Modello di organizzazione, gestione e controllo



Documenti analoghi
MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

Modello di organizzazione, gestione e controllo. Sintesi

Politica per la Sicurezza

REV. 2016/00 Pag. 1 di 5

Modello di ORGANIZZAZIONE GESTIONE e CONTROLLO

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE

Avv. Carlo Autru Ryolo

Modello di Organizzazione, gestione e controllo Sintesi

Sistema Disciplinare e Sanzionatorio

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Sezione Reati ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita

C O M U N E D I S A N S I R O Provincia di Como

TAVOLI DI LAVORO 231 PROGRAMMA DEI LAVORI. PLENUM Consulting Group S.r.l.

M-DIR-03 Politica e Codice Etico

Sistema di gestione della Responsabilità Sociale

Trasparenza ed Anticorruzione

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO. DI TRENITALIA S.p.A. Sintesi

Studio legale Avv. Paolo Savoldi Bergamo, Via Verdi, 14. SEMINARIO C.S.E. s.r.l IL TRASFERIMENTO DEL RISCHIO

Proposta di titolario di ente pubblico economico per l edilizia residenziale integrato con piano di conservazione

Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali

Il Sistema Qualità (ISO 9001:2008) Livello specialistico

REGOLAMENTO PER IL COMITATO TECNICO DI CERTIFICAZIONE

Associazione Comunità IL GABBIANO ONLUS

Protocollo D.Lgs. 231/2001 n. 11. Gestione ed elaborazione della contabilità e del bilancio di esercizio

APAM. esercizio spa CODICE ETICO E DI COMPORTAMENTO. APAM esercizio spa - Codice etico e di comportamento

SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA

PROTOCOLLO DI AUTOREGOLAZIONE PER LA VENDITA DI ENERGIA ELETTRICA E DI GAS NATURALE FUORI DAI LOCALI COMMERCIALI

Comunicazione informativa sul Modello 231 e Codice Etico. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO AI SENSI DEL D.Lgs. 8 GIUGNO 2001 N.

INFORMATIVA FORNITORI

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

FORMAZIONE E DIFFUSIONE. Codice Documento: MOG 231 PFD

Presentazione del caso Impresa Pierantoni s.r.l.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO AI SENSI DEL D. LGS. n.231 DEL 2001

Castenaso, 15/10/2014 CODICE ETICO

Sistema di Gestione Integrata Qualità/Ambiente/Sicurezza Doc.3 Politiche aziendale. Qualità/Ambiente

Assemblea ASSOCOSTIERI. Roma, 4 Luglio 2012

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

CODICE ETICO. Sommario MAC COSTRUZIONI S.R.L. UNIPERSONALE

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE

Piano. Anticorruzione. Pianoro Centro SpA

Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS)

Regolamento del processo per

1 La politica aziendale

DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L.

Organizzazione della prevenzione aziendale

TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N.

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO Provincia di Treviso Determinazione del Dirigente del settore Servizi ai cittadini

IL NUOVO REGOLAMENTO DI CONTABILITA

REV. 2015/00 Pag. 1 di 5

Comune di Bassano del Grappa

TENUTA SOTTO CONTROLLO DEI DOCUMENTI

SERAM S.p.A.- PROTOCOLLO N.5 RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE FEBBRAIO 2009

La responsabilità amministrativa delle imprese ex D.lgs. 231/01

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DELL IPAB ISTITUTI DI SANTA MARIA IN AQUIRO (LEGGE N. 190 DEL 6 NOVEMBRE 2012).

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI

L IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO: I PROTOCOLLI DI CONTROLLO E I FLUSSI INFORMATIVI

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

I modelli organizzativi della sicurezza: un utile strumento per le imprese

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI RICEVUTE DALL ORGANISMO DI VIGILANZA E DAI SOGGETTI PREPOSTI DI HS PENTA S.P.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D. Lgs. 231/2001. Parte 01 PRESENTAZIONE DEL MODELLO

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELL ILLEGALITA

UFFICIO SPECIALE PER LE RELAZIONI INTERNAZIONALI - PROGETTI EUROPEI ED INTERNAZIONALI

Rev. N Descrizione delle modifiche Data Prima emissione del documento per estensione campo applicazione

Esternalizzazione della Funzione Compliance

Sistema di Gestione Integrato Ambiente e Sicurezza GESTIONE FORNITORI

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008

ECONOMIA E LEGISLAZIONE ANTIRICICLAGGIO. In sigla Master 42

POLITICA PER LA QUALITÀ, L AMBIENTE, LA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E LA RESPONSABILITA SOCIALE

2014 Fiat Group Procedura gestione denunce

Vigilanza bancaria e finanziaria

Politica del Sistema di Gestione Salute, Sicurezza e Ambiente (Politica HSE)

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

ISTITUZIONE DEL FASCICOLO DEL CLIENTE

Tolmezzo. Latisana. Lignano Sabbiadoro

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE

CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti

Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale

INTRODUZIONE AL MANUALE DELLA QUALITA

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni

ARCESE TRASPORTI S.P.A. Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 CODICE DISCIPLINARE

Direttore Operativo. Compiti e responsabilità :

Il Modello è costituito da: Parte Generale; Parte Speciale; Codice Etico; Procedure sanzionatorie; Il Modello si propone come finalità quelle di:

Bimecar Carrelli Elevatori S.r.l. Codice etico

Regolamento di contabilità

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA

REGOLAMENTO DELL ORGANISMO DI VIGILANZA Effetti s.r.l.

SOCIETA PARMAZEROSEI S.P.A. PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ANNO

IL DIRETTORIO DELLA BANCA D ITALIA

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

OHSAS 18001:2007 Sistemi di Gestione della Sicurezza e della Salute sul Lavoro

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI BASSANO DEL GRAPPA

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

RAPPORTI CONTRATTUALI

COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

Transcript:

Modello di organizzazione, gestione e controllo Decreto legislativo 8 giugno 2001 n. 231 SINTESI principi e regole del sistema del Modello di organizzazione e gestione

Le ragioni di adozione del modello di organizzazione e gestione idoneo a prevenire il rischio-reato Dottor Group S.p.a. è un impresa edile specializzata nel settore del restauro e conservazione delle opere architettoniche ed artistiche e delle nuove costruzioni, opera in Italia e all estero con appalti pubblici e privati. Dottor Group ha sede principale a San Vendemiano (TV) in Italia e una sede secondaria a Parigi L elevata specializzazione e gli standard di qualità adottati consentono alla società di rapportarsi con una clientela esigente e raffinata, anche straniera. Generalmente le opere edilizie vengono realizzate tramite appalti pubblici e privati affidati con gara o a seguito di trattativa privata. Dottor Group S.p.a. fa parte del Gruppo Dottor composto da Opusfin S.r.l. (società immobiliare dedicata all acquisto, vendita, gestione di edifici di particolare pregio) e BDG Holding S.r.l. (società capogruppo che detiene il 100% della Dottor Group S.p.a.). Dottor Group S.p.a. è la naturale evoluzione della società Brandolin Dottor Group S.p.a. nata dalla fusione della Brandolin (fondata nel 1836), specializzata nel restauro architettonico e strutturale e della Dottor che opera nell ambito del restauro artistico dal 1979. Dottor Group S.p.a. è stata istituita con atto del 15 maggio 1995. La società è gestita da un Consiglio di amministrazione con due amministratori. L organico medio annuo è di circa 50 dipendenti. Nel dicembre 2010 è stata costituita negli Stati Uniti la Dottor US LLC (Dottor Us) con sede a Forth Worth, controllata, per partecipazione di capitali, al 100% dalla Dottor Group spa. Dottor Group ha infine istituito un sistema di gestione garantendo la conformità agli attuali standard internazionali, la UNI EN ISO 9001 e la OHSAS 18001 ed ha l attestazione SOA. Pagina 2 di 11 01

Nella consapevolezza dell importanza di adozione anche del Modello di organizzazione, gestione e controllo dai potenziali rischi da reato presupposto esplicitati nel D.Lgs 231, 8 giugno 2001, l azienda ha adottato procedure di controllo e gestione delle attività sensibili, un regolamento interno disciplinare e sanzionatorio, un organismo di vigilanza, quale strumenti imprescindibili per indirizzare i comportamenti dei propri amministratori, dipendenti, fornitori, clienti, consulenti, collaboratori esterni, subappaltatori, prestatori d opera ed ogni altro soggetto che possa avere rapporti, anche di natura istituzionale, con la società nell agire quotidiano e per eliminare i possibili rischi di commissione di reati da parte degli stessi. Le modifiche, gli aggiornamenti e le integrazioni del modello sono adottate con provvedimento dell organo amministrativo o dei soggetti da questo delegati, responsabilità dettagliate per il personale più operativo sono presenti nel manuale qualità, nelle procedure, negli ordini di servizio o nei regolamenti, sono inoltre presenti formali procedure per l attività monitoraggio di Internal Auditing. Applicazione del modello Ogni azione ed operazione della società deve essere adeguatamente registrata e documentata affinché sia sempre possibile, la verifica del processo di decisione, autorizzazione e svolgimento, nonché il controllo delle caratteristiche e delle ragioni dell operazione e l individuazione del soggetto che ha autorizzato, effettuato, registrato e verificato l operazione stessa. In tutti i contratti stipulati dalla società devono essere riportate clausole che vincolano al rispetto del Modello e delle procedure specifiche applicabili; la violazione delle clausole richiamate deve essere causa di risoluzione del contratto ed eventualmente di risarcimento del danno ove ne ricorrano gli estremi. È definito un programma di formazione ed aggiornamento dei manager e dei dipendenti in merito ai principi del Modello e coloro che svolgono funzioni di controllo devono riferire all Organismo di Vigilanza delle irregolarità riscontrate nel rispetto delle procedure previste dal modello. Procedure seguite nell identificazione di rischio reato con specifico riguardo alle attività sensibili Essenziale per garantire l esonero di Dottor Group S.p.a dalle responsabilità da reato è che il modello di organizzazione e gestione sia stato assunto secondo una procedura idonea a rilevare le occasioni del rischio-reato con specifico riferimento alle attività sensibili, questo viene svolto attraverso una valutazione formale e documentata dei rischi reato che viene aggiornata almeno con frequenza annuale ed i cui risultati sono sottoposti all organo amministrativo. Procedendo secondo questi criteri, sono stati definiti dei modelli di organizzazione e gestione (sintetizzati nel presente documento) articolati in più Pagina 3 di 11 02

parti in relazione alle singole attività ed ai differenti interlocutori, sono state quindi predisposte procedure ed istruzioni di comportamento, secondo la logica dei comportamenti prescrittivi dei compliance programme e dei sistemi di gestione. Questo per permettere una reale integrazione alle attività aziendali ed il coordinamento con gli altri sistemi presenti (per esempio amministrazione, risorse umane, sicurezza, qualità). Le procedure rappresentano quelle regole che il modello impone nello svolgimento di un attività sensibile o a rischio e costituiscono l aspetto più rilevante e qualificante del Modello. Le attività sensibili (in relazione al rischio-reato) rappresentano i settori di attività ed i processi di business della Società che potrebbero potenzialmente essere coinvolti nella commissione dei reati indicati nel Decreto e nelle norme collegate. Di seguito sono elencate le aree aziendali potenzialmente sensibili e le posizioni organizzative a livello macro. Pagina 4 di 11 03

Attività a potenziale sensibilità ai fini dell applicazione del Decreto Direzionali (strategia rappresentanza) Definizione regole di comportamento e strategiche (incluse regole statutarie e le delibere dell organo amministrativo) Rappresentanza legale e giuridica della società (incluso la gestione del contenzioso) Definizione deleghe e procure Monitoraggio economico e finanziario Politiche retributive o di incentivazione Emissione ed approvazione procedure gestionali o operative Omaggi e sponsorizzazioni Comunicazione (esterna e pubblicità newsletter e sito) Operative (acquisto produzione - vendita) Produzione Vendita e offerte Selezione e gestione agenti e rappresentati Gestione magazzino Emissione e gestione schede tecniche e dichiarazioni di conformità Assicurazione e controllo qualità Gestione conformità ambientale Relazione con la PA per autorizzazioni Relazione con la PA per i controlli Acquisto consulenze Acquisti beni e servizi Manutenzione mezzi ed attrezzature Di supporto (contabilità adempimenti personale comunicazione interna) Finanza, contabilità, reporting e budgeting (inclusa l informativa periodica) Gestione (selezione e assunzione) per personale, gestione paghe e contributi (incluso il personale appartenente a categorie protette o simile) Formazione del personale (inclusi esterni) Gestione sicurezza sul lavoro Incassi e pagamenti (tesoreria e gestione del credito) Rimborsi spese di viaggio e rappresentanza Relazione con la pubblica autorità per le informazioni richieste Pagina 5 di 11 04

Relazione con gli enti previdenziali Relazione con gli enti tributari o doganali Gestione adempimenti societari ed iscrizioni Processo di preparazione e controllo del bilancio (civile e fiscale) Gestione sicurezza informatica (incluse infrastrutture ed accesso/servizi di rete) Rapporti con organi sociali (incluse scritture obbligatorie) Percezione e gestione di erogazioni pubbliche (per esempio contributi, finanziamenti, mutui agevolati, sovvenzioni) Gestione degli adempimenti fiscali e dei rapporti con l amministrazione tributaria Custodia delle scritture contabili e dei libri sociali Comunicazioni ambientali (registri e MUD) Funzioni e posizioni aziendali 1. Assemblea dei soci 2. Collegio sindacale 3. Organismo di vigilanza (in fase di definizione) 4. CDA (Consiglio di amministrazione) 5. Direzione generale e tecnica Ufficio legale 6. Ufficio Amministrazione 7. Gestione del personale (RU) 8. Responsabile qualità e RSPP (sicurezza sul lavoro) 9. Acquisti e logistica 10. Controllo di gestione (sistema di contabilizzazione dei costi e di gestione della contabilità industriale) 11. Comunicazione IT 12. Addetti (dipendenti e collaboratori) 13. Esperti e consulenti esterni Con riferimento alle regole di comportamento ed alle responsabilità delle suddette funzioni, queste sono definite nei seguenti documenti aziendali: Posizioni statutarie (c/o ufficio legale sintesi delle registrazioni di legge) Organigramma qualità ISO Organigramma sicurezza sul lavoro OHSAS Mansionario ISO Job descriprion ISO/OHSAS Elenco deleghe, procure e incarichi (presente procedura specifica) Cartelle personale presso Gestione del personale (RU) Pagina 6 di 11 05

Delineazione delle fattispecie normative di responsabilità della società o dell ente con riferimento ai reati-presupposto Nella parte speciale del presente documento sono previsti capitoli indipendenti per ogni area dei possibili reati così come di seguito riportato: I. Reati commessi nei rapporti con la pubblica amministrazione (corruzione inclusa quella fra privati - concussione e malversazione) II. Reati societari e di abuso dei mercati III. Reati con finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico IV. Reati contro la personalità individuale V. Reati collegati alla sicurezza sul lavoro VI. Reati di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita VII. Reati informatici VIII. Reati riguardanti i delitti di criminalità organizzata (reati transazionali e dichiarazioni mendaci) IX. Reati riguardanti i delitti contro l industria e il commercio X. Reati in materia di violazione del diritto d autore XI. Reati ambientali XII. Cittadini privi di permesso di soggiorno Per ogni area sono presenti: Elenco dettaglio dei reati presupposto Attività collegabili all ipotesi di reato Procedure di riferimento per la gestione delle attività Eventuali protocolli specifici di comportamento Flussi informativi verso l OdV Pagina 7 di 11 06

L Organismo di Vigilanza All Organismo di Vigilanza, il legislatore ha assegnato l importante e fondamentale compito di promuovere l attuazione del modello, attraverso il monitoraggio dei comportamenti aziendali, l acquisizione di informazioni sulle attività e sui connessi rischi rilevanti ai fini del Decreto Legislativo n. 231 del 2001. Tale organo ha inoltre la responsabilità di sensibilizzare e diffondere i principi contenuti nel Codice etico aziendale e la verifica in concreto del funzionamento del modello. L organo amministrativo provvede a nominare l Organismo di vigilanza secondo quanto definito dal regolamento, tale documento è anch esso approvato dal vertice e sottoposto a gradimento dell Organismo di vigilanza e, se necessario modificato secondo le esigenze. Di tale attività viene mantenuta completa registrazione nei verbali. Verso l Organo di vigilanza devono essere definiti i flussi informativi minimi e disciplinati dal regolamento suddetto o da istruzione operativa interna. Sono considerate informazioni minime: Bilanci Verbali CdA Sanzioni e verifiche enti di controllo Infortuni Sanzioni ai dipendenti Report Audit interni ed esterni Visura camerale Segnalazioni e reclami clienti Finanziamenti pubblici Sponsorizzazioni Controlli pubblici Pagina 8 di 11 07

Formazione, informazione e selezione delle risorse umane Dottor Group al fine di dare concreta ed efficace attuazione ai principi ed ai contenuti del Modello e delle procedure collegate, assicura una corretta divulgazione degli stessi ai propri dipendenti (di ogni livello) ed ai soggetti che, a qualsiasi titolo, hanno rapporti contrattuali con l azienda. Con riferimento alla generalità dei dipendenti, al momento dell assunzione vengono consegnati e presentati a ciascun dipendente i manuali e le procedure necessarie, tale attività è registrata. Al momento dell assunzione viene, altresì, richiesto a ciascun dipendente di sottoscrivere una dichiarazione di conoscenza, adesione e impegno all osservanza dei principi ed alle regole fondamentali di comportamento. È dedicato inoltre un apposito spazio nella rete aziendale o delle bacheche informative alla diffusione e conoscenza del Modello e delle procedure collegate. La partecipazione alle attività di formazione ed aggiornamento è obbligatoria per tutti i dipendenti della società. Annualmente deve essere redatto apposito programma di informazione e formazione in collaborazione con l Organismo di vigilanza. Pagina 9 di 11 08

Il sistema disciplinare La predisposizione di un adeguato sistema disciplinare, idoneo a sanzionare la violazione dei principi del Codice e delle procedure previste, costituisce requisito essenziale ed imprescindibile e per garantire l effettiva ed efficace attuazione dei modelli di prevenzione dei reati. L'applicazione del sistema disciplinare e delle relative sanzioni é indipendente dallo svolgimento e dall'esito di un eventuale procedimento penale, in quanto le norme comportamentali imposte dal Modello sono assunte dalla Società in piena autonomia, a prescindere dalla rilevanza penale della condotta tenuta. In caso di intervento delle autorità giudiziarie, sarà definita dall Organo amministrativo, sentito l Organismo di vigilanza, una specifica procedura per la gestione di tale aspetto. I destinatari del sistema disciplinare, che coincidono con i destinatari del Modello e delle procedure, hanno l obbligo di uniformare la propria condotta alle regole suddette. Per quanto attiene i lavoratori subordinati, nel rispetto delle procedure previste dall articolo 7 Legge 30 maggio 1970 n. 300 (Statuto dei Lavoratori) e da eventuali normative speciali applicabili, i provvedimenti disciplinari vengono irrogati tenendo conto dell apparato sanzionatorio del CCNL di categoria applicabile e dell eventuale regolamento aziendale o del contratto di lavoro integrativo (quando presente). Per i soggetti legati alla società da contratti di natura differente dal rapporto di lavoro subordinato, le misure applicabili e le procedure sanzionatorie devono rispettare le norme di legge vigenti e le condizioni contrattuali. I dettagli sono riportati nel regolamento disciplinare allegato. Pagina 10 di 11 09

Procedure e circolari aziendali Costituiscono parte integrante del presente Modello le procedure ed istruzioni aziendali, le circolari e le comunicazioni emesse ai fini della prevenzione di condotte illecite dalle quali potrebbe conseguire il riconoscimento di responsabilità a carico della società. Tra questi, si ricordano oltre ai cosiddetti protocolli, al codice etico, al regolamento dell Organismo di vigilanza, i seguenti documenti: Report Organismo di vigilanza Delibere per Consiglio e dell assemblea Regolamento interno Manuale ISO 9001 e OHSAS Elenco deleghe e procure Organigramma Mansionario Bilanci e documenti collegati Registro infortuni Condizioni generali di fornitura Segnalazioni e nota finale per approvazione Le segnalazioni possono essere inviate, per iscritto e in forma non anonima con le seguenti modalità: e-mail: odv@dottorgroup.it lettera all indirizzo: le segnalazioni possono essere inviate alla sede di San Vendemiano (TV), Italia (via Italia, 131) con dicitura Riservata Organismo di vigilanza. Note finali Ultima revisione in data 20 dicembre 2013 Il Modello Parte Generale nella sua versione integrale è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 23 dicembre 2013. Pagina 11 di 11 10