Prot. 945.07.P Roma, 12 luglio 2007 Preg.mo Dott. Giuseppe RENZO Presidente CAO Nazionale via email Sede Oggetto: Profilo dell odontotecnico. Caro Presidente, desidero scusarmi per il ritardo attribuibile ai pressanti impegni che come noto mi hanno coinvolto nella giornata di ieri in ambito di Consiglio Superiore di Sanità e che mi portano a dare riscontro alla Tua di ieri l altro solamente in data odierna. Tengo subito a precisare, relativamente ai contenuti del Tuo scritto, che in occasione del Consiglio Nazionale tenutosi sabato 7 luglio u.s., nel merito, ho circostanziato il grado di coinvolgimento dell Associazione in occasione dell approvazione del regolamento del profilo dell odontotecnico nel 2001 (all epoca rivestivo la carica di Segretario Sindacale Nazionale) e mi sono permesso di estendere quell atteggiamento, che ritengo di ribadire sostanzialmente corretto, anche alla CAO Nazionale. Nello specifico ho precisato che, laddove nel testo di approvazione si precisa testualmente.sentita l Associazione Nazionale Dentisti Italiani, preso atto della nota del Presidente della Commissione per gli iscritti all Albo degli Odontoiatri tali affermazioni non significavano affatto approvazione del testo proposto, ancorché è ben noto quanto ANDI e CAO Nazionale non condividessero quel tipo di impostazione. Vero altresì, almeno per quanto concerne ANDI, ed in qualità di Presidente mi assumo pienamente la responsabilità di non disconoscerlo per una questione anche di etica e di correttezza, vi fu in quell occasione, un ruolo attivo, che ritengo virtuoso, atto a modificare il testo dell emanando profilo in modo che fosse il meno deleterio possibile rispetto alle ricadute sulla Professione, tenuto conto che allora come oggi vi erano le condizioni politiche perché quel testo comunque venisse approvato, come puntualmente avvenne. Ciò non significa evidentemente averlo approvato di fatto../.
2. Ma è segnatamente il quarto capoverso del Tuo scritto che particolarmente mi sorprende, laddove letteralmente scrivi ancora una volta, in occasione della Tua relazione, per altri versi completa ed esaustiva, sono mancati documenti importanti e, pertanto, per questo argomento è risultata non corretta da un punto di vista storico-documentale. Perché puntualizzi ancora una volta? Veramente si viene a conoscenza della documentazione che mi alleghi e mi chiedi di divulgare solamente in questa circostanza! Per quanto concerne il penultimo capoverso Ti chiedo, quali iniziative intendi prendere a tutela della CAO Nazionale e dei suoi membri, tutti iscritti al sindacato? E, nel frattempo, di diffondere a tutti gli iscritti un comunicato con allegati i due confronti. Come Ti ho già invitato a suggerirmi ed indicarmi nel precedente e divulgato scambio epistolare, che tuttavia si allega nuovamente per completezza di informazione, Ti chiedo a mia volta di specificare il senso del Tuo scritto. Alludi forse all opportunità di ricorrere alla magistratura endo-esoassociativa nei confronti di chicchessia? Dammi gli elementi per farlo e procederò immediatamente. D altro canto, come sempre, nell ambito delle proprie funzioni, pur con l atteggiamento che mi è proprio, caratterizzato dall evitare fronzoli formali per valorizzare invece i contenuti del confronto rispetto a dei punti di vista a volte non coincidenti, ho sempre sostenuto l operato di tutti coloro che si impegnano in prima linea a favore della Professione, a partire dal Presidente e dagli Amici della CAO Nazionale. La divulgazione che avverrà in data odierna di tutto il carteggio in essere, ritengo dia soddisfazione alla richiesta esplicitata con le ultime righe del Tuo scritto. Un cordiale saluto. Il Presidente Nazionale (Roberto Callioni) - Allegati.
Prot. 832.07.P Roma, 12 giugno 2007 Preg.mo Dott. Giuseppe Renzo Presidente CAO Nazionale e, p.c. Ai Componenti la CAO Nazionale Ai Componenti l Esecutivo Nazionale ANDI Ai Componenti il Consiglio di Presidenza ANDI via email Loro Sedi Caro Presidente, riscontro la Tua dell'8 giugno c.a. procedendo immediatamente ad affrontare i contenuti della stessa e ringraziandoti per consentirmi di allargare ad una platea più estesa quale il Consiglio di Presidenza il nostro costruttivo e sereno confronto epistolare. Per quanto concerne "l'individuazione del profilo dell'odontotecnico" ed in particolare "l'eco su addebiti e responsabilità ascrivibili alla CAO ed al suo Presidente in merito alla vicenda che ha visto l'andi e la CAO attori secondari", Ti esorto senza esitazione alcuna ad indicarmi i nominativi di coloro che avrebbero circostanziato questa versione dei fatti, rispetto a delle mie presunte responsabilità in modo che per le vie brevi possa procedere ad un confronto con gli stessi e avanzare, nel caso, al ricorso alla Magistratura Associativa e non solo. D'altro canto proprio in Tua presenza e proprio nella giornata d'invio del Tuo scritto, in occasione della nostra partecipazione a Lamezia Terme al II^ Memorial "Dr. Saverio De Filippo", nell'ambito di una riunione con i Dirigenti calabri, che ci fanno da testimoni, ho evidenziato come in itinere tanto ANDI che CAO Nazionale, nel contesto di un confronto con le istituzioni atto a rendere il meno penalizzabile possibile un regolamento del profilo dell'odontotecnico del 2001 che comunque, come è avvenuto, avrebbe poi avuto il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità, hanno certamente operato una pregevole e significativa azione, anche con valenza sindacale. Condivido che v'è certamente ampia documentazione in ambito associativo e certamente in quello di FNOMCeO che di Consiglio Superiore di Sanità atto a dimostrare l'impegno profuso da tutti gli attori che a quei tempi parteciparono alla vicenda e le conseguenti risultanze. Per quanto concerne il passaggio del Tuo scritto: "atteso che un profilo è già stato approvato, da tale impianto esistente bisogna ripartire, modificando il modificabile, ma non ponendo in discussione il consolidato, da ciò deriva l'ineluttabilità delle istituzione del nuovo profilo", nulla ho da commentare se non triangolare le tesi espresse da alti esponenti del Consiglio Superiore di Sanità ed in ambito ministeriale, anche rispetto a quella che ho recentemente definito "spazzatura mediatica" volta a drammatizzare oltremodo e strumentalizzare la vicenda del profilo dell'odontotecnico../..
- 2 - Colgo l'occasione, anticipandola per iscritto rispetto alla richiesta di incontro sollecitata la scorsa settimana tra Esecutivo ANDI Nazionale e CAO Nazionale stessa che sempre nella giornata di venerdì 8 u.s. mi hai cortesemente anticipato aver recepito, per introdurre, per le vie brevi un ulteriore argomento di confronto. Proprio per il Tuo alto richiamo a contrastare ogni forma di disinformazione, che porta con sé anche elementi di contrarietà rispetto a quell'etica comportamentale che è patrimonio del civile vivere comune e rispetto alla quale la CAO è certamente la più autorevole depositaria in ambito odontoiatrico, desidero sensibilizzarti rispetto alla necessità di stigmatizzare le prese di posizione recentemente pubblicamente assunte da un sindacato di categoria minoritario della realtà odontoiatrica che proprio Tu, generosamente, in più occasioni, hai voluto nobilitare con l'invito a presenziare a virtuose esperienze, probabilmente esaurite e non certo per responsabilità di ANDI, quale il tavolo tecnico a livello di Ministero della Salute. Riprendendo il primo capoverso del Tuo scritto condivido l'assoluta necessità di una chiara e leale comunicazione tra le entità che ci pregiamo di presiedere. Non è possibile in tal senso, anche per la pericolosità insita in possibili smentite, ostentare rappresentanze autoreferenziatesi che non rispettano le regole civili di dichiarare, certificandole, le unità di iscritti alle loro associazioni ed ai loro sindacati. Ciò suonerebbe, anche appunto in termini etici, come una palese contraddizione tra i valori e le esperienze che ci accomunano. In sostanza non ci si può permettere di esibire risultati di qualsiasi genere, sinanco documenti o risoluzioni spendibili con le istituzioni e non solo, quando in realtà tutto ciò non è suffragato realmente dai numeri ma da una sommaria, emotiva, fittizia adesione agli stessi omologando in questo modo atteggiamenti non aderenti allo spirito democratico che non deve mai venire meno. In tal senso desidero anticiparti che ANDI si asterrà nel futuro dal partecipare a qualsiasi iniziativa a cui, con gli atteggiamenti sopraesposti, dovessero presenziare entità associative e sindacali riferibili a quelle sopra descritte, salvo decidere di volta in volta rispetto ai connotati delle iniziative stesse l'atteggiamento da assumere. La posizione sopra indicata vuole anche essere una forma di rispetto per i 20.813 odontoiatri italiani che, ad oggi, hanno scelto volontariamente l'associazione Nazionale Dentisti Italiani, quella che Tu spesso definisci la Tua Associazione di riferimento, per rappresentare le proprie istanze sindacali. In tal senso d ora in poi verranno privilegiati, come peraltro da tradizione associativa, i rapporti diretti tra ANDI e CAO Nazionale. Lascio all'incontro diretto tra le nostre rappresentanze e ad eventuali prossimi scritti l'argomentazione di altri aspetti attinenti le nostre relazioni, ringraziandoti, ed insieme a Te tutti i membri della Commissione Albo Odontoiatri, per l'infaticabile impegno profuso per la salvaguardia della professione odontoiatrica. Un cordiale saluto. Il Presidente Nazionale (Dott. Roberto Callioni)