Il Ghiacciaio Del Calderone

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Transcript:

Il Ghiacciaio Del Calderone

DOV E SITUATO Il ghiacciaio del Calderone si trova in Abruzzo, provincia di Teramo, sul versante settentrionale del Corno Grande all'interno del massiccio del Gran Sasso d'italia, nell'appennino centrale «appennino abruzzese». Posto in una conca esposta direttamente a nord: chiusa e quasi nascosta da due fiancate del Corno Grande, ad una quota tra i 2650 e i 2850 metri s.l.m. è, con una latitudine di 42 28' N, considerato per tradizione il ghiacciaio più meridionale d'europa.

LA STORIA Il ghiacciaio del Calderone si formò durante le grandi glaciazioni del Quaternario, quando occupava tutto il vallone delle Cornacchie nel versante nord-est teramano di Pietracamela/ Prati di Tivo, giungendo probabilmente fino al punto dove si trova attualmente il Rifugio S. Nicola (a quota 1665 m). Dopo le grandi ere interglaciali probabilmente è scomparso, per poi ricomparire in forma più piccola intorno al XV secolo d.c. a causa dell'irrigidimento improvviso del clima. Durante la Piccola era glaciale, e in particolare tra il 1550 e il 1850, il ghiacciaio del Calderone si estendeva fin nei pressi dell'attuale rifugio Franchetti. A partire dalla metà dell'ottocento iniziò a ritirarsi, passando da un'area di 7,5 ettari a una di 4,5. Da misurazioni sistematiche, effettuate da Dino Tonini per conto del Comitato Glaciologico Italiano, risultò che il ghiacciaio ha perduto, in un quarto di secolo, quasi mezzo milione di metri cubi di volume (420.000 m³). Benché Complessivamente molti lo considerino tra il 1800 scomparso circa e il 2000 a partire il ghiacciaio dal 1991, è oggi passato il ghiacciaio da più di è quattro presente nonostante milioni di metri il limite cubi teorico di ghiaccio delle a nevi meno perenni di 500.000 posto metri a circa cubi. 3100 Il metri. volume Ma si nel è quindi 2008 ridotto ha avuto di circa una il 90% piccola e crescita. superficie A del partire 50%. dalla stagione estiva del 2000 il ghiacciaio è diviso in due distinti settori.

LA SUA CONFORMAZIONE Il ghiacciaio del Calderone ha attualmente uno spessore massimo di circa 25 m e una superficie di circa 4,5 ettari ed è, un "piccolo ghiacciaio nero" di circo (tipo pirenaico), ovvero un ghiacciaio con poco ghiaccio visibile dall'esterno, il cui nucleo è in gran parte non visibile in poiché è coperto da detriti di roccia e adagiato in un circo glaciale. Alcuni glaciologi considerano l'attuale Calderone solamente un glacieret, ovvero un ghiacciaio piccolo e con poco movimento. Il Calderone, inoltre, è un ghiacciaio con caratteristica di duplicità; ovvero tende a sdoppiarsi, nella parte visibile, in due settori, facenti parti del ghiacciaio maggiore. Dal 2000 il ghiacciaio è diviso durante la stagione estiva. La superficie del ghiacciaio è soggetta ad ampia variabilità stagionale e interannuale in funzione delle mutevoli condizioni meteo-climatiche. Tra il 2003 e il 2006 è cresciuto di poco grazie all'aumento delle precipitazioni invernali negli Appennini. Nel 2007, a causa di uno scarso innevamento dovuto ad un inverno mite e con scarse precipitazioni, ed un'estate molto calda per lo stazionamento dell'anticiclone africano, il ghiacciaio ha subito una fortissima riduzione. Nel 2008, invece, causa un inverno più umido ed un'estate che non ha fatto registrare grossi picchi di caldo, il ghiacciaio si è presentato in una situazione migliore rispetto allo stesso periodo del 2007. Anche le annate del 2009 e del 2010 sono state relativamente positive. Nel 2012 come nel 2007, a causa di simili condizioni meteo-climatiche, il ghiacciaio ha subito una nuova fortissima riduzione nella sua parte esterna visibile raggiungendo probabilmente il suo minimo storico da inizio rilevamento

IL LAGO SOFIA Posto a 2678 metri sul livello del mare c era, un tempo, un lago proglaciale, il Lago Sofia. Esso ha iniziato a ridursi a partire dagli anni 70a durante la costruzione del traforo del Gran Sasso, e la sua estinzione si è completata alla fine degli anni 80a. Aveva un diametro variabile tra gli 8 metri e i 60 metri e una profondità di circa 3 metri. Era alimentato dall'acqua di fusione del ghiacciaio. L'acqua poi si incanalava in un inghiottitoio, che in alcune estati rimaneva ostruito dal ghiaccio. Negli ultimi anni si è verificato un riempimento nella conca dove c'era il laghetto dell'acqua di fusione dei ghiacci, presente soprattutto in primavera.

L IMPORTANZA DEL CALDERONE Il ghiacciaio del Calderone è stato studiato da geologi e glaciologi di tutto il mondo perché rappresenta un caso unico. Infatti è l'unico ghiacciaio di tipo appenninico sopravvissuto e sotto il suo ghiaccio fossile probabilmente si nascondono resti paleontologici. In più, è molto sensibile alle variazioni climatiche, anche minime. Probabilmente anche a causa dell'inquinamento locale, e della realizzazione del vicino Lago artificiale di Campotosto, la media della temperatura nell'area dell'appennino abruzzese è aumentata di due gradi a partire dagli anni trenta del XX secolo. Secondo Massimo Pecci, il ghiacciaio rischia di scomparire completamente nel 2020. Si è ipotizzato anche di ricoprire il ghiacciaio, in parte o totalmente, con una tela bianca, durante le estati più torride per proteggerlo dalla fusione cioè con opere di geoingegneria come si sta facendo su alcuni ghiacciai alpini. Per ridurre l'impatto ambientale questo dispositivo verrebbe installato solamente in presenza di estati afose. Fermo restando le difficoltà tecniche di realizzazione per il Calderone, in questo modo si potrebbe efficacemente proteggere il ghiacciaio riducendone almeno in parte la fusione.

ACCESSIBILITA Il Ghiacciaio è raggiungibile tramite i percorsi di avvicinamento e salita sul Corno Grande attraverso le vie normali al Gran Sasso, ovvero sia dal versante teramano di Prati di Tivo attraverso il Vallone delle Cornacchie e il Rifugio Franchetti, sia dal versante aquilano di Campo Imperatore, raggiungendo in entrambi i casi la Sella dei due Corni posta alla base della conca del ghiacciaio.

FINE Realizzato da Francesco Di Pietro.