I laureati scuole di provenienza, durata degli studi, votazioni ed età Il campione in esame comprende gli 11450 laureati presso l Università di Lecce nel periodo maggio 1997 aprile 2004, corrispondente a sette anni accademici 1 (vedi tabella). Nella Fig. 1 è mostrato l andamento temporale della produzione di laureati per Facoltà. L incremento repentino registrato nell anno accademico 1997/98 è riconducibile ad almeno due cause: il desiderio di molti studenti di partecipare al concorso per l insegnamento nella scuola statale (scadenza delle domande a maggio 1999) e la brusca crescita nelle iscrizioni registrata 6 anni prima (nel 1991/92 gli iscritti aumentano di oltre 3000 unità). Il fatto che nel 1998/99 il numero di laureati si ridimensioni, ma senza tornare ai livelli del 1996/97, fa ritenere che la seconda causa sia quella prevalente. Va osservato che il manifestarsi dell aumento dei laureati a soli 6 anni dall aumento delle iscrizioni è un dato positivo, senz altro riconducibile alla maggiore attenzione sviluppata negli ultimi anni sul tema del contenimento della durata degli studi. Complessivamente risulta che il numero dei laureati è andato crescendo in quasi tutte le facoltà; ovviamente l aumento è più evidente nelle facoltà di recente istituzione (Ingegneria e Giurisprudenza). Complessivamente il numero dei laureati è aumentato del 118% in sette anni. Anno Variazione percentuale rispetto Variazione percentuale rispetto Laureati accademico all anno precedente all a.a. 1996/97 1996/97 1058 1997/98 1377 + 30.2 % + 30.2 % 1998/99 1268-7.9 % + 19.8 % 1999/00 1619 + 27.7 % + 53.0 % 2000/01 1901 + 17.4 % + 79.7 % 2001/02 1924 + 1.2 % + 81.9 % 2002/03 2303 + 19.7 % + 117.7 % 600 500 400 300 200 100 0 Beni Culturali Economia Giurisprudenza Ingegneria Lettere e Filosofia Lingue e Letterature Straniere Scienze della Formazione Scienze MMFFNN A.A. 96/97 A.A. 97/98 A.A. 98/99 A.A. 99/00 A.A. 00/01 A.A. 01/02 A.A. 02/03 Figura 1: Laureati distinti per facoltà e anno di laurea. La distribuzione dei laureati in base al genere è mostrata nella Fig. 2. Le donne sono molto più numerose (solo ad Ingegneria sono più numerosi gli uomini). Nella Fig. 3 è riportata la distribuzione del voto di maturità. La votazione media è 47,8, mentre la moda risulta 60. Non è comunque trascurabile la frequenza dei voti più bassi, in particolare del 36. 1 Si ricordi che, per quanto riguarda le lauree, l anno accademico si protrae fino ad aprile dell anno successivo (ad esempio, i laureati nell aprile 1999 vanno conteggiati nell anno accademico 1997/1998). 1
2100 1800 1500 1200 900 donne uomini 600 300 0 Beni Culturali Economia Giurisprudenza Ingegneria Lettere e Filosofia Lingue e Letterature Straniere Scienze della Formazione Scienze MMFFNN Figura 2: Laureati distinti per facoltà e per genere. 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 36 40 44 48 52 56 60 voto di maturità in sessantesimi Figura 3: Distribuzione del voto di maturità dei laureati. La moda è localizzata sul punteggio massimo, ma anche il voto di 36/60 è abbastanza frequente. La provenienza dei laureati dalle diverse scuole è mostrata in percentuale dalla Fig. 4. I licei classici e scientifici, gli istituti tecnici e quelli magistrali rappresentano quasi il 90% delle scuole di provenienza. Gli Istituti professionali, i licei linguistici ed artistici superano di poco il 10%. Nessuna sorpresa esaminando lo stesso dato disaggregato per Facoltà (Figg. 5, 6). Infatti risulta premiata la coerenza tra scuola media superiore e corso di laurea. Si noti la prevalenza dei laureati provenienti dagli istituti magistrali nel campione di Scienze della Formazione e la significativa percentuale di studenti dei licei linguistici tra i laureati di Lingue e Letterature Straniere. Una buona percentuale dei laureati in Economia provengono dagli istituti tecnici commerciali (sono compresi nella fetta gli ), quelli di Scienze MFN dai licei scientifici, mentre i licei classici sono le scuole frequentate da gran parte dei laureati in Giurisprudenza e in Lettere. La laurea in Ingegneria è monopolizzata dagli studenti dei licei scientifici e degli istituti tecnici, mentre nella figura relativa a Beni Culturali la fetta è composta essenzialmente da giovani provenienti dai licei artistici. 2
Figura 4: Scuole di provenienza dei laureati. Gruppo umanistico Beni Culturali Lingue Scienze della Formazione Lettere Figura 5: Scuole di provenienza dei laureati per le facoltà umanistiche. 3
Gruppo scientifico-professionale Ingegneria Scienze MMFFNN Giurisprudenza Economia Figura 6: Scuole di provenienza dei laureati per le facoltà che, per brevità, sono definite scientifico-professionali. 4
Nella Fig. 7 sono riportate le distribuzioni della durata degli studi a secondo che il corso sia di 3, 4 o 5 anni. La distribuzione relativa ai diplomi (3 anni) è statisticamente poco significativa a causa del campione ridotto. Si osservi che i valori medi degli istogrammi (5.5, 7.8 e 8.9 anni) sono fortemente condizionati da pochi casi con durata degli studi particolarmente lunga. Risulta più significativo analizzare la moda di queste distribuzioni, cioè la durata degli studi più frequente: 2.7, 6.7 e 7.7 anni. Figura 7: Distribuzione del tempo impiegato per conseguire il titolo di studio, distinguendo per corsi della durata di 3, 4 e 5 anni. Nella Fig. 8 è riportata la distribuzione della durata degli studi normalizzata, cioè del rapporto tra il tempo impiegato dallo studente per laurearsi e il tempo minimo previsto (in questo modo non è necessario distinguere tra corsi triennali, quadriennali o quinquennali). Ad esempio, nel caso di uno studente che impiega 6 anni per conseguire una laurea quadriennale, la durata normalizzata vale 1,5. Dalla distribuzione risulta evidente che sono ben pochi gli studenti che riescono a laurearsi nei tempi previsti (la media è attorno al valore 1.9). L eccessiva durata degli studi viene confermata dalla distribuzione dell età al momento della laurea (Fig. 10), che si attesta in media intorno a 27.8 anni. Figura 8: Distribuzione della durata degli studi normalizzata, intesa come rapporto tra il tempo impiegato e la durata legale del corso. I valori inferiori ad 1 sono relativi a studenti che si laureano nelle sessioni estive dell ultimo anno di corso oppure a studenti già laureati che devono superare pochi esami per conseguire la seconda laurea. La media della distribuzione risulta 1.9, la mediana 1.8 e la moda 1.7. 5
La durata degli studi, distinguendo per uomini e donne, è mostrata nella Fig. 9. Il valore medio non è molto diverso per le due distribuzioni (1.87 per le donne contro 1.94 per gli uomini) mentre la differenza si evidenzia sul valore della mediana (1.75 per le donne e 1.85 per gli uomini). In altre parole le donne sono leggermente più rapide negli studi rispetto ai loro colleghi uomini. Figura 9: Durata degli studi normalizzata, per uomini e donne. Nella Fig. 10 è rappresentata l età dei laureati. Si preferisce non distinguere per durata del corso di studio perché le distribuzioni dei diversi sottocampioni non mostrano forti separazioni (i valori medi sono 27.1 anni per i corsi triennali, 27.8 anni per quelli quadriennali e 28.3 anni per quelli quinquennali). La moda della distribuzione del campione totale (Fig. 10) è di 25.8 anni, mentre il valore medio è di 27.8 anni. La distribuzione, fortemente asimmetrica, ha un andamento simile a quelle della Fig. 7, a meno di uno spostamento di 19-20 anni. Questo conferma che i giovani arrivano al diploma di maturità nei tempi previsti e che i ritardi vengono accumulati durante gli studi universitari. Fig. 10: Distribuzione dell età al momento della laurea. La distribuzione si estende fino a quasi 66 anni, ma in questo istogramma è stata troncata a 40 anni. La media della distribuzione non troncata risulta 27.8, la mediana 26.9 e la moda 25.8 anni. Nelle Figg. 11 e 12 le distribuzioni dei tempi di laurea sono mostrate separatamente per Facoltà. Nella Tabella 1 sono indicati i valori delle medie e delle mediane, mentre le mode sono facilmente deducibili dalla figura. Lingue Lettere Beni culturali Scienze Formazione 1,9-1,8 1,8-1,6 1,8-1,8 1,9-1,7 Ingegneria Giurisprudenza Economia Scienze MFN 1,7-1,6 1,6-1,6 2,0-2,0 1,9-1,8 6
Table 1: Medie e mediane (nell ordine) della durata degli studi normalizzata. Figura 11: Distribuzione della durata degli studi normalizzata per le facoltà umanistiche. 7
Fig. 12: Distribuzione della durata degli studi normalizzata per le facoltà scientifico-professionali. Nelle figure che seguono sono rappresentate alcune grandezze in funzione di altre. Ad esempio nel primo grafico di Fig. 13 la votazione media per gli esami di profitto è rappresentata in funzione del voto di maturità. I punti rappresentano il valor medio della grandezza sull asse verticale, in corrispondenza di un certo intervallo sull asse orizzontale. Ad esempio, il primo punto nel secondo grafico di Fig. 13 (valore 100 sull asse verticale e 36 su quello orizzontale) rappresenta il voto medio di laurea (100/110) degli studenti con un punteggio di 36/60 alla maturità. La retta sovrapposta è ottenuta dall interpolazione dei punti. I valori nel riquadro indicano la qualità dell interpolazione e i parametri della retta. E particolarmente significativo il parametro A1 (coefficiente angolare), cioè il rapporto tra gli incrementi sui due assi. 8
Fig. 13: Distribuzione della media degli esami rispetto al voto di maturità (primo grafico), incrocio del voto di laurea (110 e lode = 111) con il voto di maturità e con la media degli esami (rispettivamente secondo e terzo grafico). In Fig. 13 sono rappresentati, nell ordine, i voti medi degli esami di profitto in funzione del voto di maturità, il punteggio di laurea rispetto al voto di maturità, il voto di laurea rispetto al voto medio degli esami. L andamento è quello atteso: tutti i grafici sono interpolabili con rette crescenti. In altre parole, i risultati ottenuti nella scuola superiore sono coerenti con quelli degli studi universitari. E opportuno osservare, però, che la pendenza delle rette non è grande. In altre parole, le differenze presenti nel voto di maturità si riducono notevolmente passando a considerare la media dei voti d esame ed il voto di laurea. Inoltre nell ultimo grafico si osservano due zone piatte, in disaccordo con la retta di interpolazione. Si tratta di plateau di saturazione, all interno dei quali il voto di laurea non sembra dipendere dal voto medio degli esami: gli studenti con una media inferiore a 20/30 si laureano con 75/110, quelli con una media superiore a 27/30 si laureano con 110 e lode. Si ricordi che queste considerazioni sono valide su base statistica e non per i singoli casi. Fig. 14: Andamento della durata degli studi normalizzata rispetto al voto di maturità, al voto medio degli esami e al voto di laurea (110 e lode = 111). 9
In Fig. 14 la durata normalizzata degli studi è rappresentata in funzione del voto di maturità, del voto medio degli esami e del voto di laurea. Le rette d interpolazione hanno pendenza negativa in tutti e tre i grafici. Anche questo risultato era prevedibile: gli studenti con i voti più alti impiegano minor tempo a laurearsi. I punti esterni alle rette d interpolazione, negli ultimi due grafici, sono associati a campioni poco numerosi e risentono quindi maggiormente delle fluttuazioni statistiche. Possono comunque essere dovuti a studenti che si accontentano di voti più bassi e riescono così a laurearsi più rapidamente. Fig. 15: Andamento della durata normalizzata degli studi (primo grafico) e dell età dei laureati (secondo grafico) nel tempo (ogni punto è riferito ad un trimestre). In Fig. 15 la durata normalizzata degli studi e l età dei laureati sono rappresentate in funzione della data di laurea. La retta di interpolazione del primo grafico è crescente (la pendenza A1 è positiva), nel secondo grafico si osserva una riduzione dell età al momento della laurea (la pendenza A1 è negativa). Questi due risultati, apparentemente contraddittori, sono del tutto compatibili dato che le due pendenze, pur con segni opposti, sono molto prossime a zero. Si può concludere che mediamente le due grandezze sono rimaste stabili negli ultimi otto anni e non sono ancora visibili eventuali effetti dell introduzione delle lauree triennali. Infatti il campione in esame comprende solo 221 laureati brevi, concentrati nell a.a. 2002/03 (sono circa il 10% dei laureati di quell anno). Le distribuzioni relative ai laureati brevi sono comunque in Fig. 8. Nell analizzare queste distribuzioni va tenuto conto che in esse sono combinati due sottocampioni molto diversi: da una parte studenti brillanti, che essendo i primi a laurearsi non possono che essere giovani e in corso, dall altra studenti più anziani, con una carriera non proprio brillante alle spalle, passati dal vecchio al nuovo ordinamento. I picchi, centrati intorno a 1 per la durata normalizzata degli studi e intorno a 22 anni per l età, sono dovuti ai primi, le code che si protendono verso i valori più alti delle distribuzioni sono dovute ai secondi. Fig. 8: Distribuzione della durata degli studi normalizzata (a sinistra) e dell età (a destra) dei laureati brevi. La media risulta 1.6 per la prima distribuzione e 25.3 anni per la seconda. 10