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2 SOMMARIO 1. INTRODUZIONE INQUADRAMENTO TERRITORIALE QUADRO NORMATIVO Legislazione nazionale Infrastrutture stradali Normativa Regionale DESCRIZIONE DELL AREA E DEI LIMITI ACUSTICI Individuazione delle Sorgenti Limiti Acustici RILEVAMENTI FONOMETRICI Report di Misure Strumentazione utillizzata RILEVAMENTI FONOMETRICI ALLEGATO 1 - Documentazione fotografica ALLEGATO 2 - Misurazioni fonometrici e Certificazioni

3 1. INTRODUZIONE La presente relazione è redatta per conto della società GPA Ingegneria srl, per la valutazione del Clima Acustico di un nuovo fabbricato adibito ad Asilo Nido nel quartiere di Serravalle, Comune di Empoli, secondo le disposizioni della Legge Regionale 1998 n.89 Norme di inquinamento acustico e della deliberazione del 13 luglio 1999 n. 788 Definizioni per la redazione della documentazione di impatto acustico e della relazione revisionale di clima acustico. L area interessata dal progetto è adiacente a due edifici esistenti, entrambi a destinazione d uso scolastico o assimilabile. Questi, in base al Piano di Classificazione Acustica, sono definiti come i ricettori sensibili denominati EM 26, EM INQUADRAMENTO TERRITORIALE L intervento edilizio in oggetto interessa l U.T.O. n. 6 del PRG del Comune di Empoli. Fig. 2.1 Inquadramento territoriale 2

4 3. QUADRO NORMATIVO 3.1 Legislazione nazionale La legge n. 447 del 26 ottobre 1995, legge quadro sull inquinamento acustico, all art. 6 indica, tra la competenza dei comuni, la classificazione acustica del territorio comunale secondo i criteri previsti dalla legge regionale n. 89 del 1998, art. 4. La classificazione acustica suddivide il territorio in zone acusticamente omogenee, secondo i parametri descritti dal DPCM 14/11/1997 e tenendo conto delle preesistenti destinazioni d uso così come individuati dagli strumenti urbanistici in vigore. Di seguito vengono riportate le classi acustiche ed i valori limite di cui al D.P.C.M, 14/11/1997: CLASSE I - aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc. CLASSE II aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali. CLASSE III aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. CLASSE IV aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali, uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie. CLASSE V aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. 3

5 CLASSE VI aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. TABELLA A - Valori limite di emissione Leq in db(a) Classi di destinazione d uso del territorio Tempi di riferimento: diurno (6:00 22:00) Notturno (22:00 6:00) I Aree particolarmente protette II Aree prevalentemente residenziali III Aree di tipo misto IV Aree di intensa attività umana V Aree prevalentemente industriali VI Aree esclusivamente industriali Tabella 3.1 Valori limite di emissione TABELLA B - Valori limite assoluti di immissione Leq in db(a) Classi di destinazione d uso del territorio Tempi di riferimento: diurno (6:00 22:00) Notturno (22:00 6:00) I Aree particolarmente protette II Aree prevalentemente residenziali III Aree di tipo misto IV Aree di intensa attività umana V Aree prevalentemente industriali VI Aree esclusivamente industriali Tabella 3.2 Valori limite di immissione 4

6 TABELLA C - Valori limite di qualità Leq in db(a) Classi di destinazione d uso del territorio Tempi di riferimento: diurno (6:00 22:00) Notturno (22:00 6:00) I Aree particolarmente protette II Aree prevalentemente residenziali III Aree di tipo misto IV Aree di intensa attività umana V Aree prevalentemente industriali VI Aree esclusivamente industriali Tabella 3.3 Valori limite di immissione TABELLA D Valori di attenzione Leq in db(a) a) se riferiti ad un ora, i valori della tabella C aumentati di 10 db per il periodo diurno e di 5 db per quello notturno; b) se relativi ai tempi di riferimento, i valori di cui alla tabella C. In questo caso, il periodo di valutazione viene scelto in base alle realtà specifiche locali in modo da avere la caratterizzazione del territorio dal punto di vista della rumorosità ambientale. Il superamento di uno dei due valori, a) o b), ad eccezione delle aree industriali in cui vale il superamento del solo valore di cui al punto b), comporta l adozione dei piani di risanamento di cui al art. 7 della legge n. 447/1995. Valori limite differenziale I valori limite differenziali di immissione, definiti dall art. 2, comma 3 della legge n. 447 del 26 ottobre 1995 sono: 5 db per il periodo diurno e 3 db per il periodo notturno, all interno degli ambienti abitativi. Tali limiti non si applicano nelle aree classificate di classe VI. Le disposizioni di cui sopra non si applicano nei seguenti casi, in quanto ogni effetto del rumore è da ritenersi trascurabile: a) Se il rumore misurato a finestre aperte è inferiore a 50 db(a) durante il periodo diurno e 40 db(a) nel periodo notturno. 5

7 b) Se il livello del rumore ambientale misurato a finestre chiuse sia inferiore a 35 db(a) durante il periodo diurno e 25 db(a) nel periodo notturno. Le disposizioni di cui sopra non si applicano alla rumorosità prodotta: dalle infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e marittime; da attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e professionali; da servizi ed impianti fissi dell edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all interno dello stesso. 3.2 Infrastrutture stradali A stabilire le fasce di rispetto delle infrastrutture stradali è il DPR n. 142 del 30 marzo 2004 Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell art. 11, legge n. 447 del 26 ottobre Il decreto stabilisce le norme per la prevenzione ed il contenimento dell inquinamento da rumore avente origine dall esercizio delle infrastrutture stradali definite dall art. 2 del Dlgs n. 285/1992. Per le infrastrutture stradali di tipo A, B, C, D, E ed F, le rispettive fasce di territoriali di rispetto sono fissate dalle tabelle 1 e 2 dell allegato 1, DPR n. 142/2004. Nel caso in oggetto, le uniche strade adiacenti all area sono costituite da due aree di sosta e strade locali, di tipo F. 3.3 Normativa Regionale La delibera n.788 del 13 luglio 1999 indica i criteri per la redazione della relazione revisionale di clima acustico ai sensi dell art. 12 comma 3 della legge LR n. 89 del 1 dicembre La relazione dovrà contenere tutti gli elementi che per la specifica tipologia di insediamento consentano di: - valutare se sia necessario apportare modifiche al progetto dell opera o al territorio circostante per garantire agli occupanti il rispetto dei limiti di immissione e dei valori di quantità. - Individuare la natura delle modifiche necessarie ovvero l impossibilità pratica di conseguire i limiti suddetti. 4. DESCRIZIONE DELL AREA E DEI LIMITI ACUSTICI 4.1 Individuazione delle Sorgenti Dal sopralluogo effettuato risulta che l area interessata dal progetto è rappresentata dall attuale zona a verde a servizio di due edifici esistenti, adibiti ad uso scolastico. 6

8 Tali edifici, in base al Piano di classificazione acustica comunale, sono definiti come ricettori sensibili e rappresentati dai codici EM 26, EM 27. Le uniche possibili sorgenti di rumore sono rappresentate da attività artigianali ed industriali situate a Nord, Nord-Ovest, oltre il fiume Arno. Data la notevole distanza e come evidenziato dalle misurazioni fonometriche, tali sorgenti non influenzano il clima acustico rappresentativo dell area di progetto. Oltre a queste, non sono presenti ulteriori fonti di rumore che possano influenzare lo stato acustico. 4.2 Limiti Acustici I limiti assoluti di immissione ed i valori di qualità sono riportati nella tabella 4.1. Tali limiti sono individuati in relazione alla Classe Acustica di appartenenza. Il nuovo intervento edilizio ricade in un area di classe I all interno del Piano di classificazione Acustica, come riportato in figura 4.1 (colore verde chiaro). Periodo diurno db(a) Periodo notturno db(a) Limiti di immissione Limiti di qualità tabella 4.1 valori limite assoluti di immissione e di qualità Figura 4.1 Piano di classificazione acustica 7

9 I limiti riportati nella tabella 4.1 sono i valori che dovranno essere garantiti agli occupanti dell edificio in oggetto in corrispondenza di tutte le sorgenti di rumore. 5. RILEVAMENTI FONOMETRICI Le misure sono state effettuate nel giorno 03/12/2007, attenendosi alle procedure e alle modalità stabilite dal D.M. 16/03/1998 e dai suoi allegati. Il tempo di misura è stato preso in funzione della stabilità della stessa. Si sono seguite le regole della buona tecnica previste dalla norma UNI 9884 per la descrizione dei livelli sonori. Le misure sono state eseguite soltanto nel tempo di riferimento diurno (06-22:00). Le misure sono state eseguite in assenza di precipitazioni atmosferiche, con velocità del vento non superiore a 5 m/s. Il microfono è sempre stato posizionato ad 1,5 m di altezza. 5.1 Report di Misure Figura. 5.1 Punti di misurazioni fonometriche Di seguito sono riportati i risultati delle misurazioni, i quali rappresentano i valori di immissione in db(a) nei tre punti di misura, A, B, C, situati al confine dell area interessata. 8

10 Puntio di Misura Leq [db(a)] Approssimazione di Leq [db(a)] A 45,9 46 B 42,1 42 C 44,9 45,0 Tabella. 5.1 Risultati delle rilevamenti fonometrici 5.2 Strumentazione utillizzata Per l effettuazione delle rilevazioni fonometriche è stata utilizzata la seguente strumentazione: Fonometro integratore (Classe1) Solo della 01dB; Preamplificatore 01dB tipo PRE 21S Capsula Microfonica 01dB tipo 21S Calibratore 01dB tipo Cal 21 Gli strumenti sopra citati sono conformi alle normative I.E.C. 651 EN CLASSE 1 e I.E.C EN Fonometro integratore / analizzatore di precisione (Classe 1) Simphonie della 01dB, completo di preamplificatore, microfono e sistema di gestione. Le principali caratteristiche tecniche sono: - Fonometro integratore bicanale 01dB Modello Simphonie, conforme alle normative IEC 804 Classe I ed alle relative sezioni della IEC 651 Classe II, dell ANSI $ 1.4 (1983) Classe I. - Parametri: LEQ, SPL, SEL, MAXP, MINL, OVR, OVL, registrazione audio, multispettri. - Risposte temporali: FAST, SLOW, IMPULSE. - Ponderazioni: A, C, Lin (10Hz - 20Hz e passa tutto) (con estensione 1 Hertz per la misurazione delle vibrazioni). - Microfono di precisione a condensatore prepolarizzato 01dB da ½ di Capacità 15pF, Sensibilità 50mV/Pa. - Preamplificatore 01dB da ½ - Calibratore acustico 01dB. - Accessori: Cuffia antivento, Cavalletto, cavi e connessioni. 9

11 6. RILEVAMENTI FONOMETRICI I limiti di immissione assoluta imposti dalla normativa vigente vedi. Tabella 3.2) risultano rispettati. Le attvità presenti oltre il fiume Arno sembrano non influenzare il clima acustico presente nella zona. Pertanto è la zona è ritenuta idonea alla presenza di edifici ad uso scolastico o assimilabile, per tutti i livelli. Facciamo notare che attualmente, adiacente all area di progetto, sono già presenti due edifici destinazione d uso scolastico assimilabile. Riteniamo comunque fondamentale, al fine di un clima acustico idoneo all interno dell edifiico, anche il rispetto dei Requisiti Acustici Passivi secondo le disposizioni del DPCM 05/12/1997. Ing. Andrea Gavazzi Tecnico competente in acustica ambientale della provincia di Arezzo 10

12 ALLEGATO 1 - Documentazione fotografica 11

13 Foto 1 Foto 2 12

14 Foto 3 Foto 4 13

15 Foto 5 Foto 6 14

16 Foto 7 15

17 ALLEGATO 2 - Misurazioni fonometrici e Certificazioni 16

18 Misura Punto A

19 Misura Punto B

20 Misura Punto C

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