Rita Dietrich VOTARE PER CHI VOTARE PERCHÉ Manuale pre-elettorale del Politicans Occidentalis Italicus Prefazione di PAOLO GUZZANTI
Copyright IBUC, Orgasystems S.a.s. 2013 ISBN 978-88-..
PREFAZIONE Disorientati, impoveriti, arrabbiati e distaccati dalla politica considerata come una cosa ostile, truffaldina, indecente: così gli italiani si preparano ad andare alle urne. Nulla è più come prima e non si sa come sarà dopo. I giovani che non hanno conosciuto la prima Repubblica, quella grigia dei partiti di massa, dei comitati centrali e delle Direzioni a porte chiuse, delle correnti e degli spifferi e hanno vissuto soltanto lo scontro fra berlusconismo e antiberlusconismo, si rifiutano di comprendere e dunque di accettare le manovre politiche come qualcosa che abbia a che fare con il loro benessere e in generale nessuno, o quasi, si sente effettivamente rappresentato da quelle manovre. La crisi globale, l impoverimento, le banche che non prestano soldi ma cercano solo di fare soldi per le loro casse, tutto si è rovesciato sul cittadino come uno smottamento incontenibile e di cui si è persa la cognizione, la ragione. E in questo cataclisma si è persa la cognizione stessa della politica: che cosa è la politica? Quando è nata, a che cosa serve, qual è la politica migliore? Siamo politicamente parlando creature naturalmente buone come pensava Rousseau, o una massa di maledetti homo homini lupus che cercano solo di fregarsi l un l altro come riteneva Hobbes? Questo libro di Rita Dietrich è uno strumento di terapia intensiva, persino rassicurante, che permette di rimettere in ordine le idee, di prendere le giuste distanze dalla rissa e dalle emozioni, ricordarci che cosa siamo stati come animali politici nel passato, da dove veniamo per cercare di capire dove possiamo andare, scoprire che cosa ci aspetta: saremo protagonisti o sudditi? Dovremo soltanto subire mutamenti guidati da stellari tecnocrati piovuti dal cielo e che portano i nuovi comandamenti loro dettati dalla BCE, oppure i cittadini i nostri eroi riusciranno a prendere il controllo del loro destino ed esercitarlo nelle forme dovute? Rita Dietrich ha preparato un manuale di servizio in queste pagine e sazia tutte le curiosità. C è un vecchio ostico detto dei biologi che avverte: l ontogenesi ricapitola la filogenesi. Ovvero - in termini più leggeri - il passato, la storia, determina il singolo individuo sia in natura che nella storia. Siamo ciò che siamo stati, siamo da dove veniamo, non s inventa la politica da un giorno all altro. Mi ha sempre incuriosito il fatto che gli americani leggano libri in quantità doppia di noi italiani, perché noi pensiamo sempre di essere i portatori sani di una eredità culturale antichissima. Ci sembra impossibile che gli americani leggano il doppio di noi. Poi però se uno va a vedere che cosa leggono gli americani, scopre che sono dei divoratori di manuali: giardinaggio e storia, medicina e astronomia, come si organizza una festa e come si organizza un funerale, come si fa il sesso e come ci si avvicina alla morte, al gioco in borsa. Tutto negli Stati Uniti è pensato come materiale organizzabile attraverso libri che spieghino in modo completo e chiaro come si affrontano i problemi e come si cercano le soluzioni. La Dietrich ha svolto con esemplare spirito di servizio un compito simile e poco conosciuto in Italia. Ha creato un manuale storico, pratico, chiaro, talvolta persino didattico, più spesso divertente e sorprendente che alla fine risulta non soltanto di estremo interesse, ma anche una stimolante provocazione per il cittadino che vuole sapere adesso che cosa è, come è nata e come forse diventerà la politica, quante forme di politica.
Il lavoro di Rita Dietrich arriva in libreria in un momento drammatico per l Italia e anche per l Europa, per non dire del mondo intero. La politica si presenta come un meccanismo avviato verso una lenta ed estenuante autodistruzione fino a rischiare di arrivare alle estreme conseguenze del suicidio. Dunque questo manuale costituisce anche un antidoto alle pulsioni distruttive che ci assalgono ogni volta che accendiamo la televisione e che sentiamo palare i politici o gli antipolitici. La lettura della storia politica dell Occidente così come è qui ricapitolata e svelata, permette di capire e prepararsi all oggi. Per esempio, non siamo e non potremo mai essere nell agorà ateniese, dove il popolo tutto, i cittadini tutti (ma in realtà solo i maschi di una certa età) partecipano coralmente alla cosa pubblica. L astensione dalla politica per noi è diventato un sacro diritto, così come è diventato uno sport nazionale disfarsi della politica e dei politici: prima le vecchie cariatidi della prima Repubblica, poi i Bossi e Berlusconi e i Prodi e D Alema della (quasi) seconda, mentre arriva la terza Repubblica che ha già rottamato Di Pietro e ha ingaggiato i super Marios, insieme ai giovanissimi che si apprestano ad affrontare senza rete uno scenario fatto di trappole, debiti pubblici, fughe di cervelli e capitali, astensioni di massa. Di fronte a questo nuovo scenario la Dietrich ci lascia, ma ci lascia dopo aver fornito attrezzi, strumenti e consapevolezze che prima non avevamo o non ricordavamo. E dunque questo è sia un manuale di sopravvivenza che un manuale per vincere la più difficile partita politica della nostra storia. Paolo Guzzanti
Rita Dietrich VOTARE PER CHI VOTARE PERCHÉ Manuale pre-elettorale del Politicans Occidentalis Italicus
INTRODUZIONE Il Politicans occidentalis italicus Il Politicans occidentalis italicus è una specie particolare della famiglia Politicans occidentalis, le cui origini risalgono al 3500 a.c. nelle regioni della Mesopotamia. Nonostante sia il frutto di un lungo e lento processo evolutivo iniziato all incirca 200.000 anni fa, in era preistorica, si è distinto dai suoi precursori per la propensione e capacità a vivere in comunità molto allargate e complesse. In effetti, a differenza dei suoi antenati, avendo come caratteristica principale una predilezione verso il progresso civico, da più di cinque mila anni ha intrapreso la faticosa ricerca della civiltà perfetta. Tale percorso però non è stato affatto omogeneo: in certi momenti della sua lunga storia ha avuto importanti intuizioni; in altri, si è allontanato da quest obiettivo primario. In ogni caso, grazie al suo spirito di adattamento, è riuscito sempre a esplicare la sua vocazione a vivere in branchi autogestiti ed è stato miracolosamente capace di sopravvivere anche a guerre fratricide. Da cinquanta anni ha raggiunto un equilibrio pacifico con le altre razze di politicans occidentalis, stabilendo con esse regole più o meno condivise. Oggi, purtroppo, al suo apice evolutivo, il politicans occidentalis italicus, sembra abbia iniziato un percorso di regressione, che rischia di portarlo all estinzione, nonostante il momento gli esemplari censiti superino i sessanta milioni. Alla base dei motivi principali di questa forte crisi vi è una spiccata controtendenza che lo porta, invece di combattere per la sua conservazione, come sarebbe naturale, a una lenta ed estenuante autodistruzione, fino a rischiare di arrivare alle estreme conseguenze del suicidio. Il suo parente più prossimo è oggi il Politicans occidentalis grecus, razza però la cui sopravvivenza è ancora più a rischio della specie Italicus. Un destino curioso, infatti lo accomuna con i suoi cugini grecus: dopo aver insieme esportato civiltà in tutto l Occidente, condividono la decadenza, al contrario di altre specie di Occidentalis che sono riuscite a rallentare il declino e/o ad arrestarlo con successo (vedasi Politicans occidentalis germanicus). Più in dettaglio, nell ultimo decennio il Politicans occidentalis italicus ha confidato oltremisura sulla sua proverbiale capacità di arrangiarsi, ingigantendo alcuni suoi aspetti egoistici, anche a discapito dei beni collettivi che con fatica aveva costruito. Risultato: invece di consolidare la fiducia verso i suoi capi, da lui stesso eletti, e verso le istituzioni, da lui stesso create, ne ha indebolito l autorità; invece di custodire e consolidare il benessere, per altro da poco guadagnato e a costi elevati, ha deciso di minarlo sin nelle fondamenta, alternando momenti di sopraffazione verso gli elementi più deboli a lunghi periodi di passività. Inoltre, invece di proteggere la sua prole e affidare a essa la costruzione di un futuro migliore, spesso rinuncia alla riproduzione. Non essendo poi in grado di rendere autosufficienti i suoi piccoli, li tiene nella tana anche in età molto avanzata. Tutto ciò gli provoca scoraggiamenti che lo portano a lamentele infruttuose. Tuttavia, non appare in grado di aggregarsi con i suoi simili per cambiare lo stato di cose. Alcuni individui della sua specie sono anche riusciti a salvaguardare un discreto benessere, ma questo non è stato raggiunto grazie a strategie costruttive, quanto all applicazione letteraria del vecchio detto si salvi chi può. Intanto, da almeno un decennio, la maggior parte della specie trascorre il suo tempo alla costante ricerca di aiuti esterni, anche a costo di duri compromessi e di perdita della dignità. La cosa che più preoccupa è la diffusa rinuncia a utilizzare gli strumenti di civilizzazione faticosamente conquistati fino a oggi, mettendo così in pericolo l assetto da lui denominato democrazia. Pochi, purtroppo, sono quelli che hanno provato o vorrebbero cambiare tali funeste sorti: la collettività, invece di incoraggiarli, cerca di dissuaderli, infondendo in loro sentimenti di depressione e d impotenza. L opera che segue, ha la finalità di orientare, nelle sue diverse parti, verso una nuova consapevolezza reattiva di ciò che affligge questa specie pregevole e in disarmo, perché trovi una nuova vitalità e un nuovo futuro di partecipazione e di civiltà. Ecco, allora, le riflessioni, capitolo per capitolo.