REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE



Documenti analoghi
REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

Comune di Monchio delle Corti

COMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Piano di Zona La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

COMUNE DI SASSUOLO (Provincia di Modena) REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI ASSISTENZA DOMICILIARE PER ANZIANI

Comune di Grado Provincia di Gorizia

COMUNE DI MORBEGNO REGOLAMENTO INERENTE IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (S.A.D.) (Provincia di Sondrio)

Comune di Molinella REGOLAMENTO DEI SERVIZI DOMICILIARI

OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AD ANZIANI E SOGGETTI SVANTAGGIATI

Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio.

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

COMUNE DI INARZO. Provincia di Varese REGOLAMENTO PER I SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

Art.1- Oggetto Il servizio consiste nella consegna giornaliera al domicilio degli utenti di un pasto a pranzo.

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:

Comuni di Baricella, Minerbio, Granarolo dell Emilia, Malalbergo, San Pietro in Casale, Pieve di Cento, Galliera, Azienda USL Pianura Est

Lo sportello Unico Socio Sanitario Integrato Servizi Domiciliari

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AUSILIARIO ED EDUCATIVO

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA

17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI

Deliberazione legislativa n. 87/ Art. 1 Finalità

Scheda relativa al servizio "Appartamenti protetti per anziani e disabili" oggetto del contratto con l ASP Giovanni XXIII.

REGOLAMENTO COMUNALE IN MATERIA DI ASSISTENZA DOMICILIARE AGLI ANZIANI E ADULTI HANDICAPPATI

C O M U N E D I S E N O R B Ì Provincia di Cagliari

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE DISABILI

REGOLAMENTO PER LE PROCEDURE DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI

C O M U N E D I I T T I R E D D U Provincia di Sassari REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO TRASPORTO STRUTTURE SANITARIE E OSPEDALIERE

INDICE. Art. 1: DEFINIZIONE. Art. 4: DESTINATARI. Art. 5: MODALITA DI ACCESSO. Art. 6: PRESTAZIONI SOCIO-ASSISTENZIALI DI BASE

COMUNE DI CHIGNOLO D ISOLA

Comune di Azzanello Provincia di Cremona

Comune di Cappella Cantone Provincia di Cremona

COMUNE DI BAGNOLO IN PIANO. Provincia di Reggio Emilia REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CENTRO DIURNO

REGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AGLI ANZIANI, AGLI INVALIDI ED AI PORTATORI DI HANDICAP. Articolo 1- Oggetto del servizio e finalità

COMUNE DI S.AGATA SUL SANTERNO (Provincia di Ravenna)

CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE UNIONE DEI COMUNI DELL ALTO APPENNINO REGGIANO

PROVINCIA DI CAGLIARI

COMUNE DI MEDE GIUNTA COMUNALE VERBALE DI DELIBERAZIONE N. 39. Seduta del 7 MARZO 2011 ore Presidente: GIORGIO GUARDAMAGNA SINDACO

CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE. Notizie Operative ed Informazioni Pratiche

COMUNE DI SANGUINETTO

- anziani o inabili adulti, soli, privi di sostegno familiare adeguato o in stato di abbandono ;

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE DELLE RETTE DI RICOVERO DI ANZIANI E DISABILI IN STRUTTURE

REGOLAMENTO PER L ACCESSO E LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI CENTRO DIURNO.

L. 162/ , , ,

BUONO SOCIALE Dei Comuni dell Ambito n 5

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza

PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di:

COMUNE DI ROVIANO (Provincia di Roma) REGOLAMENTO PER LA COMPARTECIPAZIONE DEL COMUNE ALLA SPESA PER IL RICOVERO IN RSA DI PERSONE INDIGENTI

REGOLAMENTO COMUNALE PER SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICIALIRE

Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI TRASPORTO DENOMINATO TAXI SOCIALE

Comune di Codognè P r o v i n c i a d i T r e v i s o

Servizio Assistenza Domiciliare S. A. D.

REGOLAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI. Art. 1 - Oggetto

) NOMI (TN)

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza

MODALITA DI EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO GARANTITO DAL CISS TRAMITE LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DEL TERRITORIO

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL REGIONE TRENTO (Prov.)

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI RIVOLTI A PERSONE DISABILI

REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO INTEGRATO RELATIVI CRITERI DI AMMISSIONE

ALLEGATO 1 TARIFFE DEI SERVIZI PUBBLICI DIVERSI A DOMANDA INDIVIDUALE IN VIGORE DAL 01/01/2010.

Capitolo I Principi generali

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE AL COSTO DEI SERVIZI RIVOLTI ALLA POPOLAZIONE ANZIANA DEI COMUNI DI BRISIGHELLA, CASOLA VALSENIO E RIOLO TERME

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

Regolamento degli interventi educativi territoriali per i minori con disabilità

Comune di Bardolino Provincia di Verona

COMUNE DI PESCHIERA DEL GARDA Città Turistica e d Arte REGOLAMENTO PER L INSERIMENTO NEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

Regolamento Comunale per l accesso in Casa Protetta di Anziani non-autosufficienti

COMUNE DI DOLO Assessorato alle Politiche Sociali REGOLAMENTO DEL SERVIZIO PASTI A DOMICILIO

COMUNE DI MEOLO (Provincia di Venezia) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO/ACCOMPAGNAMENTO

Il documento viene adeguato sulla base delle evoluzioni regolamentari e normative disposte dalle istituzioni competenti ai vari livelli.

IL SERVIZIO DOMICILIARE

CRITERI DI RIFERIMENTO PER L ACCESSO AL BUONO SOCIALE 2015 PER PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE O NON AUTOSUFFICIENTI

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (SAD)

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 7 dicembre 2001, n. 32 concernente Interventi a sostegno della famiglia ;

REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE AD ANZIANI ED HANDICAPPATI ADULTI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO TRASPORTO TRAMITE TAXI SOCIALE. Art. 1 - Finalità

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Casa Laner

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Premessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria

CARTA DEI SERVIZI. Servizio Assistenza Domiciliare. del Comune di. Poggio Rusco (MN)

REGOLAMENTO SERVIZIO RISTORAZIONE SCOLASTICA

COMUNE DI CASALGRANDE

BANDO DAL AL

REGOLAMENTO DI GESTIONE DEL CENTRO DIURNO ASSISTENZIALE NATURA E GESTIONE DEL SERVIZIO ART. 1

REGIONE UMBRIA Bando per la presentazione di proposte progettuali a favore dei giovani in attuazione dell intesa politiche giovanili anno 2015

Transcript:

COMUNE di SAN GIOVANNI IN PERSICETO Provincia di Bologna REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. _45 DEL _19/4/2004 Pag. N. 1

INDICE Art. 1... 3 DEFINIZIONE... 3 Art. 2... 3 FINALITA... 3 Art. 3... 3 MODALITA GESTIONALI... 3 Art. 4... 4 DESTINATARI... 4 Art. 5... 4 MODALITA DI ACCESSO... 4 Art. 6... 5 PRESTAZIONI SOCIO - ASSISTENZIALI DI BASE... 5 Art. 7... 6 CONTRIBUZIONE ECONOMICA... 6 Art. 8... 6 TIPOLOGIE DI INTERVENTO... 6 Art. 9... 6 ORGANIZZAZIONE... 6 Art. 10... 7 INTEGRAZIONE S.A.D. E A.D.I.... 7 Art. 11... 7 CRITERI DI AMMISSIONE E PRIORITA... 7 Art. 12... 7 DOCUMENTAZIONE RELATIVA AGLI UTENTI... 7 Art. 13... 7 ASSENZE... 7 Art. 14... 8 PARTECIPAZIONE DEGLI UTENTI AL SERVIZIO... 8 Art. 15... 8 AGGIORNAMENTO E SUPERVISIONE... 8 Art. 16... 8 VOLONTARIATO E SERVIZIO CIVILE... 8 Art. 17... 8 DIVIETI... 8 Art. 18... 9 DISPOSIZIONI FINALI... 9 Pag. N. 2

Art. 1 DEFINIZIONE Il Servizio di Assistenza Domiciliare (S.A.D.) è costituito dal complesso di interventi di natura socio-assistenziale fra loro coordinati ed integrati, erogati al domicilio, per la cura della persona, nella promozione del benessere e nel perseguimento della coesione sociale; sostiene e valorizza i molteplici compiti che le famiglie svolgono sia nei momenti critici e di disagio, sia nello sviluppo della vita quotidiana; sostiene la cooperazione, il mutuo aiuto e l associazionismo delle famiglie. Art. 2 FINALITA Il S.A.D. opera con le seguenti finalità: Garantire la permanenza nel proprio ambiente di vita, mantenendo il ruolo e l autonomia dei singoli o dei nuclei familiari che, per esigenze permanenti o temporanee, hanno necessità di aiuto a domicilio per il soddisfacimento dei bisogni della persona, per il mantenimento della vita di relazione e per l eventuale cura dell abitazione; Promuovere il benessere fisico, psichico e relazionale; Evitare il ricorso all istituzionalizzazione impropria e ridurre al massimo il ricorso all utilizzo di strutture residenziali; Ridurre gli stati di abbandono e di emarginazione fisica e psicologica; Sostenere, anche temporaneamente, nuclei in difficoltà; Programmare interventi individualizzati nell ottica dell integrazione sanitaria e con le reti informali del territorio, le associazioni di volontariato ed il privato sociale. Art. 3 MODALITA GESTIONALI Il Comune provvede ad assicurare le cure domiciliari tramite: - la progettazione e gestione diretta, in appalto e/o in convenzione o tramite altre forme previste dalle norme vigenti; - la progettazione e la gestione del Servizio con il concorso di organismi non lucrativi di utilità sociale, organismi della cooperazione, organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni, enti di patronato e altri soggetti privati. Pag. N. 3

- Art. 4 DESTINATARI Sono destinatari del S.A.D. le persone residenti o domiciliate nel Comune di San Giovanni in Persiceto, che rientrino nelle seguenti categorie: Anziani; Disabili adulti; Soggetti affetti da patologie invalidanti; Soggetti in condizioni di difficoltà temporanea. Si debbono inoltre ritenere destinatari dell intervento le persone che sono temporaneamente domiciliate in altro comune del Distretto, ma comunque residenti presso uno dei quattro Comuni del distretto Pianura Ovest e che rientrano per tipologia di bisogno nelle categorie sopra descritte. In questo caso il Comune presso il quale è domiciliata la persona titolare del bisogno provvede all accesso ed all erogazione del servizio previa autorizzazione del Comune di residenza. All utente verranno applicate le tariffe del comune che effettua la presa in carico ed eroga il servizio. Il Comune di residenza si accollerà l onere pari alla differenza tra il costo del servizio formalmente deliberato e la retta applicata. Tale onere sarà decurtato degli oneri sanitari versati dall Azienda USL al Comune erogatore del servizio. Alle persone residenti in un comune diverso da quelli appartenenti al distretto Pianura Ovest, verrà applicata la retta massima della tipologia di intervento effettuata. Art. 5 MODALITA DI ACCESSO 1. Accesso alla rete dei servizi La domanda di accesso alla rete dei servizi deve essere presentata dall interessato o, nel caso questi sia impossibilitato, da un congiunto o da altri soggetti che con l anziano intrattengono consolidati e verificabili rapporti di cura, anche se non legati da vincoli familiari, presso il Comune di residenza, salvo il caso di cui al comma 2 del precedente art. 4. Il suddetto Comune assume la funzione di punto unico di accesso. La richiesta di accesso alla rete dei servizi viene inviata direttamente all Assistente sociale competente territorialmente. Il modulo di richiesta consente l attivazione informatica di tutta la rete dei servizi sia socio-assistenziali che sociosanitari integrati. L avvio dell istruttoria avviene tramite apposito programma informatico unico per l intera rete dei servizi, che consente di interagire in tempo reale. 2. Istruttoria All Assistente sociale competente territorialmente sono attribuiti i seguenti compiti ed attività: Pag. N. 4

Convocazione dei familiari o referenti della situazione di bisogno; Visita domiciliare congiuntamente al Responsabile addetto all assistenza (R.A.A.) o all Addetto all assistenza di base (A.d.B.) presso il domicilio o il presidio sanitario; Elaborazione del progetto di intervento con l utilizzo di strumenti operativi (cartella personale, piano assistenziale individualizzato); Predisposizione del progetto individuale di intervento nel gruppo di lavoro; Redazione di una relazione sociale per la presentazione del progetto; Proposta di intervento. 3. Ammissione al servizio Previa adozione di apposito atto amministrativo, l assistente sociale competente territorialmente comunica per iscritto al richiedente il progetto di intervento contenente i tempi, le modalità, le prestazioni e il costo. 4. Aggiornamento e revisione dei progetti di intervento Il mutamento della situazione sociale personale e/o familiare che hanno determinato l accesso comporta una ridefinizione degli interventi con conseguente passaggio ad altra condizione, nonché ridefinizione delle prestazioni o eventuale cessazione dell erogazione delle stesse. La variazione o cessazione può avvenire su richiesta dell interessato o su decisione del responsabile del caso, qualora il servizio non risulti più rispondente alle esigenze; tale comunicazione avverrà sempre in forma scritta e comporterà una conseguente revisione della posizione soggettiva così come contenuta nell archivio informatizzato che verrà formalizzata con l adozioni di appositi atti Art. 6 PRESTAZIONI SOCIO - ASSISTENZIALI DI BASE Tutte le prestazioni assistenziali garantite dal Servizio devono favorire il recupero psicofisico dell utente, prevenire l istituzionalizzazione e l ospedalizzazione, rimuovere e prevenire gli stati di emarginazione sociale. Le prestazioni si articolano in: 1. Aiuto nell igiene della persona; 2. Aiuto nella mobilizzazione; 3. Prevenzione piaghe da decubito; 4. Sostegno psicologico e sociale; 5. Interventi socializzanti ed attivazione relazioni parentali e sociali; 6. Inserimento in centri sociali e centri di volontariato; 7. Fornitura pasti. 8. Controllo sull uso dei farmaci; 9. Attivazione del medico di base o servizi specialistici territoriali; 10. Collaborazione/integrazione con operatori sanitari; 11. Aiuto nel disbrigo pratiche sociosanitarie; 12. Controllo della situazione generale del soggetto e del suo ambiente di vita Pag. N. 5

Art. 7 CONTRIBUZIONE ECONOMICA Gli utenti contribuiscono alla copertura del costo del servizio mediante pagamento di una retta, determinata in applicazione dei regolamenti vigenti. Ciascun Comune, all inizio di ogni esercizio finanziario, provvederà a comunicare agli altri Comuni del Distretto, le tariffe relative al servizio che verranno applicate nell anno di riferimento. Possono beneficiare dell esenzione e/o riduzione delle rette relative all accesso ai servizi di assistenza domiciliare, previa conforme relazione dell assistente sociale, i cittadini il cui reddito sia inferiore alla soglia fissata con deliberazione della Giunta Comunale. Art. 8 TIPOLOGIE DI INTERVENTO Sulla base delle prestazioni di cui all art. 6, si prevedono le seguenti tipologie di intervento: 1. INTERVENTO MOLTO INTENSIVO Ad alta intensità e durata; garantisce più interventi quotidiani. Previste almeno le seg. prestazioni: igiene quotidiana, alzata, messa a letto, bagno settimanale, prevenzione. 2. INTERVENTO INTENSIVO: Ad alta intensità e durata; garantisce almeno cinque interventi settimanali. Previste almeno le seg. prestazioni: igiene quotidiana, bagno settimanale, alzata se necessaria, prevenzione. 3. INTERVENTO DI MEDIA INTENSITA Di media intensità e durata; garantisce almeno un minimo di due interventi settimanali. Previste almeno le seguenti prestazioni: bagno settimanale, igiene saltuaria, sostegno. 4. INTERVENTO SALTUARIO Settimanale o quindicinale di controllo e supporto. Previste almeno le seg. prestazioni: bagno, verifica condizioni di salute, controllo della situazione generale del soggetto e dell ambiente di vita, consegna pasto. 5. INTERVENTO DI BREVE DURATA QUOTIDIANO Intervento quotidiano di breve durata. Previsti: consegna pasti, controllo terapia, supporto. Art. 9 ORGANIZZAZIONE Il Servizio viene erogato tutti i giorni; il sabato, la domenica ed i festivi viene strutturato sulla base delle necessità rilevate. L organizzazione del servizio è di competenza del Servizio Sociale che si avvale di personale tecnico, amministrativo, addetto all assistenza di base, nonché di volontari, Pag. N. 6

singoli od associati in rapporto di convenzione con l ente, di personale in servizio civile e di volontari impiegati in progetti si servizio civile nazionale. Art. 10 INTEGRAZIONE S.A.D. E A.D.I. Le prestazioni del S.A.D. vengono rese anche in collaborazione con l Azienda AUSL sulla base di appositi e specifici atti in materia di assistenza domiciliare integrata Art. 11 CRITERI DI AMMISSIONE E PRIORITA Qualora si renda necessario stilare una lista di attesa, i criteri di priorità per l ammissione al servizio sono, nell ordine, i seguenti: 1. Grande anziano solo 1 non autosufficiente parziale o totale; 2. Anziano solo 1 non autosufficiente parziale o totale 3. Soggetto solo 1 non autosufficiente. 4. Soggetto non autosufficiente con grave patologia invalidante. 5. Soggetto non autosufficiente totale con risorse parentali insufficienti, servizio urgente e temporaneo. Art. 12 DOCUMENTAZIONE RELATIVA AGLI UTENTI Per ogni singolo utente, il Servizio Sociale, nel rispetto delle norme vigenti in materia di tutela della riservatezza, conserva agli atti la cartella personale contenente la completa documentazione amministrativa e apposita scheda degli interventi settimanali ove vengono giornalmente registrate le prestazioni rese, con l indicazione dell orario. Art. 13 ASSENZE L utente, o chi per lui, è tenuto a comunicare preventivamente al Servizio Sociale le eventuali assenze dal proprio domicilio che non consentano l erogazione delle prestazioni programmate. Le assenze superiori ad una settimana, non comunicate, comportano la sospensione dell erogazione del servizio. 1 soggetto senza ascendenti/discendenti tenuti agli alimenti e senza conviventi, soggetto con ascendenti/discendenti/conviventi totalmente incapaci o impossibilitati. Pag. N. 7

Art. 14 PARTECIPAZIONE E VERIFICA DEL SERVIZIO Si assicurano forme di partecipazione e verifica del servizio attraverso collaborazioni con i soggetti di cui all art. n. 3 del presente regolamento, con i quali si: Individuano gli indicatori e gli standard di qualità del servizio, che dovranno essere garantiti; Promuove la partecipazione degli utenti alla definizione degli obiettivi del servizio e del progetto assistenza individuale; Monitorizza periodicamente il gradimento dell utente. Art. 15 AGGIORNAMENTO E SUPERVISIONE Gli assistenti sociali, i responsabili addetti all assistenza (R.A.A.) e gli addetti all assistenza di base (A.d.B.) sono tenuti alla partecipazione a corsi di formazione ed aggiornamento professionale concordati con l Amministrazione Comunale, con cadenza almeno annuale. Art. 16 VOLONTARIATO E SERVIZIO CIVILE Volontari, singoli od associati in rapporto di convenzione con l ente, personale in servizio civile nonché volontari impiegati in progetti si servizio civile nazionale, opportunamente formati, possono essere utilizzati, al fine di rafforzare il servizio in attività ausiliarie quali ad esempio: Interventi socializzanti ed attivazione relazioni parentali e sociali; Inserimento in centri sociali, luoghi di aggregazione e centri di volontariato; compagnia ed assistenza a domicilio di persone sole; svolgimento di piccole commissioni; trasporti. Art. 17 DIVIETI E fatto divieto agli operatori domiciliari: di introdurre nel contesto di lavoro persone estranee e assumere iniziative riguardanti l attività senza preventivo accordo con l assistente sociale referente; di fare uso della propria auto privata, salvo espressa autorizzazione; di accettare mance, compensi, regali di ogni genere da parte dei fruitori del servizio e loro familiari. Pag. N. 8

Art. 18 DISPOSIZIONI FINALI Per quanto non contemplato nel presente regolamento valgono, in quanto applicabili, le norme nazionali e regionali vigenti in materia. Pag. N. 9