I prezzi delle case italiane aumentano dello 0,3% a gennaio, ma calano a Roma Dopo la modesta accelerazione di gennaio, il prezzo medio delle case di seconda mano si attesta a 1.979 euro/m 2 Rispetto allo scorso anno la caduta dei valori è del 3,6% Prezzi in ripresa a Milano (2,6%) e Bologna (1,8%); a Roma (-1,5%) la discesa continua Milano, 2 febbraio 2016 - Secondo l indice dei prezzi di idealista, a gennaio il valore delle case di seconda mano ha segnato un lieve rialzo dello 0,3%, attestandosi a una media di 1.979 euro/m 2. Nonostante il dato tendenziale mostri una lento ritorno su valori stabili, l andamento anno su anno segna un calo pari a 3,6 punti percentuali. Il mercato italiano rimane asimmetrico, con zone ancora in fase di correzione dei prezzi e altre ancora stabili o in via di recupero. Regioni Sono 9 le regioni che hanno visto un incremento dei valori del proprio parco immobiliare nell ultimo mese, con le performance maggiori in Veneto (2,6%), Friuli Venezia Giulia (2,1%) e Lombardia (1,9%). All opposto, è il Molise (-3%) la regione dove le quatto mura si sono svalutate di più, seguita da Trentino Alto Adige (-2,6%), Piemonte (-1,7%) e Lazio (-1,3%). Liguria sempre in cima alla graduatoria regionale dei prezzi, a una media di 2.737 euro al metro quadro, seguita da Lazio (2.615 euro/m 2 ) e Valle d Aosta (2.504 euro/m 2 ).. La macroarea più economica è sempre la Calabria (972 euro/m 2 ), seguita da Molise (1.095 euro/m 2 ) e Basilicata (1.285 euro/m 2 ). Province 47 delle 107 delle province italiane rilevate in questo rapporto* hanno chiuso il mese in terreno positivo. Gli incrementi maggiori nelle province di Ascoli Piceno (5,2%), Cremona (5%) e Brescia Contatti
(4,9%). Viterbo (-7,3%), Pistoia (-4,1%) e Grosseto (-3,9%) accelerano la caduta. A livello provinciale si manifestano ancora variazioni piuttosto ampie, dovute in particolare a una certa instabilità della situazione nei centri minori e nei piccoli comuni Il ranking delle province più care vede in testa Savona (3.394 euro/m 2 ), seguita da Bolzano (3.002 euro/m 2 ) e Roma (2.807 euro/m 2 ). I valori più bassi della Penisola si trovano invece a Biella (749 euro/m 2 ), Isernia (819 euro/m 2 ) e Agrigento (872 euro/m 2 ). L Aquila, Medio Campidano e Ogliastra non sono rilevabili. Grandi città e capoluoghi Aumenta da 46 a 51 il numero delle città capoluogo in terreno positivo a gennaio; tra queste Vercelli (3,7%), Macerata (3,6%) e Fermo (3,5%) sono i centri dove le aspettattive dei proprietari sono cresciute di più. Le performance peggiori su base mensile spettano invece a Terni (-7,4%), Viterbo (- 7%) e Cuneo (-5,3%). Nei capoluoghi e nei grandi centri le variazioni sono generalmente contenute in una forbice compresa tra il -1,5% e l 1,5%; fuori da questo range Milano (2,6%) e Bologna (1,8%) fanno segnare gli andamenti positivi più marcati; tonfo a Torino (-5%), sempre più giù Genova (-2,1%) e Roma (-1,5%). Nella graduatoria dei prezzi Venezia (4.419 euro/m²) è la città più cara davanti a Milano (3.580 euro/m²) e Firenze (3.403 euro/m²), mentre la capitale (3.345 euro/m²) scende al quinto scalino del ranking dopo Siena (3.350 euro/m²). Dall altra parte della graduatoria è ancora Biella il fanalino di coda con i suoi 792 euro al metro quadro. Contatti
L indice dei prezzi degli immobili di idealista Il portale immobiliare idealista è attualmente una delle pagine web più utilizzate in Italia da privati e professionisti immobiliari per la vendita, l acquisto e l affitto di immobili. Con una base dati di circa 800mila immobili l ufficio studi idealista realizza analisi e studi relative al prezzo delle abitazioni nel nostro Paese dal 2007. Per la realizzazione di quest indice sono stati analizzati i dati di 312.600 annunci immobiliari pubblicati su idealista tra l 1 e il 30 gennaio del 2016; questi immobili hanno superato il controllo di qualità basato su informazioni come prezzo, dimensione, distribuzione e non duplicazione. Per permettere una sufficiente standardizzazione dei risultati sono analizzati soltanto i comuni che hanno mantenuto una media costante di 50 o più annunci di case di seconda mano in vendita, nel corso del periodo di studio. I comuni che non hanno raggiunto questa media sono stati esclusi dal campione di analisi, al pari di quelli che hanno registrato una variazione di più del 30% del numero di annunci nel periodo dato. Contatti