LINEE GUIDA SUI RIFIUTI SPECIALI



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Transcript:

GUIDELINES ON IND. C&D Waste 5 PHARE TWINNING PROJECT RO2004/IB/EN-07 Implementation and enforcement of the environmental Acquis focussed on industrial waste management 5 LINEE GUIDA SUI RIFIUTI SPECIALI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE Construction and demolition waste 2007

GUIDELINES ON IND. C&D Waste 5 A cura di: Anna Di Lauro, Sabrina Sicher Short Term Experts e Donatella Grimaldi Key Expert sui rifiuti: ARPA Liguria Giovanni Albezzano: stagista dell Università di Genova (Dip.Te.Ris) presso ARPAL Maurizio Varaglioti, Amedeo Fabbri, Carlo Sacco, Paolo Cinquetti: AMIU Genova S.p.A. Alla stesura di questa linea guida, hanno collaborato: Fica Boldea e Mirela Ghimpau: REPA della Regione Sud Est Aurelio Coppola: Resident Twinning Adviser Clara Oprea e Irinel Oprea: Twinning Office

INDICE 1. SCOPO E OBIETTIVI... 2 2. GLOSSARIO... 2 3. INQUADRAMENTO NORMATIVO... 3 3.1 Inquadramento normativo europeo...3 3.2 Inquadramento normativo romeno...3 4. LA PROBLEMATICA DI SETTORE... 4 5. IL CICLO PRODUTTIVO... 4 6. LE TIPOLOGIE DI RIFIUTI... 5 6.1 Rifiuti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione di edifici e infrastrutture...5 7. INQUADRAMENTO AMBIENTALE... 8 7.1 Rifiuti pericolosi da C&D...9 7.1.1 Amianto... 12 7.1.2 Piombo... 14 7.2 Impatti diretti e indiretti... 14 8. GESTIONE DEI RIFIUTI... 15 8.1 Gestione rifiuti da costruzione e demolizione edifici... 17 8.2 Gestione rifiuti da attività di demolizione e costruzione strade... 18 9.SOLUZIONI TECNICHE E TECNOLOGIE INDIVIDUATE PER LA RIDUZIONE ED IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE DI EDIFICI... 19 9.1 La demolizione selettiva... 19 9.2 Demolizione controllata... 21 9.3 Impianti di riciclaggio dei rifiuti inerti... 21 10.SOLUZIONI TECNICHE E TECNOLOGIE INDIVIDUATE PER LA RIDUZIONE ED IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE DI STRADE... 25 10.1 Recupero a freddo... 25 10.1.1 Impianto fisso... 25 10.1.2 Impianto mobile (in situ)... 26 10.2 Recupero a caldo... 27 11. COSTI E RISPARMI... 28 11.1 Parametri determinanti per l'investimento... 28 11.1.1 La localizzazione dell impianto... 28 11.1.2 Analisi della concorrenza... 28 11.1.3 Analisi delle condizioni di mercato... 28 11.2 Stima dei costi dei macchinari per il trattamento di rifiuti inerti... 30 11.3 Stima dei costi di smaltimento dei rifiuti C&D... 31 12. BIBLIOGRAFIA... 32 13. ALLEGATI... 33 CASO STUDIO 1: INERTECO SRL Santo Stefano Magra (SP) Liguria Italy... 33 CASO STUDIO 2: VAL VARENNA AMIU (Ge) Liguria Italy... 37 1

1. SCOPO E OBIETTIVI La linea guida si propone di fornire una descrizione il più esaustiva possibile della problematica connessa con la produzione e la gestione di rifiuti nel settore delle costruzioni e demolizioni. Partendo dalla conoscenza del settore e delle problematiche ambientali ad esso connesse (con particolare riferimento ai rifiuti) ed in linea con le strategie ed i principi della normativa comunitaria e rumena, l obiettivo principale della linea guida è quindi rappresentato dall individuazione degli elementi informativi necessari per completare, insieme alle altre linee guida settoriali, l implementazione di un corretto sistema di gestione dei rifiuti industriali in Romania. La problematica è stata quindi analizzata in tutti gli aspetti, normativi e tecnologici, per arrivare a fornire una serie di soluzioni tecniche e gestionali specifiche. 2. GLOSSARIO C&D: Rifiuti da costruzione e demolizione (C&DW) ANPAR: Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati AGGREGATI RICICLATI: materiali risultanti dal trattamento degli inerti CONGLOMERATO BITUMINOSO: materiale derivante dalla scarifica del manto stradale BITUMI (per uso stradale): miscele di idrocarburi ad alto peso molecolare (viscosi) derivanti dalla lavorazione del petrolio. (Bitumen) FRESATURA: operazione che consiste nell asportazione di materiale (sotto forma di truciolo) attraverso un movimento rotatorio della fresa associata ad un movimento di avanzamento affidato al pezzo in lavoro o all utensile stesso. FRESA: utensile di rotazione dotato di un numero definito di taglienti, i quali entrano in contatto in maniera sequenziale con il pezzo in lavorazione. FRESATO: materiale derivante dalle operazioni di fresature. LEGANTE: Sostanza usata per fissare tra di loro i maniera definitiva corpi diversi. (Binder) DEFERRIZZATORE: macchinario la cui funzione è quella di separare i materiali metallici, in particolare ferrosi, da una massa eterogenea. VAGLIO: macchinario che permette di separare materiale di granulometria differente. 2

3. INQUADRAMENTO NORMATIVO 3.1 Inquadramento normativo europeo Nel seguito verrà riportato sinteticamente l'elenco dei principali riferimenti normativi in ambito europeo relativi alla problematica dei rifiuti. Direttiva 99/31/CE Direttiva del Consiglio del 26 aprile 1999 relativa alle discariche dei rifiuti. Decisione 2000/532/CE (nuovo Catalogo Europeo dei Rifiuti) e ss.mm.ii. Decisione della Commissione del 3 maggio 2000 che sostituisce la Decisione 94/3/CE che istituisce un elenco di rifiuti conformemente all'articolo 1, lettera a), della Direttiva 75/442/CEE del Consiglio relativa ai rifiuti e la Decisione 94/904/CE del Consiglio che istituisce un elenco di rifiuti pericolosi ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 4, della Direttiva 91/689/CEE del Consiglio relativa ai rifiuti pericolosi. Decisione 2003/33/CE Decisione del Consiglio del 19 dicembre 2002 che stabilisce criteri e procedure per l'ammissione dei rifiuti nelle discariche ai sensi dell'art. 16 dell'allegato II della Direttiva 1999/31/CE. Direttiva 2006/12/CE Direttiva del Consiglio e del Parlamento Europeo del 5 aprile 2006 relativa ai rifiuti. 3.2 Inquadramento normativo romeno Legge 27/2007 che modifica e approva l ordinanza di urgenza n. 61/2006 riguardante il regime dei rifiuti. Ordinanza 2/211/118/2004 riguardante la regolamentazione e il trasporto de rifiuti. Attualmente (giugno 2007) un gruppo di lavoro rumeno, guidato dal ministero dell ambiente, sta elaborando un ordinanza specifica sulla gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione. 3

4. LA PROBLEMATICA DI SETTORE La quantità di rifiuti C&D prodotti in Romania nell anno 2005 è di 466.893 tonnellate; la quantità per abitante anno è di circa 25 kg/abitante anno, contro una media europea di 480 kg/abitante anno. L elevata differenza di quantità può essere dovuta in parte ad una scarsa attività di costruzione e ristrutturazione negli anni passati ed in parte ad una sotto stima, non essendo ancora regolamentata in Romania la gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione; comunque tale quantità è destinata ad aumentare nei prossimi anni a causa di un aumento dell attività di costruzione, ristrutturazione e demolizione. La legislazione rumena prevede, (legge 27/07, art. 14.8 comma 1 e 2) che siano i produttori di rifiuti a trasportare i rifiuti C&D in un sito indicato dal comune territorialmente competente. Gli agenti economici che prevedono di demolire e/o costruire un edificio presentano una richiesta al Comune. Per ottenere l autorizzazione devono preventivamente ottenere dei pareri da parte di tutti i soggetti coinvolti (gestore del gas, gestore della rete elettrica, LEPA,.). La LEPA per ogni domanda effettua un sopralluogo nel sito e analizza la documentazione presentata. Se l attività non presenta impatti ambientali la LEPA rilascia una scheda tecnica che viene valutata all interno della commissione per l accordo unico, cui partecipano tutti i soggetti interessati, insieme a tutti gli altri pareri pervenuti. Sulla base dell accordo unico il Comune rilascia l autorizzazione. Nel caso in cui l attività presenta impatti ambientali, la LEPA redige un accordo ambientale funzionale al rilascio dell autorizzazione da parte del comune. Il Comune, nell autorizzazione, individua i siti di stoccaggio e ne indica anche la capienza massima. In Romania non esistono né impianti dedicati al recupero e/o smaltimento dei rifiuti da costruzione e demolizione né discariche ad hoc. 5. IL CICLO PRODUTTIVO L analisi dei flussi dei rifiuti da costruzione e demolizione è molto complessa perché, come schematizzato nella figura seguente, questo tipo di rifiuto viene prodotto da settori diversi, e segue destini a loro volta difficilmente quantificabili, in quanto non tutti monitorati a livello nazionale e spesso contabilizzati in maniera scorretta. 4

Figura 5.1: flussi dei rifiuti da C&D In particolare la produzione dei rifiuti da C&D può derivare da almeno quattro settori: 1. Attività di costruzione e demolizione 2. Attività di costruzione e demolizione abusiva 3. Attività di microristrutturazioni domestiche svolte in conto proprio 4. Atre attività (es: scarifica stradale, ) Per quanto riguarda le attività di demolizione di edifici o parti di essi contenenti amianto, e le relative operazioni di trattamento e smaltimento di rifiuti derivati, si rimanda alla linea guida sui Rifiuti contenenti Asbesto. 6. LE TIPOLOGIE DI RIFIUTI 6.1 Rifiuti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione di edifici e infrastrutture L elenco, riportato in tabella 6.1, comprende: i rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione, aventi codici CER 17, escluso il terreno proveniente da siti contaminati in quanto regolato dalla specifica norma sulle bonifiche; i rifiuti, aventi codici CER diversi dai 17, che possono essere prodotti nelle normali attività di costruzione e demolizioni (esempio, i rifiuti da imballaggi); i rifiuti speciali pericolosi derivanti da attività di costruzione e demolizione, singolarmente individuati e regolamentati, come ad esempio l'amianto in matrice cementizia o polimerica; i rifiuti da attività di scarifica stradale. 5

CODICE CER DESCRIZIONE 17 RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) 1701 CEMENTO, MATTONI, MATTONELLE E CERAMICHE 170101 Cemento 170102 Mattoni 170103 Mattonelle e ceramica 170106* Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle o ceramiche, contenenti sostanze pericolose 170107 Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce 170106 1702 LEGNO, VETRO E PLASTICA 170201 Legno 170202 Vetro 170203 Plastica 170204* Vetro, plastica e legno contenenti sostanze pericolose o da esse contaminati 1703 MISCELE BITUMINOSE, CATRAME DI CARBONE E PRODOTTI CONTENENTI CATRAME 170301* Miscele bituminose contenenti catrame di carbone 170302 Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 170301 170303* Catrame di carbone e prodotti contenenti catrame 1704 METALLI (INCLUSE LE LORO LEGHE) 170401 Rame, bronzo, ottone 170402 Alluminio 170403 Piombo 170404 Zinco 170405 Ferro e acciaio 170406 Stagno 170407 Metalli misti 170409* Rifiuti metallici contaminati da sostanze pericolose 170410* Cavi impregnati di olio, di catrame, di carbone o di altre sostanze pericolose 6

CODICE CER DESCRIZIONE 170411 Cavi, diversi da quelli di cui alla voce 170410 1705 TERRA (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI), ROCCE E FANGHI DI DRAGAGGIO 170503* Terra e rocce contenenti sostanze pericolose 170504 Terra e rocce diverse da quelle di cui alla voce 170503 170505* Fanghi di dragaggio contenenti sostanze pericolose 170506 Fanghi di dragaggio diversi da quelli di cui alla voce 170505 170507* Pietrisco per massicciate ferroviarie contenente sostanze pericolose 170508 Pietrisco per massicciate ferroviarie diverso da quello di cui alla voce 170507 1706 MATERIALE ISOLANTE 170601* Materiali isolanti contenenti amianto 170603* Altri materiali isolanti contenenti o costituiti da sostanze pericolose 170604 Materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 170601 e 170603 170605* Materiali da costruzione contenenti amianto 1708 MATERIALI DA COSTRUZIONE A BASE DI GESSO 170801* Materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose 170802 Materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 170801 1709 ALTRI RIFIUTI DELL'ATTIVITÀ DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE 170901* Rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione contenenti mercurio 170902* Rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione contenenti PCB (ad es. sigillanti contenenti PCB, pavimentazioni a base di resina contenenti PCB, elementi stagni in vetro contenenti PCB) 170903* Altri rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione (compresi rifiuti misti) contenenti sostanze pericolose 170904 Rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903 1501 IMBALLAGGI (COMPRESI I RIFIUTI URBANI DI IMBALLAGGIO OGGETTO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA) 150101 Imballaggi di carta e cartone 150102 Imballaggi in plastica 150103 Imballaggi in legno 7

CODICE CER DESCRIZIONE 150104 Imballaggi metallici 150105 Imballaggi in materiali compositi 150106 Imballaggi in materiali misti 150107 Imballaggi in vetro 150109 Imballaggi in materia tessile 150110* Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze 150111* Imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti 2003 ALTRI RIFIUTI URBANI 200301 Rifiuti urbani indifferenziati (inerti domestici) Tabella 6.1: rifiuti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione di edifici e infrastrutture catalogati secondo il proprio codice CER 7. INQUADRAMENTO AMBIENTALE La composizione dei rifiuti da C&D risulta molto variabile [Jakobsen, 1992; Bressi, 1992; Rigamonti, 1995], sia per la diversa origine dei rifiuti, sia per molteplici fattori quali le tipologie e le tecniche costruttive locali, il clima, l attività economica e lo sviluppo tecnologico della zona, nonché le materie prime e i materiali da costruzione localmente disponibili. A livello semplicemente esplicativo, si riporta in tabella 7.1 le composizioni percentuali medie del rifiuto di demolizione in Italia. Categoria di rifiuto % in peso sul totale Calcestruzzo 30.0 Calcestruzzo non armato 10.0 Calcestruzzo armato 20.0 Laterizio (tegole, mattoni, forati) 50.0 Asfalti 5.0 Scavi 6.0-10.0 Carta e cartone 0.6-4.0 Metallo 3.0 Varie 1.0-1.4 Tabella 7.1: composizione percentuale media in peso del rifiuto da demolizione in Italia. 8

7.1 Rifiuti pericolosi da C&D L esatta composizione merceologica dei rifiuti di demolizione è un dato fondamentale per la corretta progettazione delle diverse fasi di trattamento. E importante sottolineare che la presenza di impurezze nel materiale in ingresso agli impianti di recupero (gesso, asfalto, legno, gomma, plastica, etc.) ne limita le possibilità d impiego dopo il trattamento e/o condiziona la scelta della tecnologia di riciclaggio da adottare. Possono inoltre essere presenti anche alcune sostanze pericolose, quali asbesto, cromo, cadmio, zinco, piombo, mercurio e PCB, contenute in alcuni materiali da costruzione o derivanti da demolizioni di siti contaminati, ma tali materiali si trovano in percentuali abbastanza ridotte. In Gran Bretagna si è stimato, per esempio, che solo l 1% circa dei rifiuti da C&D è pericoloso [Symonds Travers Morgan/ARGUS, 1995]. La rimozione dei materiali pericolosi è di fondamentale importanza per poter ottenere, dal processo di demolizione, materiali non contaminati che possano essere facilmente avviati al riciclo. Alcune sostanze rilasciate durante la demolizione possono infatti contaminare non solo gli altri rifiuti da C&D, ma anche penetrare nell atmosfera o nel terreno, oltre ad esporre a rischi gli operatori che eseguono la demolizione. In un processo di demolizione corretto, quindi, i materiali potenzialmente pericolosi devono essere rimossi per primi, per due motivi fondamentali: 1. fin tanto che i materiali sono riconoscibili e possono essere rimossi manualmente, i rischi per gli addetti ai lavori saranno minori; 2. la rimozione dei materiali contenenti sostanze pericolose permette di avere rifiuti C&D non contaminati da sostanze nocive, quindi riciclabili con maggiore facilità e riconducibili alla tipologia dei rifiuti non pericolosi, con i vantaggi normativi che ciò comporta. I materiali ed i prodotti utilizzati in edilizia possono emettere composti altamente tossici (cancerogeni o allergenici), composti irritanti e composti con sconosciute proprietà tossiche. In generale i materiali ed i prodotti edilizi possono rilasciare i seguenti inquinanti: inquinanti di natura fisica: radon e prodotti di decadimento; composti organici volatili e semivolatili, in particolare formaldeide, solventi organici aromatici e antiparassitari; inquinanti biologici: funghi, muffe, batteri; fibre minerali naturali e artificiali: amianto, lana di vetro, lana di roccia. 9

I tipi di pericolosità che si possono avere nei rifiuti da C&D sono riassunti in Tabella 7.2. Rifiuti 1 Alcuni rifiuti da costruzione e demolizione sono pericolosi perché i materiali usati contengono un alta proporzione di materiali considerati pericolosi. 2 Alcuni materiali diventano pericolosi come risultato della lunga permanenza nell ambiente in cui si trovano. 3 Alcuni rifiuti da costruzione e demolizione diventano pericolosi sotto particolari condizioni. 4 Alcuni rifiuti da costruzione e demolizione diventano pericolosi se contaminati con materiali pericolosi sono lasciati e/o mescolati in essi. Tabella 7.2: tipi di pericolosità nei rifiuti da C&D Esempi Amianto, piombo, catrame, vernice e residui conservativi, adesivi, agenti leganti e certi tipi di plastica Reazione superficiale tra i materiali da costruzione in origine non pericolosi e gli agenti chimici trasportati dall inquinamento Travi di legno trattate (con resine e/o con antiparassitari) se bruciate emettono gas tossici Lattine di vernice a base di piombo rovesciate su una pila di macerie che rendono queste ultime un rifiuto pericoloso In Tabella 7.3 sono riassunti i materiali pericolosi o potenzialmente pericolosi che si possono incontrare comunemente sui luoghi di demolizione o di costruzione. Di seguito viene proposta un analisi dei principali componenti pericolosi che si possono trovare nei rifiuti da C&D. Prodotto/materiale Componenti potenzialmente Proprietà potenzialmente Trattamenti e/o opzioni di smaltimento pericolosi pericolose Amianto Fibre Tossico, cancerogeno Rimuovere sotto condizioni controllate per smaltimento speciale Tubazioni Piombo Tossico Riciclo, rimozione per smaltimento speciale Vernici Piombo, cromo, vanadio, solventi Infiammabile, tossico Se legati al substrato possibile basso impatto; in forma di prodotto alto impatto. Fumi tossici se bruciati Additivi del cemento Soventi idrocarburi Infiammabile Ritorno al fornitore, riciclo, rimozione per smaltimento speciale Impermeabilizzanti, Solventi, bitumi Infiammabile, tossico Ritorno al fornitore, incatramenti riciclo, rimozione per smaltimento speciale; Trattare prima di smaltire 10

Prodotto/materiale Componenti potenzialmente Proprietà potenzialmente Trattamenti e/o opzioni di smaltimento pericolosi pericolose Adesivi Solventi, bitumi Infiammabile, tossico, Ritorno al fornitore, irritante riciclo, rimozione per smaltimento speciale; Trattare prima di smaltire; Cercare prodotti alternativi meno pericolosi Mastici/sigillanti Soventi, isocianati Infiammabile, tossico Ritorno al fornitore, riciclo, rimozione per smaltimento speciale; Trattare prima di smaltire; Cercare prodotti alternativi meno pericolosi; Usare acqua Legno trattato Fibre respirabili Tossico, ecotossico, Riciclo; Basso impatto infiammabile per componenti pericolosi legati al legno; Produzione fumi tossici e residui per incenerimento Fibre minerali Fibre respirabili Irritante pelle e polmoni Rimuovere per smaltimento speciale Resine/riempitivi Isocianati, anidridi Tossico, irritante Ritorno al fornitore, riciclo, rimozione per smaltimento speciale Pavimentazioni in Catrame, asfalto, Infiammabile, tossico Riciclare se trattati e conglomerati bituminosi solventi bassa pericolosità. Se presenti solventi e se è alta la pericolosità separare per lo smaltimento Lastre in cartongesso Possibile fonte di Infiammabile, tossico Ritorno al fornitore, idrogeno sulfureo riciclo, rimozione per smaltimento speciale Tabella 7.3: elementi potenzialmente pericolosi nei rifiuti da costruzione e demolizione 11

Tra i componenti pericolosi sopra elencati, quelli che sono caratterizzati da un impatto ambientale e sanitario elevato e sono presenti in quantità più rilevanti negli edifici da demolire, sono l amianto e il piombo, di cui viene riportato nel seguito una breve valutazione. 7.1.1 Amianto Esistono pochi materiali diffusi come l amianto ed altrettanto pericolosi per la salute dell uomo. La conferma della sua cancerogenicità risale agli anni 50 e 60, mentre il divieto totale di produzione in Italia è intervenuto solo nel 1994. Le caratteristiche dell amianto hanno fatto sì che nel passato sia stato largamente utilizzato in edilizia. L utilizzazione più diffusa è stata certamente quella dell impasto con cemento e/o con bitume (fibrocemento, nome commerciale Eternit), con il quale era possibile realizzare numerosi manufatti quali: lastre piane o ondulate; tubi; tegole; canne fumarie; serbatoi; intonaci; impermeabilizzazioni. La pericolosità dei materiali di amianto dipende dall eventualità che siano rilasciate nell ambiente fibre aerodisperse che possono venire inalate. Il criterio più importante da valutare in tal senso è rappresentato dalla friabilità dei materiali. I materiali friabili infatti possono liberare spontaneamente fibre per la scarsa coesione interna (soprattutto se sottoposti a fattori di deterioramento quali vibrazioni, correnti d aria, infiltrazioni di acqua) e possono essere facilmente danneggiati nel corso di interventi di manutenzione. In base alla friabilità i materiali contenenti amianto possono quindi essere classificati come: friabili: i materiali che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere mediante la semplice pressione delle dita compatti: materiali duri che possono essere ridotti in polvere solo con l impiego di attrezzi meccanici ( dischi abrasivi, frese, trapani ). 12

Nella Tabella 7.4 vengono schematicamente indicati i principali materiali che possono essere presenti negli edifici, con le loro caratteristiche di contenuto di amianto e friabilità. Tipo di materiale Note Friabilità Ricoprimenti a spruzzo e Fino all 85% circa di amianto. Elevata rivestimenti isolanti Spesso Anfiboli (amosite, crocidolite), prevalentemente amosite spruzzata su strutture portanti di acciaio o su altre superfici come isolante termo acustico. Rivestimenti isolanti di tubazioni o caldaie Per rivestimenti di tubazioni tutti i tipi di amianto, talvolta in miscela Elevato potenziale di rilascio di fibre se i rivestimenti non sono al 6-10% con silicati di calcio. In ricoperti con strato sigillante tele, feltri, imbottiture in genere uniforme e intatto. al 100%. Funi, corde e tessuti In passato sono stati usati tutti i tipi di amianto. In seguito solo crisotilo al 100%. Possibilità di rilascio di fibre quando grandi quantità di materiali vengono immagazzinati. Cartoni, carte e prodotti affini Generalmente solo crisotilo al 100% Sciolti e maneggiati, carte e cartoni, non avendo una struttura molto compatta, sono soggetti a facili abrasioni ed a usure Prodotti in cemento-amianto Attualmente il 10 15% di Possono rilasciare fibre se abrasi, amianto in genere crisotilo. segati, perforati o spazzolati, Crocidolite e amosite si ritrovano oppure se deteriorati in alcuni tipi di tubi e di lastre Prodotti bituminosi, mattonelle di vinile con intercapedini di carta di amianto, mattonelle e pavimenti Dallo 0.5 al 2% per mastici, sigillanti, adesivi, al 10-25& per pavimenti e mattonelle vinilici Improbabile rilascio di fibre durante l uso normale. Possibilità di rilascio di fibre se tagliati, abrasi o perforati vinilici, PVC e plastiche rinforzate ricoprenti e vernici, mastici, sigillanti, stucchi adesivi contenenti amianto Tabella 7.4: principali materiali presenti negli edifici, relativo contenuto in amianto e tipo di friabilità L'amianto rappresenta un pericolo per la salute a causa delle fibre di cui è costituito e che possono essere inalate. L'esposizione a fibre di amianto è associata a malattie dell'apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesoteliomi). Esse insorgono dopo molti anni dall'esposizione: da 10-15 per l'asbestosi ad 13

anche 20-40 per il carcinoma polmonare ed il mesotelioma. I rifiuti contenenti amianto devono essere trattati separatamente e smaltiti in discariche controllate. Per le specifiche gestionali si rimanda alla Linea Guida sulle discariche. 7.1.2 Piombo Come tutti i metalli anche il Piombo è caratterizzato da conducibilità termica ed elettrica, durezza e resistenza meccanica. Presenta inoltre un alto grado di lavorabilità; è infatti malleabile e duttile, per cui risulta indicato per rivestimenti e per la realizzazione di elementi di forma complessa. Il Piombo colpisce tutti i sistemi all interno del corpo. Ad alte concentrazioni può causare convulsioni, coma ed anche la morte. A bassi livelli può invece avere effetti deleteri sul cervello, il sistema nervoso centrale, le cellule sanguigne ed i reni. I tessuti giovani, sempre molto vulnerabili, risultano particolarmente sensibili all esposizione del Piombo. Per questo motivo i feti ed i bambini piccoli esposti a questa sostanza sviluppano effetti dannosi che si manifestano con ritardi nello sviluppo fisico e mentale e con problemi comportamentali durante la crescita. Nel settore delle costruzioni l impiego del Piombo è andato diminuendo nel tempo e, dopo l emanazione della direttiva 605/82/CEE, il suo utilizzo è ancora più limitato. Dal momento però che è stato utilizzato per secoli è opportuno citare gli impieghi più usuali nelle costruzioni, visto e considerato che si possono incontrare in fase di demolizione: lastre, fogli, bandelle impiegate come elementi di copertura; tubazioni e scarichi di apparecchi igienico sanitari; elementi di completamento di abbaini, lucernari, camini; isolante acustico nei muri e nei solai. 7.2 Impatti diretti e indiretti Gli impatti ambientali diretti sia dell attività di costruzione e demolizione che di quella di trattamento di rifiuti derivanti da tale attività sono rappresentati dal: Rumore, mitigabile tramite barriere fonoassorbenti; Produzione di polveri, mitigabile attraverso la bagnatura del materiale detritico. Inoltre tali attività causano l aumento del traffico indotto nell area limitrofa all impianto. Per tutti questi motivi, l impianto di trattamento dei rifiuti C&D dovrebbe essere situato in una zona sufficientemente lontana dal centro abitato e servita da una rete stradale efficiente ed agevole per i mezzi che trasportano questi materiali (in genere autocarri di modeste dimensioni). 14

8. GESTIONE DEI RIFIUTI In questi ultimi anni la crescente attenzione alle problematiche ambientali ha reso sempre più difficoltoso il prelievo da cave naturali degli inerti e, nel contempo, sempre più restrittiva la regolamentazione per la gestione delle discariche di rifiuti. Per tale motivo gli aggregati riciclati da attività di costruzione e demolizione stanno rapidamente diventando un materiale di grande interesse per le costruzioni civili. Questo è essenzialmente dovuto al fatto che in generale negli anni trascorsi si è sempre più incentivato l utilizzo delle risorse naturali, pensando di poter disporre di una riserva illimitata di materie prime, senza considerare invece che i rifiuti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione potessero rappresentare un effettivo problema di smaltimento. E chiaro come questo comportamento oggi non sia più sostenibile, in quanto: La domanda di aggregati ha generato forti impatti sul territorio a causa di una attività estrattiva che con molta difficoltà riesce ad essere pianificata e regolamentata; Il notevole quantitativo di rifiuti proveniente dal settore edile ha generato una domanda di impianti di smaltimento difficile da soddisfare e ha comportato inoltre il frequente abbandono in discariche abusive; L utilizzo della discarica deve essere considerato come ultima soluzione, privilegiando tutte le azioni possibili per recuperare risorse disponibili dalla gestione dei rifiuti stessi. Si è quindi giunti alla consapevolezza che lo smaltimento in discarica ai livelli attuali è un opzione difficilmente sostenibile per il futuro, e per tale motivo si cerca di limitarlo attraverso l adozione di opportuni strumenti politici ed economici. Sviluppare e approfondire la strada del riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione risulta quindi essere una questione estremamente importante. Dal punto di vista ambientale infatti il riutilizzo degli scarti edilizi e stradali oltre che a ridurre gli spazi da destinare alle discariche autorizzate permette anche un notevole risparmio dei materiali tradizionali di cava, mentre dal punto di vista economico l impiego dei materiali riciclati al posto dei materiali vergini, i quali stanno raggiungendo costi estremamente elevati, risulta essere anno dopo anno una soluzione estremamente vantaggiosa. Al fine di incentivare lo sviluppo della cultura del riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione in alcuni Paesi sono state attuate opportune scelte di carattere politico-economico (piani di gestione dei rifiuti, fissazioni di obiettivi di riciclaggio, sostegno dei nuovi mercati, etc.), che come risulta dalla Tabella 8.1 hanno generato una percentuale media di recupero estremamente più elevata rispetto a quella relativa ai Paesi in cui mancano interventi specifici di questo tipo. 15

Stato membro Produzione di rifiuti da % materiale conferito C&D (in migliaia di % materiale riciclato in discarica tonnellate) Germania 59 17 83 Gran Bretagna 30 45 55 Francia 24 15 85 Italia 20 9 91 Spagna 13 <5 >95 Olanda 11 90 10 Belgio 7 87 13 Austria 5 41 59 Portogallo 3 <5 >95 Danimarca 3 81 19 Grecia 2 <5 >95 Svezia 2 21 79 Finlandia 1 45 55 Irlanda 1 <5 >95 Lussemburgo - - - Tabella 8.1: produzione di rifiuti da costruzione e demolizione nei Paesi Membri e relative percentuali di riciclaggio e conferimento in discarica 16

8.1 Gestione rifiuti da costruzione e demolizione edifici Figura 8.1: gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione. Fonte: ANPAR (Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati) - Italia 17

Come si evidenzia dalla figura soprastante i rifiuti da costruzione e demolizioni di edifici hanno due possibili destinazioni: smaltimento in discariche per rifiuti inerti (vedasi le indicazioni riportate nella linea guida sulle discariche); recupero di materiale per la produzione di materiali utilizzabili per sottofondi stradali, riempimenti, ripristini ambientali (cfr. capitolo 9). 8.2 Gestione rifiuti da attività di demolizione e costruzione strade Negli ultimi anni, una sempre più elevata sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali ha portato anche in campo stradale verso un riutilizzo o riuso dei materiali bituminosi, un tempo semplicemente scartati. Le pavimentazioni stradali flessibili nel corso della loro vita utile si deteriorano a causa delle azioni del traffico, dei fattori climatici (umidità, ripetute variazioni di temperatura, radiazioni ultraviolette) e di difetti di progettazione delle miscele e di errori di stesa. Per ripristinare l integrità di queste strutture, al fine di garantire un adeguato livello di resistenza strutturale, comfort e sicurezza, occorre mettere in atto interventi di manutenzione che, tra le varie possibilità, possono comprendere la rimozione degli strati degradati mediante fresatura, con il conseguente accumulo di materiale bituminoso di risulta. La successiva destinazione d uso del fresato, costituito da materiali pregiati (aggregati lapidei e legante bituminoso), è alla base di una scelta di riciclaggio (vedi capitolo 10). L opzione di messa in discarica, caratterizzata da elevati costi economici nonché ambientali, viene oggi spesso scartata a vantaggio di tecniche che riutilizzino tale materiale nella nuova pavimentazione. 18