Scuola Primaria di Bustighera. Educazione alla cittadinanza. Anno scolastico 2013/2014



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Transcript:

Scuola Primaria di Bustighera Anno scolastico 2013/2014 Educazione alla cittadinanza Testi e illustrazioni realizzati dagli alunni delle classi quinte

Ho il diritto di essere rispettato qualunque sia il colore della mia pelle, il mio genere, il paese da cui provengo, la lingua che parlo, la mia religione, il mio stato di salute, le mie condizioni sociali. Lei è Cinese e io Italiano. Tu sei cattolica e io musulmano. Scarpette lucide o lacci sciolti, a tutti il diritto di essere accolti. Angela FSJLB!C/! Chiara Kbdpqp! Matteo NjsLp! Dennis Flavia Luigi Lorenzo FEDERICO M. Gaia Simone Federico T. RICARDO cfbusjdf! Camilla DAVIDE hjpshjb! Alessio ERIKA F. Kevin

Samuele leonardo Simone Marco Alessandro Ho il dovere di rispettare gli altri qualunque sia il colore della loro pelle, il genere, il paese da cui provengono, la lingua che parlano, la religione, lo stato di salute, le condizioni sociali. Una poesia è fatta di versi, come i bambini, tutti diversi. Ognuno e tutti son importanti, dobbiamo accoglierci tutti quanti. Valentina Matteo Lo r i s Giada Giorgia Silvana Anna Camilla Alessia Manuel C. Manuel.M. Edoardo HbjB! Sofia Giorgio Alice

Ho il diritto di non essere offeso da compagni e adulti Mentre giocavo a pallone è arrivato Pino, che mi ha detto: -Vattene, brutto. ino! Per fargli capire la lezione, la maestra l ha messo in punizione. Quello che genitori e insegnanti pensano di memi aiuta a crescere, devo tenerne conto. Di mattina la mamma mi rassicura, mentre a scuola la maestra mi cura. Di fronte alle difficoltà la mamma mi dice di calmarmi, la maestra mi aiuta ad impegnarmi.

Ho il diritto che insegnanti e genitori si incontrino per parlare di me. Quando a scuola c è la riunione abbiamo tanta preoccupazione, abbiamo paura di essere rimproverati, ma quasi sempre siamo lodati. Ho il dovere di non offendere i compagni e gli adulti Ieri la maestra mi ha rimproverato perché un compagno avevo maltrattato. Adesso cosa devo fare? Chiedendo scusa posso rimediare.

Ho il diritto di essere protetto da chi mi fa del male. Se qualcuno mi dà le botte, mi agito e ci penso tutta la notte. Il giorno dopo a scuola non voglio andare perché ho paura che ci possa riprovare. Però la mamma mi rassicura e vado a scuola senza paura. Ma ho il dovere, quando riprendiamo a studiare, di stare attento. Mentre c è la lezione ascolto con attenzione, se la fantasia inizia a galoppare la devo controllare.

La ricreazione è un diritto, perché anche a scuola ho bisogno di tempi di gioco e di riposo. Durante la ricreazione mi metto a giocare o ne approfitto per riposare. Se invece continuo a studiare di pomeriggio non riesco più a lavorare. Ho il dovere di non fare del male ai miei compagni. Ho il dovere di non picchiare Gastone, anche se mi ha dato del fifone. Se poi la mia mamma lo viene a scoprire, nei guai fino al collo vado a finire.

Ho il diritto di essere protetto da chi fa il bullo Se un compagno vuole la mia merenda vado dalla maestra perché me la riprenda e parli con quel bambino per farlo smettere di essere birichino. Ho il dovere di leggere, anche se qualche volta non ne ho voglia. Lo so che leggere è importante, ma mi spavento se le pagine son tante. Siccome sono un po lento, più illustrazioni che parole mi fan contento.

Ho il diritto di avere una biblioteca e libri di lettura adatti a me. Mi piace i libri in biblioteca cercare e poi con quel tesoro in classe tornare. A quel punto non mi sento più solo e la mia fantasia può prendere il volo. Ho il dovere di non fare il bullo con i miei compagni Chiedere le cose con pazienza è più giusto che usare la violenza. Tutti insieme gli amici possono stare per crescere insieme senza litigare.

Ho il diritto di esprimere sentimenti e opinioni I miei amici, quando mi fanno compagnia, mi mettono molta allegria. Se ho un pensiero che mi assilla c è sempre la mia amica Camilla! Ho il dovere di rispettare attrezzature e materiali, perché li possano utilizzare tutti i bambini. Ho il dovere di non rompere gli strumenti, di non perdere i battenti, perché dopo arrivano altre persone che suoneranno una nuova canzone.

Ho il diritto di disporre delle attrezzature e dei materiali scolastici necessari per le diverse attività. A scuola usiamo computer, pennelli, cartoncini, tempere e righelli, così impariamo più facilmente e arricchiamo la nostra mente. Ho il dovere di rispettare i sentimenti degli altri A volte non sono d accordo con i miei amici, ma so che per questo non siamo nemici. Per avere un mondo perfetto, si deve a tutti rispetto.

Ho il diritto a essere aiutato a capire le cose difficili Ho il dovere di rispettare gli spazi comuni La matematica non la so fare, per me è difficile da imparare. Per questo mi metto vicino a Simone che con i numeri è un vero campione. Rispettiamo aule, giardini e corridoi, bagni palestre e spogliatoi. In questo modo l ambiente resta bello e si affatica meno anche il bidello.

Ho il diritto di avere uno spazio tutto per me, anche piccolo, per i miei oggetti personali. Sullo scaffale libri e raccoglitori metto e magari anche un quadernetto. Uno spazio per ogni cosa c è, sotto il mio banco c è un angolo anche per me. Ho il dovere di aiutare chi è in difficoltà Aiutare i compagniè un dovere, ma può essere anche un piacere. Lo faccio ogni giorno con Emiliano che è una schiappa in italiano.

Ho il diritto di avere adulti che si assumano la responsabilità della mia crescita e della mia istruzione. Devo ricordare che la scuola ha bisogno di essere rispettata da tutti i bambini. Ho il diritto di avere genitori che si assumano la responsabilità di me e dei miei lavori. Qualche bambino non rispetta l ambiente e si comporta in modo indecente. Ma la scuola e il giardino hanno bisogno di cura e di amore, di allegria e di attenzione a tutte le ore.

Ho il diritto di vivere in un ambiente curato, di avere aule luminose, temperate e accoglienti. Ho il dovere di ascoltare quello che dicono e di assumermi le mie responsabilità. Quando entro a scuola mi accorgo di quanto sia spaziosa, bella e luminosa. Se esco in giardino vedo bambini divertiti correre tra gli alberi fioriti. Però ascoltare e seguire devo le loro istruzioni per non avere paura nemmeno dei leoni.

Ho il diritto di imparare e fare esperienze che mi aiutino a crescere. Devo rispettare l igiene dei bagni perché ospitano tantissimi bambini Durante l ora di scienze gli esperimenti mi fanno imparare cose intelligenti. I voti belli qua e là fanno far tutto con maggior buona volontà. Ho il dovere di rispettare i bagni, come tutti i miei compagni. L acqua devo tirare se l igiene voglio trovare.

Ho il diritto di trovare il bagno pulito. Ho il dovere di imparare anche le cose che non mi piacciono. Per fare la pipì, devo per forza andare lì. Ma se trovo il gabinetto sporco e indecente, io non riesco a fare proprio niente. E una vera noia studiare geografia ma se voglio impararla, devo metterci un po di allegria. Non parliamo dell analisi grammaticale: eseguirla è una noia mortale!

Ho il diritto di essere curato e soccorso. ma non devo esagerare! Aiuto! Che mal di pancia, tutta colpa di quell arancia. Molte lacrime mi scorrono sul viso; una camomilla e una carezza mi risvegliano il sorriso. E un continuo alzar di mani, dalla classe vorremmo star lontani, ma visto che la maestra in bagno non ci fa andare, fino all intervallo ci tocca aspettare.

Ho il diritto di bere e andare in bagno tutte le volte che ne ho bisogno Se in bagno devo andare, domanda devo fare. Ma non posso esagerare se no la maestra mi deve sgridare. Ho il dovere di aiutare chi si sente male Se hai la testa dolorante, ti faccio una proposta interessante: ti presto i miei colori e ti sto accanto e il tuo male sparisce d incanto.

Ho il diritto di ricevere un pranzo sano e saporito Cara mensa che prepari cibi salutari per tutti noi scolari; qualche volta offri cioccolatini e pasticcini per la gioia di noi bambini. Ho il dovere di accettare il pasto che mi viene preparato, ricordando che la scuola non è un ristorante. A volte in mensa lascio qualcosa nel piatto e la maestra ne prende atto; poi penso ai bambini che non han nulla da mangiare e ingoio il boccone senza fiatare.