LA PRODUZIONE IDROELETTRICA IN PIEMONTE Derivazioni idroelettriche e relativi canoni La produzione idroelettrica piemontese è assicurata da oltre 800 derivazioni (fonte Sistema informativo della Regione Piemonte) da corsi d acqua naturali dei territori montani. A questi vanno ancora aggiunti circa un centinaio d impianti localizzati sui canali irrigui e qualche decina installati sulle condotte principali di importanti acquedotti. Gli impianti classificati come grandi derivazioni (potenza nominale maggiore o uguale a 3.000 KW) sono poco più di settanta. L utilizzazione idroelettrica delle acque è soggetta al pagamento dei seguenti canoni demaniali annui: Canone demaniale per la derivazione delle acque pubbliche di 14,64 per ogni kilowatt di potenza nominale, con un minimo di 128,25; Sovracanone a favore dei comuni rivieraschi, ex articolo 2, primo comma, della legge 22 dicembre 1980, n. 925, fissato per il periodo 1 gennaio 2010-31 dicembre 2011 a 5,27 per ogni chilowatt di potenza nominale media concessa o riconosciuta superiore a 220; Sovracanone a favore dei bacini imbriferi montani (BIM), ex legge 27 dicembre 1953, n. 959, fissato per il periodo 1 gennaio 2010-31 dicembre 2011 a 21,08 per ogni kw di potenza nominale concessa o riconosciuta superiore a 220. Il canone demaniale è incamerato dalla Regione. Il relativo gettito annuale ammonta a circa 15 milioni di euro, corrispondente a circa i tre quarti del gettito complessivo delle utenze d acqua pubblica. In merito ai canoni demaniali è opportuno precisare che il comma 6 dell articolo 15 del d.l. 78/2010, in corso di conversione in legge, prevede, a decorrere dal 2010, un ulteriore canone per i grandi impianti idroelettrici I cui proventi sono destinati ad interventi di tutela ambientale. Il relativo importo sarà fissato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e non potrà superare quello di concessione. Il sovracanone per i comuni rivieraschi compete alle Province e a tutti quei Comuni il cui territorio si affaccia sul tratto di corso d acqua sotteso dalla derivazione a partire dal punto ove ha termine il rigurgito dell opera di presa fino al punto di restituzione. È normalmente ripartito per l 80% a favore dei Comuni, territorialmente interessati dall impianto, e per il residuo 20% a favore della Provincia. Il relativo gettito annuale è stimabile in 5 milioni di euro. Il sovracanone per i bacini imbriferi montani compete ai comuni facenti parte dei BIM delimitati con DM del Ministero dei LL.PP. È ripartito come stabilito nello statuto del Consorzio dei comuni facenti parte dello stesso BIM o, in mancanza del Consorzio, secondo le quote di riparto stabilite dai decreti ministeriali, che prevedono, in generale, una quota uguale per tutti e quote variabili definite sulla base di popolazione, superficie territoriale e localizzazione degli impianti. In Piemonte risultano definite sedici distinte aree per la gestione dei sovracanoni per bacino imbrifero montano e precisamente: 1. BIM del Ticino piemontese, costituito da 82 Comuni di cui 76 in Provincia di Verbania, 5 in Provincia di Novara e 1 in Provincia di Vercelli. 2. BIM del Sesia, costituito 82 da Comuni di cui attualmente 31 in Provincia di Vercelli, 45 in Provincia di Biella, 3 in Provincia di Verbania, 2 in Provincia di Torino e 1 in Provincia di Novara
3. BIM della Dora Baltea della Provincia di Torino, costituito da 27 Comuni 4. BIM dell Orco, costituito da 25 Comuni 5. BIM dello Stura di Lanzo, costituito da 24 Comuni 6. BIM della Dora Riparia, costituito da 38 Comuni 7. BIM del Sangone, costituito da 7 Comuni 8. BIM del Pellice, costituito da 30 Comuni 9. BIM del Po, costituito da 16 Comuni 10. BIM del Varaita, costituito da 14 Comuni 11. BIM del Maira, costituito da 22 Comuni 12. BIM del Tanaro della Provincia di Cuneo, costituito da 95 Comuni 13. BIM del Bormida della Provincia di Alessandria, costituito da 12 Comuni 14. BIM della Bormida della Provincia di Cuneo, costituito da 23 Comuni 15. BIM della Bormida della Provincia di Asti, costituito da 9 Comuni 16. BIM dello Scrivia, costituto da 23 Comuni. I Comuni piemontesi compresi in tutto o in parte all interno di bacini imbriferi montani sono in totale 504, circa il 42% di tutti i Comuni del Piemonte. Il gettito annuo complessivo dei sovracanoni BIM è di circa 16 milioni di euro. Con i sovracanoni sono realizzate opere di carattere pubblico (ad es. interventi per strade o acquedotti) o servizi forniti alle comunità residenti (sgombero neve nei Comuni di montagna, sostegno a collegi e ospizi, ecc.). Impianti installati: numero, potenza e produzione annua Dalla relazione programmatica sull energia, approvata dalla Giunta regionale del Piemonte nel settembre del 2009, risulta che nel 2007 in Piemonte erano operativi 475 impianti idroelettrici per una potenza installata efficiente lorda di 3.464 MW. Generazione idroelettrica in Piemonte: numero di impianti collegati alla rete elettrica; elaborazione Regione Piemonte su dati Terna SpA Serbatoi a stagionale 28 di cui: puro 1 misto 3 Bacino modulazione giornaliera o settimanale 26 Acqua fluente senza 421 Totale 475 Generazione idroelettrica in Piemonte: potenza installata efficiente lorda (MW); elaborazione Regione Piemonte su dati Terna SpA Serbatoi a stagionale 2.040,0 di cui: puro 1.065,0 misto 303,0 2
Bacino modulazione giornaliera o settimanale 438,2 Acqua fluente senza 985,5 Totale 3.463,7 Nello stesso anno 2007 in Piemonte si è registrata una produzione lorda di circa 6.254 GWh (di cui circa il 17% da apporti da ). Generazione idroelettrica in Piemonte: produzione lorda (GWh); elaborazione Regione Piemonte su dati Terna SpA Serbatoi a stagionale 2.388,3 di cui: puro 975,6 misto 255,4 Bacino modulazione giornaliera o settimanale 921,5 Acqua fluente senza 2.943,9 Totale 6.253,7 di cui: da apporti naturali 5.185,0 La produzione di energia idroelettrica su base annua è fortemente influenzata dal regime delle precipitazioni: afflusso e sua distribuzione nello spazio e nel tempo, nel periodo 1997-2007 la produzione media è stata di circa 6.000 GWh. La provincia di Cuneo è la principale area di produzione idroelettrica, ove sono localizzati impianti aventi circa il 47% della potenza efficiente lorda, seguita dalla provincia di Torino con il 27% e dal Verbano Cusio Ossola con il 23%. La produzione complessiva è ripartita quasi interamente nelle stesse tre province. Generazione idroelettrica nelle Province piemontesi: potenza installata efficiente lorda (MW); elaborazione Regione Piemonte su dati Terna SpA Tipologia AL AT BI CN NO TO VCO VC Piemonte Serbatoi a stagionale di cui: puro misto Bacino modulazione giornaliera o settimanale Acqua fluente senza 2,0 2,0 1.218,0 586,7 231,0 0,4 2.388,3 1.065,0 975,6 125,0 178,0 255,4 10,9 241,4 61,6 109,9 3,9 921,5 12,4 179,1 24,9 285,4 444,4 32,2 2.943,9 Totale 25,3 19,5 1.653,5 24,9 933,7 785,3 36,5 6.253,7 3
Generazione idroelettrica nelle Province piemontesi: produzione lorda (GWh); elaborazione Regione Piemonte su dati Terna SpA Tipologia AL AT BI CN NO TO VCO VC Piemonte Serbatoi a 2,4 1,3 1.055,6 893,0 435,2 0,7 2.388,3 stagionale di cui: 975,6 975,6 puro 24,3 231,1 255,4 misto Bacino modulazione 8,7 25,4 485,8 127,2 262,4 12,0 921,5 giornaliera Acqua fluente o settimanale senza 24,2 19,4 474,3 101,9 922,5 1.297,2 104,2 2.943,9 Totale 35,3 46,1 2.015,7 101,9 1.942,7 1.994,8 116,9 6.253,7 Il numero d impianti collegato alle rete elettrica (475) desunto dalle statistiche di Terna SpA differisce in modo rilevante dal numero complessivo di derivazioni idroelettriche (800) risultanti dal sistema informativo (SIRI) della Regione. Tale differenza si giustifica in quanto : di norma, I grandi impianti idroelettrici sono dotati di più punti di derivazione; i piccoli prelievi idroelettrici (alcune centinaia) sono asserviti a impianti di taglia molto ridotta (inferiore a 100 kw) posti a servizio di utenze isolate non connesse alla rete elettrica e pertanto non vengono inseriti nella statistica di Terna. Nuovi impianti Anche per la stima delle potenzialità di sviluppo di nuovi impianti si è fatto riferimento alla Relazione programmatica sull energia della Regione Piemonte. Tale stima si basa: sulle domande di concessione di nuove derivazioni idroelettriche presentate alle Province piemontesi, i cui dati sono raccolti nel Catasto derivazioni idriche del SIRI - della stessa Regione; sulle ipotesi di sviluppo del parco impianti idroelettrico inserite in programmi di sviluppo del territorio già condivisi a scala locale (Piani Territoriali Integrati e Proposta di razionalizzazione e sviluppo per le province di Cuneo, Torino e Biella del comparto idroelettrico redatta dall Unione delle Comunità Montane); sulle ipotesi di progetti di impianti realizzabili su canali e condotte irrigue e idropotabili esistenti; sulle ipotesi di nuovi invasi strategici indicati negli studi propedeutici del Piano di Tutela delle Acque. Complessivamente risultano censite 404 proposte di realizzazione di nuovi impianti idroelettrici cui corrisponde una potenza nominale di circa 300 MW e una ulteriore producibilità media annua di circa 2.000 GWh, per il 90% derivante dagli impianti di taglia superiore a 1 MW, il cui numero è poco più del 30% del totale delle nuove proposte. 4
Numero impianti oggetto di istanze di concessione Potenza nominale MW impianti oggetto di istanze di concessione L utilizzo del potenziale idroelettrico delle acque già derivate per uso potabile (micro e mini impianti di taglia inferiore a 1MW), ancorché oggettivamente limitato rispetto agli obiettivi energetici regionali, rappresenta tuttavia un opportunità importante da valorizzare stante l assenza di ulteriori impatti sui corpi idrici superficiali e la contestuale possibilità di concorrere a contenere i costi del servizio idrico. Tutte le ipotesi di sviluppo del parco impianti idroelettrici del Piemonte devono essere ancora vagliate per accertarne la compatibilità con gli obiettivi di qualità dei corpi idrici piemontesi stabiliti del Piano di Tutela delle Acque e dal Piano di Gestione del bacino idrografico del Po, ai sensi della direttiva quadro 2000/60/CE che richiede di: impedire un ulteriore deterioramento, proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici, degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici pianificare un utilizzo idrico sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili. 5