LA CRISI DELL'IMPERO NEL III SECOLO



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LA CRISI DELL'IMPERO NEL III SECOLO Agli inizi del II secolo si ebbe il momento di massima espansione dell'impero romano:esso si estendeva su Europa, Asia e Africa e i confini in quel periodo erano lunghi circa 15.000 Km; proprio a causa di questa elevata estensione i confini stessi divennero molto meno sicuri. Le minacce per i romani arrivavano dalle popolazioni germaniche (che vivevano al di là del Reno e del Danubio),a Nord Ovest dell'impero e dai Re di Persia, a Sud Est dell'impero. Per proteggere il territorio gli imperatori avevano fatto costruire un Confine artificiale (il LIMES), protetto da fortificazioni, fossati,accampamenti militari e muraglioni, inoltre avevano dovuto moltiplicare gli eserciti alle frontiere. Nel III secolo gli eserciti non riconobbero più l'autorità di Roma: dal 235 al 285 circa fecero e disfecero gli imperatori scegliendoli tra i propri comandanti; successe che ci furono anche due, tre e perfino quattro imperatori contemporaneamente e molti vennero uccisi dagli stessi soldati che li avevano eletti. Fu questo un periodo di grave disordine e l'impero venne attaccato sia dalle tribù germaniche che dai persiani.

Le tribù germaniche superarono le Alpi e si spinsero fino in Umbria e nelle Marche, ma i romani riuscirono a sconfiggerle: l'imperatore Aureliano si vide costretto in seguito a questi avvenimenti, a costruire una potente cerchia di mura intorno alla città (271). I Persiani riuscirono invece a sconfiggere l'esercito romano e a fare prigioniero l'imperatore, il quale fu tenuto in schiavitù fino alla morte. Il re di Persia fece scolpire sulla roccia il suo trionfo sui romani. La crisi del III secolo fu dovuta a diversi fattori: 1. disordine militare: abbiamo visto che i militari ai confini dell'impero non riconobbero più il potere di Roma e elessero da soli gli imperatori; 2. minacce ai confini: a causa dei disordini militari i confini non risultarono più adeguatamente tutelati; 3. aumento dei prezzi: il prezzo delle merci aumentò per diversi motivi, prima di tutto molti contadini si videro costretti ad abbandonare le proprie terre per cercare lavoro nelle città, in quanto non riuscivano a pagare le onerose tasse, diminuirono i beni alimentari e perse valore la moneta. 4. diminuzione degli schiavi: non essendoci più da tempo guerre vittoriose il numero degli schiavi frutto di queste vittorie diminuì drasticamente; 5. diffusione di malattie infettive 6. diminuzione della popolazione L'Impero quindi si impoverì, la produzione agricola diminuì e non fu più sufficiente a soddisfare i bisogni della popolazione. Gli imperatori distribuirono gratuitamente grano e denaro ai più poveri per guadagnarsi il sostegno popolare. Ma il denaro speso per i più poveri e quello speso per il mantenimento degli eserciti ai confini era moltissimo: ci fu quindi una grave difficoltà economica che portò alla riduzione dell'argento nelle monete e quindi alla perdita di valore del denaro e al conseguente aumento dei costi delle merci, a cominciare dal pane.

GESU' DI NAZARET Le parole di Gesù di Nazareth, detto il Cristo, sono narrate nei Vangeli (libri scritti da 4 dei suoi discepoli che per questo vennero detti evangelisti). Gesù nacque a Betlemme, in Giudea, al tempo dell'imperatore Augusto, da una famiglia discendente del re Davide. La sua nascita fu annunciata alla madre Maria, da un messaggero celeste: l'arcangelo Gabriele. La Palestina in quel periodo si trovava sotto la dominazione romana e a Gerusalemme governava Erode detto il Grande. Erode vide nella nascita del piccolo Gesù una seria minaccia al suo potere e per questo ordinò ai suoi soldati di uccidere tutti i bambini al di sotto dei 2 anni di età. Gesù si salvò dalla strage degli innocenti perché un angelo apparve in sogno al padre Giuseppe esortandolo a fuggire in Egitto con la famiglia. Gesù tornò poi in Galilea e trascorse la sua giovinezza a Nazareth, da qui il nome Nazareno o Galileo). Prima di iniziare la sua missione fra gli uomini fu battezzato da Giovanni Battista (cioè il battezzatore). Gesù intorno ai 30 anni iniziò la sua predicazione pubblica: con parole semplici annunciava la venuta del regno di Dio, un regno spirituale di pace e salvezza permesso a umili, poveri, perseguitati, sofferenti, che Gesù chiamava Beati. Predicava una legge d'amore, insegnava a perdonare le offese, ad amare i nemici, a rendere bene per male. Parlava di un Dio che tutti potevano chiamare Padre. La sua predicazione era accompagnata da frequenti miracoli. Il popolo seguiva Gesù sempre più numeroso: molti riconoscevano in lui il Messia lungamente atteso per redimere i peccati e portare la salvezza. Ma Sacerdoti, Ebrei ed Anziani lo accusarono di essere un bestemmiatore: vedevano in Gesù un pericoloso agitatore politico che minacciava di rendere difficili i rapporti tra Ebrei e Romani; ricordiamo che era contrario alla legge ebraica dichiarare di essere figlio di Dio. Nel 33 d.c. lo fecero arrestare con l'aiuto del discepolo Giuda che lo tradì. La folla aizzata dai sacerdoti chiese che fosse ucciso e un tribunale presieduto da Ponzio Pilato lo condannò alla crocefissione: pena infamante riservata ai ladri e agli schiavi ribelli. Il sepolcro di Gesù fu poi trovato vuoto: secondo i vangeli Gesù resuscitò al terzo giorno.

LA RELIGIONE CRISTIANA Dopo la morte di Gesù il messaggio cristiano continuò ad essere annunciato dagli apostoli (apostolo= inviato : Gesù aveva inviato gli apostoli a diffondere la Buona Novella). Inizialmente gli apostoli predicarono solo agli Ebrei ma poi, con San Paolo, iniziarono a predicare a tutti gli uomini, così come aveva insegnato loro Gesù. Ma chi era San Paolo? In gioventù egli aveva perseguitato i cristiani ma poi si era convertito al cristianesimo e ne era diventato fervente missionario, tanto che viaggiò moltissimo fondando numerose comunità Cristiane in Asia Minore, in Grecia e a Roma. A causa della sua fede fu arrestato e processato due volte e in fine morì decapitato nel 67d.C. Le Comunità Cristiane, dette Chiese, erano guidate dai ministri della nuova fede: vescovi, preti, diaconi. Vi si riunivano i cristiani per celebrare l'eucarestia (divisione del pane e del vino, come da insegnamento di Gesù) e aiutavano vedove, vecchi e malati. Inizialmente il Cristianesimo si diffuse soprattutto fra i poveri ma poi vi si convertirono anche i ricchi e i nobili. Alla fine del II secolo c'erano comunità cristiane in tutte le più importanti città dell'impero. Gli abitanti dei villaggi di campagna furono invece chiamati PAGANI (da 'pagi', il nome latino dei villaggi) perché seguivano ancora le pratiche dell'antica religione greco-romana. I romani avevano sempre permesso ai popoli vinti di praticare liberamente il proprio culto, invece la religione cristiana sembrò loro pericolosa e in alcuni periodi venne perseguitata. I Cristiani non erano nemici dell'impero ma il loro culto si basava su: UGUAGLIANZA, FRATELLANZA, UMILTA'; tutti concetti incomprensibili alla società del tempo. Sul loro conto si diffusero menzogne di ogni tipo, accuse di cannibalismo e di altri atroci delitti. I cristiani rifiutavano inoltre di offrire sacrifici all'imperatore e di considerarlo come un Dio e questa era una disobbedienza gravissima per i Romani. La religione cristiana fu così perseguitata. Nel III secolo però le persecuzioni divennero generali: i cristiani furono ricercati e condannati in tutte le città dell'impero. Per sfuggire all'arresto essi celebravano di nascosto i propri riti e usavano simboli particolari come la croce e i pesce, per riconoscersi fra di loro. Coloro che morivano a causa della fede erano i martiri, i testimoni della nuova religione. Solo nel 313 d.c. con l' EDITTO DI MILANO (una legge emanata a Milano), l'imperatore Costantino permise che anche la religione cristiana venisse liberamente predicata, come i numeroso altri culti dell'impero. In questo modo egli ottenne l'appoggio della comunità cristiana che era diventata molto numerosa anche fra le classi dirigenti dello stato. La Chiesa già allora si chiamava Cattolica( cioè universale, perché aperta a tutti gli uomini e a tutte le donne). In seguito Teodosio il Grande, con gli editti del 380 e del 391, fece del Cristianesimo la religione dell'impero, proibì tutti i culti pagani e impose la chiusura dei templi non cristiani.

Ma alla morte di Teodosio, nel 395, il vasto territorio dell'impero Romano fu diviso in due parti per rendere più facile la difesa dei confini: Impero romano d'occidente (a ovest), che ebbe come capitale Milano e l' Impero romano d'oriente (a est) che ebbe come capitale Costantinopoli, l'antica Bisanzio e che per questo motivo fu chiamata impero bizantino. (in blu Impero d'occidente e in rosa Impero d'oriente o Bizantino)