OPPIACEI: TRATTAMENTI DI MANTENIMENTO



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OPPIACEI: TRATTAMENTI DI MANTENIMENTO [1] TERAPIA CON METADONE A MANTENIMENTO PARAGONATA CON TERAPIE NON DI MANTENIMENTO PER IL TRATTAMENTO DELLA DIPENDENZA DA OPPIACEI Mattick RP, Breen C, Kimber J, Davoli M. Data della prima pubblicazione CLIB 2, 2003; Ultimo aggiornamento CLIB 3, 2009 Il metadone è il farmaco più utilizzato nei trattamenti sostitutivi a lungo termine e nei programmi di disintossicazione. Nel tentativo di aiutare le persone a disintossicarsi dall eroina, sono stati utilizzati altri numerosi metodi di disintossicazione e di riabilitazione che non prevedono l utilizzo di farmaci. Gli studi inclusi in questa revisione confrontano il metadone a mantenimento con trattamenti placebo o con farmaci somministrati a dosi scalari per la disintossicazione. Questi studi dimostrano che il metadone è più efficace nel ridurre l uso di eroina e tenere in trattamento più a lungo le persone dipendenti da oppiacei.. Obiettivi: Valutare l efficacia della terapia a mantenimento con metadone (MMT) paragonata con trattamenti che non prevedono l uso di oppiacei come terapia sostitutiva (ad esempio metadone a dosi scalari, programmi drug-free, placebo, liste di attesa) per il trattamento della dipendenza da oppiacei. Strategia di ricerca: I seguenti database dal 2001 fino a Dicembre 2008: il Registro Cochrane dei trial controllati, PubMED, EMBASE, CINAHL, Current Contents, Psychlit, CORK [www. state.vt.su/adap/cork], Alcohol and Drug Council of Australia (ADCA) [www.adca.org.au], Australian Drug Foundation (ADF-VIC) [www.adf.org.au], Centre for Education and Information on Drugs and Alcohol (CEIDA) [www.ceida.net.au], Australian Bibliographic Network (ABN), and Library of Congress databases, le monografie NIDA disponibili e il College on Problems of Drug Dependence Inc. proceedings e riferimenti bibliografici degli articoli, sono stati poi contattati gli autori dei trial identificati per chiedere loro se fossero a conoscenza di eventuali rilevanti ulteriori studi pubblicati o meno. N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 14 studi. Di questi 11 hanno soddisfatto tutti i criteri necessari per essere inclusi nella revisione. Il numero totale dei soggetti trattati era di 2156 persone; 7 studi sono stati condotti in Nord America, 2 in Asia, 1 in Australia ed 1 in Europa. Le dosi di metadone a mantenimento variavano da 20 a 100 mg al giorno (dose media 70 mg/giorno). La durata del trattamento variava da 6 settimane a 2 anni. Risultati: a) MMT verso no MMT - Ritenzione in trattamento vecchi studi, 3 studi, 505 partecipanti, RR 3.05 (IC da 1.75 a 5.35) risultato favorevole a MMT; - Ritenzione in trattamento nuovi studi, 4 studi, 750 partecipanti, RR 4.44 (IC da 3.26 a 6.04) risultato favorevole a MMT; - Urine positive agli oppiacei o analisi del capello, 6 studi, 1129 partecipanti, RR 0.66 (IC da 0.56 a 0.78) risultato favorevole a MMT; - Mortalità, 4 studi, 576 partecipanti, RR 0.48 (IC da 0.10 a 2.39) senza differenze tra i due trattamenti - Attività criminale, 3 studi, 363 partecipanti, RR 0.39 (IC da 0.12 a 1.25) senza differenze tra i due trattamenti Conclusioni: Il metadone è un trattamento farmacologico efficace per il trattamento della dipendenza da eroina poichè ritiene le persone in trattamento e diminuisce l uso di oppiacei meglio di altri interventi che non utilizzano agonisti degli oppiacei. Non si evidenzia una differenza statisticamente significativa per quanto attiene alla mortalità ed all attività criminale. [2] TERAPIA CON METADONE A MANTENIMENTO A DIFFERENTI DOSAGGI PER LA DIPENDENZA DA OPPIACEI 8

Faggiano F, Vigna-Taglianti F, Versino E, Lemma P. Data della prima pubblicazione CLIB 3, 2003 Le persone dipendenti da oppiacei sono ad alto rischio per overdose, infezioni HIV, epatiti B e C e coinvolgimento in attività criminali. La consapevolezza di questi rischi ha portato allo sviluppo di trattamenti mirati alla riduzione del danno. Questi trattamenti hanno lo scopo di ridurre l incidenza dei rischi sopradescritti e di evitare le ricadute nell uso di oppiacei e di altre sostanze illecite promuovendo un miglioramento delle condizioni psicosociali delle persone dipendenti. Il trattamento di mantenimento con metadone è una terapia sostitutiva a lungo termine che sopprime gli effetti euforizzanti dell eroina e riduce i sintomi astinenziali permettendo alla persona dipendente di svolgere le normali attività scolastiche o lavorative. Gli autori di questa revisione hanno identificato 22 studi con un totale di 5771 partecipanti. In 12 di questi studi, tutti condotti in USA, i partecipanti sono stati assegnati in modo random a ricevere il trattamento con metadone a differenti dosaggi o un altro tipo di trattamento (bubrenorfina o LAAM [(levo-alfa-acetil-metadolo]). La durata del trattamento varia tra 7 e 53 settimane. Negli altri 10 studi i partecipanti coinvolti non sono stati assegnati ai trattamenti in modo casuale. Questi studi sono stati condotti in vari Paesi e la loro durata variava da 1 a 10 anni. I dosaggi più alti di metadone (da 60 a 1000 mg/giorno) sono più efficaci dei dosaggi più bassi (da 1 a 39 mg/giorno) nel ritenere le persone in trattamento e nel ridurre l assunzione di eroina e di cocaina durante il trattamento. Solo un lavoro studia gli effetti collaterali che sono simili per i differenti dosaggi. L organizzazione e la regolazione relativa ai trattamenti di mantenimento con metadone sono estremamente diverse nei vari Paesi ed in alcuni di essi, per questo trattamento, vi sono anche esplicite linee guida operative. Il trattamento di mantenimento con metadone prevede la prescrizione di un farmaco che provoca dipendenza. Questo significa che lo scopo immediato di questo tipo di trattamento non è il raggiungimento di uno stato drug free. Obiettivi: Valutare l efficacia di differenti dosaggi della terapia a mantenimento con metadone nel modificare gli esiti relativi alla salute fisica ed alla qualità della vita di persone dipendenti da oppiacei e nel favorirne la riabilitazione. Strategia di ricerca: MEDLINE (OVID 1966-2001), EMBASE (1988-2001), ERIC (1988-2001), Psychinfo (1947-2001), Il Registro Cochrane dei trial controllati (CENTRAL, 1947-2001), il registro specializzato del Gruppo Cochrane Droghe ed Alcol (1947-2001) e riferimenti bibliografici degli articoli. N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 43 studi. Di questi 21 hanno soddisfatto tutti i criteri necessari per essere inclusi nella revisione. La durata del trattamento era in media di 55 settimane. Il numero totale dei soggetti trattati era di 5771 persone; all interno degli studi il numero dei partecipanti variava fra 11 e 721. 12 studi sono stati condotti in Nord America, 5 in Europa e 4 in Australia. Risultati: a) MMT 60-109 mg verso 40-59 mg/giorno - Ritenzione in trattamento a 17-26 settimane, 5 studi, 496 partecipanti RR 1.36. (IC da 1.13 a 1.63), in favore degli alti dosaggi; - Uso di eroina durante il trattamento come n di astinenti a >3-4 settimane, 3 studi, 237 partecipanti, RR 1.59 (IC da 1.16 a 2.18), favorevole ai dosaggi più alti; - Uso di cocaina durante il trattamento come n di astinenti a >3-4 settimane, 2 studi, 168 partecipanti, RR 1.81 (IC da 1.15 a 2.85), favorevole ai dosaggi più alti; b) MMT 60-109 mg/giorno vs 40-59 mg/giorno - Ritenzione in trattamento a 27-40 settimane, 3 studi, 560 partecipanti, RR 1.23 (IC da 1.05 a 1.45), in favore degli alti dosaggi; c) Dosaggi alti verso dosaggi medi - Abbandono del trattamento (follow up 12-24 mesi), 2 studi, 614 partecipanti, RR 0.68 (IC da 0.51a 0.89) favorevole ai dosaggi più alti; d) Dosaggi medi verso dosaggi bassi - Abbandono del trattamento (follow up 12-24 mesi), 2 studi, 575 partecipanti, RR 0.57 (IC da 0.48 a 0.67) favorevole ai dosaggi più alti; 9

e) Dosaggi alti verso dosaggi bassi - Abbandono del trattamento (follow up 12-24 mesi), 3 studi, 713 partecipanti, RR 0.35 (IC 95% da 0.27 a 0.45) favorevole ai dosaggi più alti; Conclusioni: I risultati della revisione dimostrano che dosaggi di metadone tra i 60-100 mg al giorno sono più efficaci rispetto ai dosaggi più bassi nel ritenere le persone in trattamento e nel ridurre l uso di oppiacei e di cocaina durante il trattamento. Gli autori affermano che i clinici, cui sicuramente spetta il compito di stabilire la dose ottimale del farmaco, nel prendere le loro decisioni dovrebbero tenere in considerazione anche i risultati di questa revisione. [3] TRATTAMENTI SOSTITUTIVI PER DIPENDENTI DA OPPIACEI CHE ASSUMONO EROINA PER VIA ENDOVENOSA ALLO SCOPO DI PREVENIRE L INFEZIONE HIV Gowing L, Farrell M, Bornemann R, Ali R. Data della prima pubblicazione CLIB 4, 2004; Ultimo aggiornamento CLIB 2, 2008 A causa dell uso spesso collettivo degli strumenti utilizzati per iniettarsi la droga, le persone che utilizzano droghe per via iniettiva sono più vulnerabili all infezione HIV e ad altri virus che si trasmettono per via ematica così come sono più vulnerabili alle malattie trasmesse sessualmente a causa di comportamenti sessuali rischiosi. Questa revisione riassume i risultati di studi che valutano la frequenza o la prevalenza di comportamenti a rischio, o la prevalenza di infezioni HIV correlate ai trattamenti sostitutivi per la dipendenza da oppiacei, per valutare se l essere in trattamento sostitutivo sia protettivo nel prevenire la trasmissione dell infezione HIV. Non è stato possibile valutare accuratamente la portata di questa riduzione, ma i risultati dimostrano chiaramente che i trattamenti sostitutivi orali riducono i comportamenti a rischio ed anche i nuovi casi di infezione da HIV tra i tossicodipendenti in trattamento. Minori sono i benefici relativi ai comportamenti rischiosi legati alle abitudini sessuali. Obiettivi: Valutare l efficacia dei trattamenti sostitutivi somministrati per os per i dipendenti da oppiacei per via iniettiva rispetto alla prevenzione dell infezione HIV e/o alla riduzione dei comportamenti associati ad alto rischio di trasmissione del virus HIV. Strategia di ricerca: Il registro specializzato del Gruppo Cochrane Droghe ed Alcol, il Registro Cochrane dei trial controllati (CENTRAL), MEDLINE, EMBASE, PsycINFO, CINAHL, NLM Gateway dalle rispettive date di inizio fino a Marzo 2007 e riferimenti bibliografici degli articoli. N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 98 studi. Di questi 33 hanno soddisfatto tutti i criteri necessari per essere inclusi nella revisione. 25 studi sono stati condotti negli USA, 5 in Europa e 3 in Australia. I periodi di follow-up erano tra 18 e 24 mesi dopo l inizio del trattamento. 30/33 studi utilizzavano il metadone come farmaco sostitutivo, la dose media di metadone tra 40 e 60 mg/giorno, 2 studi utilizzavano la buprenorfina ed 1 il LAAM. La durata del trattamento era in media di 55 settimane. Risultati: Non è stato possibile condurre metaanalisi a causa della eterogenità degli studi, dato l interesse clinico, vengono di seguito riferiti i risultati dei singoli studi inclusi nella revisione. a) Comportamenti iniettivi valutati come prevalenza e frequenza dell uso di eroina per via endovenosa - 1 RCT: 129 partecipanti, RR 0.45 (IC da 0.35 a 0.59) favorevole al trattamento sostitutivo - 1 studio di corte: 227 partecipanti, RR 0.09 (IC da 0.06 a 0.15) favorevole al trattamento sostitutivo - 6 studi descrittivi: 1440 partecipanti, 6/6 studi evidenziano una diminuzione dei comportamenti iniettivi al follow-up, RR variava da 0.39 a 0.75 b) Comportamenti iniettivi valutati come scambio di siringhe o di altro materiale utilizzato per l uso endovenoso 10

- 1 RCT,129 partecipanti, RR 0.38 (IC da 0.26 a 0.56) favorevole al trattamento sostitutivo - 1 studio di coorte, 250 partecipanti, RR 0.14 (IC da 0.06 a 0.36) favorevole al trattamento sostitutivo - 7 studi descrittivi, 1617 partecipanti, 7/7 studi mostrano una differenza statisticamente - significativa in favore del trattamento sostitutivo, RR variava da 0.14 a 0.78 c) Uso di oppiacei - 1 RCT, 128 partecipanti, RR 0.31 (IC da 0.23 a 0.42) favorevole al trattamento sostitutivo - 1 studio di corte, 227 partecipanti, RR 0.36 (IC da 0.30 a 0.43) favorevole al trattamento sostitutivo - 6 studi descrittivi, 1476 partecipanti, 6/6 studi mostrano una differenza statisticamente significativa in favore del trattamento sostitutivo, RR variava da 0.36 a 0.60; d) Uso di cocaina - 4 studi descrittivi, 1219 partecipanti, 2/4 mostrano una differenza statisticamente significativa in favore del trattamento sostitutivo, RR variava da 0.56 a 0.98 e) Comportamenti sessuali come numero di partner - 4 studi descrittivi, 1029 partecipanti, 3/4 mostrano una differenza statisticamente significativa in favore del trattamento sostitutivo, RR variava da 0.39 a 0.76 f) Comportamenti sessuali come comportamenti prostituitivi - 3 studi descrittivi, 548 partecipanti, 1/3 mostra una differenza statisticamente significativa in favore del trattamento sostitutivo, RR variava da 0.14 a 0.59 g) Comportamenti sessuali come sesso non protetto - 7 studi descrittivi, 1925 partecipanti, 4/7 mostrano una differenza statisticamente significativa in favore del trattamento sostitutivo, RR variava da 0.39 a 1.05 h) Rischio complessivo relativo all infezione HIV - 1 studio descrittivo, 326 partecipanti, RR 0.74 (IC da 0.68 a 0.81) favorevole al trattamento sostitutivo Conclusioni: Il trattamento con farmaci sostitutivi per la dipendenza da oppiacei è associato con riduzioni di uso di eroina, frequenza di assunzione e scambio di siringhe. Le persone in trattamento hanno inoltre un minor numero di partner sessuali e si prostituiscono meno. Il trattamento non sembra avere alcun effetto sull uso del condom. La riduzione dei comportamenti a rischio fa sì che tra le persone trattate sia più basso il tasso di sieroconversione. [4] BUPRENORFINA A MANTENIMENTO PARAGONATA CON IL PLACEBO O CON IL METADONE A MANTENIMENTO PER LA DIPENDENZA DA OPPIACEI Mattick RP, Kimber J, Breen C, Davoli M. Data della prima pubblicazione CLIB 4, 2002; Ultimo aggiornamento CLIB 2, 2008 Il metadone è il farmaco più utilizzato nei trattamenti sostitutivi a lungo termine e nei programmi di disintossicazione. Altri due farmaci sono a volte utilizzati per aiutare i pazienti a ridurre l uso di eroina, la buprenorfina ed il LAAM (levo-alfa-acetil-metadolo). La buprenorfina è un parziale agonista degli oppiacei mentre l eroina ed il metadone sono agonisti totali degli oppiacei e sono quindi più potenti, sebbene gli effetti della buprenorfina possano durare più a lungo: la buprenorfina può essere assunta ogni due giorni al contrario del metadone che va assunto quotidianamente. Gli studi sperimentali inclusi in questa revisione dimostrano che la buprenorfina a dosi medie (8mg - 15mg) ed alte (16mg) se confrontata con il placebo può ridurre l uso di eroina assunta ma è meno efficace del metadone, soprattutto se il metadone viene prescritto a dosi adeguate cioè a dosaggi che vanno dai 60 ai 120 mg al giorno. Obiettivi: Valutare gli effetti del trattamento a mantenimento con buprenorfina, paragonato con il trattamento placebo o con quello con metadone a mantenimento, nel ritenere i pazienti in trattamento e nell eliminare l uso illegale di sostanze stupefacenti. 11

Strategia di ricerca: I seguenti database fino a novembre 2006: Il registro specializzato del Gruppo Cochrane Droghe ed Alcol, il Registro Cochrane dei trial controllati (CENTRAL), MEDLINE, EMBASE, Current Contents, Psychlit, CORK, Alcohol and Drug Council of Australia, Australian Drug Foundation, Centre for Education and Information on Drugs and Alcohol, Library of Congress database, le bibliografie NIDA disponibili, the College on Problems of Drug Dependence Inc. proceedings e riferimenti bibliografici degli articoli. N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 45 studi. Di questi 24 hanno soddisfatto tutti i criteri necessari per essere inclusi nella revisione. 12 studi sono stati condotti in Nord America, 5 in Europa, 4 in Medio Oriente e 3 in Australia. 16 studi paragonavano trattamenti con metadone con trattamenti con buprenorfina, 8 studi paragonavano la buprenorfina con il placebo. 7 studi utilizzavano dosi flessibili del farmaco che venivano aggiustate a seconda dell esigenza dei pazienti, gli altri utilizzavano dosi fisse. La maggior parte di questi ultimi studi avevano più di un gruppo di confronto, gli autori hanno perciò classificato i gruppi di trattamento come dose bassa, dose media, dose alta. Per la buprenorfina: dose bassa= 2-6 mg; dose media= 7-15 mg; dose alta= =>16 mg. Per il metadone: dose bassa= 20-35 mg; dose media= 50-80 mg; dose alta= =>120 mg. La durata del trattamento era in media di 20 settimane (range 2-52 settimane). Il numero totale dei soggetti trattati era di 4127 persone. Risultati: a) Dosi flessibili di buprenorfina verso dosi flessibili di metadone: - Ritenzione in trattamento, 8 studi, 1068 partecipanti, RR 0.85 (IC da 0.73 a 0.98) favorevole al metadone - Uso di oppiacei (urine), 6 studi, SMD -0.12 (IC da -0.26 a +0.02) senza differenze - Uso di oppiacei (autoriportato), 3 studi, SMD -0.12 (IC da -0.31 a +0.07) senza differenze - Uso di cocaina (urine), 5 studi, SMD 0.11 (IC da -0.03 a +0.25) senza differenze - Uso di benzodiazepine (urine), 4 studi, SMD 0.11 (IC da -0.04 a +0.26) senza differenze b) Basse dosi di buprenorfina verso basse dosi di metadone: - Ritenzione in trattamento, 3 studi, 253 partecipanti, RR 0.67 (IC da 0.52 a 0.87) favorevole al metadone c) Medie dosi di buprenorfina verso medie dosi di metadone: - Uso di oppiacei (urine), 3 studi, SMD 0.27 (IC da +0.05 a +0.50) favorevole al metadone f) Basse dosi di buprenorfina verso placebo: - Ritenzione in trattamento, 5 studi, 1131 partecipanti, RR 1.50 (IC da 1.19 a 1.88) favorevole alla buprenorfina - Uso di oppiacei (urine), 2 studi, SMD 0.10 (IC da -0.10 a +0.62) senza differenze e) Medie dosi di buprenorfina verso placebo: - Ritenzione in trattamento, 4 studi, 887 partecipanti, RR 1.74 (IC da 1.06 a 2.87) favorevole alla buprenorfina - Uso di oppiacei (urine), 2 studi, SMD -0.28 (IC da -0.47 a -0.10) favorevole alla buprenorfina f) Alte dosi di buprenorfina verso placebo: - Ritenzione in trattamento, 4 studi, 728 partecipanti, RR 1.74 (IC da 1.02 a 2.96) favorevole alla buprenorfina - Uso di oppiacei (urine), 3 studi, SMD -1.23 (IC da -1.95 a -0.51) favorevole alla buprenorfina Conclusioni: I risultati della revisione dimostrano chiaramente che la terapia a mantenimento con metadone, se somministrata a dosaggi flessibili o ad alte dosi, è preferibile a quella con buprenorfina in quanto è associata ad una maggiore ritenzione in trattamento e a un minore uso di eroina durante il trattamento stesso. 12

La terapia a mantenimento con buprenorfina è efficace per il trattamento della dipendenza da eroina se paragonata con il placebo, [5] LAAM (LEVO-ALFA-ACETIL-METADONE) A MANTENIMENTO COMPARATO CON METADONE A MANTENIMENTO PER LA DIPENDENA DA OPPIACEI Clark N, Lintzeris N, Gijsbers A, Whelan G, Dunlop A, Ritter A, Ling W. Data della prima pubblicazione CLIB 2, 2002 Farmaci agonisti degli oppiacei vengono utilizzati per aiutare le persone a ridurre la loro dipendenza da eroina (un derivato dell oppio). Il metadone va assunto giornalmente, ma in alcune persone l effetto cessa prima delle 24 ore. L effetto di una dose di LAAM (levo-alfa-acetil-metadolo). dura due o tre giorni. Il LAAM, al contrario del metadone, non è disponibile in tutti i Paesi, e potrebbe essere tolto dal mercato a causa della preoccupazione relativa ad alcuni effetti avversi sul sistema cardiocircolatorio potenzialmente mortali. Questa revisione ha dimostrato che il LAAM è più efficace del metadone nel ridurre l uso di eroina ma non vi sono abbastanza dati per trarre conclusioni circa la sua sicurezza. Infatti il LAAM è stato associato ad effetti avversi, in alcuni casi mortali. Obiettivi: La revisione ha come obiettivo quello di confrontare l efficacia e l accettabilità della terapia a mantenimento con LAAM paragonata con la terapia a mantenimento con metadone nel trattamento della dipendenza da oppiacei. Strategia di ricerca: MEDLINE (Gennaio 1966 - Agosto 2000), PsycINFO (1887 - Agosto 2000), EMBASE (Gennaio 1985 - Agosto 2000), Il Registro Cochrane dei trial controllati (CENTRAL, Cochrane Library, Issue 2 2000), le monografie NIDA fino ad Agosto 2000 e riferimenti bibliografici degli articoli ed il registro specializzato del Gruppo Cochrane Droghe ed Alcol fino a Febbraio 2003. N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 37 studi, di questi 17 hanno soddisfatto i criteri necessari per essere inclusi. 16 studi sono stati condotti in Nord America ed 1 in Australia. Tutti gli studi tranne 2 adottavano un regime con dosi flessibili, controllate da un medico. 5 studi riferivano i dosaggi dei farmaci che per il LAAM variava dai 30 ai 100 mg/giorno e per il metadone dai 50 ai 100 mg/giorno. La durata del trattamento variava dalle 13 alle 52 settimane. Tutti gli studi prevedevano un trattamento ambulatoriale. Il numero totale dei soggetti trattati era di 3036 persone; all interno degli studi il numero dei partecipanti variava fra 30 e 1300. Risultati: I risultati inclusi nelle metaanalisi si riferiscono ai 14 RCT a) LAAM verso metadone d - Interruzione del trattamento farmacologico, 10 studi 1454 partecipanti, RR 1.36 (IC da 1.07 a 1.73), favorevole al metadone - Assenza di sintomi astinenziali, 3 studi, 237 partecipanti, RR 0.71 (IC da 0.57 a 0.89) favorevole al metadone - Abbandoni dovuti ad effetti collaterali del farmaco, 4 studi, 940 partecipanti, RR 2.21 (IC da 1.49 a 3.27) favorevole al metadone - Mortalità, 11 studi, 1515 partecipanti, RR 2.28 (IC da 0.59 a 8.90) senza differenze Conclusioni: Il LAAM è più efficace del methadone nel ridurre l uso di eroina. appears more effective than methadone at reducing heroin use. I pazienti trattati con LAAM interrompono l assunzione del farmaco più facilmente di quelli trattati con metadone, le ragioni di questo comportamento sono ancora poco chiare e sono probabilmente dovute agli effetti collaterali del LAAM ed al maggiore gradimento degli effetti soggettivi del metadone. 13

[6] EROINA A MANTENIMENTO PER LA DIPENDENZA DA OPPIACEI Ferri M, Davoli M, Perucci CA. aggiornamento CLIB 2, 2005 Data della prima pubblicazione CLIB 3, 2003; Ultimo Ai consumatori di eroina che desiderano interromperne l assunzione viene spesso proposto un trattamento sostitutivo a lungo termine con metadone, buprenorfina o LAAM (levo-alfa-acetilmetadolo). Questi trattamenti cosiddetti di mantenimento, rispetto ad una brusca interruzione dell assunzione di eroina senza nessun aiuto farmacologico, possono aiutare le persone a ricominciare un esistenza normale e ad evitare di ricadere rapidamente nell uso di eroina da strada. Alcune cliniche, soprattutto per le persone che si sono rivelate resistenti a qualsiasi altro trattamento, hanno cominciato a prescrivere come trattamento di mantenimento, l eroina stessa in modica quantità. Questa revisione Cochrane ha valutato l efficacia dell eroina come trattamento di mantenimento per dipendenti da eroina. Gli autori hanno cercato tutti gli studi controllati randomizzati che confrontavano due gruppi, uno di trattamento (eroina o eroina più metadone) ed uno di controllo in cui i pazienti ricevevano un tipo di trattamento differente o nessun trattamento. Sono stati trovati quattro studi con un totale di 577 partecipanti. Uno studio era del 1970, gli altri pubblicati dopo il 1990. I risultati degli studi sono conflittuali. Uno studio dimostra che le persone che ricevono l eroina a mantenimento stanno in trattamento più a lungo rispetto a quelle che ricevono metadone, mentre un altro studio ha risultati opposti. Anche altri due studi che considerano quanto la somministrazione di eroina sia protettiva rispetto alle ricadute nell uso di eroina da strada, hanno risultati opposti. A causa della variabilità dei programmi di trattamento di mantenimento e del modo in cui i risultati vengono presentati negli studi, gli autori non hanno potuto raggiungere delle conclusioni generalizzabili. In ogni caso, nuovi programmi di mantenimento con eroina sono iniziati in vari Paesi e gli autori della revisione si ripromettono di analizzare i nuovi dati appena essi saranno disponibili. Obiettivi: Valutare l efficacia e l accettabilità del trattamento con eroina a mantenimento, paragonato con il trattamento con metadone a mantenimento o con altri trattamenti sostitutivi per la dipendenza da oppiacei, nel ritenere i pazienti in trattamento, nel ridurre l uso illegale di sostanze stupefacenti e nel migliorare la salute e la qualità della vita della persona tossicodipendente. Strategia di ricerca: Il Registro Cochrane dei trial controllati (CENTRAL, Cochrane Library Issue 1, 2005); MEDLINE (1966-2005), EMBASE (1980-2005), CINAHL fino al 2005 (on OVID) e riferimenti bibliografici degli articoli. N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 20 studi. Di questi, 4 hanno soddisfatto tutti i criteri necessari per essere inclusi nella revisione. Tutti e 4 gli studi sono stati condotti in Europa. I dosaggi dell eroina erano di 30-120 mg/giorno in uno studio ed avevano un dosaggio medio giornaliero di circa 500 mg negli altri tre studi. La durata del trattamento era in media di 42 settimane. Il numero totale dei soggetti trattati era di 577 persone; all interno degli studi il numero dei partecipanti variava fra 51 e 256. Risultati: Non è stato possibile condurre delle metaanalisi a causa della eterogeneità degli studi, i risultati vengono presentati per singoli studi. Per quanto attiene al confronto tra mantenimento con eroina verso mantenimento con metadone, i risultati di singoli studi sono in favore del mantenimento con eroina per la ritenzione in trattamentoe le ricadute nell uso di eroina da strada (auto riportato); nessuna differenza statisticamente significativa tra i due trattamenti per mortalità, attività criminale sia come fonte di reddito, che come numero di persone arrestate e qualità della vita. Conclusioni: Non è possibile trarre conclusioni definitive sull efficacia del trattamento con eroina somministrata come terapia sostitutiva a causa della non comparabilità degli studi disponibili e della diversità con cui venivano riportate le misure d esito considerate. I risultati favorevoli a questo tipo di trattamento provengono da studi condotti in Paesi quali Inghilterra, Svizzera ed Olanda dove l accesso a trattamenti sostitutivi con metadone a dosaggi adeguati, è sicuramente più facile che in altri. Pertanto, in questi Paesi è stato possibile considerare l opportunità di offrire trattamenti sostitutivi con eroina a quelle persone che non hanno tratto beneficio da qualsiasi altro tipo di trattamento. 14

Gli autori fanno notare che per superare i limiti incontrati in questa revisione, sono necessarie ulteriori ricerche ed uno sforzo maggiore di standardizzazione delle misure di esito al fine di rendere comparabili tra loro i risultati dei singoli studi. [7] NALTREXONE A MANTENIMENTO SOMMINISTRATO PER VIA ORALE PER LA DIPENDENZA DA OPPIACEI. Minozzi S, Amato L, Vecchi S, Davoli M, Kirchmayer U, Verster A. Data della prima pubblicazione CLIB 1, 1999; Ultimo aggiornamento novembre CLIB 1, 2006 Il metadone è il farmaco più utilizzato nei trattamenti sostitutivi a lungo termine allo scopo di ridurre i danni causati dall uso di eroina e di migliorare la salute fisica e la situazione sociale delle persone dipendenti da oppiacei; tuttavia frequenti sono le ricadute nell uso di eroina da strada. Il naltrexone è un antagonista degli oppiacei privo di effetti euforizzanti e per questo potrebbe essere utilizzato come trattamento che non provoca dipendenza, tuttavia i tassi di ritenzione in trattamento sono bassi e questo rende discutibile la sua efficacia. Specifici target di popolazione quali personale sanitario, manager o persone sottoposte a regime giudiziario di sorveglianza hanno motivazioni in più per aderire al trattamento e potrebbero quindi essere i candidati ideali per il trattamento con naltrexone. Preparazioni a rilascio lento che riducono la frequenza di assunzione del farmaco potrebbero renderlo più efficace. I risultati di questa revisione dimostrano che la terapia di mantenimento con naltrexone, da sola o associata a terapia psicologica, è più efficace del placebo, da solo o associato a terapia psicologica, nel ridurre l uso di eroina durante il trattamento. Quando il naltrexone da solo è confrontato con il placebo da solo, la differenza fra i due trattamenti non è statisticamente significativa. Non sono stati dimostrati chiari benefici per quanto attiene alla ritenzione in trattamento, effetti avversi o ricadute al follow up. Questi risultati si basano su 10 studi sperimentali che hanno randomizzato 696 partecipanti a ricevere naltrexone da solo o associato a terapie psicologiche verso terapie psicologiche da sole o associate al placebo. I partecipanti sono dipendenti da eroina che si erano sottoposti a trattamento disintossicante e sono prevalentemente maschi, con un età media tra i 22 e i 39 anni. La durata media degli studi inclusi è di 6 mesi (range 1-10 mesi). Gli studi sono stati condotti in differenti Paesi ed utilizzano differenti modalità di dosaggi per il naltrexone. Due studi (89 partecipanti) valutano l efficacia del natrexone in una popolazione di detenuti liberi sulla parola o in libertà vigilata. In questa popolazione, il naltrexone associato a terapia psicologica si è dimostrato più efficace del trattamento psicologico da solo per quanto attiene il nume di partecipanti re-incarcerati durante il periodo dello studio. Obiettivi: L obiettivo di questa revisione è di valutare l efficacia della terapia con naltrexone a mantenimento confrontato con il placebo o con altri trattamenti per prevenire la ricaduta nell uso di oppiacei dopo un trattamento disintossicante. Strategia di ricerca: Il registro specializzato del Gruppo Cochrane Droghe ed Alcol (Gennaio 2005), il Registro Cochrane dei trial controllati (CENTRAL, Cochrane Library Issue 1, 2005), MEDLINE (1973-primo anno in cui il naltrexone è stato utilizzato per gli uomini- Gennaio 2005), EMBASE (1974- Gennaio 2005), PsycINFO (OVID-Gennaio 1985 - Gennaio 2004) e riferimenti bibliografici degli articoli. N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 38 studi. Di questi, 10 hanno soddisfatto tutti i criteri necessari per essere inclusi. Il numero totale di soggetti trattati era di 696 persone; 4 studi sono stati condotti in USA, 3 in Europa e 2 in Medio Oriente. Durata media degli studi sei mesi (range 1-10 mesi). Il dosaggio di naltrexone variava all interno degli studi: 4 studi lo somministravano tre volte a settimana (100-100-150 mg 3 studi e 50-50-50 mg 1 studio), 2 studio lo somministrava due volte a settimana (100-150 mg), 1 studio quotidianamente alla dose di 50 mg, 1 studio 100 mg per 6 giorni e 150 mg al sabato, 2 studi non riferivano I dosaggi somministrati. Tutti gli studi erano in regime ambulatoriale. Risultati: a) Naltrexone verso placebo - Ritenzione in trattamento, 5 studi, 203 partecipanti, RR 1.08 (IC da 0.74 a 1.57) senza differenze 15

- Uso di eroina (urine), 6 studi, 249 partecipanti, RR 0,72 (IC da 0.58 a 0.90) in favore del naltrexone - Ricaduti al follow-up, 2 studi, 81 partecipanti, RR 0.94 (IC da 0.67 a 1.34) senza differenze - Effetti collaterali, 3 studi 139 partecipanti, RR 1.21 (IC da 0.81 1.81), senza differenze b) Naltrexone + terapia psicosociale verso terapia psicosociale da sola: - Re-incarcerazioni, 2 studi, 86 partecipanti RR 0.50 (IC da 0.27 a 0.91), in favore del naltrexone. Conclusioni: Questi studi non forniscono una definitiva dimostrazione dell efficacia del trattamento con naltrexone a mantenimento nella dipendenza da oppiacei. I risultati sono pochi anche a causa della eterogeneità degli studi sia per tipo di intervento considerato che per il modo in cui le misure d esito vengono stimate e riportate. [8] TRATTAMENTI PSICOSOCIALI ASSOCIATI A TRATTAMENTI DI MANTENIMENTO CON AGONISTI DEGLI OPPIACEI VERSO TRATTAMENTI DI MANTENIMENTO CON AGONISTI DEGLI OPPIACEI DA SOLI PER IL TRATTAMENTO DELLA DIPENDENZA DA OPPIACEI Amato L, Minozzi S, Davoli M, Vecchi S, Ferri M, Mayet S. Data della prima pubblicazione CLIB 4, 2004. Ultimo aggiornamento CLIB 4, 2008 L abuso e la dipendenza da oppiacei rappresentano un grave problema sanitario e sociale. I trattamenti farmacologici di mantenimento con agonisti degli oppiacei riducono i rischi associati all uso di droghe da strada in quelle persone che non riescono a smettere di assumere la sostanza stupefacente. Il metadone è efficace nel ritenere le persone in trattamento e nel ridurre l uso di eroina ma le ricadute rimangono la sfida sostanziale da affrontare. I dipendenti da oppiacei spesso presentano problemi psichiatrici quali ansia, depressione e l incapacità ad affrontare situazioni di stress. Spesso ai trattamenti farmacologici di mantenimento vengono associati interventi psicosociali quali assistenza psichiatrica, psicoterapia, counselling, servizi di assistenza sociale. Gli interventi psicologici vanno da psicoterapie strutturate quali la terapia cognitivo comportamentale o interventi psicoanalitici brevi ad interventi meno strutturati quali quelli di tipo comportamentale o il contingency management (offerta di premi di vario tipo quali danaro, possibilità di portare a casa il metadone ecc), se si soddisfano specifici requisiti quali ad esempio avere urine negative per le sostanze stupefacenti. Questa revisione vuole studiare se uno specifico intervento psicosociale porta benefici aggiuntivi al trattamento farmacologico di mantenimento. L intervento di controllo era il trattamento di mantenimento standard in cui comunque al trattamento farmacologico viene spesso associato il counselling. Gli studi inclusi nella revisione sono 28, con 2945 partecipanti, il 66% dei quali di sesso maschile. L età media è di 37 anni (range da 27 a 45). Tutti gli studi tranne due sono stati condotti in USA. Gli interventi psicosociali considerati sono 12, e la durata varia da più di 6 a 48 settimane. Le evidenze disponibili suggeriscono che associare un trattamento psicosociale non modifica l efficacia dell intervento farmacologico di mantenimento rispetto alla ritenzione in trattamento ed all uso di oppiacei durante il trattamento stesso. Il numero di partecipanti astinenti alla fine del follow up (5 studi) e le settimane di astinenza continuata (2 studi) erano maggiori con il trattamento associato. Una precedente versione di questa revisione evidenziava anche una riduzione dell uso di oppiacei durante il trattamento ma, con l inclusione degli studi più recenti, questo risultato scompare. Gli interventi psicosociali richiedono una valutazione rigorosa di tutti i possibili cambiamenti che possono riguardare la sfera emotiva, le relazioni interpersonali e professionali e la salute fisica delle persone che si sottopongono ad essi e che indirettamente possono portare ad una riduzione dell uso di droghe nel lungo periodo. Obiettivi: L obiettivo di questa revisione è la valutazione dell efficacia dell associazione di qualsiasi trattamento psicosociale a qualsiasi trattamento farmacologico nelle terapie di mantenimento per la dipendenza da oppiacei nel ritenere le persone in trattamento, ridurre l uso di sostanze e nel migliorare le condizioni di salute psico-fisica e sociali. Strategia di ricerca: Il registro specializzato del Gruppo Cochrane Droghe ed Alcol 16

(Febbraio 2008), il Registro Cochrane dei trial controllati (CENTRAL, The Cochrane Library Issue 1, 2008), MEDLINE (Gennaio 1966 - Febbraio 2008), EMBASE (Gennaio 1980 - Febbraio 2008), CINAHL (Gennaio 2003-Febbraio 2008), PsycINFO (Gennaio 1985 - Aprile 2003) e riferimenti bibliografici degli articoli. N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 74 studi. Di questi 28 hanno soddisfatto tutti i criteri necessari per essere inclusi nella revisione. 26 studi sono stati condotti negli USA, 1 in Europa ed 1 in Asia. 23 studi utilizzavano il metadone, 4 la buprenorfina ed 1 il LAAM. Informazioni sui dosaggi dei farmaci: metadone, dose media tra 37.6-99.4 mg; buprenorfina, dose media tra 10-16 mg; LAAM dose media 80 mg/3 volte a settimana. Il numero totale dei soggetti trattati era di 2945 persone, il 65.5% era di sesso maschile; l età media era di 36.8 anni (range 27-45) Tutti gli studi prevedevano un trattamento ambulatoriale. Risultati: E stato possibile condurre delle metanalisi per quanto attiene: a) Qualsiasi intervento psicosociale + qualsiasi terapia di mantenimento con agonisti degli oppiacei verso trattamento standard - Ritenzione in trattamento, 23 studi, 2193 partecipanti, RR 1.02 (IC da 0.97 a 1.07) senza differenze - Uso di oppiacei, 8 studi, 681 partecipanti, RR 0.86 (IC da 0.65 a 1.13) senza differenze - Risultati al follow up come numero di persone ancora in trattamento alla fine del follow up, 4 studi, 289 partecipanti RR 0.91 (IC da 0.77 a 1.06) senza differenze statisticamente significative - Risultati al follow up come numero di persone astinenti alla fine del follow up, 5 studi, 232 partecipanti RR 1.15 (IC da 1.01a 1.32) in favore del trattamento associato - Compliance come numero di sedute di trattamento psicosociale a cui si è partecipato, 3 studi, SMD 0.43 (IC da -0.05 a 0.92) senza differenze - Sintomi psichiatrici, 4 studi, SMD 0.02 (IC da -0.19 a +0.23) senza differenze - Depressione, 4 studi, SMD -1.30 (IC da -3.31 a +0.72) senza differenze statisticamente significative b) Qualsiasi intervento di tipo comportamentale + qualsiasi terapia di mantenimento con agonisti degli oppiacei verso trattamento standard - Ritenzione in trattamento, 16 studi, 1650 partecipanti, RR 1.02 (IC da 0.96 a 1.08) senza differenze - Uso di oppiacei, 4 studi, 426 partecipanti, RR 0.97 (IC da 0.79 a 1.19) senza differenze - Risultati al follow up come numero di persone ancora in trattamento alla fine del follow up, 3 studi, 218 partecipanti RR 0.95 (IC da 0.80 a 1.13) senza differenze statisticamente significative - Risultati al follow up come numero di persone astinenti alla fine del follow up, 3 studi, 123 partecipanti RR 1.18 (IC da 0.98 a 1.41) senza differenze - Settimane di continua astinenza, 2 studi, SMD 1.91 (IC da 0.20 a 3.62) in favore del trattamento associato c) Contingency Management + qualsiasi terapia di mantenimento con agonisti degli oppiacei verso trattamento standard - Ritenzione in trattamento, 11 studi, 1245 partecipanti, RR 1.03 (IC da 0.96 a 1.11) senza differenze d) Qualsiasi intervento di tipo psicoanalitico + qualsiasi terapia di mantenimento con agonisti degli oppiacei verso trattamento standard - Ritenzione in trattamento, 3 studi, 212 partecipanti, RR 0.90 (IC da 0.75 a 1.07) senza differenze - Uso di oppiacei, 2 studi, 127 partecipanti, RR 0.86 (IC da 0.62 a 1.18) senza differenze e) Qualsiasi intervento di counselling + qualsiasi terapia di mantenimento con agonisti degli oppiacei verso trattamento standard 17

- Ritenzione in trattamento, 2 studi, 190 partecipanti, RR 1.02 (IC da 0.77 a 1.32) senza differenze Conclusioni: I risultati della revisione dimostrano che l associazione di un qualsiasi trattamento psicosociale alla terapia di mantenimento con metadone aumenta il numero di persone trovate astinenti ai controlli al follow up.; nessuna differenza statisticamente significativa per le altre misure d esito considerate. Non si sono evidenziate differenze significative tra i vari tipi di trattamento psicosociale studiati, e questo è vero anche per il contingency management, nonostante le aspettative riposte su questo tipo di approccio La durata degli studi era comunque troppo breve per valutare esiti importanti quali la mortalità. [9] TRATTAMENTI PSICOSOCIALI PER L ABUSO E LA DIPENDENZA DA OPPIACEI Mayet S, Farrell M, Ferri M, Amato L, Davoli M. Data della prima pubblicazione CLIB 1,2005 I trattamenti psicosociali da soli per il trattamento della dipendenza da oppiacei sono offerti in molti Paesi; alcune volte rappresentano il trattamento più frequentemente offerto dopo le terapie sostitutive. Nonostante il vasto utilizzo di questi trattamenti nella pratica clinica, non è mai stata pubblicata una revisione sistematica che valuti la loro efficacia in questo contesto clinico. I risultati di questa revisione hanno dimostrato come ancora non vi siano sufficienti studi che dimostrino l efficacia degli interventi psicosociali da soli per il trattamento della dipendenza da oppiacei o che dimostrino la superiorità di uno specifico intervento psicosociale rispetto agli altri. Obiettivi: L obiettivo di questa revisione è la valutazione dell efficacia degli interventi psicosociali da soli per il trattamento della dipendenza da oppiacei paragonati con trattamenti farmacologici, trattamenti placebo o nessun trattamento. Strategia di ricerca: Il registro specializzato del Gruppo Cochrane Droghe ed Alcol (21 Gennaio 2004); il Registro Cochrane dei trial controllati (CENTRAL, Cochrane Library, Issue 1, 2004); MEDLINE (1966-2003), LILACS (1982-2003), EMBASE (1980-2003), PsycINFO (1872-2003) e riferimenti bibliografici degli articoli. N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 16 studi. Di questi 5 hanno soddisfatto tutti i criteri necessari per essere inclusi nella revisione. 4 studi sono stati condotti in Nord America ed 1 in Europa. Il numero totale dei soggetti trattati era di 389 persone, il 74% era di sesso maschile; l età media era di 36 anni ed all interno degli studi il numero dei partecipanti variava fra 41 e 175. Risultati: Non è stato possibile condurre delle metanalisi a causa della eterogeneità degli studi inclusi. I risultati dei singoli studi dimostrano che sia il counseling strutturato sia il trattamento che utilizzava come rinforzo positivo incentivi in danaro, associato ad una terapia comportamentale breve, danno risultati migliori per quanto attiene all uso di oppiacei, alla ritenzione in trattamento o al ritornare in trattamento. Per gli altri interventi non si evidenzia nessuna differenza tra i gruppi trattati ed i controlli. Conclusioni: Le prove di evidenza disponibili sono poche ed eterogenee. Basandosi su queste poche prove, i trattamenti psicosociali da soli non sembrano ottenere risultati uguali o superiori a qualsiasi altro trattamento utilizzato per la dipendenza da oppiacei. E importante poter sviluppare nuove prove se si vuole implementare il loro utilizzo nei servizi per tossicodipendenti. [10] NALTREXONE A RILASCIO PROLUNGATO PER LA DIPENDENZA DA OPPIACEI Lobmaier P, Kornor H, Kunoe N, Bjørndal A. Data della prima pubblicazione CLIB 2, 2008 Le persone dipendenti da oppiacei necessitano di un grande sforzo terapeutico per raggiungere uno stato drug free. L uso di oppiacei può essere ridotto e la ritenzione in trattamento migliorata con trattamenti di mantenimento con agonisti degli oppiacei quali il metadone, che però è una sostanza 18

che crea dipendenza. Il naltrexone è un antagonista degli oppiacei a lunga durata d azione che blocca gli effetti dell eroina. E utilizzato per prevenire le ricadute nell uso nella dipendenza sia di oppiacei che di alcol. Persone altamente motivate sono quelle che traggono i maggiori vantaggi con il naltrexone. La maggior parte dei dipendenti da oppiacei sono scettici rispetto al trattamento con naltrexone per via orale e molti abbandonano precocemente questo trattamento. I tassi di abbandono possono essere ridotti supervisionando l assunzione delle compresse, offrendo incentivi ed utilizzando il naltrexone a rilascio lento attraverso impianti sottocutanei o somministrandolo per via intramuscolo in formulazione depot. Le evidenze disponibili provenienti da studi sperimentali sono insufficienti per valutare l efficacia del naltrexone a rilascio lento. In uno studio controllato che ha soddisfatto i criteri di inclusione per questa revisione, 60 pazienti ambulatoriali furono assegnati casualmente a tre gruppi di trattamento che ricevevano rispettivamente iniezioni di naltrexone a due differenti dosaggi (192 o 384 mg) o di placebo. Il tempo medio di abbandono era rispettivamente di 48 giorni per gli alti dosaggi di naltrexone a rilascio lento e di 27 giorni per il placebo. Il dosaggio più basso di naltrexone dava minori benefici. Il numero di persone ritenute in trattamento a 8 settimane non mostrava una chiara differenza e variava da 68% a 39% nei diversi gruppi. Il desiderio di eroina non differiva tra i diversi gruppi ma la necessità di eroina era significativamente più bassa neli gruppi trattati con il naltrexone a rilascio lento rispetto al placebo. Diciassette rapporti soddisfecero i criteri relativi alla valutazione degli eventi avversi. L effetto avverso più frequente era la sensazione di affaticamento e il dolore nella sede dell iniziezione. Sette di questi studiavano specificamente gli impianti sottocutanei di naltrexone in dipendenti da oppiacei valutando l occorrenza di piaghe, reazioni allergiche e numero di impianti che dovettero essere rimossi; purtroppo la maggioranza di questi studi era priva di gruppi di controllo e quindi la valutazione degli effetti avversi è decisamente carente. Obiettivi: Valutare l efficacia del naltrexone a rilascio lento paragonato col placebo o con altri trattamenti per la dipendenza da oppiacei e gli effetti collaterali prodotti in differenti tipi di popolazione. Strategia di ricerca. Il Registro Cochrane dei trial controllati (CENTRAL, Cochrane Library, Issue 3, 2006); MEDLINE (1966-2007), EMBASE (1980-2007), CINAHL (1982-2007), LILACS (1980-2007), PsycINFO (1994-2007), Web of Science (1975-2007), riferimenti bibliografici degli articoli, web site rilevanti, il registro dei trial (http://www.clinicaltrials.gov e http://www.controlled-trials.com) atti di Convegni, (Annual Meetings of the College on Problems of Drug Dependence, Annual Meetings of the American Academy of Addiction Psychiatry e case farmaceutiche per ottenere eventuali trial non pubblicati. N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 76 studi. Di questi 17 hanno soddisfatto i criteri per l inclusione nella revisione. Il numero totale dei soggetti trattati era di 2211 persone. 10 studi sono stati condotti in Nord America, 5 in Europa e 2 in Australia. Risultati: Non è stato possibile condurre delle metaanalisi cumulative a causa della eterogeneità degli studi. Per l efficacia degll intervento solo uno studio ha soddisfatto i criteri di inclusione, in questo studio due dosaggi di naltrexone depot (192 e 384 mg) erano confrontati col placebo. Le alte dosi miglioravano significativamente i giorni in trattamento sia se paragonate col placebo, che con le basse dosi. Per gli effetti collaterali in generale essi erano più frequenti nei gruppi trattati con naltrexone depot rispetto a quelli trattati con placebo. In generale, comunque i dati sugli effetti collaterali erano scarsi ed eterogenei. Conclusioni: Le evidenze disponibili sono insufficienti per valutare l efficaia del naltrexone a rilascio lento nel trattamento della dipendenza da oppiacei. Per quanto attiene la somministrazione di naltrexone per via iniettiva, sono stati osservati effetti avversi nella sede dell iniezione, ma essi sembrano poco frequenti e di breve durata. Per una valutazione rischi-benefici degli impianti di naltrexone a rilascio prolungato, sono necessari nuovi studi che forniscano dati sugli effetti collaterali avversi. 19

[11] TRATTAMENTI DI MANTENIMENTO CON AGONISTI DEGLI OPPIACEI PER DONNE IN GRAVIDANZA Minozzi S, Amato L, Vecchi S, Davoli M. Data della prima pubblicazione CLIB 2, 2008 Alcune donne continuano ad assumere oppiacei durante la gravidanza. L eroina attraversa velocemente la placenta e le donne dipendenti da oppiacei hanno sei volte più delle altre complicazioni ostetriche e i loro bambini hanno un peso alla nascita più basso del normale. Inoltre i neonati possono sperimentare la sindrome di astinenza neonatale, avere problemi di sviluppo e si è osservato un aumento di 74 volte del rischio delle morti improvvise in questi neonati. Le donne trattate con metadone a mantenimento hanno una concentrazione stabile di oppiacei nel sangue e questo previene gli effetti avversi sul feto dovuti a ripetute sindromi d astinenza. Anche la buprenorfina viene utilizzata. Entrambe queste sostanze riducono l assunzione di droghe illecite, aumentano l aderenza della paziente alle cure ostetriche e migliorano il peso alla nascita del bambino, ma entrambe sono associate alla sindrome d astinenza del neonato. Questa revisione ha evidenziato poche differenze sia per gli esiti che riguardano la madre che per quelli relativi al neonato nelle donne gravide e dipendenti da oppiacei trattate dall età gestazionale di 23 settimane fino al parto, con programmi di mantenimento con metadone, buprenorfina o morfina a rilascio lento assunta oralmente. Solo tre studi sperimentali controllati e randomizzati hanno soddisfatto i criteri necessari per essere inclusi in questa revisione, due condotti in Austria (trattamenti ambulatoriali) ed una in USA (trattamento ospedaliero). Gli studi duravano da 15 a 18 settimane. Due confrontavano il metadone con la buprenorfina (48 partecipanti) ed uno confrontava il metadone con la morfina a rilascio lento assunta per via orale (48 partecipanti). Il numero di donne che ha abbandonato precocemente il trattamento e l uso di oppiacei durante il trattamento appare essere lo stesso sia nel gruppo trattato con metadone che nel gruppo trattato con buprenorfina. La morfina a rilascio lento assunta per via orale sembra essere più efficace del metadone per quanto attiene al numero di donne che assumeva eroina nel terzo trimestre di gravidanza ma non si evidenziavano miglioramenti per quanto attiene al peso dei neonati alla nascita o alla durata della sindrome astinenziale neonatale. Il numero dei partecipanti agli studi è molto piccolo e può non essere in grado di evidenziare le differenze tra I trattamenti. Solo uno studio riporta il numero di sigarette fumate dalle donne, una media di 29 sigarette al giorno all arruolamento e di 14 sigarette al giorno al momento del parto. Tutti gli studi inclusi terminavano immediatamente dopo la nascita del bambino. Non è stata osservata nessuna seria complicazione. Obiettivi: Valutare l efficacia di qualsiasi trattamento farmacologico di mantenimento da solo o associato a trattamenti psicosociali per donne in gravidanza Strategia di ricerca: Il registro specializzato del Gruppo Cochrane Droghe ed Alcol (Giugno 2007), PubMed (1966-2007), CINAHL (1982-2007), riferimenti bibliografici degli articoli, il registro dei trial (National Research Register, meta-register of Controlled Trials; Clinical Trials.gov, Agenzia Italiana del Farmaco), atti di Convegni (College on Problems of Drug Dependence -CPDD) e agenzie nazionali di ricerca (ad esempio., National Institute of Drug Abuse (NIDA), National Drug & Alcohol Research Centre (NDARC). N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 11 studi. Di questi 3 hanno soddisfatto i criteri per l inclusione nella revisione. 2 studi sono stati condotti in Europa ed 1 in Nord America. Il numero totale dei soggetti trattati era di 96 donne. La durata media degli studi era di 16,3 settimane (range 15 to 18 weeks), con un età gestazionale media che andava di 23 settimane al parto. Risultati Metadone verso buprenorfina, - Drop out, 2 studi, 48 partecipanti RR 1.00 (IC da 0.41 a 2.44), senza differenze - N di neonati trattati per sindrome d astinenza neonatale, 2 studi, 35 partecipanti, RR 1.28 (IC da 0.58 a 2.85), senza differenze Conclusioni I risultati della revisione non evidenziano differenze significative tra I farmaci studiati sia per quanto riguarda le madri che i neonati. 20

Gli studi inclusi sono troppo pochi ed il campione studiato troppo poco numeroso per poter trarre conclusioni circa la superiorità di un trattamento rispetto ad un altro. Vi è urgente bisogno di studi controllati randomizzati di grandi dimensioni che valutino l efficacia di questi interventi. [12] Trattamenti di mantenimento per adolescenti dipendenti da oppiacei Minozzi S, Amato L, Vecchi S, Davoli M. Data della prima pubblicazione CLIB 2, 2009 L abuso di sostanze tra gli adolescenti (13-18 anni) è un problema grave ed in aumento. I cannabinoidi e gli inalanti sono le sostanze universalmente più assunte dai giovani, i quali assumono comunque anche altre sostanze quali eroina ed altri oppiacei, psicostimolanti (cocaina, amfetamine ed ecstasy) e LSD. Molti adolescenti assumono eroina per via inalatoria e sporadicamente, ma alcuni passano poi all assunzione per via endovenosa ed in alcuni casi può svilupparsi una vera e propria dipendenza. Negli adulti, un trattamento efficace della dipendenza da oppiacei ha come componente necessaria ed accettabile anche il trattamento farmacologico. Tra gli adolescenti i farmaci sono utilizzati meno frequentemente e nel caso del loro utilizzo, è necessario avere elementi su cui basare la scelta tra trattamento disintossicante o sostitutivo a lungo termine. Gli autori, attraverso la ricerca della letteratura disponibile, hanno individuato due studi sperimentali che soddisfacevano i criteri per essere inclusi nella revisione; entrambi gli studi sono stati condotti in USA in regime ambulatoriale ed il numero complessivo dei partecipanti era di 187 persone dipendenti da eroina tra i 14 ed i 21 anni di età. Uno studio con 37 partecipanti confrontava il metadone con il LAAM utilizzati come trattamento a lungo termine per 16 settimane, dopo di che iniziava la disintossicazione. I due interventi davano risultati simili rispetto al miglioramento della funzionalità sociale dei partecipanti; nessun effetto avverso è stato riportato. Il secondo studio con 150 adolescenti confrontava un trattamento di mantenimento con buprenorfina e naloxone con un trattamento disintossicante con buprenorfina della durata di 14 giorni. Il trattamento di mantenimento di nove settimane seguito da una disintossicazione di 12 settimane, si è rivelato più efficace nel ritenere le persone in trattamento ma non nel ridurre l uso di eroina. Al follow up dopo un anno, l uso di eroina autoriportato era chiaramente inferiore nel gruppo di mantenimento ed un maggior numero di adolescenti aveva iniziato altri tipi di trattamenti per la dipendenza, quali quelli psicosociali. L effetto avverso più riportato in entrambi i gruppi era il mal di testa, ma nessun partecipante abbandonò lo studio a causa di eventi avversi. E difficile trarre conclusioni generalizzabili circa l efficacia dei trattamenti farmacologici di mantenimento tra i giovani sulla base di soli due studi. Condurre studi con partecipanti così giovani è probabilmente difficile sia per ragioni pratiche che etiche. Obiettivi: Valutare l efficacia di qualsiasi trattamento farmacologico di mantenimento da solo o associato a trattamenti psicosociali per adolescenti (13-18 anni) dipendenti da oppiacei Strategia di ricerca: Il registro specializzato del Gruppo Cochrane Droghe ed Alcol (Agosto 2007), PubMed (1966-2008), EMBASE (1980-2008), CINAHL (1982-2008), registri dei trial in corso via Internet ai seguenti indirizzi:http://www.controlled-trials.com; http://clinicalstudyresults.org; http://centrewatch.com; allo scopo di individuare ulteriori studi possibilmente rilevanti per la revisione, sono stati considerati i riferimenti bibliografici degli articoli ritrovati, gli Atti di Convegni quali Annual Scientific Meeting of the College on Problems of Drug Dependence, European College of Neuropsychopharmacology, American Psychiatric Association e sono stati contattati gli autori dei trial identificati per chiedere loro se fossero a conoscenza di eventuali rilevanti ulteriori studi pubblicati o meno. N e disegno degli studi: La ricerca in letteratura ha portato all identificazione di 9 studi. Di questi 2 hanno soddisfatto i criteri per l inclusione nella revisione. Entrambi gli studi sono stati condotti in Nord America. Il numero totale dei soggetti trattati era di 189 adolescenti. Risultati: Non è stato possibile condurre delle metaanalisi cumulative a causa della eterogeneità degli studi. Uno studio confrontava due trattamenti di mantenimento il LAAM verso il metadone e non osservava differenze fra i due 21

trattamenti rispetto a uso di sostanze durante il trattamento, effetti collaterali e funzionamento sociale (integrazione a scuola o al lavoro e relazioni familiari). L altro studio confrontava un trattamento di mantenimento con buprenorfina+naloxone verso un trattamento disintossicante con buprenorfina. I risultati erano in favore del trattamento di mantenimento per la ritenzione in trattamento e per il numero di persone ricadute nell uso di sostanze al follow up; nessuna differenza statisticamente significativa per l uso di sostanze durante il trattamento e gli effetti collaterali. Un caso di oversose letale avvenne nel gruppo di mantenimento in un paziente che però aveva abbandonato il trattamento dopo le prime 3 somministrazioni del farmaco. Conclusioni Gli autori affermano che è difficile trarre conclusioni sulla base di due soli studi con oltretutto pochi partecipanti. Vi è un urgente bisogno di trial randomizzati controllati che confrontino l efficacia degli interventi di mantenimento con quelli disintossicanti e con gli interventi psicosociali piuttosto che confrontare differenti trattamenti farmacologici di mantenimento. Questi studi, inoltre, dovrebbero prevedere periodi di follow up abbastanza lunghi per valurtare le ricadute dopo il trattamento e la funzionalità sociale (integrazione a scuola e a lavoro, rapporti familiari) dei giovani. 22