Dieta della Civetta Athene noctua in habitat naturali e antropizzati: una revisione bibliografica



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Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 83 (2007): 243-247 ISSN 0392-0542 Museo Tridentino di Scienze Naturali, Trento 2007 Dieta della Civetta Athene noctua in habitat naturali e antropizzati: una revisione bibliografica Giuseppe ARCIDIACONO 1*, Claudia DONATI 2 & Marco MASTRORILLI 3 1 Vico V 4 Novembre 1, 87011 Cassano allo Ionio (CS), Italia 2 Via De Gasperi 1, 52025 Levane (AR), Italia 3 Via Carducci 7, 24040 Boltiere (BG), Italia * E-mail dell Autore per la corrispondenza: giuseppearcidiacono1@libero.it RIASSUNTO - Dieta della Civetta Athene noctua in habitat naturali e antropizzati: una revisione bibliografica - La Civetta Athene noctua è una specie eurifaga che mostra una notevole plasticità nella selezione delle prede. Oltre ad alimentarsi di vertebrati, quali mammiferi, uccelli e rettili, la parte più considerevole della sua dieta è costituita da invertebrati. Il presente studio esamina le differenze tra le abitudini alimentari della specie legate agli habitat tradizionali (agrosistemi) rispetto a quelle riscontrate negli ecosistemi antropizzati. A tale scopo sono stati analizzati 19 studi condotti in 10 regioni italiane (N= 36.378 prede). In Italia la Civetta si alimenta prevalentemente di entomofauna (84,5%): i Coleotteri risultano prede frequenti nelle aree urbanizzate e nella parte settentrionale del paese, gli Ortotteri sono predati principalmente in ecosistemi aridi e sono più abbondanti al Sud, mentre i Dermatteri, con una preferenza per la Forficula auricolaria, sono catturati in entrambe le tipologie di ecosistema. In aree urbane, rettili e uccelli sostituiscono, nella dieta, l apporto fornito dai micromammiferi, che risultano più abbondanti negli ecosistemi rurali, mentre nella predazione dell erpetofauna la Civetta dimostra una preferenza per le lucertole del genere Podarcis spp. che caccia anche nelle ore diurne sia in ambienti naturali sia in quelli antropizzati. SUMMARY - Diet of the Little owl Athene noctua in rural and urban areas: a bibliographical review - Little owl Athene noctua is a specie that shows a great plasticity in the selection of its preys. It feeds itself of vertebrate, like mammals, birds and reptiles, but the great part of its diet is based on invertebrates. This study examines the differences between the alimentary habits of this specie in traditional rural habitats compared with those in urban areas. We analyzed 19 studies from 10 Italian regions (N= 36,378 preys). In Italy, Little owl feeds itself mainly of entomofauna (84.5%): Coleoptera are frequent preys in urban areas and in the northern part of the country, Orthoptera are captured mainly in barren habitats and they are more abundant in the South, while Dermaptera, with a preference for the Forficula auricolaria, are captured in both kinds of ecosystems. In urban areas, reptiles and birds replace, in the diet, micromammals that are more abundant in rural areas, while in the predation of herpetofauna, Little owl shows a preference for lizard Podarcis spp. that captures during the diurnal hours in both kinds of habitats. Parole chiave: Civetta, alimentazione, Italia, aree rurali, aree urbane Key words: Little owl, feeding, rural areas, urban areas, Italy 1. INTRODUZIONE La Civetta Athene noctua Scopoli, 1769 è una specie sinantropica che ha colonizzato molte aree cittadine, dove trova siti idonei alla riproduzione (anfratti anche di origine artificiale) e alla caccia. Indagini svolte sulla selezione dell habitat in Italia mostrano che utilizza ambienti molto diversi: periferie (in presenza di prati idonei per cacciare), centri storici (edifici vecchi), aree industriali nuove e/o dismesse (Mastrorilli 2005). Questo Strigide si ciba di vertebrati, ma anche di invertebrati che costituiscono la porzione più rilevante della sua dieta (Genot 2005; Mastrorilli 2005). Il sistema trofico della Civetta in Belgio, Svizzera, Francia e Germania appare poco vario (Mikkola 1983; Génot & Van Nieuwenhuyse 2002); al contrario, in Italia le differenze ambientali, altimetriche e climatiche diversificano la sua dieta. Lo studio dei sistemi trofici a livello locale ha prodotto interessanti e preziose indicazioni sulle abitudini alimentari del rapace. Una review sulla sua dieta permette l analisi di potenziali adattamenti di questo Strigide in relazione agli habitat con aspetti naturali integri (agrosistemi) e ai siti antropizzati.

244 Arcidiacono et al. Dieta di Athene noctua: una revisione bibliografica 2. AREA DI STUDIO E METODI Sono stati esaminati tutti gli studi riguardanti la dieta della Civetta pubblicati in Italia tra il 1900 e il 2006: complessivamente sono stati considerati 19 lavori condotti in 10 regioni italiane, le quali costituiscono il sistema trofico numericamente più consistente a livello mondiale (N= 36.378 prede). Alcuni studi non sono stati inclusi nel presente contributo perché non omologabili al resto del campione. 3. RISULTATI E DISCUSSIONE Gli studi in Italia confermano l eurifagia di questo predatore, ma evidenziano una maggior microfagia rispetto ad altri strigiformi (es. Tyto alba, Strix aluco, Asio otus) anche in confronto ad altri sistemi trofici della Civetta in altre aree continentali (Mikkola 1983; Génot & Van Nieuwenhuyse 2002). In Italia, la Civetta (Tab. 1) si alimenta in prevalenza di entomofauna (84,5% delle prede). La scelta di questo rapace di cacciare in microambienti è la chiave del suo successo distributivo nelle regioni del Mediterraneo, dove evidenzia un trend demografico positivo al contrario che in altre regioni europee (van t Hoff 2001; Génot & Van Nieuwenhuyse 2002; Mastrorilli 2005). Come riportato in tabella 2, le civette dell Europa continentale (Bulgaria, Germania, Francia) mostrano abitudini alimentari diverse da quelle delle aree più calde del Mediterraneo o mediorientali (Siria, Egitto e Iran). In Italia la Civetta risulta l unico tra i rapaci notturni capace di catturare con regolarità rettili, soprattutto nelle aree dell Italia meridionale (Fig. 1). In particolare, preferisce cacciare le lucertole del genere Podarcis spp. (Mastrorilli et al. 2001), come rilevato anche in Medio-Oriente (Al Mehim et al. 1997; Génot & Van Nieuwenhuyse 2002; Obuch & Kristin 2004). Localmente, rettili e uccelli (Galuppo & Borgo 2001) possono sostituire nella dieta i micromammiferi: la teriofauna, in particolare, risulta più abbondante negli agrosistemi, dove registra un incremento medio del 4,65% rispetto alla media generale. Gli insetti sono le prede numericamente più selezionate in Italia e nelle altre aree del Mediterraneo (Tabb. 1, 2), tuttavia questa scelta può variare anche in rapporto all urbanizzazione delle aree colonizzate. Dall analisi delle frequenze di cattura di Ortotteri e Coleotteri, si nota come questi ultimi vengano predati con maggior regolarità nell Europa centrale (Libois 1977; Exo 1992; Konig et al. 1999) e con alta frequenza anche nel nostro Paese (Tab. 3), sebbene in Italia meridionale il loro numero meno abbondante sia legato a selezioni di prede tipiche di quelle aree (Tab. 3). Tab. 1 - Frequenza percentuale (PNi) di prede selezionate da Civetta Athene noctua in Italia. Tab. 1 - Numerical frequency (PNi) of preys selected by Little owl Athene noctua in Italy. Regione N prede Mammif. Uccelli Rettili Anfibi Insetti Altri Inv. Riferimento bibliografico Piemonte 818 38,4 2,0 3,7 0,6 55,4 Gotta & Pigozzi1997 Piemonte 396 26,5 0,7 0,2 49,2 22,5 Nappi 2005 Piemonte 467 12,2 1,0 85,8 Mostini & Piccolino 2002 Liguria 103 4,9 17,5 14,6 62,1 1,0 Galuppo & Borgo 2001 Lombardia 14290 5,9 0,4 0,1 88,4 5,0 Fontaneto 1997 Veneto 1902 10,2 1,8 0,1 86,4 1,4 Bon et al. 2001 Friuli 472 83,3 4,2 12,5 Gerdol et al. 1982 Toscana 724 2,1 0,1 0,1 0,1 95,7 1,8 Lovari 1975 Lazio 194 3,6 1,0 77,8 17,5 Contoli et al. 1988 Lazio 2905 2,7 0,9 0,9 0,1 94,4 1,0 Tomassi et al. 1999 Lazio 2558 3,1 0,7 1,0 93,4 1,8 Manganaro et al. 1999 Lazio 1708 2,3 0,6 0,4 96,0 0,7 Contoli et al. 1988 Lazio 2222 3,2 0,6 0,7 94,7 0,7 Natalini et al. 1997 Lazio 3420 2,7 1,1 0,5 93,5 2,2 Zerunian et al. 1982 Campania 1355 1,2 2,0 0,7 75,5 20,6 Moschetti & Mancini 1993 Puglia 166 9,4 3,9 85,4 1,3 Bux & Rizzi 2005 Calabria 1708 2,3 0,6 0,4 96,0 0,7 Contoli et al. 1988 Sicilia 172 42,4 2,3 2,3 52,9 Massa 1981 Sicilia 798 16,4 1,8 3,5 78,5 3,3 Lo Verde & Massa 1988

Studi Trent. Sci. Nat., Acta Biol., 83 (2007): 243-247 245 100 80 60 40 Fig. 1 - Frequenza percentuale (PNi) di prede selezionate da Civetta Athene noctua in Italia (N prede = 36.378). Fig. 1 - Percentage frequency (PNi) of preys selected by Little owl Athene noctua in Italy (N preys = 36,378). 20 0 Totale Nord Centro Sud e Isole %Mammif. %Uccelli %Rettili %Anfibi %Insetti %Altri Inv. Tab. 2 - Frequenza percentuale (PNi) di prede selezionate da Civetta Athene noctua in alcune aree continentali e in aree desertiche del Medio Oriente. Tab. 2 - Numerical frequency (PNi) of preys selected by Little owl Athene noctua in some continental areas and in Middle East desert areas. Nazione N prede Mammif. Uccelli Anf./Ret. Altri Inv. Coleotteri Ortotteri Rif. bibliografico Francia 9181 32,4 0,9 0,6 66,0 41,3 8,6 Genot 2005 Bulgaria 3081 47,7 4,3 0,5 47,5 43,9 1,5 Simeonov 1983 Germania 2993 26,5 0,8 0,5 72,2 51,2 2,6 Haensel &Walther 1966 Egitto 1315 10,1 1,5 2,7 85,7 44,0 16,3 Obuch & Kristin 2004 Siria 2700 6,3 2,3 4,0 87,4 27,9 5,7 Obuch & Kristin, 2004 Iran 1924 13,4 4,9 6,1 74,7 30,7 10,6 Obuch & Kristin 2004 Tab. 3 - Frequenza percentuale (PNi) della cattura di Rettili, Ortotteri e Coleotteri da parte di Civetta Athene noctua in Italia. Tab. 3 - Numerical frequency (PNi) of reptiles, Orthoptera and Coleoptera captured by Little owl Athene noctua in Italy. Regione Tipologia habitat Rettili Ortotteri Coleotteri Pni Pbi Pni Pbi Pni Pbi Rif. bibliografico Lombardia agrosistemi 0,1 7,1 54,4 Fontaneto 1997 Sicilia agrosistemi 3,3 9,7 31,5 4,7 35,8 6,9 Lo Verde & Massa 1988 Puglia salina 3,9 12,6 62,2 16,9 14,6 2,9 Bux & Rizzi 2005 Piemonte risaia 13,0 47,3 Mostini & Piccolino 2002 Campania parco urbano 0,7 3,7 1,1 0,6 66,6 12,0 Moschetti & Mancini 1993 Veneto agrosistemi 0,1 0,3 0,3 0,3 49,8 3,5 Sartor 1999 Abruzzo agrosistemi 0,7 17,4 34,9 Fattorini et al. 2000 Lazio aree edificate urbane 1,5 1,0 68,0 Fattorini et al. 2000 Lazio ruderi antichi (città) 5,0 14,8 42,8 Fattorini et al. 2000 Nelle aree urbane è evidente l importanza dei Coleotteri nella dieta della Civetta: a Roma, ad esempio, le civette catturano con maggior frequenza Stafilinidi e Tenebrionidi (Fattorini et al. 1999; Fattorini et al. 2000). La selezione degli Ortotteri è correlata positivamente con l attività diurna e notturna della specie e con gli habitat colonizzati. Gli Ortotteri, infatti, sono predati saltuariamente nell Europa continentale, mentre, sebbene non sia possibile definire un gradiente, le catture aumentano scendendo di latitudine. In aree particolarmente aride (es. ruderi di monumenti a Roma) si rilevano le frequenze di cattura più significative (Fattorini et al. 2000)

246 Arcidiacono et al. Dieta di Athene noctua: una revisione bibliografica (Tab. 3). Jaksic & Marti (1981) evidenziano in ecosistemi di tipo-mediterraneo una correlazione tra diverse specie del genere Athene e una selezione di prede che trova interessanti punti di raffronto con la realtà italiana. Comparando sistemi trofici di Spagna (Athene noctua), Cile (Athene cunicularia c., Molina, 1782), California e Colorado (Athene cunicularia hypugea, Bonaparte, 1825) sono state registrate frequenze numeriche di insetti molto elevate e comprese tra il 96% (Cile) e il 99,8% (California). Si può ritenere che, come segnalato nella Penisola iberica (Jaksic & Marti 1981; Tomé et al. 2004), le riproduzioni sul terreno (es. Lazio, Sardegna, Basilicata, Sicilia) determinino una predisposizione individuale a predare, anche di giorno, gli Ortotteri (Lo Verde & Massa 1988; Bux & Rizzi 2005). 4. CONCLUSIONI Il confronto con gli studi europei evidenzia una grande plasticità trofica delle civette italiane. Negli areali del Mediterraneo, la frequenza numerica degli invertebrati predati cresce in modo evidente e l Italia potrebbe costituire il laboratorio ottimale per lo studio dell ecologia della Civetta ai fini di un approfondimento sulla biologia della specie e anche per la creazione di protocolli per la determinazione di prede di difficile identificazione, come realizzato per le limacce (Bayle & Ziano1989). Infine, è auspicabile che in futuro si proceda a monitorare aree ed ecosistemi pressoché ancora del tutto privi di studi sull argomento, che potrebbero offrire indicazioni interessanti (es.: Sardegna, Sicilia, Calabria, Umbria, Liguria). RINGRAZIAMENTI Ringraziamo per aiuti e carteggi preziosi: J.C. Génot (F), D. Van Nieuwenhuyse (B), T. Cornulier (F), J. Bultot (B), M. Vogrin (SL), D. Centili, A. Nappi, L. Mostini, D. Piccolino, M. Bon, D. Fontaneto. BIBLIOGRAFIA Al Mehim W.N., Amr. 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