LA NATURA DEL BULLISMO TRA COMPAGNI 11 1 La natura del bullismo tra compagni Sonia Sharp e Peter K. Smith Prima di iniziare ad affrontare il problema del bullismo dovete essere certi che voi e i vostri colleghi abbiate compreso appieno la natura del problema. Che cosa si intende per «bullismo»? Un comportamento da «bullo» è un tipo di azione che mira deliberatamente a far del male o danneggiare; spesso è persistente, talvolta dura per settimane, mesi e persino anni ed è difficile difendersi per coloro che ne sono vittime. Alla base della maggior parte dei comportamenti sopraffattori c è un abuso di potere e un desiderio di intimidire e dominare. Il bullismo assume forme differenti: fisiche: colpire con pugni o calci, appropriarsi di, o rovinare, gli effetti personali di qualcuno; verbali: deridere, insultare, prendere in giro ripetutamente, fare affermazioni razziste; indirette: diffondere pettegolezzi fastidiosi, escludere qualcuno da gruppi di aggregazione. Alcuni comportamenti da bullo possono essere molto sottili. Una volta che un alunno o un gruppo di alunni abbiano stabilito una relazione di dominanza
12 BULLI E PREPOTENTI NELLA SCUOLA rispetto a un altro alunno o gruppo di alunni, talvolta è loro sufficiente solo uno sguardo minaccioso per ribadire la propria posizione di forza. Quali sono gli effetti del bullismo? Un comportamento prepotente può influenzare negativamente gli alunni in parecchi modi. Le vittime dei bulli hanno vita difficile, possono sentirsi oltraggiate, possono provare il desiderio di non andare a scuola. Nel corso del tempo è probabile che perdano sicurezza e autostima, rimproverandosi di «attirare» le prepotenze dei loro compagni. Questo disagio può influire sulla loro concentrazione e sul loro apprendimento. Alcuni bambini possono presentare sintomi da stress: mal di stomaco e mal di testa, incubi o attacchi d ansia. Altri si sottrarranno al ruolo di vittima designata dei bulli marinando la scuola. Altri ancora possono persino sviluppare il timore di lasciare la sicurezza della propria casa. Quando la scelta di alcune materie è lasciata agli alunni, questi possono operare tale scelta con l obiettivo di evitare particolari compagni piuttosto che sulla base dei loro veri interessi o attitudini. Nel corso degli anni gli alunni che sono stati insistentemente vittime di comportamenti vessatori hanno più probabilità, da adulti, di soffrire di episodi depressivi. Addirittura in certi casi, in un numero molto ristretto di alunni, subire comportamenti prepotenti e intimidatori può mettere in serio pericolo di vita, portando a lesioni gravi o persino alla morte. Se tali comportamenti non vengono ostacolati, il bullismo tende a diffondersi: altri alunni possono imparare che comportarsi in modo prepotente è un modo efficace e rapido per ottenere quello che si vuole. La prepotenza può arrivare a pervadere le relazioni tra compagni e venire accettata come normale. Gli alunni che hanno sistematicamente sopraffatto in vario modo gli altri hanno molte più probabilità da adulti di venire condannati per comportamenti antisociali. Se non vengono dissuasi possono continuare a usare tattiche intimidatorie e aggressive nelle loro relazioni interpersonali. Qual è l entità di questo fenomeno nelle scuole? Nel Regno Unito l indagine finora più completa circa i comportamenti bullistici è stata realizzata nel 1990 da Peter Smith e Irene Whitney. Usando un questionario, essi hanno intervistato 2.623 alunni di scuola elementare e 4.135 alunni di scuola secondaria inferiore e superiore indagando sulle loro esperienze di bullismo durante quel quadrimestre. Nelle tabelle 1.1 e 1.2 vengono riferiti i risultati di tale indagine.
LA NATURA DEL BULLISMO TRA COMPAGNI 13 TABELLA 1.1 Indagine sui comportamenti bullistici nelle scuole elementari Scuole Più di una o due volte Almeno una volta elementari in un quadrimestre la settimana di aver subito prepotenze 27% 10% di aver angariato altri 12% 4% TABELLA 1.2 Indagine sui comportamenti bullistici nelle scuole secondarie Scuole Più di una o due volte Almeno una volta medie nel corso di un quadrimestre la settimana di aver subito prepotenze 10% 4% di aver angariato altri 6% 1% Fonte: I. Whitney e P.K. Smith (1993), «Educational Research», n. 35, pp. 3-25. La frequenza di episodi di bullismo variava da scuola a scuola ma Whitney e Smith non trovarono alcuna scuola elementare con un livello inferiore al 19 percento di alunni che riferivano di essere stati vittime di tali comportamenti durante il quadrimestre e nelle scuole medie nessun istituto scendeva sotto l 8 percento di alunni che riferivano l esistenza di tali comportamenti. In tutte le scuole si verificano comportamenti aggressivi, prepotenti o soprusi di vario genere. L insulto, l aggressione fisica e la minaccia erano le forme dirette più frequenti di bullismo. L isolamento o la deliberata esclusione da un gruppo di compagni, e la diffusione di pettegolezzi sul proprio conto, erano le forme indirette più frequenti che venivano riferite. Man mano che gli alunni crescono, le loro esperienze come vittime di tali comportamenti diminuiscono. Normalmente si assiste a una riduzione di circa un 15 percento all anno. Tuttavia, la gravità dei singoli episodi non diminuisce e quei pochi alunni di 11 anni che ne
14 BULLI E PREPOTENTI NELLA SCUOLA sono vittime devono probabilmente affrontare serie difficoltà. Le età di punta in cui vengono assunti comportamenti bullistici sono i 7 e i 13-14 anni. Dove avvengono i soprusi? Per la maggior parte degli alunni, gli episodi di bullismo si verificano a scuola e intorno a essa, soprattutto in cortile. Nelle scuole elementari tre quarti delle angherie si verificano durante gli intervalli o le pause per il pranzo. Nella scuola media inferiore e superiore questi fenomeni hanno luogo più omogeneamente in tutti gli spazi all aperto della scuola, nei corridoi e nelle classi. Il ristretto gruppo di alunni che subisce sistematicamente tali comportamenti riferisce di esserne vittima non solo a scuola ma anche lungo la strada da casa a scuola e ritorno. Per questi alunni la casa, talvolta, è il solo posto sicuro. Chi viene coinvolto? Potenzialmente tutti possono essere coinvolti in situazioni di bullismo, come agenti o come vittime. Gli alunni che assumono atteggiamenti da bullo sono ragazzi singoli o gruppi di parecchi ragazzi. Le ragazze tendono ad assumere tali comportamenti in gruppo, spesso ricorrendo a forme sfumate che possono risultare agli insegnanti più difficili da individuare. I ragazzi usano tendenzialmente forme più dirette, in particolare soprusi fisici. Normalmente gli alunni che agiscono da bulli sono della stessa classe o dello stesso anno degli alunni che subiscono. Probabilmente scoprirete che ci sono alcune classi nella vostra scuola dove il livello di bullismo è insolitamente alto. Se c è una differenza di età, gli alunni che assumono tali comportamenti sono di solito più grandi di quelli che li subiscono. I bambini che subiscono angherie a casa o che vedono i genitori e i fratelli e sorelle comportarsi così con gli altri sono più predisposti ad assumere analoghi atteggiamenti a scuola. Un bambino che regolarmente sente i suoi genitori discutere su come sono «riusciti a far fare qualcosa a qualcuno», o come hanno deliberatamente imbrogliato o circuito qualcuno al lavoro per raggiungere i loro scopi, può sentirsi incoraggiato ad adottare tattiche simili con i suoi compagni. La maggior parte degli alunni sperimenterà qualche prepotenza durante gli anni di scuola, ma alcuni bambini potranno essere più a rischio di altri di divenire una vittima sistematica e di subire angherie per un tempo consistente. Gli alunni che non hanno grandi amici a scuola e che sono spesso da soli o che hanno
LA NATURA DEL BULLISMO TRA COMPAGNI 15 difficoltà a dimostrare sicurezza con i loro compagni sono più facilmente vittime dei bulli. Anche quegli alunni percepiti come in qualche modo «diversi» dalla maggioranza possono essere a rischio. Alcuni alunni possono persino provocare attacchi a loro danno comportandosi inadeguatamente, per esempio intromettendosi nei giochi o dando fastidio. I bambini che necessitano del sostegno sono molto più facilmente oggetto di angherie rispetto agli altri alunni. Questo è soprattutto vero per alunni con difficoltà di apprendimento. Nonostante alcuni bambini siano più predisposti ad assumere o a subire atteggiamenti bullistici, voi e i vostri colleghi dovrete prestare attenzione a non percepire in maniera stereotipata i vostri alunni. Alcuni tra gli alunni più simpatici e disponibili possono essere piuttosto cattivi con i loro compagni. Alcuni tra gli alunni più capaci e socialmente integrati possono subire regolarmente dei soprusi e temere molto i compagni che li tormentano. A chi lo raccontano gli alunni? A meno che non prendiate apertamente l iniziativa di parlare con gli alunni riguardo a questi comportamenti e non li incoraggiate a raccontare se ne sono vittime, la maggior parte degli alunni ne parlerà solo a un amico o a qualcuno a casa. Una buona parte degli alunni di scuola media non dice a nessuno di essere vittima dei bulli. Questi comportamenti verranno spesso tenuti deliberatamente nascosti agli insegnanti; gli alunni che li subiscono potrebbero essere restii a raccontarli per paura di rappresaglie, per vergogna o per paura di non essere presi sul serio. Anche quando viene interrogato direttamente da un insegnante, un alunno potrebbe negare di essere vittima di soprusi o intimidazioni, preferendo indossare la «maschera del coraggio». Quando i genitori scoprono la situazione, i loro bambini possono pregarli di non intervenire a scuola. Questo muro di silenzio aiuta solo a perpetuare questi comportamenti. Che cosa ne pensano gli alunni? La maggior parte degli alunni non ama i soprusi e vorrebbe essere in grado di aiutare i compagni. Per le scuole che vogliono fare qualcosa a questo proposito, questi alunni sono degli alleati importanti. Il bullismo fa parte della cultura degli alunni e dovrete lavorare in collaborazione con i vostri alunni per ottenere un cambiamento significativo.