Noi Siamo l Italia Campagna Elettorale 2015



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Transcript:

Noi Siamo l Italia Campagna Elettorale 2015

Sommario Introduzione... 3 Analisi... 6 Scenario politico... 6 Elezioni amministrative maggio/giugno 2015... 6 Il sistema elettorale: l Italicum... 7 Avversari-Competitor-Alleati... 7 Analisi rassegna stampa... 15 Sondaggi... 16 Stampa... 17 Strategia... 18 Definizione del candidato... 18 Definizione linee strategiche campagna elettorale... 19 Premessa generale... 21 Europa ed Euro... 22 Mondo cattolico... 24 Azione... 25 Definizione dei messaggi chiave... 25 Materiale elettorale... 25 Piattaforma web... 26 Conclusioni... 28 Allegato 1... 29 Allegato 2... 31 Un lavoro di Augusto Santori (augustosantori@virgilio.it) 2

Introduzione Il progetto che si va presentando vuole essere il tentativo di disegnare, in tutte le sue dimensioni, la campagna elettorale di Matteo Salvini, in qualità di leader della coalizione di Centro-Destra (cdx), in previsione di ipotetiche elezioni anticipate a settembre 2015. Primariamente leader del cdx quindi, e non più solo segretario della Lega Nord, sarà l asse portante del nostro progetto. Ma non solo, altra ipotesi di lavoro si baserà sulla presenza dell Italicum fin da subito, nonostante il corpo della stessa legge elettorale preveda la sua entrata in vigore dal luglio 2016. Da questa ipotesi, come vedremo, si riallaccia strategicamente la linea di un candidato, il nostro Matteo, che non potrà più ridursi a rappresentare un unico partito e che, in un ottica di secondo turno contro il Partito Democratico, dovrà saper parlare all elettorato del M5S; anche per questa ragione il lavoro che si va presentando cura in particolare l analisi del movimento di Grillo. L attuale segretario della Lega Nord (LN) si è andato naturalmente definendo in questi ultimi mesi come il legittimo aspirante alla guida del governo e come unico contendente al successo apparentemente inarrestabile del Presidente del Consiglio, segretario del Partito Democratico (PD), Matteo Renzi. E una legittimazione, quella costruita da Matteo Salvini, che non è calata dall alto, che ha radici nel popolo e parla al popolo e si è imposta nel tempo nell ambito della lotta per la leadership del cdx. Una scalata, una remuntada, che Salvini sta costruendo a forza di arringhe televisive, look dai messaggi espliciti, tweet e stati facebook, che in poco tempo lo hanno consacrato a campione del cdx: l uomo a cui affidare un impresa che se oggi sembra difficile, all indomani della decisione dell allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di affidare l incarico di Governo a Matteo Renzi, si presentava come impossibile. Lo scenario che si presenta davanti al leader del Carroccio non è quindi affatto semplice. Fondamentale nello sviluppo del nostro lavoro il contributo informativo apportato dai sondaggi eseguiti, sia de visu sia attraverso social e via mail: rappresentano le basi da cui si è sviluppato il presente progetto. Rimandando proprio ai sondaggi riportati in Allegato, allo stato attuale delle cose, Salvini nelle sue diverse sfaccettature è percepito come: - l uomo antisistema, in una connotazione non necessariamente negativa; 3

- l erede di Berlusconi, soprattutto tra i vecchi elettori di FI che non hanno digerito il Patto del Nazareno; - l uomo della destra, con particolare riferimento alla destra diffusa e quale interlocutore valido per buona parte degli elettori della ex Alleanza Nazionale; - l uomo chiaro, conciso, che non parla il politichese; - colui che non teme di assumere posizioni distanti dal mainstream occidentale, in particolare su temi quali i rapporti con l Islam, la Russia e i rapporti con l Unione Europea; - il portavoce che ha presenti priorità e urgenze del paese; - il megafono che dice le cose come stanno : la pancia del Paese. Rappresenta insomma pienamente la figura del perfetto oppositore, questo lavoro mira a costruire da queste basi il candidato giusto per battere Renzi. Alla stregua di Grillo e del M5S, Salvini svolgerebbe secondo i più, e ad oggi non a torto, un ruolo funzionale ad una nuova vittoria del centro-sinistra (csx). Argomenti ragionevoli e centrati sono apprezzati da tanti ma i toni, spesso aspri e talvolta privi di una prospettiva credibile, tenderebbero ad allontanare l elettore moderato il quale, a differenza di quanto afferma il Capitano, sembrerebbe ancora condizionare l attuale contesto politico, seppur in verità in maniera molto meno invasiva rispetto agli anni precedenti. In sintesi, la teoria dell elettore mediano continua ad avere un suo peso specifico, seppur significativamente ridimensionato. Salvini strappa applausi, oltre che al bacino storico della LN, agli arrabbiati e agli astenuti. Un numero di certo considerevole ma che non rappresenta, evidentemente, ancora la maggioranza necessaria per arrivare a Palazzo Chigi. Questo lavoro nelle sue diverse fasi di analisi, strategia ed azione ha l obiettivo primario di operare un riposizionamento di Matteo Salvini, come uomo pubblico e come leader politico, in modo tale da poter continuare a valorizzare le attuali posizioni di forza, compresa quella di saper parlare alla pancia del popolo, sempre più affamata e paradossalmente più larga, rivolgendosi però anche alle leve del paese: industriali e imprenditori di PMI, ma anche esponenti di realtà che vivono di investimenti di natura reale e che non possono permettersi di rischiare, oltre al dovuto, anche gli effetti di sparate relative a un eventuale uscita dell Italia dalla zona Euro in caso di vittoria del cdx. Così come non da meno appare la necessità di poter garantire i tanti investitori internazionali che già faticano a vedere nell Italia la first choice per l allocazione dei propri risparmi. Un operazione che non vuole essere una acrobazia politica ma una sfida ambiziosa, che certamente vedrà il nostro correre la possibilità anche di 4

rettificare quanto detto in passato, ponendolo però allo stesso tempo in una posizione di reale contesa al renzismo per la guida del Paese. Dalla considerazione che la coalizione costituita da Forza Italia, Fratelli d Italia e Lega Nord ruoti sostanzialmente intorno alla figura carismatica di Salvini, il simbolo adottato per la campagna è fortemente innovativo, di forte avanguardia. Anzitutto per la presenza, all interno di un cerchio che lo delimita, su sfondo tricolore, il volto stilizzato di Matteo Salvini con la scritta Noi Siamo l Italia (payoff della campagna elettorale) con Salvini. Le ragioni di tale scelta saranno elaborate attraverso l analisi che seguirà nel presente lavoro. Per la prima volta però si pone il problema di riportare, oltre al nome, anche il volto del candidato su di un simbolo: lo stesso volto che vediamo in tv, nei social, sul web. Perché un nuovo simbolo direte voi? Perché lo richiede il funzionamento dell Italicum come vedremo. La suddivisione del lavoro prevede una prima fase di analisi dello scenario politico e della rassegna stampa alla luce del: Risultato elezioni amministrative giugno 2015; Attuale sistema elettorale: c.d. Italicum ; Analisi di avversari/competitor/alleati. Dopo aver disegnato questo quadro, si passerà allo stadio della strategia in cui si esaminerà: Il profilo del candidato, definendone pro e contro ; Le linee strategiche della campagna elettorale. Una volta sviluppati questi punti, ecco che ci si appresterà a presentare la fase operativa o di azione, con la definizione di: Messaggi chiave; Slogan; Materiale elettorale; Piattaforme 2.0. 5

Analisi Scenario politico Elezioni amministrative maggio/giugno 2015 Nella fase di analisi ci si è voluti soffermare in prima battuta sul più recente risultato elettorale: le amministrative di maggio 2015. Ogni analisi del voto che potrebbe essere svolta in questa sede deve considerare che Matteo Salvini non è stato candidato alle elezioni amministrative 2015, ma ha sostenuto le proprie liste nei differenti comuni e nelle regioni dove si è votato, con particolare riferimento alla lista della Lega Nord fino all Umbria compresa e al movimento Noi con Salvini dal Lazio fino a Sud. Tra l altro, in merito a quest ultimo, neanche in tutte le realtà si è riscontrata la presentazione della lista, come nel caso della Campania e di altre più piccole realtà comunali (Trani, Milazzo, etc.). Perciò l analisi si limiterà a considerare il risultato delle liste sostenute direttamente da lui e delle possibili liste di candidati. Oltretutto, non bisogna cadere nell errore di analizzare le elezioni amministrative per prospettare un ipotetico risultato di quelle politiche. Tuttavia vi sono numerosi elementi da prendere in considerazione e valutare. Primo tra tutti è il vero banco di prova del Matteo Salvini che, da fenomeno locale, ambisce a diventare un leader nazionale, dalle Alpi alla Sicilia. I risultati ottenuti nei quattro capoluoghi di provincia (Chieti 2,08%, Andria 2,61, Matera 0,60, Agrigento 3,45) non sono stati all altezza di quelli ottenuti dalla Lega Nord (Trento 13,06, Aosta 8,45, Lecco 15,92, Mantova 8,75, Venezia 9,20, Rovigo 13,84). Il Carroccio è riuscito a far eleggere sindaci leghisti a Lecco e a Rovigo ed è in coalizione con i sindaci eletti ad Arezzo ed Andria. In quest ultimo comune, ad esempio, ha ottenuto un solo seggio, attestandosi come nona lista su dieci, sebbene il dato aritmetico riveli che il risultato della lista è stato indispensabile per far superare alla coalizione il 50% e chiudere così la partita elettorale al primo turno. Appare dunque chiaro che il consenso di Salvini, se consideriamo altresì che le liste candidate al Sud portavano il suo nome, è ben lontano da essere in grado di contribuire alla vittoria di un candidato premier alle elezioni politiche nazionali, pur con la necessità di specificare che le elezioni amministrative, in particolare quelle relative a piccole realtà comunali, difficilmente risultano in grado di far esplodere un voto d opinione, ad oggi il vero punto di forza di Salvini. Il divario tra Nord e Centro-Sud appare inconfutabilmente ampio (ad eccezione del dato forte raggiunto in Umbria) e, in considerazione di tale 6

premessa, appare fondamentale investire al Sud, sia in termini di comunicazione, sia nell ambito delle più vaste e complesse strategie politiche ed elettorali. Il sistema elettorale: l Italicum Una analisi politica non può prescindere dallo studio del sistema elettorale che verrà utilizzato per le prossime politiche: l Italicum. Al momento in cui si lavora a questo progetto l entrata in vigore dell Italicum è prevista per luglio 2016, di conseguenza non andrebbe preso in considerazione. E tuttavia innegabile che le strategie politiche di Matteo Salvini siano ormai orientate avendo ben a mente il nuovo sistema elettorale. Considerato questo aspetto e privilegiando un attaccamento alla realtà oggettiva, il presente studio prende l Italicum quale esclusivo riferimento di legge elettorale. Si pensa che una breve sintesi circa il suo funzionamento sia indispensabile per meglio comprendere le strategie politiche. Entrata in vigore dal luglio 2016; premio di maggioranza alla lista che supera il 40% dei voti o ballottaggio tra i due partiti più votati se nessuno supera quella soglia, sbarramento al 3% e capilista bloccati. La legge vale solo per la Camera ed entrerà in vigore solo nel luglio 2016, data in cui si pensa che sia stata approvata la riforma costituzionale, che prevede un Senato non più elettivo. Il disegno di legge firmato dal ministro Boschi deve però ancora essere approvato proprio dall assemblea di Palazzo Madama. L Italicum è un proporzionale che assegna un premio di maggioranza (340 seggi su 630) alla lista che supera il 40%. Se nessun partito raggiunge tale percentuale, si svolge un secondo turno tra i due partiti più votati, per l assegnazione del premio. I partiti perdenti si ripartiscono i 290 seggi rimanenti sulla base della percentuale di voti. Entrano alla Camera tutti i partiti che abbiano superato il 3%. L assegnazione dei seggi della Camera avviene proiettando le percentuali dei partiti ottenuti a livello nazionale su 100 collegi, in ognuno dei quali sono eletti 6-7 deputati. Nei 100 collegi ciascun partito presenta una lista di 6-7 candidati: il capolista è bloccato (cioè è eletto automaticamente se scatta il seggio) mentre le preferenze valgono solo per gli altri candidati. Sono possibili due preferenze, purché la seconda sia di genere diverso dalla prima. Se le due preferenze sono entrambe per candidati dello stesso sesso, la seconda preferenza è annullata. Le liste devono esser composte in modo da alternare un uomo ad una donna. Nell ambito di ogni circoscrizione (Regione) i capilista di un sesso non devono essere superiori al 60% del totale. È possibile che un candidato si presenti in più collegi, fino ad un massimo di 10. La scheda vedrà a fianco del simbolo di ciascun partito il nome del capolista bloccato, e due spazi dove scrivere le due eventuali preferenze. Avversari-Competitor-Alleati Si passa adesso all esamina dei protagonisti che scalderanno l agone politico delle prossime elezioni. Nello schema costruito si identificano 3 diverse categorie: 7

- Gli avversari, identificati nell attuale coalizione di governo formata dal PD di Matteo Renzi e dal Nuovo Centro Destra (NCD) di Angelino Alfano confluita ora nell Area Popolare (altra ipotesi è la costituzione di una coalizione di centrosinistra API-PD) - Il competitor principale (rispetto a un bacino elettorale potenzialmente aggredibile ): il Movimento 5 Stelle fondato da Beppe Grillo - Gli alleati: Forza Italia con il suo leader Silvio Berlusconi, Fratelli d Italia di Giorgia Meloni, il network Noi con Salvini. Oltre a queste tre classi di gruppi, non si è ovviamente tralasciato il vero avversario di ogni competizione elettorale: l astensione. Target che alle ultime elezioni amministrative ha vantato un dato superiore al 50% e quindi, come più volte affermato da Salvini, interlocutore privilegiato dal nostro. Le conclusioni a cui si è giunti in questa fase sono derivate oltre che dallo studio dello scenario politico attuale, dall analisi di sondaggi operati su un campione di 100 elettori aventi diritto e per i quali si rimanda all allegato 1 (appendice) 8

GLI AVVERSARI MATTEO RENZI E ANGELINO ALFANO MATTEO RENZI Dal giorno successivo alla nomina di Presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha dovuto affrontare il fuoco amico, composto dall intellighenzia del PD: Bersani, Bindi, Letta, Cuperlo e Civati, che non hanno perso occasione per dare, nel migliore dei casi, qualche strigliata al vetriolo al giovane segretario, considerato eccessivamente decisionista e lontano dalla originaria identità del PD. La rottura con la minoranza di partito si è conclamata con la richiesta del voto di fiducia sulla legge elettorale, oltre che nei conseguenti abbandoni di Civati e Fassina. A peggiorare la situazione: le ultime elezioni amministrative. I dati negativi per il PD hanno dato una scossa allo stesso Renzi che, come detto, si trova evidentemente in una posizione meno spavalda rispetto a qualche tempo fa. Considerato un leader invasivo, irrispettoso della minoranza del partito, 9

preferisce comandarlo piuttosto che rappresentarlo nel suo insieme. Può avere i numeri ma la frammentazione interna al PD può essere per lui un potenziale pericolo. Il PD e Renzi si sono usati e trovati a vicenda. Il primo aveva bisogno di un soggetto fresco, appealing da poter presentare come il nuovo. Il secondo doveva trovare un contenitore che gli facesse da cassa di risonanza per portare avanti il proprio progetto per l Italia. Evidenti sono le sue spiccate capacità comunicative, grande punto di forza con il quale è necessario fare i conti, considerato che buona parte dell elettorato risulterebbe attratto e affascinato da questo carismatico decisionista. Come Sconfiggerlo Per sconfiggerlo, il nostro deve puntare in primis a delegittimarlo ribadendo che il suo governo non è frutto del voto degli italiani. Rispetto ai contenuti è importante soffermarsi sulla sua incapacità di presentare le istanze italiane - vedi questione immigrazione - in Europa. In politica interna si tratta per lo più di dissipare quel fumo da palcoscenico di cui Renzi si è circondato in questi mesi. Un accurata e persistente presentazione delle criticità che sussistono in Italia, nonostante le parole dell ex sindaco di Firenze, deve caratterizzare la politica di attacco di Salvini. ANGELINO ALFANO Angelino Alfano, leader del Nuovo Centro Destra, è stato da subito il bersaglio preferito delle schermaglie di Matteo Salvini. Gioco forza di questo aspetto, il fatto che buona fetta dell elettorato di cdx veda in quello l ultimo traditore di Berlusconi. Il partito guidato da Alfano è inoltre percepito come il contenitore che raccoglie politici che rappresentano il passato politico dell Italia, di coloro che hanno deteriorato il rapporto tra la politica e gli italiani. Il successo di Salvini passa dunque a nostro avviso dal sapersi porre come dicotomico rispetto ai politicanti cresciuti all ombra di Berlusconi e che sono passati alla cronaca più per il tentativo di rimanere sempre a galla che per le loro grandi idee. Come sconfiggerlo Il sostegno di Alfano a Renzi è un occasione perfetta per l aggressivo Salvini, soprattutto in un momento in cui il discorso della responsabilità, utilizzata da NCD per giustificare la propria scelta, non premia più. A peggiorare ulteriormente la situazione di Alfano la pessima gestione del capitolo sicurezza ed immigrazione, tema notoriamente caro e fruttuoso al nostro Matteo. IL PRINCIPALE COMPETITOR - IL MOVIMENTO 5 STELLE Il competitor principale di Matteo Salvini, il bacino elettorale nel quale poter fare ulteriore incetta di consensi, è rappresentato dal Movimento 5 Stelle (M5S). 10

Questa giovane realtà, emersa nel contesto politico italiano in una fase molto delicata, si è posta fin dalla sua nascita come l alternativa anti-sistema. Rispetto a forze analoghe pensiamo al Movimento Sociale Italiano o alla stessa Lega Nord, il suo grande valore aggiunto, ciò che l ha portata alla ribalta, è stata la mancanza di un riferimento storico o ideale sui cui fondare la propria esistenza, basandosi piuttosto sulla volontà di sposare l emotività della gente comune. L ondata di anti politica unita alla crisi economica ha fatto il resto, e il movimento fondato da Grillo in pochi mesi ha messo davvero in crisi i partiti, abituati a sopravvivere in acque tiepide e tranquille e incapaci di reagire a un torrente in piena corsa. E innegabile che le battaglie che il M5S ha fatto sue sono spesso riproposizioni avanzate in passato da altre realtà populiste, la Lega Nord in primis. Al M5S il merito di aver dato una veste nuova, 2.0, a un mondo che da sempre esiste nel panorama italiano e che sentiva solo la necessità di una nuova, candida bandiera attorno alla quale potersi stringere. Un solo compito: autoincensarsi come le vergini della politica, i soli legittimati a poter parlare in nome del popolo perché gli unici a non aver aderito a quel meccanismo partitocratico, che ha indistinto nell immaginario le differenze sostanziali tra cdx e csx. Il M5S mostra tutti i suoi limiti però, nel momento stesso in cui entra in Parlamento. Quel non rifarsi a nessuna radice politico-culturale per poter abbracciare quante più realtà possibile, suo grande punto di forza in campagna elettorale, ha mostrato l altra faccia nell ora delle decisioni. Una pianta dalle radici corte destinata a seccarsi, e che ha già cominciato la sua involuzione. Una evidente assenza di strategia politica a medio-lungo termine, questo è ciò che più emerge dopo due anni al Parlamento. Il M5S si è fatto sentire esclusivamente per condannare ruberie, presunte o reali, altrui senza lasciare il segno in nessuna delle battaglie che hanno caratterizzato questo periodo. Conclusa la campagna elettorale i grillini si sono persi in un rigido immobilismo dovuto alla paura di prendere posizioni che fossero poi contestate dalla rete. Il ruolo politico assunto è stato quello di guardiani della Costituzione, sacerdoti del tempio della legalità; un partito scontrino. Ad oggi il M5S rischia di sopravvivere a livello politico solo grazie all ennesima crisi di legalità: vedasi ultime vicende di Mafia Capitale. Quello che sembra sfumato è la capacità di porsi come realtà di governo, con una linea politica propria che vada al di là della sempre bella onestà. Forte di una propria tradizione politica con radici indubbiamente populiste, Matteo Salvini può oggi parlare agli elettori del M5S, che non è difficile credere abbiano sostenuto in 11

passato proprio la Lega Nord. La grande sfida di Salvini consiste nel continuare ad occupare una posizione vicina al popolo senza però assumere posizioni radicalmente anti sistema. Una posizione che riconosca i meriti delle forze produttive e sane del paese, e che voglia valorizzarle spendendosi per esse. A nostro avviso resta ad oggi molto efficace la strategia posta in essere dallo stesso Salvini, e cioè quella di non sferzare attacchi diretti alla realtà pentastellata, bensì di porsi come potenziale alternativa alla stessa, arrivando artificiosamente a far parlare di una potenziale collaborazione tra M5S e Lega. Da sottolineare, infine, le posizioni assolutamente timide del M5S, se non contraddittorie, nei confronti di temi quali l immigrazione clandestina, le questioni etiche, la tutela della famiglia e delle identità. Per riuscire a ottenere il sostegno del popolo del M5S, Salvini dovrà riuscire a gestire quella differenza comunicativa che lo contraddistingue rispetto a Bebbe Grillo. Al livello comunicativo, infatti, le strategie poste in essere dalle due compagini sono differenti. Innanzitutto l esposizione mediatica: Salvini è uno degli uomini politici più presenti nei talk show, mentre Grillo predilige i social network, e per i talk show preferisce avvalersi di parlamentari dotati di migliori capacità comunicative e in grado di rappresentare al meglio il movimento. La comunicazione di Salvini penetra il problema ed è efficace perché immediata, semplice ed esemplificativa di fatti e persone coinvolte nella cronaca e nella politica italiana. Non teme di sollevare critiche nei confronti di leader di rilievo, come papa Francesco, per affermare le proprie opinioni su tematiche politiche nevralgiche. Beppe Grillo utilizza una comunicazione diretta, anche se più aggressiva, sfruttando il suo personaggio e le sue capacità di recitazione, risultando particolarmente espressivo. Grillo ha già manifestato l intenzione di non volere alleati e Salvini ha affermato di avergli proposto un incontro, invano. È opportuno che il nostro non si discosti radicalmente dalle tematiche argomentate da Grillo per poterle sviluppare e proporre al momento giusto per avvicinare l elettorato di Grillo e gli astensionisti. GLI ALLEATI Con la premessa, già accennata, che sarà l Italicum a decidere le sorti della competizione elettorale tra le diverse forze politiche e quindi la relativa rappresentanza parlamentare, un nuovo scenario sarà senz altro questione di tempo in quelli che saranno gli assetti partitici e di coalizione del centrodestra. Una coalizione certamente, ma più precisamente un cartello elettorale, compatto attorno al nome di Matteo Salvini, che sappia interpretare le diverse 12

anime che lo fondano. Salvini dovrà quindi essere il candidato della Lega, degli scontenti e degli astenuti, ma anche di Forza Italia (FI) e di Fratelli d Italia (FdI): gli alleati di Salvini. Nessun genere di ipotesi che veda Salvini correre per Palazzo Chigi in solitaria appare oggi come percorribile, perché nel doppio turno previsto dall Italicum sarebbe troppo alto il rischio di assegnare buona parte dei seggi al M5S. Di qui la necessità di parlare meno a nome della Lega e più di una coalizione alternativa alla sinistra, e in particolare a Matteo Renzi. Parlare più d Italia e rafforzare la propria presenza, anche fisica, al Centro e nel Mezzogiorno. In tal senso, la revisione della strategia del movimento Noi con Salvini, alla luce dell ultimo deludente dato elettorale, appare indispensabile. Un brand più accattivante, una struttura più pesante e ancorata al territorio, senza trascurare però la necessità di dare spazio a energie nuove e non riciclate, evitando dunque di aggiungere vecchi vagoni che possano far deragliare la locomotiva Salvini. Il messaggio velato che sta passando, e cioè che Salvini stia facendo salire sul Carroccio al Centro come al Sud personaggi chiacchierati o in cerca d autore, non è completamente privo di fondamento. In tal senso, anche a livello locale, difficilmente si potrà pensare di costruire una struttura senza fondamenta solide: il voto d opinione potenzialmente c è e tanto, l elemento in grado di rafforzarlo se non di consolidarlo e migliorarlo manca ancora gravemente. E occorre far presto e bene, la Le Pen in Francia ha iniziato a lavorare diversi mesi fa su Blue Marine, il macro contenitore lepenista fuori dal Front National. Ma Salvini dovrà parlare anche ai berlusconiani, a che se ne dica ancora tanti, tantissimi. Un punto di equilibrio, dunque, che sappia proporre Salvini come l elemento di novità ma che allo stesso tempo non rinneghi il ruolo, la capacità se non la figura di padre nobile del centrodestra a Silvio Berlusconi. Nei fatti dovrà quindi arrivare a rappresentare nell immaginario collettivo forzista l erede naturale del Cavaliere quale efficace e riconosciuto presidio contro l avanzata delle sinistre. Poi Fratelli d Italia, ad oggi componente minoritaria della coalizione ma comunque patrimonio elettorale e culturale significativo. E indubbio che il Pantheon delle battaglie di Salvini e di Giorgia Meloni sia molto simile (si pensi ai movimenti NO EURO, alla lotta per le identità e contro la globalizzazione omologante, alla difesa della famiglia e contro l ideologia gender), tanto da far ipotizzare a molti in queste ultime settimane un possibile ticket tra i due esponenti. Esiste però il pregiudizio di molti elettori di FdI nei confronti del 13

passato secessionista e dei Roma Ladrona (città dove, a differenza di Salvini, il partito della Meloni può vantare un ampio bacino elettorale) da sanare attraverso una strategia che a dire il vero da tempo Salvini sta portando avanti con coraggio: quella di parlare agli italiani e non soltanto più ai padani. La coperta è corta però ed esiste il rischio che il completo abbandono della battaglia per il Nord e la Padania, zoccolo duro delle rivendicazioni del Carroccio, possa portare con sé il rischio della nascita di movimenti autonomisti pronti a interpretare i segmenti trascurati da un eventuale svolta nazionale di Salvini (le ultime parole di Bossi sul tema lo confermano pericolosamente). Occorre quindi che siano gli stessi esponenti leghisti, e non Salvini, a interpretare questi sentimenti attraverso un efficace tattica di gestione del dissenso interno da parte dei padani doc. Sull eventualità che, a sostegno di Salvini, possa costituirsi, anche ad hoc, un movimento di ispirazione cattolica o comunque di chiara natura moderata la riflessione resta aperta. Di certo la necessità di dover contemperare la presenza di Casa Pound attraverso la sigla Sovranità nell alveo salvinista attraverso una componente centrista appare elemento da non sottovalutare nella definizione della strategia elettorale di un candidato interprete dell intero centrodestra. Una realtà, anche una semplice lista, che mitighi quindi le battaglie di pensiero forte che Salvini dovrà portare innanzi nella prossima sfida elettorale e che sappia, perché no!, anche ricucire i ripetuti strappi registratisi nei confronti del mondo cattolico. Se possa essere Forza Italia a ricoprire questo ruolo può essere una soluzione da non scartare a priori, ma occorrerà capire se l immaginario continuerà a vedere la stessa come il contenitore dei berlusconiani e non, come necessario, anche un punto di riferimento per l area popolare e cattolica. L ASTENSIONISMO L astenuto, in una competizione elettorale, è più precisamente colui che risulta fondamentalmente indifferente al risultato della stessa, non ha vantaggi di alcun genere dalla vittoria di alcuno né viceversa svantaggi particolarmente significativi. L abbattimento del livello di astensione in cui riuscì Berlusconi nel quasi pareggio contro Prodi fu dovuto alla capacità di quello di creare profonde aspettative riguardo alla sua vittoria, ma soprattutto sottolineando il danno che in molti avrebbero subito con la vittoria della sinistra: riuscì a far votare cittadini che da anni non frequentavano le urne, smentendo ogni sondaggio. Anche Salvini dovrà richiamare al voto tanti cittadini, esasperati dalla malapolitica o semplicemente dall inettitudine della stessa nel riuscire ad affrontare i problemi più annosi. Lo potrà fare solo con proposte forti, che siano quindi in grado di far tornare alle urne elettori convinti dalla sua formula, dall efficacia 14

della stessa e dalla credibilità del candidato, e quindi facendo leva sul fatto che Salvini premier è qualcosa di positivo, anche solo di preferibile. Oppure, e ne è stato brillante interprete Berlusconi e molto meno la sinistra, demonizzando l avversario attraverso un accurata descrizione di ciò che potrebbe accadere con l eventuale vittoria dello stesso, anche attraverso il furbesco vittimismo che il nostro da qualche mese a questa parte sta esprimendo. Un ultima componente da non sottovalutare, propria del bacino di chi si astiene, è poi meno razionale e più di natura emotiva: saper emozionare, anche parlare alla pancia, soprattutto creare sentimento. Tutti aspetti questi che hanno allontanato, per assenza di interpreti, l elettorato della destra diffusa dai partiti storici. Salvini in questo sembrerebbe per ora aver dato un significativo scossone. Analisi rassegna stampa BREVE PREMESSA GENERALE Al fine di prevedere interventi costanti e su diverse tematiche sociali, culturali ed economico di interesse comune il candidato dovrà esser supportato da uno staff di comunicazione costituito dalle seguenti figure: - Capo Ufficio Stampa e Addetti Stampa - Responsabile Social Network - Volontari attivi sul web Il Capo Ufficio Stampa, responsabile della comunicazione, curerà insieme al suo staff la rassegna stampa giornaliera per verificare le uscite sui principali quotidiani nazionali e monitorare in modo costante le Agenzie così da programmare interventi tempestivi del candidato. L Ufficio Stampa dovrà inoltre mantenere contatti quotidiani con i giornalisti e garantire la presenza del candidato nei dibattiti televisivi, preparare il materiale necessario ad affrontarli e dare spunti utili. Al tempo stesso dovrà esser costituita una task force che lavori sul web e sui principali canali di comunicazione sui social: Facebook, Twitter, Google+ e Youtube. Accanto a questi sfruttare le potenzialità della nuova App Periscope che consente di fare dirette delle iniziative ed interventi del candidato. Considerata la valenza in questo momento della comunicazione dei social il Team dei social network dovrà esser supportato da volontari e militanti perché sarà fondamentale monitorare tutto ciò che avviene nel mondo del web per poter essere sempre presenti e commentare gli argomenti di maggior 15

interesse. Monitorare quindi i principali hashtag delle giornate, monitorare video, foto, articoli che vengono veicolati, il nome Matteo Salvini, e quello dei principali competitor. Importante far emergere l immagine di un candidato attento, che sappia comunicare con tutti e su tutti i fronti. Il team di volontari e di militanti sarà anche necessario per rilanciare post ed iniziative del candidato per dare un effetto moltiplicatore e coinvolgere ogni giorno nuovi fans e followers. Identificare gli hashtag della campagna per ogni argomento o punto del programma elettorale. Sondaggi Via SOCIAL Considerato che la maggior parte dell elettorato giovanile segue la politica e l attualità molto più attraverso il web, in particolare i social, si imposteranno dei sondaggi on line, nella prima fase della campagna, attraverso la piattaforma Survey Monkey che consente anche una facile e veloce analisi dei risultati, nonché la condivisione facile ed immediata di sondaggi attraverso qualsiasi piattaforma. I sondaggi via social saranno veloci e focalizzati su tematiche di interesse generale e dovranno esser finalizzati a comprendere meglio le esigenze e le problematiche dell elettorato, in particolare quello giovane, al fine di definire al meglio il programma elettorale. Per questo motivo devono esser lanciati in una fase precedente i 40 giorni finali di campagna elettorale. Questo strumento serve anche a far sentire partecipe l elettore e considerato nelle scelte politiche del candidato. Nel corso della campagna possono esser lanciati, sempre on line, dei questionari per monitorare il gradimento del leader. Compito dei volontari sarà quello di rilanciare i questionari quotidianamente nelle fasce orarie di maggior accesso ai social network: ora di pranzo, nel tardo pomeriggio, ed in serata. Quindi necessaria un unità di lavoro che comunichi costantemente con l ufficio stampa al fine di predisporre questionari in tempo reale sulle tematiche di attualità e di interesse degli elettori. Questionari su STRADA Un personaggio come Salvini è abituato al contatto con il territorio e che ha grande appeal su un pubblico più adulto, poco avvezzo quindi a strumenti di nuova generazione. Non dovranno quindi mai mancare banchetti e gazebo sul territorio in grado di veicolare l immagine del candidato ma soprattutto di ascoltare la gente e raccogliere il loro malessere, sentimento e necessità. 16

Pertanto il sondaggio di strada deve essere finalizzato, oltre che a definire e meglio strutturare il programma elettorale, a rafforzare il rapporto diretto con l elettore. In particolare, anche in questo caso, la fase dei sondaggi (che richiedono anche un momento di analisi) sarà fatta nella prima parte della campagna elettorale. Stampa Attraverso abbonamento a Telpress ogni mattina ancor prima dell inizio della giornata, il team dovrà scaricare la rassegna stampa completa con le seguenti chiavi di ricerca: Salvini Renzi Alfano Meloni Berlusconi Grillo Immigrazione Euro E tutte le parole chiavi di argomenti di maggior interesse del momento, nonché monitorare anche quanto avviene in campo culturale, scientifico, sportivo per consentire al candidato di fare post/dichiarazioni/tweet su argomenti non spiccatamente politici ma che consentano di mostrare anche un lato più umano, simpatico e social che può avere appeal sul cittadino comune. A seguito dell analisi della rassegna stampa giornaliera si decide con il candidato se: Fare dichiarazioni specifiche Lanciare dei post su argomenti specifici Lanciare un hashtag su un determinato argomento che accompagnerà il candidato nel corso della campagna Organizzare dei blitz Programmare eventi ed iniziative specifiche Oltre che veicolare sui social network tutti gli articoli in cui sono presenti dichiarazioni del candidato, ogni giorno il candidato farà una diretta su Periscope che consentirà a tutti di seguirlo nel vivo della sua campagna elettorale e conoscerlo più da vicino. (Una campagna stile Grande Fratello ) Sempre a seguito dell analisi quotidiana della rassegna stampa si definiranno anche locandine, o slogan da lanciare nel corso della campagna elettorale (oltre al materiale già definito in partenza). 17

Serve quindi un team di lavoro e di volontari che risponda tempestivamente ed in modo attraente nonché creativo alle esigenze quotidiane del territorio e che sia quindi anche mediaticamente spendibile. Stando però attenti a non aver un effetto boomerang correndo il rischio di risultare eccessivi o attirare critiche dai possibili elettori. Impostare anche un Google Alert sulle principali chiavi di ricerca, nonché monitorare durante il giorno le agenzie di stampa per consentire dichiarazioni in tempo reale attraverso: Comunicati Post Facebook Tweet Video Youtube Al tempo stesso il team di volontari dovrà occuparsi anche di monitorare l andamento del candidato sul web controllando i principali social network e come viene citato il candidato. Strategia Definizione del candidato Pro Contro Parla efficacemente alla Non parla ai moderati pancia del Paese Forte all opposizione (analogia Funzionale alla vittoria del CSX con Grillo) Gode del favore delle PMI Lontano dall area cattolica Verace sui social Migliorare presentabilità (dress code/linguaggio) Salvini si è imposto come il principale leader alternativo al renzismo. Il principale, ma non ancora l unico, o perlomeno non pienamente riconosciuto, nell ambito del centrodestra. E stato in grado, e continuerà ad esserlo, di parlare alla pancia di una Nazione. A dire il vero il tempo ha saputo anche dare ragione ai pochi temi su cui si è concentrato il suo operare: lotta all invasione africana, ruspe contro l illegalità e il degrado dei rom nelle grandi realtà urbane, contrasto acerrimo alla legge Fornero e a sostegno degli esodati, megafono schietto dei disoccupati e dei problemi correlati alla quotidianità degli italiani. Temi che hanno messo alle corde un Renzi che sembrava invincibile, costretto a ripiegare le vele di un risultato delle Europee riconosciuto come strepitoso. Ma qualcosa ancora manca per il riconoscimento della sua figura quale unico in 18

grado di sconfiggere l armata di Renzi: parlare ai moderati. Ce ne sono di meno è vero; ma sono ancora determinanti, e quindi occorre parlare anche a loro, rassicurarli, formulando proposte credibili e dunque meno radicali. Flat tax e No Euro ad oggi non appaiono come le battaglie più rassicuranti. La seconda per ovvie ragioni, la prima ancora non raffinata tecnicamente nella sua formulazione e quindi scarsamente comprensibile, forse anche dallo stesso Salvini. Sta di fatto che la critica aperta e perentoria a questa Europa deve rimanere, così come indifferibile è una proposta forte e credibile di riforma fiscale, argomento su cui i moderati e le partite Iva risultano particolarmente sensibili. Affronteremo più in là il discorso legato al mondo cattolico, mentre vogliamo ora soffermarci sull aspetto estetico del candidato, elemento quanto mai importante nella società dell apparire. Salvini si presenta spesso con un linguaggio aggressivo che, pur cavalcando il sentimento comune di malcontento e sconforto di molti italiani, rischia di essere considerato poco affine se non inidoneo, in ultima analisi, alla carica di premier cui ambisce. Gli elettori sentono la necessità di un personaggio che sia rassicurante, che ispiri fiducia, che sia loro interprete ma che al tempo stesso dia un immagine sicura, forte, di livello, autorevole in Italia come all estero. Si deve quindi ripartire dall immagine: va bene il casual ma non troppo. La maglia con lo slogan può essere idonea in alcune occasioni, ma non sempre. Gli italiani devono potersi fidare e soprattutto devono sentirsi rappresentati nel mondo dal leader che scelgono di votare. Anche l abbigliamento in questo senso contribuisce a costruire un immagine. Per questo, via t-shirt e felpe e meglio jeans con camicia a righe blu/marrone la camicia bianca riconduce troppo a Renzi. Passino le polo, ma comunque da evitare il colore verde che rimanda alla Lega Nord di Bossi e che può dar adito a pensieri di contrapposizione tra Nord e Sud. Scegliere la giacca e la cravatta quando si va ospite in prima serata o si è presenti a manifestazioni importanti. Definizione linee strategiche campagna elettorale Il salto di qualità di Salvini, ciò che può definitivamente consacrarlo come leader del cdx, passa dalla capacità del nostro di parlare al mondo dei moderati. Quello che si chiede a Salvini è una delicata operazione di riposizionamento, riassunta brevemente nella seguente tabella. Seguirà una spiegazione più dettagliata. 19

Posizione attuale Criticità Riposizionamento No Euro Non parla ai Revisione dei trattati moderati Scarsa fattibilità Immigrazione Linguaggio troppo Mantenere fermezza, duro soffermandosi sull aspetto che se davvero si vuole salvare quelle vite dalla miseria bisogna limitare ingressi, evitare le partenze, investire in quei paesi pace in nord Africa Abolire Campi Rivedere Censimento ed espatrio nomadi Flat tax e Riforma Fiscale linguaggio Obiezioni su progressività imposta Non ancora chiara ai più applicando regolamenti - Deduzione a chi assume italiani (Quoziente Italia); - Abolizione IMU agricola e IMU su stabilimenti industriali - Abolizione IMU prima casa - Quoziente familiare - Riduzione del numero delle aliquote dalle attuali 5 a 3 e riduzione dell incidenza delle stesse Riforma Fornero //////// Riforma Fornero Riforma della /////// - Piano efficienza Giustizia per i giudici, soprattutto su contenziosi 20