Le esperienze in Europa e in Italia



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Transcript:

Seminario tecnico informativo Le opportunità per i Professionisti, l innovazione tecnologica per le PMI, il miglioramento ambientale per il Territorio Le esperienze in Europa e in Italia Il sistema ecologico (1) (1) libero professionista, membro della Commissione Ambiente Biomassa: stato dell arte Ad oggi, le biomasse soddisfano il 15% circa degli usi energetici primari nel mondo, con 1.230 Mtep/anno. L utilizzo di tale fonte mostra, però, un forte grado di disomogeneità fra i vari Paesi. I Paesi in Via di Sviluppo, nel complesso, ricavano mediamente il 38% della propria energia dalle biomasse, ma in molti di essi tale risorsa soddisfa fino al 90% del fabbisogno energetico totale, mediante la combustione di legno, paglia e rifiuti animali. Nei Paesi Industrializzati, invece, le biomasse contribuiscono appena per il 3% agli usi energetici primari con 156 Mtep/anno. In particolare, gli USA ricavano il 3,2% della propria energia dalle biomasse, equivalente a 70 Mtep/anno; l Europa, complessivamente, il 3,5%, corrispondenti a circa 40 Mtep/anno, con punte del 18% in Finlandia, 17% in Svezia, 13% in Austria, l Italia, con il 2% del proprio fabbisogno coperto dalle biomasse, è al di sotto della media europea. L impiego delle biomasse in Europa soddisfa, dunque, una quota piuttosto marginale dei consumi di energia primaria, ma il reale potenziale energetico di tale fonte non è ancora pienamente sfruttato. Biomassa: stato dell arte All avanguardia, nello sfruttamento delle biomasse come fonte energetica, sono i Paesi del centro-nord Europa, che hanno installato grossi impianti di cogenerazione e teleriscaldamento alimentati a biomasse. La Francia, che ha la più vasta superficie agricola in Europa, punta molto anche sulla produzione di biodiesel ed etanolo, per il cui impiego come combustibile ha adottato una politica di completa defiscalizzazione. La Gran Bretagna invece, ha sviluppato una produzione trascurabile di biocombustibili, ritenuti allo stato attuale antieconomici, e si è dedicata in particolare allo sviluppo di un vasto ed efficiente sistema di recupero del biogas dalle discariche, sia per usi termici che elettrici. La Svezia e l Austria, che contano su una lunga tradizione di utilizzo della legna da ardere, hanno continuato ad incrementare tale impiego sia per riscaldamento che per teleriscaldamento, dando grande impulso alle piantagioni di bosco ceduo (salice, pioppo) che hanno rese 3 4 volte superiori alla media come fornitura di materia prima. Nel quadro europeo dell utilizzo energetico delle biomasse, l Italia si pone in una condizione di scarso sviluppo, nonostante l elevato potenziale di cui dispone, che come esposto nel prosieguo risulta non inferiore ai 27 Mtep. 1

Resa Biomassa Utilizzo del biogas Deiezioni animali (suini, bovini, avicunicoli) Residui colturali (paglia, colletti barbabietole..) Scarti organici agroindustria (siero, scarti vegetali, lieviti, fanghi e reflui di distillerie, birrerie e cantine..) Scarti organici macellazione (grassi, contenuto stomacale ed intestinale, sangue, fanghi di flottazione ) Fanghi di depurazione Materiali Frazione organica rifiuti urbani Colture energetiche (mais, sorgo zuccherino ) m 3 biogas/t SV 200-500 350-400 400-800 550-1000 250-350 400-600 550-750 combustione diretta in caldaia, con produzione di energia termica; combustione in motori a c.i. o turbine collegate a gruppi elettrogeni per la produzione di energia elettrica; combustione in impianti a cogenerazione per la produzione combinata di energia elettrica e di energia termica; uso per autotrazione come metano al 95%. Incentivazione dell energia rinnovabile Per il 2006 i produttori italiani di EE da fonte convenzionale sono obbligati ad immettere in rete il 3,05% di EE prodotta da fonti rinnovabili o ad acquistare i Certificati Verdi (1 CV 50 MWh). I CV sono titoli annuali attribuiti dal GRTN all EE prodotta da fonti rinnovabili; il loro valore è determinato dal mercato (108,92 /MWh per il 2005). Attualmente il valore dell EE dotata di CV ceduta alla rete elettrica è circa 0,18-0,19 Euro/kWh. Attualmente la durata del CV è di 8 anni, estendibile a 12 anni per energia prodotta da biomasse. Produzione biogas in Europa Circa 1600 digestori operativi nella stabilizzazione dei fanghi di depurazione. Circa 400 impianti di biogas per il trattamento delle acque reflue industriali ad alto carico organico. Circa 450 impianti operativi nel recupero di biogas dalle discariche per rifiuti urbani. Oltre 2500 impianti operanti su liquami zootecnici in particolare in Germania (oltre 2000), Austria, Italia, Danimarca e Svezia. Circa 130 impianti di digestione anaerobica trattano ciascuno più di 2500 t/anno di frazione organica di rifiuti urbani (FORSU) e/o residui organici industriali. 2

La diffusione in Europa La diffusione in Europa 4 21 5 67 15 >2500 69 15 10 190 15 In Danimarca sono attualmente funzionanti 20 impianti centralizzati di co-digestione che trattano annualmente circa 1.100.000 t di liquami zootecnici (circa il 3% del totale) e 375.000 t di residui organici industriali e FORSU >100 1 In Svezia sono operativi 13 impianti centralizzati di cui 7 trattano anche sottoprodotti di origine animale Impianti di biogas da scarti zootecnici L impianto di Studsgard, Herning, DK Allevatori che forniscono liquame: 54 Volume di digestione: 6600 m 3 (2 reattori da 3300 m 3 ciascuno) Temperatura di processo: 50 C Tempo di ritenzione (HRT): 16 giorni Carico organico all impianto : liquami zootecnici 90000 t/anno, scarti organici agro-industriali 20-25000 t/anno, FORSU 4000 t/anno Volume delle vasche di stoccaggio del liquame digerito: 33000 m 3 Produzione di biogas: circa 3,5 milioni di m 3 /anno L impianto di Linkoping, Svezia Volume di digestione: 7400m 3 (2 reattori da 3700 m 3 ciascuno) Temperatura di processo: 37 C Tempo di ritenzione (HRT): 25-30 giorni Liquame zootecnico: 4700 t/anno Scarti macellazione (Cat 3) + Acque reflue macellazione: 37500 t/anno Altri scarti organici: 8400 t/anno Produzione di CH4 : circa 3 milioni di Nm 3 /anno 3

La diffusione in Germania E il Paese europeo nel quale la digestione anaerobica ha avuto il maggior impulso. I dati al 2006 indicano circa 2.690 impianti esistenti con una potenza elettrica installata di oltre 650 MW. Circa 200 PMI e 6000 persone operano nel settore. Circa il 94% degli impianti di biogas operano in codigestione (liquami zootecnici + colture energetiche + scarti organici). Forte incentivazione del Governo tedesco che ha fissato un prezzo per l energia elettrica da biogas fino a 21,5 c /kwh per un periodo di 20 anni ed eroga in genere anche un contributo sull investimento. Produzione di energia elettrica da biogas Distribuzione impianti per dimensioni Biomassa alimentata 4

Impianto aziendale codigestione di liquami suini e scarti agroindustriali; 1 cogeneratore da 40 kw. Impianto aziendale; codigestione di liquami suini, pollina e energy crops; 2 cogeneratori da 100 kw. Impianto aziendale codigestione di liquami suini, pollina e scarti vegetali (mercati ortofrutticoli, sfalci verde pubblico) 2 cogeneratori per un totale di 120 kw e 2 digestori orizzontali da 260 m 3 ciascuno + postdigestore coperto da 800 m 3. Un censimento condotto nel 1999 mostrava che 72 impianti di biogas funzionavano con liquami zootecnici in Italia. Cinque di questi sono impianti centralizzati e 67 sono impianti aziendali. La quasi totalità degli impianti è localizzata nelle regioni del nord (39 in Lombardia, 7 in Emilia- Romagna, 12 in Trentino-Alto Adige). A fine 2004, gli impianti erano oltre 100 di cui circa 70 sono impianti semplificati e a basso costo, realizzati sovrapponendo una copertura di materiale plastico ad una vasca di stoccaggio dei liquami zootecnici. 5

Impianto biogas in allevamento suinicolo da 350-400 t pv Impianto centralizzato di Spilamberto (MO) Cogeneratore da 50 kw Az. Maino (VI) bovini da latte circa 700 capi V dig =1860 m 3 Cogeneratore 110 kwe Impianto centralizzato di Marsciano (PG) Investimento circa 500.000 6

Esempio impianto biogas Az. Fraccaro (PD) Scrofe [n] Peso vivo [t] 330 330 Costi manutenzione cogeneratore [ /a] 6301 Produzione liquame [m3/a] Produzione biogas [m3/a] 23360 141472 Costi manutenzione digestore [ /a] 2066 Resa biogas [m3 biogas/ t pv a] 429 Margine netto [ /a] 29231 Cogeneratore [kw] 50 Produzione Energia elettrica [kwh/a] 203178 Costo investimento (1993) [ ] 90900 Vendita Energia elettrica [ /a] 37598 Tempo di rientro [a] 3,1 Esempio progetto biogas 520 capi di bovini da latte => 3000 kg ST da liquami 29 ha coltivazione energetiche (mais) => 1400 kg/d ST Digestore anaerobico Volume 1680 m 3 HRT 38 d Carico 2,50 kg ST/m 3 Esempio progetto biogas Bilancio economico EE netta prodotta = 1.159.000 kwh/anno Ricavi: Valore EE ceduta (0,085 /kwh) = 98.515 /anno Valore CV (0,109 /kwh) = 140.363 /anno Totale ricavi = 238.878 /anno PRODUZIONE BIOGAS Resa 0,42 m 3 biogas/kg ST 1896 m 3 biogas/d 1120 m 3 CH4/d 170 kwe Costi esercizio: Service cogeneratore (0,02 /kwh) = 25.755 /anno Esercizio impianto = 40.000 /anno Produzione mais = 17.900 /anno Totale costi di esercizio = 83.655 /anno Investimento circa 670.000 => tempo di ritorno investimento 4,3 anni (3 anni con un contributo del 30%) 7

TELERISCALDAMENTO A CALVELLO (PZ) Impianto di teleriscaldamento a legno cippato (Centro polifunzionale di Calvello) Dati tecnici - Potenza caldaia: 220 kw - Lunghezza della rete: 60 m - Numero di edifici allacciati: 3 - Volume riscaldato: 6.300 m 3 - Consumo di cippato (stima): 50-120 T/anno - Volume silos di stoccaggio: 90 m 3 (30T) - Autonomia a silos pieno: 20 gg - Energia erogata alle utenze: 35-85 MWh/anno Il trattamento di altre biomasse Circa 120 digestori anaerobici per la stabilizzazione dei fanghi di supero dei depuratori delle acque reflue urbane. Diversi impianti di biogas sono presenti nell agroindustria (distillerie, zuccherifici, stabilimenti per la produzione di succhi di frutta e prodotti dolciari). Poche esperienze (7 impianti) nella digestione anaerobica delle frazioni organiche dei rifiuti urbani, sia da raccolte differenziate che da selezione meccanica. Considerazioni La produzione di Energia da Fonte Rinnovabile può avere forti sviluppi grazie a: gli incentivi straordinari legati anche alla necessità di copertura dell aliquota 22% dei consumi di energia elettrica prodotta da Fonte Rinnovabile; il mercato dei titoli di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (Certificati Verdi); il mercato dei titoli di efficienza energetica (TEE, Certificati Bianchi) l evoluzione nella politica ambientale sulla riduzione dei gas serra (Protocollo di Kyoto, emission trading); la nuova Politica Agricola Comunitaria (PAC); gli effetti del Reg. CE 1774/2002 (scarti di origine animale). Conclusioni Ne deriva l'utilità di potenziare e di razionalizzare i sistemi che sfruttano: gli impianti di recupero e di utilizzo del calore in ambiti locali (cogenerazione distribuita) l utilizzo di biomassa per scopi energetici attraverso processi di trasformazione industrialmente vantaggiosi; processi di co-digestione anaerobica di biomasse di varia natura (biomasse di origine zootecnica e agroindustriale, colture energetiche e residui colturali, ); altre fonti rinnovabili basati su tecnologia consolidata quali impianti eolici, (mini)idroelettrici e fotovoltaici. 8

Conclusioni Gli impianti di produzione di energia elettrica da Fonte Rinnovabile hanno buone prospettive di successo quando: si razionalizza l impiego delle risorse offerte dal territorio su cui si insedia l attività industriale; sono valutati preventivamente sulle basi di una corretta analisi tecnico-economica; sono realizzati attraverso attente fasi di progettazione che richiedono l impegno di professionisti specializzati. Grazie per l attenzione Commissione Ambiente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli g.vettosi@infing.it 9