Hod Benessere n 61 - Gennaio 2011 - Anno XIV - Periodico - Diffusione gratuita. Cuccioli... e non solo



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Hod Benessere n 61 - Gennaio 2011 - Anno XIV - Periodico - Diffusione gratuita Cuccioli...... e non solo

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Prevenire e aiutare nelle malattie da raffreddamento a cura della Dott.ssa Cagnola 6 Nuovi codici dell amore tra mamma e bambino di Dott.ssa Chiara Sozzi 8 Un cucciolo per crescere Intervista ad Alberto Volpi a cura di Marina Robbiani 12 Un filo d amore di Patrizia Ceccarani 16 Chi ben comincia... di Enza Bettelli 18 Le Vitamine a zero calorie di Dr. Mauro Mario Mariani a cura di Georgia Luni 20 Applicazioni Sperimentali delle cellule staminali del cordone ombelicale di Dr. Alessio Trevisani e Prof. Paolo Fiorina 22 Rinforzo delle Difese Immunitarie Le diverse strategie farmacologiche di Dr. Antonello Arrighi 26 Sangre de Drago di Dott.ssa Ilaria Pretto 28 Cacao Meravigliao di Dr. Paolo Tedaldi e di Stefano Reina 30 Irresistibile cioccolato di Enza Bettelli 32 Come è nato un fermento lattico buono anche per i bambini a cura di Efflora 34 Andar per sagre di Marina Cioccoloni 36 Implantologia evoluta anche per casi difficili 38 Le spezie a cura di Noi 2 39 61 Direttore Responsabile: Marina Robbiani Consulenti Scientifici: Dott.ssa Cagnola, Dr. Edoardo Felisi Consulente Editoriale: Dott.ssa Raffaella Ferrari Grafica: Marco Nava Pubblicità: info@hod.it 333.1932913 Edizioni Alice Viale Col di Lana, 4-20136 Milano Tel 02.89.12.74.66 info@hod.it - www.hod.it Stampa: LOGOS s.r.l., via Liguria 2/4, Peschiera Distribuzione: Viprof srl Viale della Tecnica 5-36100 Vicenza Tel. 0444.347311 Reg.Trib. Milano n 305 del 22.4.1998 A questo numero hanno collaborato: Antonello Arrighi, Enza Bettelli, Clementina Cagnola, Patrizia Ceccarani, Marina Cioccoloni, Efflora, Paolo Fiorina, Georgia Luni, Mauro Mario Mariani, Noi Due, Ilaria Pretto, Stefano Reina, Chiara Sozzi, Giuseppe Tavola, Paolo Tedaldi, Alessio Trevisani, Alberto Volpi. In copertina: Illustrazione di Martin Leman Vuoi ricevere HOD a casa? Abbonati! Abbonarsi per tutto l anno (5 numeri) costa 25 euro. Per abbonarsi: info@hod.it tel. 02.89127466 333.1932913 www.hod.it

A SCUOLA DALL ERBORISTA 6 Prevenire e aiutare nelle malattie da raffreddamento Dott.ssa Cagnola A ssieme alle gioie che ci porta con le feste, i doni, la neve la stagione fredda può provocare qualche disturbo fastidioso quali il raffreddore, il mal di gola o il mal d orecchi. Possono comparire brividi, febbre e dolori diffusi: campanelli d allarme per un eventuale stato influenzale o un forte raffreddore da non curare con antibiotici perché di origine virale e non batterica. Causato da oltre 200 virus diversi, il raffreddore deve infatti fare il suo corso, non c'è modo di curarlo, si può solo alleviarne i sintomi. E la migliore cura è quella di rimanere al caldo e utilizzare piante diaforetiche (cha abbassano la temperatura corporea) come il Sambuco, il Tiglio, lo Zenzero... Ad esempio, se dopo una giornata in cui avete preso molto freddo vi sentite stanchi e iniziate a battere i denti, vi consiglio questa tisana che racchiude in sé alcune piante che agiscono in modo sinergico per contrastare eventuali insorgenze di stati influenzali: Tisana del freddo Echinacea radice tt. g 40 Sambuco fiori g 30 Tiglio fiori e brattee tt g 20 Menta piperita foglie g 10 La tisana si prepara per decozione mettendo a bollire un cucchiaio di miscela in una tazza d acqua per 15 minuti e poi filtrando. Si sorseggia tiepida la sera prima di coricarsi perché ha un leggero effetto soporifero. Perché è così prezioso il sambuco? Nella medicina popolare il sambuco è utilizzato in ogni sua parte. Oggi invece si usano solo i fiori e i frutti della varietà Sambucus nigra. I fiori, utili per l azione sudorifera nelle febbri e per quella anticatarrale nelle bronchiti e nelle tossi, sono anche diuretici, leggermente lassativi e antinfiammatori. I frutti invece sono indicati come depurativi, antinevralgici e ristoratori dei polmoni. Nei casi di raffreddore, congestione e stati infiammatori si può assumere un infuso fatto con i fiori di sambuco: Prendete 3-5 g di fiori essiccati e lasciateli in infusione in 200 ml di acqua bollente per 15-20 minuti. Bevete 2-3 volte al giorno. Oppure si può assumere il succo ricavato dai frutti di sambuco: Mescolate 1-2 cucchiai di succo in mezzo bicchiere d acqua tiepida 2-3 volte al dì per le forme da raffreddamento. E 2-3 cucchiai di succo 2 volte al giorno in caso di stitichezza occasionale.

Un rimedio prezioso da utilizzare in cucina è lo zenzero Ricca di componenti aromatici, la radice di zenzero è un ottimo rimedio naturale per curare le infiammazioni dei canali nasali e, quindi, il raffreddore. Si usa fresca o essiccata, a fettine oppure tritata e si può aggiungere alle minestre, ai piatti di riso, al pesce, alle frittate, ai dolci e ai biscotti. L importanza della convalescenza Quando un influenza o un forte raffreddamento è appena terminato, bisognerebbe dare modo all organismo di riprendere completamente le forze. Una volta, scesa la febbre e terminata la fase acuta della malattia, la convalescenza era pratica comune. Il medico prescriveva sempre un periodo di riposo a casa, al caldo e senza compiere sforzi fisici e mentali troppo stancanti. Questo periodo di riposo era fondamentale per ritornare in forze e permettere all organismo di ristabilirsi per evitare di incorrere in ricadute. Oggi, con i ritmi della vita moderna questa pratica fondamentale si è andata via via perdendo, e molto spesso ci sottoponiamo ad accumuli di stanchezza senza permettere all organismo di riprendersi del tutto. Come aiutarlo a rimettersi in forma? In questo caso vi consiglio l aiuto di alcune piante come l Ortica e l Avena che hanno proprietà rinforzante e tonica. Una buona abitudine è bere il succo d ortica. L ortica ha effetto rimineralizzante e antiastenico (contro la stanchezza): 1 cucchiaio di succo di ortica in acqua 3 volte al dì per 30-40 giorni Anche l avena aiuta a rilassare e a recuperare le forze. La si può assumere come latte; come fiocchi o cereale durante i pasti per almeno 15 giorni dopo lo stato influenzale. Latte di Calamina Crema fluida idratante, dermoprotettiva, lenitiva e riepitelizzante. Per la cura della pelle di mamma e bambino. Il latte di Calamina è una crema fluida a base di Olio di Macadamia, Colostro e Calamina (minerale composto da ossido di Zinco e ossido ferrico). L olio di Macadamia contiene acido Palmitoleico, un acido essenziale che si trova nel sebo, ha affinità naturale con la cute ed è molto emolliente. Il Colostro è un riepitelizzante naturale. La Calamina è un composto lenitivo e calmante negli arrossamenti. Queste preziose sostanze naturali sono utili per lenire, proteggere e restituire integrità e morbidezza alla pelle irritata da scottature, punture di insetti, eritemi solari, arrossamenti. Inoltre La Calamina è indicata per la pelle sensibile e delicata, in particolare per quella dei bambini e può essere utilizzata per dare sollievo nelle malattie esantematiche come varicella e morbillo... Consigli d uso: Distribuite una minima quantità di prodotto sulle parti interessate con lieve massaggio. Flacone da 125 ml Vuoi intervenire o approfondire l argomento di questo articolo? Vieni sul nuovo sito www.hod.it e lasciaci un tuo commento. Per saperne di più: www.dottoressacagnola.it 7

8 Jan Saudek, Il primo bacio al fratellino (part.), 1983. CODICI D AMORE Nuovi codici dell amore tra mamma e bambino DR.SSA CHIARA SOZZI Perché i bambini cercano il contatto C è un evento a cui madri e padri dei neonati non sono preparati: il bambino, una volta fuori del corpo della madre, spesso piange, a lungo, con intensità. Il suo pianto è un messaggio totale, viscerale, che tocca profondamente, e inquieta fino a sconvolgere. Un quarto d ora di quel pianto è sufficiente a far scomparire la poesia della maternità. Il senso di tenerezza protettiva lascia spazio all agitazione, o all angoscia. Non è il solo modo in cui il neonato comunica. Da subito presenta segnali comunicativi di base: la reattività corporea - giocata attraverso rilassamento o irrigidimento, raccoglimento o torsione - il movimento delle labbra e la direzione dello sguardo, oltre che suoni, sbuffi, mugolii, comuni peraltro a quelli dei nostri animali domestici. Questi segni espressivi sono decodificabili per chi sa coglierli. Sarebbe utile offrire ai futuri genitori lezioni teoriche e pratiche di sintonizzazione intersoggettiva, portandoli a leggere questi segnali intenzionali minimi (possiamo esercitarci con un gatto, o un cane), che solitamente precedono la manifestazione del pianto. Ma questo ancora non avviene, e l espressione quasi unica che riconosciamo è il pianto. C è molta differenza tra i suoni ovattati del battito del cuore del bambino, che si ascoltano con stupore durante le visite ostetriche, e l intensità di decibel che i bambini emettono piangendo. Tutte le neo madri con cui lavoro arrivano a dichiarare - prima o poi - che erano preparate a tutto, anche alle notti insonni, ma non al disagio provocato dal pianto del bambino nei primi mesi di vita. Il pianto provoca una reazione particolarmente intensa nelle persone adulte. La madre, il padre, e anche gli estranei sentono il desiderio immediato di fare qualcosa perché il pianto finisca qualsiasi cosa, purché smetta. (C. Gonzales, Besame mucho) Quando sentiamo il pianto di un neonato si attiva in noi una sensazione di urgenza di intervento. Viene da una codificazione ereditaria che ci porta a metterci in movimento, per rispondere al richiamo impellente del vagito. Come ha approfondito Carlos Gonzales, sia il pianto che la reazione preoccupata della madre sono programmati geneticamente da ricordi lontani del pericolo per la sopravvivenza a cui erano esposti i neonati. Essere preso e portato con sé dall adulto - nel nostro lontano passato - è stato un obiettivo che il piccolo doveva sempre raggiungere. Il contatto fisico è la codificazione primaria che tranquillizza. Gradualmente subentra la rassicurazione del contatto visivo,

Nouvelles Images S.A. - Sergio Pitamitz et Danila Delmont 2008. ma non possiamo decidere noi quando può bastare, è una modificazione graduale che si può instaurare evolutivamente nel bambino, ma dopo mesi, a certe condizioni e con tempi personali. Il contatto fisico è e resta comunque per sempre la nostra condizione primaria di sicurezza, lo capiamo perfettamente se riflettiamo sull importanza che la vicinanza e il contatto fisico acquisiscono per noi nella relazione di coppia. E se noi ci sentiamo bene solo tra le braccia di chi ci ama, perché dovrebbe essere diverso all inizio della nostra esistenza in questa realtà? Leggiamo in una ricerca di Monika Stablum e Arturo Giustardi, coordinatore di un Gruppo di lavoro della Società Italiana di Medicina Perinatale, Il contatto è uno dei principi fondamentali ed esistenziali degli organismi viventi. È la condizione per lo scambio di informazioni di natura materiale ed energetica. Già al momento del concepimento due cellule con diverse informazioni genetiche si contattano, si incontrano. Essendo la base di qualsiasi comunicazione, scambio, interazione, incontro vitale, il contatto è di inestimabile importanza per tutti gli esseri viventi. Già il feto in utero ha le sue prime percezioni sensoriali inizialmente a livello tattile. Attraverso la cute sente la pressione, i movimenti del liquido amniotico, il dolore, ma anche sensazioni di caldo e freddo. La cute del feto viene stimolata continuamente durante la gravidanza. Il primo sviluppo del sistema nervoso del bambino dipende al massimo grado dal tipo di stimolazione che riceve. L emozione veicolata dal corpo, più che la semplice pressione sulla pelle, è il messaggio raccolto dal bambino attraverso i recettori muscolari. Stare a contatto con il bambino significa parlare il suo linguaggio, quello che comprende dal primo momento, il linguaggio della pelle, del tatto, che gli comunica sicurezza esistenziale e attraverso cui stabilisce la prima relazione con l esterno. Ascoltare e soddisfare il bisogno primario di contatto corporeo del bambino non crea un suo ulteriore bisogno o lo accresce, al contrario con il tempo lo calma. Oggi esistono in linea generale due approcci: Il Modello Ad Alto Contatto mira a proteggere la salute e la sopravvivenza dei bambini e quindi accetta e risponde ai suoi bisogni innati. È caratterizzato da uno stretto e intenso rapporto fisico tra madre e bambino che inizia fin dalla nascita. Il parto avviene in un ambiente famigliare, il neonato rimane per lungo tempo a contatto pelle a pelle con la madre, l allattamento è a richiesta e il piccolo dorme nelle vicinanze del letto materno (a volte nello stesso letto) e durante il giorno viene portato sempre dalla madre in tutte le sue attività. I bambini vivono come da piccoli marsupiali immersi sin da piccoli nella vita degli adulti. La risposta al pianto da parte degli adulti è immediata. Il Modello a Basso Contatto ha come obiettivo quello di insegnare ai bambini a diventare precocemente indipendenti dai loro genitori dal punto di vista emotivo, e di sviluppare spiccate capacità cognitive. È caratterizzato da una relazione madre-bambino basata prevalentemente sullo sguardo e sull espressione verbale. La nascita spesso è medicalizzata, il neonato viene separato dalla madre per essere sottoposto a procedure di routine, viene nutrito con il biberon o con latte materno per pochi mesi, è spesso sdraiato nella culletta o nella carrozzina da solo. La notte dorme nel proprio letto e spesso in un altra camera separato dai genitori. Questo modello prevede una interazioverbale e visiva con il piccolo in concomitanza con una risposta al pianto certo non immediata. 1 1 Arturo Giustardi, Primario Neonatologo c/o Clinica Lourdes Massa di Somma (Napoli), coordina il Gruppo di lavoro della Soc. Italiana di Medicina 9 Perinatale La Care in Medicina Perinatale - Monika Stablum, Infermiera pediatrica, fa parte dell editorial Board della Rivista Italiana La care in Neonatologia.

10 Cosa scatta in noi quando i bambini piangono Ci sono tre chiarezze: 1. Non siamo persone insicure se il sentir piangere ci mette in ansia. Significa che abbiamo un buon contatto con il nostro sentire. Forse, a differenza di altri, non stiamo rimuovendo ciò che si genera in noi. La qualità del nostro comportamento sarà data dal modo in cui impareremo a gestire la nostra ansia. 2. È normale che il cucciolo d uomo pianga se crede di essere da solo. 3. Sta comportandosi come da codice genetico umano se piange fino a quando non è sollevato nel contatto fisico e portato con sé dall adulto. Sono elementi basilari da cui non si può prescindere. A partire da qui possiamo chiederci come mai questo codice che fa reagire alla separazione fisica avvertita come pericolo sia ancora attivo, e se c è altro in cui si è nel frattempo trasformato, come in molti ipotizziamo. Sentire ansia legata a segnali di disorientamento nel neonato è corretto, come evidenziano le numerose ricerche scientifiche. L ansia, oltre al senso di angoscia trasmesso ed evocato in noi dal pianto, è indotta dal senso di disarmonia contenuto ad esempio dalla composizione sonora dei vagiti. Da questa sensibilità possono svilupparsi comportamenti via via più adeguati, ma è essenziale innanzitutto che sia aperto il canale di attenzione e di ascolto emozionale. C è da preoccuparsi di fronte ad una eventuale indifferenza passiva al pianto del neonato, che segnalerebbe consistenti problematiche a carico della relazione affettiva primaria, che potrebbero portare all abbandono, o a far esplodere in reazioni nervose e comportamentali inconsulte, provocate dall accumularsi inconsapevole del disagio smosso all interno da quel segnale primario, che si manifestano sotto forma di aggressività e tentativi di soppressione. La cura sollecita, anche se ansiosa e un po agitata, è una iniziale risposta coerente con ciò che viene comunicato dal pianto, e con la risonanza interna che ha in noi. L attenzione unanime in risposta al pianto è un prezioso passo avanti, rispetto a posizioni precedenti in cui si riteneva che il pianto del neonato fosse una necessità fisiologica, o inevitabile, a cui non si dovesse prestare attenzione eccessiva. Fortunatamente la ricerca neurofisiologica sta evidenziando le possibili implicanze del lasciar piangere a lungo senza rispondere al neonato, a supporto della convinzione ormai comune che il pianto richieda comunque un attenzione. Possiamo incominciare a pensare di facilitare l esperienza dei neo genitori, offrendo loro l opportunità di un training sulla gestione serena del pianto. Si potrebbe ad esempio interiorizzare il modello dell insorgere del pianto e della sua naturale evoluzione, che lo porta - questo sarebbe un insight importante - a finire anche ad un certo punto. Nell immaginario interiore scatta infatti la percezione che si sia creata una situazione senza soluzione: da qui si produce il panico. Questo avviene come per tutte le situazioni che risvegliano in noi un angoscia primaria. Foto di Anne Geddes.

Non è detto che i bambini che non piangono quasi mai stiano veramente meglio di quelli che piangono, e che le loro mamme abbiano da insegnare alle altre. E c è da evitare il rischio di effetto peggiorativo sulla madre quando sente dire che sta a lei capire e ovviare al problema. È un attimo arrivare a dedurre che se il bimbo piange e lei non ne capisce il bisogno, è a causa della sua inadeguatezza. Così allo stress provocato dal pianto frequente, dalla necessità di accudimento costante, dal sonno interrotto, dal confronto con le altre madri o, peggio, con la propria madre che spesso si vanta del fatto che con lei invece i figli mangiavano e dormivano e basta, si va a potenziare quello causato dal senso di colpa che già emerge di suo come forma di controllo sull ansia generata dal pianto. Il messaggio più efficace per le neo madri è quello che le rinfranca sulle loro capacità materne, dando fiducia nella possibilità di seguire quello che possono arrivare a sentire al di là dell ansia inevitabile: le loro risposte intuitive ed istintuali. Nemmeno ad una madre che si mostra indifferente al pianto è bene dare un messaggio di riprovazione. Il suo distacco emotivo potrebbe infatti essere causato proprio da un angoscia profonda per bassa autostima di sé come madre, o dalla risonanza con propri vissuti traumatici inconsapevole rispetto a quando piangeva da neonata, da cui si sta proteggendo come può, cercando di rimuovere il problema. Volendo dare supporto alla madre di un neonato che piange inascoltato, si può offrirle empatia e rassicurazione per lo stress che vive, dandole l opportunità di scaricare rabbia, ansia, frustrazione, senza sentirsi giudicata. Anzi, se si rassicura sul fatto che capita a tutte le madri, può migliorare la propria autostima e fidarsi sempre più delle proprie intuizioni. Leggermente sintetizzato, questo è un estratto del secondo Capitolo del nuovo libro Nuovi Codici dell Amore Cambiare l imprinting genitori figli prima, durante, dopo la nascita scritto dalla Dr.ssa Chiara Sozzi & Marianne Littlejohn (Bambini Nuovi per l Uomo del Futuro Edizioni, in libreria a maggio, www.bambininuovi.com) Dr.ssa Chiara Sozzi: Pedagogista, Terapeuta delle relazioni familiari, Formatore Umano, Mind Shifting Trainer. Ha lavorato presso enti pubblici e in numerosi corsi d aggiornamento per docenti di diversi livelli scolastici. Opera nello studio professionale 2013gate con sedute individuali, di coppia e stage formativi nella ricerca sull evoluzione dei modelli di famiglia, relazione genitori - figli, relazione di coppia. Svolge ricerche sull identità femminile - maschile, materna - paterna e sulle caratteristiche evolutive dei comportamenti infantili e degli adolescenti. Tel. 02 38000239 chiarasozzi@2013gate.it www.2013gate.it Vuoi intervenire o approfondire l argomento di questo articolo? Vieni sul nuovo sito www.hod.it e lasciaci un tuo commento. 11

12 Un Cucciolo per crescere FELICITÀ È UN CUCCIOLO CALDO INTERVISTA AD ALBERTO VOLPI A CURA DI MARINA ROBBIANI Soprattutto quando ci sono dei bambini, decidere di adottare un cane o un gatto è una scelta impegnativa, molto importante anche dal punto di vista educativo e di crescita. Ne abbiamo parlato con Alberto Volpi, Responsabile commerciale di Viridea ed esperto di animali a tutto tondo: Prima di regalare un cane o un gatto ad un bambino, cos è importante sapere? Innanzitutto bisogna conoscere bene il carattere del bambino, quindi quello dell animale. Portare a casa un animale sbagliato crea problemi ad entrambi. Ad un bambino aggressivo, o al contrario ad uno timido e introverso, non si può affidare un animale con lo stesso temperamento perché non troverebbero un punto di contatto e si vanificherebbe l aspetto educativo legato all opportunità di crescere insieme. Un altra cosa importante è accertarsi che il bambino non soffra di allergie specifiche al pelo del cane o del gatto, e di essere quindi in grado di ospitare il nuovo cucciolo anche con questa tranquillità. A chi è meglio rivolgersi per non sbagliare cucciolo? Esistono dei centri specializzati nell allevamento di cani (potete iniziare a farvi un idea di massima cercando su Internet i Forum più accreditati e ricchi di giudizi e valutazioni). Gli allevatori più seri e referenziati -indirizzati in modo specifico verso una sola razza- sono i più sicuri, conoscono i loro cani molto bene e sono in grado di dare informazioni molto precise. Per quanto riguarda i gatti invece (anche per loro ci si può affidare ad allevatori e veterinari di fiducia), la storia è più complicata. Più difficile da capire del cane, che da subito crea un feeling quasi protettivo con il bambino, il gatto è un animale introverso ed essendo un felino è più istintivo. Talvolta, magari involontariamente, può reagire in maniera aggressiva. In entrambi i casi va insegnato al bambino il rispetto verso il nuovo ospite e i suoi spazi, un passo molto importante dal punto di vista educativo. D altra parte, soprattutto nei primi tempi, con l ingresso dell animale in casa i genitori hanno il compito di accompagnare il percorso dei due

cuccioli, di seguirli da vicino e fare attenzione al comportamento di entrambi. Come dare preferenza a una razza piuttosto che a un altra? È una questione di scelta personale. Spesso purtroppo rientra anche in un discorso di moda. Ad esempio quando è uscito il film La carica dei 101 c è stato il boom dei dalmata e adesso non ce ne sono più sul mercato. Occorre riflettere bene prima di prendere qualsiasi animale. Va fatta un analisi oggettiva di quello che si può dare e di quello che si vuole in cambio così come dell ambiente che gli viene offerto, perché lo stress maggiore che può avere un animale è trovare una casa e poco dopo perderla, difficilmente recupera a meno che non trovi subito una buona collocazione. Sono tante le variabili che, non considerate, creano disagio. Io ho un beagle. È dolcissimo ma lo abbiamo preso dopo avere riflettuto bene sul tipo di cane più adatto per i nostri bambini, più disponibile a stare parecchio tempo in un ambiente chiuso. I beagle, i boxer sono tra i cani che maggiormente si addicono ai piccini. Al contrario il pastore tedesco, quando vede un bambino che corre in casa lo individua come preda e lo insegue. E tra il cane e il gatto? Anche qui il discorso è individuale, ma fondamentalmente il cane va bene a chi preferisce vivere all aria aperta, il gatto è più sedentario, fa meno fatica a restare da solo in casa. Quanto tempo devono avere per essere adottati? Devono essere svezzati e vaccinati, sarebbe meglio prenderli dopo i 3 mesi. Poi bisogna andare dal veterinario per le altre vaccinazioni obbligatorie e, soprattutto per i cani, c è una normativa per impiantargli sottocute un microchip per il riconoscimento. Quali sono i primi consigli da dare? Tendenzialmente tutti gli animali, quando Dalla serie tv Camper Scuola di Paura presentato da Carton Network. stanno per avvicinarsi al cibo, mangiano, o dormono, vanno lasciati in pace perché stanno vivendo un loro momento intimo e personale e non vanno disturbati. Per loro natura considerano chi gli tocca il cibo come un potenziale rivale e possono diventare pericolosi. È ovvio che più si ha confidenza con l animale meno scatta la molla della difesa del cibo. Più si sta con lui (presto diventerà un altro membro della famiglia!) prima si conoscono le sue abitudini e il suo carattere, quello che gli piace o che gli dà fastidio, quando e come preferisce essere accarezzato. Una delle cose essenziali da far capire ai bambini, infatti, è che l animale è un essere vivente e non un gioco. Proposto nel modo giusto, di sicuro questo è un discorso propedeutico all educazione e alla crescita del bambino. Occorre anche iniziare a dargli le prime responsabilità sulla gestione del cane. Io ad esempio l ho fatto con i miei figli, che hanno imparato che quando il cane deve mangiare, spetta a loro controllare che ci sia l acqua e tutto quello di cui ha bisogno. Lo hanno voluto? Devono anche preoccuparsi di accudirlo. Un animale può aiutare i bambini introversi a socializzare? Certo, in un momento in cui la comunicazione è spesso delegata a Internet, in cui manca il contatto fisico, l animale rappresenta un momento importante di socializ- 13

14 Peanuts by Charles Schulz - 2010, United Feature Syndicate, Inc. zazione e non solo per i bambini. Talvolta si creano vere e proprie comunità di persone, spesso anche di anziani, che tutte le mattine si danno appuntamento e si ritrovano insieme al parco o ai giardini, in compagnia dei loro cani. Nel caso del gatto invece, tenerlo in braccio e accarezzarlo aiuta a rilassarsi, può calmare le lacrime di un bambino E invece di stare davanti al computer o alla playstation il bambino gioca col cane e questo lo aiuta a interagire. Quando accompagna il cane fuori città corre, si diverte, incontra altri ragazzini. Ma pensiamo anche a noi adulti. Quando alla fine di una giornata di lavoro, qualsiasi cosa sia successa, torniamo a casa e troviamo ad accoglierci un amico che ci fa le feste, che è felice di vederci senza chiedere nulla in cambio al di là di una carezza o di una coccola, qualsiasi tensione cala immediatamente e ci torna il buon umore. È la migliore delle medicine. Ha qualche consiglio da dare per nutrire al meglio i nostri cuccioli? L alimentazione migliore viene dal cibo secco anche se quello umido è spesso più gradito dai nostri amici animali. Una volta che l animale si abitua a mangiare un certo tipo di crocchetta, si prosegue a seconda della crescita e delle eventuali problematiche che sorgono, adeguando di caso in caso il prodotto corretto. In questo modo siamo certi che ogni pasto sarà completo e bilanciato. Bisogna invece assolutamente evitare di dare sia ai cani che ai gatti il nostro cibo. Fa malissimo, basti pensare che avendo il fegato ridotto rispetto al nostro, rischiano di ammalarsi. D altra parte quello che si riscontra sempre di più è la ricerca del prodotto naturale di qua-lità. Oggi esistono prodotti che garantiscono un evoluzione tecnologica e una ricerca innovativa davvero impressionante. E per l igiene? Un igiene adeguata è indispensabile sia per i bambini che per gli animali. A questo proposito si trovano parecchi prodotti naturali specifici sia per la cura dell animale che per l igiene dell ambiente. Per ulteriori informazioni, Zoogarden di Viridea Insieme ai cortesi consigli degli addetti ai lavori, potete scegliere tra un ampia gamma di prodotti naturali, ipoallergenici e senza conservanti: una serie di linee di crocchette destinate alla crescita (dallo svezzamento al mantenimento all età avanzata...) e alla salute dei vostri animali. E poi prodotti dietetici, snack e biscottini di tutti i tipi. Prodotti di igiene per l animale e per la casa, e una marea di giochi utilissimi ed educativi: in particolare per i gatti e i cani più sedentari, per svagarsi in casa e avere un attività motoria adeguata, nonché per spassarsela insieme ai vostri figli! Viridea www.viridea.it Vuoi intervenire o approfondire l argomento di questo articolo? Vieni sul nuovo sito www.hod.it e lasciaci un tuo commento.

16 AIUTIAMO LA PLURIDISABILITÀ La prima persona colpita da questo male l ho incontrata un anno fa in Nuova Zelanda. Nella mezz ora in cui abbiamo aspettato insieme un autobus, il ragazzo sordocieco in mezzo a noi prendeva congedo (forse per sempre) dal suo accompagnatore. Il quale, assicurandogli amicizia e affetto eterno con le mani, piangeva come un vitello. Il ragazzo invece non piangeva ma i suoi sentimenti, di mute parole e di corpo e anima erano di una tale bellezza di emozioni e sfumature, di una tale intensità di colori da far paura. Una paura diventata tangibile per tutti noi attoniti viaggiatori durante una pausa del bus. Nessuno osava avvicinarsi tranne una bambina di pochi anni che, improvvisamente, è corsa ad abbracciarlo. Hanno cominciato a parlarsi ridendo di gioia. E sono stati insieme a raccontarsi le loro cose per una decina di minuti mentre noi, sospesi nel nostro impaccio, tentavamo ignari di immaginare quello che si dicevano. (Marina Robbiani) Un filo d amore DI PATRIZIA CECCARANI PEDAGOGISTA E PSICOLOGA, DIRETTORE EDUCATIVO RIABILITATIVO, LEGA DEL FILO D ORO L a sordocecità è una disabilità unica riconosciuta dal Parlamento Europeo e Italiano (Legge n. 107 del 24.06.2010). La persona sordocieca presenta minorazioni dei canali visivo e uditivo la cui combinazione implica una serie di problemi che incidono tra loro creando difficoltà nella comunicazione, nell accesso alle informazioni, nella mobilità e autonomie. Inoltre, se al deficit visivo ed uditivo si associano altre disabilità le difficoltà si amplificano e si influenzano tra loro, tanto da provocare effetti davvero complessi. La pluriminorazione psicosensoriale e la sordocecità possono determinare: e Gravissimi limiti alla comunicazione e Scarsissime capacità di indipendenza e Percezione distorta dell ambiente circostante e anomala fruizione dello stesso e Relazioni interpersonali insufficienti (isolamento, distanza psicologica) e Rilevanti difficoltà di apprendimento (a livello di attività pratiche come il lavoro, il tempo libero e ricreativo, nella mobilità e maggiormente a livello cognitivo) e Disturbi della personalità e del comportamento: ansia, manifestazioni di etero-aggressività e auto-lesionismo Cause della pluriminorazione psicosensoriale e della sordocecita CONGENITE Infettive (rosolia, citomegalovirus, toxoplasmosi), prematurità, ittero neonatale, cause sconosciute, genetiche, ecc. ACQUISITE Trauma da parto, ipossia, infettive post-natali, trauma cranico, patologie correlate alla disabilità, ecc.

Ciurlionis, ˇ Angeli (Paradiso), 1909 L a Lega del Filo d'oro Onlus, costituita nel 1964, ha per scopo l'assistenza, l'educazione, la riabilitazione, il recupero e il reinserimento delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. La sede legale si trova ad Osimo (AN) dove da oltre quarant'anni è attivo un Centro di Riabilitazione riconosciuto dalla Regione Marche quale "Unità Speciale per Sordociechi e Pluriminorati psicosensoriali". Il Centro svolge attività assistenziale e riabilitativa per i portatori di disabilità provenienti da diverse regioni italiane, rappresenta un osservatorio potenzialmente molto interessante per la comprensione della natura e dell entità di questi problemi nel nostro paese e di come, con il passare degli anni, si possano essere modificate le necessità degli utenti e il tipo e la quantità di assistenza/riabilitazione. Al fine di esplorare l ipotesi di un aumento di frequenza e di gravità delle forme di disabilità di origine pre-perinatale (con particolare attenzione alla disabilità correlata a prematurità severa) è stata realizzata una ricerca in collaborazione con l Unità Epidemiologica dell Ospedale Bambino Gesù di Roma. È stata effettuata un'analisi retrospettiva per valutare le caratteristiche di un campione della casistica afferente all'unità e le modificazioni di tali caratteristiche nel tempo. Il campione è costituito da utenti nella fascia di età compresa tra i tre e gli otto anni. Nel caso specifico dei bambini pluriminorati psicosensoriali, prima arrivano al Centro di Riabiltiazione di Osimo, prima si possono aiutare sia loro che le famiglie. L a pluridisabilità limita lo sviluppo e la partecipazione alla vita di interazione, per questo è necessario che i professionisti insieme con la famiglia, le agenzie e/o i servizi del territorio aiutino e supportino la crescita del bambino il più precocemente possibile all interno della società. Per crescere, i bambini necessitano di interventi su misura che tengano conto della vita reale e di vari aspetti, come ad esempio incentivare la partecipazione e le opportunità per lo sviluppo della comunicazione. Occorrono attenzioni particolari per quanto riguarda il contesto di vita e le risorse (famiglia e territorio), nonché una profonda sinergia tra le varie discipline (area sanitaria, sociale, assistenziale, riabilitativa, psicologica e psicopedagogica). L equipe interdisciplinare dell Unità Speciale della Lega del Filo d Oro di Osimo è composta da medici, psicologi, psicologi clinici, pedagogisti, operatori educativo-riabilitativi, logopedisti, fisioterapisti, musicoterapisti, tecnici delle attività occupazionali, degli ausili, dell orientamento e mobilità, assistenti sociali, infermieri e personale tecnico di assistenza. Il lavoro dell équipe interdisciplinare deve realizzare un progetto riabilitativo personalizzato che permetta di stimolare il processo interattivo di percezione e il riadattamento alla realtà personale, ambientale e sociale, inoltre ha il compito di prevenire e rimuovere le condizioni invalidanti della persona. L avvio dei servizi e la presa in carico parte con l intervento precoce, procede con l inserimento scolastico, con la transizione verso l età adulta e quindi con il dopo di noi, per poi proseguire con l età che avanza e la residenzialità, che richiede di creare un contesto su misura in sintonia con le abilità/potenzialità del disabile, ma soprattutto con i suoi vissuti e bisogni. La riuscita di un intervento educativo riabilitativo e la qualità di vita di una persona pluriminorata psicosensoriale dipendono fortemente, oltre che dalle relazioni personali, anche dal contesto nel quale essa vive, lavora e si muove. Guidare la persona all esplorazione e all interpretazione contestuale dei dettagli, significa non soltanto allenare le sue percezioni, ma anche fornirle utili strumenti utili per migliorare la sua concezione della realtà e per renderla felice. Lega del Filo d Oro ONLUS - Via Montecerno, 1-60027 Osimo (AN) Tel. 071/72451 - www.legadelfilodoro.it Tutte le informazioni di cui hai bisogno al Numero Verde: 17

18 UNA SANA COLAZIONE PER I NOSTRI BIMBI Chi Ben Comincia... DI ENZA BETTELLI La prima colazione è il pasto più importante della giornata. Lo ripetono da anni i nutrizionisti, ma se tutti ormai lo sappiamo non tutti però mettiamo in pratica i loro giusti consigli. Soprattutto i bambini, che al mattino sono particolarmente pigri e preferiscono rinunciare alla colazione e utilizzare il tempo per dormire più a lungo o per restare davanti al televisore. Per invogliarli bisogna giocare d astuzia, presentando cose buone ma facili da mangiare (magari con le mani), non solo dolci ma anche salate e variando spesso. Certo, per la mamma è un impegno, ma per fortuna ci sono frigorifero e congelatore, preziosi alleati nei quali conservare a lungo quello che si è preparato nei momenti più liberi. Mezzelune alla confettura 200 g di farina 200 g di ricotta 100 g di burro 30 g di zucchero 2 cucchiaini di lievito vanigliato scorza di limone o di arancia confettura Impastate farina, ricotta, burro, zucchero, lievito e la scorza grattugiata e stendete la pasta con il matterello. Piegatela in 4 e stendetela di nuovo allo spessore di un paio di mm. Ritagliatevi dei dischetti di 8 cm di diametro, mettete al centro un poco di confettura e ripiegate la pasta a mezzaluna, inumidendo i bordi con poca acqua perché aderiscano. Cuocete nel forno già caldo per 20 minuti circa. Fate raffreddare e cospargete con zucchero a velo. Le Varianti Sostituite un cucchiaio di farina con altrettanto cacao o mescolate all impasto delle gocce di cioccolato. Invece che con la confettura farcite con cioccolato a pezzetti, crema pasticciera, frutta secca o fresca tritata Per ottenere delle mezzelune salate, farcitele con dadini di mozzarella o altro formaggio fresco o prosciutto e servitele senza zucchero a velo. Il Trucco Le mezzelune, dolci o salate, potete cuocerle anche 2-3 giorni in anticipo e tenerle a temperatura ambiente. Oppure non cuocetele e allineatele su un foglio di alluminio nel congelatore, quindi riunitele nei sacchetti e conservatele fino a 3 mesi. Fatele scongelare tutta la notte in frigorifero prima di infornarle.

Latte rosso 1 bicchiere di latte 2 cucchiai di yogurt denso 1 cucchiaino di miele 2 cucchiai di succo d arancia 2 cucchiai di sciroppo di lampone Riunite gli ingredienti nel frullatore e frullate il tempo necessario per ottenere una miscela omogenea. Le Varianti Aggiungete un cucchiaino di cacao amaro o uno di cocco grattugiato. Sostituite lo yogurt con gelato alla frutta. Per cambiare il colore della bevanda sostituite lo sciroppo di lampone con quello di mirtillo (viola), di menta (verde) o cacao solubile (nero). Lasciate in infusione nel latte 1 cucchiaio di caramelline alla liquirizia, poi frullate con gli altri ingredienti, senza lampone e arancia. Il Trucco Per arricchire la bevanda e darle più consistenza frullate dei pezzetti di frutta fresca prima di unire gli altri ingredienti. Se utilizzate il latte freddo potete toglierlo dal frigorifero anche all ultimo momento poiché gli altri ingredienti lo scalderanno un poco. Meglio che non sia gelato anche se la stagione è calda. Se invece preferite servire la bevanda calda, scaldate bene il latte (senza però farlo bollire) perché in questo caso gli altri ingredienti lo raffredderanno un poco. Le buone abitudini del mattino PPer affrontare nel modo migliore la nuova giornata bisogna fornire al corpo il carburante giusto. Un esigenza che non va sottovalutata, soprattutto per quanto riguarda l organismo in crescita dei bambini. La prima regola è consumare la colazione a casa, poiché è più facile avere a disposizione cibi sani, genuini e leggeri. Il latte è indispensabile per fornire il calcio e le proteine che aiutano lo scheletro a crescere forte, ma se al bambino non piace, anche se mascherato, sostituitelo con yogurt o qualche pezzetto di formaggio fresco. I carboidrati sono ugualmente importanti perché sviluppano l energia necessaria per mantenere viva l attenzione a scuola, quindi biscotti, pane, fette biscottate. I cereali aiutano l intestino con il loro contenuto in fibra mentre la frutta fresca di stagione fornisce vitamine e sali minerali. 19

20 CELLFOOD MULTIVITAMINE 100% RDA SPRAY ORALE Le Vitamine a zero calorie INTERVISTA AL DR. MAURO MARIO MARIANI A CURA DI GEORGIA LUNI Le vitamine sono sostanze naturali a zero calorie, ossia totalmente sprovviste di potere energetico, ma non per questo prive di un proprio ruolo biologico. Anzi, più di ogni altro nutriente, esse sono assolutamente indispensabili per il corretto svolgimento delle funzioni dell intero organismo. Cosa sono esattamente le vitamine? Le vitamine costituiscono un insieme di composti organici, molto diversi tra loro dal punto di vista chimico, indispensabili a qualsiasi organismo vivente per la crescita, per l'integrità strutturale delle cellule e per il regolare svolgimento dei processi metabolici. Alcune di esse, dette idrosolubili (complesso B e vitamina C) aiutano gli enzimi a funzionare meglio, consentendo alle reazioni chimiche da cui dipende la nostra stessa vita di svolgersi senza intoppi. Altre, dette liposolubili (A, E, D, K), svolgono un azione più articolata e varia (mantenimento del benessere della pelle e della funzione visiva, difesa dai radicali liberi, protezione delle ossa, prevenzione delle emorragie). Hanno tra loro qualcosa in comune? Nonostante l eterogeneità chimica, le vitamine posseggono tutte una struttura chimica relativamente semplice (con l eccezione di alcune di esse come la vitamina B12, la cui formula è il terrore di tutti gli studenti di Medicina!) e hanno la capacità di agire a dosi piccolissime (il fabbisogno medio giornaliero è dell ordine dei milionesimi o dei millesimi di grammo). Inoltre, indipendentemente dalla loro struttura, ciascuna vitamina svolge un azione specifica e, soprattutto, è un micronutriente essenziale. Che cosa significa micronutriente essenziale? Per le vitamine si usa il prefisso micro per indicare una classe di sostanze necessarie a piccole dosi, al contrario di altre, come carboidrati, grassi e proteine, il cui fabbisogno giornaliero è molto più elevato (macronutrienti). Le vitamine, inoltre, sono essenziali, e cioè assolutamente indispensabili ed insostituibili. Ecco perché devono essere necessariamente assunte con l alimentazione. Una corretta alimentazione garantisce sempre un adeguato apporto di tutte le vitamine? In linea di massima, una corretta alimentazione, variata ed equilibrata, basata sul generoso apporto di frutta e verdure, garantisce al nostro organismo il giusto apporto di vitamine e previene le ipovitaminosi.