Altre attività di vendita Carburanti Descrizione Per impianto di distribuzione dei carburanti si intende quel complesso unitario costituito da uno o più distributori e dai serbatoi dei carburanti erogabili, con le relative attrezzature, locali ed eventuali attività accessorie. Nell'ambito di questa categoria la Legge distingue tra: 1) impianti di distribuzione dei carburanti per autotrazione ad uso pubblico, ubicati lungo la rete stradale ordinaria, classificati nelle seguenti tipologie: stazione di servizio: impianto costituito da uno o più distributori a semplice, doppia o multipla erogazione dei carburanti con relativi serbatoi e dalla attività accessorie al servizio degli utenti, nonché da locali destinati agli addetti e da self-service pre-pagamento e post-pagamento; stazione di rifornimento: impianto costituito da uno o più distributori a semplice, doppia o multipla erogazione di carburanti con relativi serbatoi, che dispone di un locale destinato agli addetti e all'esposizione di lubrificanti o altri prodotti per i veicoli, nonché di self-service pre-pagamento o post-pagamento; chiosco: impianto costituito da uno o più distributori a semplice, doppia o multipla erogazione di carburanti con relativi serbatoi e da un locale adibito esclusivamente al ricovero degli addetti ed eventualmente all'esposizione di lubrificanti o altri prodotti per i veicoli; punto isolato o appoggiato: impianto costituito da uno o più distributori a semplice o doppia erogazione di carburanti con relativi serbatoi ed eventuale pensilina, senza alcuna struttura sussidiaria; 2) impianti di distribuzione dei carburanti per unità da diporto e avio ad uso pubblico, i quali sono ubicati all'interno delle aree portuali e aeroportuali, e sono destinati all'esclusivo rifornimento dei natanti e degli aeromobili; 3) impianti di distribuzione di carburante esenti da accisa per motovela e motopesca, i quali sono ubicati all'interno delle aree portuali e sono destinati all'esclusivo rifornimento di coloro che usufruiscono del carburante per autotrazione a esenzione di accisa; 4) impianti ad uso privato, i quali sono ubicati all'interno di aree di proprietà privata o pubblica non aperte al pubblico, quali stabilimenti, cantieri, magazzini e depositi e sono destinati all'esclusivo rifornimento di automezzi di proprietà, in locazione e in uso del titolare dell'autorizzazione; 5) impianti ad uso privato per trasporto pubblico locale, i quali sono ubicati all'interno di aree di proprietà pubblica o privata non aperte al pubblico, quali stabilimenti o depositi o aree all'uopo attrezzate, e sono destinati all'esclusivo rifornimento dei veicoli utilizzati per il trasporto pubblico e per i mezzi di servizio ausiliari.
Attività accessorie e servizi integrativi I nuovi impianti e gli impianti esistenti, anche in deroga alle norme di settore, possono essere dotati: - di autonomi servizi per l'auto e l'automobilista, quali officina meccanica, elettrauto, gommista, lavaggio, servizi di lubrificazione, servizi informativi di interesse generale turistico, aree attrezzate per autocaravan, servizi igienici di uso pubblico, fax, fotocopie, rete internet e bancomat; - di autonome attività commerciali integrative, alimentari e non alimentari, qualificabili come esercizio di vicinato, ivi comprese la somministrazione di alimenti e bevande, le rivendite di generi di monopolio, la vendita di stampa quotidiana e periodica, nonché le attività ricettive. Le attività accessorie sono svolte dal titolare dell'impianto di distribuzione di carburanti in possesso dell'autorizzazione rilasciata dall'agenzia delle dogane. Requisiti Per svolgere l attività in oggetto è necessario essere in possesso dei requisiti morali previsti dall'art. 8 della L.R. 27/09; REQUISITI MINIMI DEI NUOVI IMPIANTI L'installazione e l'esercizio di nuovi impianti della rete ordinaria devono essere dotati dei seguenti requisiti minimi: a) dispositivi self-service pre-pagamento; b) due distributori a semplice, doppia o multipla erogazione di carburanti e uno di metano o GPL o di idrogeno o delle relative miscele a doppia erogazione, quando separate; c) impianto fotovoltaico o sistema di cogenerazione; d) capacità complessiva dei serbatoi non inferiore a 35 metri cubi; e) pensiline di copertura delle aree di rifornimento; f) servizi igienici per gli utenti, di cui almeno uno per gli utenti in condizione di disabilità; g) presenza di aree di sosta per autoveicoli con un minimo di tre posti auto, di cui almeno uno per glli utenti in condizione di disabilità; h) locale di ricovero per il gestore, con superficie non inferiore a 25 metri quadrati; i) area a verde pari al 10 per cento della superficie totale. I nuovi impianti aventi superficie complessiva superiore a 3.500 metri quadrati realizzano impianti igienico-sanitari destinati ad accogliere i residui organici e le acque chiare e luride raccolte negli impianti interni delle autocaravan, con le caratteristiche di cui all'art. 378 del D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495.
DISCIPLINA URBANISTICA Gli impianti di distribuzione dei carburanti possono essere realizzati in tutte le zone omogenee del piano regolatore generale comunale (PRG), ad eccezione della parte del territorio comunale interessata da agglomerati urbani che rivestono interesse storico, artistico o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti che possono considerarsi, per tali caratteristiche, parte integrante degli agglomerati stessi(zona A di cui all'art. 2 del D.M. 2 aprile 1968, n. 1444). La localizzazione degli impianti di carburanti costituisce un mero adeguamento degli strumenti urbanistici su tutte le zone e sottozone del PRG non sottoposte a vincoli paesaggistici, ambientali ovvero monumentali e non comprese nelle zone territoriali omogenee A suddette. Fatte salve in ogni caso le norme in materia di prevenzione incendi, edilizia, di ambiente, igienico-sanitaria e di sicurezza sul lavoro, il complesso unitario costituito dall'impianto di distribuzione dei carburanti, dai manufatti relativi e dalle attività e servizi integrativi, ad esclusione delle attività ricettive, può essere realizzato in tutto o in parte anche all'interno delle fasce di rispetto a protezione del nastro stradale ex D.Lgs 285/1992 a condizione che la localizzazione del nuovo impianto: - ricada in un'area sita fuori del perimetro dei centri storici; - non ricada negli ambiti di tutela ambientale ai sensi del Piano paesistico ambientale (PPAR) e del Piano territoriale di coordinamento territoriale provinciale (PTC). All'interno delle fasce di rispetto stradali ricadenti negli ambiti di tutela ambientale definiti dal PPAR o dalle disposizioni dei piani regolatori comunali a esso adeguati possono essere realizzati gli impianti necessari per l'erogazione del carburante e un locale prefabbricato con una superficie massima di 60 metri quadrati, munito di servizi igienici per gli utenti, in cui possono essere esercitate anche attività accessorie. Gli impianti della rete ordinarie devono essere provvisti di servizi igienico-sanitari per gli utenti, anche in condizione di disabilità. Adempimenti L'installazione e l'esercizio di nuovi impianti della rete ordinaria sono soggetti all'autorizzazione rilasciata dal Comune competente per territorio. installazione e esercizio di un nuovo impianto trasferimento dell impianto aggiunta di nuovi carburanti nell impianto di distribuzione
1. Mod 1C - DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER L'INSTALLAZIONE E PER L'ESERCIZIO DI IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI AD USO PUBBLICO; 2. Relazione tecnica sulle caratteristiche del impianto e sui materiali usati, comprese le caratteristiche di cui all art. 11 del Regolamento regionale n. 2/11; 3. planimetria in scala 1:2000 e 1:100 relativa al progetto dell impianto; 4. Mod. 13/C - perizia giurata, redatta dal progettista, o altro tecnico con competenze equivalenti, iscritto all albo professionale, circa la conformità dell impianto; 5. elaborati tecnici necessari per il rilascio del permesso di costruire si sensi della normativa vigente, qualora necessario; 6. atto attestante la disponibilità dell'area, in originale o copia autentica ai sensi di legge ; 7. istanza di valutazione del progetto di prevenzione incendi, secondo le procedure di cui al DPR 151/2011 con allegata la documentazione indicata dal decreto di cui all art. 2 comm a 7, per la valutazione da parte del competente Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco; 8. Autocertificazione altre persone; 9. Copia documento di identità del dichiarante; 10. Copia versamento dei diritti. l'installazione e l'esercizio di un nuovo impianto ad uso privato 1. Mod. 2/C - DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER L'INSTALLAZIONE E PER L'ESERCIZIO DI IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI AD USO PRIVATO; 2. Relazione tecnica sulle caratteristiche dell impianto e sui materiali usati; 3. planimetria in scala 1:2000 e 1:100 relativa al progetto dell impianto ; 4. Mod. 13/C - perizia giurata, redatta dal progettista, o altro tecnico con competenze equivalenti, iscritto all albo professionale, circa la conformità dell impianto; 5. Elenco dei mezzi che utilizzano l impianto, con estremi di telaio e/o targa; 6. atto attestante la disponibilità dell'area, in originale o copia autentica ai sensi di legge; 7. Autocertificazione altre persone; 8. Copia documento di identità del dichiarante; 9. Copia versamento dei diritti. esercizio provvisorio dell impianto distributore carburanti esercizio provvisorio dell impianto autostradale di distributore carburanti
1. Mod. 3/C - DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO PROVVISORIO DELL IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI 2. Mod. 13/C - perizia giurata, redatta dal progettista, o altro tecnico con competenze equivalenti, abilitato alla sottoscrizione del progetto ai sensi delle normative vigenti comprovante la corretta esecuzione dei lavori in conformità al progetto approvato 3. la S.C.I.A ai fini della sicurezza antincendio secondo le procedure di cui al DPR 151/2011 con allegata la documentazione indicata dal decreto di cui all art. 2 comma 7. 4. Autocertificazione altre persone 5. Copia documento di identità del dichiarante 6. Copia versamento dei diritti Rilascio autorizzazione per prelievo e trasporto di carburanti in recipienti mobili, per quantitativi superiori a 30 litri, presso gli impianti di distribuzione carburanti ad uso pubblico. 1. Mod. 4/C - DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER PRELIEVO E IL TRASPORTO DI CARBURANTI IN RECIPIENTI MOBILI; 2. Autocertificazione altre persone; 3. Copia documento di identità del dichiarante; 4. Copia versamento dei diritti. esercizio di un impianto temporaneo in caso di ristrutturazione totale o parziale dell impianto già autorizzato esercizio di un impianto autostradale temporaneo in caso di ristrutturazione 1. Mod. 5/C - DOMANDA DI RILASCIO AUTORIZZAZIONEALL ESERCIZIO TEMPORANEO DI UN IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI 2. Relazione tecnica sulle caratteristiche del impianto e sui materiali usati, comprese le caratteristiche di cui all art. 11 del Regolamento regionale n. 2/11; 3. planimetria in scala 1:2000 e 1:100 relativa al progetto dell impianto; 4. Pareri favorevoli in materia di sicurezza sanitaria ambientale e antincendio rilasciati dagli organi competenti ai sensi della normativa vigente; 5. la S.C.I.A ai fini della sicurezza antincendio secondo le procedure di cui al DPR 151/2011 con allegata la documentazione indicata dal decreto di cui all art. 2 comma 7; 6. Autocertificazione altre persone; 7. Copia documento di identità del dichiarante;
8. Copia versamento dei diritti. SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA per: ristrutturazione parziale o totale dell impianto, sulla stessa area; sostituzione di distributori a semplice erogazione con altri a doppia o multipla erogazione, per carburanti già autorizzati; sostituzione del tipo di carburante già autorizzato nel distributore; diminuzione del numero o la riduzione della capacità di stoccaggio per eliminazione di serbatoio aggiunta di distributori di prodotti già autorizzati; eliminazione di distributori o di carburanti già autorizzati installazione di self-service pre-pagamento estensione ad altri carburanti del self-service pre-pagamento esistente installazione di self-service post-pagamento aumento del numero o della capacità di stoccaggio sei serbatoi 1. Mod. 11/C - SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA DI IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI; 2. Relazione tecnica sulle caratteristiche del impianto e sui materiali usati; 3. planimetria in scala 1:2000 e 1:100 relativa al progetto dell impianto; 4. Mod. 13/C - perizia giurata, redatta dal progettista, o altro tecnico con competenze equivalenti, iscritto all albo professionale, circa la conformità dell impianto; 5. Autocertificazione altre persone 6. Copia documento di identità del dichiarante 7. Copia versamento dei diritti SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA per subentro nell attività di distribuzione dei carburanti. 1. Mod. 12/C - SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA PER TRASFERIMENTO DELLA TITOLARITA /GESTIONEDI IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI; 2. Autocertificazione altre persone: 3. Copia documento di identità del dichiarante; 4. Copia versamento dei diritti.
Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) Normativa Regolamento regionale 16 febbraio 2011, n. 2. "Disciplina della distribuzione dei carburanti per autotrazione in attuazione del Titolo IV della Legge regionale 10 novembre 2009, n. 27 (Testo Unico in materia di Commercio)". L.R. 27/09 Testo Unico in materia di commercio