Criteri acustici di progettazione e ristrutturazione di edifici destinati ad attività scolastiche, attività sanitarie, insediamenti produttivi



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Azienda Sanitaria delle Zone: Senese, Alta Val d'elsa, Val di Chiana, Amiata Senese Criteri acustici di progettazione e ristrutturazione di edifici destinati ad attività scolastiche, attività sanitarie, insediamenti produttivi Report finale Dicembre 2002 req_acustici_edifici

Indice Argomento Pagina Premessa 1 1) Criteri acustici di progettazione e ristrutturazione di edifici destinati ad attività sanitarie 4 2) Criteri acustici di progettazione e ristrutturazione di edifici destinati ad attività scolastiche 8 e strutture destinate all infanzia 3) Criteri acustici di progettazione e ristrutturazione di edifici destinati ad attività produttive 12-2-

Premessa Le presenti procedure sono state definite da un gruppo di lavoro sovrazonale istituito con tale finalità presso il Dipartimento di Prevenzione della AUSL 7 di Siena, composto dai seguenti membri: Zona U.O. Nome Cognome Val d Elsa I.P.T. Mauro Vannini Val d Elsa PISLL Massimo Bartalini Val d Elsa PISLL Corrado Barone Amiata I.P.T. Ivan Avanzati Amiata I.P.T. Riccardo Frazzetta Val di Chiana PISLL Roberto Pulcinelli Val di Chiana I.P.T. Fausto Scricciolo Senese I.P.T. Giacomo Redi Senese PISLL Egisto Mastri Coordinamento del progetto: Laboratorio Sanità Pubblica Area Vasta Igiene e Tossicologia Industriale Igiene e Tossicologia Industriale Iole Pinto Nicola Stacchini Obiettivo del lavoro è stato quello di definire protocolli omogenei, concordati con le amministrazioni comunali, idonei a garantire il rispetto dei requisiti tecnici e prestazionali minimi degli edifici in relazione alla qualità acustica degli stessi, in accordo con quanto prescritto dalla recente normativa emanata in materia di tutela dall inquinamento acustico (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997; Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici e dagli obblighi di riduzione del rischio negli ambienti di lavoro sanciti dal D.lgvo 277/91. Le procedure sviluppate vogliono rappresentare uno schema di riferimento sia concettuale che tecnicometodologico che orienti tutti gli addetti ai lavori ad una risposta corretta agli adempimenti fissati dalla legge ai fini della tutela dei lavoratori e della popolazione dall inquinamento acustico. Esse dovrebbero consentire l applicazione di iter autorizzativi idonei a garantire il rispetto dei livelli di prestazione richiesti per i diversi edifici e per le loro parti, ai fini della tutela dall inquinamento acustico nel corso delle attività a cui questi sono normalmente destinati, sia per gli edifici di nuova costruzione che per gli edifici in fase di ristrutturazione e bonifica. -3-

CRITERI ACUSTICI DI PROGETTAZIONE E RISTRUTTURAZIONE DI EDIFICI DESTINATI AD ATTIVITA SANITARIE 1. Introduzione La valutazione dei requisiti di protezione acustica prende in esame i seguenti elementi di particolare rilevanza ai fini della qualità acustica delle strutture sanitarie, in relazione ai requisiti e standard prestazionali prescritti dalla vigente normativa in materia di tutela della popolazione e dei lavoratori dall inquinamento acustico: a) Valutazione del clima acustico dell area di insediamento del Presidio b) Rumorosità prodotta all interno dell edificio dagli impianti tecnologici c) Rumorosità prodotta all esterno dell edificio dagli impianti tecnologici d) Isolamento acustico delle facciate esposte a rumore ambientale esterno e) Tempo di riverbero per particolari ambienti I criteri valutativi e gli standard prestazionali inerenti tali punti sono descritti nel seguito. 2. Clima acustico dell area di insediamento del Presidio La vigente normativa ( Legge quadro sull inquinamento acustico N. 447/95;6 ottobre 1995, Dpcm 14 novembre 1997 Determinazione valori limite sorgenti sonore ) prescrive che le strutture sanitarie siano insediate in aree del territorio classificate in classe I o II, ove si richiede il rispetto dei seguenti valori limite di rumorosità ambientale: Tab. 1 Limiti di zona prescritti dalla vigente normativa Classe del territorio Limite diurno Leq (dba) Limite notturno Leq (dba) I 50 40 II 55 45 III 60 50 IV 65 55 V 70 60 VI 70 70 Qualora l area di insediamento del presidio presenti livelli di rumorosità ambientale più elevati rispetto ai valori limite prescritti per le classi I e II, dovranno essere attuate idonee misure di risanamento. In tali circostanze diventa estremamente rilevante il requisito di isolamento acustico di facciata (cfr. par. 4) 3. Rumore prodotto dagli impianti tecnologici Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici prende in esame le seguenti tipologie di impianti: 1. Servizi a funzionamento discontinuo, quali gli ascensori, gli scarichi idraulici, i bagni, i servizi igienici e la rubinetteria. 2. Servizi a funzionamento continuo, quali gli impianti di riscaldamento, aerazione e condizionamento. -4-

Prestazione richiesta all interno del presidio La rumorosità prodotta dagli impianti tecnologici presso ospedali e case di cura non deve superare i seguenti limiti, fissati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997; Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.(in Gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 297 del 22 dicembre 1997 : a) 35 db(a) L Amax con costante di tempo slow per i servizi a funzionamento discontinuo; b) 25 db(a) LAeq per i servizi a funzionamento continuo. Va notato al riguardo che tali valori limite sono particolarmente restrittivi, in quanto si riferiscono a strutture sanitarie ove sia prevista la permanenza del personale e dei degenti anche in orario notturno. Qualora le strutture sanitarie siano destinate ad attività diagnostiche e terapeutiche ove non sia prevista degenza, è possibile fare riferimento ai valori limite prescritti dalle norme di buona tecnica UNI 8199, di seguito riportati. In particolare, per quanto riguarda ambulatori medici, servizi di radiodiagnostica, di laboratorio o di terapia riabilitativa, è possibile fare riferimento alla voce servizi riportata in tabella a). Per quanto riguarda gli uffici amministrativi e gli uffici aperti al pubblico è possibile fare riferimento alla voce uffici collettivi della stessa tabella. Tabella A): UNI 8199 (1998) Livelli di riferimento raccomandati per il rumore di fondo Destinazione d uso L f db(a) camere di degenza 30 corsie 40 sale operatorie 35 corridoi 40 aree aperte al pubblico 40 servizi 40 uffici collettivi 45 Metodo di verifica La verifica viene effettuata mediante fonometro integratore in classe I conformemente a quanto prescritto dalla normativa (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997; Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.(in Gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 297 del 22 dicembre 1997). 4. Rumore prodotto dagli impianti in ambiente esterno Prestazione richiesta Macchinari ed impianti (es. sistemi di climatizzazione della struttura, frigoriferi etc.) installati esternamente al presidio dovranno produrre in ambiente esterno i livelli massimi di rumorosità compatibili con i valori limite assoluti di immissione nell ambiente esterno prescritti per la classe I o II del territorio, come definiti Decreto 14 novembre 1997 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore", Tab. C, riportati in tabella 2: Tali valori dovranno essere rispettati alla facciata del presidio, in prossimità dei recettori maggiormente disturbati, nelle abituali condizioni di funzionamento degli impianti. -5-

Metodo di verifica Conformemente a quanto prescritto dal Decreto 14 novembre 1997 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore" e decreto 16 marzo 1998 Tecniche di rilevamento e misurazione dell inquinamento acustico. 5. Isolamento acustico di facciata La vigente normativa (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici ) prescrive per le strutture sanitarie che l'isolamento acustico sia almeno di 45 db. Tale requisito è idoneo al conseguimento di livelli di rumorosità ambientale all'interno delle strutture a finestre chiuse non superiori a 25-30 dba, anche in condizioni di rumore ambientale esterno elevato. 6. Tempo di riverbero Prestazione richiesta Le norme di buona tecnica (UNI 11690) prescrivono per ambienti di dimensioni inferiori a 500 m 3 valori del tempo di riverbero nell'intervallo di frequenza 1000 Hz - 2000 Hz non superiori a 0,5 s. Per ambienti di dimensioni comprese tra 500 m 3 e 1000 m 3 i valori del tempo di riverbero nell'intervallo di frequenza 1000 Hz - 2000 Hz non devono superare 1 s. Il rispetto di tale requisito è richiesto per consentire idonee condizioni di comfort acustico presso ambienti di specifiche destinazioni d uso, al fine di garantire l intelligibilità della conversazione verbale senza dover ricorrere a comunicazione verbale con voce alterata, e ridurre nel contempo l esposizione a rumore prodotto nell ambiente da sorgenti interne (comunicazione verbale o macchinari). In particolare il rispetto del requisito è richiesto presso i seguenti ambienti: 1. Sale mense; 2. Uffici con sportelli al pubblico e sale d attesa con considerevole affluenza di pubblico; 3. Ambienti confinati potenzialmente interferenti da un punto di vista acustico, quali uffici aperti al pubblico confinanti con sale di diagnostica o terapia; 4. Sale riunioni, auditorium, aule didattiche. In particolare per le tipologie di ambienti indicati ai punti 2, 3 è necessario provvedere ad un attenta progettazione sia nella disposizione dei posti di lavoro che nella scelta dei materiali, al fine di garantire la conversazione intelligibile a voce normale per le persone interessate, e, nel contempo che questa sia non comprensibile, ma non necessariamente non udibile, per le persone non partecipanti alla conversazione. Il conseguimento di valori idonei del tempo di riverbero è generalmente ottenibile mediante trattamento acustico del soffitto con materiale fonoassorbente. Metodo di verifica Conformemente a quanto prescritto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997; Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.(gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 297 del 22 dicembre 1997) -6-

CRITERI ACUSTICI DI PROGETTAZIONE E RISTRUTTURAZIONE DI EDIFICI DESTINATI AD ATTIVITA SCOLASTICHE 1. Introduzione La valutazione dei requisiti di protezione acustica prende in esame i seguenti elementi di particolare rilevanza ai fini della qualità acustica delle strutture scolastiche e destinate all infanzia (asili ed asili nido), in relazione ai requisiti e standard prestazionali prescritti dalla vigente normativa in materia di tutela della popolazione e dei lavoratori dall inquinamento acustico: a) Valutazione del clima acustico dell area di insediamento del Presidio b) Rumorosità prodotta all interno dell edificio dagli impianti tecnologici c) Rumorosità prodotta all esterno dell edificio dagli impianti tecnologici d) Isolamento acustico delle facciate esposte a rumore ambientale esterno e) Tempo di riverbero di aule, sale giochi, sale mense I criteri valutativi e gli standard prestazionali inerenti tali punti sono descritti nel seguito. 2. Clima acustico dell area di insediamento del Presidio La vigente normativa ( Legge quadro sull inquinamento acustico N. 447/95;6 ottobre 1995, Dpcm 14 novembre 1997 Determinazione valori limite sorgenti sonore ) prescrive che le strutture scolastiche e destinate all infanzia siano insediate in aree del territorio classificate in classe I o II, ove si richiede il rispetto dei seguenti valori limite di rumorosità ambientale: Tab. 2 Limiti di zona prescritti dalla vigente normativa Classe del territorio Limite diurno Leq (dba) Limite notturno Leq (dba) I 50 40 II 55 45 III 60 50 IV 65 55 V 70 60 VI 70 70 Qualora l area di insediamento del presidio presenti livelli di rumorosità ambientale più elevati rispetto ai valori limite prescritti per le classi I e II, dovranno essere attuate idonee misure di risanamento. In tali circostanze diventa estremamente rilevante il requisito di isolamento acustico di facciata (cfr. par. 4) 3. Rumore prodotto dagli impianti tecnologici Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici prende in esame le seguenti tipologie di impianti: -7-

1. Servizi a funzionamento discontinuo, quali gli ascensori, gli scarichi idraulici, i bagni, i servizi igienici e la rubinetteria. 2. Servizi a funzionamento continuo, quali gli impianti di riscaldamento, aerazione e condizionamento. Prestazione richiesta all interno del presidio La rumorosità prodotta dagli impianti tecnologici presso tutti gli ambienti ove è prevista permanenza abituale dei dipendenti e degli alunni non deve superare i seguenti limiti, fissati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997; Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.(in Gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 297 del 22 dicembre 1997 : a) 35 db(a) L Amax con costante di tempo slow per i servizi a funzionamento discontinuo; b) 25 db(a) LAeq per i servizi a funzionamento continuo. Metodo di verifica La verifica viene effettuata mediante fonometro integratore in classe I conformemente a quanto prescritto dalla normativa (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997; Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.(in Gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 297 del 22 dicembre 1997). 4. Rumore prodotto dagli impianti in ambiente esterno Prestazione richiesta Macchinari ed impianti (es. sistemi di climatizzazione della struttura) installati esternamente al presidio dovranno produrre in ambiente esterno i livelli massimi di rumorosità compatibili con i valori limite di immissione prescritti per la classe I o II del territorio, come definiti Decreto 14 novembre 1997 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore", riportati in tabella 2: Tali valori dovranno essere rispettati alla facciata del presidio, nelle abituali condizioni di funzionamento degli impianti. Metodo di verifica Conformemente a quanto prescritto dal Decreto 14 novembre 1997 "Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore" e decreto 16 marzo 1998 tecniche di rilevamento e misurazione dell inquinamento acustico. c) Isolamento acustico di facciata La vigente normativa (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici ) prescrive per le strutture scolastiche che l'isolamento acustico sia almeno di 45 db. Tale requisito è idoneo al conseguimento di livelli di rumorosità ambientale all'interno delle strutture a finestre chiuse non superiori a 25-30 dba, anche in condizioni di rumore ambientale esterno elevato. -8-

6. Tempo di riverbero Prestazione richiesta La vigente normativa (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici ) prescrive per ambienti scolastici di dimensioni inferiori a 500 m 3 valori del tempo di riverbero nell'intervallo di frequenza 1000 Hz - 2000 Hz non superiori a 0,8 s. Per ambienti di dimensioni comprese tra 500 m 3 e 1000 m 3 i valori del tempo di riverbero nell'intervallo di frequenza 1000 Hz - 2000 Hz non devono superare 1 s. Il rispetto di tale requisito è richiesto per consentire idonee condizioni di comfort acustico presso ambienti di specifiche destinazioni d uso, al fine di garantire l intelligibilità della conversazione verbale senza dover ricorrere a comunicazione verbale con voce alterata, e ridurre nel contempo l esposizione a rumore prodotto nell ambiente da sorgenti interne (comunicazione verbale o macchinari). In particolare il rispetto del requisito è richiesto presso i seguenti ambienti: Sale mense; Sale giochi, auditorium, aule didattiche. Il conseguimento del requisito è generalmente ottenibile mediante trattamento acustico del soffitto con materiale fonoassorbente, con coefficiente di assorbimento acustico a 1000 Hz pari almeno a 0,7. Metodo di verifica Conformemente a quanto prescritto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997; Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.(gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 297 del 22 dicembre 1997). -9-

CRITERI ACUSTICI DI PROGETTAZIONE E RISTRUTTURAZIONE DI EDIFICI DESTINATI AD ATTIVITA PRODUTTIVE 1. Introduzione Negli ambienti destinati ad attività lavorative, le attenzioni al problema rumore che il progettista può mettere in essere nella redazione del progetto esecutivo riguardano essenzialmente: l ubicazione dell insediamento ai fini della compatibilità acustica; le caratteristiche acustiche dei materiali costituenti l edificio e le sue parti; la definizione del lay-out con particolare riferimento alla disposizione delle principali sorgenti ed agli spazi del ciclo produttivo; la separazione delle aree a diversa rumorosità; l isolamento acustico dai rumori esterni di pareti e infissi; l isolamento acustico dei divisori e infissi interni ed al calpestio; la rumorosità di impianti ed infrastrutture; Di seguito saranno analizzati i principali fattori in relazione al rispetto di criteri e requisiti prescritti dalla vigente normativa e dalle norme di buona tecnica in materia. In allegato 1 si riporta un elenco di attività che, in accordo con quanto riportato nelle Linee Guida ISPESL, generalmente non superano gli 80 db(a) e per le quali generalmente non ricorre l obbligo della misurazione strumentale ai sensi del D.Lgvo 277/91. Fermi restando gli obblighi del rispetto dei limiti massimi di immissione di rumore assoluti e differenziali prescritti dalla vigente normativa, per tali attività non è in genere necessario richiedere la documentazione analitica comprovante il rispetto dei requisiti acustici riportati nel presente documento. Pertanto per le attività indicate nell allegato elenco è necessario che venga richiesto unicamente il rispetto di quanto specificato ai punti 2.1 2.3, in relazione all impatto acustico in ambiente esterno. In allegato 2 si riporta la modulistica da impiegare nella domanda di rilascio di concessioni edilizie relative a nuovi impianti ed infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative ed a postazioni di servizi commerciali polifunzionali ai fini della documentazione di previsione di impatto acustico ai sensi dell art. 8 della Legge n. 447/95 e dell art. 12 Legge Regionale n. 89/98. Laddove in luogo della domanda di rilascio dei provvedimenti di autorizzazione, sia prevista denuncia di inizio di attività, la modulistica in allegato 2 deve essere prodotta dal soggetto interessato unitamente alla denuncia stessa. Possono essere esonerate dalla presentazione di impatto acustico tutte le attività produttive ed esercizi commerciali che non abbiano sorgenti sonore che immettano rumore in ambiente esterno. In questo caso l azienda non dovrà presentare la documentazione di impatto acustico cui all allegato 2 e dichiarerà l assenza di immissioni sonore in ambiente esterno avvalendosi del modulo in allegato 3. 2. Rumore prodotto in ambiente esterno 2.1 Vincoli acustici dell area di insediamento E necessario preliminarmente individuare il clima acustico dell area di insediamento dello stabilimento, in relazione al rispetto dei livelli assoluti di immissione prescritti dalla vigente normativa e riportati in tab. 1. In particolare la vigente normativa ( Legge quadro sull inquinamento acustico N. 447/95;6 Ottobre 1995, Dpcm 14-10-

novembre 1997 Determinazione valori limite sorgenti sonore ) prescrive che i limiti di tab. 1 vengano rispettati nelle immediate vicinanze dei ricettori, in condizioni di rumore residuo prodotto anche da eventuali altre sorgenti presenti nell area di insediamento del presidio. Tab.1 Limiti di zona prescritti dalla vigente normativa Classe del territorio Limite diurno Leq (dba) Limite notturno Leq (dba) I 50 40 II 55 45 III 60 50 IV 65 55 V 70 60 VI 70 70 Compatibilmente con i vincoli urbanistici, è opportuno allontanare il più possibile lo stabilimento dai ricettori sensibili potenzialmente disturbati, quali abitazioni, scuole, ospedali etc. Se è prevista una palazzina uffici annessa allo stabilimento, questa può essere interposta tra lo stabilimento e le abitazioni., come riportato a titolo di esempio nella figura 1. Figura 1- Interposizione della palazzina uffici tra lo stabilimento e le abitazioni. Il rispetto dei valori limite prescritti dalla tabella 1 deve essere verificato in prossimità dei recettori più esposti, in presenza della rumorosità prodotta da eventuali altre sorgenti sonore presenti nell area di insediamento. Qualora l area di insediamento sia edificabile ma non siano ancora stati realizzati gli edifici, le valutazioni di impatto acustico andranno effettuate in prossimità delle sedi previste per gli egli edifici nell ambito del piano regolatore. 2.2 Posizione delle sorgenti di rumore esterne. La disposizione delle sorgenti di rumore esterne deve essere progettata in modo da: garantire il rispetto dei valori limite cui alla tabella 1 porle il più lontano possibile dai recettori potenzialmente disturbati -11-

Sorgenti esterne fisse Le sorgenti sonore fisse esterne devono essere poste il più lontano possibile dai recettori sensibili ed eventualmente schermate da barriere di caratteristiche fonoisolanti idonee a garantire il rispetto dei livelli di immissione differenziali ed assoluti prescritti dalla vigente normativa, in corrispondenza dei recettori più esposti. In alternativa queste possono essere poste sul retro dello stabilimento, qualora non vi siano edifici residenziali posti nelle vicinanze.(fig. 2) Fig. 2 - Interposizione dello stabilimento tra sorgenti fisse esterne e recettori potenzialmente disturbati. Fig. 3 Criteri di pianificazione per la prevenzione dell inquinamento acustico dal traffico indotto dall attività -12-

Attività rumorose esterne Nella localizzazione dello stabilimento è importante prendere in considerazione una serie di attività svolte in esterno che possono rappresentare importanti fonti di inquinamento acustico, quali: 1. Attività di movimentazione, carico, scarico, deposito di materie prime e rifiuti; 2. Riempimento e svuotamento cassonetti contenenti i rifiuti della produzione; 3. Manutenzione e pulizia macchinari ed impianti effettuata all aperto; 4. Attività associate al ciclo produttivo effettuate all aperto, quali lavori smerigliatura, martellatura, verniciatura etc. E necessario predisporre per tali attività idonee aree lontane dai recettori sensibili, prevedendo eventualmente schermi acustici, in accordo con quanto sopra esposto per le sorgenti fisse. In relazione al punto 1, particolare attenzione va posta nell ottimizzare le vie d accesso allo stabilimento, i percorsi interni e le zone di scarico e sosta, ponendole il più lontano possibile dalle abitazioni, al fine di minimizzare l impatto acustico del traffico indotto dallo stabilimento. (fig. 3) 2.3 Trasmissione del rumore interno verso l esterno Il controllo della trasmissione del rumore prodotto all interno dello stabilimento produttivo verso l esterno richiede un accurata progettazione esecutiva del fabbricato. Conoscendo i livelli massimi di pressione sonora generati dalle sorgenti sonore all interno del fabbricato, si calcolano i requisiti di isolamento acustico che deve offrire la struttura edilizia del progetto, al fine di garantire in ambiente esterno livelli di rumorosità compatibili con i limiti assoluti di immissione prescritti dalla normativa, riportati in tab. 1. La scelta dei materiali costruttivi e dei materiali fonoisolanti, così come il dimensionamento dei vari componenti edilizi, quali coperture, tamponamenti, porte, serramenti, portoni, devono essere effettuati sulla base dei criteri di valutazione dell isolamento acustico prescritti dalle norme di buona tecnica: EN 12354-4:2000 Building Acoustics Estimation of acoustic performance of building from the performance of elements Part 4: Transmission of indoor sound to the outside UNI EN ISO 717-1: 1997 Acustica. Valutazione dell isolamento acustico in edifici ed elementi di edificio. Isolamento acustico per via aerea. Ai fini di garantire un adeguato isolamento acustico, particolare cura va posta nell impedire la creazione di ponti acustici e la trasmissione di rumore verso l esterno causata da aperture dell edificio o intercapedini comunicanti verso l esterno. 3. Caratteristiche acustiche degli ambienti di lavoro. Ai fini di ridurre il rumore ambientale dovuto alle emissioni sonore delle sorgenti interne allo stabilimento, in ottemperanza ai criteri di riduzione del rischio prescritti dal D.lgvo 277/91, è necessario che lo stabilimento possieda i requisiti acustici passivi prescritti dalla norma UNI-EN-ISO 11690-1, riportati in tabella 2. In allegato 4 si riporta la modulistica da utilizzare nell iter autorizzativi delle attività produttive, ai fini di garantire il rispetto dei requisiti acustici richiesti nei presenti paragrafi (3-4). -13-

Criteri per il conseguimento dei requisiti I requisiti cui alla tab. 2 vengono in genere rispettati se il coefficiente medio di assorbimento del locale è maggiore di 0,3 oppure se l area equivalente di assorbimento è maggiore di 0,6-0,9 volte la superficie del pavimento, in metri quadri. Il requisito è in genere soddisfatto mediante il trattamento del soffitto con materiale fonoassorbente. Tabella 2 Caratteristiche acustiche consigliate per ambienti di lavoro UNI-EN-ISO 11690-1 Volume del locale m 3 Tempo di riverberazione s Tasso di decadimento spaziale della pressione sonora al raddoppio della distanza, DL2 (*) db Minore di 200 Minore di 0,5-0,8 - Da 200 a 1 000 Tra 0,8 e 1,3 - Maggiore di 1 000 Maggiore di 3-4 (*) Tasso di decadimento spaziale dei livelli di pressione sonora al raddoppio della distanza, DL2: Diminuzione del livello di pressione sonora in una data gamma di distanze, al raddoppio della distanza dalla sorgente. 4. La disposizione delle macchine nell ambiente di lavoro In ottemperanza ai principi di riduzione del rischio sanciti dal D.lgvo 277/91, è necessario provvedere ad ottimizzare la disposizione dei macchinari e delle attività rumorose all interno dello stabilimento. I principali provvedimenti da mettere in atto sono: Separare le attività maggiormente rumorose da quelle meno rumorose mediante schermi acustici e/o locali muniti di porte di caratteristiche fonoisolanti tali da impedire la propagazione per via aerea del rumore nei reparti ove si effettuano lavorazioni meno rumorose. Ottimizzare la disposizione dei macchinari rumorosi all interno dei locali, evitando il più possibile di collocarli in prossimità di angoli formati da pareti o da soffitti. Ciò in quanto il rumore irradiato da una sorgente sonora è incrementato se questa è posta in prossimità di una superficie acusticamente riflettente. (vedi fig. 4) -14-

Figura 4: Esempio di disposizione delle sorgenti rumorose in un ambiente: la posizione ottimale è quella occupata dalla sorgente a), distante da tutte le superfici riflettenti dell ambiente. La posizione peggiore è la sorgente d), posta in prossimità degli angoli Norme tecniche di riferimento UNI EN ISO 11690 1 Acustica Raccomandazioni pratiche per la progettazione di ambienti di lavoro a basso livello di rumore contenenti macchinario. UNI EN ISO 11690 2 Acustica Raccomandazioni pratiche per la progettazione di ambienti di lavoro a basso livello di rumore contenenti macchinario. Strategie per il controllo del rumore. UNI EN ISO 11690 3 Acustica Raccomandazioni pratiche per la progettazione di ambienti di lavoro a basso livello di rumore contenenti macchinario. Propagazione del suono e previsione del rumore negli ambienti di lavoro. UNI 8199 Acustica Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione. -15-

ALLEGATO 1 Elenco attività che generalmente non superano gli 80 db(a) (tratto da Linee Guida Ispesl) e per le quali generalmente non ricorre l obbligo della misurazione strumentale ai sensi del D.lgvo 277/91. Fermi restando gli obblighi del rispetto dei limiti massimi di immissione di rumore assoluti e differenziali prescritti dalla vigente normativa, per tali attività non è in genere necessario richiedere la documentazione analitica comprovante il rispetto dei requisiti acustici riportati nel presente documento. ABBIGLIAMENTO Confezione di tessuto Confezione di maglieria Sarti Lavanderie al pubblico, tintura capi Ricamo a mano Modelliste, figuriniste Stampa su tessuto per applicazione a caldo Produzione calzature (escluso montaggio e suolatura) Stirerie Taglio, ripasso, imbusto Riparazione calzature Riparazione capi in pelle ACCONCIATORI Acconciatori Estetiste, manicure Asolatura, applicazione bottoni Produzione tessuti a mano, decorazioni su tessuti senza macchine AGROALIMENTARE Disossatura manuale Pasticcerie Produzione artigianale di pasta Rosticcerie, friggitorie e produzione pizze al Gelaterie taglio Stagionatura prosciutti ARTISTICO Liutai, costruzione artigianale di strumenti a Orologiai corda, Restauro strumenti musicali Riparazione oreficeria, bigiotteria Intagliatori di legno a mano Restauri d arte (dipinti, cornici, mobili, Lavorazione artistica di cuoio e pelle stucchi) e Studi d Arte (pittura, disegno) CERAMICA E VETRO Decorazioni su ceramica Allestimento campionari di piastrelle Biomedicale: solo assemblaggio CHIMICA Alberghi Bar Benzinai Lavaggio auto Imbianchini COMMERCIO E PUBBLICI ESERCIZI Commercio al minuto Commercio all ingrosso Mense, ristoranti, pizzerie Ambulanti EDILIZIA Copisterie Decorazioni murali e su tela Neonisti Studi grafici e pubblicitari Fotografi GRAFICA E FOTOGRAFI Legatoria a mano Fotocomposizione Registrazioni video e fonografiche Eliografia Fotolaboratori -16-

LEGNO Montaggio cornici Tappezzieri SERVIZI E TURISMO Decorazione con fiori Derattizzazione Gestione imprese turistiche, noleggio di mezzi Imprese di pulizia di trasporto Ottici (riparazione occhiali) Odontotecnici Podologi, masso-fisioterapi-sti, massaggiatori Servizi di informatica Uffici e servizi amministrativi Tecnici ortopedici Vendita e toelettatura animali -17-