SWISSLIFE. 4 anno // Numero 1 // CHF 6.50. Primavera 2013 // Nuovo inizio



Documenti analoghi
Come fare una scelta?

Amore in Paradiso. Capitolo I

Maschere a Venezia VERO O FALSO

Scopri il piano di Dio: Pace e vita

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS)

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

Scuola media di Giornico. tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio. Progetto sostenuto dal GLES 2

frutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale

GIANLUIGI BALLARANI. I 10 Errori di Chi Non Riesce a Rendere Negli Esami Come Vorrebbe

La storia di Victoria Lourdes

Da dove nasce l idea dei video

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore

Dopo le vacanze natalizie l attenzione dei bambini si è rivolta. prevalentemente nella ricostruzione della propria storia.

Claudio Bencivenga IL PINGUINO

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen

Una semplice visita in officina con intervista

A.1 Leggere i testi da 1 a 5. Indicare nel Foglio delle Risposte, vicino al numero del testo, la

DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione -

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

TEMPO TEMPO. Oggi la maestra ha chiesto ai bambini e alle bambine di pensare a una frase con la parola tempo. Quante idee diverse!

Buongiorno vi ringrazio nuovamente per avermi invitato sono molto lieto di assistervi nella vendita della vostra casa

Il portale dell edilizia di qualità domuslandia.it è prodotto edysma sas

Mario Basile. I Veri valori della vita

La nuova adozione a distanza della Scuola. Secondaria di Primo Grado di Merone.

Che Cosa È GlobalAdShare (GAS)

BUSINESS COACHING: COS E E COME FUNZIONA

Arrivederci! 1 Unità 4 Tempo libero

Dopo il recente evento sismico,le associazioni Incontrarti e Piccole onde hanno avuto l'occasione di proporre alla classe III B della scuola don

Copyright

4. Conoscere il proprio corpo

Nina Cinque. Guida pratica per organizzarla perfettamente in una sola settimana! Edizioni Lefestevere

1. Ascolta la canzone e metti in ordine le immagini:

Un imprenditore capisce il marketing? (un problema nascosto) di Marco De Veglia

...sprint. Il tedesco, in tre settimane

Introduzione L insegnante: Oggi impareremo a conoscere le nostre capacità e quelle degli altri. Impareremo anche come complementarsi a vicenda.

Per i bambini dai 6 anni. La mamma e il papà si separano. Che cosa succederà?

TI DIAMO UNA SPINTA PER REALIZZARE I TUOI SOGNI.

(Ricostruita con l uso delle fonti) Classe 2^B

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA

La dura realtà del guadagno online.

Abbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1)

pag. 1 Quand'ero piccolo mi ammalai: mi sentivo sempre stanco, volevo sempre bere e fare pipì

La cenerentola di casa

Giacomo Bruno RENDITE DA AL MESE!

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@ .

1930 ECCO IL PRATO SUL QUALE NEGLI ANNI 70 STATA COSTRUITA LA NOSTRA SCUOLA!!!!!!

COME AVERE SUCCESSO SUL WEB?

IL MINIDIZIONARIO. Tutti i diritti sono riservati.

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.

DA IPSOA LA SOLUZIONE PER COSTRUIRE E GESTIRE IL SITO DELLO STUDIO PROFESSIONALE!

LA NATURA E LA SCIENZA

Poesie, filastrocche e favole per bambini

IO: LA MIA STORIA, LA MIA SCUOLA, IL MIO PAESE

TANDEM Köln

NONA LEZIONE L AUTOSTOP

Non ho idea se è la prima volta che vedi un mio prodotto oppure se in passato le nostre strade si sono già incrociate, poco importa

CORSO VENDITE LIVELLO BASE ESERCIZIO PER L ACQUISIZIONE DEI DATI

NUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI

!"#$%&%'()*#$"*'' I 3 Pilastri del Biker Vincente

UN REGALO INASPETTATO

Ai miei figli: Mario e Andrea, che sono la mia vita

unità 01 un intervista Attività di pre-ascolto Abbinate le parti della colonna A a quelle della colonna B.

PIANO DI EVACUAZIONE CLASSI PRIME PLESSO DUCA D AOSTA A.S.2009/2010

INCONTRO CON L AUTORE JACOPO OLIVIERI

Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna...

Tutti i giorni con me, i miei consigli e le mie ricette

Mentore. Presentazione

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO

Livello CILS A1 Modulo per l integrazione in Italia

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO

Pillole di eventi di fundraising

NEWSLETTER N. 26 maggio 2014

Raffaele Marino SUONANDO LA TRADIZIONE PETINESE

Roma, O ttobre 2008

Guadagnare soldi da bambini

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO

SCUOLA DELL INFANZIA SANTA LUCIA - ISTITUTO COMPRENSIVO «GABRIELE ROSSETTI» IN COLLABORAZIONE CON LA CLASSE 4 C DEL LICEO DELLE SCIENZE UMANE

L albero di cachi padre e figli

- CARATTERISTICHE SOCIO-DEMOGRAFICHE DELL INTERVISTATO - (PER TUTTI)

IRINA E GIOVANNI. La giornata di Irina

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013

STORIA PERSONALE Elena Grossi, Marina Imposimato sc. pr. Baracca Laura Michelini Monica Turini sc. pr. Balducci

A c s in tutte le citt` europee

Helsana Assicurazioni SA, Lucerna

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/ /4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World

Scuola dell infanzia di Loranzè Insegnante: Elisa Marta

TELEFONO AZZURRO. dedicato ai bambini COS E IL BULLISMO? IL BULLISMO?

1. LA MOTIVAZIONE. Imparare è una necessità umana


Scuola elementare Vivaldi Spinea (VE) marzo 2002 Classe prima Ins. Nadia Paterno. 5 marzo 2002

Seminario della psicoterapeuta Gloria Rossi


CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

Una semplice visita in officina con intervista

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

ALTRI SUGGERIMENTI PER IL PERCORSO AD OSTACOLI

Transcript:

SWISSLIFE 4 anno // Numero 1 // CHF 6.50 Primavera 2013 // Nuovo inizio

Il revival dei marchi svizzeri È stato per un pelo se i ragazzi non sono stati privati del piacere irresistibile del Tiki schiumeggiante sulla lingua: la produzione di questa polverina frizzante stava, infatti, per essere soppressa. Poi la ditta argoviese Domaco con tanta passione si è data da fare per salvare il marchio. Così come hanno fatto Daniela e Werner Haderer con Wisa-Gloria. E Ursula Capaul, Thomas Weber nonché André Oldani con Alpa.

Editoriale // 3 Buongiorno Lo viviamo tutti gli anni: la primavera, ormai alle porte, stimola la voglia di vivere. E risveglia quel nostro impulso interiore che spinge a osare una nuova partenza, verso nuovi lidi, verso il cambiamento. In tutti noi c è il germoglio che ci induce a osare un nuovo inizio, ricchi delle esperienze del passato, con una nuova idea, un altro lavoro, magari in un altra parte del mondo. Sono molti coloro che si decidono a compiere il gran passo. Che abbiano raggiunto il fiero traguardo dei 100 anni come Klara Milt-Becker, che, dovendosi trasferire in una casa per anziani, si trovava ad affron tare una nuova partenza. O magari c era di mezzo un cambiamento d aria, come per la cantante Jaël della band svizzera Lunik. Nel caso degli esercenti Beat Walker e Marco Helbling del ristorante im Feld di Gurtnellen si trattava, invece, di decidere di portare avanti una tradizione di famiglia urana. Ad accomunare tutti i protagonisti di questa edizione agli imprenditori della nostra storia di copertina sono la voglia di fare, l impegno e la passione. Anche i marchi presentati sarebbero da tempo scomparsi, se qualcuno non li avesse trovati degni di attenzione e non li avesse fatti nascere a nuova vita. Tutti i protagonisti di questa edizione di SWISSLIFE hanno dato vita al proprio sogno: un nuovo inizio. Per farlo ci vogliono co raggio, fiducia e fede incrollabile nelle proprie capacità. Proprio quello che vi auguro per questa primavera. Ivo Furrer, CEO Swiss Life Svizzera, afferma: «Coraggio, fiducia e fede incrollabile nelle proprie capacità. Proprio ciò che vi auguro per questa primavera.» La prestigiosa associazione di categoria «Forum Corporate Publishing» ha conferito a SWISSLIFE un riconoscimento quale migliore pubblicazione in lingua tedesca per la clientela, nel settore dei servizi finanziari. SWISSLIFE Primavera 2013

06 Swiss Photo Selection: Una nuova casa Un nuovo inizio e non il capolinea: la fotografa Mara Truog ha fatto visita agli uomini e alle donne che risiedono presso le case di riposo della città di Zurigo. E ha incontrato persone con una grande gioia di vivere. Questi ritratti sensibili raccontano le loro storie. 16 Due facce della stessa medaglia: Dono per la vita 20 Storia di copertina: Il ritorno delle leggende E all improvviso erano (quasi) scomparsi: grandi marchi svizzeri quali Tiki, Wisa-Gloria e Alpa erano minacciati dal fallimento, se non fosse stato per donne e uomini visionari e intraprendenti, che hanno rischiato un nuovo inizio. Ma il successo non viene da sé. Buone prospettive Scrivono libri, studiano l universo, navigano in Internet e considerano ogni giorno come un regalo: le persone che risiedono nelle case di riposo non sono solo dei ferri vecchi molti sono contenti di questo nuovo inizio. 28 Mix di numeri: Bocciati - le quote di insuccessi agli esami di guida, dall Argovia fino a Zugo 31 Sì, lo voglio: Il futuro comincia qui. Responsabile del progetto: Swiss Life Public Relations, Martin Läderach Commissione redazionale: Ivo Furrer, René Aebischer, Thomas Bahc, Monika Behr, Thomas Langenegger, Christian Pfister, Hans-Jakob Stahel, Paul Weibel Responsabile della redazione UPDATE: Dajan Roman Indirizzo della redazione: Rivista SWISSLIFE, Public Relations, General-Guisan-Quai 40, 8022 Zurigo, magazin@swisslife.ch Coordinamento del progetto: Mediaform Christoph Grenacher, Ittenthal/ Zurigo Ideazione e progettazione: Festland Werbeagentur, San Gallo/Zurigo Traduzione: Swiss Life Language Services Stampa e spedizione: Heer Druck AG, Sulgen; stampato su carta FSC Inserzioni: Mediaform Christoph Grenacher, Hauptstrasse 3, 5083 Ittenthal, mediaform@mediaform.ch Cambiamenti d indirizzo/ordinazioni: Rivista SWISSLIFE, General-Guisan-Quai 40, 8022 Zurigo, magazin@swisslife.ch Tiratura: 100 000 Pubblicazione: 3 volte l anno (primavera, estate, autunno) Avviso legale: le informazioni relative a servizi e prodotti contenute nella presente pubblicazione non costituiscono un offerta in termini giuridici. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito a concorsi. È escluso il ricorso alle vie legali. ISSN 1664-5588 Nuovo avvio per marchi storici Un nome noto non è sufficiente. Con un idea, un po di fortuna e molto impegno può nascere qualcosa di grandioso: nel caso di Alpa of Switzerland si tratta di fotocamere a sistema esclusive.

Sommario // 5 46 A Swiss Life: Claudio Castagnoli «Voi americani ignoranti!», grida Claudio Castagnoli alias Antonio Cesaro sera dopo sera al pubblico. Lui lo può fare. Dopo ben 900 combattimenti in 12 anni, il «Bad Guy», ragazzo cattivo, ha raggiunto l olimpo del wrestling. È diventato «United States Champion». 55 I piaceri della tavola: «ryys und boor» ossia riso ai porri di Uri 57 Beni Frenkel: Sull artigiano nell uomo Chi è il cattivo ragazzo? Il wrestling non è altro che spettacolo. I combattimenti sono concordati, i vincitori sono decisi in anticipo. E qualcuno deve rappresentare l uomo nero: lui ad esempio, lo svizzero Claudio Castagnoli. 58 Concorso: Vincete una bicicletta Villiger da donna o da uomo a seconda del caso 60 Fuoriprogramma: Jaël Malli sulla canzone «What is next» Il trionfo dell assicurazione completa Anche Oliver Hohl di Weber AG a Coira colloca la sicurezza della previdenza professionale al primo posto. Swiss Life gli offre soluzioni su misura, in modo che può concentrarsi sulla guida della sua impresa. Allegato: UPDATE Leggete cosa hanno in comune la previdenza a favore del personale e il reclutamento, come Swiss Life apre un accesso supplementare ai clienti e in che modo un impresa dal nome temerario Halsundbeinbruch Film gestisce la sicurezza. SWISSLIFE Primavera 2013

Una nuova casa Quando con la vecchiaia gli acciacchi aumentano, molte persone si trovano di fronte a un nuovo inizio: il trasloco nella casa di riposo. La fotografa Mara Truog ha visitato alcune case di riposo della città di Zurigo. E ha incontrato persone con il morale alto. Apprezzano ogni giorno, affermano. SWISSLIFE presenta in «Swiss Photo Selection» lavori di fotografi svizzeri, inviati allo «Swiss Photo Award ewz.selection», il premio più importante in Svizzera per la fotografia. www.ewzselection.ch

Swiss Photo Selection // 7 Alfred Ilk (82 anni) abita dal 2009 nella casa di riposo Rebwies a Zollikon. Nativo dell Austria, il signor Ilk ha lavorato per 55 anni come parrucchiere e oggi il suo hobby è studiare i segreti dell universo: «Mi affascina ciò che succede al di fuori del nostro pianeta.» SWISSLIFE Primavera 2013

Konrad Akert (93 anni) vive dal 2000 nella casa di riposo Klus Park. Per mantenere in forma il cervello il neurologo si mette davanti al computer ogni giorno e studia la vita del pioniere industriale Alfred Escher: «Per certi versi sono uno storico.»

Swiss Photo Selection // 9 Lina Schnidrig (83 anni) si sente come a casa propria nella casa di riposo Wolfswinkel. Ha scoperto Internet e ne è entusiasta: «Oggi ho ricevuto un e-mail da uno dei miei pronipoti. L ho stampata subito.» SWISSLIFE Primavera 2013

Rosa Keller (89 anni) si è trasferita nell aprile 2004 nella casa di riposo Wildbach. È il periodo più bello della sua vita, afferma l ex domestica. «Fare bricolage, cantare e fare ginnastica insieme: prima non ho mai fatto tutto questo.»

Swiss Photo Selection // 11 Heidi Leupi (81 anni) si è trasferita nell agosto 2004 nella casa di riposo Klus Park. La signora Leupi, un dottorato in storia, lavora attualmente a uno studio scientifico e ama i giochi di pazienza: «Al gioco del puzzle posso lasciare libero sfogo ai miei pensieri.» SWISSLIFE Primavera 2013

Bruno Schuler (72 anni) è uno degli abitanti più giovani e vive nella casa di riposo Mittelleimbach da luglio 2009. L ex postino è felice di non annoiarsi più: «Qui non sono più solo e questa è la cosa più bella.»

Swiss Photo Selection // 13 Klara Milt-Becker (100 anni) abita da maggio 2008 nella casa di riposo Bullinger. La pensionata si allena regolarmente, impara l inglese e considera ogni giorno un dono. Afferma: «Non vedo l ora che arrivi la primavera.» SWISSLIFE Primavera 2013

Elisa Stauffer (90 anni) vive da luglio 2007 nella casa di riposo Laubegg. L ex commessa del settore alimentari si rilassa con musica classica e ascolta la radio tutto il giorno: «Un concerto per pianoforte di Beethoven è per me come un massaggio al cervello.»

Swiss Photo Selection // 15 Mara Truog: «Mi interessano le persone, i loro sentimenti e i loro stati d animo.» Mara Truog, nata a Berna nel 1977 e cresciuta a Zurigo, dopo la maturità ha seguito una formazione in fotografia a Londra e a Zurigo, dove nel 2002 si è diplomata in fotografia presso la Scuola superiore delle arti di Zurigo. Dal 2002 lavora come fotografa freelance per la stampa e aziende nazionali e internazionali. Mara Truog è specializzata in ritratti e reportage. Vive e lavora a Zurigo. Per Mara Truog la fotografia è al contempo un occasione e un pretesto per immergersi nei mondi di altre persone e ritrarle nelle loro realtà. Le foto colpiscono perché rendono visibili speranze, paure e sogni. E perché la fotografa riesce a riprodurre le persone ritratte in maniera naturale, autentica e rilassata. I ritratti scattati nelle case di riposo della città di Zurigo mostrano persone anziane che sono ancora piene di fiducia e gioia di vivere. Le foto sono tratte dal libro «Mein Leben ist mit vielen Geschichten verbunden», pubblicato dalla casa editrice Neue Zürcher Zeitung. Contrasto impressionante: in Vietnam Mara Truog ha scattato fotografie in un orfanotrofio, a Zurigo a persone anziane. Entrambi i reportage svelano aspetti importanti del suo lavoro: da una parte, il confronto con l interlocutore che è una forma di incontro e, dall altra, la vulnerabilità delle persone, non importa se vecchie o giovani. www.maratruog.com SWISSLIFE Primavera 2013

Testo: Florian Caprez, foto: Severin Nowacki Dono per la vita Prof. dr. med. Barbara E. Wildhaber, direttrice del reparto di chirurgia pediatrica, ospedale pediatrico di Ginevra «La piccola Lara aveva nove mesi quando abbiamo effettuato il trapianto. Prima del trapianto si era tentato invano di ripristinare, mediante un operazione, il flusso della bile. Sapevamo di dover sostituire il fegato, altrimenti Lara sarebbe morta. Quindi, abbiamo atteso un organo donatore; in Svizzera l attesa può durare fino a dodici mesi. A volte, attendiamo anche invano; muoiono tuttora bambini, perché manca l organo donatore. Prima dell operazione, nel corso di lunghi colloqui tengo a trasmettere ai parenti il mio atteggiamento positivo; nel contempo devo trattare anche l argomento della morte. Ciò non è facile. Tuttavia, credo sempre fermamente che tutto volgerà al meglio. I bimbi come Lara prima dell operazione presentano un colorito di un giallo intenso: occhi gialli, lacrime gialle, muco giallo. Inoltre hanno un pancino gonfio e braccine esili. Poi ricevono un fegato sano e, tre mesi dopo, hanno un aspetto completamente sano. Sono eventi come questo che, giorno dopo giorno, ti danno la forza di continuare in questo mestiere con e nonostante le emozioni che esso comporta. Emozioni che diventano quasi insopportabili quando, ad esempio, riceviamo organi di giovani donatori, soprattutto bambini. Ci si rende conto che ci sono genitori che stanno vivendo il periodo più buio della loro vita. Ma poi considero la situazione sotto il nostro punto di vista, sapendo che grazie a questo organo donatore potrò salvare la vita a un altro bambino.» www.swisstransplant.org

Due facce della medaglia // 17 «Certo, la signora Wildhaber ci ha parlato anche dei rischi legati al trapianto. Tuttavia, quando è arrivata la telefonata che era disponibile l organo donatore, l unica cosa a cui siamo riusciti a pensare era che presto il periodo di sofferenze di Lara sarebbe finito. Sapevamo di affidare il destino ad altrui, di non poter più fare nulla, ma la signora Wildhaber ci ha sempre infuso coraggio, è rimasta ottimista e ci ha trattati in un modo del tutto naturale. Perciò non ci siamo resi veramente conto della gravità delle condizioni in cui versava Lara, di quanto la sua vita fosse sospesa a un filo. Tuttavia, quando il 6 gennaio 2010 il trapianto è riuscito, tutte le emozioni sono venute a galla: abbiamo realizzato che la nostra bambina era stata a un passo dalla morte, che sarebbe bastato il minimo errore durante l operazione. Ci ha fatto piacere che Lara abbia subito il trapianto insieme a un altro bambino che ha ricevuto l altra parte del fegato donatore. Per me sarebbe un problema sapere che il donatore era un lattante, così piccolo e leggero come Lara. Ora sappiamo che era una persona giovane, e nient altro. Nonostante la gioia e il sollievo di vedere che Lara sta di nuovo bene, ogni tanto ancora oggi mi capita di chiedermi perché questa persona sia dovuta morire. Permane un sentimento di empatia per i donatori e i loro famigliari, nonostante la felicità che proviamo.» www.evlk.ch Christine Bachmann, Schwendibach, mamma di Lara che fra poco compirà quattro anni (*21 marzo 2009)

Motion Control. Lorsque vous évoluez sur des chemins de montagne exigeants, un contrôle maximal est impératif, à chaque pas. Mammut a conçu une collection «Trail Running» précisément pour répondre à votre besoin. Dynamisme, respirabilité, légèreté, robustesse et sécurité : autant d atouts qui permettent à cette collection d offrir des performances optimales. Soyez-en convaincus!. Tout comme les athlètes présents lors de la journée de test sur la moraine du glacier Pers. www.mammut.ch

erdmannpeisker / Robert Bösch erdmannpeisker / Robert Bösch SWISSLIFE Primavera 2013

Storia di copertina // 21 Testo: Christoph Grenacher, foto: Darko Todorovic Come la fenice dalle ceneri Leggendari marchi svizzeri festeggiano attualmente un ritorno in scena, un revival con nuovi proprietari. Gli esempi di Tiki, Wisa-Gloria e Alpa mostrano che i grandi nomi e la nostalgia non sono garanzia di successo, ma nuove idee e concetti chiari sì. SWISSLIFE Primavera 2013

1907 Hynek Boleslav Allan inventa Tiki: polvere di soda con un po di zucchero e acido. 1947 Guy Allan, il figlio dell inventore, fugge in Svizzera e dapprima fa produrre Tiki presso Landolt+Hauser a Näfels (GL). 1950 Allan costruisce a Mont-sur- Lausanne la fabbrica Tiki che rifornisce il mercato con i più antichi prodotti dolciari svizzeri. Per tre decenni Tiki lavora con successo in Svizzera. 1980 Allan vende Tiki a un produttore di dolciumi italiano che continua a produrre a Mont-sur-Lausanne. Tutti i tentativi di vendere i pro - dotti Tiki all estero falliscono. 1990 Tiki sparisce dalla maggior parte degli scaffali; il marchio praticamente non esiste più. 1991 Gli italiani vendono Tiki. Un azien - da di marketing di Zurigo acquista i diritti, Demaco produce la pol - verina effervescente. Poco dopo l avvio della produzione, l azienda di marketing fallisce. 1993 Invece di esigere le fatture non saldate dell azienda di marketing, Domaco acquisisce i diritti del marchio di Tiki. 2007 Per festeggiare i 60 anni di Tiki in Svizzera Domaco adotta nuovamente il design originale di Tiki. Andarsene a tutti i costi! Via! A Königshof an der Elbe, nella futura Repubblica Ceca, i comunisti rafforzano gradualmente il controllo e nel 1948 prendono il potere. Guy Allan però è già in Svizzera. È un profugo. Non possiede niente. In patria era figlio di un imprenditore di successo. Allan ha guidato come meglio poteva dopo la fine della guerra la ditta del padre, che in passato aveva impiegato fino a 300 dipendenti. Producevano lievito in polvere, detersivi e qualche genere alimentare. Poi, arrivarono i rossi e Allan perse tutto. Il futuro sta in Svizzera. L unica cosa che porta con sé dalla patria è una ricetta annotata dal padre nel 1907: voleva capire cosa succedeva se alla polvere di soda utilizzata per i saponi aggiungeva un po di zucchero. Il risultato fu un prodotto che spumeggiava a più non posso. Chi ha assaggiato la polvere frizzante non la dimenticherà più: la classica pastiglia effervescente Tiki, 4,5 grammi di peso, grande 24 24 6 millimetri, rimanda ai beati giorni dell infanzia, solletica un dolce formicolio e induce a chiederne ancora. Una maggiore quantità di zucchero, acidificante, acido citrico, idrogenocarbonato di sodio, maltodestrina, acido silicico, agenti distaccanti, dolcificanti e coloranti. In Svizzera agli inizi degli anni 60 Allan conosce Alfons Meier, che aveva appena rilevato da un medico di campagna e farmacista zurighese una piccola azienda e che vende pasticche contro le affezioni delle vie respiratorie. Meier produce anche caramelle alle erbe con miele, fa ricerca, inventa, prova e riprova e sviluppa una procedura per trasformare miscele di erbe essiccate in granulato. Così inventò i primi tè alle erbe solubili; il pioniere Meier li battezzò tè istantanei. Oggi l azienda, guidata da Silvia Huber, figlia di Meier, ha sede a Lengnau (AG), dove produce soprattutto per marchi propri di altre aziende di 35 Paesi (tra cui Migros, Rewe, Tesco, Nestlé, Hipp) e per il marchio proprio Vitalp (tè e caramelle), Dr Doolittle s (pasticche), Belart (gelatina di frutta), XLEnergy (pillole energizzanti) e per Tiki. Quando la direttrice racconta la storia di Tiki, gli occhi le brillano e più di una volta afferma che ci hanno messo l anima. Allan ha dapprima venduto Tiki a un produttore di dolciumi italiano. Meier non poteva competere con il prezzo richiesto. Ma gli italiani hanno svuotato l azienda, perdendo presto ogni interesse a Tiki e l hanno messa di nuovo in vendita nel 1991. Ancora una volta Meier era interessato all acquisto e ancora una volta non è riuscito nell intento. Tiki fu acquistata da un azienda di marketing zurighese, che era entusiasta del valore emotivo del marchio, ma che non capiva niente di dolciumi. C era bisogno di qualcuno che potesse produrre la polverina: era giunta l ora della Domaco di Meier. Tuttavia, Allan aveva affrontato enormi spese per proteggere la ricetta della polverina effervescente. C erano i bicchieri segnati in cui i dipendenti versavano gli ingredienti, tre bicchierini di zucchero, un quarto di bicchiere di aroma, ecc., ma niente indicazioni sulle quantità. Demaco, quindi, ha dovuto dapprima ricostruire la ricetta, impresa ostacolata dalle nuove leggi e ordinazioni che vietavano e limitavano l utilizzo di alcune sostanze. Alla fine, Demaco ha avviato la produzione. L azienda di marketing di Zurigo non aveva ancora la più pallida idea di come muoversi e ben presto non pagava più le fatture. «E noi», racconta Silvia Huber, «non riuscivamo a vendere tutte queste materie prime e l enorme quantità di materiale da imballaggio.» «Quindi», continua Huber, «per compensare il mancato pagamento delle fatture abbiamo preso il marchio.» Demaco ha cercato di adattare Tiki allo spirito del tempo, decorando gli imballaggi con figure manga giapponesi e ampliando l assortimento. Oggi Tiki è disponibile sia in forma di cubetti sia in scatola, come mini shot, in granuli e come destrosio. Nel 2007 Tiki è ritornato al passato con l adozione del design rétro. Un prodotto originale è un prodotto originale e rimane un prodotto originale. E un importante storia di successo, aggiunge Silvia Huber, con un effervescente crescita annua compresa tra il cinque e il dieci percento.

Storia di copertina // 23 Silvia Huber, gerente Tiki, si rallegra dell effervescente crescita della polverina. Era la valuta più dura nei luoghi di ricreazione, perché nessuno voleva dare volontariamente nemmeno la più piccola briciola. Nelle gite scolastiche il cubetto effervescente, fatto a pezzettini e sciolto in acqua nelle bottigliette di plastica, era d obbligo, e i più coraggiosi si facevano sciogliere la polverina direttamente sulla lingua. Tiki era già allora un cult e oggi è di nuovo un mito. Un effervescente pezzo di originale storia svizzera del gusto. Mitica polverina: Tiki in cubetti al gusto di lampone, limone e coca cola. SWISSLIFE Primavera 2013

La super coppia Daniela e Werner Haderer va a tutto gas con il marchio tradizionale Wisa-Gloria. Nell angolo orientale del paese, la coppia si occupa della protezione della specie svizzera: Daniela e Werner Haderer sono bambini ormai cresciuti con uno scrigno pieno di idee e l ottimismo contagioso per la fabbrica di giocattoli più antica del mondo: Wisa-Gloria. La bici rétro: il triciclo Wisa-Gloria Klassik.

Storia di copertina // 25 1882 L azienda Neeser & Rohr viene fondata a Lenzburg (AG). All inizio ha sei dipendenti e costruisce ogni anno 300 carrozzine e tricicli. 1913 Neeser & Widmer si fonde con Sender & Co. di Sciaffusa, un altra azienda che produce carrozzine. Nascono così gli stabilimenti Wisa-Gloria di Widmer, Sandmeier & Co. 1960 Wisa-Gloria diventa leader di mercato mondiale. 1975 Wisa-Gloria non è rimasta al passo con i tempi perdendo l occasione di adeguarsi all era della plastica e così deve ridurre i propri dipendenti da 100 a 60. Il direttore d azienda, disperato, tenta di togliersi la vita. 1992 Ristrutturazioni, riorganizzazioni e la vendita di reparti non redditizi non riescono a impedire l interruzione della produzione e il licenziamento di tutti i dipendenti. Ueli Bächtold acquista Wisa-Gloria e trasferisce la produzione in Europa orientale. 2007 Werner Haderer acquista il marchio Wisa-Gloria da Sief van der Wee. Nel prezzo sono compresi un deposito merci, la documentazione aziendale, prospetti ma non i piani di costruzione per i giocattoli che non vengono più prodotti da anni. 2008 Werner Haderer inizia ad Au la produzione Wisa-Gloria sulla base di piani di costruzione sviluppati in proprio. N on c è nulla che non abbia fatto: a 21 anni l esame di maestria e la fondazione di un impresa che costruisce qualsiasi cosa dalla piegatura, foratura, tornitura, fresatura e saldatura del metallo. È così che nascono complementi d arredo (LongLife), pareti insonorizzate e divisorie costruite in acciaio e riempite a pietra (Swiss Wall), il palco del festival di Bregenz oppure giocattoli, nel cui marchio registrato Haderer ha fuso insieme due delle sue più grandi passioni: sua moglie Daniela e il suo impegno per la solidità: «Danis Kindergartenqualität» è sinonimo di giocattoli robusti, indistruttibili, proprio come la fiducia ispirata da questa super coppia. Lui porta i pantaloni in casa, lei, con i suoi capelli rosso fuoco, è un icona perfetta della filosofia aziendale: dinamismo, voglia di avventura, passione, «lavoro duro» ma anche una sana porzione di stabilità, senza la quale il nostro marchio di giocattoli della tradizione svizzera Wisa-Gloria sarebbe già nel tritacarne della storia contemporanea. «Se sopra c è scritto Svizzera, allora la Svizzera deve esserci anche dentro», postula il quarantottenne. Il suo modo di pronunciare queste parole, nel dialetto del Vorarlberg, che non dimentica nonostante lavori e viva da più di 15 anni in Svizzera, la dice lunga: è vero che gli immigrati sono i migliori rappresentanti della nostra terra, i promotori più efficaci e i propagandisti instancabili della swissness. «Ciò che mi succede qui da noi», afferma Haderer da fabbro diplomato, battendo il pugno sul tavolo, «non lo capisco!» Improvvisamente, il mondo soave di quei giocattoli graziosi si allontana; la bici rossa e il cavalluccio a dondolo, il carrellino scricchiolante in legno e la chiocciola a dondolo che fanno scintillare gli occhi dei bambini sono su un universo lontano; dietro gli occhiali sottili, le pupille di Haderer luccicano, sprizzano e brillano; l uomo tuona: «Ma noi non lo accettiamo!» Una volta, un giornalista gli chiese ingenuamente se la provenienza svizzera fosse un vantaggio per Wisa-Gloria. «Ma cosa va pensando!», rispose Haderer adirato, «in Svizzera no, assolutamente, anzi rappresenta un ostacolo. I prodotti nazionali in Svizzera sono considerati prima di tutto fuori moda, tradizionali, polverosi, in secondo luogo, troppo costosi, anche se non è vero e, in ultimo, nessuno crede che siano costruiti in Svizzera.» Ognuno di questi è un pezzo unico fatto a mano, anche la classica bicicletta rossa, con sella in legno di faggio cresciuto nella regione e gomme in granulato bianco, è costruita ad Au, sulla Zingerstrasse, nel Canton San Gallo. Costa 199 franchi e dura una vita. Per un brevissimo lasso di tempo, anche Haderer sembra rassegnato quando dice: «Tutti nella mia ditta lavorano con passione. Ma con un fatturato così basso l attività non è più accettabile neanche per una sola persona.» Ma il successo arriverà comunque; talvolta basta poco, il costruttore sente in qualche modo la verve dietro al marchio, la potenza, la spinta «quando, cioè, lanceremo il prodotto giusto al momento giusto.» Eccolo dunque, a escogitare sempre nuove idee. Di tanto in tanto, riaffiora il pessimismo: «Tengo molte conferenze in Svizzera. Iniziano sempre allo stesso modo, con la mia domanda al pubblico: Chi pratica lo sci tra di voi? Tutti alzano la mano. Seconda domanda: E chi indossa sci svizzeri? Quasi tutti abbassano le mani e io continuo: Ecco, siamo al cuore del problema di Wisa-Gloria.» Haderer, tuttavia, sa che attirare l attenzione è fondamentale e s impegna molto affinché il marchio Wisa- Gloria goda di considerazione. Alla Fiera dei milionari di Vienna ha esposto recentemente un triciclo in oro 24 carati con sella in microfibra e catarifrangenti in diamanti; arabi e russi hanno mostrato un forte interesse per questo pezzo da 20 000 franchi. Ultimamente, in Giappone ha iniziato a pubblicizzare la Svizzera del Cervino e dei rifugi alpini, la Svizzera globalizzata come la porta per un nuovo reame. I profeti sono partiti dal Vorarlberg e sono venuti in Svizzera per preservare Wisa-Gloria dal declino. «Non siamo quelli che vogliono rivoluzionare il mondo», dicono a tale riguardo Daniela e Werner Haderer. «Vogliamo che mantenga la sua attuale varietà.» SWISSLIFE Primavera 2013

1918 Fondazione della fabbrica meccanica Pignons SA a Ballaigues (VD). Fornisce componenti alle fabbriche di orologi. 1944 L azienda costruisce la sua prima macchina fotografica, l Alpa-Reflex, modello C e, fino alla fine degli anni 60 si impone come produttore leader di macchine fotografiche reflex. 1990 L impresa non ha alcuna possibilità contro i bassi prezzi della concorrenza estera e deve dichiarare il fallimento. L ultimo modello costruito è l Alpa 11. 1996 Thomas Capaul e Ursula Weber acquistano i diritti del marchio Alpa ed espongono la loro prima macchina fotografica di medio formato alla fiera Photokina di Colonia: Alpa 12 WA (grandan golo) e Alpa 12. 2000 Le macchine fotografiche Alpa 12 sono precursori dell utilizzo del dorso digitale. 2007 Capaul e Weber trasformano la loro impresa in una società per azioni della quale, ancora oggi, detengono la maggioranza. 2010 Alpa lancia il supporto per iphone da montare sulla macchina fotografica; esso consente di utilizzare l iphone con funzione di mirino. 2012 La serie di macchine fotografiche Alpa 12 comprende sei modelli. In autunno viene lanciata l Alpa 12 FPS, una «cassetta degli utensili aperta», a detta del costruttore. Si è trattato ben 15 anni fa di una fusione fra testa e braccia; «loro due» uniti, da quel momento in poi, anche nel lavoro. «In comune avevamo», afferma Ursula Capaul, «la gioia per ogni forma di tecnologia.» «E la ricerca, completa Thomas Weber, «della massima soddisfazione proveniente dagli oggetti costruiti.» Tanto impegno, passione e volontà di affermarsi si ravvisa nelle voci della coppia che racconta la propria storia, assistita da un diplomato in economia e banchiere, André Oldani, di ben venti anni più giovane e che gestisce l azienda in qualità di terzo partner. Azienda? Non c è nulla di consueto in Alpa of Switzerland: il trio non produce semplicemente macchine fotografiche, costruisce prodotti inimitabili del momento immortalato. Medèn ágan (nessun eccesso): questo detto in greco antico scolpito all entrata del tempio di Apollo a Delfi rappresenta anche il pensiero ispiratore dei tre. Nessun eccesso ma il meglio che si possa chiedere a un idea, alla qualità, al materiale e alla produzione. La riduzione all essenziale, la funzionalità posta al centro, lo strumento come bene più alto della proverbiale creazione di valore. «Costruiamo utensili», confermano gli imprenditori che, attualmente, seguono un percorso innovativo insieme a pochi collaboratrici e collaboratori a Zurigo e che, in passato, hanno venduto al fotografo francese Raymond Depardon oggi uno dei fondatori della rinomata agenzia fotografica Magnum la prima Alpa 12WA costruita con le loro mani. Era il 1998. Tuttavia, la storia di Alpa of Switzerland inizia ottant anni prima nel Giura vodese, dove la Pignons SA di Ballaigues inizia la propria attività nel 1918. Nel 1944, questo fornitore dell industria orologiera costruisce la sua prima macchina fotografica reflex. Nel 1965, l anno migliore della sua storia, Pignons vende 1 300 macchine in 12 mesi. Alla fine degli anni 80, Alpa si avvia però al declino; il futuro si chiama Ashai-Pentax, Nikon, Olympus, Canon e Sony, mentre a Zurigo la coppia Capaul-Weber sui 50 anni si pone questa domanda: era tutta qui, la nostra vita? Armonizzare cervello e braccia, creare qualcosa da soli, osare un nuovo inizio: quando Thomas Weber, grafico e psicologo, e Ursula Capaul, insegnante ed etnologa, leggono del fallimento di Pignons SA, non hanno dubbi: ecco l occasione! Ursula Capual ritiene che sia stata l antica fama di Alpa a spronarli e la volontà di salvare il marchio. Nel frattempo, dal cartone creano i primi modelli della loro macchina fotografica. Doveva essere qualcosa di nuovo, di esclusivo, di essenziale: per l appunto: medèn ágan. Un miracolo della meccanica, senza eccessi. La rinascita di Alpa of Switzerland è una storia del tutto particolare, raccontata da Thomas Weber: Dopo esserci guardati attorno a Ballaigues, abbiamo capito: volevamo solo il marchio. Abbiamo scritto, telefonato, senza mai ricevere alcuna risposta. Allora abbiamo pensato che gli svizzeri francesi non ci volessero e che potevamo fare ciò che volevamo. Nel 1994 la coppia soggiorna non lontano da Ballaigues. Durante una passeggiata alla fabbrica, scopre, guardando attraverso una finestra, che nel padiglione c è ancora tutto: macchine, materiale di lavoro, cartelloni pubblicitari. Ci chiedemmo: come mai si comportano così con noi? Allora, ci venne l idea: dobbiamo diventare creditori dell impresa fallita! In questo modo non ci potranno più ignorare! Visto l elenco dei creditori, i due chiamarono un impresa che vantava ancora un credito da Pignons SA, lo acquisirono presso la ditta in bancarotta e scrissero all ufficio d esecuzione e dei fallimenti che a loro, titolari legittimi di questo credito, spettava ancora del denaro. Poi le cose andarono velocemente. Ci invitarono a una vendita all asta dedicata esclusivamente al marchio proprio quello che ci interessava. Ci venne chiesto se volevamo offrire di più rispetto all offerta formulata dalla famiglia dei titolari. Era ovvio e ci eravamo recati all asta per quel motivo! Evidentemente nessuno aveva previsto che ci saremmo presentati. Ancor meno, che il 29 febbraio 1996 avremmo anche pagato. A questo punto, avevano il marchio. Morale della favola: tutto è possibile con la passione e il lavoro. Appunto medèn ágan: senza eccessi.