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SCHEDA TECNICA TRATTAMENTO SECONDARIO SPINTO PER SCARICO IN TABELLA 4 mod. DEP Materiale: vasche in monoblocco di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) collegate in serie. Tronchetti di entrata e uscita liquami e di collegamento in PVC. Corpi di riempimento del filtro percolatore in polipropilene ad alta superficie specifica. Impianto a fanghi attivi con sedimentatore in monoblocco di polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) con soffiante e piastre in goa microforate per la distribuzione dell aria a bolle fini. Funzione: il trattamento secondario spinto formato da un percolatore anaerobico e da un impianto a fanghi attivi permette di ottenere un abbattimento vicino al 100 % per quello che riguarda il carico organico e i solidi sospesi e una riduzione molto spinta del carico di azoto e di fosforo. Il filtro percolatore è un reattore biologico nel quale i microrganismi, in condizioni anaerobiche, utilizzano la sostanza biodegradabile contenuta nel refluo. Questi si sviluppano sulla superficie di appositi corpi di riempimento in polipropilene disposti alla rinfusa, pensati proprio per rendere massima la superficie di contatto tra i microrganismi e il refluo. Gli impianti a fanghi attivi sono sistemi nei quali la flora batterica si sviluppa in colonie che rimangono in sospensione nel refluo e consumano il materiale biodegradabile rimanente. Il processo è totalmente aerobico e l ossigeno necessario allo sviluppo dei batteri è fornito da un sistema di aerazione mediante diffusori soersi che dal fondo della vasca disperdono un flusso d aria a bolle fini. Questo garantisce anche una continua miscelazione del refluo. All uscita dell impianto a fanghi attivi è presente un alloggio dove posizionare una pastiglia di cloro che permette di disinfettare il refluo in uscita dall impianto di depurazione prima di essere scaricato. Installazione: da installare a valle di opportuni trattamenti primari (degrassatore e Vasca biologica). Per il rinterro seguire scrupolosamente le MODALITA D INTERRO fornite da Rototec. Pagina 1 di 6

Filtro percolatore anaerobico Impianto a fanghi attivi a basso carico Articolo Articolo Ø H Prolunghe Vol. filtro m 3 Articolo Ø H Prolunghe Volume aerato lt Volume sedim. lt Soffiante AE DEP07 NAN1000 1150 1220 PP45-PP30 0,85 NIFA1000 1150 1220 PP45-PP30 607 243 HP40 7 DEP09 NAN1000 1150 1220 PP45-PP30 0,85 NIFA1500 1150 1720 PP45-PP30 906 362 HP40 9 DEP11 NAN1500 1150 1720 PP45-PP30 1,2 NIFA1500 1150 1720 PP45-PP30 906 362 HP40 11 DEP13 NAN1500 1150 1720 PP45-PP30 1,2 NIFA2600 1710 1350 PP45-PP35 1432 629 HP80 13 DEP15 NAN2600 1710 1350 PP45-PP35 2,06 NIFA2600 1710 1350 PP45-PP35 1432 629 HP80 15 DEP17 NAN2600 1710 1350 PP45-PP35 2,06 NIFA3200 1710 1625 PP45-PP35 1765 760 HP80 17 DEP20 NAN3200 1710 1625 PP45-PP35 2,52 NIFA3200 1710 1625 PP45-PP35 1765 760 HP80 20 DEP23 NAN3200 1710 1625 PP45-PP35 2,52 NIFA3800 1710 1855 PP45-PP35 2139 965 HP80 23 DEP26 NAN3800 1710 1855 PP45-PP35 3,17 NIFA3800 1710 1855 PP45-PP35 2139 965 HP80 26 DEP30 NAN3800 1710 1855 PP45-PP35 3,17 NIFA4600 1710 2125 PP45-PP35 2713 1085 HP80 30 DEP35 NAN4600 1710 2125 PP45-PP35 3,83 NIFA4600 1710 2125 PP45-PP35 2713 1085 HP80 35 DEP40 NAN4600 1710 2125 PP45-PP35 3,83 NIFA7000 2250 2367 PP65-PP45 5474 1460 HP150 40 DEP47 NAN7000 2250 2367 PP65-PP45 6,93 NIFA7000 2250 2367 PP65-PP45 5474 1460 HP150 47 DEP52 NAN7000 2250 2367 PP65-PP45 6,93 NIFA9000 2250 2625 PP65-PP45 5803 2020 HP150 52 DEP60 NAN9000 2250 2625 PP65-PP45 7,82 NIFA9000 2250 2625 PP65-PP45 5803 2020 HP150 60 SCHEMA DI INSTALLAZIONE Depuratore DEP Pagina 2 di 6

INSTALLAZIONE DELL IMPIANTO Vasche Prima di procedere all installazione delle vasche verificare la presenza di tutti i componenti dell impianto: filtro percolatore anaerobico e vasca a fanghi attivi, 1 soffiante compressore, piatti diffusori (uno o due a seconda del modello) all interno dell impianto a fanghi attivi. L impianto va installato esclusivamente a valle dei sistemi di trattamento primari (degrassatore ed Imhoff). Il filtro percolatore anaerobico va installato a monte dell impianto a fanghi attivi. Per evitare la generazione di cattivi odori durante l esercizio dell impianto, collegare sempre la connessione per lo sfiato del biogas di entrambe le vasche ad un opportuna condotta portata all aria aperta, preferibilmente sul tetto del fabbricato. Interrare le vasche seguendo scrupolosamente le modalità d interro fornite da ROTOTEC. Le vasche per la depurazione ROTOTEC devono essere sempre interrate. Soffianti-compressori E bene sistemare le soffianti in un apposito locale tecnico coperto, predisposto da personale qualificato, avente le seguenti caratteristiche: - deve essere posizionato fuori terra, ad una distanza massima di 10 m dall impianto di depurazione; - base di appoggio solida, piana e posizionata ad un livello superiore dalla vasca, per evitare il ritorno dei fanghi in caso di interruzione dell erogazione dell aria; - adeguato ricambio d aria per evitare il surriscaldamento della soffiante; - ambiente privo di gas corrosivi e non esposto a vibrazioni; - quadro elettrico o prese di corrente (220V; 50Hz) in numero adeguato, compresa una presa di servizio e sezionatore manuale (a fusibili o magnetotermico), il tutto predisposto da personale tecnico specializzato; - cavidotti di protezione del tubo aria, da locale tecnico a bordo vasca (diametro minimo 80) e del tubo elettrico, da locale tecnico a bordo vasca (diametro minimo 63). Collegare un estremità del tubo di adduzione aria in dotazione all uscita delle soffianti utilizzando le apposite fascette. Collegare l altra estremità del tubo all innesto rapido predisposto sulla vasca. Prima di accendere la soffiante verificare che il rubinetto posto in fondo al tubo di adduzione aria sia in posizione di apertura. Appena messo in funzione l impianto, verificare, mediante i tappi d ispezione, che tutti i dispositivi funzionino. In particolare verificare che ci sia insufflazione d aria nell impianto a fanghi attivi. Pagina 3 di 6

MANUTENZIONE DELL IMPIANTO Filtro percolatore Per ridurre i tempi di entrata a regime del percolatore (così come per i fanghi attivi) si consiglia l utilizzo, per i primi 10-15 giorni di funzionamento, del BIOATTIVATORE ROTOTEC. Con cadenza almeno annuale si consiglia di ispezionare il filtro e il livello di torbidità del refluo in uscita da esso. Quando il filtro appare eccessivamente sporco e non garantisce più uno scarico sufficientemente limpido (di norma ogni 12-15 mesi) è necessario svolgere le operazioni di pulizia del filtro. La pulizia verrà svolta da personale autorizzato attraverso un energico lavaggio del letto filtrante eventualmente in controcorrente, prestando attenzione nella rimozione degli accumuli nelle condotte di ingresso e uscita e asportazione dei fanghi. A seguito delle operazioni di pulizia del filtro si consiglia l utilizzo, per i 5-10 giorni successivi, del BIOATTIVATORE ROTOTEC allo scopo di ripristinare il livello di flora batterica ottimale per la depurazione. Durante le ispezioni verificare che lo sfiato per il biogas non sia intasato Impianto a fanghi attivi Riempire all avviamento l impianto a fanghi attivi di liquami ed inseminarlo con una quantità notevole di fanghi provenienti da un altro impianto o da una fossa Imhoff operanti in modo corretto. Se non è possibile utilizzare per i primi 10-15 giorni di funzionamento il BIOATTIVATORE ROTOTEC. Mantenere permanentemente acceso il compressore per l alimentazione dell aria, un prolungato stato di anossia (assenza di ossigeno) può provocare l estinzione dei microrganismi che garantiscono l efficacia del trattamento. Controllare periodicamente il sedimentatore per vedere se vi siano zone di ristagno del fango. Per quanto concerne il compartimento di digestione è necessario misurare il livello del fango nella camera, ogni 30-60 giorni. La frequenza esatta viene comunque fissata in base all esperienza dei primi mesi di conduzione. Quando da queste rilevazioni risulta che il livello del fango ha raggiunto i 40/50 cm dal punto più basso dall apertura dei due compartimenti è necessario procedere allo spurgo. La cadenza è in linea di massima semestrale. Evitare l ingresso di sostanze tossiche e velenose se non precedentemente diluite in modo da diminuire l impatto con la flora batterica. Di seguito si elencano le principali sostanze chimiche tossiche: - cloro e suoi derivati (candeggina); - solventi e diluenti sintetici; - diserbanti; - insetticidi; - oli minerali; - sostanze usate per la disinfezione in genere; - sostanza chimiche tossiche in genere. Gli impianti a fanghi attivi vengono costruiti con un comparto di disinfezione inserito lungo la condotta di scarico del refluo. Nell apposito alloggiamento è possibile inserire una pastiglia di cloro, per produrre un effetto disinfettante che dura per 30-60 giorni. Inserire la pastiglia di cloro esclusivamente nell apposito alloggio, mai all interno delle vasche di depurazione. Effettuare periodicamente operazioni di pulizia: - rimuovere i solidi galleggianti e avviarli allo smaltimento; - pulire con un raschietto del materiale aderente le pareti interne della vasca ed i diafrai in ingresso e in uscita, assicurandosi che il materiale più pesante scenda, attraverso l apertura, nel comparto di digestione e rimuovendo il materiale più leggero che si raccoglie in superficie; Pagina 4 di 6

- assicurarsi che la bocca del sedimentatore sia completamente libera, utilizzare un asta o lo stesso raschietto sopra menzionato per la pulizia delle pareti, allo scopo di rimuovere il materiale che eventualmente vada a bloccare l apertura stessa in qualche punto. Rompere periodicamente l eventuale crosta che si forma per permettere al gas e all ossigeno di fuoriuscire liberamente. In caso di PH basso rilevabile dalla formazione di cattivi odori ricorrere all aggiunta di reattivi quali la calce per riportare il PH a valori leggermente superiori alla neutralità (generalmente sono sufficienti 40-50g di calce per m³ di volume utile del compartimento di digestione). Specie nei periodi più caldi dell anno rimuovere periodicamente con un colino le larve che potrebbero proliferare a seguito della diminuzione dell effetto di dispersione dell ossigeno. Per quello che riguarda i piatti diffusori, non sono necessarie particolari attività di manutenzione. E bene comunque pulirli con un getto d acqua ogni volta che si effettua l estrazione dei fanghi dalla vasca, per prevenire eventuali accumuli nei microfori che comporterebbero una scarsa insufflazione d aria ed un conseguente minor rendimento dell impianto. Soffianti La soffiante non presenta parti a contatto in movimento quindi non richiede alcun intervento di lubrificazione. A parte la facile sostituzione di alcuni componenti (membrana) e la pulizia trimestrale del filtro di aspirazione aria, il funzionamento è a lungo termine ed esente da altro tipo di manutenzione. Durante le attività di manutenzione della soffiante è comunque necessario seguire le seguenti avvertenze: - eseguire tutte le operazioni di pulizia e/o sostituzione unicamente in assenza di corrente elettrica; - prima di compiere qualsiasi operazione di pulizia e/o sostituzione, assicurarsi che il corpo del compressore si sia raffreddato per evitare eventuali rischi di bruciature; - è buona norma utilizzare, per eventuali riparazioni, solo materiali originali al fine di garantire la sicurezza dell apparecchiatura; - le operazioni di manutenzione che richiedono la presenza di energia elettrica, quali la ricerca di guasti all interno della soffiante, devono essere eseguite da personale qualificato; - non collegare il compressore a fonti di energia diverse da quelle indicate. In caso di dubbio sugli allacciamenti NON collegare l apparecchiatura. Assicurarsi che la soffiante sia sempre in funzione. Durante le ispezioni delle vasche assicurarsi che all interno dell impianto a fanghi attivi ci sia una reale insufflazione continua di aria. ROTOTEC S.p.A. Ufficio tecnico Pagina 5 di 6

CERTIFICAZIONE DI CONFORMITA IMPIANTO DI DEPURAZIONE SECONDARIO SPINTO PER SCARICO IN TABELLA 4 Mod. DEP Con la presente dichiariamo che l impianto di depurazione secondario spinto in polietilene mod. DEP, composto da un filtro percolatore anaerobico e da un impianto a fanghi attivi, fornito da ROTOTEC, è conforme per il trattamento secondario dei reflui civili, come da scheda tecnica, ai limiti indicati dalla Tabella 4 dell Allegato 5 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 se e solo se correttamente dimensionato per gli abitanti equivalenti (AE) degli scarichi di civili abitazioni relativamente alla rimozione del carico organico (BOD 5 ) e dei solidi sospesi e quando installato a valle di un impianto di trattamento primario opportunamente dimensionato, con le seguenti precisazioni: Concentrazione oli e grassi in ingresso <50 mg/l. La portata media in m³/g deve essere inferiore ai limiti indicati sulla scheda tecnica ROTOTEC. Per quanto non espressamente indicato ci si rimette ai dati di progetto indicati sulla scheda tecnica ROTOTEC. Tale garanzia è valida a condizione che l impianto sia mantenuto in condizione di regolare esercizio di manutenzione e siano rispettate le modalità di messa in opera ( vedi istruzioni per il rinterro ) declinando ogni responsabilità in caso di errato montaggio. Il presente certificato non costituisce autorizzazione allo scarico che andrà inoltrata all autorità competente la quale potrebbe stabilire limiti tabellari più tassativi. ROTOTEC S.p.A. Ufficio tecnico Pagina 6 di 6