Itinerario storico-naturalistico La mappa del percorso
Baluardi di Ponente: il camminamento che segue il sito degli antichi baluardi, che delimitavano la città sul lato nord-ovest, permette di osservare la valle scavata dal torrente Cucetta. La vegetazione spontanea è caratterizzata da cespugli di rovi e alberi di alto fusto, quali pioppi, aceri campestri, pruni e ciliegi. A lato del sentiero, verso il torrente, si trovano gli orti di pertinenza delle case che affacciano sul baluardo. Da notare sulla parete di uno degli edifici tracce delle antiche costruzioni in muratura, dove i mattoni si alternano alle pietre del fiume.
Costruzione in cui i mattoni si alternano alle pietre del fiume.
Passerella: circa a metà del camminamento, un sentiero laterale che conduce verso il torrente risulta oggi inagibile, ma in passato permetteva di raggiungere la passerella che attraversa il Cucetta e collega in quel punto Bene alla strada della Roncaglia. La passerella sorge nei pressi della confluenza del Cuccetta nel Mondalavia.
Platani: al termine del camminamento, sul terrapieno del bastione, sorgono antichi platani, la cui diffusione sul nostro territorio viene fatta risalire al periodo napoleonico.
Via Torino: la via che conduce al parco dei conti Giriodi è caratterizzata da antiche costruzioni medievali, riconoscibili dai contrafforti, dagli archi a sesto acuto e dai fregi con archetti pensili.
Parco Giriodi Parco Giriodi: il parco dei conti Giriodi, dove sorgono imponenti alberi secolari, è rivolto verso la valle del Mondalavia in direzione Lequio Tanaro e viene ancora oggi utilizzato per manifestazioni e feste. Da notare all interno la cappella in stile neogotico trasformata in Casino di Bacco; in prossimità dell ingresso al giardino sorge un antica colonna romana dall area archeologica dell Augusta Bagiennorum.
Garavel: seguendo il muro di cinta del parco e svoltando a sinistra, si entra nel quartiere Garavel, il più antico nucleo della Bene medievale. Qui una delle case più antiche e oggi in ristrutturazione è riconoscibile dalla scala esterna che collega i due piani, dal ballatoio in legno e dalla pittura azzurra che fa da cornice alla finestra, utilizzata in passato per allontanare le mosche. Notevoli i mattoni pieni, in passato ricercatissimi, con cui è costruito l edificio. Un pozzo che sorgeva nel cortile è stato oggi coperto definitivamente.
Nella strada parallela a quella che conduce all edificio sopracitato, si può osservare un tombino in pietra eseguito a mano, la cui lavorazione ricorda i petali di un fiore. Proseguendo per la medesima strada si raggiunge un edificio ristrutturato che conserva su una parete un antefissa a palmetta proveniente anch essa dall area romana dell Augusta Bagiennorum. Svoltando a destra l ultimo tratto di strada è fiancheggiato da antiche costruzioni e lungo una parete è visibile il pozzo comune che forniva l acqua al gruppo di case adiacenti. Tombino in pietra eseguito a mano
Antefissa a palmetta
Antico pozzo
Ghiacciaia: lasciando Garavel alle spalle si prosegue in direzione del Castello. Qui nel terrapieno ai piedi delle mura che circondavano la città si trova la ghiacciaia: la costruzione è in mattoni a vista, sormontata da un cupolotto, alla sommità del quale vi è una finestra di vetro di forte spessore.
Il vecchio mulino: scendendo verso la provinciale che conduce a Narzole, in prossimità del Salumificio Benese, si imbocca il sentiero che conduce al mulino. Superato il ponte sul Mondalavia, si svolta a sinistra e il sentiero fiancheggia la cascata: evidenti appaiono i calanchi che il fiume ha scavato e la vegetazione si presenta ricca di piante palustri (in prossimità delle sponde), salici, aceri, pioppi, cespugli di sambuco ed erbe selvatiche utilizzate in erboristica come l equiseto. Il mulino, oggi in evidente stato di decadenza, è stato utilizzato fino a qualche decina di anni fa ed apparteneva alla famiglia Bellino. Al suo interno sono ancora visibili attrezzi e macchine per la macinazione delle granaglie.
Equiseto La cascata
Il vecchio mulino (esterno) Il vecchio mulino (interno)
Il Castello: tornati sulla provinciale, in prossimità della rotonda, si giunge al sentiero che, inerpicandosi lungo il terrapieno, conduce al Castello, oggi residenza per anziani. Di qui si può proseguire la passeggiata lungo i baluardi di Levante e raggiungere lo sferisterio e i giardini pubblici. Sentiero che dalla provinciale conduce al Castello
Il castello