Protesta operaia e desiderio di democrazia in Inghilterra



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Protesta operaia e desiderio di democrazia in Inghilterra POTERI E CONFLITTI IPERTESTO La rivolta luddista Nel 1811-1812, si sviluppò in Inghilterra un moto di protesta complesso e per tanti aspetti enigmatico, di solito chiamato luddismo. Il nome deriva dal fatto che, tra la gente, si diffuse l idea che il movimento luddista (o luddita) fosse guidato da una specie di giustiziere chiamato, appunto, generale Ludd che divenne ben presto oggetto di numerose canzoni e ballate popolari. Di solito, il luddismo viene presentato come una forma di protesta operaia istintiva, disorganizzata e primitiva, di fronte al progredire dell industrializzazione, in quanto il tratto più tipico del movimento fu, in effetti, la distruzione delle macchine, soprattutto dei telai. Un attenta analisi del fenomeno, tuttavia, obbliga lo storico a valutare l intero fenomeno in modo assai più sfumato e più equilibrato, dal momento che gli episodi più gravi della rivolta non si verificarono in Lancashire, la regione in cui funzionavano i nuovi telai meccanici, ma nella zona di Nottingham che, pur rivestendo una notevole importanza dal punto di vista della quantità di tessuti prodotti, Interpretazione tradizionale Interpretazione più articolata INTERPRETAZIONI DEL LUDDISMO non era affatto all avanguardia dal punto di vista tecnico. Il luddismo degli anni 1811-1812, insomma, più che un movimento ostile nei confronti della macchina e dell industria, appare prima di tutto una rivolta di tessitori e di contadini desiderosi di manifestare il proprio malcontento, in una situazione estremamente delicata e difficile per l economia britannica. Tra il 1808 e il 1810, infatti, il blocco continentale messo in atto da Napoleone nei confronti dell Inghilterra raggiunse il massimo della propria forza: assumendo un indice 100 per le esportazioni di prodotti inglesi in Europa nel 1805, si può affermare che esse scesero a 20,9 nel 1808; a 55,2 nel 1809; a 74,6 nel 1810. È vero che l economia inglese poteva reggere bene il peso di queste perdite, in quanto le esportazioni dirette al continente europeo (nel 1805) rappresentavano solo il 37% del suo prodotto globale destinato all esportazione, mentre il commercio con l Africa, l Asia e soprattutto con l America Latina era invece in pieno sviluppo. Tuttavia, il blocco provocava notevoli disagi alla popolazione; per di più, nel 1810, allorché risultò necessario importare grano dall estero, la cosa risultò difficoltosa in quanto i porti tedeschi del Baltico erano tutti in mano ai francesi. Il luddismo non fu tanto una protesta nei confronti delle macchine moderne, ma una rivolta contro le cattive condizioni in cui la popolazione inglese si trovò a vivere in tempo di guerra. Inoltre, per quanto la figura del generale Ludd sia senza dubbio leggenda- Riferimento storiografico 1 pag. 6 Il luddismo fu un movimento spontaneo, finalizzato a distruggere le nuove macchine tessili Il luddismo fu un moto di protesta contro la miseria provocata dalla lunga guerra contro la Francia napoleonica link Il blocco continentale (pag. 203) IPERTESTO A 1 Protesta operaia e desiderio di democrazia in Inghilterra

IPERTESTO Durissima repressione ria, il moto non ebbe carattere spontaneo, ma fu all opposto ben diretto e ben organizzato da capi che, verosimilmente, simpatizzavano per gli ideali della Rivoluzione francese (e forse, addirittura, ricevevano aiuti e sussidi direttamente dalla Francia). Gran parte di questi elementi sfuggono allo storico; chiarissima, invece, appare la risposta dello Stato inglese, che mobilitò ben 12 000 soldati per fermare le azioni dei luddisti. Inoltre, il 20 marzo 1812, il Parlamento approvò un decreto che prevedeva la pena di morte per chiunque avesse tentato di «rompere, distruggere o danneggiare con l intento di rendere inservibile» un telaio o un altra macchina destinata alla fabbricazione dei tessuti. Il trionfo del generale Ludd DOCUMENTI Non è facile scoprire l autore e la data di composizione precisa di questo testo, che può essere considerato una delle prime canzoni di protesta del movimento operaio. Ludd è presentato come un nuovo Robin Hood, che finalmente porta ai poveri un po di giustizia. UNITÀ V 2 LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN INGHILTERRA E IN EUROPA Tema pure il colpevole ma egli (= il generale Ludd) non si propone alcuna vendetta sulla vita o sugli averi dell uomo onesto, la sua collera è interamente limitata ai telai larghi e a coloro che abbassano i vecchi prezzi. Questi strumenti di malanno furono condannati a morte dall unanime voto del Mestiere e Ludd che può sfidare ogni opposizione ne fu reso il Grande giustiziere. Può censurare l irriverenza del grande Ludd per le Leggi colui che non riflette neppure per un attimo che una vile imposizione fu l unica causa che produsse quei deplorevoli effetti. Fate che i superbi cessino di opprimere gli umili e Ludd rinfodererà la spada vittoriosa, fate che le sue doglianze trovino immediato sollievo e la pace sarà prontamente restaurata. Fate che i saggi e i grandi prestino il loro aiuto e consiglio e non ritirino mai la parola assistenza finché un lavoro ad opera d arte e al prezzo convenuto sia stabilito dal Costume e dalla Legge; e il Mestiere, quando l ardua contesa sia finita, risolleverà la testa in tutto il suo splendore, e il colting, il cutting e lo squaring non priveranno più del loro pane gli onesti lavoratori. V. CASTRONOVO, La rivoluzione industriale, Sansoni, Firenze 1973, p. 110 Quali sono gli «strumenti del malanno» che verranno distrutti dal generale Ludd? «Lavoro ad opera d arte»: secondo il tuo giudizio, quale categoria tradizionale di lavoratori era interessata, più di tutti, a porre l accento su questo punto? Due luddisti sfogano la loro rabbia verso una macchina, stampa del XIX secolo.

L utopia socialista di Robert Owen Tra i primi intellettuali che si accorsero della gravità della nuova condizione operaia troviamo il gallese Robert Owen (1771-1858), che pur essendo nato da una famiglia molto modesta riuscì, appena diciannovenne, a diventare dirigente e azionista di una grande industria cotoniera di Manchester. Nel 1799, divenne proprietario del cotonificio di New Lamark (in Scozia), un grande impianto dove lavoravano 2000 operai; 500 di essi erano ragazzi, che il proprietario precedente aveva preso da istituti caritativi. Dopo aver constatato la gravità delle condizioni di vita dei lavoratori della sua azienda, Owen ridusse l orario delle prestazioni, migliorò gli alloggi e istituì una scuola per i bambini. La positiva esperienza di New Lamark lo spinse a formulare un più vasto progetto di riorganizzazione complessiva della società inglese, che a suo giudizio doveva strutturarsi in unità produttive (dette villaggi della cooperazione) di circa 1200 abitanti ciascuno, nei quali il lavoro, la distribuzione dei beni di prima necessità e l educazione dei bambini avrebbero dovuto svolgersi in comune. Deluso per lo scarso entusiasmo che la sua proposta incontrò in Inghilterra, Owen partì per gli Stati Uniti, ove nel 1825-1827, nell Indiana, diede vita a New Armony, una vera e propria isola di socialismo agrario, all interno della quale erano stati banditi quelli che, agli occhi di Owen, erano i tre mali più gravi che affliggevano l umanità: proprietà, religione e matrimonio. L esperimento socialista di New Armony si risolse in un fallimento economico completo; la colonia, inoltre, finì per essere poco più di una copia, pacifica quanto sbiadita, delle comunità comunistiche che nel Quattrocento e nel Cinquecento erano sorte in Boemia e in Germania, per opera di gruppi millenaristici. Insomma, il limite più grave dell esperimento di New Armony consisté nel fatto che da un lato si presentava come la soluzione dei gravi problemi del mondo moderno, industrializzato, ma dall altro finiva per fuggire dalla modernità e guardare più al passato che al presente. Le prime proteste operaie Alla fine del Settecento, tutti i governi erano convinti che agli operai non dovesse essere concessa la possibilità di organizzarsi in associazioni, al fine di contrapporsi in modo più efficace ed energico alla volontà dei datori di lavoro. In Inghilterra, il Parlamento manifestò di condividere appieno questa opinione diffusa allorché votò, nel 1799, i cosiddetti Combination Acts che vietavano appunto l associazionismo operaio. Per diversi anni ogni forma di protesta operaia fu repressa senza pietà e con estrema determinazione, anche se non minacciava direttamente le macchine (come avevano fatto, negli anni 1811-1812, i luddisti) e non si proponeva come obiettivo ultimo l abolizione della proprietà privata. L episodio più grave di repressione si ebbe a St Peter s Fields, vicino a Manchester, nel 1819, allorché venne usata la cavalleria per disperdere un raduno di 50 000 persone che chiedevano una riforma parlamentare, provocando undici morti e 500 feriti. Questa strage fu approvata da tutta la classe politica inglese: e poiché anche il duca di Wellington, il vincitore della battaglia di Waterloo, espresse pubblicamente il suo sostegno nei confronti degli ufficiali che avevano ordinato la carica dei dimostranti, l episodio venne sarcasticamente ribattezzato massacro di Peterloo. L usanza di dar vita a grandi raduni di massa (meetings), nel corso dei quali si ascoltava il comizio di uno o più oratori, era stata inaugurata, in Inghilterra, dal metodismo, un movimento religioso protestante fondato da John Wesley nel 1739. Trattandosi di una cor- William Henry Brooke, Ritratto di Robert Owen, 1893 (Londra, National Portrait Gallery). Sindacati proibiti per legge Il metodismo IPERTESTO IPERTESTO A 3 Protesta operaia e desiderio di democrazia in Inghilterra

IPERTESTO Caratteri tipici del metodismo In quanto movimento religioso indipendente dalla Chiesa di Stato, deve autofinanziarsi DAL METODISMO AL MOVIMENTO OPERAIO Caratteri del movimento operaio In quanto movimento politico non riconosciuto dallo Stato, deve autofinanziarsi A piccoli gruppi i fedeli si riuniscono per pregare e leggere la Bibbia A piccoli gruppi i lavoratori si riuniscono per discutere dei loro problemi (salari, condizioni di lavoro ecc.) Periodicamente, i fedeli danno vita a grandi raduni generali I lavoratori si riuniscono in folla, per assistere a comizi dei loro leader UNITÀ V 4 LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN INGHILTERRA E IN EUROPA Riferimento 2 storiografico pag. 7 Il massacro di Peterloo del 1819 in una stampa dell epoca. rente che operava in parallelo alla Chiesa di Stato e senza finanziamenti pubblici, il metodismo dovette darsi una struttura organizzativa e poggiare solo sul contributo dei suoi fedeli. Il movimento di Wesley, pertanto, si diede una struttura flessibile, che sarebbe più tardi stata adottata da tutti i sindacati e i partiti operai; a diretto contatto con la gente, esistevano dei gruppi di base che Wesley chiamò bande e che il movimento operaio successivo, invece, avrebbe spesso indicato con il nome di cellule. Periodicamente, gli aderenti al movimento si riunivano per discutere, pregare o studiare la Bibbia; in certi momenti speciali, poi, tutte le bande si sarebbero radunate insieme, dando luogo, appunto, a un meeting, a un grande raduno di massa. Nel dicembre 1819, un altro decreto del Parlamento (chiamato Six Acts) vietò i cortei e pose limiti severi al diritto di riunione; il clima politico e sociale, tuttavia, cominciò a raffreddarsi nel decennio seguente, tant è vero che, nel 1825, i Combination Acts furono abrogati. Agli operai, insomma, fu riconosciuto il diritto di associazione per affrontare le questioni relative al salario e all orario di lavoro; sebbene lo sciopero fosse ancora illegale, il nuovo provvedimento permise la nascita dei primi sindacati moderni, le cosiddette trade unions: nel 1830, l Associazione nazionale per la protezione dei lavoratori raggruppava già circa 100 000 operai dei settori tessile, metallurgico e minerario.

Le prime leggi di tutela dei lavoratori Nel 1832, il Parlamento approvò il Reform Act, un provvedimento che permise a un numero più elevato di cittadini inglesi di esercitare il diritto di voto. Gli operai non ricevettero alcun vero beneficio dal Reform Act, in quanto il censo minimo per diventare elettori (10 sterline) era ben lontano dalla loro portata. Ben più importante per la working class (la classe lavoratrice, termine che cominciò a diffondersi a partire dal 1824) risultò invece il Factory Act (Legge sulla fabbrica) del 1833, che introdusse le prime forme di tutela degli operai sul luogo di lavoro. Nell industria tessile, ad esempio, fu vietata l attività notturna, mentre venne fissato un massimo di ore per la giornata lavorativa; per i ragazzi al di sotto dei 13 anni, l impiego in fabbrica non poteva superare le 8 ore giornaliere, mentre per quelli compresi tra i 13 e i 18 anni il tetto massimo fu posto a dodici ore. Nel 1836, fu proposta per la prima volta l idea di far votare al Parlamento una vera Carta del Popolo (The People s Charter); come proprio modello remoto, il movimento cartista assunse la Magna Charta Libertatum del 1215, universalmente considerata come il documento in virtù del quale gli inglesi avevano incominciato a porre limiti sempre più rigidi all assolutismo dei re. Quel documento, si diceva, aveva sancito le libertà dei nobili e dei ceti superiori: era tempo, dunque, che venisse stesa una nuova Carta, capace di offrire anche alla povera gente libertà e giustizia. Nella sua prima versione, la Carta del Popolo prevedeva sei richieste precise: suffragio universale segreto maschile, scrutinio segreto, soppressione del censo come requisito per poter essere eletti in Parlamento, retribuzione dei parlamentari, rinnovo annuale del Parlamento e riorganizzazione dei collegi elettorali. Di nuovo, come strumento di pressione sul Parlamento, furono convocati grandi raduni di massa, che riunirono spesso più di 100 000 persone. A più riprese, tra il 1836 e il 1842, il movimento cartista sottopose al Parlamento una serie di petizioni (quella del 1842 venne firmata da più di 3 milioni di cittadini) in sostegno della Carta del Popolo. La Camera dei Comuni, tuttavia, si dimostrò sempre irremovibile, rifiutando di prendere qualsiasi provvedimento che, sulla strada della democrazia, andasse oltre le timide aperture del Reform Act del 1832. le parole Carta del Popolo La Carta del Popolo poteva vantare, nella storia inglese, due illustri precedenti. Il primo era rappresentato dalla Magna Charta Libertatum, che sta alla base della nascita del Parlamento. A partire dal Duecento, il re d Inghilterra non ebbe più l assoluto controllo del potere, in quanto fu obbligato a consultare la Camera dei Lords e la Camera dei Comuni ogni volta che fosse stato necessario imporre nuovi tributi ai sudditi del regno. Il delicato equilibrio venutosi a creare nel Medioevo tra Corona e Parlamento esplose nel Seicento, quando l Inghilterra fu teatro di una violenta guerra civile, conclusasi il 30 gennaio 1649 con l esecuzione del re Carlo I. Pochi mesi più tardi, i principali esponenti del movimento dei livellatori (John Lilburne, Richard Overton, William Walwyn e Thomas Prince) stesero il cosiddetto Patto del Popolo, un documento molto importante sul piano storico perché può essere considerato il primo esempio di costituzione moderna, scritta. Come nei documenti costituzionali dei secoli seguenti, il Patto dei Livellatori enunciava solennemente alcuni diritti che lo Stato non doveva per alcun motivo violare e anzi si impegnava a garantire a tutti i cittadini. Sul piano propriamente politico, è poi importante segnalare che i Livellatori chiedevano il suffragio universale maschile, insistevano sulla separazione del potere esecutivo da quello legislativo e, soprattutto, intuirono l importanza che una «legge fondamentale» (ossia una Costituzione) fosse rigida, cioè non potesse essere modificata da una legge ordinaria, approvata dal Parlamento. In quanto Costituzione, il Patto del Popolo avrebbe dovuto essere la cornice entro la quale tutta la legislazione doveva rientrare, e pertanto poneva un invalicabile limite anche all attività legislativa del Parlamento. La classe lavoratrice Richiesta del suffragio universale Illustrazione dell epoca che raffigura alcuni cartisti mentre portano le loro rivendicazioni al Parlamento inglese. IPERTESTO IPERTESTO A 5 Protesta operaia e desiderio di democrazia in Inghilterra

IPERTESTO UNITÀ V 6 LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN INGHILTERRA E IN EUROPA Ned Ludd in una stampa del XIX secolo. Riassumi le caratteristiche principali dei gruppi ludditi e le loro modalità di attacco. Quali furono le conseguenze delle varie ondate di attacchi? Quali decisioni prese il Parlamento? Riferimenti storiografici 1 Il luddismo nel 1811-1812 Il luddismo fu una forma di protesta attuata dagli operai contro le macchine moderne, ma soprattutto fu una rivolta per le cattive condizioni in cui la popolazione inglese si trovò a vivere al tempo della guerra contro Napoleone. Il moto, inoltre, non ebbe affatto carattere spontaneo, ma fu ben diretto e ben organizzato da capi che, verosimilmente, simpatizzavano per gli ideali della Rivoluzione francese. [Nel marzo 1811] più di duecento telai furono demoliti nei villaggi del Nottinghamshire nord-occidentale da bande che agivano separatamente e attaccavano diverse località simultaneamente. Si diceva che tali bande agissero sotto la guida di un «generale» (o «capitano») di nome Ludd, sotto il vincolo del giuramento e del segreto, e che la disobbedienza agli ordini del generale fosse punita con la morte. Si diceva anche che Ludd si fosse assunto l impegno di combattere le iniquità ai danni dei lavori e di punire con la morte tutti coloro che non rispettavano le regole del mestiere. [ ] Apparve subito palese alle autorità che le ondate di disordini nulla avevano a che fare con le manifestazioni di protesta dei decenni precedenti, ma erano l opera di un organizzazione dotata di una struttura paramilitare efficiente e disciplinata, che agiva con estrema tempestività e segretezza. I gruppi ludditi seguivano piani accuratamente predisposti, appostando sentinelle armate in punti strategici prima di ogni attacco, chiamando gli uomini all appello con numeri e non con nomi. Essi erano giovani intorno ai vent anni, armati con oggetti rudimentali (picche, bastoni, accette) o con spade o fucili. Erano mascherati o travestiti, e comunicavano fra loro mediante parole d ordine. Durante le operazioni, mentre gli uomini armati di accetta e martello si facevano rapidamente strada fino ai telai per distruggerli, quelli armati di fucili o coltelli facevano la guardia all ingresso. Un colpo di pistola o di fucile significava l inizio delle operazioni o della ritirata in caso di pericolo. La fulmineità e la contemporaneità degli attacchi, spesso portati a termine da gruppi separati in luoghi diversi, e la temerarietà dei singoli individui, disposti al sacrificio della propria vita, circondarono i ludditi di un alone mitico e li consegnarono alla memoria popolare come tanti Robin Hood che emergevano dal fitto della foresta di Sherwood per riparare i torti e le ingiustizie sociali, rendendo manifeste le motivazioni ideologiche delle loro violenze sia fra le vittime che fra il resto della popolazione. [ ] All inizio di aprile 1811 vi fu un periodo di relativa calma che, nonostante l aggravarsi della situazione economica, si protrasse fino all estate. I telai distrutti fino a quel momento erano più di duecento. In novembre cominciò una nuova ondata di disordini, provocati da numerose bande di uomini che operavano nottetempo. All inizio di dicembre erano più di ottocento le unità di cavalleria inviate nella zona di Nottingham, e più di cento quelle di fanteria. Complessivamente, per sopprimere le rivolte luddite ed altri tumulti minori fu mobilitato un esercito di dodicimila uomini. [ ] Per più di tre mesi si ripeterono gli attacchi, notte dopo notte, talvolta contemporaneamente in due o tre villaggi lontani fra loro. Alla fine di dicembre il corrispondente da Nottingham per il Leeds Mercury scriveva: «Lo stato insurrezionale al quale questa Contea è stata ridotta nell ultimo mese non ha alcun parallelo nella storia dai giorni burrascosi di Carlo I». [ ] All inizio del 1812 cominciò una nuova ondata di attacchi che, nonostante gli interventi dell esercito, si ripeterono con una regolarità e una precisione che denotavano l esistenza di un piano di ampia portata strategica. Alla fine del gennaio 1812 il clima generale era quello di un paese in stato di guerra e il parlamento decise di emanare due nuove leggi. La prima (Peace Preservation Bill) intensificava le misure difensive e dava facoltà alle autorità locali di scegliere guardie speciali fra la popolazione oltre il ventunesimo anno di età. La seconda legge (Frame Breaking Bill) comminava la pena capitale per la distruzione dei telai, che fino a quel momento era punita con la deportazione da sette a quattordici anni. L. SALVADORI, C. VILLI, Il luddismo. L enigma di una rivolta, Editori Riuniti, Roma 1987, pp. 128-132

2 La classe operaia inglese Negli anni Trenta del XIX secolo, l industrializzazione dell Inghilterra era ormai un fatto compiuto irreversibile. Numerosi intellettuali, sia in Gran Bretagna sia all estero, si interrogavano tuttavia sul futuro del Paese, in quanto la straordinaria prosperità della borghesia sembrava minacciata da ogni parte. Da un lato, ci si rese conto che le ricorrenti crisi di sovrapproduzione mettevano periodicamente a rischio l intero sistema; dall altro, la società era drammaticamente spaccata in due classi antagoniste: due nazioni contrapposte, le definì Benjamin Disraeli (intellettuale e scrittore britannico, che divenne primo ministro nel 1868). La crisi economica del 1837, al pari della successiva crisi del 1842, non riguardò solamente le statistiche dell industria e del commercio: toccò le molle principali dell emozione e dell immaginazione umana. Il malcontento era molto più profondo della preoccupazione per le cifre nei libri mastri degli uomini d affari o per il modo migliore per una famiglia operaia di sbarcare il lunario; esso determinò il modo di pensare di un intera generazione. Uomini tanto diversi come Engels, il compagno di Karl Marx, e Thomas Arnold, il direttore di Rugby [prestigiosa scuola inglese, di cui Arnold fu direttore dal 1828, n.d.r.], erano coscienti al di sopra di tutto di una società divisa, delle «due nazioni tra le quali non c è rapporto né comprensione» di Disraeli. Parlarono di un nesso monetario che aveva preso il posto di uno schema precedente e più ricco di relazioni sociali, di un senso di rovina imminente, di una catastrofe peggiore della rivoluzione francese. La miseria dopo il 1815 aveva accelerato la velocità della vita politica inglese, dominando lo stato d animo della nazione intorno al 1840. [ ] Engels, giovane giunto in visita dalla Germania, preconizzò [annunciò, n.d.r.] una rivoluzione imminente. «È troppo tardi per una soluzione pacifica», esclamò nel 1844; «ben presto sarà sufficiente una leggera spinta per provocare la valanga». Ancora nel 1850, Carlyle riecheggiava alcune delle medesime paure. In realtà l altra nazione era anch essa suddivisa in sotto-unità. Anzi, il divario economico, educativo e costituzionale tra operai specializzati e generici era abbastanza ampio da indurre John Stuart Mill a considerarlo equivalente a una divisione di classe. Pur senza individuare pienamente i loro diritti politici, gli operai specializzati potevano sperare di ottenere vantaggi materiali con il nuovo sistema economico e una libertà minima di organizzazione e agitazione. Era improbabile che rimanessero rivoluzionari a lungo, a meno che non fossero continuamente provocati. I lavoratori dei villaggi, con una concezione viepiù distinta da quella dei lavoratori delle città e molto più difficile da organizzare, si limitavano a rimettersi ai loro superiori oppure erano stati intimoriti dai magistrati locali e dal governo nel corso di dieci anni di repressione. Il settore più miserabile della popolazione operaia, i tessitori con telai a mano, era una forza in lento declino, e pur conferendo una nota di collera violenta al cartismo, non seppero sostenerlo adeguatamente nei momenti favorevoli. La loro condizione era tragica e gli economisti politici non seppero dare loro altro consiglio utile che «abbandonare il loro mestiere» e guardarsi dall avviare ad esso i loro figli, «poiché perpetrerebbero un crimine» [l espressione si trova in un rapporto steso nel 1841 da una commissione di economisti animati da motivazioni filantropiche, n.d.r.]. Se in periodi di caduta dei prezzi la situazione abituale tra il 1815 e il 1846 i tessitori con telai a mano cercavano di aumentare la loro produzione, allora scendevano ulteriormente i prezzi dei loro prodotti e non aumentavano le loro entrate. Se ricorrevano al lavoro dei figli, questi soffrivano insieme con loro. Ma quando si esamina a fondo il ruolo di questi tessitori e di altri gruppi di lavoro in disgrazia, come le magliaie, diventa chiaro che non si trattava delle coorti [delle truppe, n.d.r.] della rivoluzione, ma di vittime dell ascesa della macchina. Solamente un gruppo relativamente piccolo di dottrinari come George Julian Harney e una massa di lavoratori irlandesi immigrati, che affluirono in gran numero in Inghilterra nel decennio 1840-1850 si calcola che nel 1835 un quinto della popolazione di Manchester fosse irlandese erano potenzialmente dei rivoluzionari. I dottrinari avevano un influenza notevole in alcune città, per esempio a Newcastle, ma non furono mai in grado di dominare la vita politica nazionale del tempo. Degli irlandesi si può dire che furono assorbiti nel nuovo sistema economico come manovali o lavoratori avventizi [precari, occasionali, n.d.r.], oppure furono sballottati di qua e di là, continuando a nutrire i loro motivi di malcontento nazionali. Fino a quando visse O Connell e fu considerato il Liberatore [nato nel 1775, Daniel O Connel fu un avvocato irlandese che si propose come leader di un processo di emancipazione non violenta dell Irlanda cattolica, n.d.r.] morì nel 1847 la maggior parte degli irlandesi impegnati in politica si tenne alla larga dal cartismo, ma nel 1847 e 1848 avevano un tale rilievo nel movimento che The Times poté definire il cartismo del IPERTESTO IPERTESTO A 7 Protesta operaia e desiderio di democrazia in Inghilterra

IPERTESTO 1848 una «ramificazione della cospirazione irlandese». Questa cospirazione poté essere neutralizzata sul suo stesso terreno [gli irlandesi non furono mai una seria minaccia per la stabilità del sistema, n.d.r.]. Se verso il 1840 e nel decennio successivo la classe operaia inglese non fu rivoluzionaria, come invece temevano molti contemporanei spaventati e speravano molti cartisti militanti, ciò non significa che non fosse spesso affamata. Il dibattito [storiografico, n.d.r.] sugli effetti della rivoluzione industriale sul tenore di vita prosegue e numerose sono le prove, alcune delle quali contraddittorie, che indicano che alcuni operai se la passavano meglio negli anni 1840-1850 rispetto a vent anni prima. Cresceva il consumo pro capite di alcune merci, i salari reali di gruppi particolari di operai erano aumentati e alcune delle espressioni di malcontento erano il risultato delle possibilità maggiori di esprimersi ed organizzarsi nei centri in cui si concentrava la popolazione rispetto ai periodi precedenti. Ma esistono prove generali anche del contrario. L economista del lavoro John Francis Bray di Leeds scrisse nel 1839 che «le masse sono una classe condannata la loro costituzione [situazione, condizione, n.d.r.] non è correggibile e i loro mali sono irrimediabili», mentre l economista classico John Stuart Mill sostenne nel 1848 che era dubbio che qualcosa delle invenzioni prodotte fino a quel momento avesse «alleviato la fatica quotidiana di qualche essere umano». «Esse hanno accresciuto le comodità delle classi medie», proseguiva, «ma non hanno neppure cominciato a realizzare quei grandi cambiamenti nel destino umano che è nella loro natura e nel loro avvenire produrre». A. BRIGGS, L età del progresso. L Inghilterra fra il 1783 e il 1867, il Mulino, Bologna 1993, pp. 334, 340-342, trad. it. D. PANZIERI UNITÀ V 8 Operai al lavoro in una fonderia, incisione del XIX secolo. Per quale motivo era improbabile che gli operai specializzati rimanessero rivoluzionari a lungo? Quali categorie, potenzialmente, avrebbero potuto risultare disponibili a partecipare a un eventuale moto rivoluzionario? Quale peso assunsero gli irlandesi nel movimento cartista? LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN INGHILTERRA E IN EUROPA