LA SOLITUDINE DI AL-MALIKI

Documenti analoghi
IL CONFLITTO SIRIANO E LO SPETTRO DELLO STATO CURDO

KURDISTAN. ANSĀR AL-ISLAM. Ansār al-islam, gruppo legato ad al-qaeda K

ISIS (Islamic State of Iraq and Syria) acronimo arabo: Dāʿish dal giugno 2014 (Califfato) IS (Islamic State)

Ridisegna alleanze, unifica gli interessi degli opposti: sciiti e sunniti, Turchia e Iran. Altro

Gli effetti delle elezioni Europee

KURDISTAN IRACHENO : UNA PROMESSA MANCATA

Come funziona il Rosatellum bis, la nuova legge elettorale

ROSATELLUM. Legge n. 165 del 03 Novembre 2017

Articolo pubblicato su FiscoOggi (

Iraq dopo Mosul: qual è il futuro del Paese?

STORIA DELL'IRAQ - Dalla morte di Saddam Hussein ai giorni nostri

LA COSTITUZIONE VIGENTE. In vigore dal 1 gennaio 1948

1.0 Flashback 13 Roma-Parigi, novembre 2002 Ambasciata di Francia a Roma I servizi segreti francesi (Dgse)

LE CONSEGUENZE DI UN EVENTUALE USCITA DEL REGNO UNITO DALLA UE

REPORT AGGIORNATO AL 14/02/2018

Attualmente nel mondo si producono circa 80 milioni di b/g di olio. Cioè in un anno 3 miliardi di barili.

Il ritorno dei rischi politici: l instabilità nell area del Nord Africa e Medio Oriente

Risoluzione del Parlamento europeo del 17 luglio 2014 sulla situazione in Iraq (2014/2716(RSP))

Medio Oriente La posizione- Clima e ambienti Anatolia - clima temperato ma varia a seconda dell altezza e della distanza dal mare.

Istituzioni di Diritto Pubblico

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N. 1343

In Campania De Luca consuma la propria vendetta

Il sistema costituzionale italiano. Prof. Cecilia Bellè

Il sistema elettorale americano

Presidio di associazioni e cittadini in centro Lecco

Gli italiani e il resto del mondo

A sottolineare l immobilismo europeo che una volta di più rivela la scarsa credibilità

Il principio democratico e la forma di governo

LA COSTITUZIONE ITALIANA

STORIA COSTITUZIONALE STATUTO ALBERTINO, STATO FASCISTA, COSTITUZIONE REPUBBLICANA

Assemblea annuale Roma, 27 giugno 2017 I NUMERI

OSSERVATORIO LORIEN Vincere la paura. Marzo 2016

tra fragilità interne e complessi equilibri regionali

Riforma della Legge elettorale italiana PROPOSTA DI CONSULTAZIONE POPOLARE

Dalle rivalità religiose al controllo dell economia petrolifera Francesco Paganelli

Istituto Regionale di Studi sociali e politici Alcide De Gasperi - Bologna. sulla riforma della legge elettorale

I ballottaggi 2015 e la storia della Seconda Repubblica

Scritto da Roberto Brocchini Mercoledì 06 Maggio :57 - Ultimo aggiornamento Lunedì 24 Aprile :50

a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Il Popolo della Libertà Berlusconi Presidente Forza Italia LEGGE ELETTORALE 12 Maggio 2017

a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Il Popolo della Libertà Berlusconi Presidente Forza Italia LEGGE ELETTORALE 12 Maggio 2017

Anche Rifondazione in piazza a fianco del popolo kurdo

LICEO CLASSICO «SOCRATE» a.s. 2018/19. classi I H- I K OMAGGIO AD ALESSANDRO LEOGRANDE. Docenti D. S. Prof.ssa A. Maggi

Proposta sistema elettorale per elezioni parlamentari

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI MODIFICAZIONE AL REGOLAMENTO. (Articoli 14 e 15: modifiche in materia di disciplina dei Gruppi parlamentari)

Trump contro tutti. A cura di George Beahm. Le parole e le idee che infiammano la politica americana. Prefazione di Francesco Costa

ERDOGAN VA ALLA GUERRA PER RESTARE AL POTERE

Il cambiamento del sistema politico italiano. Le interpretazioni

ELEZIONI REGIONALI 2015: LEGGE ELETTORALE, CAMPAGNA ELETTORALE E PAR CONDICIO

Medio Oriente, Siria

Le elezioni del 24 giugno in Turchia, che vedranno entrare in vigore il nuovo sistema

decreto 10 marzo 1946, n. 74 sulla All Assemblea Costituente elette 21 donne, pari al 3,7% del totale

Israele scopre l amico inaffidabile. E si ritrova a condividere con i curdi siriani un

La forma di governo nella Costituzione tunisina del Prof. Marco Olivetti Università LUMSA Roma Siena, 7 novembre 2014

I SISTEMI ELETTORALI

DDL Gelmini sull Università (approvato in Consiglio dei Ministri, 28 Ottobre 2009)

Europa Sud Orientale e Turchia Paolo Quercia

Storia contemporanea dei paesi mediterranei

Classificare i regimi politici

Turchia: il crocevia fra un crescente nazionalismo e la lotta "laica" mercoledì 18 luglio 2007

Iraq, testimonianze dall'inferno jihadista

SCHEDE DI SINTESI DELLA LEGGE N. 165 DEL 2017

Perché Trump abbandona i curdi in pasto a Erdogan

Elezioni e sistemi elettorali (2)

KURDISTAN IRACHENO. DOPO IL REFERENDUM, IL RITORNO DEI DEMONI DEL PASSATO

Il saldo della bilancia commerciale risulta positivo ed è pari a 18 miliardi e 454 milioni di euro.

Genocidio. Costituiscono genocidio,, secondo la definizione adottata dall ONU,

Elezioni regionali 2015

L approssimarsi delle elezioni del 4 marzo, a monte del dilemma su quale sia la corrente

4 MARZO 2018 ELEZIONI DEL PARLAMENTO. INFORMAZIONI SULLA LEGGE ELETTORALE 3 novembre 2017 n. 165

STORIA DELL'IRAQ - Dall'Impero Abbaside all'operazione "Iraqi Freedom" (II guerra del Golfo) a.c Civiltà dei Sumeri Babilonesi Assiri

LA GUERRA: oltre al cambio climatico, l altro lato distruttivo dell energia.

Il sistema elettorale ex L.165/2017 Elezioni Politiche 2018 a cura di : Comune di Livorno - ufficio Statistica

EXPORT 2015: NEI PRIMI 9 MESI IN CALO LE VENDITE ALL ESTERO DELLA LIGURIA

LA NASCITA DELLA REPUBBLICA. L evoluzione politica in Italia nel secondo dopoguerra

Democrazia. Legge elettorale elettori seggi

Italiani divisi sulla valutazione delle riforme istituzionali proposte dal governo

DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE MANNINO, ROMANO, DRAGO, RUVOLO, PISACANE

I flussi elettorali a La Spezia: tutti verso Peracchini, anche un pezzo di sinistra

Modelli e rendimento. L ingegneria costituzionale e i suoi limiti

Iraq. n dicembre A cura del CeSI (Centro Studi Internazionali)

Pesaro, 7 dicembre Regolamento di funzionamento della R.S.U. del Comune di Pesaro

Regione Danubiana - Balcanica - Turchia

EUROPA E MEDITERRANEO

LA RAPPRESENTAZIONE DELLA UE. SINTESI L analisi dei primi tre mesi del semestre italiano evidenzia i seguenti risultati:

LA PRIMAVERA EGIZIANA

Elezioni parlamentari in Croazia : dati sconfortanti e preoccupanti per la Comunità Nazionale Italiana

Lo Stato è: Un popolo situato su un territorio organizzato da un potere politico sovrano.

Referendum 02/06/1946 Area ITALIA Scheda elettorale

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N. 731

Scritto da Roberto Brocchini Martedì 09 Maggio :44 - Ultimo aggiornamento Giovedì 21 Settembre :10

Ottobre libia: DOSSIER PAESE ifi advisory. Intelligence & Fraud Investigation

La crisi dello Stato liberale e l avvento del Fascismo. facoltà di scienze della comunicazione corso di storia contemporanea

I flussi elettorali a Verona: gli elettori di centrosinistra preferiscono l astensione a Bisinella

ISLAM E DEMOCRAZIA: COMPATIBILITA? Il caso della transizione Tunisina

Elezioni regionali 2014 Il voto nelle province dell Emilia-Romagna

Elezioni regionali 2014 Il voto nelle province dell Emilia-Romagna

Scritto da Roberto Brocchini Lunedì 20 Novembre :20 - Ultimo aggiornamento Venerdì 02 Marzo :40

Elezioni regionali 2015 UMBRIA

Transcript:

LA SOLITUDINE DI AL-MALIKI Sede legale e amministrativa: Palazzo Besso - Largo di Torre Argentina, 11-00186 Roma Sede secondaria: Largo Luigi Antonelli, 4-00145 Roma Web: www.ifiadvisory.com; Mail: info@ifiadvisory.com

Umberto Profazio La solitudine di Al-Maliki Pubblicato su: ISPI online (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) Giugno 2014 Sede legale e amministrativa: Palazzo Besso - Largo di Torre Argentina, 11-00186 Roma Sede secondaria: Largo Luigi Antonelli, 4-00145 Roma Web: www.ifiadvisory.com; Mail: info@ifiadvisory.com

LA SOLITUDINE DI AL-MALIKI 1. Introduzione Tra le varie elezioni che si sono svolte in Medio Oriente e in Nord Africa negli ultimi mesi, quelle irachene del 30 aprile scorso sono forse state quelle più sottovalutate: sia per la scarsa eco mediatica, sia per ciò che concerne le loro possibili conseguenze. Anche il voto iracheno, come quello di altri paesi, non si discosta dall esigenza di continuità tipica dell area, con la sostanziale riconferma dei partiti al potere (Akp in Turchia alle amministrative), di personalità storicamente influenti (Bouteflika in Algeria, al-assad in Siria) o interi sistemi di governo, rimessi in piedi dopo esperienze non soddisfacenti (Egitto). I risultati, annunciati il 25 maggio dalla Commissione Elettorale Indipendente irachena, hanno visto, come previsto, la vittoria della coalizione dello Stato di Diritto del premier uscente Nuri al-maliki che ha ottenuto una vittoria significativa. Con più del 24% dei voti espressi, infatti, lo Stato di Diritto ha ottenuto 92 seggi, risultando di gran lunga la formazione politica più rappresentata. A molta distanza troviamo altre due formazioni d ispirazione sciita: il partito al-ahrar, che raggruppa i seguaci di Moqtada al-sadr, avrebbe ottenuto 34 seggi e la formazione al-muwatin, del leader del Consiglio Islamico Supremo dell Iraq Ammar al-hakim, 31. In particolare, ad aver deluso di più sarebbe stato quest ultimo partito che, secondo alcuni analisti, era ben posizionato per ottenere un buon risultato elettorale. Dopo aver ereditato la leadership del Consiglio in seguito alla morte del padre, Ammar era riuscito a rinvigorire la formazione, promuovendo la progressiva sostituzione dei quadri con elementi più giovani e adottando una visione politica più moderata. Ancora più staccate sarebbero le altre formazioni, con il partito Muthaidoun del presidente del Parlamento, Osama al-nujaifi, con 28 seggi, il Partito Democratico del Kurdistan (Kdp) con 25 seggi e al-watanyia di Iyad Allawi con 21 seggi. 1

Umberto Profazio 2. Un opposizione frammentata La posizione di forza di Maliki è evidente se consideriamo il paragone con le elezioni di 4 anni fa: alle elezioni del 7 marzo 2010, infatti, lo Stato di Diritto otteneva solo il secondo posto (89 seggi) dietro al- Iraqyia di Iyad Allawi che vinceva le elezioni con 91 seggi. Il ben più limitato (anche se ampiamente previsto) risultato ottenuto da Allawi e dalla sua nuova formazione politica, al-watanyia, riflette un altra amara verità per le opposizioni: la mancanza di avversari politici in grado di tener testa ad al-maliki. Ciò è vero anche all interno del campo sciita, quello dal quale forse sono partite le minacce più rilevanti al partito del primo ministro. Il movimento sadrista ha condotto una battaglia politica destinata fin dal principio alla sconfitta, in quanto orfano del suo padrino. Il 18 febbraio scorso, infatti, Moqtada al-sadr aveva annunciato la sua decisione di abbandonare l attività politica, non senza lanciare strali e accuse contro il primo ministro al-maliki, giudicato un nuovo dittatore iracheno non molto dissimile da Saddam Hussein. La performance negativa dei partiti sunniti è stata, se possibile, ancora peggiore. La vera delusione di queste elezioni è stata Muthaidoun, che nonostante le forti prese di posizione del suo leader contro al-maliki, non è riuscita a superare la quota dei 30 seggi. Il risultato del partito di Nujaifi è parzialmente giustificato dalla situazione di guerra civile in corso nel governatorato occidentale di al-anbar a prevalenza sunnita, ancora interessato dai combattimenti tra l esercito regolare e l Isis, che continua a tenere il controllo di Fallujah e di interi quartieri di Ramadi. Si stima, infatti, che solo nel 70% del territorio di al-anbar sia stato possibile andare a votare, ma è probabile che un numero maggiore di elettori abbia rinunciato al proprio diritto a causa della progressiva disaffezione verso il governo centrale che ha decisamente favorito la penetrazione dell Isis nell area. A ciò vanno aggiunti gli sfollati che nei mesi scorsi hanno abbandonato questi territori, stimati in alcune centinaia di migliaia. 2

LA SOLITUDINE DI AL-MALIKI 3. L incognita curda Con il panorama politico quasi del tutto delineato dai risultati elettorali, sono nel frattempo cominciate le trattative per la formazione del nuovo governo al quale occorrono 165 seggi. A tal proposito risulta rilevante la posizione che assumeranno i partiti curdi in parlamento. Oltre al Kdp, cui abbiamo già accennato, l Unione Patriottica del Kurdistan (Puk) del presidente iracheno Jalal Talabani ha ottenuto 21 seggi, mentre Gorran (autentica rivelazione delle elezioni amministrative del settembre scorso) avrebbe solo 9 seggi. In totale il blocco curdo raggiungerebbe quindi 54 seggi, che sommati alla nuova coalizione che sostiene il premier uscente potrebbe avvicinare ancora di più il Nuri al-maliki alla riconferma. Tuttavia, la fase di alta tensione tra la Regione Autonoma del Kurdistan iracheno e il governo centrale di Baghdad non consente di definire tale ipotesi come facilmente realizzabile, a causa dei difficili rapporti tuttora esistenti tra la comunità curda e il governo di Baghdad. Infatti il 23 aprile, in pieno periodo elettorale, il governo turco ha comunicato che un primo carico di greggio preveniente dal Kurdistan iracheno è stato caricato su una nave straniera nel porto turco di Ceyhan. L autorizzazione data da Ankara avrebbe consentito quindi l esportazione del petrolio curdo verso paesi terzi. Il greggio era arrivato attraverso il nuovo oleodotto costruito dal Kurdistan e che si congiunge alla già esistente tratta Kirkuk-Ceyhan nei pressi del confine turco-iracheno, consentendo in tal modo al governo di Erbil di gestire autonomamente il flusso di petrolio verso l estero. Il governo di Baghdad aveva fortemente protestato per la costruzione di quest opera, tagliando i fondi destinati alla regione curda (e annunciando una serie di sanzioni nei confronti delle società straniere che entrassero in trattativa con il governo curdo per l acquisto di greggio). La posizione di Baghdad è infatti che il petrolio prodotto sul territorio nazionale deve essere esportato esclusivamente per il tramite della State Organization for Marketing of Oil (Somo) responsabile per l esportazione del petrolio dallo stato iracheno. 3

Umberto Profazio La disputa ha ulteriormente deteriorato i rapporti tra il primo ministro Maliki e il presidente della regione curda, Massud Barzani (Kdp), quest ultimo ha minacciato un referendum per stabilire i futuri rapporti con il governo centrale qualora Maliki dovesse essere riconfermato nella carica di premier. Le relazioni tra i due erano già compromesse a causa delle dispute territoriali interne all Iraq, che nel corso del novembre 2012 hanno visto anche fronteggiarsi pericolosamente i peshmerga e l esercito regolare iracheno nei pressi di Kirkuk e Tuz Khurmatu, nell ambito della contestata decisione di al-maliki d'istituire il Comando operativo dell esercito Tigris Operation Command. 4. La partita decisiva della presidenza della Repubblica Massoud Barzani non è sicuramente l ultimo dei nomi che si aggiunge a una lunga lista di personaggi influenti che in Iraq si oppongono strenuamente alla riconferma di Maliki per un terzo mandato come Primo Ministro, ma è probabilmente quello più rilevante, sia per il peso specifico della comunità curda nel paese, sia per la possibile alterazione degli equilibri istituzionali presenti in Iraq. La tensione tra Erbil e Baghdad infatti rischia di far saltare il compromesso raggiunto già nel 2005 in merito all allocazione delle principali posizioni istituzionali irachene. Esso stabiliva che il sistema avrebbe dovuto poggiare su una ripartizione delle principali cariche di governo tra le differenti comunità: il posto di primo pinistro sarebbe stato assegnato a un rappresentante della comunità sciita (maggioritaria nel Paese), la carica di presidente del Parlamento a un esponente sunnita e l incarico di presidente della Repubblica a un curdo. Con la lunga degenza dell attuale presidente Jalal Talabani (ricoverato in Germania da quasi un anno a causa di un ictus che lo ha colpito il 17 dicembre 2012) e l approssimarsi della data per l elezione del nuovo presidente (che verrà scelto dal nuovo Parlamento) iniziano a circolare voci sui possibili candidati (tra cui quelle che confermano l interesse dell attuale ministro degli Esteri Hoshyar Zebari). Ma vi è anche il 4

LA SOLITUDINE DI AL-MALIKI rischio di uno stravolgimento degli equilibri, specie se i partiti curdi dovessero continuare a boicottare al-maliki, impedendone la rielezione e scatenando una catena di eventi che potrebbe portare anche all elezione alla Presidenza di un esponente sciita o sunnita. Ovviamente si tratta di un ipotesi puramente accademica, ma non impossibile anche in considerazione della strategia elettorale di Maliki. Il premier ha infatti guadagnato molti voti, pur promuovendo scelte politiche che hanno favorito lo scontro settario sia con i sunniti che con i curdi e non si può escludere che le sue azioni rientrino in un calcolo elettorale che mira a compattare il campo sciita maggioritario mettendolo in guardia contro i pericoli provenienti dall esterno. Così come non è da escludere un progressivo allentamento del vincolo federale che tiene legato il Kurdistan e il governo centrale, specie se non dovesse trovarsi un compromesso sulla questione petrolifera e se continuasse l impasse sulla formazione di una maggioranza in Parlamento. Per la quale occorrerà aspettare molto tempo (nel 2010 ci vollero più di 8 mesi), prima di vedere i primi risultati. Nel frattempo, l offensiva scatenata dallo Stato Islamico dell Iraq e del Levante (Isis) ha notevolmente cambiato il contesto politico nel quale si dibattevano le forze politiche per la formazione del nuovo governo. L emergenza jihadista alle porte di Baghdad ha ulteriormente indebolito lo spazio di manovra di al-maliki che, oltre all avversione da parte dei principali oppositori politici interni, deve ora anche confrontarsi con un cambio di atteggiamento da parte dei suoi principali sponsor internazionali. Gli Stati Uniti infatti non sembrano disposti ad intervenire se non con operazioni mirate e selettive sull Isis, e hanno recentemente avanzato sempre più riserve sulla gestione autoritaria e non inclusiva del Primo Ministro iracheno nei confronti delle altre comunità del Paese. Anche Arabia Saudita e Qatar, accusate da al-maliki di appoggiare l insurrezione jihadista prima in Siria e poi in Iraq, hanno addebitato ogni responsabilità della crisi irachena alle politiche settarie del capo del governo iracheno, auspicandone la rimozione. E non è detto che il nuovo regime iraniano, principale sostenitore di al-maliki trovatosi 5

Umberto Profazio improvvisamente sulle stesse posizioni di Washington nei confronti dell avanzata dell Isis, non decida di sacrificarlo alla ricerca di un maggiore equilibrio regionale o di un compromesso definitivo con gli Stati Uniti sulla questione nucleare. 6