materiale di studio ~ esame di primo livello materiale di studio esame di primo livello - ISBN 978 88 95403 21 2 e 4,50



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materiale di studio ~ esame di primo livello materiale di studio ISBN 978 88 95403 21 2 esame di primo livello - 9 7 8 8 8 9 5 4 0 3 2 1 2 e 4,50

materiale di studio

materiale di studio esame di primo livello -

Indice 1 Gli esami? Un occasione 3 Vivere il Gosho, capire la vita 13 Programma d esame: 15 Il tamburo alla Porta del tuono 31 Il prolungamento della vita 45 Il significato dell offerta 49 Le basi della fede 49 Il daimoku 51 Il Gohonzon 53 Shakubuku: la pratica per rendere felici tutte le persone 56 La non dualità di maestro-discepolo (shitei-funi) e l unità tra praticanti (itai doshin) 61 La visione buddista della vita 62 I Dieci mondi 66 Il mutuo possesso dei Dieci mondi 67 Il karma e la trasformazione del karma 73 Profilo storico del Buddismo di Nichiren Daishonin 73 Le origini 74 Il Sutra del Loto 75 La vita di Nichiren Daishonin 81 Storia della Soka Gakkai: i tre presidenti 86 Per approfondire III

esperia edizioni Creacommercio s.r.l. Sede legale: via Roncaglia 14, Milano Uffici e magazzino: via Einaudi 4/10, Peschiera Borromeo (Mi) Tutti i diritti riservati Progetto grafico: Massimo Pitis Testi a cura del Dipartimento di studio dell Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Prima edizione: luglio 2008 www.esperiaedizioni.it ISBN 978 88 95403 21 2 Le edizioni Esperia utilizzano carte prodotte secondo le norme previste dal sistema di certificazione ISO 14001, predisposto dalle industrie cartarie per garantire la salvaguardia delle risorse e dell ambiente in ogni fase dei processi produttivi.

Finito di stampare nel mese di luglio 2008 presso Everprint Srl Carugate (Mi)

Programma d esame VI

Gli esami? Un occasione di Tamotsu Nakajima A novembre si terranno gli esami di primo livello del Dipartimento di studio, secondo una tradizione che la Soka Gakkai porta avanti in tutto il mondo. Ovviamente non è obbligatorio prender parte all esame ma dal momento che le basi del Buddismo del Daishonin sono fede, pratica e studio possiamo considerare la nostra partecipazione come un opportunità per approfondire la conoscenza dell insegnamento e, soprattutto, per rinnovare la decisione di metterla in pratica ogni giorno. Usare il Buddismo nella vita quotidiana è una frase chiave per noi discepoli di Nichiren Daishonin. Scrive il presidente Ikeda a questo proposito: «I membri di tutto il mondo hanno approfondito la loro comprensione della fede, della pratica e dello studio, hanno rinvigorito il proprio coraggio e hanno vinto le loro battaglie per kosen rufu aprendo le pagine del Gosho cioè gli scritti di Nichiren Daishonin con lo spirito di ricevere consigli e istruzioni direttamente dallo stesso Nichiren. Se avanziamo con il Gosho come nostro fondamento non ci troveremo mai a un punto morto». Avvicinarsi allo studio del Buddismo con un atteggiamento solo intellettuale, per accumulare dati, conoscenze, citazioni e quant altro, avrà come conseguenza ultima quella di aumentare la tendenza a diventare arroganti. Scrive il Daishonin: «Fra i miei discepoli quelli che credono di conoscere bene il Buddismo sono quelli che sbagliano». Senz altro è importante leggere e conoscere, ma è più importante mettere in pratica ciò che si studia, confermarlo con la nostra vita: il Buddismo, fin dalle sue origini, è sempre stato una religione strettamente collegata alla realtà. Il presidente Ikeda dice che gli scritti che studiamo sono il risultato della continua lotta del Daishonin per salvare le persone attraverso centinaia di lettere e migliaia di dialoghi. Allo stesso tempo è fondamentale avere lo spirito di ricerca e l umiltà di ascoltare come se fosse sempre la prima volta le parole del Budda originale e del maestro. 1

Un famosissimo passaggio del Vero aspetto di tutti i fenomeni afferma: «Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio non può esservi Buddismo». Questa frase significa che il Buddismo non vive nei templi o nei sutra, ma nel cuore e negli sforzi di quanti lo studiano e lo praticano: «Il Buddismo» spiega Ikeda commentando questo brano «esiste e si manifesta nella vita di ogni persona che studia il Gosho e pratica la sua fede seguendo esattamente gli insegnamenti del Daishonin». Partendo da queste premesse fondamentali studiare e mettere in pratica la decisione di partecipare all esame è già di per sé una grande vittoria, a prescindere da quale sarà il risultato finale. Lo sforzo che faremo fino a novembre (che spero continuerà poi per tutta la vita) comporterà come beneficio quello di approfondire la fede e di essere più felici. 2

Vivere il Gosho, capire la vita di Shin ichi Yamamoto (pseudonimo di Daisaku Ikeda) Il filosofo americano Ralph Waldo Emerson (1803-82) scrisse che «Il pensiero è una luce sacra / più splendente dell oro e delle gemme, immortale». Sono parole che amo da quando ero giovane. Il Gosho rivela l essenza della filosofia buddista, una filosofia che permette a chiunque di percepire e manifestare all interno della propria vita lo stato vitale più alto, quello della Buddità. È un insegnamento che ci permette di spezzare la catena delle sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte, e di elevare la nostra vita indirizzandola eternamente sul sentiero di eternità, felicità, vero io e purezza. Coloro che sostengono e praticano una filosofia così grande sono vincitori nella vita, incredibilmente ricchi. Darsi con gioia a pratica e studio per far crescere persone di valore in questo nuovo secolo: queste le fondamenta di una cittadella indistruttibile. A novembre si terranno in tutto il Giappone gli esami di ammissione al Dipartimento di studio. Io e mia moglie preghiamo con tutto il cuore affinché gli esami siano un successo, si svolgano senza incidenti e i candidati facciano del loro meglio. Nichiren Daishonin esorta: «Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non può esservi Buddismo». (1) Nikko Shonin, suo successore e discepolo diretto, ci lasciò questo ammonimento: «I seguaci di questa scuola dovrebbero incidere nella loro vita gli insegnamenti del Gosho, ereditando così i princìpi fondamentali esposti dal nostro maestro [Nichiren Daishonin]». (2) Il movimento di studio della Soka Gakkai si basa proprio su 3

questa affermazione e solo se studiamo in questo modo otterremo la felicità assoluta. Lo studio possiede anche la funzione di forza motrice della nostra lotta spirituale, e rafforza l affermazione dei princìpi filosofici di giustizia e pace per farne le colonne portanti nella nostra società attuale. Dal cuore di coloro che danno importanza allo studio del Buddismo sorge un infinita speranza che abbraccia vasti orizzonti, mentre coloro che lo trascurano si rinchiudono nel buio di un egocentrica arroganza e rinunciano alla gioia della vita, alla condizione vitale della felicità: questa è la realtà. Nei suoi ultimi anni Lev Tolstoj (1828-1910), gigante dello spirito, scriveva così nel suo diario: «La forza della riflessione è invisibile, come il germoglio da cui cresce un grande albero. Ma è da quella che ha origine un cambiamento visibile nella vita [degli esseri umani]». Chi sostiene gli esami di studio ha talvolta solo il tempo di ripassare gli scritti del Daishonin ritagliandosi qualche momento dagli impegni di lavoro, scolastici o familiari, combattendo spesso contro la stanchezza. Tuttavia questa azione, modesta ma ripetuta, racchiude una grande forza della riflessione che darà origine al grande albero della rivoluzione umana, al di là di quanto possiamo immaginare. Anche i membri più anziani nella fede, che incoraggiano e sostengono col cuore i partecipanti all esame, sono estremamente preziosi. Come scrive Nichiren Daishonin: «Così tutti i vari insegnamenti del Budda vengono diffusi da persone. [...] Quindi, se la Legge che una persona abbraccia è suprema, ne consegue che la persona che l abbraccia deve essere la prima tra tutte le altre». (3) Chi studia e propaga la più alta filosofia del mondo è il tesoro più importante, perché contribuisce alla felicità del genere umano. Il 2008 è stato intitolato dalla Soka Gakkai Anno delle persone di valore e dell espansione : gli esami del Dipartimento di studio sono la palestra in cui crescono queste persone di valore e si consolidano le basi per lo sviluppo. Come osservava il filosofo francese Joseph Joubert (1754-1824), «Insegnare è imparare due volte». Uno degli scritti del Daishonin, Lettera da Sado, si 4

chiude con il postscriptum: «Vorrei che tutti i credenti sinceri si riunissero e si incoraggiassero leggendo insieme questa lettera». (4) Il Daishonin esprime chiaramente il desiderio che i suoi discepoli si riuniscano per leggere i suoi scritti. Creare un movimento per far crescere persone di valore leggendo il Gosho insieme, indipendentemente dagli anni di pratica, riflette l atteggiamento che si accorda totalmente con il desiderio del Daishonin. Lo scrittore austriaco Stefan Zweig (1881-1942) ha scritto: «È nell azione che un pensiero diventa veramente vivo, e la fede prende vita per la prima volta solo quando viene proclamata pubblicamente». Nella Gakkai, l anima dello studio del Buddismo risiede nel metterlo in pratica. La Divisione giovani uomini venne fondata l 11 luglio del 1951 e quattro giorni dopo, seguendo le istruzioni del mio maestro, Josei Toda, mi recai nella regione di Tohoku per partecipare alle varie riunioni del capitolo Sendai. Attraverso le lezioni su alcuni Gosho, come Lettera da Sado e Risposta alla monaca laica Nichigon, studiammo e discutemmo insieme le verità del Buddismo. Uno dei più piacevoli ricordi della mia vita presente in questo mondo umano (5) fu che molti degli ospiti presenti a quelle riunioni decisero allora di cominciare a praticare il Buddismo del Daishonin e aderirono alla Soka Gakkai. Avevo ventitré anni ed ero un semplice responsabile di gruppo della Divisione giovani uomini, ma in mezzo a quei giovani mi lanciai a dire con fervore: «Proprio l altro giorno, a Tokyo, è stata fondata la Divisione giovani uomini. Finalmente è arrivato per noi giovani il momento di alzarci!». Nel settembre 1951, solamente due mesi dopo, venni incaricato dal Dipartimento di studio, di cui ero entrato a far parte, di tenere lezioni sul Gosho. Ogni vittoria che condivisi col mio maestro, Josei Toda, durante il primo atto di kosen rufu, fu realizzata basandoci sul Gosho. Oggi sono determinato a onorare anche il secondo atto di kosen rufu, l epoca in cui tutti i membri condurranno vite sempre vittoriose, illuminate dalla gioia di approfondire lo studio del Gosho. 5

Lottando con lo spirito di non risparmiare la nostra vita come il Daishonin insegna diverremo dei Budda: nessuno mai sarà lasciato indietro. «Vivere senza una filosofia è come vivere a occhi chiusi senza mai avere l idea di aprirli». Questo è il severo monito del grande filosofo francese Cartesio (1596-1650). Studiavo il Gosho tutti i giorni sotto la guida meticolosa di Toda e nella mia vita resta incisa in modo indelebile la profondità dei suoi commenti sul brano tratto da L eredità della Legge fondamentale della vita: «Adesso è l ultimo momento della sua vita». (6) «Quel che soprattutto ci insegna» diceva «è che dovremmo sforzarci nella fede in modo da arrivare a sentirci sicuri di conseguire la Buddità, in qualsiasi momento possa sopraggiungere la morte». E poi aggiungeva: «Lo scopo della pratica buddista è ottenere la Buddità in questa esistenza. Se ci riusciamo o no dipende da cosa abbiamo pensato in ogni singolo istante, e da quali azioni abbiamo o non abbiamo compiuto. È la somma di tutto questo che determina se riusciamo o meno a conseguire la Buddità. La fede non consiste nell osservare formalità particolari, ma nel vivere pienamente ogni momento». Toda aggiungeva: «Questo passo va letto come adesso è l ultimo momento della vita del Budda. Il Budda non rimane in vita per sempre. Per questo occorre avere un sincero spirito di ricerca, in modo da non avere rimpianti quando non ci sarà più data la possibilità di incontrarlo direttamente. La vostra pratica buddista deve essere pervasa dalla consapevolezza solenne che ora è l ultimo momento della sua vita». Con severità ci diceva anche: «Se pensate di poter avere sempre l opportunità di ascoltare gli insegnamenti del vostro maestro, vi sbagliate di grosso!» Ascoltavo queste sue parole in preda a una fortissima emozione e sentivo contemporaneamente un grande onore e l enorme responsabilità di sostenere Toda con impegno e dedizione assoluti. E ancora oggi, portando avanti il mio dialogo interiore 6

con lui, continuo a impegnarmi nelle due vie della pratica e dello studio per kosen rufu. Toda affermava spesso, con profonda convinzione: «Può sembrare strano, ma se approfondite il Gosho troverete facile leggere qualsiasi altro scritto e diverrete capaci di discernere le cose con chiarezza anche nella vita quotidiana. È per questo che noi, nella nostra vita, non giungiamo mai a un punto morto». Aveva perfettamente ragione. Il Buddismo ci offre gli strumenti per realizzare una vittoria assoluta. È l insegnamento che permette di cambiare il proprio karma, trasformando il veleno in medicina. È una filosofia di speranza basata sul concetto di rivoluzione umana. Questa è la conclusione a cui sono giunto come discepolo diretto di Toda, un discepolo che nel corso di sessant anni di pratica è uscito vittorioso da innumerevoli grandi prove e difficoltà. Il filosofo svizzero Carl Hilty (1833-909) ha scritto: «Tutte le filosofie veramente feconde che appartengono all eredità spirituale eterna dell umanità sono state generate nell avversità». Come insegna il Daishonin l apparire dei tre potenti nemici dimostra che la nostra pratica è corretta e che certamente conseguiremo la Buddità. È meraviglioso leggere e mettere in pratica gli scritti di Nichiren, molti dei quali videro la luce mentre lui stava subendo persecuzioni che mettevano a repentaglio la sua vita. Essi risvegliano nei nostri cuori lo spirito intrepido e invincibile del re leone, e siamo tutt uno con il Daishonin, il Budda dell Ultimo Giorno della Legge. In Lettera da Sado, egli scrive: «Solo sconfiggendo un potente nemico si può dimostrare la propria forza. Quando un governante malvagio si allea con preti eretici che sostengono insegnamenti errati, per distruggere l insegnamento corretto e liberarsi di un uomo sapiente, chi ha un cuore di leone conseguirà sicuramente la Buddità». (7) 7

La lettura di ogni singola parola di questo passo fa scaturire dentro di noi il coraggio di andare avanti nella lotta, insieme a una forza vitale potente. Come è possibile che individui buoni e onesti che praticano il corretto insegnamento del Buddismo siano tempestati da critiche e ingiurie, e vengano perseguitati da chi detiene il potere? La causa di tutto questo, così come il meccanismo che sta alla base di tali persecuzioni, viene chiarito negli scritti del Daishonin. Ad esempio, nelle Spade del bene e del male, il Daishonin usa alcune metafore che rendono il tutto facilmente comprensibile: «Certe pietre vengono spaccate per le gemme che racchiudono, i cervi vengono uccisi per prenderne la pelle e la carne, i pesci vengono pescati per il loro sapore, il martin pescatore viene ucciso per le sue splendide penne e una bella donna è sempre invidiata. Lo stesso accade a me. Poiché sono il devoto del Sutra del Loto, ho subìto ogni genere di persecuzioni a opera dei tre potenti nemici. È una cosa meravigliosa che nonostante questo tu sia diventato discepolo e sostenitore di una persona simile!». (8) Dietro a questo tipo di persecuzioni si cela un vortice torbido d invidia verso le persone di straordinaria integrità e carattere che sostengono la causa della verità e della giustizia. In Risposta a Sairen-bo, il Daishonin mette in guardia dalle funzioni negative che cercano di ostacolare la diffusione del corretto insegnamento del Buddismo in tutta la società: «il re demone del sesto cielo ha cercato di impossessarsi del mio corpo, ma poiché per diverso tempo ho prestato grande attenzione non gli ho permesso di avvicinarsi. Poiché il potere del demone celeste non ha alcun effetto su di me, egli si impossessa del governante, degli alti funzionari o di preti stupidi come Ryokan, inducendoli a odiarmi». (9) Sforzarsi nella pratica e nello studio e accumulare esperienze personali sul potere della fede ci permette di vedere con chiarezza tutti i fenomeni come illuminati dallo specchio limpido del Gosho, di approfondire la nostra convinzione nella fede, e di usare qualsiasi cosa ci accada come fonte di crescita. Leggendo il Gosho con la nostra vita, vale a dire mettendo in pratica i suoi insegnamenti, possiamo costruire dentro di noi un carattere risoluto, una felicità durevole e uno stato vitale forte e indistruttibile. 8

Lo scrittore e statista giapponese Yukio Ozaki (1859-1954), che diede un contributo significativo alla costituzione del sistema di governo parlamentare in Giappone, e che scriveva con lo pseudonimo di Gakudo Ozaki, dichiarò: «Quando la filosofia progredisce, una nazione, automaticamente, prospera, mentre quando essa viene meno, si avvia verso la rovina». È per questo che il nostro scopo di «instaurare il corretto insegnamento per la pace nel paese» è così determinante. La sua realizzazione dipende dalla presenza di persone che sostengono il corretto insegnamento del Buddismo di Nichiren. Kosen rufu rappresenta la comparsa, in Giappone e nel mondo, di persone di straordinario valore, che fanno di questa grande filosofia buddista il fondamento della propria vita. A voi, donne vittoriose, che dedicate la vita a un grande voto, immensi ed eterni benefici come è scritto nel Gosho. Il grande scrittore russo Fëdor Dostojevskj (1821-81) affermò: «Un ideale nobile [...] ha sempre costituito una motivazione per vivere la vita, che non sia solo quella intellettuale e teorica, ma quella in grado di darci energia e gioia». Recentemente ho avuto l occasione di parlare con alcuni membri giapponesi. Verso la fine dell incontro, una giovane donna ha affermato con voce vibrante: «A noi giovani donne piace moltissimo studiare il Gosho. Faremo della nostra zona la regione trainante per lo studio in Giappone». Io e mia moglie siamo stati davvero felici di sentire queste parole, che esprimono perfettamente le speranze di Toda per la Divisione giovani donne. Egli desiderava infatti che tutte, senza eccezione, diventassero felici, e le esortava dicendo: «Giovani donne, fate del Gosho le vostre fondamenta!». E questo perché lo studio buddista è fonte di ispirazione e forza, e ci permette di diffondere la felicità. Una giovane donna che si basa seriamente sugli insegnamenti del Buddismo del Daishonin può far sorgere una speran- 9

za luminosa per la sua famiglia, per i suoi amici, il suo ambiente e il suo luogo di lavoro, proprio come un faro che squarcia l oscurità. Così le ho risposto: «Se leggi e studi il Gosho, diventerai saggia, svilupperai un cuore bellissimo e avrai una famiglia meravigliosa. Se reciti daimoku, fortuna e saggezza risplenderanno nella tua vita come le stelle scintillanti nel cielo, e tu sicuramente sarai vittoriosa in tutte le sfide». Il Daishonin scriveva così alla seguace Nichinyo, una donna di salda fede che faceva grande affidamento sui suoi insegnamenti, studiando e praticando con tutto il cuore: «Nel capitolo Torre preziosa si radunarono il Tathagata Molti Tesori e Shakyamuni, i Budda delle dieci direzioni e tutti i bodhisattva. Quando rifletto sul luogo ove si trovi ora questo capitolo Torre preziosa, vedo che si trova nel fiore di loto a otto petali del cuore dentro il petto della signora Nichinyo. È come il seme del loto che contiene in sé il fiore». (10) Questo magnifico regno buddista, che potrebbe sembrare troppo bello per essere vero, in effetti non si trova in qualche strano luogo remoto, ma vive nel cuore di una donna che si impegna nelle due vie di pratica e studio, che brilla della luce splendida della saggezza e abbraccia con essa tutte le persone che fanno parte della sua vita. I forum sulla cultura di pace, condotti dalla Divisione donne in Giappone, stanno conquistando uno straordinario sostegno e grande fama nelle varie comunità. Come osservava l autore francese Romain Rolland (1866-1944), coloro che possiedono una filosofia forte hanno il dovere di condividerla con gli altri. I nostri nobili membri delle Divisioni donne e giovani donne sono tutti grandi filosofi della felicità e della pace. Nella cittadella dei benefici, sostenete con costanza l insegnamento del Daishonin: uniti nello spirito di diversi corpi, stessa mente. Nikko Shonin, discepolo diretto e successore del Daishonin, nei suoi Ventisei ammonimenti proclamò solennemente: «Le dot- 10

trine dei cinque preti anziani differiscono sotto ogni aspetto dagli insegnamenti del nostro defunto maestro». (11) Sembra che questi ammonimenti siano stati scritti nel 1333, cioè cinquantun anni dopo la morte del Daishonin, e questo significa che Nikko perseverò per oltre mezzo secolo senza vacillare nella sua battaglia volta a confutare gli errori dei cinque preti anziani che avevano tradito lo spirito del loro maestro. È fondamentale comprendere che l unico modo che un discepolo ha per portare avanti senza travisarli gli insegnamenti del proprio mentore, e garantire la loro sopravvivenza attraverso il tempo, è quello di intraprendere una lotta tenace e instancabile per confutare l erroneo e rivelare il vero. Questo è lo spirito dello studio buddista nella Soka Gakkai, fondato sull impegno condiviso fra maestro e discepolo. I cinque preti anziani, tra l altro, bruciarono di proposito gli scritti che il Daishonin aveva composto in giapponese per alcuni dei suoi seguaci affinché fossero più comprensibili, invece che nell accademico cinese classico che solo le persone istruite sapevano leggere. Solamente Nikko Shonin diede importanza agli scritti del Daishonin in lingua volgare, attribuendo loro il valore di tesori inestimabili che essi avevano, e fece il possibile per proteggerli a uso delle generazioni future. Così facendo, anticipò addirittura l epoca in cui essi sarebbero stati tradotti in diverse lingue, cosa che la Soka Gakkai ha fatto, con un lavoro enorme. Oggi le persone di tutto il mondo possono studiare a fondo gli scritti del Daishonin. Solo nel 2007 si sono tenuti esami di studio in quaranta diversi paesi, per un totale di oltre 135.000 membri, colmi di appassionato spirito di ricerca. Questo è un chiaro segnale di vittoria per la nostra tradizione dello studio buddista basato sullo spirito di maestro e discepolo, un impegno congiunto che mira a kosen ufu, proprio come insegna il Daishonin. George Sarton (1884-1956), storico della scienza belga, che ho letto in gioventù, nella sua opera Storia della scienza e nuovo umanesimo scrisse: «Nel lungo periodo, gli ideali più nobili avranno la meglio, e la giustizia sopravviverà all ingiustizia». Napoleone Bonaparte (1769-1821) affermò: «Marciate alla testa delle idee del vostro tempo». Non sono la ricchezza o il po- 11

tere a guidare il mondo, ma le idee. Miei cari compagni di fede, e mi rivolgo in particolare agli amici della Divisione giovani, incidete profondamente nelle vostre vite i princìpi fondamentali del Buddismo, la filosofia più alta che ci sia nel mondo, e guidate l avanguardia del XXI secolo, portando l esempio delle vostre vittorie. «Se il cielo è sereno, la terra è illuminata. Similmente, se si conosce il Sutra del Loto si può comprendere il significato degli affari di questo mondo», (12) scrive il Daishonin, esprimendo la convinzione assoluta e profonda di una persona che sostiene la Legge mistica. Con il Buddismo del sole che splende luminoso nei nostri cuori, studiamo il Gosho con gioia, sfidandoci anche oggi e nel futuro, per diventare grandi esperti di pace e felicità. Tenendo nel cuore gli insegnamenti del Daishonin, trionfate, avanzate. Impugnando l invincibile spada ingioiellata della fede, raggiungerete la vostra meta. Note 1: Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, IBISG, Firenze, luglio 2008, vol. I, pag. 342. Di seguito citato come Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin. 2: Gosho Zenshu, pag. 1618; Articolo 11 dei Ventisei ammonimenti 3: Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pagg. 54-55 4: Ibid., pag. 272 5: cfr. Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag. 58 6: cfr. Ibid., pag. 189 7: Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag. 267 8: Ibid., pagg. 400 9: Ibid., pag. 275 10: Ibid., pagg. 814-815 11: Gosho Zenshu, pag. 1617; Articolo 2 12: Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag. 336 12

Programma d esame

Il tamburo alla Porta del tuono (1) Chi fa offerte al Sutra del Loto riceverà gli stessi benefici che se facesse offerte ai Budda e bodhisattva nelle dieci direzioni, perché tutti i Budda delle dieci direzioni originano dall unico carattere myo. Supponete che un leone abbia cento cuccioli: quando il re leone ruggisce vedendo i cuccioli minacciati da altre fiere o da uccelli da preda, i cento cuccioli prenderanno coraggio e la testa delle altre fiere e uccelli da preda si romperà in sette pezzi. Il Sutra del Loto è come un re leone che regna su tutti gli altri animali. Una donna che abbraccia il re leone del Sutra del Loto non deve temere le belve dell inferno o del regno degli spiriti affamati e degli animali. Tutte le colpe commesse da una donna nella sua vita sono come erba secca; il carattere myo del Sutra del Loto è come una fiammella. Quando si accosta una fiammella a una distesa d erba, non solo tutta l erba, ma anche grandi alberi e grandi pietre saranno consumati dalle fiamme. Con il fuoco della saggezza del singolo carattere myo, non solo tutte le colpe svaniranno, ma si trasformeranno in cause di benefici. Questo è il significato di cambiare il veleno in amrita. (2) Per esempio, la lacca nera diventa bianca mescolandovi della polvere bianca: i peccati di una donna sono come la lacca e le parole Nam myoho renge kyo sono come la polvere bianca. Al momento della morte, se una persona è destinata a cadere nell inferno assume un colorito scuro e il suo corpo diventa pesante come una pietra che solo mille uomini possono smuovere. Nel caso di una persona buona, anche se è una donna alta sette o otto piedi e di carnagione scura, al momento della morte assume un colorito puro e chiaro e il corpo diventa leggero come una piuma d oca e morbido come un fiocco di cotone. Da Sado a questa provincia vi sono mille ri (3) di mare e montagne. Tu, come donna, hai mantenuto una salda fede nel Sutra del Loto e per anni hai inviato qui tuo marito a farmi visita in tua vece. Sicuramente il Sutra del Loto, Shakyamuni, Molti Tesori e tutti i Budda delle dieci direzioni conoscono la tua devozione. Per esempio, anche se la 15

luna nel cielo dista quarantamila yojana, (4) il suo riflesso appare istantaneamente in uno stagno sulla terra; il suono del tamburo alla Porta del Tuono (5) si ode immediatamente a distanza di mille, diecimila ri. Benché tu sia rimasta a Sado, il tuo cuore è giunto in questa provincia. Anche la via per conseguire la Buddità è così: noi viviamo nella terra impura, ma il nostro cuore risiede sul Picco dell Aquila. A cosa serve vedere il volto? È solamente il cuore che conta. Incontriamoci un giorno sul Picco dell Aquila dove risiede il Budda Shakyamuni. Nam myoho renge kyo, Nam myoho renge kyo. Con mio profondo rispetto, Nichiren Il diciannovesimo giorno del decimo mese intercalare del primo anno di Koan (1278) Risposta alla monaca laica Sennichi Spiegazione Il Gosho Il tamburo alla Porta del tuono è come un grande quadro che descrive lo scambio da cuore a cuore fra il maestro e il discepolo separati da una grande distanza. Nichiren alla fine dello scritto dichiara: «È solamente il cuore che conta». Il legame più forte nella relazione buddista fra maestro e discepolo si basa sul cuore. Indipendentemente dalla distanza che li separa, i cuori del maestro e del discepolo che aspirano alla vasta propagazione della Legge mistica riescono a unirsi istantaneamente proprio come, al sorgere della luna in cielo, «il suo riflesso appare istantaneamente in uno stagno sulla terra». Il Daishonin scrisse questo Gosho a Minobu il diciannovesimo giorno del decimo mese del 1278, quando aveva cinquantasette anni. È indirizzato alla monaca laica [questo è il significato del suffisso ama, n.d.r.] Sennichi che viveva oltre le montagne e il mare sulla lontana isola di Sado. Sennichi e il marito Abutsu-bo si erano convertiti ai suoi insegnamenti durante l esilio del Daishonin sull isola. Marito e moglie si dimostrarono discepoli dal cuore puro e sincero perché misero a rischio la loro vita per sostenerlo e aiutarlo. Anche dopo il trasferimento del Daishonin a Minobu la coppia ebbe un ruolo cruciale nella propagazione della Legge mistica a Sa- 16

do, impegnandosi con tutto il cuore per realizzare la nobile missione affidata loro dal Daishonin. Inoltre Abutsu-bo, nonostante l età avanzata, prima di morire fece per ben tre volte il lungo e pericoloso viaggio da Sado a Minobu per visitare il maestro. Nell estate del 1278, pochi mesi prima che fosse scritta questa lettera, Abutsu-bo aveva intrapreso nuovamente il lungo viaggio al monte Minobu motivato da un profondo spirito di ricerca verso il maestro. Sempre in quello stesso anno, prima dell arrivo dell inverno, Sennichi aveva inviato al Daishonin alcune offerte sincere. In questa lettera Nichiren la ringrazia delle offerte ricevute e loda la sua sincerità per aver inviato Abutsu-bo a fargli visita quasi ogni anno. La incoraggia con tutto il cuore dicendole: «Una donna che abbraccia il re leone del Sutra del Loto non deve temere le belve dell inferno o del regno degli spiriti affamati e degli animali. [...] Shakyamuni, Molti Tesori e tutti i Budda delle dieci direzioni conoscono la tua devozione.». La lettera risuona del meraviglioso spirito dell unità fra maestro e discepolo, riflette la fede del discepolo che cerca con sincerità il maestro e la compassione del maestro che incoraggia il discepolo. Fare offerte al Sutra del Loto è una fonte di benefici illimitati Chi fa offerte al Sutra del Loto [...] non deve temere le belve dell inferno o del regno degli spiriti affamati e degli animali. Il beneficio che deriva dal fare offerte al Sutra del Loto è senza limiti. Grazie a questo beneficio possiamo trionfare sugli ostacoli e sulle funzioni demoniache. Chi nutre questa profonda fiducia è più forte di qualunque cosa. Il Sutra del Loto simboleggiato dal singolo carattere myo è la fonte dell illuminazione di tutti i Budda delle dieci direzioni e delle tre esistenze. I sutra insegnano che innumerevoli Budda fanno la loro apparizione nell universo sin dall infinito passato e che sarà così fi- 17

no all infinito futuro. Il Sutra del Loto è il maestro dell illuminazione di tutti i Budda. (7) Perciò fare offerte al Sutra del Loto equivale a fare offerte a tutti i Budda del tempo e dello spazio, e il beneficio che ne deriva è incommensurabile. Nella parte iniziale della lettera Nichiren cita i nomi di ciascuno dei Budda delle dieci direzioni descritti nei sutra. (8) In seguito menziona i Budda delle tre esistenze di passato, presente e futuro, che un sutra chiama «i mille Budda del passato kalpa della Gloria, i mille Budda del presente kalpa della Saggezza e i mille Budda del futuro kalpa della Costellazione». (9) In questo modo descrive l esistenza di una miriade di Budda e bodhisattva nelle vaste dimensioni spazio-temporali indicate dalle espressioni dieci direzioni e tre esistenze. Ma per quale motivo Nichiren propone una visione così grandiosa e imponente dell universo? Secondo la concezione della società dell epoca, Sennichi non era che un anziana donna come tante che viveva in una remota isola nel nord del minuscolo e isolato arcipelago chiamato Giappone. Ma, nei termini della fede, il suo spirito risoluto nel sostenere e aiutare il Daishonin alla guida della propagazione della Legge mistica era assolutamente ammirevole e risplendeva di una sublime nobiltà. Descrivendo l infinita moltitudine di Budda presenti nell universo, Nichiren vuole mettere in evidenza la fortuna e i benefici di Sennichi, vasti come l universo. E a tale scopo dice: «Fare offerte al Sutra del Loto equivale a fare offerte a tutti i Budda e bodhisattva delle dieci direzioni, perciò essi sicuramente ti proteggeranno. Non ti troverai mai a un punto morto e non dovrai preoccuparti di nulla. Potrai godere serenamente di uno stato vitale eterno e vasto come l universo». I benefici inerenti al carattere myo: i tre significati di myo Il Daishonin dice a Sennichi che questo accade perché i Budda delle dieci direzioni «originano tutti dal singolo carattere myo». (10) «Il singolo carattere myo» si riferisce a myo di myoho la Legge mistica o Legge meravigliosa e a myo di Myoho renge 18

kyo, il titolo del Sutra del Loto. In ultima analisi tutti i vari principi esposti nei ventotto capitoli del Sutra del Loto hanno lo scopo di esprimere, insegnare e trasmettere il principio mistico di myo. Quando si comprende pienamente questo principio mistico e lo si incarna nella propria vita, si diventa un Budda. Quindi il Sutra del Loto è il maestro di tutti i Budda. Per mettere in grado tutte le persone della malvagia epoca dell Ultimo Giorno della Legge di risvegliarsi al potere di myo, Nichiren ha rivelato e ha propagato Nam myoho renge kyo delle Tre grandi Leggi segrete, (11) l insegnamento nascosto nelle profondità del Sutra del Loto. Nel Gosho Il daimoku del Sutra del Loto il Daishonin spiega che myo ha tre significati: aprire, essere perfettamente dotato, rivitalizzare. Esaminiamo ciascuno di essi. 1. «Il carattere myo significa aprire». (12) Ciò vuol dire che il Sutra del Loto è la chiave per aprire il magazzino di tutti i sutra predicati dal Budda, consentendo di utilizzare i tesori in essi contenuti. 2. «Myo vuol dire essere pienamente dotato, che a sua volta significa essere perfetto e completo». (13) Ciò sta a indicare che ogni singolo carattere del Sutra del Loto contiene in sé tutti gli insegnamenti e i benefici insiti nel sutra stesso, proprio come dalla gemma che esaudisce i desideri, piccola come un granello di senape, hanno origine tutti i tesori, e come dalla luce del sole dipende la fioritura di tutte le piante e di tutti i fiori. 3. «Myo significa rivitalizzare, rivitalizzare significa ritornare a vivere». (14) Ciò vuol dire che il Sutra del Loto può infondere fresca vitalità e speranza anche alle persone considerate dagli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto incapaci di ottenere l illuminazione, e permette loro di conseguire senza alcun dubbio la Buddità. La Legge mistica è la Legge fondamentale e perfetta che abbraccia tutti i fenomeni (questo è il principio di essere pienamente dotato ); essa ha il potere di aprire o far emergere il valore intrinseco di tutte le cose (questo è il principio di aprire ). Inoltre ha il potere di rivitalizzare e ridare vigore anche a chi vi- 19

ve nelle circostanze più difficili e ostinate, permettendogli di conseguire la Buddità (questo è il principio di rivitalizzare ). Recitando Nam myoho renge kyo e insegnando agli altri a fare lo stesso possiamo manifestare concretamente il potere del «singolo carattere myo» nella nostra vita. In ciò sta il meraviglioso beneficio del Buddismo di Nichiren. Noi portiamo avanti la pratica buddista per comprendere profondamente e incarnare nella nostra vita «il singolo carattere myo». Questo è anche lo scopo delle nostre attività per kosen rufu. Il presidente Toda dice in una poesia: «È giunto il tempo / della grande propagazione / dell insegnamento corretto, / noi puntiamo tutta la nostra vita / sul singolo carattere myo». Quando ci impegniamo per il progresso di kosen rufu senza risparmiare la nostra vita riceviamo i pieni benefici del singolo carattere myo in ogni aspetto del nostro essere. I benefici delle donne che abbracciano il re leone dei sutra In questo Gosho relativamente breve, per chiarire meglio il suo pensiero, il Daishonin inizia molte frasi con spiegando con un esempio e supponete. Ciò dimostra la sua profonda compassione nel voler spiegare i principi buddisti in una forma semplice e comprensibile ai discepoli. Utilizzando l analogia del leone e dei cento cuccioli il Daishonin intende spiegare come gli illimitati benefici che derivano dal fare offerte al Sutra del Loto si manifestino concretamente nella nostra vita. Il Sutra del Loto, dotato dell infinito potere del singolo carattere myo, è paragonato al re leone, mentre coloro che abbracciano e fanno offerte al Sutra del Loto sono come i cuccioli di leone. Invece coloro che risiedono nei mondi infelici dell Inferno, dell Avidità e dell Animalità i più bassi dei dieci mondi sono paragonati alle «fiere» e agli «uccelli da preda». Quando il re leone emette un ruggito i suoi cuccioli, anche se minacciati dalle belve o dagli uccelli da preda, si sentono incoraggiati e sono in grado di sconfiggerli. Allo stesso modo coloro che fanno offerte al Sutra del Loto possono acquisire l incom- 20

mensurabile potere del «singolo carattere myo» e avere la meglio su coloro che dimorano negli stati vitali negativi dell Inferno, dell Avidità e dell Animalità. Il Sutra del Loto è il re leone dei sutra. Il Daishonin incoraggia Sennichi dicendole: «Una donna che abbraccia il re leone del Sutra del Loto non deve temere le belve dell inferno o del regno degli spiriti affamati e degli animali». Nichiren parla non a caso di una donna. Nella società maschilista e militarista dell epoca le donne erano svantaggiate e ricoprivano una posizione sociale inferiore. Si può supporre che Sennichi, una delle principali seguaci di Nichiren a Sado, avesse incontrato personalmente o fosse venuta a sapere di altre donne che stavano soffrendo a causa di malattie, vecchiaia o problemi familiari, e avesse chiesto consiglio al Daishonin su tali questioni. Oppure è probabile che il Daishonin, avendo percepito un qualche cedimento o esitazione nel cuore di Sennichi, sia stato spinto a scriverle. In ogni caso egli la incoraggia con calore assicurandole che una donna che abbraccia il Sutra del Loto non ha assolutamente nulla da temere. In realtà questo brano rappresenta un sincero riconoscimento della forte fede delle donne. Infatti le donne, diversamente dagli uomini che si lasciano frenare dall egoismo e dalle apparenze, sono maggiormente capaci di dimostrare l infinito potere della Legge mistica nei momenti cruciali, esattamente come insegnano i sutra. Il potere di credere permette a ciascuno di acquisire uno stato della mente libero dal dubbio e dalla paura, che è anche la vera essenza della fede. Nessuna funzione demoniaca è in grado di sconfiggere una donna che ha ottenuto un tale stato della mente. Una donna che ha una profonda fede e pratica correttamente la Legge mistica possiede la saggezza per distinguere fra il bene e il male in ogni momento. Possiede il coraggio essenziale per eliminare i tre veleni dell avidità, della collera e della stupidità; è una donna compassionevole e amorosa verso tutto e tutti. Ispirata dall esempio del maestro, che si è risvegliato alla Legge mistica, raccoglie la sua saggezza, il suo coraggio e la sua compassione in una ferma e incrollabile determinazione. Una simile 21

donna non sarà mai fuorviata dalle macchinazioni ordite dalle funzioni demoniache. Il presidente Toda ripeteva spesso: «Gli sforzi delle donne determineranno il successo o il fallimento nella realizzazione di kosen rufu». Niente può bloccare il progresso delle donne che conoscono la più grande di tutte le gioie che deriva dalla recitazione di Nam myoho renge kyo. (15) La presenza e l esempio di donne rivitalizzate da una simile gioia diventano una fonte inesauribile di ispirazione per molte altre persone. Il potere della Legge mistica di cambiare il veleno in medicina Tutte le colpe [...] morbido come un fiocco di cotone. Nichiren continua a incoraggiare Sennichi e, ricorrendo a un altra analogia, spiega che la Legge mistica ha il potere di cambiare il veleno di tutte le colpe e di tutte le sfortune in medicina, cioè di trasformare ciò che è negativo in qualcosa di positivo. La somma totale delle colpe commesse in un esistenza sono paragonate a una distesa di erba secca, mentre il potere del «singolo carattere myo», che può cancellare in un istante questa miriade di offese, è come una fiammella. Con questa analogia il Daishonin intende spiegare che il singolo carattere myo del Sutra del Loto è in grado di eliminare tutte le colpe che una persona ha commesso nella sua vita. In ciò consiste il potere immenso della Legge mistica, grazie al quale possiamo vivere con fiducia godendo della pace della mente. Le colpe di tutta un esistenza, qui paragonate a una grande distesa di erba secca, rappresentano i problemi e le sofferenze che incontriamo nel corso della vita. Ogni giorno noi recitiamo daimoku per superare questi problemi e fare in modo che tutto vada per il meglio, evitando di commettere errori di cui potremmo pentirci. Indipendentemente dalle condizioni avverse e dalle difficoltà che sperimentiamo, seguendo questo solido sentiero bruceremo con il fuoco della saggezza tutte le preoccupazioni, 22

le ansie e gli errori che abbiamo commesso, proprio come il fuoco sprigionato da una piccola fiamma è in grado di consumare una dopo l altra intere distese di erba secca. Il Daishonin dice inoltre che le fiamme consumeranno anche grandi alberi e grandi pietre. In altre parole, sfidandoci costantemente nella fede per risolvere i problemi che incontriamo nella vita, grazie al fuoco alimentato dagli sforzi di recitare daimoku e insegnare agli altri a fare lo stesso, alla fine riusciremo a bruciare anche il karma pesante, profondamente radicato nella nostra vita, e saremo in grado di disperdere l oscurità fondamentale, (16) fonte della miseria e dell infelicità. Le nostre esistenze fioriranno con il grande beneficio della trasformazione del karma e dell ottenimento della Buddità in questa esistenza. Trasformare se stessi per cambiare il mondo Il Daishonin afferma: «Non solo tutte le colpe svaniranno, ma si trasformeranno in cause di benefici. Questo è il significato di cambiare il veleno in amrita». Il grande studioso mahayana Nagarjuna (17) afferma che il potere del singolo carattere myo del Sutra del Loto consiste nel beneficio di cambiare il veleno in medicina. Questo potere permette di trasformare i tre sentieri delle illusioni e dei desideri, del karma e della sofferenza (18) nelle tre virtù del corpo del Dharma, della saggezza e dell emancipazione. (19) Questo processo di cambiamento non è altro che la dottrina del conseguimento della Buddità nella forma presente. Inoltre la trasformazione del karma o del destino di una persona apre la strada alla trasformazione del karma o del destino di tutta l umanità. Seguendo le orme di Sennichi, i membri della Divisione donne e della Divisione giovani donne stanno guidando i nostri sforzi volti alla realizzazione di questa trasformazione fondamentale. Commentando lo sviluppo della democrazia, Walt Whitman (1819-1892), portabandiera del Rinascimento americano, disse di avere grandi aspettative nei confronti delle attività delle donne. 23

Egli dichiarò che le donne sono «grandi [...] in tutti gli ambiti» (20) e aggiunse: «Grande, grande, veramente grande, molto più grande di quanto [le donne stesse] ne siano consapevoli, è la sfera di influenza delle donne». (21) Le attività delle donne che hanno «abbracciato il re leone del Sutra del Loto» cambieranno sicuramente il mondo in modo importante e significativo. La rete delle donne Soka è un tesoro del mondo che sta adempiendo questa missione così rilevante. Avere una mente salda e corretta al momento della morte è la prova del conseguimento della Buddità Il Daishonin prosegue servendosi di un altra analogia: così come la lacca nera diventa bianca mescolandovi della polvere bianca, allo stesso modo la Legge mistica ha il potere di sradicare qualunque offesa. Per dimostrarlo spiega che una persona che è vissuta sinceramente in accordo con la Legge mistica, al momento della morte acquista un aspetto diverso da quello di una persona che ha calunniato la Legge ed è destinata a cadere nel mondo di Inferno. Dato che questo famoso brano affronta il tema dell aspetto del corpo dei defunti, vorrei confermare alcuni punti importanti riguardo a ciò che accade al momento della morte. Anche se il Daishonin, per descrivere l aspetto dei defunti che hanno mantenuto la fede nella Legge mistica fino all ultimo istante, usa espressioni come «assume un colorito puro e chiaro» e «il corpo diventa leggero come una piuma d oca e morbido come un fiocco di cotone», ciò che veramente conta al momento della morte è il cuore o la mente della persona defunta. In altre parole ciò che conta è avere «una mente salda e corretta al momento della morte». (22) Per ciò che riguarda l aspetto fisico, naturalmente esistono molte differenze fra gli individui e questo non può essere un criterio per determinare se una persona abbia conseguito la Buddità. Pertanto non è il caso di fissarsi sull aspetto di una persona defunta. 24

La frase «assume un colorito puro e chiaro» si riferisce a una luce interiore che si irradia nel volto del defunto; è l espressione di gioia di una persona che si sta imbarcando verso una nuova esistenza, avvolta dalle voci degli amici e delle persone care che recitano daimoku per la sua felicità; è l espressione nobile e gentile di una persona che manifesta una serenità ineffabile; è l espressione del viso nobile e trionfante di chi ha compiuto la sua grande missione e infonde coraggio e speranza a tutti i compagni che gli stanno attorno. Alcune persone muoiono giovani e altre muoiono a causa di incidenti improvvisi. Altre ancora muoiono dopo aver combattuto a lungo contro una malattia. Ma in ogni caso non c è motivo di preoccuparsi. Nel momento finale quello che conta è il cuore, non il modo in cui si muore. Ciò che conta è se la persona che muore ha perseverato nella fede fino alla fine. Nel Gosho il Daishonin cita la seguente affermazione contenuta nel Sutra del nirvana: «Un elefante impazzito può solo distruggere il corpo di una persona ma non la sua mente [cioè il suo cuore]». (23) In termini moderni gli elefanti impazziti potrebbero essere paragonati agli incidenti stradali. Indipendentemente dalle circostanze in cui muoiono, coloro che hanno costruito un forte legame con la Legge mistica e si sono dedicati con tutto il cuore alla propria missione in questo mondo al momento della morte brilleranno di un magnifico splendore interiore. Di questo dobbiamo essere assolutamente certi. Il cuore di una persona è sempre la cosa più importante. Grazie alla fede il nostro cuore può superare qualsiasi distanza Da Sado a questa provincia [...] dove risiede il Budda Shakyamuni. Il Daishonin scrive: «Benché tu sia rimasta a Sado, il tuo cuore è giunto in questa provincia». Sta dicendo a Sennichi che sebbene lei non abbia mai messo piede fuori da Sado, che si trova 25

al di là delle montagne e del mare, il suo cuore ha raggiunto il monte Minobu. Forse Sennichi provava una profonda tristezza all idea che non avrebbe mai più rivisto il Daishonin, ed è probabile che il Daishonin ne fosse consapevole. Ma nella nostra pratica buddista non c è motivo di lamentarsi. Basandosi sulla fede nella Legge mistica il nostro cuore può superare qualunque distanza nello spazio di un istante. Le parole di incoraggiamento del Daishonin vogliono trasmettere a Sennichi questo messaggio: «Stai combattendo insieme a me con lo spirito». Possiamo facilmente immaginare quanto Sennichi abbia tratto incoraggiamento e fiducia da queste parole di Nichiren. Poi il Daishonin dice: «Noi viviamo nella terra impura ma il nostro cuore risiede sul Picco dell aquila». Sta spiegando che sebbene il mondo di saha sia impuro, il cuore di coloro che abbracciano l insegnamento corretto risiede nella Pura terra del Picco dell aquila, cioè la Terra della luce eternamente tranquilla. (24) Ma ottenere lo stato illuminato della Buddità non significa smettere di avere problemi o evitare di vivere in una terra impura. Se, da comuni mortali, costruiremo nella profondità della nostra vita uno stato di felicità assoluta e indistruttibile, non vivremo mai miseramente. La frase «il nostro cuore risiede sul Picco dell Aquila» significa che possiamo far emergere nella nostra vita il supremo e nobile stato della Buddità, che non è influenzato da nessun problema o circostanza. La frase «a cosa serve vedere il volto?» vuol dire che la fede non è determinata dal vedere il viso del maestro ma come ribadisce il Daishonin «è solamente il cuore che conta». Nelle nostre azioni si manifesta ciò che abbiamo nel cuore. Nel caso di Sennichi, la sua devozione si manifestava nell inviare il marito Abutsu-bo a fare visita al Daishonin quasi ogni anno. Questo gesto è una dimostrazione del suo impegno nella fede. Con la frase lapidaria «è solamente il cuore che conta» il Daishonin fa capire a Sennichi di essere pienamente consapevole della sua sincera devozione e che questa è la strada per il conseguimento della Buddità. 26

Il legame fra maestro e discepolo nel Buddismo è duraturo ed eterno Il Daishonin conclude la lettera dicendo: «Un giorno ci incontreremo sul Picco dell aquila dove risiede il Budda Shakyamuni». Queste parole confermano che la fede di Sennichi è autentica e che lei conseguirà la Buddità nell esistenza presente e incontrerà il Daishonin al Picco dell aquila. I legami tra maestro e discepolo sono eterni. Abutsu-bo e Sennichi manifestarono un instancabile spirito di ricerca nei confronti del Daishonin. Il figlio della coppia, Tokuro Moritsuna, ereditò il loro stesso spirito, divenne un seguace del Sutra del Loto e continuando la tradizione del padre fece visita al Daishonin sul monte Minobu. Tutti e tre furono praticanti esemplari che nel corso della loro esistenza si impegnarono nella fede con la stessa intensità del maestro. Durante un incontro di discussione con i membri della Divisione studenti mi è stato chiesto il significato della non dualità di maestro e discepolo. La mia risposta è stata: avere un maestro nel proprio cuore e stare dritti sulle proprie gambe. Il presidente Toda è nel mio cuore. Non è un qualcosa che si dichiara ad alta voce, è una cosa che riguarda il cuore, perché l unità con il maestro esiste nella nostra interiorità. Tutte le volte che mi accingo a svolgere le mie attività, indipendentemente da dove mi trovo, mi metto a dialogare con il presidente Toda. La nostra unità esiste nel mio cuore. L unità fra maestro e discepolo trascende il tempo e lo spazio. I cuori del maestro e del discepolo creano una storia eterna di lotte condivise. Sostenendo la grande filosofia di Nichiren Daishonin, che insegna che è il cuore che conta, impegniamoci con sempre maggiore sincerità e devozione nella realizzazione di kosen rufu. Note 1: Brano scelto da Sennichi-ama Gozen gohenji, Raimon no Tsuzumi Gosho. Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, vol. I, pag. 842. 27