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Transcript:

Mercoledì incontro in Confindustria Nessun compratore Alla Sapsa di Silvano si rischia il fallimento Ancora nulla di fatto per la Sapsa Bedding di Silvano, l azienda specializzata nella produzione di materassi in lattice che rischia il fallimento dopo essere stata «scaricata» dal colosso Perceva, che, nelle scorse settimane, ha acquisito il gruppo francese Cauval, di cui Sapsa faceva parte. Dai tre potenziali compratori che si erano detti interessati allo stabilimento ovadese, con 112 dipendenti e una lunga storia alle spalle, non sono arrivati passi concreti. Si tratta di due fondi di investimento italiani e di una impresa slovena del settore che, nei giorni scorsi, hanno anche effettuato una serie di sopralluoghi nei capannoni di strada Caraffa. Senza successo. L altra sera, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno incontrato per l ennesima volta in poche settimane la dirigenza dell azienda, compreso l amministratore delegato di Cauval, Gilles Silberman, per capire se possano esserci altri spiragli: «Le trattative proseguono anche con nuovi soggetti ma, al momento, non c è nulla di concreto» è la risposta data ai sindacalisti. Che, ora, sollevano un altro problema spinoso, quello del pagamento degli stipendi, di fronte a un azienda in crisi di liquidità. «La Sapsa dicono Elio Bricola, Uiltec, Roberto Marengo, Femca, e Marco Sali, Lo sciopero dello scorso marzo Filctem - ha annunciato l impegno a vendere, attraverso terzi, materiale ancora in magazzino e da produrre, in modo da recuperare le risorse necessarie per il pagamento delle mensilità». Le organizzazioni sindacali valutano bene l impegno a cercare una soluzione che possa evitare il fallimento e la perdita di posti di lavoro ma, giunti a questo punto, o si riuscirà a trovare un compratore o Sapsa rischia di arrivare al capolinea. Un nuovo faccia a faccia tra le parti si terrà mercoledì, in Confindustria ad Alessandria, e il giorno successivo ci sarà l assemblea coi lavoratori, che da mesi restano appesi alle speranze di non veder finire la loro azienda, e il proprio posto, a gambe all aria. Non è escluso che possano scattare iniziative di protesta.

IL DUELLO SULLE RIFORME Siamo per una politica economica che renda competitive le imprese Abbiamo bisogno di stabilità e governabilità Vincenzo Boccia Presidente di Confindustria La stabilità non è una variabile indipendente Siamo stabili da due anni ma le condizioni non sono cambiate Susanna Camusso Segretario generale della Cgil ANSA Pressing della sinistra del Pd sull Italicum Aprire un tavolo in Parlamento per cambiare l Italicum, «o meglio per una nuova legge elettorale». È la richiesta della sinistra Pd, all indomani dell apertura di Matteo Renzi a modifiche al suo Italicum. Una proposta tra il rilancio e la provocazione, per capire se è «reale» l apertura al dialogo del segretario. La maggioranza Pd per ora tace Boccia-Camusso, gelo sul referendum La leader Cgil: indecenti le stime di Confindustria sui danni in caso di vittoria del No Il presidente degli industriali replica: Esporsi non significa essere vicini a Renzi PAOLO BARONI INVIATO A SERRAVALLE PISTOIESE D accordo quasi su tutto, sulle pensioni, sulla crisi delle banche, a livello di metodo da seguire d accordo anche su un tema molto contrastato come il rinnovo dei contratti. D accordo su tutto, tranne che sul referendum. Per il segretario della Cgil Susanna Camusso ed il nuovo presidente di Confindustria Vincenzo Boccia quello di ieri era il primo faccia a faccia pubblico. Quasi due ore di botta e risposta all ombra delle rovine del castello di Serravalle, dove la Cgil pistoiese ogni anni organizza i suoi «Incontri». Il confronto tra i due, moderato dal giornalista Francesco Manacorda, è andato via liscio all insegna dell assoluto fair play sino a quando non si è toccato il tema riforme. Confindustria schierata decisamente a favore del Sì la Cgil molto critica. Anche rispetto a Confindustria. «Ho trovato indecenti e -4 per cento Il calo del Pil italiano in caso di vittoria dei «no» nel referendum sulle riforme costituzionali Secondo il centro studi di Confindustria in tre anni verrebbero bruciati 600mila posti di lavoro sbagliate le slide del Centro studi» attacca Camusso. «Pronosticare un meno 4% del Pil, è il peggior vecchiume di cui credo il Paese non abbia assolutamente bisogno». E al presidente di Confindustria, che aveva appena finito di spiegare che il Sì convinto degli industriali era legato alle prospettive future di stabilità e governabilità, il segretario Cgil risponde che «la stabilità non è una variabile indipendente: si può essere stabili, come in apparenza lo siamo da due anni, e vedere che le condizioni delle persone non sono assolutamente cambiate». Boccia tiene il punto e spiega che quello di Confindustria non va inteso «come un endorsement»: esporsi per il Sì «non significa essere collaterali a Renzi» ma «essere onesti intellettualmente». Quanto alle slide del Csc avrebbe anche potuto non renderle pubbliche, ma se lo ha fatto è stato soprattutto per «segnalare i rischi di una eccessiva personalizzazione della vicenda». Quanto al merito Camusso elenca una raffica di critiche, mentre il numero uno degli industriali sostiene che «le riforme non sono certo il massimo però rappresentano un primo passo importante» e per questo vanno appoggiate. Mentre boccia l idea di spacchettare i quesiti, come invece suggerisce anche alla Cgil, e «se questo crea ulteriore confusione forse è bene fare una riflessione». Il resto del confronto è stato un cordiale batti e ribatti: sui contratti Camusso dice no al modello Federmeccanica, chiede di non cancellare le intese nazionali e soprattutto di dare priorità alla riduzione delle diseguaglianza e alle imprese di tornare a investire; Boccia invece punta tutto sul recupero di produttività e sui contratti di secondo livello (e poi «solo dopo si distribuiscono le risorse») mettendo in chiaro che in questa tornata «se si fanno errori non si fa solo un brutto accordo ma ci giochiamo altri pezzi della nostra industria». Sulle banche entrambi concordano che impegnare soldi pubblici non è una bella cosa, ma che il sistema del credito va comunque aiutato, sulle pensioni entrambi criticano la legge Fornero e chiedono di introdurre meccanismi di flessibilità soprattutto per favorire l ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Insomma molti punti di intesa a partire dal fatto che sia Camusso che Boccia concordando sul fatto che le parti sociali debbano riappropriarsi del loro ruolo evitando di lasciare ad altri (sottinteso il governo) spazi di manovra. «Vi do io il titolo di questo incontro: sono d accordo con Camusso, però», azzarda ad un certo punto Boccia. Vero, referendum a parte.

LA STAMPA LUNEDÌ 11 LUGLIO 2016. Primo Piano. 7 LA SETTIMANA POLITICA Mattarella ricorda il disastro di Seveso «Va tenuta viva la memoria di quanto è accaduto, non solo per ricordare le tante sofferenze patite e i danni inferti alle persone e all ambiente, ma anche perché le nuove generazioni possano far tesoro sia delle esperienze negative sia del percorso di ricostruzione che ora consente loro di guardare al futuro con maggiore fiducia». Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al sindaco di Seveso, Paolo Butti in occasione dei 40 anni del disastro ambientale. Senato, il voto sugli enti locali banco di prova per Renzi Per approvare il decreto mercoledì in aula serve la maggioranza assoluta Ncd rassicura ma il Pd teme: stop alle missioni, nessuno deve assentarsi ALESSANDRO DI MATTEO ROMA La situazione, per ora, sembra tornata sotto controllo, Matteo Renzi è convinto di aver superato le turbolenze del dopo-amministrative, ma bisognerà aspettare il test di mercoledì in Senato per capire se davvero il governo è in grado di tenere almeno fino al referendum. Dovrebbe essere rientrata la minaccia di una decina di senatori centri- Un oscillazione minima, ma pur sempre con il segno meno davanti. Che, se non basta ad affamare la bestia, aiuta almeno a contenerne l appetito. I conti si faranno la settimana prossima a Montecitorio, quando l Aula esaminerà il conto consuntivo 2015 e il bilancio di previsione 2016 della Camera. Un passaggio formale e di routine. Ma che stavolta sembra destinato a caricarsi di un significato politico inatteso. Sabato, nel corso della conferenza stampa tenuta durante il vertice dell Alleanza atlantica a Varsavia, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha infilato il dito nella piaga: «Abbiamo il Parlamento più costoso tra i Paesi della Nato». Affermazione che Paolo Fontanelli, deputato Questore del Pd, respinge con forza: «Non è vero, sulla scorta di diversi confronti avuti con i colleghi di Francia e Germania, posso dire che la spesa della Camera per il funzionamento dei suoi organi istituzionali è in linea con quella di altre assemblee legislative europee». Ma quanto costa mantenere Montecitorio? Aspettando la ratifica dei documenti predisposti dai deputati Questori e di conoscere le cifre spaccate al centesimo dei bilanci, dal raffronto tra le previsioni assestate del 2015 e la prima stesura del progetto di bilancio 2016 (che potrebbero subire aggiustamenti), una cosa è certa: alla Camera la dieta, qualche risultato lo sta dando. il caso ANTONIO PITONI ROMA La spesa è scesa da 986,6 milioni (previsioni 2015 assestate) a 977,5 (previsioni 2016 prima stesura). Con una riduzione dello 0,93% (-9,1 milioni). Cifre provvisorie, come detto, ma che confermano il trend in calo degli ultimi esercizi. «E dal 2015 l asticella dei costi è scesa al di sotto del miliardo», sottolinea Fontanelli. Anche nel 2016 il grosso della spesa sarà assorbito dal personale eletto (deputati ed ex) e non eletto (dipendenti e pensionati). Che, stando alla prima stesura del previsionale 2016, toccherà la cifra monstre di oltre 772 milioni di euro, quasi sti di sfilarsi dalla maggioranza, il premier ha avuto rassicurazioni da Angelino Alfano, ma la certezza la avrà solo tra due giorni, quando a palazzo Madama si voterà il disegno di legge che riforma il bilancio degli enti locali. E al leader Pd, raccontano, non dispiacerebbe uscirne con una prova di forza, ovvero dimostrando di avere i numeri anche senza i verdiniani di Ala. Per approvare il provvedimento, infatti, serve la maggioranza assoluta dei componenti del Senato, perché così vuole l articolo 81 della Costituzione, quello che parla del bilancio dello Stato e che fissa i criteri guida da seguire in materia di conti pubblici. Su questi temi delicati, è il dettato della Costituzione, non basta la maggioranza dei presenti in aula, è necessaria «maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Numeri milionari 144.900.000 È il costo degli stipendi dei deputati in carica, tra indennità (81,2) e rimborsi (63,6) 492.100.000 Stipendi del personale (223,4 milioni) e pensioni degli ex dipendenti (268,6) 11.900.000 Tocca i 10,8 milioni la spesa per i trasporti. Altri 1,1 milioni per Ztl, sosta e Ncc l 80% delle uscite totali di Montecitorio. Nel dettaglio, le buste paga degli onorevoli, tra indennità e rimborsi vari, peseranno sul bilancio per 144,9 milioni di euro. Quelle del personale dipendente per altri 223,4. Poi ci sono le spettanze degli ex deputati: altri 135,3 milioni per vitalizi e pensioni, diretti e di reversibilità. E gli assegni previdenziali degli ex dipendenti: 268,6 milioni. «Il problema è che in Italia, a differenza degli altri Parlamenti europei, la spesa previdenziale (404 milioni solo a Montecitorio, ndr) è a carico delle Camere e grava sui rispettivi bilanci», fa notare il deputa- Riforma Mercoledì i senatori sono chiamati ad approvare il decreto che cambia i bilanci degli enti locali e il premier ha il timore di sgambetti da parte dei centristi e della sinistra dem to del Pd. E il restante 20% della spesa? Una torta da 31,79 milioni di euro, sotto forma di contributo, se la divideranno i gruppi parlamentari. Altri 17,1 milioni assicureranno la manutenzione della prestigiosa sede di Montecitorio. Tra bollette di acqua, luce e gas se ne andranno 4,7 milioni. Per telefoni ed internet «solo» 1,45 milioni. Senza contare i 6,6 milioni per i servizi di pulizia. Alla ristorazione, invece, ne sono destinati 2,1. «Una cosa è certa: mentre negli ultimi cinque anni la spesa delle altre amministrazioni centrali dello Stato ha fatto segnare un aumento di oltre il Camera», che al Senato è a quota 161. Un occasione ghiotta per chi vuole sparare qualche colpo di avvertimento al governo e preparare il terreno ad un dopo-renzi in caso di vittoria del no al referendum. La maggioranza, in teoria, può contare su 182 voti (sommando Pd, Ap, il gruppo delle Autonomie e anche Ala) ma la scorsa settimana era stato il senatore di Ap Giuseppe Esposito, vicino al capogruppo Renato Schifani, a minacciare la crisi e anche Ala ha fatto sapere di non volere «fare da stampella», senza contare i malumori della minoranza Pd. Tra i centristi, infatti, in particolare, da tempo cova l insofferenza a causa del rischio di restare fuori dal prossimo Parlamento, perché la nuova legge elettorale voluta da Renzi, l Italicum, rende molto difficile la vita ai piccoli partiti. Situazione resa ancor più delicata dalle intercettazioni dell inchiesta Labirinto nelle quali uno degli indagati, tra l altro, dice che sarebbe merito suo l assunzione alle Poste di Alessandro Alfano, fratello del ministro dell Interno. Renzi, da un lato, ha fatto capire che non tollererebbe un azione di logoramento e che potrebbe prendere atto di un incidente parlamentare chiedendo di andare al voto già in autunno. Dall altro, però ha provato a rassicurare: mercoledì scorso ha incontrato Alfano garantendogli il proprio sostegno. Inoltre, dopo aver parlato con il presidente Sergio Mattarella, il leader Pd ha deciso di rendere ancora più esplicite le aperture sulla legge elettorale, che potrebbe essere ritoccata ripristinando il premio alla coalizione, anziché alla lista, dando respiro ai piccoli partiti. Mosse che hanno spinto Ap a far rientrare le proprie minacce. Il punto, spiega un senatore Pd, «è che lì dentro ormai nessuno ha più il controllo». Anche per questo il Pd ha revocato permessi, missioni, vacanze ai propri, nel tentativo appunto di superare quota 161 anche senza Ala. 135.300.000 È il conto delle spettanze degli ex onorevoli: vitalizi (82,5 milioni) e reversibilità (25), pensioni (11,3) e reversibilità (200 mila) 31.700.000 La torta che Montecitorio stanzierà nel 2016 a titolo di contributo ai gruppi parlamentari per finanziare la loro attività istituzionale 5.400.000 Tra le spese previste anche i 5,4 milioni per i servizi editoriali per stampare atti parlamentari (5,3) e pubblicazioni (85 mila) La Camera costa un miliardo l anno Il Parlamento più caro della Nato Bilancio calato dello 0,93%: 1,45 milioni solo per telefoni e Internet 12%, noi alla Camera abbiamo fatto la nostra spending review sottolinea Fontanelli a La Stampa. Un dato che mi preme sottolineare dal momento che molto spesso il Parlamento viene additato come il regno della Casta». E aggiunge: «Dal 2013, per delibera dell Ufficio di presidenza della precedente legislatura, Montecitorio ha rinunciato a 50 milioni l anno di dotazione a carico del Bilancio dello Stato al quale, nello stesso triennio, ha restituito 120 milioni conclude il deputato del Pd. Per un risparmio complessivo, quindi, di 270 milioni».

24. Lavoro in corso.la STAMPA LUNEDÌ 11 LUGLIO 2016 lavoro Premio alle migliori start-up La Cna (Confederazione nazionale dell artigianato) lancia il Premio Cambiamenti, un concorso nazionale finalizzato a sostenere le migliori startup create dal 2013.L obiettivo è premiare le giovani realtà imprenditoriali che si sono distinte per la capacità di riscoprire le tradizioni, valorizzare il territorio e innovare. Scadenza: 20 luglio. Chef e pasticcieri parlano inglese Il campus milanese Congusto cerca docenti che parlino inglese per i corsi di cucina e pasticceria dedicati al mondo professionale. Si ricercano chef e pasticcieri formatori nel settore ristorativo con un età compresa tra i 30 e i 45 anni in possesso di un ottima conoscenza della lingua inglese. Per maggiori informazioni: www.congusto.com. REPORTERS CREARE NUOVE BOTTEGHE DI FORMAZIONE WALTER PASSERINI Si chiamano Alveare, Millepiani, Piano C, Officine on/off, Talent Garden, dove trionfa il coworking, incubatore di idee, creatività, socialità, apprendimento. Oppure si chiamano FabLab (Fabrication Laboratory), laboratori per la fabbricazione di oggetti dal virtuale al reale, dove si trasformano idee in prototipi e prodotti, posti per giocare, creare, imparare, insegnare e inventare. Sono i nuovi luoghi del sapere, un nuovo modo di imparare che non ha la puzza sotto il naso, dove si impara sbagliando, dove tutti insegnano e imparano. In Italia il coworking e i FabLab sono un iceberg dalla punta emersa sempre più grande, ma che deve mantenere la sua immensa mole sott acqua, dove vige il diritto al fare e all imparare, correggendo gli errori. Se dovessimo chiedere quali sono oggi i luoghi del sapere difficilmente sentiremmo rispondere: le università. I luoghi tradizionali dell apprendimento, come la scuole e gli atenei, oggi fanno fatica a cogliere la realtà, che avanza tumultuosa, entusiasta e motivata. Dare spazi ai giovani nei comuni e nelle città diventa un imperativo come rassettare scuole cadenti, laboratori scadenti e aule universitarie decadute. Dove si impara ad avere confidenza con il futuro? Quasi mai nelle università, diventate corsifici senz anima e senza voglia di imparare. Se vogliamo costruire i saperi del futuro con i giovani dobbiamo regalare loro degli spazi, nei piccoli comuni e nelle metropoli, per fare e per sbagliare. Nuovi mestieri Nella rete I blogger italiani e internazionali più famosi per numero di follower* (settore Food, Fashion, Mamme, Travel, Hi-Tech) ITALIA MONDO FASHION TRAVEL MOM FOOD HI-TECH Theblondsalad.com Chiara Ferragni 8.177.759 Songofstyle.com Aimee Song 1.400.451 *La cifra indica la somma di lettori del blog e fan sui social network Vologratis.org Andrea Petroni 143.781 Nomadicmatt.com Nomadic Matt 3.564.461 Sweetasacandy.com Federica Piccinini 183.709 Momblogsociety.com LaDonna Dennis Maxwell 375.815 Chiaramaci.com Chiara Maci 658.390 Davidlebovitz.com David Lebovitz 1.323.833 Aranzulla.it Salvatore Aranzulla 378.195 Mashable.com Pete Cashmore 2.763.567 - LA STAMPA L irresistibile ascesa del blogger, rabdomante delle storie d impresa Food, fashion, tech, viaggi e oroscopi per i professionisti del web e dei social media Un nuovo professionista si aggira per le imprese. Nato per riempire un proprio diario personale quotidiano, il blogger sta diventando un professionista di comunicazione, un narratore di storie d impresa attraverso web e social media, un rabdomante in grado di scoprire nuovi filoni sul patrimonio di info-ricchezze di un settore o di un azienda per arricchirne il brand. Nel mondo, secondo uno studio della società di comunicazione Found! per Buitoni, i blogger sono oltre 156 milioni e in Italia sono più di 500 mila, ma molti ne nascono ogni giorno e una quota crescente fa carriera, facendosi assumere dalle imprese. È capitato di recente a Ilaria Mazzarotta, foodwriter, social media strategist, content & social media manager, autrice radiofonica, giornalista, organizzatrice di eventi, cuoca e mamma. Una qualifica frutto IMAGOECONOMICA Artigiani digitali I blogger sono professionisti della comunicazione che sempre più spesso trovano un ruolo sa svolgere nelle aziende dei tempi. Oggi è resident foodblogger di Buitoni: l azienda ha deciso di assumerla come consulente interna. Il contatto è arrivato durante un blogger day dedicato alla presentazione di nuovi prodotti. È l incarnazione del target ideale, le cosiddette mamme equilibriste che si dividono tra famiglia, lavoro e interessi personali ed è diventata consulente nell ideazione di nuovi prodotti, sperimenta le ricette di prodotti Buitoni e segue tutta la comunicazione digitale del brand. Quella di Ilaria è una storia originale nella pattuglia dei blogger italiani. Il caso più noto è quello di Chiara Ferragni, fashion blogger italiana più famosa al mondo. Ha 28 anni, originaria di Cremona è cresciuta a Milano. Come molti millennial attenti alla moda, documentava giorno per giorno il suo outfit su Flickr. Sul suo blog The Blonde Salad, lanciato nel 2009, ha iniziato postando foto di se stessa con outfit così ben studiati da diventare tendenze. Oggi vive tra Milano e Los Angeles e ha uno staff di 20 persone. Nel 2014 ha fatturato 8 milioni di dollari. Un blogger hi-tech è invece Salvatore Aranzulla, il cui sito è uno dei 30 più visitati d Italia, nel quale risponde con semplicità ai dubbi di tipo tecnologico. In qualità di divulgatore informatico, ha firmato la rubrica tecnologia di Virgilio.it. Dal 2016 Aranzulla.it contribuisce al traffico del quotidiano Il Messaggero. Un altra food blogger è Chiara Maci, classe 1983, responsabile con la sorella del blog Sorelle in Pentola. Poi la partecipazione a Cuochi e Fiamme e il successo, tanto da tornare in tv su Fox Life con il programma tv Vita da foodblogger, ispirato alla sua esistenza fra web e realtà. È sommelier Ais, consulente per le aziende del food, autrice di libri di cucina, nonché mamma a tempo pieno. Un altro blogger è Andrea Petroni, che ama definirsi un musicista laureato in economia con la passione per i viaggi. Nel 2009 ha fondato VoloGratis.org, uno dei travel blog più influenti in Italia, che si prefigge di aiutare a viaggiare di più spendendo meno, gratis o quasi. Federica Piccini, nata e cresciuta a Bologna nel 1983. Ha studiato legge e si è laureata all Alma Mater nel 2008. Nel 2009 ha aperto il blog Sweet as a Candy, specializzato in cosmesi per bimbi e future mamme. Una parola buona per tutti è infine è il blog nato da un idea di Ginny Chiara Viola, che reinterpreta il classico oroscopo, declinandolo con diverse tematiche astrali: Astro Beauty, Astro Cooking, Astro Fashion, Kamasegno. Utile in tempi di incertezza. [W.P.] La storia RICERCA SDA BOCCONI SU 400 UNIVERSITARI Ai giovani laureandi non piace diventare venditori Èla star degli annunci di lavoro, ma i giovani laureandi la snobbano. La professione di venditore permette di costruire carriere, ma presso il pubblico più giovane gode di scarsa reputazione e risulta poco attrattiva. Lo rivela una ricerca condotta dal Commercial Excellence Lab della Sda Bocconi dedicata al settore delle vendite, da cui i quasi 400 studenti intervistati di tutte le università risultano prede di diffidenze e stereotipi. Dalla survey emerge che per fare il venditore non sia necessario un titolo di studio (54,4%); un quarto del campione pensa che basti un diploma di scuola superiore. In secondo luogo, la propensione a lavorare nel commerciale è medio-bassa. Se da un lato il campione ritiene di avere un idea chiara di che cosa significhi fare il venditore (5,20 in una scala da 0 a 7) e concordi che sia una professione che rende orgogliosi (5,04), permette di realizzarsi, interessante ed eccitante, le affermazioni sulla job reputation rivelano un opinione del mestiere più bassa. Lo studio evidenzia però come, all aumentare della conoscenza percepita del mestiere e delle sue attrattività, aumenti anche l intenzione di lavorarvi. Entrando più nel merito, la media delle risposte Venditore? No grazie evidenzia fattori attrattivi come la maggiore autonomia (4,95), la possibilità di crescita personale, oltre alla percezione di una maggiore rilevanza di questa attività per le aziende (media di condivisione 4,3). Anche se i rispondenti sottolineano che si tratta di un lavoro indubbiamente stressante (4,82). «Quello del venditore è un mestiere che gli studenti mostrano di conoscere ancora poco - spiegano Paola Caiozzo e Paolo Guenzi, responsabili insieme a Marco Aurelio Sisti del Commercial Excellence Lab, che hanno svolto la survey - La percezione è condizionata da stereotipi e rivela una visione antiquata e parziale, legata all immagine del venditore porta a porta o alla commessa di negozio. Il mercato del lavoro richiede invece profili sempre più qualificati: negli Usa crescono le università che offrono curriculum specialistici in ambito commerciale e oggi si stima che il 10% della popolazione sia occupato in ruoli di vendita». In Italia i giovani esprimono stereotipi, ma non per forza negativi: lo stereotipo positivo (il venditore è persona molto competente e preparata ed è brillante) raccoglie un 4,96 di consenso, mentre quello negativo (vende cose delle quali non si ha bisogno, è meno etico di chi lavora in altre funzioni aziendali) si ferma a 4,15. Insomma, un immagine in chiaroscuro, che emerge anche dall analisi delle parole associate al mestiere: se le cinque parole più associate sono soldi, marketing, prodotti, negozio, furbizia, in generale per il 44,5 per cento sono parole positive, mentre le negative sono il 9,5%; ma per un ulteriore 46% sono parole a valenza neutra (come furbo, scaltro o astuto), che possono assumere valenze diverse a seconda del contesto. «A influenzare gli stereotipi - concludono i ricercatori - è la mancanza di una conoscenza reale, articolata e veritiera delle dimensioni e delle sfaccettature che compongono il mestiere del venditore. Una cosa su cui è bene riflettere e lavorare, perché il personale commerciale di qualità è molto ricercato dalle imprese». [W. P.]

40. Alessandria città.la STAMPA DOMENICA 10 LUGLIO 2016 LA SFIDA DELL ACCOGLIENZA Dopo la presa di posizione di Rita Rossa L appello anti-migranti ad Alfano adesso divide Alessandria La Comunità fondata da don Gallo: Qui non è mai successo nulla in questi anni Iscritti al Pd L appello di Rita Rossa ha spiazzato il suo stesso partito Anche sul web la dura presa di posizione sui migranti ha diviso il centrosinistra Martedì si presenta il libro «Meticcio» È organizzato dall associazione di promozione sociale Social Domus il primo di una serie di incontri del progetto «InformAzione», il corso di formazione sul tema dell intercultura e delle migrazioni. «L immigrazione - spiegano - è ancora percepita da buona parte dell opinione pubblica in Europa e in Italia come una minaccia alla sicurezza socioeconomica, una percezione negativa spesso frutto di strumentalizzazione che dovrebbe invece essere controbilanciata». Appuntamento martedì alle 14,30 nella sala conferenze dell Enaip di piazza Santa Maria di Castello con la presentazione del libro di Bruno Barba «Meticcio l opportunità della differenza». Info asp.socialdomus@gmail.com Oggi mi sono reso conto con una certa apprensione che le posizioni mie e della Lega sulla questione clandestini sono divenute terribilmente moderate rispetto a quelle del sindaco Roberto Sarti capogruppo della Lega in Consiglio comunale VALENTINA FREZZATO ALESSANDRIA La lettera del sindaco spedita ad Alfano ha spiazzato soprattutto i cittadini, che a un certo punto si sono chiesti se Rita Rossa facesse ancora parte del Partito democratico. Una lettera, a tema migranti, definita in molti modi: «dura», «inconcepibile», «in ritardo», «piena di banalità», ma anche «giusta». E qualcuno ha detto: «Finalmente si è resa conto». Rossa ha sicuramente usato parole forti definendo «ingovernabile» la situazione dei migranti in città, dicendo che la comunità è «in grande disagio». Ha anche aggiunto che ad Alessandria si vive in «uno stato di esasperazione che sta trasformando un problema sociale in questione di ordine pubblico». Da quell invio (la lettera probabilmente Alfano l avrà già ricevuta, magari anche letta), la discussione in città si è accesa: la parte politica avversa si stupisce, molti definiscono questa mossa «da campagna elettorale». E chi i migranti li gestisce tutti i giorni, invece, è pronto a difendere sia il lavoro sia i ragazzi. Fabio Scaltritti della Comunità S. Benedetto al Porto, ricorda ad esempio: «Ad Alessandria non è successo nulla. A differenza di altre città con stessi numeri e presenze, qui non è accaduto mai niente di grave. L episodio più eclatante, in due anni, quello di un ragazzo con disturbi psichiatrici che da ubriaco ha infranto due vetrine della pizzeria di piazza Santa Maria di Castello. È rimasto un episodio isolato. La situazione non è ingovernabile». Il testo della lettera «Egregio signor ministro, le scrivo in qualità di presidente della Provincia di Alessandria e sindaco del capoluogo, relativamente alla notizia, appresa dagli organi di stampa, dell arrivo di altri 92 migranti in seno al nostro territorio. Questo ulteriore incremento della presenza di migranti pone la nostra comunità in una situazione di grande disagio perché ci troviamo impossibilitati a gestire una situazione che è divenuta ingovernabile. Le prefetture adempiono ai loro obblighi con lo smistamento dei profughi, in termini numerici, sul territorio; noi sindaci, non La replica: «Non è vero che non esistono progetti» Ma quale emergenza? È un flusso, molti se ne vanno Reazioni ALESSANDRIA Anna Pagella Mara Alacqua Fabio Scaltritti migranti? Non è vero. «I centri «Emergenza d accoglienza sono preparati» dice Anna Pagella, presidente dell associazione Social Domus. Sarebbe emergenza se arrivassero tutti insieme, nella stessa città. E se nessuno andasse mai via. «Ma non è così: dei ragazzi di questo nuovo arrivo di cui parla il sindaco nella lettera, ad esempio, nessuno sarà accolto ad Alessandria, ma tutti in provincia e al massimo tre per struttura». Ha l elenco, lo legge: due migranti andranno a Ovada, due a Villalvernia, due a Frascaro,... «È il problema in generale che è difficile da gestire: è vero che è aumentato il numero, ma le strutture d accoglienza sono monitorate e i migranti vengono distribuiti bene sul territorio. E poi non sono 92 migranti che si aggiungono a quelli già esistenti: è un flusso continuo. Io avevo, ad esempio, 12 eritrei e son andati via tutti; quindi adesso che dovrò gestire 6 nuove persone avrò, in realtà, dei posti liberi». Di esempi così la Pagella ne può fare tantissimi e servono a spiegare che la situazione non è affatto ingovernabile: in un mese ha registrato 112 arrivi, ma dopo trenta giorni sono rimaste sessanta persone. «Molti se ne vanno, si allontanano perché hanno ottenuto il riconoscimento da rifugiato o hanno trovato lavoro o sono stati inseriti in progetti particolari. C è comunque un movimento». Detto questo, la provincia è grande: «Il prefetto, tra l altro, ha vietato di aggiungere persone nella città di Alessandria. La destinazione sono paesini sparsi, da Serravalle a Ovada». La Pagella aggiunge: «Non è vero che non ci sono progetti: Social Domus ne ha tre attivi con il Comune, in collaborazione con Amag Ambiente e Isola delle Sensazioni. Poi altri con gattile, canile, biblioteca e associazione Idea. Abbiamo 40 profughi inseriti nel volontariato e molti inserimenti lavorativi». Stesso discorso, sui progetti, lo fa Mara Alacqua di Cambalache: «Gestiamo 35 migranti e abbiamo fatto tantissimi progetti, al Forte Acqui, ad esempio, tra apicoltura e orti. Almeno una quindicina di ragazzi sono stati inseriti in tirocinio. La situazione non è ingovernabile come dice il sindaco. Non è un problema di sicurezza, ma di percezione; anziché aumentare la presenza delle forze dell ordine bisognerebbe lavorare sulla creazione di occasioni di conoscenza mutua». Sulla parola «ingovernabile» si scaglia anche Fabio Scaltritti della Comunità San Benedetto al Porto: «Non riesco a capire di che città stia parlando, visto che non mi risulta che ci siano situazioni ingovernabili. Tutt altro. Soprattutto se facciamo un paragone con Padova o Modena, dove ci sono state rivolte, conflitti, tensioni con abitanti, scontri con la polizia. Dobbiamo però capire che questo flusso di persone continuerà all infinito e credo che una città matura dovrebbe chiamare a raccolta chi se ne occupa e interrogarsi seriamente su come costruire la città stessa per governare in futuro. Non bisogna urlare al lupo, al lupo perché si rischia grosso: gli allarmi sovradimensionati mettono a rischio anche i cittadini e contribuiscono ad aumentare la percezione di insicurezza». [V. F.] abbiamo voce in capitolo e ci troviamo inevitabilmente ad essere i parafulmini delle tensioni che attraversano il territorio. Mancano le risorse, gli strumenti, mancano i mezzi per essere attori attivi in questo processo che anche gli enti gestori non riescono più a coordinare e non possiamo nemmeno impiegare, in autonomia, i migranti in progetti che restituiscano sotto forma di lavoro l accoglienza ricevuta dai nostri cittadini. In una comunità tradizionalmente disponibile ed aperta all integrazione, viviamo in uno stato di esasperazione che sta trasformando un problema sociale in una questione di ordine pubblico. Non possiamo più tollerarlo e le nostre comunità dicono basta. Sono ben consapevole delle necessità e delle difficoltà di queste persone, ma devo altresì tutelare i molteplici cittadini e le cittadine che, quotidianamente, si rivolgono a me ed ai miei colleghi Sindaci del territorio lamentando preoccupazioni di vario genere. Sono, pertanto, a richiederle un incontro urgente per presentarle in dettaglio la situazione e trovare insieme soluzioni accettabili che riportino un clima di serenità e disponibilità in città». La festa in paese per l arrivo delle famiglie di migranti Figlio di due richiedenti asilo Nel paese di Pellizza il primo nigeriano si chiamerà Volpedo Fiocco azzurro nel paese di Pellizza: Volpedo festeggia la nascita di un bimbo speciale, non solo perché è il primo nigeriano nato tra le colline del Tortonese ma perché la mamma e il papà (Antonia e Samuel, richiedenti asilo) hanno deciso di dargli un nome italiano. E che nome: Ismael Stefano Volpedo. Già, esattamente come il paesino in cui crescerà, camminerà per la prima volta e dirà le sue prime parole. Magari in italiano. Ismael Stefano Volpedo Lì, a Volpedo, sono tutti contenti. Il sindaco Giancarlo Caldone ammette di esserlo in modo particolare e c è chi dice che si sia pure commosso per il gesto dei genitori. La storia la racconta uno che la conosce tutta molto bene, Alessandro Verna, consigliere comunale che collabora con Social Domus e che per Ismael Stefano Volpedo sarà un impegnatissimo zio: «Sono due le famiglie di migranti che abbiamo in accoglienza in paese. Ci siamo resi conto da subito che il flusso migratorio dei popoli non si può interrompere, per questo abbiamo deciso di aiutare. Volpedo è una piccola comunità di 1200 abitanti e c era la possibilità di accogliere queste due famiglie. Una donna, Antonia, era incinta e il 4 luglio è nato il figlio all ospedale di Novi, in ritardo di qualche giorno rispetto alla scadenza. Pesa 4,150 chilogrammi e sta molto bene. Loro sono una famiglia di nigeriani protestanti, hanno già una bimba di due anni di nome Miracle e il padre, Samuel, sa già leggere e scrivere qualcosa in italiano. È stata una loro idea quella del nome, ma hanno chiesto il permesso, se questa scelta poteva piacere alla comunità». Un paese accogliente Una comunità che ha subito reagito bene, regalando (come era già successo con Miracle) vestitini, scarpe, accessori. Tutto il necessario. In Comune, appena si potrà, festeggeranno il nuovo arrivato, il primo abitante di queste colline che potrà dire di chiamarsi Volpedo da Volpedo. [V. F.]

Un protocollo di intesa con l Università del Piemonte Orientale Fra le materie di studio anche il lavoro Alessandria, uno dei progetti è la riqualificazione dei giardini Pittaluga e dello skate park ELISA SCHIFFO ALESSANDRIA Cosa Manca? Cosa si potrebbe fare? In che modo? Partirà da una serie di interviste dei ragazzi delle scuole a vecchietti e bambini, mamme e lavoratori di passaggio il piano di riqualificazione di due zone della città, i giardini Pittaluga (dietro l Ospedale militare) e lo skate park di viale Milite Ignoto. È uno dei progetti di «alternanza scuola lavoro» che da settembre coinvolgerà alcuni studenti dell istituto Saluzzo Plana, del Volta e del Vinci che collaboreranno con enti e associazioni per rendere più funzionali gli spazi verdi. La piccola rivoluzione della riforma della «buona scuola» ha infatti inserito tra le materie di studio delle scuole superiori, «imparare a lavorare». E così i ragazzi come lavoratori veri e propri fanno prima lezione di sicurezza e poi si cimentano nelle attività in aziende e uffici con un tutor che vigila. I giardini Pittaluga ad Alessandria Coinvolta l Università Progetti che per la prima volta tirano in ballo per la prima volta anche l Università del Piemonte orientale, il primo ateneo piemontese che ha siglato il protocollo con l Ufficio scolastico regionale: 566 studenti di Alessandria, Vercelli e Novara potranno partecipare a 61 progetti (12 per Alessandria) che prenderanno il via nei prossimi due anni accademici. Attività «sul campo» che spazieranno dalla gestione del sistema bibliotecario alle attività in laboratorio. Il progetto di riqualificazione coinvolgerà in particolare i docenti del dipartimento di giurisprudenza e scienze politiche che insegneranno «scienze sociali». «Un progetto in cui i ragazzi non sono semplici fruitori ma protagonisti - spiega Michele Maranzana, insegnante dell istituto Saluzzo Plana - tutto è partito da un esigenza del Comune (si era aggiudicato il bando Anci di riqualificazione urbana) cui si aggiungono i contributi professionali di fondazione Social e Lab 121. Entrò dicembre si presenterà il progetto». I numeri in ballo L alternanza «scuola lavoro» è un percorso obbligatorio non solo per tecnici e professionali già abituati al contatto diretto con il mondo del lavoro, ma anche per i licei. Obbligo per tutti ma con un «monte ore» diverso: 200 da smaltire in tre anni per i liceali 400 per tutti gli altri. A preoccupare il mondo della scuola sono soprattutto i numeri in ballo: per l Alessandrino (per ora si è partiti con le terze) significa diecimila ragazzi nel giro di due anni, quando si entrerà a pieno regime. «Un radicale cambiamento di mentalità che aiuta a scoprire attitudini e interessi - dice il Provveditore Franco Calcagno - il vantaggio è anche di tipo competitivo, il nostro sistema scolastico è troppo distante dalla realtà. Sono già nati accordi con Unione industriale, Pro loco e Inps» Al corso di Infermieristica Un manichino interattivo insegna il corretto approccio al paziente A qualcuno capiterà anche di trovarsi davanti a un tecnologico manichino «interattivo» che simula respiri, problemi venosi e alterazioni del battito cardiaco. A prendere per mano i progetti di «alternanza scuola- lavoro» c è anche il corso di laurea di infermieristica dell Università del Piemonte orientale (260 allievi suddivisi nei tre anni, la sede è in via Giuseppe di Vittorio) che lavorerà con gli studenti dell istituto Saluzzo Plana, del liceo scientifico Galileo Galilei e dell istituto tecnico Rita Levi Montalcini di Acqui. «Vuole essere un modo per insegnare la metodologia didattica attiva nelle professioni sanitarie, un esperienza che va al di là della cattedra - spiega il docente Giovanni Chilin - non è la prima volta che lavoriamo con gli studenti delle superiori, avevamo già sviluppato un progetto con gli studenti dello psicopedagogico del Plana. L obiettivo non è quello di imparare a fare l infermiere ma di toccare con mano cosa significa lavorare in ospedale. Si parte con l approccio simulato con il paziente a livello relazionale e all indagine dei segnali e con l aiuto del «tutor clinico» si arriva alla costruzione di una «check list». In questi giorni si sta scrivendo nero su bianco il progetto con le scuole interessate. «Ci piacerebbe inserire anche la formazione outdoor, suddividendoci in gruppi di lavoro e simulando interventi in situazioni reali, dal bosco alla strada». L iniziativa dovrebbe prendere il via nel prossimo anno accademico. [E.SC.]

SI ALLONTANA IL RISCHIO DI RECESSIONE, PIÙ FACILE PER LA FED AUMENTARE I TASSI America, la sorpresa del lavoro A giugno 287 mila posti in più WASHINGTON 4,9 per cento Questo il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti a giungo È cresciuto ma solo perché è aumentato il numero delle persone che si sono messe a cercare un posto Il mercato del lavoro americano riparte, allentando il timore di una possibile recessione. Dopo la brusca frenata di maggio, quando sono stati creati solo 11.000 posti, a giugno l Azienda America ne crea 287.000, ben al di sopra della attese degli analisti. Il tasso di disoccupazione sale al 4,9%, ma si tratta di un aumento da leggere in positivo, perché legato al fatto che più persone sono entrate nella forza lavoro. Insomma ci sono meno «scoraggiati» in giro per l America. La fotografia scattata dal Dipartimento del Lavoro rassicura la Federal Reserve (banca centrale americana) e rende più probabile un rialzo dei tassi di interesse nel 2016 per evitare che l economia si surriscaldi. Questo in teoria. Ma in pratica e dato lo sfondo internazionale, gli analisti ritengono che la Federal Reserve mantenga nella riunione di luglio un atteggiamento attendista, per vedere i veri effetti della Brexit, non colti ancora dagli ultimi dati sull occupazione. Incluso il mese di giugno, in media l economia americana ha creato 147.000 posti di lavoro al mese nel secondo trimestre, in netto calo rispetto ai 196.000 dei primi tre mesi e ai 229.000 del 2015. «La Brexit conta. La Federal Reserve opera in un contesto internazionale, e il mondo è un posto rischioso. L economia americana appare in buona forma, ma questo non rende più facile per la Fed alzare i tassi» afferma Diane Swonk, analista di Ds Economics. «L incertezza causata dalla Brexit continua a pesare e potrebbe farsi sentire sui dati del mercato del lavoro di luglio e dei mesi successivi» mette in evidenza Tara Sinclair, capo economista di Indeed. La Casa Bianca plaude all andamento del mercato del lavoro, che conferma la ripresa americana. I dati potrebbero aiutare la candidata democratica, Hillary Clinton, che negli ul- 11 mila I pochi posti di lavoro creati negli Stati Uniti a maggio AFP timi comizi ha messo in evidenza i progressi fatti dagli Stati Uniti con il presidente Barack Obama. Clinton punta a muoversi sulla strada tracciata da Obama e ritiene che l economia americana stia diventando più forte. La diagnosi di Hillary Clinton è opposta a quella di Donald Trump, che vede gli Stati Uniti in declino anche per gli otto anni di Obama e che vorrebbe cambiare l economia del Paese, anche denunciando o rinegoziando i trattati sul commercio internazionale. [R. E.]