Convegno GIOVANI E LAVORO Roma 13-15 ottobre 2008



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Convegno GIOVANI E LAVORO Roma 13-15 ottobre 2008 L Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro in collaborazione con il Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile e l Ufficio Nazionale per l Educazione, la Scuola e l Università avverte l esigenza di riflettere su un tema attuale, urgente e importante per il futuro del nostro Paese come quello del rapporto dei giovani con il lavoro. Un vero e proprio sguardo volto a ri-conoscere le diverse condizioni dei giovani. Ri-conoscere sia nel senso di conoscere ancora una volta, sia nel senso di conoscere con occhi nuovi. Si vuole porre i giovani al centro dei lavori, nella vita concreta, scrutando l oggi lavorativo del giovane e mettendo insieme gli esperti del sapere con gli esperti del fare. L unire il sapere con il fare diviene la vera laboriosità del lavoro, che se arricchito dagli insegnamenti del Vangelo porta alla piena realizzazione dell uomo. L uomo riscopre nel lavoro il suo essere uomo che costruisce, che collabora al dono che è per lui e per quanti ne traggono ricchezza per la propria persona. Nel lavoro l uomo deve riscoprire la sua realizzazione, il suo essere capace di sostenere se stesso e quanti formano la sua famiglia. All uomo va restituita l opportunità paritaria di poter costituire una famiglia nella sua casa. Il partecipare a tali momenti di confronto, a livello nazionale, è occasione di forte scambio interregionale, ed una prima base per un risveglio delle piccole comunità, che vivono in modo maggiore la realtà della mancanza di lavoro nelle fasce giovanili. In questo tipo di esperienze è, infatti, possibile instaurare un confronto serio con le grandi comunità cittadine che vivono un momento di tranquillità lavorativa, non sempre corretta, ma con una grande difficoltà umana di vivere nel lavoro svolto. Pensando alle varie realtà che si sono confrontate è emersa la necessità di un monitoraggio del territorio diocesano e/o parrocchiale, per conoscere meglio le situazioni che vi sono presenti. Un monitoraggio sul territorio che apre a una riflessione sull oggi dei giovani, non dimenticando il passato per costruire il futuro. Tendendo presente il passato e l oggi del giovane bisogna insieme camminare costruendo il futuro. Il voler costruire il futuro poggia sulle esperienze già passate e sul presente (l oggi), momento forte di coscientizzazione dell attuale situazione vissuta. Vivere il presente con coscienza aiuta a prepararsi al futuro. Il futuro pone le sue basi sull oggi, che domani diviene passato. L uomo è chiamato nel suo oggi a contribuire costruendo il futuro per se e per gli altri, illuminato alla luce del Bene Comune. Recita, infatti, un antico detto, sempre attuale nel tempo: il passato è storia, il futuro è mistero il presente è dono, che ci interpella a rispondere per vivere. Da qui il coinvolgimento nel convengo di tutti gli operatori del lavoro, riuscendo ad instaurare una rete comunicativa tra i vari addetti ai lavori e le associazioni giovanili, che sono mediatori/formatori delle fasce stesse (Acli, CdO, Gioc, Coldiretti, Confartigianato, Confcooperative, Mcl, Ucid). Una rete ha in se implicita la corretta corresponsabilità dell uomo. Insieme si è chiamati a stare accanto all uomo che lavora. L uomo nel suo lavoro trova e sviluppa la socializzazione e lo scambio a ogni livello. Nella Scrittura riscontriamo il socializzare di Dio nella creazione (Gn.1,1-2,4a; 2,4b -25) e in Gaudium et Spes ritroviamo ha lavorato con mani d uomo. Dio comunica con il mettersi a creare, creando vede che è cosa buona, Dio vede questo in tutto quello che fa nel momento della creazione. Questa creazione non è da tenere per Se, ma vuole e richiede di essere donata. Il dono della creazione diviene casa dell uomo chiamato a custodirla collaborando. Nel collaborare l uomo diviene responsabile di quanto custodisce, per se e per gli altri, non dimenticando mai chi gli ha consegnato ciò che deve custodire. L uomo è invitato a vivere la casa rispettandola e custodendola. Ecco il diritto che è di ogni uomo: di potersi realizzare costruendosi una famiglia e vivere con essa nella casa. La casa dell uomo ha la sua dimora nella casa che Dio ha creato e donato alla responsabilità comune dell uomo (il mondo).

Infine: nel convegno alcune domande, provocanti ad ampio raggio, provenienti dai giovani hanno lasciato intravvedere la preoccupazione per una società odierna attenta a tutto tranne che all uomo stesso e al suo futuro. Giovane: La società di oggi, ovvero noi tutti oggi, permettiamo al giovane di vivere la casa, data in dono all uomo? Giovane: La società permette al giovane di oggi, in questo contesto di inflazione, di mercato smisurato, di mancanza di equilibrio economico, la realizzazione della sua persona nel lavoro? Concludendo nella riflessione è stato anche ripreso il tema Lavoro e festa, emerso dal Convegno di Verona 2006, discutendo sulla modalità di far riscoprire il vivere la sintonia tra la festa e il lavoro. Questione problematica questa che, per la sua estrema diversità contestuale sul territorio nazionale, tratteggia lo squilibrio sociale dei giovani a livello nazionale. E emersa la necessità di ri-donare un equilibrio solidale sul territorio nazionale, in merito al lavoro e alla festa avendo assolutamente ben chiare le diversità contestuali della fascia giovanile, nel loro formarsi professionale e/o operativo-manuale al mondo del lavoro. Le domande riportate ed il forte richiamo all ambito Lavoro e Festa del Convegno di Verona pongono le basi per un cammino.al mondo del lavoro, che chieda alle Chiese Locali di intraprendere oggi con i propri giovani, per costruire con loro il domani.