REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI RACCOLTA - SMALTIMENTO DEI RIFIUTI URBANI PERICOLOSI. Art. 1 - Oggetto del Regolamento



Documenti analoghi
CITTA DI NOVI LIGURE REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI RACCOLTA E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI URBANI PERICOLOSI

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE E L UTILIZZO DELL ECOCENTRO

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA A DOMICILIO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI E DEI BENI DUREVOLI DI CONSUMO AD USO DOMESTICO

TITOLO III 4 TRASPORTO, STOCCAGGIO E SMALTIMENTO DEFINITIVO DEI RIFIUTI URBANI PERICOLOSI 4 ART DISPOSIZIONI 4

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEI SERVIZI DI RACCOLTA E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

REGOLAMENTO TUTELA IGIENICO-SANITARIA SERVIZIO SMALTIMENTO RIFIUTI

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI

REGOLAMENTO PER LA TUTELA IGIENICO-SANITARIA DEL SERVIZIO PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI 2 ART. 1 - OGGETTO DEL REGOLAMENTO 2 ART.

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA GESTIONE E L UTILIZZO DEL CENTRO DI RACCOLTA


REGOLAMENTO PER LA GESTIONE E L USO DELLA PIATTAFORMA PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI URBANI

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI...

Le problematiche dei rifiuti in azienda e la nuova classificazione

COMUNE DI CASALE CORTE CERRO

ISOLA ECOLOGICA ARECHI Regolamento di gestione

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA

REGOLAMENTO D USO DELLA DISCARICA COMUNALE PER RIFIUTI INERTI

Verifiche ispettive e controlli nella gestione dei rifiuti

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL CENTRO DI RACCOLTA DEI COMUNI DI ZOLA PREDOSA E CASALECCHIO DI RENO E PER L ATTRIBUZIONE DI PREMI PER LA RACCOLTA

SOSTANZE PERICOLOSE. rispettate le dosi consigliate dal produttore. È utile quindi utilizzare dei sistemi di dosaggio.

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PROCEDURE PROCEDURA E. Procedura stoccaggio e smaltimento rifiuti speciali

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art.

COMUNE DI VERDELLO PROVINCIA DI BERGAMO ORDINANZA N. 8 DEL

ALLEGATO 2 PG Gestione del servizio pubblico di raccolta

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

COMUNE DI REZZO (IM)

ELABORATO 2 - UTILIZZO DI BENI, STRUTTURE E SERVIZI DI TERZI

PROPOSTA DI ORDINANZA N. 35 DEL 18/07/2007

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI A DENARO E A MATERIA


AMBIENTE E AGRICOLTURA

Appendice 2 Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES)

COMUNE di CICAGNA. Registro Generale n. 1 ORDINANZA DEL SINDACO N. 1 DEL

Tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori, in particolare neoassunti, somministrati, stranieri

COMUNE di MALAGNINO PROVINCIA DI CREMONA

Regolamento comunale per la gestione dei conferimenti alla stazione ecologica attrezzata

GESTIONE DEI RIFIUTI DI LABORATORIO

PROCEDURA DI OMOLOGA DI UN NUOVO RIFIUTO PRESSO L IMPIANTO DI DEPURAZIONE CO.R.D.A.R. VALSESIA S.P.A.

PROVINCIA DI TERNI SETTORE AMBIENTE E DIFESA DEL SUOLO

LINEE DI INDIRIZZO PER I COMUNI

PIANO FINANZIARIO DEL SERVIZIO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI ANNO 2015

L attuazione in Italia della Direttiva Pile e Accumulatori Quali oneri, scadenze e adempimenti a carico delle aziende

Gestione dei Rifiuti

Il sottoscritto. Titolare della Ditta. Legale Rappresentante della Ditta con sede legale nel Comune di località Via...n... CAP.Prov...

RSA RUMORE. Settore 6 - Ambiente e Mobilità - Ufficio Tutela e Sostenibilità Ambientale

COMUNE DI LOIRI PORTO SAN PAOLO PROVINCIA DI OLBIA TEMPIO. Regolamento della manifestazione Mercatino dell usato non professionale

FINI DELL APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 11 DEL DECRETO LEGGE 31 AGOSTO 2013, N

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

COMUNE DI VENEGONO SUPERIORE

REGOLAMENTO PER L USO DEI PARCHEGGI PUBBLICI A PAGAMENTO NON CUSTODITI. Allegato alla deliberazione di Consiglio Comunale n.

CAPITOLO 2 - NORMATIVA GENERALE DI RIFERIMENTO

Funzione Commessa Tipo Rev. 00 Numero Progressivo

I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006

R E G I O N E P U G L I A

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento di gestione della stazione ecologica

proposta di legge n. 15

COMUNE DI VILLENEUVE

COMUNE DI ENNA REGOLAMENTO DEGLI AGENTI CONTABILI DEL COMUNE DI ENNA

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Circolare N.171 del 21 dicembre 2011

MyMax PROCEDURA QUALITA Gestione Rifiuti PQ08Pa Ed. 0 Rev. 0 - Pag. 1 di 6

COMUNE DI CAVEDINE. Provincia di Trento REGOLAMENTO D USO DELLA DISCARICA DI MATERIALI INERTI IN LOC. FABIAN - C.C. LAGUNA MUSTE.

SCHEMA DI CONTRATTO ESTIMATORIO PER CONTO DEPOSITO. Articolo 1 Oggetto del contratto

REGOLAMENTO SUL DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI DELL UNIVERSITA TELEMATICA e-campus

D. LGS 81/2008. Oggetto della valutazione dei rischi

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI

SMALTIMENTO RIFIUTI SMALTIMENTO RIFIUTI SERVIZIO DI GLOBAL SERVICE NON TECNOLOGICO. Consorzio S.G.M. Il Presidente (Massimo Milone) COMMITTENTE:

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO

AUTORIZZAZIONI NUOVI IMPIANTI DI SMALTIMENTO E RECUPERO RIFIUTI

COMUNE DI CASTELLO TESINO Provincia di Trento REGOLAMENTO COMUNALE PER LA PULIZIA DEI CAMINI

Il DPCM 20 dicembre 2012 e la struttura del nuovo modello di dichiarazione ambientale. Rosanna Laraia

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO

Articolo di Legge violato - tabella comparata -

REGOLAMENTO VOLONTARIATO COMUNALE

La gestione dei rifiuti

Art. 1 Campo di applicazione

AMBIENTE - ETICHETTATURA, IMBALLAGGIO E TRASPORTO DEI RIFIUTI DI CEMENTO-AMIANTO

REGOLAMENTO PER IL NOLEGGIO CICLI, CICLOMOTORI A DUE E TRE RUOTE, MOTOCICLI E QUADRICICLI PER IL TRASPORTO DI PERSONE

Come ogni anno, la scadenza per la presentazione del MUD è il 30 aprile PRINCIPALI NOVITA DEL MUD 2016

Allegato II. La durata ed i contenuti della formazione sono da considerarsi minimi. 3. Soggetti formatori e sistema di accreditamento

Il Preposto nella scuola

REGOLAMENTO PER LE ATTIVITÀ DI PHONE CENTER ED INTERNET POINT

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA ART. 1

CONSULAMBIENTE S.A.S. DI FRACASSETTI LUCIANO & C. CONSULENZE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO, IGIENE INDUSTRIALE ED AMBIENTE NFORMATIVA NOVITA ADR 2015

Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari PROTEZIONE DELL AMBIENTE

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8

Luogo residenza prov. c.a.p. Indirizzo n. Tel. Fax

Comune di Cortazzone

31/03/2012 Fortunato Silvio Tangorra Valerio 3A Itis Albert Einstein, Roma

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI

LINEE GUIDA PER Il FINANZIAMENTO DI AREE ATTREZZATE DESTINATE ALLA VENDITA DIRETTA DI PRODOTTI AGRICOLI IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 19

Regione Autonoma Valle d Aosta COMUNE DI GRESSAN

COMUNE DI FAVARA (Provincia di Agrigento)

Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

Comune di. Luogo di nascita: Comune Provincia Stato

LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE

Transcript:

REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI RACCOLTA - SMALTIMENTO DEI RIFIUTI URBANI PERICOLOSI Art. 1 - Oggetto del Regolamento Art. 2 - Definizione e classificazioni dei rifiuti Art. 3 - Definizione e natura dello smaltimento Art. 4 - Criteri e modalità di conferimento e raccolta Art. 5 - Criteri e modalità di trasporto Art. 6 - Fasi di stoccaggio provvisorio, trattamento - smaltimento Art. 7 - Attività di competenza del Comune Art. 8 - Attività di competenza del Consorzio Art. 9 - Attività di competenza dei produttori di rifiuti urbani pericolosi Art. 10 - Divieti ed obblighi Art. 11 - Ordinanze contingibili ed urgenti Art. 12 - Controlli Art. 13 - Violazione delle norme regolamentari - sanzioni amministrative Art. 14 - Efficacia del presente Regolamento Rƒ Art. 1 - OGGETTO DEL REGOLAMENTO Il presente Regolamento ha per oggetto la disciplina dei sevizi di smaltimento dei rifiuti urbani pericolosi, così come definiti al successivo art. 2, nel territorio del Comune di Facente parte del Consorzio di Smaltimento dei Rifiuti Solidi Ovadese Valle Scrivia. Viene adottato ai sensi dell art. 8 del D. P. R. 915/82 dell art. 3 della legge 441/1987 ed in riferimento della Circolare del Presidente della Giunta Regionale della Regione Piemonte 10/ECO del 27 luglio 1988. 1

Art. 2 - DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI Sono da intendere rifiuti urbani pericolosi, i rifiuti elencati dalle disposizioni tecniche del D. P.R. 915/82 (Delibera 27/7/1984) e qui di seguito meglio definiti, provenienti da fabbricati ed insediamenti civili in genere e giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico. Le tipologie classificate dalle norme di legge vigenti sono: a) Batterie e pile b) Prodotti farmaceutici c) Prodotti e relativi contenitori etichettati con il simbolo T e/o F (a) Batterie e pile. Si devono intendere come batterie e pile le comuni batterie e pile di comune uso domestico (per orologi, sveglie, radio, registratori, giocattoli, bilance) ; non rientrano in tale categoria gli accumulatori per autoveicoli o veicoli a motore o di uso industriale. Le batterie e le pile rientranti nella categoria dei rifiuti urbani pericolosi sono sia del tipo a bottone che del tipo a stilo o similari. (b) Prodotti farmaceutici. Si considerano in questa categoria solo i farmaci (medicinali) scaduti o non più utilizzati da utenze domestiche. Rientrano in tale categoria anche gli aghi e le siringhe abbandonati in luoghi pubblici o con accesso al pubblico. Non rientrano in questa categoria: 1. Le giacenze di farmaci nelle farmacie, nei magazzini, presso grossisti e/o attività commerciali; 2. I farmaci derivanti da strutture sanitarie pubbliche e private (ospedali, case di cura, ambulatori, studi medici 3. e dentistici) ; 4. I farmaci provenienti da industrie farmaceutiche o dagli insediamenti in cui vengono prodotti. (c) Prodotti e relativi contenitori etichettati con il simbolo T e/o F. Si tratta di prodotti confezionati secondo la normativa in materia di classificazione ed etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi: facilmente infiammabili: simbolo con una fiamma stampata in nero su sfondo giallo - arancione (corrispondente al tipo F ) ; tossico: simbolo con un teschio su tibie incrociate stampato in nero su sfondo giallo arancione (corrispondente al tipo T ). Si tratta di prodotti e relativi contenitori solo di origine domestica quali ad esempio: preparati a base di alcool etilico diluenti smacchiatori solventi cere vernici smalti alcuni presidi sanitari (diserbanti, pesticidi, antiparassitari). Sarà da considerare come tossico e/o infiammabile ogni altro prodotto etichettato come tale dai successivi aggiornamenti della normativa statale di settore ƒr Art. 3 - DEFINIZIONE E NATURA DELLO SMALTIMENTO Per smaltimento si intende il complesso delle attività sottodefinite: 1) Conferimento: le modalità secondo le quali i rifiuti vengono temporaneamente accumulati e successivamente consegnati al servizio di raccolta da parte del produttore. 2) Raccolta: 2

le operazioni di prelievo e collettamento dei rifiuti fino all accumulo in apposita attrezzatura o impianto. 3) Spazzamento: le operazioni di rifiuti giacenti sulle strade ed aree pubbliche, o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico e sulle rive dei fiumi. 4) Cernita: le operazioni di selezione dei materiali di rifiuto, ai fini del riciclaggio, riutilizzazione o recupero degli stessi; 5) Trasporto: le operazioni di trasferimento dei rifiuti da attrezzatura o impianto al luogo di trattamento; 6) Trattamento: le operazioni di trasformazione necessarie per il riutilizzo, la rigenerazione, il recupero, il ricircolo, l innocuizzazione, l ammasso, il deposito e la discarica sul suolo o nel suolo dei rifiuti in impianti ad interramento controllato. Art. 4 - CRITERI E MODALITÀ DI CONFERIMENTO DEI RIFIUTI URBANI PERICOLOSI I Comuni devono invitare i cittadini a conferire i rifiuti urbani pericolosi in appositi contenitori collocati in punti determinati ubicati presso i rivenditori abituali dei prodotti che danno origine ai rifiuti o presso le sedi comunali. I contenitori per la raccolta differenziata devono essere strutturati in modo tale da non consentire il recupero dei rifiuti già introdotti, da parte dei cittadini o altri soggetti non autorizzati dal Comune e da consentire lo svuotamento da parte solo ed esclusivamente del personale del servizio di raccolta. I contenitori devono essere strutturati in modo tale da tenere separate le varie tipologie di rifiuti. I contenitori devono essere costruiti in materiali compatibili e resistenti all azione dei rifiuti urbani pericolosi; devono essere a prova di rottura o manomissioni, incombustibili, nonché ancorati in modo tale che ne sia impedita l asportazione da parte di soggetti non autorizzati. I contenitori devono inoltre essere a tenuta in modo tale da contenere l eventuale percolato ed i liquidi che possono fuoriuscire. Il Comune richiederà alla ditta fornitrice idonea documentazione che certifichi la qualità e le caratteristiche dei contenitori. In particolare: Per le pile e batterie, i contenitori possono essere collocati sia presso centri commerciali, scuole, uffici comunali, centri sportivi, ospedali sia all esterno dove esistono altri contenitori per la raccolta differenziata. I contenitori per le pile e batterie devono consentire il conferimento e la raccolta separati dalle pile a bottone da quelle a stilo e similari. Per i prodotti farmaceutici, i contenitori devono essere posizionati presso farmacie, ospedali,, istituzioni sanitarie, sedi delle UU. SS. LL., uffici comunali; non devono essere collocati nelle scuole, nei centri ricreativi pubblici o all esterno, al fine di evitare il pericolo di asportazioni o manomissioni. Rƒ La raccolta delle siringhe o aghi abbandonati dovrà avvenire con servizio di raccolta differenziato rispetto ai farmaci scaduti ed agli altri rifiuti urbani pericolosi; tali rifiuti devono essere inseriti in contenitori a perdere, rigidi, con possibilità di chiusura ermetica tale da garantire la tenuta durante il trasporto. Per i prodotti e relativi contenitori etichettati con il simbolo T e/o F, i Comuni devono invitare a conferire in giorni determinati tali rifiuti a personale autorizzato dal Comune o dal Consorzio presso il centro mobile appositamente istituito o il centro di raccolta attrezzato nell area dell impianto della discarica consortile. Il Consorzio si doterà di un centro di raccolta provvisorio ove verranno convogliati i rifiuti urbani pericolosi raccolti presso i singoli Comuni. 3

L allestimento e la gestione del centro di raccolta devono seguire i seguenti criteri: assicurare la deposizione dei rifiuti in contenitori a tenuta tali da impedire la fuoriuscita di percolati; garantire la divisione delle tipologie di rifiuti (pile, batterie, medicinali, siringhe, tossici, infiammabili); i rifiuti tossici e infiammabili devono essere posti in contenitori separati secondo criteri di reciproca compatibilità; proteggere dagli agenti atmosferici, dalle intemperie; assicurare una buona aerazione nelle condizioni di sicurezza previste dalle leggi vigenti. Art. 5 - CRITERI E MODALITÀ DI TRASPORTO Il trasporto dei rifiuti urbani pericolosi dai singoli Comuni al centro di raccolta presso la discarica consortile, deve avvenire tramite gli automezzi del servizio di igiene urbana adeguatamente attrezzati; in ogni caso i rifiuti urbani pericolosi sul mezzo di trasporto devono essere tenuti divisi per tipologie e sul mezzo non devono essere presenti altre categorie di rifiuti. La frequenza del servizio di raccolta dovrà essere determinata in base ai quantitativi di materiali conferiti. Art. 6 - FASI DI STOCCAGGIO PROVVISORIO, TRATTAMENTO, SMALTIMENTO. 6.1. Stoccaggio provvisorio. Lo stoccaggio provvisorio deve essere attuato solo nelle aree ove sono ubicati gli impianti pubblici di smaltimento dei rifiuti urbani (impianti e/o discariche) e/o le stazioni di trasferimento pubbliche previste dal Piano Regionale dei rifiuti di cui all art.6 del D. P. R. 915/82. Nuove aree di stoccaggio provvisorio, esclusivamente realizzate all esterno degli impianti e/o discariche e/o stazioni di trasferimento per R. S. U. potranno essere previste ed autorizzate solo se previste nei programmi territoriali sulla raccolta differenziata di cui al Piano Regionale. Lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti urbani pericolosi dovrà essere condotto secondo le modalità ed i criteri generali stabiliti per i rifiuti tossico nocivi di cui al punto 4.1. delle disposizioni tecniche del D. P. R. 915/82. 6.2. Trattamento e smaltimento finale. Il trattamento e lo smaltimento finale di pile e batterie devono essere: trattamento di recupero; smaltimento presso discariche controllate di 2 categoria tipo C. Il trattamento e lo smaltimento finale dei prodotti farmaceutici è ammesso presso: impianti di termodistruzione che rispettino le depurazioni tecniche del D.P.R. 915/82 paragrafo 3.3.; discariche controllate di 2 categoria tipo C. ƒr Art. 7 - ATTIVITÀ DI COMPETENZA DEL COMUNE Lo smaltimento di aghi e siringhe deve avvenire presso: gli impianti di smaltimento dei rifiuti derivanti dalle strutture sanitarie di cui all art. 2, quarto comma, punto2) del D. P. R. 915/82; presso le discariche di 1 categoria previa sterilizzazione tramite autoclave. Il trattamento e lo smaltimento finale di prodotti e relativi contenitori etichettati T e/o F deve avvenire presso impianti e/o discariche per rifiuti tossici nocivi, debitamente autorizzati. 4

Compete obbligatoriamente al Comune l istituzione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani pericolosi. A tal fine i Comuni provvedono: all installazione degli opportuni contenitori secondo i criteri fissati al precedente art.4; alla sensibilizzazione della popolazione attraverso manifesti, incontri, assemblee, affinché avvenga il conferimento dei rifiuti negli appositi contenitori; alla valutazione dei quantitativi delle diverse tipologie di rifiuto conferite; alla gestione del servizio di raccolta; alla organizzazione ed alla gestione del servizio di trasporto del singolo Comune all area ove è ubicata la discarica consortile di Novi Ligure presso le infrastrutture di stoccaggio provvisorio. Art. 8 - ATTIVITA DI COMPETENZA DEL CONSORZIO Al Consorzio competono le seguenti prestazioni; l organizzazione delle infrastrutture per la raccolta e lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti secondo i criteri indicati al precedente art.6; l individuazione delle modalità (impianti ed enti) di trattamento e smaltimento dei rifiuti; l organizzazione del servizio di trasporto del materiale di stoccato in via provvisoria presso l area della discarica di Novi, al centro di trattamento - smaltimento; la stipula di una convezione con i singoli Comuni contenente tra l altro le apposite tariffe per i servizi offerti. Art. 9 - ATTIVITA DI COMPETENZA DEI PRODUTTORI DI RIFIUTI URBANI PERICOLOSI Competono ai produttori di rifiuti urbani pericolosi il conferimento degli stessi presso gli appositi contenitori installati dal Comune. Art. 10 - DIVIETI ED OBBLIGHI E assolutamente vietato gettare, versare e depositare abusivamente sulle aree pubbliche e private soggette ad uso pubblico di tutto il territorio comunale e nei pubblici mercati coperti e scoperti, qualsiasi rifiuto, immondizia, residuo solido, semisolido e liquido e in genere materiale di rifiuto e scarto di qualsiasi tipo, natura e dimensione, anche se racchiuso in sacchetti o contenuto in recipienti. Il medesimo divieto vige per le superfici acquee, i rii, i canali, i corsi d acqua i fossati, gli argini, le sponde, ecc. In caso di inadempienza, il Sindaco, allorché sussistano motivi igienico sanitari od ambientali, dispone con propria ordinanza previa fissazione di un termine per provvedere direttamente, da parte degli interessati lo sgombero dei rifiuti accumulati con spese a carico dei soggetti obbligati. Ogni forma di cernita manuale dei rifiuti conferiti è rigorosamente proibita. L utenza dei servizi è tenuta ad agevolare in ogni modo e comunque a non intralciare o ritardare con il proprio comportamento l opera degli operatori addetti ai servizi. Art. 11 - ORDINANZE CONTINGIBILI ED URGENTI Qualora sia richiesto da eccezionali ed urgenti necessità di tutela della salute pubblica o dell ambiente, il Sindaco, nell ambito della propria competenza, può ordinare il ricorso temporaneo a speciali forme di smaltimento di rifiuti anche in deroga alle disposizioni vigenti, informandone tempestivamente la Regione ed il Ministero della Sanità. Art. 12 - CONTROLLI 5

In attuazione al disposto dell art. 104, secondo comma del D. P. R. 24/07/1977 n.61 e dell art. 7 del D. P. R. 915/82, le Province sono preposte al controllo dello smaltimento dei rifiuti. Rimangono valide le competenze della Vigilanza Urbana, sulla base delle norme legislative e dei regolamenti vigenti. Art. 13 - VIOLAZIONE DELLE NORME REGOLAMENTARI SANZIONI AMMINISTRATIVE Chiunque violi il divieto di abbandono, scarico e deposito incontrollato dei rifiuti in aree pubbliche e private soggette ad uso pubblico o di scarico di rifiuti di qualsiasi genere nelle acque pubbliche e private è punito, ai sensi dell art. 24 del D. P. R. 10/09/1982, n.915, con la sanzione amministrativa da 20.000 a 1.000.000 se trattasi di rifiuti urbani, o da 100.000 a 2.000.000 se trattasi di rifiuti speciali, nonché con la pena dell arresto sino a 6 mesi o con l ammenda da 200.000 a 5.000.000 se trattasi di rifiuti tossici e nocivi. ƒr 6