che sono in possesso di un titolo di studio medio / alto. Non si notano particolari differenziazioni a livello territoriale mentre appare evidente la distanza generazionale tra le fasce d età inferiori ai 44 anni e quelle superiori, meno propense all uso della rete. La quasi totalità dei consumatori che sono soliti acquistare on line spesso o molto spesso, ritiene che il canale della rete sia generalmente più conveniente rispetto ai classici punti vendita tradizionali. Nello specifico, a pensarla in questo modo sono soprattutto le donne ed il segmento di popolazione più giovane (fino a 44 anni). Imprese del commercio La percentuale degli imprenditori che, in occasione dei saldi invernali 2014, prevedono un incremento delle visite nel proprio punto di vendita rispetto a dodici mesi fa (gennaio 2013) al netto di quelli che temono una flessione in questo senso è pari a -0,4. Tale risultato appare lievemente peggiorativo se confrontato con quello registrato lo scorso anno (gennaio 2013), quando il saldo si attestava attorno al +2,6. Il 57,7% degli imprenditori del commercio al dettaglio sono intenzionati a praticare una media sconto sugli articoli che proporranno in saldo nel gennaio 2014 non superiore al 30%. Il risultato appare leggermente superiore rispetto a quello registrato un anno fa (55,2% degli imprenditori). Nelle regioni del Sud Italia tale quota sale fin quasi a sfiorare il 60% delle imprese considerate. Quasi otto imprese del commercio su dieci si aspettano che, fatti uguali a 100,0 i ricavi annuali della propria attività, non oltre il 20% proverrà dalle vendite che saranno state effettuate in occasione dei saldi invernali 2014. Tale quota risulta in aumento rispetto a dodici mesi fa (era pari a 71,6%), segno del clima di sfiducia che aleggia in vista del prossimo gennaio. Sette imprenditori su dieci ritengono che il proprio esercizio commerciale sia solitamente vistato anche da nuovi clienti oltre quelli tradizionali nel corso del periodo dei saldi invernali. Al contrario, il 28,9% si trova in disaccordo con tale affermazione. Sono soprattutto le imprese del commercio operative nelle regioni del Nord Ovest e del Nord Est a ravvisare una maggiore affluenza di nuova clientela durante il periodo dei saldi. Gli esercizi commerciali della pelletteria, dell abbigliamento e delle calzature sono quelli solitamente più soggetti ad essere sperimentati da clienti non tradizionali. fonte articolo completo http://www.agenparl.it/articoli/news/economia/20140103-crisi-confcommercio-nonrisparmia-i-saldi

CRISI NON RISPARMIA I SALDI Rimane alta la percentuale di italiani che acquisterà in saldo (58,3%), anche se è in calo (- 6,3%) il numero dei consumatori che ritengono importante il periodo dei saldi. La tendenza è confermata anche dal lato delle imprese del commercio che si attendono, quest anno, una lieve flessione delle visite da parte dei clienti (- 0,4%). Il 67% farà shopping nei negozi abituali e l 83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all acquisto delle griffe (- 4,3% rispetto al 2013). Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall indagine sui saldi invernali 2014 realizzata da Confcommercio- Imprese per l Italia in collaborazione con Format Research.Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualità dei prodotti in saldo e tre su quattro attribuiscono maggior importanza alla qualità che al prezzo. Segno meno per tutte le principali tipologie di acquisti (calzature, accessori, biancheria intima e per la casa, pelletteria, etc.). Fino a 200 euro il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori. In controtendenza gli acquisti sul web che, quest anno, crescono del 37% contro 27% del 2013. Il 57,7% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti a saldo del 30%. Aumentano i consumatori che si sentono molto tutelati negli acquisti a saldo (quest anno 65% contro il 58 % di un anno fa). In diminuzione gli italiani che, rispetto al gennaio, sono intenzionati ad approfittare dei saldi invernali del gennaio 2014. Sono risultati il 58,3% contro il 60,5% dello scorso anno, facendo segnare una flessione pari a 2,2 punti percentuali. Ad usufruire dei saldi invernali del 2014 saranno in prevalenza le donne (oltre il 63%), i consumatori appartenenti alle fasce d età più giovani (18-34 anni) e quelli in possesso di un titolo di studio medio/alto. A livello territoriale, non si evidenziano particolari differenziazioni fatto salvo per il Mezzogiorno, dove è prevista una quota leggermente più elevata di partecipazione. Il calo della partecipazione, seppur lieve, si riflette sulla propensione all acquisto di quasi tutte le tipologie di prodotto. Si abbassa l interesse o più probabilmente scarseggiano le possibilità economiche per gli articoli sportivi, la pelletteria in generale, la biancheria per la casa, le calzature e per i capi d abbigliamento. Il 76,7% degli italiani che approfitteranno della stagione invernale dei saldi prevede di spendere una cifra al di sotto dei 200 euro. Tale quota risulta superiore di otto punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2013, quando era risultata pari al 68,7%. Fatto, questo,, osserva Confcommercio, che provvede ad evidenziare ancora una volta i segni di una crisi che incide in modo sempre più marcato sui consumi. A ridurre il budget per gli acquisti in vista dei saldi del mese di gennaio 2014 saranno in prevalenza le fasce di consumatori più avanti con gli anni (oltre 55 anni). fonte articolo http://www.corrieredelgiorno.com/2014/01/04/crisi- non- risparmia- saldi/

SALDI IN TEMPO DI CRISI Secondo Confcommercio, cala (tranne che sul web) la percentuale degli italiani pronti ad approfittare dei prezzi scontati. -Redazione- Sabato 4 gennaio 2014, il giorno che molti aspettavano, il primo giorno di saldi in tutta Italia. Nonostante i prezzo ribassati, secondo le stime rilevate da una ricerca diconfcommercio in collaborazione con Format Research, c'è un calo percentuale dal 60,5% al 58,3% degli italiani pronti ad approfittare dei prezzi scontati. Scendono anche del 6,3% i consumatori che ritengono importante il periodo dei saldi. Si salvano, invece, gli acquisti sul web, che crescono del 37%. I consumatori che acquistano "spesso" o "molto spesso" Online, sottolinea la ricerca, ritengono che la Rete sia generalmente più conveniente rispetto ai classici punti vendita tradizionali. Nello specifico, a pensarla in questo modo sono soprattutto le donne ed il segmento di popolazione più giovane (fino a 44 anni). La tendenza negativa dei saldi invernali al via è confermata anche dal lato delle imprese del commercio che si attendono quest'anno una lieve flessione delle visite da parte dei clienti (-0,4%). Il 67% dei cacciatori di offerte secondo Confcommercio farà shopping nei negozi abituali e l'83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all'acquisto delle griffe(-4,3% rispetto al 2013). Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualità dei prodotti in saldo e tre su quattro attribuiscono maggior importanza alla qualità che al prezzo. Non oltre 200 euro il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori (+8 punti percentuali sul 2013), mentre il 57,7% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti a saldo del 30%. fonte articolo completo http://www.articolotre.com/2014/01/saldi-in-tempo-di-crisi/242838

4 gennaio 2014 Scritto da Il Conte SALDI E CRISI: VOLANO GLI ACQUISTI SUL WEB Saldi e crisi: volano gli acquisti sul we. I saldi sono iniziati ufficialmente in tutta Italia e per due mesi gli italiani potranno essere pronti ad approfittare dei prezzi scontati. In quanti se lo potranno permettere? Meno di quelli dell inizio del 2013. Secondi i dati di Confcommercio Imprese per l Italia elaborati in collaborazione con Format Research. Non sorprende che sia in calo dal 60,5% al 58,3% la percentuale degli italiani pronti ad approfittare dei prezzi scontati. Nè che scendano del 6,3%, riguardando meno della metà degli italiani (45,1%), i consumatori che ritengono importante il periodo dei saldi. La novità è che si salva il web, con gli acquisti online che crescono del 37%, contro il già positivo +27% dell anno passato. Insomma i saldi di quest anno sembrano una scommessa: la tendenza negativa è già confermata e le imprese aspettano una lieve inflessione delle visite dei clienti nel 2014. Confcommercio spiega che Il 67% dei cacciatori di offerte sarà shopping nei negozi abituali. L 83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all acquisto delle griffe(-4,3% rispetto al 2013). Come sempre sono le donne a essere le più attende ai saldi, e soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni nelle regioni del Mezzogiorno. Il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori sarà di 200 euro. Lo sconto medio sui prodotti a saldo invece sarà del 30%. Soltanto le vendite online continueranno a crescere: la rete viene considerata da sempre più persone il canalepiù conveniente per effettuare i propri acquisti. Ancora una volta sono le donne a promuovere la modalità di acquisto. Per chiunque sia a caccia di offerte il Movimento consumatori consiglia 5 semplici regole: 1) Verificare che siano bene indicati tre dati: il prezzo originario, la percentuale di sconto e il prezzo finale; 2) Conservare sempre lo scontrino, è falso che i prodotti in saldo, se difettosi, non possano essere sostituiti; 3) Diffidare di capi eccessivamente scontati, i saldi oltre al 50% possono nascondere merce non di stagione o merce acquistata apposta per il saldo; 4) Non acquistare prodotti che non si possono provare; 5) Alla cassa il prezzo indicato nell etichetta non deve essere modificato per nessuna ragione fonte articolo completo http://businessandtech.com/saldi-e-crisi-volano-gli-acquisti-sul-web/39698

SALDI: OGGI LA PARTENZA IN TUTTA ITALIA, CONFCOMMERCIO SI ASPETTA UN CALO Scritto da: Alessandro Pignatelli - sabato 4 gennaio 2014 Dopo Campania e Basilicata, oggi si comincia in tutte le altre regioni. Ecco il calendario nelle principali città e le previsioni di acquisti e budget massimo. Oggi iniziano i saldi in tutta Italia, ma gli effetti della crisi rischiano di bloccare la maggior parte degli italiani. Secondo la ricerca di Confcommercio Imprese per l Italia, in collabotazione con Format Research, infatti, scenderebbe dal 60,5% al 58,3% la percentuale di persone pronte ad approfittare di sconti e offerte. Scende anche del 6,3% il numero di italiani che considera il periodo dei saldi importante per fare spese. L unico settore a salvarsi è il web, con un saldo positivo del 37%. La quasi totalità dei consumatori che sono soliti acquistare on line spesso o molto spesso, sottolinea la ricerca, ritiene che il canale della rete sia generalmente più conveniente rispetto ai classici punti vendita tradizionali. Nello specifico, a pensarla in questo modo sono soprattutto le donne e il segmento di popolazione più giovane (fino a 44 anni). Le imprese del commercio, dal canto loro, paiono aspettarsi il calo di cui abbiamo parlato. Si attendono una lieve flessione delle visite da parte dei clienti, nell ordine del -0,4%. Secondo Confcommercio, il 67% dei cacciatori di offerte farà shopping nei negozi abituali, mentre l 83% comprerà prodotti sia di marca che non. Anche se è in discesa il numero di chi vuole la griffe e solo la griffe (-4,3% rispetto al 2013). Le donne restano le più interessate ai saldi. Ma paiono particolarmente invogliati pure i giovani (tra i 18 e i 34 anni) e i residenti nel Mezzogiorno. Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualità dei prodotti in salto e tre su quattro attribuiscono maggiore importanza alla qualità che al prezzo. Il budget di spesa non va oltre i 200 euro per il 76,7% dei consumatori (+8% rispetto al 2013). Il 57,7% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti del 30%. In Campania e Basilicata, i saldi sono cominciati già il 2 gennaio. Questo il calendario città per città: Milano (massimo 60 giorni), Torino (massimo 8 settimane), Genova (massimo 45 giorni), Venezia (fino al 28 febbraio), Bologna e Firenze (per 60 giorni), Ancona (1 marzo), Perugia (massimo 60 giorni), Roma (massimo 6 settimane), Napoli (dal 2 gennaio e per 60 giorni al massimo), Bari (28 febbraio), Palermo (15 marzo), Cagliari (60 giorni), Reggio Calabria (5 marzo). fonte articolo completo http://cronacaeattualita.blogosfere.it/post/508603/saldi-oggi-la-partenza-in-tuttaitalia-confcommercio-si-aspetta-un-calo

AL VIA I SALDI A LATINA E PROVINCIA, LA SPESA MEDIA NON SUPERERÀ 200 EURO Oggi al via i saldi anche in provincia di Latina. Dureranno 60 giorni. E' in calo dal 60,5% al 58,3% la percentuale degli italiani pronti ad approfittare dei prezzi scontati. Scendono invece del 6,3% i consumatori che ritengono importante il periodo dei saldi. I dati giungono dalla ricerca di Confcommercio Imprese per l'italia in collaborazione con Format Research. Si salva il web, con gli acquisti online che crescono del 37%. La quasi totalità dei consumatori che sono soliti acquistare on line "spesso" o "molto spesso", sottolinea la ricerca, ritiene che il canale della rete sia generalmente più conveniente rispetto ai classici punti vendita tradizionali. Nello specifico, a pensarla in questo modo sono soprattutto le donne ed il segmento di popolazione più giovane (fino a 44 anni). La tendenza negativa dei saldi invernali al via è confermata anche dal lato delle imprese del commercio che si attendono quest'anno una lieve flessione delle visite da parte dei clienti (-0,4%). Il 67% dei cacciatori di offerte - secondo Confcommercio - farà shopping nei negozi abituali e l'83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all'acquisto delle griffe(-4,3% rispetto al 2013). Le più intenzionate a voler approfittare dei saldi per acquistare l'agognato capo dei desideri sono sempre le donne, ma anche i più giovani (tra i 18 ed i 34 anni) e gli abitanti nelle regioni del Mezzogiorno. Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualità dei prodotti in saldo e tre su quattro attribuiscono maggior importanza alla qualità che al prezzo. Non oltre 200 euro il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori (+8 punti percentuali sul 2013), mentre il 57,7% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti a saldo del 30%. fonte articolo completo http://www.latinapress.it/eventi-e-cultura/appuntamenti-eventi-culturamusica/eventi-spettacoli/10715-al-via-i-saldi-a-latina-e-provincia-la-spesa-media-non-superera-200-euro

I DATI DI CONFCOMMERCIO SALDI ALL INSEGNA DELLA CRISI: BENE SOLO GLI ACQUISTI SUL WEB I saldi sono partiti, ma quanti sono gli italiani pronti ad approfittare dei prezzi scontati? Meno di quelli dell inizio del 2013. Secondi i dati di Confcommercio elaborati con Format Research. Insomma i saldi di quest anno sembrano una scommessa: la tendenza negativa è già confermata e le imprese aspettano una lieve inflessione delle visite dei clienti nel 2014. Il 67% dei cacciatori di offerte sarà shopping nei negozi abituali, spiega Confcommercio L 83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all acquisto delle griffe(- 4,3% rispetto al 2013). Come sempre sono le donne a essere le più attende ai saldi, e soprattutto i giovani tra i 18 e i 34 anni nelle regioni del Mezzogiorno. Il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori sarà di 200 euro. Lo sconto medio sui prodotti a saldo invece sarà del 30%. Soltanto le vendite online continueranno a crescere: la rete viene considerata da sempre più persone il canalepiù conveniente per effettuare i propri acquisti. Ancora una volta sono le donne a promuovere la modalità di acquisto. 4 gennaio 2014 fonte articolo completo http://www.si24.it/2014/01/04/saldi-allinsegna-della-crisi-bene-solo-gli-acquistisul-web/26476/

SALDI 2014: OGGI AL VIA MA SOLO IL 58% DEGLI ITALIANI NE APPROFITTERÀ AUTORE: DAVIDE BAGNOLI 4 GENNAIO 2014 Roma, 4 gennaio Siamo ormai al taglio del nastro di partenza, prendono infatti il via oggi i saldi della stagione invernale 2014 e, secondo le previsioni di Confcommercio- Imprese per l Italia in collaborazione con Format Research, il 58,3% degli italiani è pronto ad approfittarne. Si tratta di una buona percentuale ma comunque più bassa del 60,5% fatto registrare solo un anno fa e in tempi di forte paura deflazionistica il dato spaventa e non poco. L indagine specifica inoltre che a usufruire dei saldi saranno maggiormente le donne e i consumatori più giovani (18-34 anni), a livello territoriale non si evidenziano particolari disomogeneità anche se nel Mezzogiorno è previsto un afflusso leggermente più alto. Il dato diffuso da Confcommercio non è però pienamente in linea con le previsioni delle imprese del commercio che si attendono un calo ma soltanto dello 0,4%. Sempre in tema di percentuali l indagine precisa che il 67% degli acquirenti si rivolgeranno al negozio di fiducia, mentre l 83% acquisterà solo ed esclusivamente prodotti griffati (il 4,3% in meno rispetto a dodici mesi fa). Tre consumatori su quattro dichiarano di attribuire maggiore importanza alla qualità che al prezzo ma alla resa dei conti tutte le principali tipologie d acquisto vedranno un leggero segno meno rispetto a un anno fa. A crescere sono invece gli acquisti sul web (+37%) e a usufruirne sono prevalentemente gli uomini in possesso di titolo di studio medio/alto. Non si registrano particolari differenze territoriali in questo settore ma l acquirente online ha generalmente meno di 44 anni. Lo sconto medio applicato dalle imprese sarà del 30% e si stima che sono il 20% dell incasso annuo proverrà dalle vendite relative ai saldi. Aumentano infine i consumatori che si sentono molto tutelati negli acquisti a saldo (65% contro il 58% di un anno fa). fonte articolo completo http://www.theblazonedpress.it/website/2014/01/04/saldi- 2014-oggi-al-via-ma-solo-il-58-degli-italiani-ne-approfittera/92313

I NEGOZIANTI SPERANO NELLE SVENDITE Unione e Confesercenti: «Abbigliamento e calzature in forte sofferenza. È finalmente l ora di svuotare i magazzini» BOLZANO. Eccolo qui il fuori tutto. Luciano Giovanelli (Unione) e Federico Tibaldo (Confesercenti) non hanno voglia di piangersi addosso ma stilano un analisi a tratti impietosa della situazione: «La stragrande maggioranza dei commercianti spera di contenere le perdite, svuotare i magazzini e fare liquidità con i saldi che iniziano oggi e andranno avanti fino al 15 febbraio. E per fortuna questa volta Bolzano è in linea con il resto d Italia perchè le date posticipate ci hanno sempre penalizzato». Quali sono i due aspetti portanti della crisi? «La mancanza di liquidità delle famiglie ma anche l eccesso di concorrenza». Quanto spenderanno in media i consumatori? Il budget per il 76,7% del totale sarà fino a 200 euro (+8 punti percentuali sul 2013), mentre il 57,7% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti a saldo del 30%. Il Natale, a quanto pare, è stato fiacco. Gli altoatesini non hanno rinunciato ai regali sotto l'albero ma metà di loro ha speso meno del 2012: piatti gourmet (- 60%) oltre a viaggi e vacanze (- 59%) le voci che hanno subito i tagli maggiori. «Sì ma attenzione perchè non è stato così per tutti. L abbigliamento e le calzature, per esempio, continuano a soffrire più di tutti gli altri settori... ma anche in questo caso ci sono alcune nicchie che vanno bene». Perchè in linea generale il settore arranca? «Per svariati motivi, cerchiamo di vederli insieme. Prima di tutto va detto che la gente ha armadi pieni e compra solo se molto stimolata ed invogliata». Poi? «Fino ad ora non c è stato freddo e nessuno ha sentito il bisogno di vestirsi di più, di vestirsi meglio e di farlo con abiti diversi». Insomma meteo troppo clemente? «Sì. In città non si è visto un fiocco di neve. Davvero pochi quelli che hanno sentito il bisogno di comprare un paio di scarpe nuove». C è dell altro? «Certo. I saldi scattano ad una manciata di giorni dal Natale. Difficile che il consumatore sempre più attento al portafogli si dia a spese importanti quando dieci dopo dopo rischia di trovare lo stesso cappotto o gli stessi stivali anche a metà prezzo». Il settore langue ma non è sempre così. «Verissimo. Possiamo dire che se in generale la crisi morde ci sono però anche spazi di reddittività molto interessante soprattutto per chi propone marchi e generi di nicchia. In questo caso c è chi ha retto molto bene ed ha addirittura incrementato le vendite». La situazione molto diversificata resta comunque sottotono con la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori che temono che il 2014 porterà un taglio del personale: se i negozi non tirano dovranno ridurre le spese e quindi i dipendenti. Secondo le stime la crisi potrebbe non risparmiare nemmeno i saldi, con una flessione della percentuale degli altoatesini pronti ad approfittare dei prezzi scontati dal 60,5% al 58,3%. Ma, emerge da un'indagine di Confcommercio, si salva il web, con gli acquisti online che crescono del 37%, contro il già positivo +27% dell'anno passato. Ad usufruire dei saldi invernali del 2014 saranno in prevalenza le donne (oltre il 63%) e i consumatori appartenenti alle fasce d'età più giovani (18-34 anni). Fa segnare un calo (- 6,3%) il numero dei consumatori che ritengono importante il periodo dei saldi e scende al 45,1% del totale, spiega ancora Confcommercio, nell'indagine realizzata in collaborazione con Format Research. La tendenza negativa è confermata anche dal lato delle imprese del commercio che si attendono, quest'anno, una lieve flessione delle visite da parte dei clienti (- 0,4%). 4 gennaio 2014 fonte articolo completo http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2014/01/04/news/i- negozianti- sperano- nelle- svendite- 1.8409428

Saldi in tempo di crisi: gli italiani non spendono più SALDI IN TEMPO DI CRISI: GLI ITALIANI NON SPENDONO PIÙ Oggi scattano gli sconti, ma non si prevedono file nei negozi e nei centri commerciali. Secondo Confcommercio, cala (tranne che sul web) la percentuale degli italiani pronti ad approfittare dei prezzi scontati Redazione 4 gennaio 2014 ROMA - Cala lo spread e arrivano i saldi invernali in tutta Italia. E mentre dal governo arrivano dichiarazioni fiduciose sulla ripresa economica del Paese attesa per quest'anno, è innegabile che la crisi dei consumi si faccia ancora sentire. E' infatti in calo dal 60,5% al 58,3% la percentuale degli italiani pronti ad approfittare dei prezzi scontati. Scendono invece del 6,3% i consumatori che ritengono importante il periodo dei saldi. I dati arrivano dalla ricerca di Confcommercio Imprese per l'italia in collaborazione con Format Research. Nel crollo generale dei consumi, si salva il web, con gli acquisti online che crescono del 37%. La quasi totalità dei consumatori che sono soliti acquistare on line "spesso" o "molto spesso", sottolinea la ricerca, ritiene che il canale della rete sia generalmente più conveniente rispetto ai classici punti vendita tradizionali. Nello specifico, a pensarla in questo modo sono soprattutto le donne ed il segmento di popolazione più giovane (fino a 44 anni). La tendenza negativa dei saldi invernali al via è confermata anche dal lato delle imprese del commercio che si attendono quest'anno una lieve flessione delle visite da parte dei clienti (- 0,4%). Il 67% dei cacciatori di offerte - secondo Confcommercio - farà shopping nei negozi abituali e l'83% comprerà prodotti sia di marca che non, anche se cala la quota di chi è interessato esclusivamente all'acquisto delle griffe(- 4,3% rispetto al 2013). Le più intenzionate a voler approfittare dei saldi per acquistare l'agognato capo dei desideri sono sempre le donne, ma anche i più giovani (tra i 18 ed i 34 anni) e gli abitanti nelle regioni del Mezzogiorno. Nove consumatori su dieci confermano il giudizio positivo sulla qualità dei prodotti in saldo e tre su quattro attribuiscono maggior importanza alla qualità che al prezzo. Non oltre 200 euro il budget di spesa per il 76,7% dei consumatori (+8 punti percentuali sul 2013), mentre il 57,7% delle imprese applicherà uno sconto medio sui prodotti in saldo del 30%. fonte articolo completo http://www.today.it/cronaca/saldi- gennaio- 2014.html

PRIMO GIORNO DI SALDI MA MANCANO I SOLDI La crisi si fa sentire Milano - Da oggi in tutta Italia partono i saldi ma le persone pronte ad approfittare degli sconti sono sempre di meno a causa della crisi e di tutte le tasse che si sono dovute pagare a fine anno e quelle che ci saranno da pagare a breve. E' passata la moda di correre a fare shopping per cercare di portare a casa a prezzo scontato l'agognato capo dei desideri mentre sale l'acquisto online. La quasi totalità dei consumatori che sono soliti acquistare online afferma che la rete sia sempre più conveniente rispetto ai classici punti vendita. Tendenza negativa quindi per i saldi invernali confermata anche dai dati di Confcommercio Imprese per l'italia in collaborazione con Format Research. Gli italiani non spenderanno in media oltre 200 euro e le più intenzionate ad approfittare dei saldi saranno ancora una volta le donne. Si prevede che le imprese applicheranno unosconto medio sui prodotti in saldo del 30%. 4/1/2014 fonte articolo completo http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=102191&titolo=primo%20giorno%20di%20saldi%20ma%20mancano %20i%20soldi