L agricoltura sociale in Toscana: situazione e modelli di lavoro relatore Simone Tarducci



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Transcript:

Regione Toscana, Società della Salute Nord Ovest, Centro Regionale Informazione Documentazione. In collaborazione con ANCI Toscana e CESVOT. Interventi dei relatori della conferenza onferenza regionale sulla disabilità. SPAZIO REALE, SAN DONNINO - CAMPI BISENZIO (FI) - 23 e 24 GENNAIO 2015. L agricoltura sociale in Toscana: situazione e modelli di lavoro relatore Simone Tarducci L agricoltura ha sempre svolto una funzione sociale a presidio del territorio rispondendo alle esigenze e ai bisogni del territorio stesso: agricoltura come produzione primaria, tutela ambiente, conservazione delle tradizioni, fino all offerta oggi di servizi educativi e servizi sociali per l inclusione di soggetti più deboli. Per l Agricoltura Sociale non esiste una definizione univoca. L AS coinvolge nella produzione primaria soggetti a bassa contrattualità rispondendo così ad esigenze del territorio con la presenza di diverse professionalità, nel campo agricolo e nel campo sociale, anche in collaborazione con istituzioni locali. Per l AS occorre comunque un contesto coeso, nel senso che le esperienze sono nate in territori coesi dove una rete di persone ha lavorato inizialmente in modo spontaneo. Le regole e la politica sono arrivate dopo le prime esperienze che si sono realizzate in Toscana, Calabria, Veneto che sono anche le regioni dove oggi ci sono delle norme legislative. Un disegno di legge nazionale è stato approvato dalla Camera dei deputati a luglio scorso ed attualmente è all esame in Commissione Agricoltura del Senato. La proposta è finalizzata a dare una definizione dell agricoltura sociale che viene inquadrata come un aspetto della multifunzionalità delle attività agricole finalizzato allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo, allo scopo di facilitare l accesso adeguato e uniforme alle prestazioni essenziali da garantire alle persone, alle famiglie e alle comunità locali in tutto il territorio nazionale e in particolare nelle zone rurali o svantaggiate. L AS è quindi parte dalla multifunzionalità dell agricoltura, un agricoltura che svolge contemporaneamente più funzioni: produttiva, sociale, ambientale, culturale cioè un agricoltura che assieme all esigenza di una produzione primaria risponde e produce anche altri benefici (AS, prodotti biologici, energie verdi) ed è parte della diversificazione dell azienda agricola che differenzia l attività con l agriturismo, la didattica, il commercio, le attività sociali appunto. L ambiente rurale ha caratteristiche che ben si adattano all accoglienza di persone con disagio, e questo la Regione Toscana lo ha dimostrato con un progetto lanciato con modalità uniche in Italia (e forse anche in Europa) che ha permesso a 362 persone con disabilità di avere un lavoro in campagna. Un progetto finanziato in prima battuta con due milioni di euro e avviato grazie ad un bando del 2012.

I numeri del progetto regionale: al lavoro 362 persone con disabilità La maggior parte di coloro i quali lavorano grazie a questo progetto (260 persone) ha un età compresa fra 18 e 40 anni, 11 hanno meno di 18 anni, altri 91 ne hanno più di 40. Tutti hanno problemi di disabilità o di disagio. In gran parte si tratta di disabilità o disagio di tipo psichico (243 persone), mentre 43 sono i soggetti autistici. 15 hanno avuto esperienza con il carcere, 45 di tossicodipendenza, altri 16 hanno invece problemi di diverso tipo. Le aziende agricole che li hanno accolti sono 53, dislocate in tutto il territorio regionale. 30 sono le cooperative di tipo B e 51 gli enti/associazioni: anche questi sono dislocati in tutto il territorio regionale. I progetti sono di tipo triennale in 229 casi, biennale in 29 casi e annuale in 104 casi. L unicità del progetto toscano sta nel fatto che ad ognuno dei soggetti accolti nel progetto viene corrisposta, direttamente nelle loro mani, una somma, che rappresenta per loro una sorta di salario per l attività svolta. E per molte di queste persone è stato il primo e unico compenso che abbiano mai ricevuto. Il progetto prevede che per ciascuna delle persone accolte si possa erogare fino ad un massimo di 14 mila 400 euro per un triennio. Nel caso sia necessario un accompagnatore è possibile erogare fino a 6 mila euro in un triennio per questa figura. Ad oggi, sono state finanziate le prime due annualità per un totale di 2,8 ml di risorse regionali impegnate. Il lavoro è strumento per la riabilitazione e i risultati sono riportati in un questionario di gradimento con cui la Regione Toscana ha raccolto le esperienze dei soggetti coinvolti. La scommessa di molti è riuscire a di stare sul mercato, dando al contempo una possibilità a persone svantaggiate. Ed è una scommessa che tutti insieme portiamo avanti da sempre. Il riconoscimento ha fatto sì che vengano valorizzate le esperienze, che peraltro contribuiscono a sviluppare le potenzialità delle persone dando loro un lavoro e facendo anche risparmiare molto sui costi delle strutture assistenziali di tipo tradizionale. Per chi vuole saperne di più: http://www.regione.toscana.it/imprese/agricoltura/agricoltura-sociale È stato modificato recentemente il Regolamento di attuazione della L.R. 30 Disciplina delle attività agrituristiche e delle fattorie didattiche in Toscana per la multifunzionalità che prevede adesso il riconoscimento di attività di agricoltura sociale. Ai sensi del regolamento sono attività sociali e di servizio per le comunità locali le a) attività educative e didattico-ricreative afferenti ai nidi di infanzia e ai servizi integrativi della prima infanzia, le attività di accoglienza e soggiorno di bambini in età prescolare da tre anni a sei nonché le attività di accoglienza e soggiorno anche con pernotto di bambini di età superiore a sei anni e studenti di ogni ordine e grado; b) accoglienza di persone, compresi i minori, con disabilità e svantaggio orientate anche all inclusione nei processi produttivi agricoli di soggetti deboli, con disabilità o svantaggio o in fase di reinserimento sociale; c) riabilitazione/cura tramite attività rurali aventi finalità socio-terapeutiche o comunque di assistenza, anche attraverso specifiche metodologie collegate all attività aziendale; d) socializzazione, aggregazione e svago rivolte a persone della terza età autosufficienti. con mansioni di animazione e custodia. Con questa nuova normativa dal 1 gennaio 2015 tutte le aziende agricole toscane possono svolgere queste attività come attività agricola connessa senza più problemi sul fronte dei requisiti di IAP.

Dal 2015 verranno attivate le risorse comunitarie per il finanziamento del modello di agricoltura sociale già intrapreso con questo progetto. Due saranno le linee di intervento, una per gli investimenti e una sulla cooperazione. Nello specifico le due misure saranno: la misura 6.4.1 Diversificazione delle aziende agricole e la 16.9 sulla cooperazione denominata Diversificazione delle attività agricole in attività riguardanti l assistenza sanitaria e l integrazione sociale. Misura 6.4 Investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole Descrizione dell operazione: L operazione è finalizzata a incentivare gli investimenti per attività di diversificazione aziendale ed economica necessaria per la crescita, l occupazione e lo sviluppo sostenibile nelle zone rurali e contribuisce anche a migliorare l equilibrio territoriale, sia in termini economici che sociali, aumentando direttamente il reddito delle famiglie agricole nonché la produzione di energia da fonti rinnovabili. Le operazioni sono le seguenti: 6.4.1 diversificazione all interno delle aziende agricole 6.4.2 energia da fonti rinnovabili all interno delle aziende agricole Beneficiari: Imprenditori Agricoli Professionali (IAP) Imprenditori agricoli ai sensi del codice civile art. 2135 iscritti alla CCIAA (con partita iva/c.f.) per le sole attività socio assistenziali attività educative e didattiche Costi eligibili: a) miglioramento di beni immobili; b) acquisto di nuovi macchinari e attrezzature c) Spese generali collegate agli investimenti di cui alle lettere a) e b) d) Investimenti immateriali quali acquisizione di brevetti, licenze, o sviluppo di programmi informatici. Possono essere ammessi a finanziamento investimenti per la creazione e lo sviluppo di attività non agricole finalizzati a: attività di ospitalità rurale quale agriturismo produzione di energie da fonti rinnovabili fornitura di servizi sociali, tra cui ricostruzione e/o ammodernamento dei locali e l area per lo svolgimento delle attività (assistenza all infanzia, agli anziani, alle persone disabili e fattorie didattiche); investimenti in attività di svago, ricreative e sportive (connesse al mondo rurale) sviluppate da imprese agricole; Criteri di selezione: Territorio: priorità territoriale in funzione del grado di ruralità e svantaggio territoriali Età (>40 anni) e genere (femminile) del richiedente Ammontare e tassi di sostegno: La contribuzione è fissata al 40% del costo dell investimento ammissibile elevato al 50% qualora l investimento sia realizzato in zone montane.

Il contributo in conto capitale è concesso secondo la regola de minimis ai sensi del Reg. (UE) n. 1407 del 18 dicembre 2013. Misura 16.9 Diversificazione attività agricole in attività riguardanti assistenza sanitaria,integrazione sociale L agricoltura sociale rappresenta un occasione importante per lo sviluppo dell agricoltura verso strategie multifunzionali e di diversificazione dell attività agricola. Allo stesso tempo può rappresentare una soluzione innovativa per la coesione del territorio intervenendo sia sulla necessità di soddisfare nuovi bisogni sociali di protezione e di servizi alle persone in aree rurali e periurbane, sia sulla possibilità di favorire lo sviluppo di reti rurali. In questo ambito la misura si prefigge lo scopo di sostenere forme di cooperazione tra aziende agricole e soggetti a finalità sociale in cui l attività agricola è funzionale alla realizzazione di servizi sociali volti all inclusione lavorativa, sociale, terapeutica o riabilitativa di soggetti svantaggiati quali disabili, tossicodipendenti, detenuti etc e più in generale categorie a bassa contrattualità lavorativa. L ambiente agricolo si presta particolarmente a progetti di inserimento e re-inserimento lavorativo, recupero socio-educativo e più in generale di assistenza a soggetti svantaggiati e può servire a migliorare la qualità della vita di alcune fasce marginali della popolazione. L obbiettivo della sottomisura è quello di utilizzare l agricoltura per realizzare vari benefici attraverso un azione comune e quindi anche per offrire nuove opportunità di reddito all agricoltore coinvolgendo anche soggetti che non sono agricoltori Beneficiari: I beneficiari del sostegno devono associare più soggetti di cui almeno due appartenenti al settore agricolo o forestale costituiti sulla base di un accordo stipulato mediante forme giuridiche legalmente riconosciute, in cui siano chiaramente definite responsabilità e ruoli a garanzia della trasparenza e correttezza della gestione operativa e finanziaria Costi eligibili: Le voci di spesa ammissibili, ognuna finalizzata al progetto di cooperazione, sono le seguenti: studi preliminari e di contesto che comprendono l analisi dei fabbisogni, studi di fattibilità, indagini di marketing etc; animazione ( incontri, focus group, workshops, seminari etc); costi di costituzione, funzionamento e gestione del partenariato di progetto compreso il compenso del coordinatore del progetto; redazione e presentazione del progetto costi per le attività di divulgazione dei risultati ottenuti. costi diretti per la realizzazione di servizi e pratiche di agricoltura sociale dettagliati nei singoli progetti che non possono essere coperti da altre misure del PSR (es. personale, materiali di consumo necessari per l attività etc.)

Ammontare e tassi di sostegno: L intensità massima dell aiuto è pari al 90% della spesa ammissibile. Il contributo è concesso in regime di De minimis di cui al Reg(UE) 1407/2013 Proposte emerse all incontro del 12 gennaio 1. Utilizzare i terreni incolti disponibili dove esistono gravi difficoltà sia di dissesto idrogeologico che di inserimento lavorativo, per la creazione di Fattorie sociali. I molteplici vantaggi: controllo del territorio, inserimento lavorativo di persone svantaggiate (disabili, invalidi, esodati, persone che hanno perso il lavoro in età avanzata ecc ). Queste strutture potrebbero dedicarsi al recupero di colture come ad esempio l olivo o il legname sia da costruzione che per pellet o cippato. L ipotesi è di creare strutture che possano essere gestite sulla fattispecie di esempi come quello dell Associazione Libera. La Regione Toscana già dispone dello strumento della Banca della Terra, si tratta di chiedere una priorità nella destinazione a questo tipo di attività. 2. Sono stati riscontrati ottimi risultati e benefici per le persone accolte nei progetti di agricoltura sociale. Occorre verificare con studi e ricerche gli esiti del bando, in particolare monitorare il miglioramento dei pazienti. 3. Riguardo alle misure del PSR destinate all agricoltura sociale sono molto importanti gli investimenti immateriali, soprattutto è importante che vengano attivati prima possibile per la prosecuzione dei progetti. 4. Creare uno sbocco commerciale per i prodotti provenienti dai progetti di agricoltura sociale, immettendoli sul mercato con la possibilità di essere distinti dagli altri (un po come succede per i prodotti biologici o quelli equo solidale). 5. È necessario creare rete fra il mondo agricolo e i servizi sociali affinché l agricoltura sociale non sia solo una moda, ma vengano creati criteri di efficacia e di costi. I territori devono essere coinvolti ed è necessaria l informazione ai consumatori. 6. È necessario creare le condizioni ideali per le aziende che intendono dedicarsi ad attività di agricoltura sociale (trasporto, strumenti, formazione, barriere architettoniche ecc.), personalizzando le necessità. 7. Per le persone disabili il lavoro rappresenta la possibilità di uscire da una condizione di isolamento, di anonimato e farsi conoscere. In questo momento di crisi l agricoltura è il settore adatto a svolgere questa funzione. Le persone disabili spesso hanno potenzialità che in Italia non vengono valorizzate, eppure, se inserite nel giusto contesto hanno la capacità di essere produttive. Siamo purtroppo però ancora ancorati all emergenza, a proporre progetti isolati, ma è necessario arrivare alla normalità, e per questo è importante formare i datori di lavoro, perché a volte le persone disabili rendono più delle altre. I corsi di formazione devono essere personalizzati alle esigenze dei disabili. La flessibilità intesa come possibilità di personalizzare i progetti in base alle esigenze delle persone disabili nel progetto dell agricoltura sociale dovrebbe essere utilizzata come modello su larga scala. Perseguire questa strada porterà ad un risparmio di risorse.

8. Il tempo che una persona disabile può dedicare al lavoro deve essere personalizzato in base alle caratteristiche di ciascuno. Il lavoro rappresenta autostima e autonomia. 9. Spesso il problema è il trasporto della persona disabile al posto di lavoro, soprattutto nel settore dell agricoltura sociale perché il luogo di lavoro non è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. È necessario prendere in considerazione la possibilità di finanziamento con i nuovi bandi del PSR del trasporto per raggiungere il posto di lavoro per le persone disabili. 10. Chi ha il riconoscimento di invalidità fino al 99% non può percepire redditi diversi oltre 4.000,00 euro annui per non perdere la pensione di invalidità, mentre questo problema non sussiste per chi ha un riconoscimento di invalidità del 100% che può percepire un reddito fino a 14.000,00, questo è un problema di cui si chiede il superamento. 11. Risolvere la difficoltà nel mettere in contatto gli utenti svantaggiati con gli imprenditori. Le aziende danno poca disponibilità ad accoglierli e la Regione Toscana dovrebbe promuovere campagne di questo tipo. 12. Inserimento nel nuovo bando il finanziamento alla ricerca per la creazione delle linee guida su cui fare gli interventi. 13. La questione dell assicurazione INPS risolta dalla Regione Toscana ha aperto delle opportunità anche per altri settori. È importante che il compenso alla persona disabile sia commisurato effettivamente al lavoro svolto. Rendere il lavoro delle persone disabili stabile e non sporadico è un obiettivo da raggiungere, cioè bisogna dare continuità ai progetti. 14. Spesso negli inserimenti lavorativi le mansioni assegnate alle persone disabili non sono adeguate alle loro capacità e vengono abbandonate sul lavoro senza essere seguite nel dopo. Serve potenziare la formazione. Un valido esempio sono i corsi di cucina, realizzati da Slow Food. 15. Estendere il modello di agricoltura sociale anche agli altri settori, come per esempio industria, commercio, artigianato, pelletteria, ecc 16. È necessario aiutare l imprenditore con il supporto del settore lavoro. 17. È importante che il lavoro sia sempre retribuito anche per le persone disabili e che sia loro concessa anche la possibilità di far carriera e di aver riconosciuta la professionalità. 18. Superare i problemi burocratici e normativi, imposti dalla medicina del lavoro che definiscono limiti di utilizzo di determinati strumenti di lavoro alle persone disabili, benché perfettamente in grado dopo aver superato i corsi di formazione. 19. Importante per le persone disabili è non passare da un tirocinio all altro, ma di rendere stabile un lavoro.