distribuzione gratuita magazine SAPER VIVERE LA CITTÀ IUPPITER EDIZIONI anno V n.3/4 marzo aprile 2010 CAPOLINEA



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w w w. c h i a i a m a g a z i n e. i t distribuzione gratuita anno V n.3/4 marzo aprile 2010 magazine SAPER VIVERE LA CITTÀ IUPPITER EDIZIONI CAPOLINEA

SOM MARIO 1 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 SOS CITY EDITORIALI di Massimiliano De Francesco e di Marco Mansueto COVER LA VALIGIA DELL RATTOPARDO di Massimiliano De Francesco PRIMO PIANO FORUM DELLE COTTURE di Oscar Medina QUARTIERISSIME IL GIALLO DEI GRADONI di Alvaro Mirabelli QUARTIERISSIME FUORI CONTROLLO di Adriano Padula POLITICA INSORGENTI E MERIDIONALI di Nicola Sellitti QUARTIERISSIME NEWS QUARTIERISSIME SGUARDI LONTANI / IL MORSO DELLA TARANTA pag. 2 pag. 3 pag. 4 pag. 6 pag. 8 pag. 11 pag. 12 pag. 14 pag. 15 LE PORTE APERTE SPIRAGLI BMT, LA PROVINCIA E LO STAND DELLE ECCELLENZE PORTA D INGRESSO GIAN MARCO TOGNAZZI: CHE NOIA IL CINEMA DI MODA! di Laura Cocozza PORTA DEL GOL CHIAMATECI PATUTE di Rita Giuseppone PORTA MAGICA CIMMINO: LAVORATE UN ORA PIÙ DEGLI ALTRI di Laura Cocozza IM-PORTA IL GRANDE ORECCHIO di Alberto Capuano PORTA SEGRETA L UOMO E L ABISSO di Alvaro Mirabelli PORTA SUL RÈTRO I GIGANTI RITROVATI di Alvaro Mirabelli pag. I pag. II pag. III pag. IX pag. XIII pag. XVII pag. XXI pag. XXVI IL MUSEO DI S.LORENZO MAGGIORE di Oscar Medina LE MERAVIGLIE DEL MUSEO CONTADINO di Luca Saulino BONELLI L AUDACE Rita Giuseppone SAPER VIVERE ARTE STARNONE, IL VOYEUR DELL ARTE di Valeria Puntuale SAPER VIVERE ARTE PRIMAVERA DELLA CREATIVITÀ di Valeria Puntuale SAPER VIVERE LIBRI BRAGA, MAESTRO GENTILUOMO di Aurora Cacopardo SAPER VIVERE LIBRI SHOAH NAPOLETANA NELLE STORIE DI PIROZZI di Aldo De Francesco SAPER VIVERE ZONA BENESSERE IL JET PERSONALE DI MADONNA di Antonella Salvati SAPER VIVERE LAPILLI QUEL GENIO DEL MAESTRO CANESSA di Massimo Lo Iacono FERRAGAMO S CREATIONS di Laura Cocozza EXIT pag. XXVIII pag. XXIX pag. XXX pag. 17 pag. 20 pag. 22 pag. 24 pag. 26 pag. 28 pag. 30 pag. 32 Saper Vivere

SOS CITY 2 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 Galleria Vittoria, l incuria che può uccidere Gentile direttore, ho letto recentemente che due dirigenti del Comune saranno processati per la morte di Franco Nico, figura simbolo della cultura e dello spettacolo a Napoli, un uomo che ricordo con lo stesso affetto contenuto nelle pagine di Chiaia Magazine a lui dedicate, dopo la tragedia della sua scomparsa. Una morte che poteva essere evitata, secondo il Pubblico Ministero. E allora mi chiedo perché non la si è evitata e si continua a non evitare il pericolo di incidenti, mortali e non, al quale ci esponiamo percorrendo tutti i giorni le strade della nostra amata città? E ancora, a che servono le campagne per la sicurezza, per favorire l uso del casco tra i giovani se nemmeno questo è in grado di salvare la vita di chi incappa nella buca sbagliata? Ora, come in quel tragico novembre 2008, la galleria Vittoria versa ancora in condizioni penose, sia di viabilità che d illuminazione, ma è possibile che si ricorra alla sentenza di un tribunale penale per rendersene conto? Purtroppo è sotto gli occhi di tutti la vergognosa assenza di manutenzione delle strade di Napoli: Posillipo, il Vomero, Fuorigrotta, via Marina e tutte le strade di grande percorrenza del centro sembrano campi minati. Ma è possibile che con tutti i soldi che si andranno a spendere per eventi come il Maggio dei Monumenti, ad esempio, non ci siano fondi per riparare le strade principali, o almeno, tamponare i danni in quelle più pericolose? Quale immagine diamo della nostra città ai turisti che ne verranno a visitare le bellezze? Ma soprattutto, quante persone devono ancora soffrire per questa indegna mancanza? Giovanna Russo Hai qualcosa da segnalarci? Scrivi a: info@chiaiamagazine.it anno V n.3/4 marzo aprile 2010 DIRETTORE RESPONSABILE Massimiliano De Francesco RESPONSABILE SAPER VIVERE Laura Cocozza PROGETTO E REALIZZAZIONE GRAFICA Ferdinando Polverino De Laureto REDAZIONE Iuppiter Group Via dei Mille, 59-80121 Napoli Tel. 081 19361500 Fax 081 2140666 info@chiaiamagazine.it SOCIETÀ EDITRICE Iuppiter Group Via dei Mille, 59-80121 Napoli CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ P&P Media Group Tel. 081.8541705-338.3659683 STAMPA Arti grafiche Litho 2 Via Principe di Piemonte 118 Casoria NA Tel. 081.19577163 Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005 Iscrizione al Roc n 18263 Lancia il tuo Sos, indica disservizi e problemi del tuo quartiere e proponi soluzioni per rendere più vivibile la città. Contiamo su di te. Le lettere, firmate con nome e cognome, vanno inviate a Chiaia Magazine Via dei Mille, 59 80121 Napoli oppure alla e-mail info@chiaiamagazine.it Posta in arrivo Spett.le redazione, scrivo in rappresentanza dei residenti di via B. Cavallino per segnalare le mancate opere di bonifica e disinfestazione, ripristino manto stradale, sistemazione dei marciapiedi e potatura degli alberi (che non avviene da ben 3 anni). Per tutelare la sicurezza e le condizioni igienico-sanitarie dei cittadini, abbiamo inviato la nostra petizione all assessore all Ambiente del Comune e alla V Municipalità Arenella-Vomero sollecitando questi interventi, soprattutto la potatura degli alberi in quanto la loro ramificazione incontrollata riduce la visibilità in strada, già scarsa, favorendo gli episodi di microcriminalità e la proliferazione di insetti. Giovanni Cotarelli P arte dal cuore imprenditoriale di Chiaia una novità che mi auguro si diffonda anche in altre realtà produttive della città. Le «Nuove Botteghe dei Mille», infatti, inaugurano un nuovo capitolo della propria politica sul territorio: cioè l impegno solidale con i deboli e gli Via B. Cavallino, petizione contro il degrado svantaggiati, partendo dall assunto che l interesse di impresa può e deve conciliarsi con l attenzione al sociale. Lo spunto di questa scelta nasce dall invito rivolto al nostro sodalizio da Ileana Lepre, presidente di «Associazione Peepul», onlus benemerita dedicata ai portatori di handicap e che ha sede in via Carlo Poerio. «Peepul» nasce appunto piazza deimartiri di Nino De Nicola* PEEPUL E I PULMINI DELLA SOLIDARIETÀ Aggiornamenti quotidiani su www.chiaiamagazine.it Gentile Direttore, da oltre un anno, a causa dei lavori della metropolitana, il mio negozio di intimo Yamamay sito in via Chiaia subisce rilevanti danni a causa di infiltrazioni causate dagli interventi di scavo. Le segnalazioni della Municipalità non hanno sortito nessun esito, così come le azioni legali da me intraprese e le perizie del Ctu e del Ctp. Per nove mesi il negozio è rimasto chiuso in attesa che Comune, Enel, Municipalità e Metropolitana di Napoli prendessero iniziative atte a restituire la funzionalità del locale. Nel frattempo a mie spese ho dovuto far impermeabilizzare un appartamento sovrastante (di proprietà del Comune di Napoli) per impedire lo stillicidio nel negozio. Recentemente, e sempre a mie spese, il negozio è stato nuovamente ristrutturato ma, sempre a causa dei lavori, si è verificata una copiosa infiltrazione che ne ha pregiudicato nuovamente l agibilità. Da questa attività dipendono 6 famiglie che hanno già sperimentato la perdita del posto di lavoro per 9 mesi, a causa dell arroganza di strutture di potere che si sono dimostrate insensibili di fronte alle problematiche evidenziate. Per questo motivo chiedo a Comune, Ansaldo e Municipalità un intervento urgente, visto che neppure la giustizia ordinaria è stata in grado di riparare i torti subiti. Ida Buglione Via Chiaia, lavori metro danneggiano Yamamay da sforzi individuali privati che spesso non bastano a sostenere l onere economico dell attività di volontariato. È stato così che Ileana Lepre ci ha proposto di appoggiare l azione della onlus. Come? Con un contributo in cambio del quale le aziende delle «Nuove Botteghe dei Mille» potranno pubblicizzarsi, esponendo il proprio logo sulle fiancate del pulmino utilizzato da «Peepul» per le sue attività di sostegno ai disabili. Idea di grande dignità solidale quella di Ileana Lepre che consentirà, ad esempio, a persone inabili di godere di maggiore assistenza o di potersi concedere anche una semplice gita al mare.

EDITO RIALI 3 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 di Massimiliano De Francesco di Marco Mansueto Lasciateci divertire. Rigorosamente senza insulti perché non siamo De Luca. Come Alice nel Paese delle Meraviglie, prima di fare colazione pensiamo a cose impossibili. Per anni, tra gli impossibili avvenimenti ce LA VALIGIA DEL RATTOPARDO n era uno che si ripresentava con indolenti incursioni prima del cappuccino: lo sfratto da palazzo Santa Lucia di Antonio Bassolinismo. Fu tale la voracità di potere dell uomo e la capacità di svilire ogni punto di vista diverso dal suo, che il suo cognome, in breve tempo, si tramutò in tirannide. Classe 1947, capelli dalle tinte variabili, espressivo come un termovalorizzatore, sorriso da ex ciminiera, arroganza nobilitata da un raro sarcasmo, dialettica incerta e urlante, il comunista venuto da Afragola ha saputo, tra fortune e spregiudicatezze, per dirla alla Mazzarino, governarsi secondo le congiunture. Non è nostra intenzione ripercorrerne il quasi ventennio di dominio, ma qualche congiuntura a suo favore va accennata: competitori inconsistenti (se si esclude la focosa Mussolini), scelti per contrastarne l ascesa da un centrodestra svuotato di futuro; un Berlusconi per amico che ne ha favorito l inizio da sindaco (1994, G7 a Napoli: città splendente, il mondo a piazza del Plebiscito, piennoli di denari per lucidare monumenti e strade) e il durante da governatore della monnezza (2004, Bassolino lascia il commissariamento straordinario dei rifiuti: il silenzio del Cavaliere sulla sua scriteriata gestione, agevola, un anno dopo, la vittoria alle Regionali contro lo sguarnito Bocchino); la possibilità di abbeverarsi ai pozzi dei fondi europeiinunperiodoincui erano gioiosamente colmi continua a pag 4 Relegato nel lebbrosario della politica, negli ultimi tempi da regnante, Bassolino ha distribuito nomine come un topastro azzoppato che non vuole mollare il formaggio Dopo la giornata storica del 29 marzo 2010, che ha sancito la fine dello sciagurato passo dopo passo bassoliniano, il neogovernatore della Campania Stefano Caldoro dovrà, con urgenza e lungimiranza, inaugurare la politica del cambio di passo. Potrà farlo, malgrado le eredità pesanti lasciategli dal centrosinistra (tra tutte il buco nero della Sanità), puntando su tre azioni necessarie: patto per il lavoro attraverso una decisa sinergia con il governo nazionale, in cui siano previsti moderna formazione dei giovani, incentivi alle piccole e medie imprese, uso virtuoso dei fondi europei; rafforzamento di un alleanza con le Province che, se si esclude quella di Benevento, sono dello stesso colore della nuova Regione; piano di rilancio produttivo per Napoli e i suoi territori, in cui oltre al sostegno ai settori dell alta tradizione artigianale partenopea, includa risorse e CAMBIO DI PASSO progetti concreti per le quattro filiere strategiche del territorio: turismo e beni culturali, aeronautica ed aerospazio, agroalimentare ed economia del mare. Ognuna di queste azioni è strettamente legata a una imprescindibile condizione che determina il valore di un amministrazione: la qualità della spesa. Una qualità, è bene ricordarlo, che è mancata con l ex governatore di Afragola perché sostituita, con irresponsabile magia, da una quantità della spesa utile a foraggiare l infinita rete clientelare tessuta in questi anni di basso impero. Non meravigliamoci, quindi, se il debito della Regione Campania è pari a 11, 4 miliardi di euro accertati, senza prendere in considerazione i debiti fuori bilancio e delle società miste il cui ammontare è ancora ignoto. Il passo nuovo e riformista del governa tore Caldoro sarà ostacolato da questo incredibile fardello del passato.

CO VER 4 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 di Massimiliano De Francesco LA VALIGIA DEL continua da pag 3 (acqua santa se utilizzata con saggezza, servita però più ad innaffiare la malapianta del clientelismo che a produrre germogli di sviluppo); la facilità d acquisto di una compiacente élite, trasversale e pavida, formidabile classe digerente, preoccupata così tanto dei rumori dello stomaco che, una volta messi a tacere grazie agli oboli del viceré, ha chiuso gli occhi e incappucciato le penne con allegro disincanto. L inefficace contrasto a un leader, le cui fortune finirono quando i rifiuti invasero Napoli e la montagna delle ecoballe divenne star indiscussa, determinò la creazione di un mondo parallelo e perverso: la Straregione delle faville. In questo sottomondo, termine con cui gli strambi personaggi creati da Lewis Carroll chiamano il Paese delle Meraviglie, lo spreco divenne legge, la casta zittì ogni cappellaio matto, le eurotorte saziarono vassalli e partecipate. Sterminata è la letteratura dello sperpero proveniente dal sottomondo, una goccia come esempio: si va dai 962.506 euro e 26 centesimi nel 2004 bruciati per le sole spese di rappresentanza del presidente della giunta regionale ai 700 consulenti chiamati nel 2008 per un costo di 30 milioni di euro; dai 5 milioni di euro spesi negli spot promozionali per il rilancio del turismo in cui compare la Piscina Mirabilis, opera grandiosa d ingegneria romana, oggi praticamente inaccessibile ai turisti, agli 11 milioni elargiti, dall ottobre 2008 all agosto 2009, a Città della Scienza, luoghi cult della Straregione, da poco anche tempio di Bacco con l arrivo dell enoteca regionale (4milioni e mezzo di euro). Se in Alice nel Paese delle Meraviglie - storia di recente riproposta al cinema dal geniale Tim Burton - la

5 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 MAGNANAPOLI, LA SPRECOPOLI DELL EX GOVERNATORE Si dice che un buono scrittore debba essere innanzitutto un buon lettore. E visto che l ex Governatore della regione Campania Antonio Bassolino sta raccogliendo le idee per scrivere un libro «su Napoli e l Italia» gli consigliamo di leggerne prima un altro: «Magnanapoli. Clientele e sprechi di un potere sotto accusa» di Francesco D Ercole, a cura di Mimmo Della Corte, corredato dalla vignette di Malatesta. Chissà se il grande promotore del decantato «Rinascimento napoletano» si stupirà leggendo che dal 2004 ad oggi l occupazione in Campania è diminuita di 130mila unità e che il progetto I.so.la (Inserimento sociale attraverso il lavoro) ha bruciato 60 milioni di euro, creando meno di un centinaio di nuovi posti di lavoro, ognuno dei quali è costato alle nostre tasche 600mila euro. Ci chiediamo cosa penserà nel constatare di aver lasciato in eredità miliardi di debiti e che per questo i nostri figli sono destinati ad accollarsi sovrattasse fino al 2040. Non lo sappiamo, ma speriamo che abbia il tempo di rifletterci durante il lungo viaggio, zaino in spalla, attraverso il Tibet che ha recentemente annunciato. Ci auguriamo che nel suo zaino ci sia spazio almeno per un po di pentimento. (r.g.) RATTOPARDO protagonista, dopo aver conquistato la fiducia dei buoni, libera il sottomondo dalla tirannia della Regina Rossa uccidendo il mostruoso drago Ciciarampa, nella Straregione delle faville e dei milioni fumati, il sovrano, certo di una sonora sconfitta, evita l ultima battaglia, dandosi alla fuga preventiva, stimolato anche dalla maggioranza del suo partito che, ossessionata dall escalation dei suoi disastri, lo tiene lontano dal palco di piazza del Plebiscito nell ultimo comizio dello sceriffo di Salerno.Relegato nel lebbrosario della politica, negli ultimi tempi da regnante, Bassolino ha distribuito nomine come un topastro azzoppato che non vuole mollare il formaggio. Il suo futuro non è più da uomo ma da «rattopardo», nuova specie di animale politico che passa i giorni a rodersi di rabbia. Contro la malefica noia e in preda alla sindrome del santone ripudiato, fingendosi topo da biblioteca, si darà alla scrittura, professando un nuovo meridionalismo e uno strategico antileghismo. Abituato a frequentare dispense altolocate e non certo scantinati di povericristi, ha pianificato una aristocratica sopravvivenza, sovvenzionata da soldi pubblici, con l idea della fondazione Sudd, nata per essere il luogo di partecipazione e di riflessione politico culturale sul Mezzogiorno e dei suoi rapporti con l Italia, l Europa e il mondo di oggi. Dopo il verdetto delle urne, da esperto della toponomastica del potere, conoscendo umori ed appetiti della sua società di sudditi cresciuti a pane e totonno, il «rattopardo» non rinuncerà al sogno di una candidatura a sindaco della città dei topi. Intanto, mentre Santa Lucia è ormai lontana, una valigia di risentimenti e rinvii a giudizio gli appesantisce il cammino.

6 A di Oscar Medina America del Nord e del Sud, Spagna, Cina, Francia: Nicola Oddati, assessore comunale alla Cultura, campa con la valigia a portata di mano. Vola da un continente all altro l ambasciatore istituzionale della cultura partenopea. Trasferte a carico del Comune: e sembrerebbe un lusso per un municipio sull orlo del crac. Alla sua immagine di giramondo, però, Oddati un senso lo ha dato. Perché se è vero che rischia l impopolarità tipica dei politici che vanno all estero a spese della CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 collettività, lui alla fine ha centrato il bersaglio: è stato infatti Oddati, nel 2007, a convincere il Comune di Barcellona a scegliere Napoli come organizzatrice del Forum Universale delle Culture 2013. E l evento è di quelli che muovono soldi, investimenti, occupazione e turisti su scala industriale: una vetrina doc per la città e una manna per Bagnoli, quartiere epicentro della kermesse e candidato ad un massiccio risanamento entro il 2013. Grandi manovre. Incassato però il risultato, Comune e Regione in un primo momento si sono Forum delle Cotture inventati una macchina organizzativa monumentale: la Fondazione del Forum. Più terra terra, un carrozzone con 50 poltrone, almeno a dar retta al governo: 7 per il consiglio d amministrazione, 21 per il Comitato Operativo, 16 per il Comitato Scientifico, 5 per il Collegio dei Revisori, e una per il Direttore Generale. Scenario costoso e ipertrofico con un uomo solo al comando: l assessore del Forum. Un «mostro» istituzionale finito subito nel tritacarne delle polemiche per deragliare poi sull altolà del Governo. Spese pazze, infatti, secondo il metro di Palazzo Chigi cui spettava e spetta ancora nella vicenda un passaggio chiave, quello di conferire al Forum il riconoscimento di «grande evento», investitura che apre il rubinetto dei finanziamenti. Quanto? A occhio e croce 1.200.000.000 euro: in gran parte quattrini pubblici. E così fra Roma e Napoli è calato il gelo. Poi, però, il terrore di perdere l ombrello economico del governo ha indotto sindaca e governatore a sgonfiare la Fondazione.

7 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 Oddati, l assessore viaggiatore Gli sviluppi. E così, a febbraio 2010, a furia di tagli, le poltrone sono scese a 21: 4 per il Cda (una per il rappresentante governativo), 11 per il Comitato Scientifico, 5 per il Collegio dei Revisori e una per il Direttore Generale. Mentre il Comitato Operativo è addirittura sparito. Sforbiciate gradite soprattutto dai due che contano nell attribuzione di «grande evento» al Forum napoletano: Gianni Letta, braccio destro del premier, e Sandro Bondi, ministro per i quando sindaca e governatore hanno designato Nicola Oddati presidente del Cda della Fondazione e con lui anche i due consiglieri: l assessore regionale Gabriella Cundari e il professor Michele Scudiero, stimatissimo dalla Iervolino. L incarico di direttore generale, infine, è toccato a Mario Bologna, portavoce storico di Bassolino. Tutta gente che starà in sella fino al 2013, a prescindere dalle fluttuazioni politiche dei prossimi 4 anni. In pratica un ipoteca sul futuro del Forum, figlia di un acrobazia politica plateale. E così Roma ha perso la pazienza del tutto: la sfiducia per gli amministratori napoletani è schizzata a mille e la qualifica di «grande evento» è evaporata di nuovo. Le prospettive. Dunque: stallo istituzionale. E se ne esce in un solo modo: il governo, che ha il coltello dalla parte del manico, adesso condiziona il rilascio della qualifica di «grande evento» all invio di un commissario straordinario: FORUM 2013. QUANTO CI COSTA? La preparazione del Forum 2013 durerà dal 2010 al 2012 incluso. 3 anni che costeranno cari. La Regione, però, sta aiutando il Comune di Napoli con un finanziamento di 45 milioni. La tranche per il 2010 è di circa 3.650.000 euro. E tra le voci di spesa di tutto: in primis la partecipazione della delegazione napoletana al Forum 2010, in programma a Valparaiso (Cile) che in autunno ospiterà la 3 edizione dell evento. L assessore Nicola Oddati è anche presidente della Fondazione Forum 2013, cioè il regista dell edizione partenopea: incombenza che prevede per lui e per i partecipanti alla missione un corposo filotto di viaggi in Cile che culminerà, appunto il prossimo autunno, con la partecipazione della delegazione napoletana, assessore in testa, alla kermesse sudamericana. Oddati ha detto: «Ci saremo per un patto culturale tra le due città. Ci saremo con la nostra arte, cultura e gastronomia». Insomma una supercomitiva di artisti, di personalità, e, a dargli retta, pure di chef. Le previsioni di spesa? Trapelano già da un po sulla stampa cittadina. Ad esempio: quanto ci costerà la spedizione? 900mila euro, a quanto pare. Ma, a sfogliare le altre voci, l inquietudine monta. Ad esempio: 200mila euro per le trasferte. Ma quante e quali? Ed è compresa anche quella di Valparaiso che già costa 900mila euro? E poi: 200mila euro per i rapporti internazionali. Con chi e perché? Altri dubbi sulle voci generiche: 100mila per spese generali e 200mila per la programmazione. Che sanno di faraonico. Infine il museo Pan, creatura prediletta di Oddati, destinata a contenitore di iniziative pro Forum: 600mila euro. Cifre in attesa di conferme e di giustificazioni dettagliate. Beni Culturali. Subito dopo, però, un finale a sorpresa ha riacceso le ostilità. Nel Cda, ormai dimagrito a 3 posti (4 col fiduciario governativo), mancavano infatti i nomi: e con Bassolino a un passo dall addio, riempire le caselle di vertice della Fondazione sarebbe toccato ad altri. Così è arrivata la raffica di nomine del 18 febbraio in pratica un tutor di fiducia di Palazzo Chigi incaricato di controllare a vista il turbolento Forum napoletano. Che è come dire: un supervisore con l ultima parola nella gestione delle scelte e dei fondi. Solo un ipotesi? Tutt altro. Anzi il più probabile dei finali. E molto dipenderà anche dal nuovo governatore Stefano Caldoro.

QUART IERISSIME 8 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 Recupero incerto per la storica via chiaiese Persi per ora i fondi della compagnia S. Paolo ILGIALLODEIGRADONI G di Alvaro Mirabelli Gradoni di Chiaia: per chi ci abita l antico asse urbano, butterato dai fossi, inchiodato al ruolo di preferenziale della Malanapoli, è il simbolo della riqualificazione tradita di S. Ferdinando, la misura eloquente della inviolabilità dei Quartieri Spagnoli. Lo confermano due storie un po complicate. La prima riguarda la parte alta, lì dove i Gradoni cedono il passo a via S. Caterina da Siena: qui, al contrario dei Gradoni, la provvidenza è arrivata con un sofferto ma esemplare risanamento urbanistico fino a piazzetta Cariati. La riqualificazione, annunciata nel 2005 e decollata nel luglio 2007, è il frutto della collaborazione tra Comune di Napoli e la torinese Compagnia di San Paolo, da anni finanziatrice di recuperi urbanistici in Italia. Torino e Napoli, infatti, si son divisi la spesa: 700mila euro per uno. 1.400.000 in totale. E adesso via S. Caterina da Siena è nuova di zecca. Tutto liscio, allora? No, perché un passo falso del Municipio ora rischia di fare guasti pesanti. Cosa è successo? Per capirlo 2 premesse. La prima. All atto della Convenzione, stipulata nel 2005 tra Compagnia e Comune per il restauro di via S. Caterina da Siena, Franzo Grande Stevens, presidente della Compagnia, si dichiarò disponibile a sovvenzionare in futuro anche il 2 lotto dell impresa, cioè i Gradoni di Chiaia: che così sono entrati in lista d attesa. La seconda premessa è che la convenzione del 2005 prevedeva anche il restyling di piazza Bellini su cui Torino si impegnava con 300mila euro. E da qui parte la storia numero due, quella dei Gradoni di Chiaia. Per il loro recupero, infatti, è spuntata nel 2008 una chance inattesa: l intervento in piazza Bellini è tramontato di colpo ma sul piatto sono restati i 300mila euro. E così, il 12 marzo 2008, chi al Comune aveva competenza sulla vicenda, ha spedito alla Compagnia S. Paolo la richiesta di dirottare i fondi ex Bellini sui Gradoni di Chiaia. E il 2 maggio 2008 ecco la risposta della Compagnia, rivolta direttamente alla sindaca Iervolino: «Mandateci il progetto aggiornato e i nuovi costi - dice Torino - ma presto, pena la revoca dei fondi». In pratica un sì. Ma il tempo passa e la «richiesta motivata» di storno non Nuzzolo: «L intervento si farà lo stesso» parte. Il primo aprile 2009, però, insorge Alberto Boccalatte, assessore alla Manutenzione della Municipalità 1 che con una delibera, sottoscritta da tutta la giunta Chiosi, sollecita il Comune a spedire la documentazione. «La delibera - ricorda Boccalatte - era indirizzata per competenza al vicesindaco Sabatino Santangelo, assessore all Urbanistica. Con la revoca in agguato, non c era tempo da perdere. Ma l invito è caduto nel vuoto». E così calma piatta fino al 24 febbraio 2010 quando Boccalatte, in ansia, scrive al vicesindaco e anche all assessore alla Manutenzione Agostino Nuzzolo perché ha «appreso in via informale che la Compagnia avrebbe intenzione di revocare i finanziamenti». E il 5 marzo qualcosa si muove: il vicesindaco convoca Nuzzolo, fresco comprimario della vicenda. E che si decide? Nuzzolo lo svela

9 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 La denuncia del Comitato Civico Portosalvo LA FONTANA (A PEZZI) DEI PAPIRI E L APPRODO DIVORATO È un vecchio pallino di Antonio Pariante, presidente del Comitato Civico Portosalvo, da sempre in trincea nella tutela del patrimonio monumentale napoletano: una fissazione che dura da anni quella del recupero della suggestiva Fontana dei Papiri, realizzata in pietra lavica nel 1938 nei giardini del Molosiglio. Uno spaccato doloroso ed antico di ordinario degrado partenopeo, «antico quanto il disinteresse colpevole - osserva Pariante - delle amministrazioni comunali succedutesi negli anni». Per il paladino dell arte perduta, insomma, il capitolo della fontana che casca a pezzi resta apertissimo almeno finché la riqualificazione del monumento non sarà definitivamente infilata nella lista di priorità del Comune. Il quadro clinico della fontana, infatti, non consente più dilazioni. A registrare guasti pesanti è soprattutto l assetto decorativo: gran parte dei 76 altorilievi con conchiglie, ad esempio, risulta mutilata o compromessa. Non solo. L impianto idrico è fuori uso da tempo. Ma a ferire l osservatore è anche l abbandono mortificante dell aiuola centrale della fontana, piena di sterpaglie, erbacce e immondizia lasciata lì da bivacchi di poveri cristi di varia estrazione. Inerzia che ha un aggravante: la Litoranea con i suoi giardini è spesso un passaggio obbligato per i turisti diretti agli imbarchi del Beverello. E quelle pietre oltraggiate sono davvero il peggiore dei biglietti da visita da esibire ai visitatori della città. «Restauro subito», taglia corto Pariante. Una sollecitazione il cui destinatario naturale è Diego Guida, assessore comunale al Decoro Urbano. Nell agenda di Pariante, però, c è un altra pressante emergenza: sull orlo dell estinzione c è anche l antico approdo borbonico di via Nazario Sauro, proprio di fronte alla statua di Umberto I. Da tempo, infatti, gli storici blocchi lavici dell antica banchina, sottoposti all azione incessante del mare, si stanno progressivamente staccando e molti di essi ormai sono scomparsi in acqua. Un emergenza annunciata che rischia di cancellare letteralmente un frammento illustre di lungomare. Ma anche un bel guaio per i pescatori per i quali ogni mareggiata è ormai un autentico incubo. Pariante, intanto, ha bussato a tutte le porte: «Ho allertato Sovrintendenza, Demanio, Comune e prima Municipalità». E la Municipalità1 è stata l unica ad avergli aperto la porta: «In seguito alla denuncia del Comitato Portosalvo - puntualizza il presidente Fabio Chiosi - ho eseguito di recente un sopralluogo nel sito e ho inviato al Servizio Risorsa Mare del Comune una segnalazione, con relativo report fotografico, sulle allarmanti condizioni della banchina. Per ora nessuna risposta. Evidentemente dovrò tornare alla carica». qualche giorno dopo: «Abbiamo proposto di iscrivere nel bilancio di spesa 2010 500mila euro: con una quota minore della cifra realizzeremo le scale mobili sulla gradinata di S. Caterina da Siena, videosorveglianza compresa, (ndr l opera era congelata per carenza di fondi) e tutto il resto andrà ai Gradoni di Chiaia. Sull intervento c è piena volontà politica». In questa occasione Nuzzolo ha anche confermato che Torino ha revocato i 300mila euro: «E l esito infelice di irregolarità passate. Ma cercheremo di ricucire lo strappo e riavere quei fondi». Indurre la Compagnia a ripensarci? Magari. Perchè, secondo alcune indiscrezioni, nel bilancio preventivo 2010, approvato il 12 marzo dalla Giunta Iervolino, pare sia stata approvata solo una spesa di 200mila euro. E se è così, si farà solo la scala mobile. Peccato.

QUART IERISSIME 11 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 Q di Adriano Padula Quando Agostino Nuzzolo, assessore comunale alla viabilità e alla manutenzione stradale dal maggio 2008, si accomoda sulla poltrona del suo ufficio, al 3 piano di Palazzo S. Giacomo, dà l impressione di sedersi su una polveriera. L eredità del passato, remoto e prossimo, che gli tocca gestire sul fronte strade, è ingombrante e fallimentare: a partire dal naufragio del Global Service, mega-appalto milionario annunciato nel 2007 dal sindaco e destinato a curare i 250 kilometri della viabilità principale in città. Ma quel superpiano di affidamento delle grandi strade ad un unico gestore è stato poi travolto dalla nota inchiesta giudiziaria decollata nell autunno 2008. E la coda più letale di quel pasticcio si avverte ora. Se, infatti, l effetto gruviera è ormai colossale, è perché per un anno le spese per la manutenzione sono scomparse dai bilanci municipali. Il motivo? Palazzo S. Giacomo puntava tutto sul Global Service: poi la piega dei fatti ha fatto saltare tutti i piani. E così, da quel dannato autunno 2008 i postumi di quel disastro aleggiano come spettri tra le pareti dell assessorato alla Sos buche, il punto con l assessore alla Manutenzione FUORI CONTROLLO Manutenzione. Metteteci il deficit cronico del Comune e il quadro è completo. Nuzzolo lo sa, lo dice e allarga le braccia. E benedice i 15 milioni di euro, ossigeno puro, appena arrivati dalla Regione: li aveva promessi nel 2008, Ennio Cascetta, assessore regionale ai Trasporti, ma poi lo slalom dei fondi tra le procedure è durato 2 anni. Ora, però, i soldi ci sono e pure le ditte che hanno vinto l appalto per gli interventi previsti. Anzi, a gennaio, Nuzzolo ha spiegato persino i dettagli: nuovo manto d asfalto in 26 strade, le più disperate, tutte a Posillipo, Vomero e periferie. 39 chilometri in tutto. «E coi cantieri si parte a inizio febbraio», si è sbilanciato poi Nuzzolo in quell occasione, sottovalutando però la palude delle procedure. I tempi di decollo dell operazione, infatti, si stanno allungando. «In effetti - chiarisce ora - gli appalti sono ancora al vaglio del Commissariato al Traffico». Sfumatura allarmante. Infatti la struttura commissariale, nata per far funzionare i poteri speciali della sindaca in materia di strade e affidata ad un city manager per i risvolti operativi, adesso ha rallentato il lavoro perché il manager in questione, Luigi Massa, è stato nel natio Piemonte a fare il candidato alle Regionali. Per questo Massa è stato sospeso e al suo posto c è l ingegner Gianfranco Pomicino. Ma il cambio di mano sta ritardando le pratiche in lista d attesa, compresa quella sugli appalti da 15 milioni di euro. «I primi cantieri? Spero a maggio», rettifica adesso Nuzzolo ma intanto l intoppo c è. E tutto il resto? Cioè la manutenzione ordinaria antibuche? «Per il 2010 - ribatte - l Ufficio Manutenzione Strade (ndr. il Prms) che si occupa delle vie principali della città, ha avuto un milione mentre ogni municipalità ha ricevuto mezzo milione per le strade minori. Ma ci vorrebbe di più: almeno 5 milioni per le grandi strade e un milione e mezzo per ogni Municipalità». Ma proprio alcune Municipalità, Chiaia in testa, denunciano che le ditte che a dicembre hanno vinto gli appalti per le strade minori, in realtà sono state bloccate a lungo. La colpa? Dell Ufficio «Gare e Contratti», accusato di tempi biblici nell autorizzare le ditte all azione: «Gli uffici del Comune - giustifica Nuzzolo - hanno carenze di organico, compreso quello Gare e Contratti. Ma solleciterò». Un assessore braccato dagli sos. Che però alcune idee le ha sfornate. Come il nuovo corso degli appalti: «Adesso ho imposto ribassi contenuti e premialità per i cantieri veloci». E la trovata del «dipartimento buche» di un anno fa? «È in via di riorganizzazione, ma la ditta incaricata - spiega - sta lavorando sulle segnalazioni della Protezione Civile e dei servizi di manutenzione di ogni Municipalità». Infine le 3 squadrette di pronto intervento, promesse a gennaio: «Sono in azione da inizio marzo, dirette dal Prms».

POLI TICA 12 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 Insorgenza Civile e Partito del Sud: dal 2007 contro il Nord. Lo sdegno per il Museo Lombroso che espone i teschi dei rivoltosi sudisti I di Nicola Sellitti Il rilancio del Sud passa per la rivisitazione della storia d Italia, dall Unità a oggi scritta solo dai vincitori. Un manifesto programmatico contro l agiografia errata che accomuna Insorgenza Civile e Il Partito del Sud, due enclavie del Meridione contro «il potentato del Nord». Entrambi riconoscono l Unità d Italia solo dal 2 giugno 1946, con l entrata in vigore della Costituzione repubblicana. Insorgenza civile nasce nel 2007 come associazione culturale. Si propone ora come movimento militante di carattere civico-identitario. Si è candidata alle Comunali, ad Angri e Mugnano. L obiettivo politico, spiega il presidente Nando Dicè, è «portare la questione meridionale nel quadro europeo, sul modello dei Paesi Baschi, della Vallonia». La difesa del Sud, secondo Insorgenza, passa anche attraverso il rispetto per le vittime dei soprusi contro il Regno delle Due Sicilie. Il movimento ha organizzato una manifestazione l 8 maggio a Torino per protestare contro la riapertura del Museo di Antropologia criminale «Cesare Lombroso», «una battaglia di dignità contro il criminologo - spiega Dicè - che teorizzò l inferiorità della Insorgenti emeridionali razza meridionale, portata geneticamente alla delinquenza sulla base di misurazioni del cranio di migliaia di conterranei, passati alla storia come i briganti, prelevati al seguito delle truppe piemontesi che invasero il Regno delle Due Sicilie». Il movimento chiederà al ministro della Giustizia Angelino Alfano la restituzione dei resti «dei briganti meridionali». «Il museo di Gioia del Colle in Puglia e di Motta, in Calabria, si sono proposti per custodirli», informa il presidente di Insorgenza Civile. Il rilancio del Mezzogiorno passa anche da una nuova politica industriale. «Una banca del Meridione con relativo signoraggio», afferma il presidente Dicè. Stato unitario? Era solo «una propaggine sabauda», spiega il responsabile napoletano del Partito del Sud, Emidio De Franciscis. Il partito, presente in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia, Campania e che non prenderà parte alle imminenti Regionali, nasce come Insorgenza nel 2007 dall iniziativa di Antonio Ciano, attuale assessore al Demanio del comune di Gaeta, «ultimo baluardo del Regno delle Due Sicilie, che era la terza potenza economica

13 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 al mondo nel 1856, a cadere nelle mani sabaude nel biennio 1860-1861» e cittadina in cui il Partito governa alla guida di una lista civica. Ciano è noto alle cronache nazionali per aver chiesto tre mesi fa un risarcimento danni da 220 milioni di euro alla famiglia Savoia - il documento è visibile sulla web tv all interno del blog del partito - per la distruzione di Gaeta durante l assedio del 1860-1861. L obiettivo politico a medio termine del Partito del Sud consiste nel contribuire a formare una macroregione del Meridione, sul modello irlandese e scozzese, aggregando gli stimoli autonomistici delle varie regioni. «Un humus fertile per il ricambio di una classe dirigente che ha fallito, non in grado di realizzare in 150 anni quell unificazione politica ed economica che la Germania ha compiuto in appena venti». La ricetta economica per il rilancio del Mezzogiorno parte dalla valorizzazione delle eccellenze del territorio. Ecco dunque la proposta di una catena di trenta supermercati, con scaffali colmi solo di prodotti «sudisti». Tra le proposte, anche un federalismo sui consumi, differente dalla legge approvata dalle Camere: «Il Sud non ha banche, non ha società di assicurazioni, non è rappresentato in Parlamento, è solo bacino di consumo per foraggiare l economia del Nord», afferma il coordinatore napoletano del Partito del Sud, Andrea Balìa. UNA PIAZZA PER LAURO Perché il Comandante divide ancora la città Il ricordo che Napoli serba di Achille Lauro è simile al whisky scozzese che riposa in una cassa di legno di quercia: migliora con il passare del tempo. Personalità politiche, della società civile e della cultura partenopea hanno preso parte a un convegno, tenutosi il 17 febbraio nella sala del Consiglio Provinciale di Napoli, sulla figura controversa e discussa dell ex sindaco della città e fondatore della flotta Lauro. «Ho vissuto le gesta del Comandante attraverso i racconti di mio nonno - racconta il presidente dell Ordine dei giornalisti di Napoli, Ottavio Lucarelli - Era una figura di profilo nazionale e uomo del fare, carismatico, non privo di contraddizioni, di sicuro una figura che sarebbe protagonista anche nello scenario attuale». Il presidente dell Ordine ricorda Lauro come prima vittima in Italia del «ribaltone», perdendo la guida del Comune per mano de «I sette puttani», come furono definiti dal direttore de «Il Roma», Alberto Giovannini, ovvero sette esponenti monarchici che abbandonarono il Pnm, partito monarchico che il Comandante in pratica fondò, per passare alla Democrazia cristiana. La Dc era il suo vero nemico, lo guardava con sospetto temendo una deriva a destra del partito. «La damnatio memoriae operata dalla sinistra ha tentato dal giorno della sua morte di cancellarne il ricordo interviene l ex presidente della Regione Campania e deputato Antonio Rastrelli Lauro, però resta nel cuore dei napoletani, ho avuto modo di verificare personalmente che, dopo Nicola Amore, è stato il sindaco più amato della storia della città». Rastrelli, nel corso del suo intervento, rammenta i successi del Lauro imprenditore, della potenza della sua flotta, evidenziando come il Comandante si spendesse in prima persona per i bisogni dei napoletani: «Anticipò con le risorse della flotta gli stipendi che lo Stato non aveva ancora pagato ai netturbini in sciopero e introdusse per primo la partecipazione dei dipendenti, compresi i marinai, agli utili d impresa». Per il presidente del Consiglio provinciale Luigi Rispoli «a Lauro si deve il primo tentativo di una destra moderata. Intuì la voglia di riscatto sociale della città, mentre i suoi aspetti negativi sono stati troppo amplificati». Sul Lauro presidente del Napoli calcio: «Ha dato la possibilità di competere con le squadre del Nord, e non solo per l acquisto dello svedese Jeppson». Il giornalista e avvocato Salvatore Maria Sergio parla del Lauro editore: «Il Roma divenne il contraltare de Il Mattino. Rispettava tutti, non interferendo mai nel lavoro altrui». «Si trattava di una figura eccessiva su cui il manicheismo ideologico è ormai superato. È stato comodo per molti attribuire solo a lui le colpe del sacco di Napoli», è il commento del professore ordinario della Facoltà di Storia dell Architettura dell Università degli studi di Napoli Federico II, Benedetto Gravagnuolo. Il ricordo di Lauro ora passa dalle parole ai fatti. Il presidente del Consiglio Provinciale di Napoli, Luigi Rispoli, propone infatti di intitolare piazza del Municipio al Comandante. «Sarebbe il modo migliore per rivalutare serenamente la sua figura». Concorda in parte l ex giornalista de «Il Roma», sotto la proprietà Lauro, Vittorio Paliotti: «Il Comandante merita questo e altro, ma chiedere che piazza del Municipio diventi il simbolo del suo ricordo, vorrebbe dire perdere in partenza. Si favorirebbero solo le tesi degli oppositori». Benedetto Gravagnuolo, si dice non contrario all idea di una piazza dedicata a Lauro ma preferirebbe «via Guantai Nuovi, ampliamento in età laurina del quartiere Carità, oppure un area del Parco San Paolo, a Fuorigrotta». L architetto Massimo Rosi invece ritiene che Lauro non meriti il riconoscimento, «poiché a Napoli ha fatto più male che bene». (n.s.) Nell altra pagina, in alto: Michele Iannelli, rappresentante Insorgenza civile Lazio; Nando Dicè, presidente Insorgenza civile; Fernando Luisi, rappresentante Insorgenza civile Friuli Nell altra pagina, in basso: resti di meridionali al museo lombrosiano (Torino) In questa pagina, in alto: Cesare Lombroso a lato: il giro di campo di Achille Lauro (Archivio Ruggieri)

QUART IERISSIME 14 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 Ora unica, ora sbagliata Forse si è trattato di un benvenuto anticipato all ora legale o di un errore di sincronizzazione, sta di fatto che per lungo tempo gli orologi dell «ora unica» hanno segnalato l ora sbagliata: 60 minuti in avanti. Ciò è accaduto, ironia della sorte, proprio ad un anno dalla loro ricomparsa in città. Gli orologi, inizialmente 40, di questi solo dodici sono sopravvissuti alla guerra, erano sincronizzati tramite un segnale radiotrasmesso da Norimberga e, alla fine degli anni 80, la loro manutenzione fu affidata all Eav per una spesa annua di sette milioni di lire. Le carenze causate dalla ditta di Afragola che vinse l appalto per la manutenzione sotto la giunta Bassolino nel 95 e dell Acea in seguito, resero necessari gli interventi di restauro del novembre 2008. Gli esemplari furono affidati alla Cittarredo, che impiegò lungo tempo per riportare la struttura e i quadranti degli orologi al loro antico splendore. Febbraio 2009, al momento dell inaugurazione si scopre l errore: il colore del sostegno in ghisa è diverso e il quadrante ha i numeri arabi anziché quelli romani. Inevitabili le lamentele dei cittadini che ora si sono dovuti abituare ai «nuovi» orologi non più dell ora unica ma dell ora errata. Leggendole adesso, fanno sorridere le parole con cui i giornali del 1931 accoglievano gli orologi: «L'iniziativa del Volturno elimina una deficienza da tutti lamentata e cioè la mancanza di orologi che funzionino costantemente: di orologi che non interrompano la loro attività per rendere inerti i loro meccanismi e per funzionare da motivi decorativi». Evidentemente i tempi non sono poi così cambiati. Sportello famiglia: iniziativa di successo Presso la Municipalità 1 è attivo da oltre un anno, grazie all impegno dell avvocato Antonella Esposito (nella foto), lo Sportello Famiglia: l iniziativa si rivolge alle famiglie, alle coppie e ai singoli cittadini di Chiaia-Posillipo-S. Ferdinando per dare ad essi concreto sostegno tecnico sul fronte delle problematiche familiari. Il progetto, intanto, si è arricchito di un nuovo servizio, quello della conciliazione, che presta consulenze sui problemi legati al mondo del consumo e del risparmio gestito, fornendo anche consulenza legale/psicologica/sociale e di orientamento verso gli altri servizi territoriali esistenti, grazie alla presenza di un esperto. Piazza San Luigi, vince il progetto «S Move» Una piazza dinamica con panchine che si muovono lungo una serie di binari è l idea del progetto «S Move», scelto tra gli otto in esposizione al Pan dal 5 marzo scorso nell ambito della mostra-concorso «La convivialità urbana» organizzata dall associazione di architettura e design «Napolicreativa» e realizzata grazie al sostegno della SudTirol Bank. Un esperimento di architettura partecipata che ha coinvolto 154 architetti e prodotto 50 progetti per la riqualificazione di piazza San Luigi a Posillipo con lo scopo di stimolare un dibattito tra professionisti del settore, istituzioni e soprattutto cittadini sulla qualità di vita negli spazi urbani. Il gruppo vincitore, guidato dall architetto Giuseppe Parità e composto dai giovanissimi Laura Riccardi, Serena Marra, Eduardo Bonifico e Daniela Buonanno, è stato premiato lo scorso 19 marzo con 2500 euro consegnati dal presidente della Municipalità I Fabio Chiosi alla presenza di Gennaro Polichetti, presidente dell'ordine degli Architetti e di Aniello Palumbo assessore all'urbanistica della Provincia di Napoli. Il progetto «S Move» ha raccolto 268 preferenze su 1100 schede scrutinate, mentre le tavole non finaliste sono state votate sul sito www.laconvivialitaurbana.it per partecipare ad un premio di consolazione di 500 euro. Maschere a vicoletto Belledonne Vicoletto Belledonne a Chiaia si è vestito a festa in occasione dello scorso Carnevale. L associazione «Artemisia», laboratorio di arti creative e la boutique «Il cuore nello zucchero» hanno organizzato una manifestazione patrocinata dalla Municipalità I che ha visto protagonisti i tanti bambini della zona, tutti mascherati per il carnevale. Il vicoletto, addobbato con coreografici palloncini colorati, ha ospitato la sfilata delle bambine vestite da «Il cuore nello zucchero», seguita dalla distribuzione di dolcetti e infine dall aperitivo pomeridiano per accontentare grandi e piccini. Nel corso della manifestazione il laboratorio «Artemisia» ha distribuito ai bambini maschere di feltro realizzate sul momento, mentre gli animatori del team «Loris» hanno allietato i passanti con giochi musicali, manipolazione di palloncini e la distribuzione di zucchero filato. Una giornata all insegna dell allegria promossa con l obiettivo di valorizzare vicoletto Belledonne e le tante attività di artigiani e commercianti che lo animano e che hanno aderito con entusiasmo all iniziativa.

L QUART IERISSIME Sguardi Lontani di Francesco Iodice La scienza, si sa, è l osservazione della realtà, quindi evidente, palpabile ed alla portata di ogni buon osservatore; ma per guardare il mistero, interpretare l esoterismo, ricercare i fantasmi occorre trasformarsi in «cronista dell impalpabile» e la ricognizione ci porta alla ricerca del fantasma ritrovato per verificare se Napoli possa o debba essere considerata come sostiene il mio caro amico Paolo F., esperto occultista ed il cui interesse per questo filone narrativo è nato con Edgar Allan Poe - la «capitale del mistero». Fra fenomeni paranormali e mille e più racconti, l anima ed il pensiero anelano alla libertà e vagano per il non-definito; ma, chi la vede grigia e chi colorata ed allegra, c è chi classifica Napoli fra le capitali planetarie (ma ignora cosa sono oggi Londra o New York), e chi la identifica con quella dei Quartieri Spagnoli, della Sanità o di Secondigliano; per altri si riduce a piazza del Plebiscito, via dei Mille o alla collina di Posillipo. Se ci sia o no un nesso tra tutte queste opinioni o se un fatto sia chiaro subito o non lo sarà mai, che importanza ha? È un gioco e non contiene messaggio alcuno (i messaggi li porta il postino, diceva Sciascia). Nella cultura popolare FANTASMI RITROVATI partenopea hanno sempre avuto un ruolo primario le storie di fantasmi, di leggende e di personaggi misteriosi per cui faremo un piccolo viaggio attraverso la Napoli dei misteri, una passeggiata nell Ombra. Quante Napoli ci sono? C è quella raccontata dagli scrittori, quella analizzata dagli studiosi, quella sentita ed interpretata dagli artisti, quella partorita dall immaginario degli stranieri in buona o cattiva fede, e infine c è la Napoli cresciuta nella mente e nell animo dei suoi abitanti che ci hanno tramandato tanti «cunti» sull esosterismo e sui suoi misteri. Le leggende sono tante, da quella di Maria d'avalos e Donn'Anna Carafa per arrivare alle storie di Calata Marechiaro, Villa Imperiale, Villa Pierce, Villa degli Spiriti fino alla leggenda dello scoglio di Posillipo. È una rincorsa continua tra superstizione e religione, giocata lungo la tradizione pagano-esoterica; Benedetto Croce ha scritto che le leggende esprimono e contengono tendenze morali, politiche e soprattutto sentimentali; pertanto esse «sono il prodotto dello spirito collettivo, del genio della stirpe e dell animo popolare». Ma ora è obbligatoria una domanda sibillina: ai fantasmi bisogna credere o no? Diceva Eduardo: «Se hai una bella moglie devi credere ai fantasmi» (imposizione per coprire quello che non vuoi vedere!). E chi la bella moglie non ce l ha? In pubblico nega, ma in privato ci crede. Eccome! 15 CHIAIAmagazine 3/4 marzo aprile 2010 A Il morso della Taranta di Paolo D Angelo POGGIOREALE SHOCK chi non è capitato di sognare da bambino di voler diventare il super poliziotto pronto a tutto pur di sgominare la banda criminale di turno? Beh, anche io da bambino ho spesso giocato con la fantasia e nei miei giochi è capitato di fare il poliziotto, avevo tutto il necessario: un bel distintivo americano, la paletta, le manette e soprattutto una bellissima pistola giocattolo che sembrava così reale da farmi sentire un vero poliziotto. Il gioco era semplice: arrestare il cattivo che spesso era un povero amico costretto ad impersonare il criminale. Il cattivo tentava una fantomatica rapina ed io intervenivo con coraggio arrestando il malvivente, quindi, dopo averlo ammanettato, lo rinchiudevo nella stanza-carcere e la giustizia trionfava. Lo stimolo maggiore al gioco era dato da quei bellissimi film polizieschi americani, dove si vedevano uffici mozzafiato, macchine potenti e donne sempre innamoratissime del principale interprete. Che dire poi del carcere in cui rinchiudevano i cattivi? Vetri blindati sfavillanti, svariate fila di cancelli di ferro, corridoi di marmo lucidi come quelli dei palazzi reali, mense da far invidia al miglior centro commerciale, insomma, un carcere che garantiva qualità di vita ma anche certezza della pena al cattivo di turno. Purtroppo crescendo impariamo a capire che la realtà è a dir poco diversa dalla storia di un film americano e ciò accade sopratutto nella nostra città. Gli uffici sono fatiscenti, le auto spesso sono normalissime utilitarie, la vita di un poliziotto è difficilissima - provate a chiederlo ad uno di loro - per non parlare poi dello stipendio inadeguato. E del carcere? Che dire del nostro carcere di Poggioreale che solo a guardarlo da fuori sembra ormai più un monumento presepiale che un carcere? Eppure in quel «monumento» ci sono ben 2600 persone contro una capienza regolamentare prevista di circa 1400 unità. Ora, non voglio entrare nel merito tecnico delle problematiche del carcere di Poggioreale, nemmeno ne avrei la competenza, ma mi pongo una domanda che giro ai lettori amici di Chiaia Magazine: l età adulta impone di ragionare e da oramai molto tempo ho capito che la realtà è ben diversa da un film americano, ma come è possibile che ancora oggi il primo quotidiano cittadino pubblichi un articolo dal titolo «Poggioreale, rapporto choc: carcere insicuro»? Il vero rapporto choc è che solo adesso se ne sono accorti! Meglio tardi che mai, parola della taranta.

w w w. i l 1 0. i t anno II numero 3/4 apri le 1O porte del piacere Questo mese abbiamo aperto per voi La Porta d ingresso La Porta magica la porta del gol L importa La Porta segreta La Porta sul rètro

anno due n.3 / 4 marzo aprile 2010 Periodico edito da Associazione Napoli Via Carlo Poerio, 89/A 80121 Napoli DIRETTORE EDITORIALE Marco Mansueto DIRETTORE RESPONSABILE Alessandra Fabbroni COMITATO DEL GARANTE DEI LETTORI Raffaele Bellucci Giuseppe Savona Gabriella Napoli ART Ferdinando Polverino De Laureto STAMPA Arti grafiche Litho 2 Via Principe di Piemonte 118 - Casoria (Napoli) Tel. 081.19577163 Sito web: www.il10.it Iscrizione al Tribunale di Napoli N 7 del 03/02/2009 Iscrizione ROC 16538 Grande successo per la quattordicesima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo a Napoli, tenutasi dal 26 al 28 marzo alla Mostra D Oltremare, che ha fatto registrare il 9% di presenze in più rispetto all anno scorso. Tra gli stand espositivi più curati della rassegna ha molto ben figurato quello allestito dalla Provincia di Napoli, su iniziativa dell assessore al Turismo dell Ente di piazza Matteotti, Valeria Casizzone (nella foto insieme al presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro). Il bianco e il nero sono stati scelti come colori dominanti dell area espositiva, realizzata con particolare cura dei dettagli, sia nel design che nella galleria fotografica a tema. Ad animare il tutto, i grandi prodotti gastronomici, naturali e di artigianato della Campania come la SPIRAGLI dall'enogastronomia fino alla cultura. La grande affluenza di visitatori - ha aggiunto - e di addetti ai lavori conferma l'interesse che c'è attorno al prodotto turistico della provincia di Napoli, una delle nostre principali attrazioni». «Stiamo lavorando - ha affermato l assessore Casizzone - a un piano di progetti turistici che possano fare sistema con tutte le realtà positive e sane del territorio e puntare ad un "turismo policentrico che da Napoli abbracci tutto il circondario». Tra gli oltre 4000 visitatori accorsi quest anno, anche il neo-presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che si è recato alla BMT durante la campagna elettorale, dimostrando grande entusiasmo per l iniziativa dell Ente provinciale, avendo già affrontato il tema per il progetto Il futuro di Roma capitale. In copertina 1O sembra la testata del magazine ma non lo è: 1O diventa così una parte integrante della PASS1ONE. Forse quella più evidente. Semplicemente la CHIAVE d eccellenza che conduce alle 1O PORTE DEL PIACERE selezionate di volta in volta, che il lettore dovrà aprire con curiosità (fra quelle che ogni mese la redazione selezionerà) magari anche solo sbirciando dal buco della serratura. Ogni PORTA rappresenta un pretesto per consentire al lettore di spaziare dove non è mai stato. O, meglio, dove in fondo vorrebbe essere. Una CHIAVE D ACCESSO per tutto ciò che è aspettativa, pulsione e desiderio, fonte inesauribile di idee, viaggi in luoghi del buon vivere e non, incontri con personaggi must, curiosità, divertissement ma anche una miriade di aspetti della realtà che gioco non sono. BMT, la Provincia e lo stand delle eccellenze pasta e i vini di Gragnano, la pietra della Solfatara, le creazioni di Borgo Orefici, le specialità della Costiera Sorrentina, il pomodorino del Vesuvio e il caffé «Lazzarella» di Pozzuoli, prodotto dalle detenute della Casa circondariale della cittadina flegrea. «La Borsa Mediterranea del Turismo è stata l'occasione per promuovere le risorse del nostro territorio - ha affermato il presidente della Provincia di Napoli Cesaro, nel corso della sua visita allo stand dell'ente - risorse che possono concorrere, in maniera risolutiva, a un prezioso sviluppo integrato e a un nuovo protagonismo turistico che possa coinvolgere tutta la filiera della nostra produzione, In questo numero hanno scritto Rita Giuseppone Laura Cocozza Alvaro Mirabelli Luca Saulino II