SIUSA Sistema Informativo Unificato Sovrintendenze Archivistiche



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SIUSA Sistema Informativo Unificato Sovrintendenze Archivistiche 6 SCHEDA DI RILEVAZIONE - SOGGETTO PRODUTTORE ENTE 2 Codice Ente Denominazione Denominazione parallela Congregazione di Carità di Cene Sede Cene Descrizione Aspetti storico-istituzionali Profilo istituzionale della Congregazione di Carità SIUSA (1862-1937) CIVITA (1803-1937) [Inventario 2002], pp. 415-417: In una lettera del 10 ottobre 1863 di risposta alla Prefettura sulla redazione dello statuto e dei regolamenti (in attuazione della legge 3 agosto 1862 sulle opere pie) si sostiene che l'opera pia di Cene risulta da "atti d'ufficio" anteriore al 24 aprile 1453, che in quel secolo possedeva beni stabili e mulini ed era sempre stata denominata Misericordia di Cene (v. b. 5, fasc. 12). Nel "Libro dell'estimo del Comune" del secolo XVI, in precedenza presente nell'archivio comunale, ora scomparso, il reddito del Luogo Pio Misericordia ammonta nel 1598 a L. 19,92 (2). Risulta da tempo che chiunque vuole partecipare al beneficio della Misericordia e dei beni comunali deve dichiarare con atto pubblico di essere originario del paese e versare una somma di denaro alla stessa Misericordia. Tale consuetudine risulta in vigore almeno fino al 1790. Un indicazione più precisa sul suo reddito e della sua amministrazione vengono forniti negli atti della visita apostolica di S. Carlo Borromeo del 1575: La Misericordia di Cene ha un reddito annuo di 16 some e 6 staia di frumento, 3 some di miglio e libbre 521 in denaro. I tre presidenti che la governano sono eletti dalla comunità, la stessa comunità elegge un tesoriere, che presta garanzia e riscuote i redditi e poi li distribuisce secondo il comando dei presidenti e deve tenere la registrazione dei conti. Ogni anno si da a ciascuno, indistintamente una libbra di sale e 16 di frumento; il rimanente reddito si distribuisce fra i miserabili. Un profilo pressoché identico viene descritto nel 1596 nella relazione del Capitano Zanne Da Lezze. Prima della legge istitutiva delle congregazioni di carità (decreto 21 dicembre 1807) l'opera era amministrata da tre sindaci, nominati annualmente dal consiglio comunale e scelti fra i padri di famiglia originari. Successivamente i membri dell'amministrazione, in numero da tre a cinque, sono nominati dall'autorità governativa e di norma comprendono un sindaco, il primo deputato comunale e il parroco. L'amministrazione è Pag. 1

sempre stata assistita da un segretario nominato dalla stessa e dotata di un esattore. Il consiglio di amministrazione si riunisce e delibera ogni ultimo giovedì del mese presso un locale della sede. Stabilisce principalmente l'ordinaria elargizione di elemosine e gli oggetti che di volta occorre affrontare. Le elemosine si distribuiscono mediante biglietti a stampa, le ordinarie ogni primo giovedì del mese e le straordinarie durante il mese da un amministratore. Queste ultime sono rivolte agli infermi in condizione di povertà e sono limitate a quanto consente la rendita della Congregazione di Carità. La Congregazione di Carità, istituita nel 1807, in prosecuzione della Pia Misericordia è un ente di assistenza e beneficenza sostenuto con donazioni e lasciti. Cura gli interessi dei poveri e ne assume la rappresentanza legale davanti all'autorità amministrativa e giudiziaria; amministra gli istituti ed i beni che le sono assegnati per elargire le rendite secondo la legislazione vigente, gli statuti e le tavole di fondazione; assiste e cura gli orfani ed i minorenni abbandonati, i ciechi ed i sordomuti poveri. Altra attività erogata è la cucina economica, avviata a seguito della circolare prefettizia 19 febbraio 1906 n. 230 e 26 marzo 1908 n. 324. Consiste nell'erogazione di minestre preparate secondo i regolamenti sanitari gratuitamente ai poveri del paese, ai bambini poveri dell'asilo e delle scuole, ai pellagrosi e a pagamento per gli altri adulti. Fonte e sostentamento dell'istituto sono le somme assegnate da enti pubblici (comune, istituti di credito) e le rendite dei beni donati o lasciati da privati genericamente ai poveri anche quando non venga determinato l'uso o l'istituto di beneficenza destinatario. Sovrintende al conseguimento degli scopi delle opere pie poste sotto la sua dipendenza con i redditi derivanti dal patrimonio di ciascuna di esse il cui ammontare è determinato nei rispettivi inventari e bilanci. E' amministrata da un presidente, carica assunta dal sindaco o dal parroco e da quattro amministratori nominati dal Comune; è dotata di un proprio statuto, dispone di un segretario e di un tesoriere per la gestione rispettivamente della corrispondenza e della contabilità. Rispetto alle misericordie ed altre opere pie le congregazioni di carità sono sottoposte ad un maggiore controllo da parte dell'autorità civile con l'obbligo dell'approvazione governativa dei bilanci. Nel 1827 il Regno Lombardo Veneto riorganizza le Congregazioni di Carità con l'istituzione del Luogo Pio Elemosiniero. In conseguenza dell'aggregazione avvenuta nel 1810 del comune di Cene a quello di Gazzaniga con decreto napoleonico 31 marzo 1809, anche la Congregazione di Carità segue la stessa sorte. Riacquista la propria autonomia amministrativa nel 1816 conseguentemente a quella del comune (3). Nel 1862 in attuazione di quanto previsto dell'art. 26 della Legge 3 agosto 1862 viene eretta in ente morale. Il regolamento d'amministrazione e d'ordine interno viene approvato nel 1871. La legge n. 6972 del 17 luglio 1890 conferma il controllo amministrativo della Congregazione di Carità sulle opere pie e di beneficenza del territorio. La denominazione di Misericordia Vecchia o Vecchia data e Misericordia Nuova o Nuova data appare agli inizi del secolo XX per distinguere rispettivamente i fondi ereditati da Bernardo Fanti (4) da quelle avuti in precedenza. Nel 1924 le entrate patrimoniali ammontano a L. 24.628, nel 1930 a L. 200.610 circa di cui L. 50.610 in fabbricati e L. 150.000 in fondi rustici mentre l'entrata patrimoniale effettiva è superiore a L. 21.000. Legati Un legato per la dispensa del sale risale 'ab immemorabili' all'epoca in cui viene costituito il primo patrimonio della Misericordia di Cene, probabilmente prima del secolo XV, per volontà dei capifamiglia del comune. Annualmente veniva distribuita mezza libra, circa 400 grammi, di sale ad ogni persona che risiedeva stabilmente in Cene. Con testamento olografo del 30 maggio 1773 don Giovanni Maria Gallizioli, già parroco di Cene dona alla Misericordia una rendita annua da utilizzare per il mantenimento di una scuola per i bambini più poveri di Cene e nel caso questo non fosse possibile dispone che venga destinata ai poveri e infermi. Fissa inoltre le caratteristiche della scuola, la sua durata, le limitazioni, il compenso per il maestro e la composizione della commissione esaminatrice del profitto scolastico. Pag. 2

Una rendita a beneficio dei poveri infermi e ammalati in genere del comune riconosciuti tali dal parroco proviene dalla donazione di Rocco Bortolotti fu G. Battista (30 aprile 1778), di L. 4276,86. Un'altra rendita viene dal lascito di Bernardo Capitanio fu Gaetano (13 aprile 1793) ed è destinata all'istruzione delle ragazze povere e a poveri infermi sussidiati a domicilio ad esclusione di quelli che desiderano il ricovero nell'ospedale di Bergamo per i quali si paga la corrispondente dozzina. La nomina della maestra deve essere approvata dal parroco. Maria Eleonora Capitanio, vedova di Rocco Bortolotti, con testamento del 14 gennaio 1797 nomina erede universale di tutta la sua sostanza (L. 900) la Misericordia di Cene con l'obbligo di utilizzare il reddito annuale per pagare una maestra che faccia scuola alle ragazze povere di Cene. La rendita annuale del lascito di Bernardo Fanti fu G. Battista (19 agosto 1856 e 10 novembre 1857) la più consistente, è destinata anch'essa ai poveri vecchi e infermi di Cene con l'obbligo di versare alla Fabbriceria Parrocchiale L. 174 per la solennità della B. V. del Rosario e per la celebrazione di messe. Le rendite del lascito Fanti vengono poi destinate al mantenimento della futura casa di ricovero. Al termine di ogni anno viene compilato il conto di ogni legato da parte dell'esattore con l'obbligo dello scosso e non scosso. Gli stabili sono affittati con contratti della durata di nove anni mediante asta pubblica. I sussidi Secondo quanto previsto nel regolamento amministrativo e interno della Congregazione di Carità del 1867 la determinazione dei sussidi in denaro e in natura viene fatta dall amministrazione ogni anno nel mese di settembre compilando un elenco nominativo dei poveri. La distribuzione dei sussidi avviene per mezzo di buoni staccati da un registro il primo giorno di ogni mese. Consistono in una somma di denaro (L. 2800 nel 1867) da distribuire in tante elemosine di denaro ordinarie e straordinarie. Le ordinarie sono dispensate ogni primo giovedì del mese in base all elenco che verrà stabilito dall0amministrazione nell ultimo giovedì del mese antecedente e le straordinarie sono dispensate durante il mese dal presidente o da uno dei membri dell amministrazione alle famiglie povere che per malattia o per altra disgrazia risultano meritevoli di tale sussidio limitatamente ad un somma non maggiore di L. 10 per ciascuna famiglia (5). Per i sussidi da erogare sulla base del Legato Rocco Bortolotti ai poveri specialmente ammalati è il parroco a emettere un biglietto con indicazione di quanto gli deve essere riconosciuto in elemosina. Sono considerati poveri tutti coloro che per l età avanzata o per infermità sono inabili al lavoro, gli orfani in età minore o comunque incapaci di procurarsi un mantenimento, le vedove con figli anche non in grado di mantenersi, i padri di famiglie numerose che non dispongono di un reddito sufficiente al mantenimento delle stesse ad esclusione di colo che sono dediti all ozio e all ubriachezza. In via eccezionale sono sussidiati anche i padri di famiglia che per sopravvenute disgrazie o malattie acuto od altro simile sono bisognosi di soccorso. I forestieri possono essere ammessi al beneficio dei sussidi dopo 10 anni di domicilio stabile nel comune. Commissaria Cassera Fondata dal Legato di Santo Cassera de' Ambrosini fu Pietro, con testamento 20 maggio 1748, in favore del parroco pro tempore di Cene, con oneri di messe in suffragio della sua anima e diritto di patrimonio ecclesiastico dei discendenti Cassera. E amministrata dal parroco e dal più anziano della stessa famiglia Cassera. La Commissaria (o Cappellania) passata in eredità al beneficio parrocchiale non è soggetta alla tassa di manomorta in quanto non è stata demanializzata. Sono presenti in archivio solo due atti ottocenteschi riguardanti un affrancazione di capitale e il registro delle iscrizioni, rinnovazioni e trasformazioni ipotecarie dei capitali a credito. Non è chiara la relazione fra la Commissaria e la Congregazione di Carità ma è certo che la prima non è connessa in alcun modo all amministrazione della Pag. 3

Congregazione di Carità. Per tali ragioni questi atti sono stati restituiti alla Parrocchia di S. Zenone di Cene dove si conservano il testamento del fondatore ed altri atti della Commissaria. A testimonianza della loro presenza sono state redatte ugualmente le schede descrittive e collocati due fascicoli di rimando in una sottoserie degli atti patrimoniali della Congregazione di Carità mantenendoli in tal modo separati dalle altre serie. (2) Vedi nell'introduzione alla statuto del 1882. (3) Vedi in archivio comunale b. 17, fasc. 1. In conseguenza dell'aggregazione il comune rimane debitore verso la Congregazione di Carità di una somma di denaro. (4) Casniolo Basso, Garimonda, Campo al Corno, Campi Matti, Cedrina ed altri; vedi nella Sezione Serie particolari la serie Registri catastali dei beni immobili. (5) Un sussidio maggiore viene riconosciuto solo in casi eccezionali e previe deliberazione dell amministrazione. Data di esistenza Condizione giudirica Data (aaaa/mm/gg) 1807 (1) Data (aaaa/mm/gg) 1937 (2) (1) Con il decreto 21 dicembre 1807 le misericordie e le altre opere pie vengono riunite nella Congregazione di Carità. (2) Per effetto della legge n. 847 del 1937 le Congregazioni di Carità cessano di esistere e vengono incorporate negli ECA Ente Comunale di Assistenza. Condizione giudirica privato Data (aaaa/mm/gg) 1807 Data (aaaa/mm/gg) 1937 Tipologia ente Tipologia ente Ente di assistenza e beneficenza Data (aaaa/mm/gg) 1807 Pag. 4

Data (aaaa/mm/gg) 1937 Eventuali altre denominazioni Cronologia Intestazione di autorità Intestazione di autorità parallela Norme di riferimento Elenco dei complessi archivistici prodotti Archivio della Congregazione di Carità di Cene Misericordia di Cene Tipo di relazione precedente Data (aaaa/mm/gg) Data (aaaa/mm/gg) 1807 (1) (1) Con il decreto 21 dicembre 1807 le misericordie e le altre opere pie vengono riunite nella Congregazione di Carità. Tipo di relazione Ente Comunale di Assistenza di Cene successore Pag. 5

Data (aaaa/mm/gg) Data (aaaa/mm/gg) 1937 (1) (1) Per effetto della legge n. 847 del 1937 le Congregazioni di Carità cessarono di esistere e furono incorporate negli ECA Ente Comunale di Assistenza. Bibliografia Maironi Da Ponte Giovanni, Osservazioni sul Dipartimento del Serio presentate all'ottimo vice-presidente della Repubblica italiana F. Melzi d'eril, Bergamo, Natali, 1803, che dedica all'assistenza il capitolo XXII ("Stabilimenti di pubblica beneficenza", pp. 145-175) e il capitolo XXIII ("Alcuni luoghi di pubblica beneficenza nell'ex- provincia Bergamasca", pp. 175-184). Cenni storici sugli Stabilimenti di beneficenza provinciali di Bergamo, appendice al "Progetto di sistemazione amministrativa degli stabilimenti provinciali di beneficenza in Bergamo", Atti del Consiglio Provinciale, sessione autunnale, Bergamo, 1862. Fappani Antonio, Beneficenza ed assistenza nei secoli XIX e XX, in "Storia di Brescia", Brescia, Treccani degli Alfieri ed. Morcelliana, 1964, vol. VI, pp. 639-650. Peruta Franco, Le opere pie dall'unità alla legge Crispi, in Il Risorgimento. Rivista di storia del Risorgimento e di storia contemporanea, 1991, n. 2-3, p. 191 ss.. Magri Renato, Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, Edizioni Ica 1992. Gelfi Mauro, Cesare Fenili, Economia, società e assistenza a Bergamo nel secolo XIX, inedito, stampa da pc, pp. 48, Centro studi e ricerche Archivio Bergamasco, Bergamo 1995. Comune di Cene, Archivio comunale. Inventario, vol I: Archivio storico e di deposito del Comune di Cene. 1353-1985, vol II: Archivi aggregati, a cura di S. Del Bello, 2002, stampa da pc, (lettera della SAMI di approvazione del 31/03/2003, prot. 1506/VIII.3). [Inventario 2002] Fonti Compilatore Sergio Primo Del Bello Data 3 agosto 2004 Pag. 6