ISTITUTO DI SICUREZZA



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ISTITUTO DI SICUREZZA Impianti automatici di rivelazione d incendio Documento sulla sicurezza 1806-00.i precedentemente Foglio SPI AE 8 Pagina Introduzione 2 1 Considerazioni generali 1.1 Terminologia 2 1.2 Significato della tecnica antincendio 3 2 Intervento secondo i criteri 2.1 Obiettivi 3 di tecnica antincendio 2.2 Concetto di protezione antincendio 3 2.3 Criteri d intervento 3 2.4 Norme 5 3 Funzionamento 3.1 Composizione 5 3.2 Elementi 6 3.3 Tipo di funzionamento 8 4 Progettazione, installa- 4.1 Progettazione ed installazione 9 zione, funzionamento 4.2 Funzionamento 10 5 Altre informazioni 5.1 Ditte specializzate nei rivelatori d incendio 10 importanti 5.2 Costi 10 5.3 Aspetti assicurativi 11 6 Indicazioni 6.1 Documentazione sulla sicurezza Protezione antincendio 11 6.2 Pubblicazioni AICAA 12 6.3 Norme europee 12 Sicherheitsinstitut Institut de Sécurité Istituto di Sicurezza CH-8001 Zürich, Nüschelerstrasse 45, Tel. 044 217 43 33, Fax 044 211 70 30 CH-2000 Neuchâtel, Rue du Crêt-Taconnet 8b, Tél. 032 723 80 10, Fax 032 723 80 20 CH-6900 Lugano-Massagno, Via San Gottardo 77, Tel. 091 967 11 44, Fax 091 966 87 38 CH-4002 Basel, WKL-32.3.02, Tel. 061 696 25 01, Fax 061 696 70 72 1999 Istituto di Sicurezza E-Mail: safety@swissi.ch Internet: www.swissi.ch

Impianti automatici di rivelazione d incendio Introduzione Con questo documento committenti e progettisti ricevono importanti indicazioni, indipendenti dal prodotto, su: quando è opportuno installare degli impianti automatici di rivelazione d incendio quali sono le funzioni di un impianto automatico di rivelazione d incendio di quali errori di funzionamento si deve tener conto come deve essere installato l impianto cosa devono ancora prevedere proprietari ed utenti Il documento si limita ai sistemi accettati dall Associazione degli istituti cantonali di assicurazione antincendio (AICAA) e tiene conto delle esigenze di progettazione, installazione e funzionamento. Secondo la situazione attuale di omologazione si tratta, senza eccezioni di sistemi collegati a cavi. Se non viene posta nessuna esigenza di conformità alle direttive, è possibile scostarsene. Non vengono presi in considerazione gli impianti antincendio sempre più usati in ambienti domestici, i cosiddetti «home-detectors». 1 Considerazioni generali 1.1 Terminologia I termini qui sotto indicati vengono usati molto spesso; le definizioni si basano su quelle delle direttive di protezione antincendio dell AICAA «Impianti automatici di rivelazione di incendio». Per la definizione dei singoli elementi, si fa riferimento alla cifra 3 «Funzionamento». Allarme incendio Fenomeni del fuoco Impianto/sistema di rivelazione d incendio Segnale di guasto Sorveglianza di dispositivi Sorveglianza parziale Sorveglianza totale Azionamento dei dispositivi di allarme interno rispettivamente dei dispositivi di trasmissione dell allarme esterno in caso di un vero allarme come conseguenza della rivelazione di un inizio di incendio in caso di falso allarme come conseguenza di una causa diversa da un incendio, per esempio errore, difetto tecnico, manipolazione errata. Apparizioni fisiche, che si formano in caso di incendio, come fumo, calore, luce delle fiamme. Insieme di tutti i dispositivi, compresi i cavi di collegamento, che possono rivelare in modo automatico un principio d incendio, dare l allarme a persone e forze d intervento nonché mettere in funzione i comandi antincendio. Tutte le importanti funzioni di comando del sistema passano attraverso una centrale di rivelazione d incendi. Indicatore ottico e acustico che reagisce in caso di situazione anomala dell impianto. Controllo specifico di singoli dispositivi all interno di un locale. Controllo tramite rivelatori d incendio di singole zone all interno di un edificio, che formano dei compartimenti tagliafuoco. Controllo tramite rivelatori d incendio di tutti i locali (con eccezioni definite) all interno di un edificio. 2 1999 Istituto di Sicurezza

1.2 Significato della tecnica Un impianto automatico di rivelazione antincendio è una misura tecnica antincendio antincendio all interno di un edificio. Il suo impiego deve corrispondere al rischio ed essere coordinato con altre misure antincendio. E opportuno definirlo nell ambito di un concetto di protezione antincendio (cfr. 2.2). 2 Intervento secondo i criteri di tecnica antincendio 2.1 Obiettivi L impiego di un impianto automatico di rivelazione antincendio persegue mediante la rivelazione precoce di un incendio e il rapido allarme gli obiettivi seguenti: evacuazione tempestiva delle persone dalle zone in cui c è pericolo d incendio e di sviluppo di fumo rapido intervento di spegnimento grazie a forze d intervento interne ed esterne limitare al massimo i danni attivando le misure tecniche e edili previste a questo scopo, come la chiusura delle porte tagliafuoco, il disinserimento degli impianti di ventilazione ecc. 2.2 Concetto di protezione Sulla base degli obiettivi di protezione, nell ambito di un concetto di protezione antincendio antincendio cioè insieme a misure di protezione antincendio edili, tecniche e organizzative si deve determinare quali siano le funzioni dell impianto automatico di rivelazione antincendio per quel che concerne l estensione della sorveglianza (parziale o totale) allarme interno ed esterno comandi necessari in caso d incendio (vedere cifra 3.2). 2.3 Criteri d intervento Affinché un impianto di rivelazione automatico d incendio raggiunga con successo gli obiettivi di protezione antincendio prefissati, a dipendenza di quest ultimi, sono particolarmente significativi i seguenti criteri: decorso dell incendio che ci si può attendere (lento o rapido) e la sua estensione (cfr. fig. 1a/1b). Decorso ed estensione vengono essenzialmente determinati dai materiali infiammabili mobili e immobili presenti e dalla loro combustibilità, dall apporto di ossigeno nonché dalle dimensioni dei locali interessati e dalla loro separazione nell ambito della resistanza al fuoco. Temperatura Incendio che si sviluppa lentamente Inizio dell intervento di spegnimento prima del salto del fuoco = probabilità di successo nello spegnimento Salto del fuoco Scoperta di un incendio tramite impianto automatico di rivelazione d incendio Scoperta Allarme Tragitto e preparativi dell intervento Tempo Fig. 1a Diagramma per l impiego di un impianto automatico di rivelazione d incendio con probabilità di successo nello spegnimento 1999 Istituto di Sicurezza 3

Temperatura Incendio che si sviluppa rapidamente Inizio dell intervento di spegnimento dopo il salto del fuoco = nessuna probabilità di successo nello spegnimento Salto del fuoco Scoperta di un incendio tramite impianto automatico di rivelazione d incendio Scoperta Allarme Tragitto e preparativi dell intervento Tempo Fig. 1b Diagramma per l impiego di un impianto automatico di rivelazione d incendio senza probabilità di successo nello spegnimento comportamento dei rivelatori d incendio (a seconda del tipo di rivelatore) e tempo necessario per la trasmissione dell allarme (cfr. fig. 1a/1b). Efficacia dell organizzazione interna di evacuazione Disposizione e percorribilità di vie di fuga, di salvataggio e di intervento Tempi di intervento delle forze interne ed esterne (tempi di allarme e di avvicinamento, accesso all oggetto, tempo necessario a preparare l intervento di spegnimento e di salvataggio, ecc.; cfr. fig. 1a/1b) Forza delle squadre d intervento La valutazione di questi criteri richiede approfonditi accertamenti tecnici da parte di specialisti per quel che concerne la destinazione, la tecnica di costruzione e l organizzazione in caso d incendio. Senza un elaborazione approfondita dei fondamenti della tecnica antincendio, un intervento adeguato al rischio risulta problematico. La realizzazione di un impianto automatico di rivelazione d incendio può, in questo caso, portare ad un investimento sbagliato. In alcuni casi l installazione di impianti automatico di rivelazione d incendio presenta vantaggi degni di nota per la protezione delle persone, soprattutto in edifici esistenti rispettivamente in edifici a grande concentrazione di persone. Per evitare falsi allarmi l uso di un impianto di rivelazione richiede che vengano accuratamente considerati gli influssi provenienti dall ambiente. Tra questi citiamo in particolare: apparizioni simili a fumo e fiamme polvere, aerosol, vapori e simili effetti del calore scosse movimenti dell aria campi elettromagnetici effetti meccanici e atti di vandalismo. Installatori competenti sono in grado, scegliendo disposizioni adeguate, di evitare falsi allarmi. 4 1999 Istituto di Sicurezza

2.4 Norme Soprattutto per motivi relativi alla protezione delle persone, le prescrizioni di protezione antincendio dell AICAA prevedono l installazione di un impianto automatico di rivelazione d incendio omologato dall AICAA in ospedali con più di 20 letti alberghi, ospizi e istituti a due piani con più di 50 letti e a tre o più piani con più di 30 letti in parti di edifici con una grande concentrazione di persone rispettivamente singole zone particolarmente minacciate all interno di questo genere di edifici. In genere non è previsto che zone d utilizzazione siano protette sia da un impianto automatico di rivelazione d incendio sia da un impianto sprinkler. 3 Funzionamento 3.1 Composizione In linea di massima un impianto automatico di rivelazione d incendio è composto dai gruppi funzionali seguenti (cfr. fig. 2): scoperta dell incendio elaborazione del segnale indicazione e impiego avvio dell intervento alimentazione elettrica collegamenti per alimentazione e comunicazione. Scoperta Elaborazione Indicazione Avvio dell incendio del segnale Impiego dell intervento Rivelatore d incendio Quadro di indicazione ottica e di comando Centrale d allarme incendio Indicatore acustico Dispositivi di trasmissione Centrale di ricezione d allarme dei pompieri Chiudere le porte tagliafuoco e le serrande antincendio Pulsante d allarme manuale Aprire l impianto di evacuazione del fumo e del calore Rete alimentazione + accumulatori Disinserire l impianto di ventilazione Attivare l impianto di spegnimento Alimentazione elettrica Esempi di comandi antincendio Fig. 2 Schema generale di un sistema di rivelazione d incendio Ai singoli gruppi funzionali vengono attribuiti degli elementi che svolgono alcuni compiti parziali. L elettronica moderna permette di organizzare in maniera flessibile in un determinato ambito, l attribuzione dei compiti ai singoli elementi. Nella descrizione seguente delle funzioni dei singoli elementi vengono trattate solamente le funzioni tipiche. 1999 Istituto di Sicurezza 5

3.2 Elementi Gli elementi necessitano in linea di massima di un omologazione valida. In genere questa avviene sulla base di un collaudo, conclusosi con successo, di prototipi. Rivelatori d incendio I rivelatori d incendio servono a scoprire gli incendi in modo automatico. Vengono disposti nei locali rispettivamente nelle zone da sorvegliare. In genere si impiegano rivelatori puntiformi, che vengono ubicati sul soffitto della zona da sorvegliare. I principi per la rivelazione di incendi si basano, secondo la tecnica più recente, sul riconoscimento di gas di combustione (rivelazione sommaria/analisi di gas singoli) particelle di fumo aumento della temperatura irradiazioni di fiamme. La rivelazione avviene mediante un sensore integrato in una scatola. A dipendenza dei principi di rivelazione si distingue tra rivelatori ottici di fumo a riflessione luminosa o ad assorbimento luminoso rivelatori di fumo a ionizzazione rivelatori ad analisi di gas di combustione rivelatori termici con sensore di temperatura massima e/o differenza di temperatura rivelatori di fiamma I rivelatori tradizionali d incendio impiegano singolarmente questi principi di rivelazione, mentre quelli più sviluppati presentano una combinazione di diversi principi (rivelatori combinati). In quest ultimo caso la valutazione dei dati misurati avviene in genere già nel rivelatore (rivelatore intelligente) prima che il segnale d allarme di incendio venga trasmesso alla centrale. Quando si parla di sistemi in cui la valutazione è suddivisa tra rivelatori e centrale d allarme antincendio, si parla di sistemi interattivi. Questi principi permettono, per esempio insieme ad algoritmi di valori di misurazione programmabili, di interpretare il modo di manifestarsi dell incendio e quindi favoriscono una notevole diminuzione della percentuale di falsi allarmi. Per applicazioni particolari, per esempio locali molto alti, beni culturali, condizioni ambientali estreme, ecc., si può ricorrere a rivelatori speciali. La maggior parte di questi sistemi controllano una zona non in modo puntiforme ma linearmente. Secondo la tecnica più recente si applicano in genere quattro principi costruttivi: sistema ad aspirazione del gas (rivelazione puntiforme) rivelatore ottico lineare ad assorbimento luminoso tubo pneumatico a pressione con interruttore a differenza di pressione cavo termico, realizzato secondo diversi principi fisici. L impiego di questi rivelatori antincendio speciali si limita ad applicazioni particolari e sottosta all approvazione dell ente competente. Pulsanti d allarme Centrale d allarme incendio Se l incendio viene scoperto da una persona presente, questa può dare il via all intervento premendo un pulsante d allarme. Questi elementi, che in genere sono costituiti da un pulsante sotto un «vetrino», vengono disposti in punti idonei, ben visibili, meglio se nelle vicinanze delle vie di fuga e delle uscite di sicurezza. La centrale d allarme incendio è il centro di comando dell impianto di rivelazione d incendio e serve ad elaborare i segnali. Raccoglie i segnali provenienti dai rivelatori automatici e dai pulsanti d allarme dà l allarme, in modo automatico e a tempo dovuto, all interno e all esterno, assicura la trasmissione dell informazione ai quadri di segnalazione e trasmette i relativi segnali di comando. 6 1999 Istituto di Sicurezza

Inoltre la centrale d allarme incendio si occupa di alimentazione elettrica dei rivelatori automatici di incendio, dei pulsanti d allarme, dei quadri di segnalazione e di comando e in genere anche dei dispositivi d allarme sorveglianza degli elementi più importanti, dei reciproci collegamenti e dell alimentazione elettrica segnalazione di situazioni anomale esecuzione degli ordini. In grandi impianti è possibile collegare tra di loro diverse centrali, parzialmente autonome, di singoli settori. In questo caso una centrale principale assume la funzione direttiva. La trasmissione di funzioni al sistema superiore di comunicazione dell edificio non è ammessa. Osservando l autonomia di centrali principali e settoriali, questi sistemi di comunicazione possono invece assumere le funzioni di informazione e di servizio. Quadro(i) di segnalazione e di comando Per poter comunicare alle forze d intervento interne ed esterne le informazioni sul luogo dell incendio, sull elemento che l ha causato, sul grado di disturbo ed eventualmente sul momento in cui si è prodotto, si fa uso di un quadro di segnalazione. Si tratta in genere di un quadro con spie luminose o negli impianti più moderni con display alfanumerici. Un protocollo stampato delle informazioni può a volte completare l indicazione ottica. Dall indicatore dipende in genere un quadro di comando per l impianto. Il quadro di comando previsto per le forze pubbliche d intervento deve ossequiare una norma valida in tutta la Svizzera (quadro normalizzato di segnalazione e comando dei pompieri). Edifici complessi o gruppi di edifici possono essere muniti di diversi quadri di riconoscimento e di comando. Questo genere di installazione implica una maggiore efficienza nell organizzazione dell allarme all interno dell azienda. Dispositivi d allarme Collegamenti d alimentazione e comunicazione Per allarme le forze di intervento interne si usano in genere dispositivi ottici e acustici, per esempio lampeggiatori, sirene, altoparlanti. I segnali emessi devono distinguersi in allarmi d incendio e messaggi di guasto e mettere quindi in risalto le rispettive priorità. L allarme incendio ha sempre la precedenza rispetto al messaggio di guasto. A seconda dell utilizzazione dell oggetto sorvegliato, per l allarme incendio si consiglia un allarme «rumoroso», che si può percepire chiaramente in tutto lo stabile allarme «silenzioso», che può essere percepito solamente in determinati punti all interno dello stabile, per esempio loggia del portiere, centrale interna d allarme, centrale di comando, o solo da determinate persone (allarme via radio aziendale, impianto di ricerca persone e simili). I collegamenti d alimentazione e comunicazione sono collegamenti tra i singoli elementi della costruzione, che hanno lo scopo di assicurare la loro alimentazione elettrica rispettivamente la comunicazione. In genere devono essere eseguiti mediante cavi. Fanno eccezione gli apparecchi radio aziendali e quelli per la ricerca di persone. La trasmissione avviene in genere tramite la rete telefonica pubblica. Al momento è esclusa la trasmissione tramite telefoni cellulari agli enti pubblici di ricezione d allarme. In casi speciali possono anche essere previsti dei collegamenti con i rivelatori senza cavi (collegamenti radio). Si deve controllare che non si verifichino cortocircuiti e interruzioni dei collegamenti elettrici all intero di un sistema di rivelazione d incendio. Questo standard è offerto anche dai moderni sistemi per la trasmissione a distanza ad un centro esterno di ricezione di allarmi. 1999 Istituto di Sicurezza 7

Alimentazione elettrica Comandi antincendio Dispositivi di trasmissione Attualmente sul mercato i sistemi di rivelazione d incendio lavorano esclusivamente con energia elettrica. Per scopi molto specifici sono stati usati anche apparecchi che utilizzano, quale fonte energetica, gas compresso. In caso di alimentazione elettrica questa deve essere garantita senza interruzione da almeno due fonti d energia indipendenti. Una è la rete pubblica, l altra è costituita da un accumulatore con una durata di funzionamento ben definita. I comandi antincendio rientrano in linea di massima nel gruppo «Avvio dell intervento». La loro disposizione dipende dal programma di protezione antincendio (vedere cifra 2.2). Si tratta di funzioni che, in caso d allarme d incendio, comandano automaticamente i dispositivi tecnici e quelli previsti nella costruzione, con l effetto di ridurre i danni, e in particolare di limitare la propagazione di fumo, fiamme e calore, per esempio chiudendo porte e portoni, serrande antincendio e altre aperture, nonché disinserendo gli impianti di ventilazione di evacuare il fumo e il calore aprendo gli evacuatori di fumo e di calore rispettivamente mettendo in moto i ventilatori per l evacuazione del fumo di assicurare le vie di fuga, per esempio aprendo le porte delle uscite di sicurezza, mettere in funzione ventilatori a sovrapressione e illuminazione d emergenza di evitare pericoli che contribuiscono ad accrescere i rischi, per esempio mettendo fuori servizio gli ascensori, le scale mobili, gli impianti di produzione l erogazione dell energia, i calcolatori di mettere in funzione gli impianti di spegnimento, per esempio impianti a gas e a diluvio Generalmente l impianto automatico di rivelazione d incendio dà l allarme alle forze d intervento esterne (pompieri, gruppi e servizio d intervento ecc.). Per far ciò l impianto automatico di rivelazione d incendio deve essere munito di dispositivi di trasmissione adatti ad una centrale di ricezione di allarmi (vedere più avanti la definizione di questo termine). A seconda del suo equipaggiamento tecnico possono essere ricevuti solamente messaggi a voce oppure segnali digitalizzati, che eventualmente possono essere registrati con mezzi informatici. La moderna tecnica di telecomunicazione sviluppa nuovi sistemi di trasmissione e di ricezione ad intervalli sempre più brevi. A seconda della situazione sono necessari i relativi dispositivi di trasmissione dell allarme. Si deve chiarire con l ente competente quale sistema viene impiegato a livello regionale. Se con lo stesso dispositivo di trasmissione vengono trasmessi messaggi diversi, l allarme incendio ha la precedenza su tutti (massima priorità). Centro di ricezione dell allarme Affinchè un sistema d allarme incendio sia completo è necessario in linea di massima un centro di ricezione dell allarme collegato alle forze d intervento. In genere viene organizzato dalle autorità sotto forma di centrali regionali d allarme incendio. Il loro servizio continuo di ricezione mobilita i vigili del fuoco e anche i pompieri aziendali affinché intervengano immediatamente utilizzando i relativi mezzi di comunicazione. Le centrali elaborano automaticamente gli allarmi ricevuti e in genere li trasmettono solo quando si tratta di un allarme incendio. Gli allarmi relativi a guasti e a mal funzionamento di un impianto automatico di rivelazione d incendio devono essere trasmessi ad una centrale d allarme interna o esterna. Istituzioni private garantiscono a pagamento un servizio di ricezione e intervento. 3.3 Tipo di funzionamento L impianto automatico di rivelazione d incendio è l anello di congiunzione tra incendio prodottosi e intervento. Questa funzione è garantita solamente con un servizio competente. Per questo viene in linea di massima riservato alle forze d intervento interne o esterne allarmate in modo automatico. 8 1999 Istituto di Sicurezza

In pratica i falsi allarmi che si sono registrati negli impianti automatici di rivelazione d incendio hanno avuto come conseguenza un effetto contrario al beneficio che ci si attendeva. Per questo motivo le direttive vigenti permettono il funzionamento con trasmissione ritardata durante le fasi in cui è presente del personale interno d intervento adatto, per esempio: pompieri aziendali, gruppi di spegnimento, squadra di ricognizione. Ciò permette di controllare prima se gli allarmi registrati dall impianto automatico di rivelazione siano veri o falsi e di trasmetterli più avanti se si tratta di vero allarme. Si evita in questo modo un intervento inutile dei pompieri. Questo a condizione che venga osservata un organizzazione interna severa per quel che concerne l uso dell impianto. Con l avvento di nuove tecnologie di rivelazione e di valutazione, ci si deve attendere anche una diminuzione della percentuale di falsi allarmi di un impianto automatico di rivelazione di incendi (vedere cifra 3.2 «Rivelatori d incendio»). In questo modo si potrà sempre più fare a meno della trasmissione ritardata degli allarmi. 4 Progettazione, installazione, funzionamento 4.1 Progettazione ed installazione Considerazioni generali La progettazione e l installazione di un impianto automatico di rivelazione d incendio presuppone che si conoscano le direttive di protezione antincendio «Progettazione, installazione e funzionamento di impianti automatico di rivelazione d incendio» dell AICAA. Sono inoltre necessarie conoscenze dettagliate delle corrispondenti tecniche di installazione. Per questo motivo queste attività sono riservate alle ditte specializzate omologate. Sotto la loro responsabilità competenze parziali possono essere affidate ad altre ditte. Procedura Criteri di progettazione Per la progettazione ed installazione di un impianto automatico di rivelazione d incendio si consiglia di procedere nel modo seguente: allestire un concetto di protezione antincendio (sempre che non esista già; vedere cifra 2.2) elaborazione del progetto dell impianto da parte di una ditta specializzata in impianti automatici di rivelazione d incendio eventuale controllo da parte di un ente indipendente appalto, esecuzione e messa in funzione prima ispezione Tra i criteri determinanti nell elaborazione di un progetto di impianto automatico di rivelatori d incendio vi sono: sorveglianza necessaria (secondo il concetto di protezione antincendio; vedere cifra 2.2) comandi antincendio necessari (secondo concetto di protezione antincendio; vedere cifra 2.2) caratteristiche del fuoco previste (in genere dipendenti dall attività/destinazione) influssi ambientali dimensioni e suddivisione dello spazio altezza dello spazio geometria dello spazio e dei soffitti installazioni struttura dell edificio e dell areale organizzazione interna dell allarme (esistente o prevista) 1999 Istituto di Sicurezza 9

esigenze poste dalle forze pubbliche d intervento accesso all edificio situazione geografica e topografica dell oggetto sorvegliato mantenimento della costruzione (negli edifici esistenti) Prima ispezione Da parte delle autorità o degli assicuratori può essere richiesta una prima ispezione. Questa ispezione è nell interesse del proprietario dell impianto, anche se possono derivarne delle spese. Per esperienza si può affermare che un controllo di specialisti indipendenti è vantaggioso per tutte le parti. Prima di eseguire un collaudo dell impianto la ditta omologata per impianti automatici di rivelazione d incendio dove annunciare all ente competente, mediante un attestato d installazione (formulario ufficiale), che l impianto è stato messo in funzione. L ente avvierà la procedura di collaudo. Le autorità cantonali di protezione antincendio o l Istituto di Sicurezza informa sugli enti competente. 4.2 Funzionamento Il proprietario deve garantire il funzionamento del suo impianto automatico di rivelazione d incendio. A seconda della destinazione dell oggetto sorvegliato rispettivamente del tipo di funzionamento dell impianto (vedere cifra 3.3) è necessaria un organizzazione d allarme adeguata e competente. Per garantire la sicurezza del funzionamento sono necessari controlli periodici e servizi di manutenzione e riparazione. In genere una parte dei controlli spetta a chi gestisce l impianto, gli altri lavori spettano invece alla ditta omologata per impianti automatico di rivelazione di incendio. Le sue prestazioni di servizio vanno regolate mediante un contratto. Per garantire la sicurezza di funzionamento è necessario adattare regolarmente l impianto automatico di rivelazione d incendio all usura e ai cambiamenti di destinazione e di spazio. Anche modifiche nell organizzazione dell allarme, nella struttura aziendale o nel programma d intervento devono essere seguite da adattamenti dell impianto. Per assicurare un intervento coronato da successo da parte delle forze pubbliche di spegnimento si deve mettere a loro disposizione, se lo richiedono, la documentazione relativa all edificio e ai suoi accessi. Si deve poi regolare in modo opportuno la loro possibilità di accesso in qualsiasi momento. Ad intervalli di 15 anni un impianto di rivelazione d incendio deve essere sottoposto ad una valutazione generale. I relativi risultati devono essere presentati all ente competente. 5 Altre informazioni importanti 5.1 Ditte specializzate nei Le ditte specializzate nei rivelatori d incendio sono sottoposte ad una procedura rivelatori d incendio di omologazione che viene ripetuta. Il registro di protezione antincendio AICAA e l Istituto di Sicurezza informano sulle ditte specializzate omologate in Svizzera e sui loro sistemi di rivelazione d incendio. 5.2 Costi Costi d investimento L installazione di un impianto automatico di rivelazione d incendio causa costi di investimento più o meno alti. Questi dipendono da fattori diversi: estensione della zona da sorvegliare dimensioni e complessità dell edificio e dei locali da sorvegliare comandi antincendio asserviti organizzazione dell allarme 10 1999 Istituto di Sicurezza

facilità di montaggio impianto in costruzione nuova o in oggetto esistente montaggio aperto o nascosto (esigenze architettoniche, soffitti e pavimenti doppi ecc.) influssi provenienti dalle attività dell azienda e dall ambiente situazione del mercato edilizio Costi di esercizio Costi di sostituzione I costi derivanti dall eserzicio dell impianto sono i seguenti: istruzione, controllo e manutenzione, come pure mantenimento d un gruppo d intervento onorario per la prestazione di servizio alla ditta specializzata in impianti automatici di rivelazione d incendio, costi per la sostituzione del materiale, per il controllo, per lavori di manutenzione e di riparazione onorario per la prestazione di servizio relativa al dispositivo di trasmissione dell allarme onorario per la prestazione di servizio relativa alla ricezione dell allarme rispettivamente del guasto onorario per il controllo ogni 15 anni dell impianto di rivelazione d incendio ed eventuali costi derivanti dagli adattamenti necessari eventuali costi di prima ispezione eventuale tassa per intervento inutile da parte dei pompieri (in caso di falso allarme). Alla scadenza del periodo di vita di un impianto automatico di rivelazione d incendio (in genere dopo 20 o 30 anni) si hanno dei costi di sostituzione. In genere, però, si tratta solamente di quelli per la sostituzione degli apparecchi. 5.3 Aspetti assicurativi L installazione di un impianto automatico di rivelazione d incendio conforme al rischio diminuisce tra l altro i danni all edificio, alle cose e i danni derivanti dall interruzione d esercizio. Nel settore industriale, artigianale e in quello dei servizi gli assicuratori privati e quelli di diritto pubblico tengono conto di questo fatto, sia nei premi assicurativi sia sotto forma di contributi straordinari d investimento. In generale a condizione che l ente competente dichiari l impianto conforme alle direttive dell AICAA (vedere cifra 4.1 «Prima ispezione»). Le compagnie d assicurazioni informano su eventuali agevolazioni. 6 Indicazioni Ulteriori direttive e pubblicazioni da osservare in relazione a questo documento sulla sicurezza sono: 6.1 Documentazione sulla Istituto Svizzero di Promovimento della Sicurezza sicurezza Protezione (Istituto di Sicurezza) antincendio Via San Gottardo 81 6900 Massagno Concetti di protezione contro l incendio Documento sulla sicurezza 1101-00.i Organizzazione aziendale dello spegnimento Documento sulla sicurezza 1801-00.i 1999 Istituto di Sicurezza 11

6.2 Pubblicazioni AICAA Associazione degli Istituti Cantonali di Assicurazioni Antincendio (AICAA) Bundesgasse 20 Norma di protezione antincendio Casella postale 8576 Direttiva antincendio: 3001 Berna «Impianti automatici di rivelazione d incendio Progettazione, installazione e funzionamento» (soltanto in tedesco ed in francese) Registro svizzero della protezione antincendio (soltanto in tedesco ed in francese) 6.3 Norme europee Schweizerische Normen-Vereinigung, SNV Mühlebachstrasse 54 Impianti automatici di rivelazione 8008 Zürich d incendio UNI EN da 54-1 a 54-9 12 1999 Istituto di Sicurezza