UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Domenica, 06 aprile 2014



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Transcript:

UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Domenica, 06 aprile 2014

Domenica, 06 aprile 2014 Prime Pagine 06/04/2014 Prima Pagina Il Sole 24 Ore 1 06/04/2014 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 06/04/2014 Prima Pagina La Voce di Romagna 3 Enti locali 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Il «tridente» per ritrovare la fiducia 4 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 MARIANO MAUGERI Trema Crotone nel giorno dell' Aquila 6 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 VITTORIO DA ROLD «Salario minimo, carcere per chi sgarra» 8 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 GIORGIO SANTILLI Le vie della ripresa 10 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Renzi rassicura Bruxelles: una data per ogni riforma 12 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 DAVIDE COLOMBO «Sbagliato tornare a quelli lineari» 14 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Indagine sugli emolumenti dell' Inpdap 16 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 MARCO ROGARI Le vie della ripresa 17 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 ROBERTO TURNO Lorenzin: non toccare la spesa sanitaria Altolà dalle Regioni 19 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 6 «Buona riforma o chiudere il Senato» 21 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 8 DOMENICO PALMIOTTI Opportunità dagli asset storici 23 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 9 ALESSIA MACCAFERRI Il turismo che crede nell' effetto Big data 24 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 Motori di costruzione di fiducia 26 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 15 ALESSANDRO GALIMBERTI Evasione, a rischio un contribuente su cinque 28 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 15 GIANNI BONVICINI Per la Ue un' agenda carica di obiettivi 30 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 15 GIANNI TROVATI, MARCO MOBILI Tasi sulle imprese, possibili aumenti del 20% 32 06/04/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 40 Il filo della nostra storia 34 Web 06/04/2014 Più Notizie Bassa Romagna Cronaca Lugo: al via la riqualificazione dell'area nord... 36 06/04/2014 Più Notizie Bassa Romagna Politica Voltana, la sede della della Lista Civica Per la... 38 06/04/2014 Più Notizie Bassa Romagna Cultura e Spettacoli Lugo, questo fine settimana al... 39 06/04/2014 Lugonotizie.it Inaugurata la Meridiana dei Popoli a Lugo con la presentazione al Salone... 40 06/04/2014 Lugonotizie.it "Prospettiva 2030" si presenta alle prossime elezioni comunali di Lugo 41 06/04/2014 Lugonotizie.it Roberto Reggi in visita a Lugo incontra Davide Ranalli, candidato Pd a... 43 06/04/2014 Lugonotizie.it Il Lugo Opera Festival prosegue martedì 8 con Ivano Marescotti e il... 45 06/04/2014 Lugonotizie.it Mercoledì 9 aprile iniziative nella scuola e nel nido d'infanzia a... 47 06/04/2014 Lugonotizie.it Unione: scuole, presentato un piano per quasi 10 milioni di euro 48 06/04/2014 Lugonotizie.it Al centro culturale Carlo Venturini di Massa Lombarda al via "I... 49 06/04/2014 Lugonotizie.it Domenica tutti a seminare il labirinto di Alfonsine 50 06/04/2014 Lugonotizie.it Aperta stamattina la pista ciclo pedonale di via Sammartina 51 06/04/2014 Lugonotizie.it Approvato Odg proposto da RC per le sedute in streaming delle sedute del... 52

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La Voce di Romagna Ravenna 06/04/2014 La Voce di Romagna Pagina 1 Il progetto Scuole Unione c' è un piano da 10 milioni 95 06/04/2014 La Voce di Romagna Pagina 3 Nel convivio del poeta vignaiolo 96 06/04/2014 La Voce di Romagna Pagina 32 Scuole Unione: c' è un piano da 10milioni 98 06/04/2014 La Voce di Romagna Pagina 32 SCUOLA INAUGURAZIONI A VILLANOVA 99 06/04/2014 La Voce di Romagna Pagina 32 Passerella sul fiume Lamone Ravenna assegna l' appalto 100 06/04/2014 La Voce di Romagna Pagina 32 Al via i lavori all' ipermercato Globo 101 06/04/2014 La Voce di Romagna Pagina 32 "Impresa creativa" Tra business e creatività 102 06/04/2014 La Voce di Romagna Pagina 32 Martedì Ivano Marescotti al Lugo Opera Festival 103 06/04/2014 La Voce di Romagna Pagina 32 Ancora cinema a Palazzo Vecchio 104 06/04/2014 La Voce di Romagna Pagina 32 Alfonsine Torna all' azienda Carlo Galassi il "Labirinto Effimero 105 06/04/2014 La Voce di Romagna Pagina 43 Carnevali il poeta che voleva l' America 106

Il Sole 24 Ore Prima Pagina 1

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina 2

La Voce di Romagna Prima Pagina 3

Pagina 1 Il Sole 24 Ore Enti locali CONTI, TAGLI, PRIVATIZZAZIONI. Il «tridente» per ritrovare la fiducia Guido Tabellini I Documenti di economia e finanza (Def) presentati dai governi degli ultimi anni sono una storia di promesse non mantenute. Ogni volta si preannunciava che l' anno successivo il debito pubblico avrebbe arrestato la sua corsa rispetto al reddito nazionale. E ogni volta l' obiettivo veniva spostato in avanti di un anno. In questo modo il debito è passato da circa il 118% del Pil nel 2010 a oltre il 132% del Pil a fine 2013. Succederà così anche stavolta? È questa la domanda principale che si stanno ponendo gli osservatori economici del nostro Paese. La svolta impressa all' azione del governo dal presidente Renzi non ha fugato questi dubbi. In poche settimane il nuovo governo è riuscito a ottenere risultati importanti, sia in campo economico che istituzionale. Ma le scelte difficili devono ancora venire, e i dubbi sulla sostenibilità del debito pubblico rimangono. Il Def che sarà approvato nei prossimi giorni è un' occasione importante per rispondere a questi interrogativi, e consolidare la fiducia nel futuro dell' economia italiana. Per raggiungere quest' obiettivo, bisogna evitare gli errori commessi in passato. Innanzitutto, il quadro macroeconomico deve essere credibile. Il Def presentato dal governo Letta si basava su previsioni di crescita che erano quasi il doppio rispetto al consenso internazionale (1% per il 2014 e 1,7% per il 2015, contro un consenso intorno a 0,5% per il 2014 e poco sopra l' 1% per il 2015). Queste stime vanno abbassate e rese plausibili. Gli effetti delle riforme sulla crescita sono ritardati, e anche in presenza di provvedimenti incisivi e innovativi non ci si può aspettare un' improvvisa accelerazione dell' economia italiana. È vero che nel frattempo i tassi di interesse sono scesi più del previsto, ma il sentimento dei mercati è volubile, e sappiamo bene che i tassi possono risalire anche più in fretta di come sono scesi. Per questo è importante che ci siano margini contro possibili sorprese negative. In secondo luogo, il Def è un' occasione per fare chiarezza su come il governo intende rispettare i vincoli di bilancio. Non solo indicando obiettivi generici, ma entrando nei dettagli. Rispetto al passato, questo governo ha il vantaggio di avere ereditato il lavoro appena concluso con la spending review. La domanda importante è in che misura il governo vorrà seguire le raccomandazioni del commissario Cottarelli. Non sono raccomandazioni facili da attuare. Tanto per cominciare, dei 34 miliardi di risparmi di spesa che il rapporto indica come recuperabili entro il 2016, 15 sono già impegnati per raggiungere Continua > 4

Pagina 1 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali gli obiettivi di bilancio precedentemente indicati, o per evitare ulteriori aumenti della pressione fiscale. La cifra effettivamente disponibile entro il 2016 per finanziare eventuali tagli di imposta scende quindi a poco meno di 20 miliardi. Non è molto, su una spesa al netto degli interessi di oltre 700 miliardi. Eppure, queste somme sono difficili da recuperare. Sia perché presuppongono che l' amministrazione sia capace di una grande efficienza nella micro gestione della spesa, ad esempio per risparmiare quasi il 25% sugli affitti pubblici, o per ridurre i costi della riscossione fiscale, o per calibrare i trasferimenti ai comuni in base ai costi standard e alla capacità fiscale. Sia perché le cifre indicate nella spending review includono voci spinose dal punto di vista politico, come tagli ai sussidi al trasporto pubblico locale e alla spesa in pensioni. Eppure, non ci sono alternative, se davvero il governo vuole ridurre la pressione fiscale e disporre di nuove risorse per altri programmi di spesa come i su ssidi di disoccupazione. Se il Def si limiterà a indicare obiettivi generici, anziché impegnarsi con chiarezza sulle priorità indicate nella spending review, vorrà dire che anche questa volta saran no promesse da marinaio. Infine, il Def dovrebbe fare luce sulle privatizzazioni. In questi giorni il governo è alle prese con il rinnovo di centinaia di amministratori di imprese controllate dallo Stato. Abbondano le indiscrezioni di stampa sui rifiuti di questo, sugli ammiccamenti di quello, sulla rottamazione di quell' altro. Nella migliore delle ipotesi, questa responsabilità politica è inutile. Nella peggiore, può essere fonte di errori o abusi. Le più importanti imprese partecipate dallo Stato sono soggette comunque al controllo della regolamentazione, che è uno strumento più efficace e trasparente della proprietà pubblica. Anche in questo campo il governo dovrebbe imprimere una svolta rispetto al passato, spiegando che il mantenimento del controllo non è più un obiettivo strategico, e annunciando con precisione una nuova stagione di privatizzazioni, inclusa la cessione di almeno una rete Rai. Il contesto internazionale è favorevole, e bisognerebbe approfittarne. Ma soprattutto, un rilancio delle privatizzazioni, a livello statale e locale, darebbe un segnale credibile che il Paese sta davvero cambiando, e che la politica è disposta a fare un passo indietro per lasciare più spazio all' iniziativa privata. Un quadro macroeconomico credibile, un ruolo centrale e dettagliato per la spending review, e una svolta nelle privatizzazioni. Sono questi i concetti chiave su cui ricostruire fiducia e credibilità. Se invece il Def si limiterà a impegni generici e alle solite simulazioni sul rientro del debito pubblico, saranno ancora una vo lta obiettivi disattesi. RIPRODUZIONE RISERVATA. 5

Pagina 1 Il Sole 24 Ore Enti locali A 5 ANNI DAL SISMA. Trema Crotone nel giorno dell' Aquila Mariano Maugeri La terra trema ma le coscienze dormono. L' Aquila, cinque anni dopo quei 309 morti, è una città irriconoscibile. A riacutizzare il dolore mai svanito ci pensano gli anniversari e le scosse che si susseguono più a sud: due giorni fa in Grecia, ieri nel Crotonese e a Reggio Calabria, 5,1 gradi Richter ed epicentro sempre nel mar Jonio (molta paura, nessun danno). In Abruzzo macerie materiali, macerie morali, macerie lessicali. Un terremoto lascia segni incancellabili nella morfologia di un territorio, nell' antropologia di un popolo e persino nel suo linguaggio. I codici linguistici sono stati rimpiazzati da una sequenza di acronimi (C.a.s.e., Map, Mus, Mep) mentre diritti e doveri si difendono a colpi di carta bollata. C' è una lotta costante, sottotraccia e tenace, tra chi detiene il potere decisionale e gli aquilani, spesso sfollati o avvolti tra le nuvole dei detriti, che malgrado tutto giochi contro di loro continuano a rivendicare regole, progettualità, metodo. A cinque anni da quel devastate terremoto non esiste neppure un piano di prevenzione, se si eccettua una serie di fogli chiusi a chiave in uno dei cassetti di Palazzo di città. Mai, in questi interminabili anni, gli aquilani sono stati chiamati a un' esercitazione per verificare il funzionamento della protezione civile comunale. Omissione, rimozione e dilazione sono le tre parole che hanno rallentato all' infinito la ricostruzione. Il piano urbanistico non esiste, se si eccettua un piano regolatore del lontano 1975, flagellato peraltro da una serie alluvionale di deroghe scaturite dall' emergenza del dopo terremoto. Renzo Piano è stato chiamato all' Aquila solo per disegnare l' auditorium e poi congedato come un visitatore qualsiasi. Gli si poteva affidare il disegno della città. Non sia mai, l' Aquila preferisce fare, o non fare, da sé. Dell' incongruenza si è pure accorto il Tar regionale, che in una sentenza di neppure due settimane fa ha ordinato al Comune di ripianificare l' intero territorio comunale ai sensi di una legge che coerentemente lo obbligava a procedere alla riscrittura dello strumento urbanistico. Dieci miliardi sono stati bruciati per innalzare le 19 new town e gli interventi d' emergenza. Poi c' è lo scandalo dei puntellamenti, 400 milioni affidati dai dirigenti municipali alle ditte prescelte con chiamata diretta e senza gara, un po' l' emblema dell' anarchia che ha regnato al Comune dell' Aquila. Il sindaco Massimo Cialente, dopo le inchieste della magistratura che hanno spinto alle dimissioni il suo vice, Roberto Riga, ha nominato vice sindaco l' ex capo della Procura di Pescara Nicola Trifuoggi, dal quale, a oltre due Continua > 6

Pagina 1 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali mesi dall' insediamento, si attende il primo atto in nome della trasparenza. Il resto è fatto da un consiglio comunale di uomini c' è una sola donna e di età media piuttosto avanzata. La squadra di governo non è da meno: in equilibrio con i dettami del manuale Cencelli e refrattaria a ogni innesto di tecnici o professionalità esterne. La ricostruzione è cosa nostra, è il messaggio implicito del primo cittadino. Le 309 vittime, tra le quali 55 studenti dell' università dell' Aquila, appartengono invece alla memoria collettiva di un Paese intero. Il loro nome è, o dovrebbe essere, mai più. Mariano Maugeri RIPRODUZIONE RISERVATA. MARIANO MAUGERI 7

Pagina 2 Il Sole 24 Ore Enti locali L' incontro di Cernobbio. Il viceministro Morando annuncia anche una norma sulla rappresentanza sindacale. «Salario minimo, carcere per chi sgarra» SPENDING REVIEW Carlo Cottarelli conferma l' intervento da 32 miliardi con un piano di performance budgeting per migliorare l' efficienza della Pa. Vittorio Da Rold Marco Ferrando CERNOBBIO. Dai nostri inviati «Una legge sul salario minimo, che preveda il carcere per chi non lo concede». Chiamato a Cernobbio a parlare delle riforme che servono all' Italia nell' ambito del Workshop Ambrosetti, Enrico Morando tira la sassata alla fine del suo intervento: dopo aver illustrato l' agenda del governo Renzi e ricordato la stabilità al 2018 e anche oltre necessaria ad attuarla, il vice ministro all' Economia apre una finestra su «un' altra riforma che ha un' assoluta centralità soprattutto adesso che c' è l' accordo tra le parti sociali per misurare la rappresentanza». Quale? Una legge destinata a «rivoluzionare le relazioni sindacali», di fatto capovolgendo l' attuale schema della contrattazione attraverso tre pilastri: salario minimo, con tanto di «galera» a chi non lo garantisce, un contratto nazionale che agisca solo «per default», ovvero là dove sul territorio non si è stati in grado di fare accordi di secondo livello, che rappresentano il terzo pilastro. L' obiettivo è ambizioso, ma cruciale nella corsa al recupero della competitività perduta perché «così possiamo finalmente salvare la produttività, spostando la contrattazione nel luogo dove la produttività si può misurare davvero». Certamente la proposta del vice ministro farà discutere e non si faranno aspettare le reazioni delle parti sociali. Così come sull' altro tema caldo affrontato ieri a Villa d' Este, quello della spending review, vista anche la presenza del commissario straordinario Carlo Cottarelli. Sospeso, di fatto, il giudizio finché non verranno svelate le cifre, ieri a Cernobbio ci si è interrogati sulla tenuta della manovra («Dovremo avere la forza politica per reggere la reazione difensiva di quei larghi settori legati alla difesa delle dimensioni della spesa pubblica e alla sua scarsa qualità», ha detto al riguardo Morando) e sul lavoro tecnico fin qui svolto dallo stesso Cottarelli. Che ieri a Cernobbio ha fatto il punto sul percorso iniziato il 22 ottobre scorso, su sollecitazione dell' ex ministro dell' Economia, Fabrizio Saccomanni («Non so se ringraziarlo...», ha scherzato ieri Cottarelli). Il commissario ha spiegato alla platea composta dai rappresentanti della finanza e dell' economia italiana che oggi l' Italia ha una tassazione sul lavoro di due punti percentuali maggiore della media dei Continua > 8

Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali suoi partner europei e che per ridurre questo gap fiscale occorrono 32 miliardi di euro nel triennio. Proprio quanto punta a recuperare la proposta complessiva della spending review del commissario straordinario, le cui raccomandazioni tecniche al governo Renzi sono state presentate l' 11 marzo. La proposta è articolata su tre fasi: la prima riguarda il reperimento delle risorse per ridurre il cuneo fiscale dove Cottarelli, ex funzionario dell' Fmi per le politiche fiscali, ha proposto tra l' altro di ridurre il numero dei centri di acquisto della Pubblica amministrazione dagli attuali 32mila a 30 40 complessivi. In questa fase è chiaro che tutti i settori pubblici, nelle varie articolazioni territoriali e societarie, sono chiamati alla riduzione di spesa. Cottarelli è poi passato a illustrare la seconda fase, che dovrebbe partire il prossimo primo maggio e che prevede una sforbiciata delle 103 Commissioni tributarie e Ragionerie dello Stato, e delle 109 Agenzie delle Entrate, che in futuro potranno superare il criterio dell' articolazione provinciale. Cottarelli ha, inoltre, proposto di digitalizzare la Pubblica amministrazione. Quanto agli esuberi, «nessuno ha mai parlato di licenziamenti»: ci sono altre opzioni. Infine il commissario alla spending review è passato a descrivere la terza fase: quella che ha chiamato del performance budgeting, che da fine 2014 avrà lo scopo non solo di ridurre i costi ma di migliorare anzitutto efficienza e ricadute dei processi, in una sorta di cantiere permanente che vedrà costantemente monitorate le singole iniziative, in modo da replicare le migliori e archiviare le più avare di risultati. Questa nuova impostazione è già stata sperimentate con successo in Gran Bretagna, Olanda, Nuova Zelanda e Austria. «Per aspera ad astra», ha chiosato il commissario citando il motto di Seneca: «Le asperità le avremo di sicuro, speriamo di arrivare presto alle stelle». RIPRODUZIONE RISERVATA La frenata delle opere pubbliche RETI Ferrovia veloce Napoli Bari Tra le opere prioritarie che il Governo vuole accelerare con l' utilizzo dei fondi strutturali europei c' è la linea veloce tra Napoli e Bari, considerato asse fondamentale della rete ferroviaria ad alta velocità del Mezzogiorno Spesa delle amministrazioni per investimenti fissi lordi Dati in % del Pil Fonte: Elaborazione Ance su dati Eurostat e nota di aggiornamento al Def LEGGE OBIETTIVO Ricognizione sui piani Il progetto del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, è di una ricognizione dai vari piani in corso con una maggiore attenzione alle città. «Riformeremo la legge obiettivo ha detto dando meno attenzione alle reti e più ai nodi» SEMPLIFICAZIONI Nuove misure Il governo dovrebbe varare un nuovo pacchetto di misure di semplificazione amministrativa che prevedono, tra l' altro, l' omogeneizzazione della modulistica per la Scia. Previsto anche uno snellimento delle procedure Cipe LEGGE URBANISTICA Oltre l' immobilismo Obiettivo di medio lungo termine è poi la riscrittura della legge urbanistica che risale al 1942. Tra l' altro si punterebbe all' introduzione della perequazione fiscale come base per lo spostamento di diritti edificatori sul territorio. VITTORIO DA ROLD 9

Pagina 2 Il Sole 24 Ore Enti locali Le vie della ripresa IL DEF IN ARRIVO Sei miliardi per rilanciare i cantieri Nel «Def infrastrutture» nuova legge obiettivo e riforma urbanistica per attuare il titolo V Cipe veloce CORSIA PREFERENZIALE Con la riforma costituzionale le competenze torneranno al centro e sarà possibile fare riforme tenute ferme per decenni dalle Regioni. Giorgio Santilli ROMA Lo 0,3% del Pil, pari a 6 miliardi l' anno, per finanziare infrastrutture grandi e piccole nel prossimo triennio. È quanto prevede il cosiddetto «Def infrastrutture», l' allegato al Documento di economia e finanza previsto dalla legge per fare il punto su stato dell' arte e fabbisogni finanziari della politica infrastrutturale nazionale. Il documento andrà al Consiglio dei ministri di martedì insieme al Def e al Programma nazionale delle riforme. Tra le opere prioritarie che il governo vuole accelerare e finanziare, anche con l' aiuto dei fondi strutturali europei e del Fondo sviluppo e coesione (l' ex Fas), spicca la ferrovia veloce fra Napoli e Bari che diventerà l' asse fondamentale della rete ferroviaria ad alta velocità nel Mezzogiorno. Più in generale, nel documento c' è una ricognizione dei vari piani infrastrutturali in corso, con l' esigenza di nuove risorse per ciascuno. Il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, aveva anticipato nei giorni scorsi una maggiore attenzione alle città. «Riformeremo la legge obiettivo dando meno attenzione alle reti e più attenzione ai nodi», aveva detto in un' intervista al Sole 24 Ore il 16 marzo scorso. Questo estende la possibilità di accedere a procedure accelerate per opere che finora ne sono rimaste fuori. Il «Def infrastrutture», che è redatto a quattro mani dai ministeri delle Infrastrutture e dell' Economia, prevede infatti anche il capitolo delle riforme necessarie per accelerare la crescita su cantieri e città. Capitolo particolarmente ricco quest' anno per due ragioni. Anzitutto, perché quello delle semplificazioni è uno dei temi che il governo ritirerà fuori nelle prossime settimane, con un nuovo provvedimento di taglio meno "burocratico" e più innovativo rispetto a quelli adottati in passato. In secondo luogo perché le riforme nel campo del "governo del territorio" daranno sostanza (e attuazione al tempo stesso) al nuovo titolo V della Costituzione che il governo ha proposto nel disegno di legge approvato sette giorni fa in Consiglio dei ministri. Il ritorno allo Stato delle competenze esclusive in settori come le infrastrutture strategiche nazionali, la legge quadro urbanistica e il testo unico per l' edilizia privata, consentirà di fissare regole nuove che non dovranno subire i rallentamenti o gli stop dovuti ai conflitti o alle mediazioni con le Regioni. Continua > 10

Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Al tempo stesso la competenza «esclusiva» dovrebbe dare maggiore uniformità alle regole per la costruzione anche sotto il profilo autorizzativo, eliminando gli "spezzatini" regionali. La stessa ministra per la Funzione pubblica, Marianna Madia, nei giorni scorsi, nel corso di una audizione al Senato, ha spiegato che uno degli obiettivi della nuova fase delle semplificazioni sarà una "omogeneizzazione" dei modelli oggi utilizzati per la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) sul territorio italiano. Non parliamo della legge urbanistica, che Lupi ha già detto di voler riscrivere, rompendo un immobilismo che dura dall' ultima legge in materia, quella del 1942. Tutti i tentativi fatti finora di riformare quel testo, introducendo nella legislazione nazionale strumenti ormai usati a livello di singole regioni (come la divisione fra un piano strutturale e un piano operativo o l' introduzione della perequazione fiscale come base per lo spostamento di diritti edificatori sul territorio) si sono scontrati con la difesa delle regioni delle proprie prerogative. Un paletto destinato a cadere se passerà la riforma costituzionale di Renzi. Intanto il ministero sta già lavorando alla prima delle semplificazioni, quella che riguarda le procedure del Cipe, il comitato interministeriale per la programmazione economica che ha competenze sulla distribuzione dei fondi per le infrastrutture. Il nodo resta quello dell' iter di pubblicazione delle delibere a valle delle decisioni del comitato: il tempo medio supera i tre mesi, ma in passato anche per le resistenze del ministero dell' Economia si sono toccate punte di un anno e mezzo. RIPRODUZIONE RISERVATA. GIORGIO SANTILLI 11

Pagina 2 Il Sole 24 Ore Enti locali Il Pnr per la Commissione Ue. Nel cronoprogramma l' indicazione dei tempi per ogni intervento e una stima del relativo impatto sulla crescita del Pil. Renzi rassicura Bruxelles: una data per ogni riforma APPROVAZIONE A BREVE Il Piano nazionale di riforma, insieme al Documento di economia e finanza, approderà martedì al Consiglio dei ministri GLI OBIETTIVI 2014 Il governo ribadisce il rispetto dei limiti e degli impegni con la Ue: il rapporto deficit Pil sarà al 2,6%, la crescita allo 0,8% Dino Pesole ROMA Un pacchetto di riforme in stile «cronoprogramma», con l' indicazione dei tempi di realizzazione per ogni intervento e la stima dei relativo impatto, in termini di incremento potenziale del Pil. Il Piano nazionale di riforma, che accompagna il Documento di economia e finanza, è sostanzialmente pronto per l' approvazione martedì da parte del Consiglio dei ministri. Documento programmatico di rilievo, proiettato su un orizzonte di legislatura, cui Bruxelles guarda con molta attenzione in vista delle raccomandazioni che rivolgerà al nostro Paese nel prossimo giugno. Vi è contenuta l' intera strategia di politica economica che il governo intende realizzare nel prossimo triennio, sulla base del nuovo quadro previsionale contenuto nel Def e dell' aggiornamento del Programma di stabilità, anch' esso allegato ai documenti in via di approvazione. Il Pnr prende le mosse da una dettagliata introduzione in cui si riassumono gli impegni che l' esecutivo intende perseguire, quanto a riforme strutturali, nei diversi settori d' intervento: mercato del lavoro, con il Jobs act (decreto già approvato e legge delega), riforma del sistema fiscale da affidare al Ddl delega già approvato dal Parlamento, cui sarà annesso il timing per il varo dei primi decreti legislativi. Poi la manovra sull' Irpef (10 miliardi a regime da distribuire ai redditi fino a 1.500 euro mensili) e sull' Irap, e il profilo triennale entro cui si dispiegherà l' azione della spending review, così da conseguire almeno 32 miliardi di risparmi nel 2014 2017. Segue il capitolo degli investimenti cui è annesso il «totale smaltimento dei debiti pregressi della Pa», da realizzare entro il prossimo autunno. Infine, i capitoli della giustizia, dell' ammodernamento della Pa e delle semplificazioni del procedimento amministrativo, delle riforme istituzionali e costituzionali (dalla legge elettorale al superamento del bicameralismo paritario) cui è affidato il compito di snellire l' intero procedimento legislativo. Continua > 12

Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali L' aspetto delle coperture, decisivo per il varo dell' imminente decreto sull' Irpef, replica nel Pnr l' impianto esposto nel Def. Particolare enfasi è posta sulla necessità di finanziare gli interventi di riduzione della pressione fiscale attraverso il riordino strutturale della spesa pubblica. Alla spending review il compito di agire sulle modalità stesse di formazione della spesa, con effetti crescenti man mano che le singole misure saranno effettivamente realizzate. In primo piano la spesa per acquisto di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche, ma anche la razionalizzazione delle tax expenditures e l' intervento sul fronte degli incentivi alle imprese. Il tutto, secondo il format europeo, con annessi dunque i target nazionali in direzione degli obiettivi fissati dalla Strategia europea 2020, lo stato attuale di utilizzazione dei fondi strutturali e del rispetto delle raccomandazioni ricevute dalla Commissione europea e approvate dal consiglio Ecofin. Nella premessa al Pnr il governo ribadisce l' impegno al rispetto dei vincoli fissati in sede europea, per quel che riguarda il target dell' indebitamento netto strutturale e del debito pubblico. Il deficit nominale dovrebbe ridursi dal 2,6% previsto nel 2014 fino allo 0,5% del 2017. Si punta con decisione su un incremento del Pil dello 0,8% indotto dalle riforme indicate nel documento, così da assicurare che la riduzione del debito avvenga attraverso la via maestra dell' incremento del denominatore. La sostenibilità di medio periodo dei conti pubblici dovrebbe altresì essere garantita sia dalla riduzione della spesa in conto interessi (grazie al calo dello spread) che dall' avanzo primario, che è previsto attestarsi nei dintorni del 4 5% del Pil nel 2016 2017. RIPRODUZIONE RISERVATA I NUMERI +0,8% Stima Pil 2014 Nel Documento di economia e finanza saranno inserite le nuove stime sul prodotto interno lordo. Rispetto al +1,1% ipotizzato dal governo Letta per l' anno in corso si dovrebbe adottare una stima più prudente, +0,8%, più in linea con i principali organismi internazionali 2,6% Il rapporto deficit Pil L' altro parametro fondamentale dei conti pubblici, il rapporto deficit Pil, dovrebbe rimanere in linea con le ultime previsioni: dopo il 3% toccato nel 2013, per l' anno in corso si dovrebbe confermare il 2,6% del 2014, per poi scendere, fino al 0,5% del 2017. 13

Pagina 3 Il Sole 24 Ore Enti locali INTERVISTAFrancesco BocciaPresidente commissione Bilancio Camera. «Sbagliato tornare a quelli lineari» «Servono interventi dal chiaro segno redistributivo. O si rischia. Davide Colombo ROMA La componente di tagli lineari che si prefigura tra le coperture del decreto Irpef potrebbero avere un pesante effetto deflattivo. Per evitarlo serve una manovra «di chiara portata redistributiva, altrimenti noi qui ammazziamo il cavallo, atterriamo la già fragile ripresa in corso». Parla Francesco Boccia, 46 anni, presidente della Commissione Bilancio della Camera, l' organismo parlamentare che per primo dovrà esaminare sia il Def sia il decreto in preparazione. Presidente, lei conferma la portata degli interventi in preparazione? Si parla di tagli fino a 5 miliardi sulla spesa corrente per la parte restante dell' anno. Il rischio di innescare una spirale deflattiva è altissimo. Per questo dico che dobbiamo evitare tagli fatti come nel recentissimo passato. Siamo a un passo dalla deflazione, lo è l' eurozona. Ma il nostro Paese sconta una vulnerabilità maggiore. L' intervento, annunciato da Mario Draghi, di allargamento della base monetaria con misure non convenzionali per mille miliardi lo conferma. Bisogna agire con il massimo di selettività e, ripeto, con l' obiettivo di ottenere effetti chiaramente redistributivi. Una manovra redistributiva. Ma come? Faccio qualche esempio: sugli stipendi del pubblico impiego serve un patto politico. I tagli progressivi per tre anni devono interessare solo il 15% che si trova sopra i 70 75mila euro lordi. Metà dei risparmi, 1 1,2 miliardi, per le coperture Irpef e il resto per finanziare l' operazione della staffetta generazionale, come l' ha chiamata il ministro Madia, con un ricambio di personale vero. Nel patto bisogna prevedere un posticipo di 4 5 anni per il pagamento del trattamento di fine rapporto, quando gli interessati maturano i requisiti pensionistici pieni. E aggiungo: il prelievo triennale progressivo deve valere per tutte le società controllate e tutte le authority, Bankitalia compresa, altrimenti non ci siamo con i numeri. Sulla sanità si può arrivare a 2 miliardi? Si deve garantire una riqualificazione della spesa che, come dimostrano i risultati della nostra indagine conoscitiva, è costantemente danneggiata dai tagli lineari. Se arrivano 80 euro in busta paga e nuovi ticket indiscriminati non va bene. Continua > 14

Pagina 3 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Si annunciano minori trasferimenti anche agli organi costituzionali. Bene. Ma fuori dalla demagogia. Io riproporrò il passaggio dei trattamenti pensionistici pagati da questi organi a un fondo di gestione Inps. Così scopriremo che il costo di funzionamento della Camera scende immediatamente di oltre un terzo. Dopo l' Irpef arriverà il taglio del 10% dell' Irap. Esatto. E in quel caso bisogna coprirlo con la totale cancellazione degli incentivi alle imprese come li abbiamo visti funzionare fino a oggi: vanno aboliti tutti i bandi ministeriali e regionali. Anche qui serve una logica redistributiva: non dare qualcosa a chiunque e in tutti i settori, che poi significa premiare solo certe grandi industrie, ma solo crediti d' imposta automatici a chi investe in ricerca e sviluppo o a chi fa nuove assunzioni. Si deve avere il coraggio di realizzare un' operazione di grande rottura. E il prelievo sulle rendite? Sarebbe più corretto usarlo per coprire l' Irpef, non l' Irap: quella è giusta redistribuzione. L' intervento va accompagnato dall' abolizione dell' imposta di bollo sui conti titoli dello 0,2% che pagano soprattutto i piccoli risparmiatori, i nettisti. In quel caso l' aumento di aliquota dovrebbe fermarsi al 23%, non al 26%. Comunque il gettito di 2,6 miliardi è sovrastimato. @columbus63 RIPRODUZIONE RISERVATA. DAVIDE COLOMBO 15

Pagina 3 Il Sole 24 Ore Enti locali CORTE DEI CONTI. Indagine sugli emolumenti dell' Inpdap Gli emolumenti corrisposti dall' Inpdap a geometri, ingegneri e architetti per le perizie tecnico estimative legate alla concessione di mutui ipotecari agli iscritti dell' istituto di previdenza dei lavoratori della Pa non venivano sottoposti al pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali. A scoprire il sistema, per un importo complessivo di circa 1,5 milioni a favore di oltre 30 professionisti, un' indagine interna dell' Inps nel corso dell' integrazione dei due istituti. Sulla vicenda sta indagando la procura del Lazio della Corte dei Conti per accertare eventuali danni erariali. RIPRODUZIONE RISERVATA. 16