UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Domenica, 09 marzo 2014
Domenica, 09 marzo 2014 Prime Pagine 09/03/2014 Prima Pagina Il Sole 24 Ore 1 09/03/2014 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 09/03/2014 Prima Pagina La Voce di Romagna 3 Enti locali 08/03/2014 Il Sole 24 Ore (Plus) Pagina 23 GIANFRANCO URSINO La tassazione delle rendite finanziarie è già oltre il 20% 4 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Irpef Irap, Renzi studia il taglio 6 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 PANORAMA 7 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Puntare sulla competitività delle aziende 8 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Ridurre il cuneo per rilanciare crescita e lavoro 9 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 GIANNI TROVATI Il «salva Roma» non risolve il caos Tasi 11 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 L' Ance: sì al commissario ma facciamo le gare 13 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 GIORGIO SANTILLI Sconti sugli affitti: il piano casa accelera 15 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 CLAUDIO TUCCI «Concentrare le risorse sulle aziende» 18 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Irpef Irap, Renzi punta al taglio 70 30% 20 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5 LAURA DI PILLO Dal taglio alle partecipate locali possibili risparmi per 12,8 miliardi 22 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5 CARMINE FOTINA, EUGENIO BRUNO Debiti Pa, verso lo sblocco di 50 miliardi nel 2014 24 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 9 I DATI APERTI SONO CIVICI 26 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 La rivoluzione della trasparenza 27 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 Notizie nascoste nei fogli excel 29 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 13 DAVIDE COLOMBO Quando Pomicino scoprì la mobilità pubblica 31 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 17 VINCENZO CHIERCHIA «Asfissiante la pressione fiscale» 33 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 17 La grande sfida del Meridione contro l' arretratezza 35 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 17 MARZIO BARTOLONI Per il Fondo di garanzia scatta il d day 37 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 18 DOMENICO PALMIOTTI Bruxelles frena gli ambientalisti tarantini 39 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 19 Immobiliari, boom di interpelli 41 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 19 ROBERTO GALULLO Sulla «disclosure» le barricate di San Marino 43 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Esma, faro sulle quote Bankitalia 45 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 21 FRANCESCA MILANO Il gettito per lo Stato rimane garantito 47 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 41 Sburocratizzare l' Italia 48 09/03/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 42 Che bello farsi la mostra in casa 51 Web 09/03/2014 Lugonotizie.it Inaugurato a Lugo largo Staffette Partigiane 53 09/03/2014 Lugonotizie.it A fuoco un capannone agricolo sulla San Vitale 54 09/03/2014 Lugonotizie.it Questa sera al Teatro Rossini di Lugo concerto di beneficenza della Croce... 55 09/03/2014 Lugonotizie.it Crossroads, il jazz di Maria Pia De Vito e Ares Tavolazzi questa sera a... 56
09/03/2014 Lugonotizie.it Elezioni a Lugo: lista civica Per la Buona Politica, presentati la nuova... 58 09/03/2014 Lugonotizie.it Domani il Carnevale del Ghetto di Lugo. Modifiche alla viabilità 60 09/03/2014 Lugonotizie.it Il cammino delle donne per i propri diritti: un incontro lunedì 10... 61 09/03/2014 Lugonotizie.it Eleonora Proni candidata sindaco a Bagnacavallo: al via i gruppi di lavoro... 62 09/03/2014 Lugonotizie.it Il candidato sindaco di Insieme per Fusignano Nicola Pasi (Pd) si presenta 63 09/03/2014 Lugonotizie.it Bagnacavallo, per le Domeniche di Acrylico domani appuntamento con il... 64 09/03/2014 Lugonotizie.it A Conselice inaugurata la scuola di musica "Giovanni Salvo Bartolini" 65 09/03/2014 Lugonotizie.it Domani ad Alfonsine un caffè a 5 stelle con i candidati sindaci 66 09/03/2014 Lugonotizie.it Bagnacavallo, l'assemblea per la sicurezza di terrà giovedì... 67 09/03/2014 Lugonotizie.it A Bagnacavallo torna domani il Carnevallo 68 09/03/2014 Più Notizie Lugo, inaugurata oggi la nuova sede del comitato elettorale della Lista... 69 09/03/2014 Più Notizie La grande eccellenza di Lugo, Cesare Magalotti è partita senza... 71 09/03/2014 Più Notizie Cultura e Spettacoli Cotignola: il cammino delle donne per i propri... 72 09/03/2014 Più Notizie "Villanova insieme" organizza un corso di primo soccorso 73 09/03/2014 Piunotizie Bagnacavallo: continuano le "Domeniche ad acrylico" 74 09/03/2014 Settesere.it Capannone agricolo in fiamme, ingenti danni 76 08/03/2014 Ravenna24Ore.it R3 Ravenna, costantino Ricci confermato alla guida della Cgil 77 08/03/2014 Ravenna24Ore.it R3 Incendio a Bagnacavallo, distrutto un... 79 08/03/2014 RavennaNotizie.it Progetto Martina, lunedì un incontro per gli studenti su tumori e... 80 08/03/2014 RavennaNotizie.it Crossroads, il jazz di Maria Pia De Vito e Ares Tavolazzi questa sera a 81 08/03/2014 RavennaNotizie.it A fuoco un capannone agricolo sulla San Vitale 83 08/03/2014 RavennaNotizie.it RavennAntica e Cristina Rocca per Linea Rosa contro la violenza di genere 84 Il Resto del Carlino Ravenna 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 5 Trattative con Volkswagen Potrebbe riaprire alla Sva 86 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 11 VECA ANTONIO Uffici di polizia a rischio soppressione 87 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 OGGI POMERIGGIO C' È IL CARNEVALE DEL GHETTO 89 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 Quaranta liceali lughesi in gita intossicati a Praga 90 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 MONTANARI LORENZA All' ospedale di Lugo saranno eliminati 58 letti 91 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 21 SCARDOVI LUIGI Capannone brucia nella notte 92 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 21 Officina Ambiente: «non ci saranno dispersioni o polveri» 93 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 22 Nonna Stella al traguardo dei 102 anni 94 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 22 SAVIOLI MONIA Bagnacavallo, Costa ci riprova 95 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 22 Nelle vie del centro c' è il?carnevallo' 97 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 22 Elezioni, domani le presentazioni di altri aspiranti sindac 98 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 22 Le mimose di Ranalli e nuova sede per Verlicchi 99 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 25 Una vita in musica «Ho esportato il liscio» 100 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 27 Non sparate sul postino 101
09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 27 CINEMA Documentario a Bagnacavallo. 102 09/03/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 27?SPETTACOLI a merenda' a Massa Lombarda. 103 Corriere di Romagna Ravenna 09/03/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 13 Un forte boato e poi le fiamme Va a fuoco un capannone agricolo 104 09/03/2014 Corriere di Romagna (Ravenna) Altro muretto abbattuto nei pressi del bar Croazia 105 09/03/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 13 «Casa della salute interna all' ospedale» 106 09/03/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 13 Tenta furto: bloccato dal comandante di Pm che passava per caso 108 09/03/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 15 Il candidato Ranalli: gli avversari più ostici sono Verlicchi e... 109 09/03/2014 Corriere di Romagna (Ravenna) Il centrosinistra schiera Marzetti 111 09/03/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 15 Buscaroli guida la lista civica "X Massa" 112 09/03/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 15 La lista civica della Antonellini sceglie il nome di Bellalfonsine 114 09/03/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna Imola) Pagina 28 La Romagna conquista "Danza in Fiera" 116 La Voce di Romagna Ravenna 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 1 La gita scolastica finisce all' ospedale 118 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 12 Ravenna diventa "città amica" delle donne 119 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 18 Pensioni minime e maggiorazioni 2014 121 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 33 La gita scolastica finisce all' ospedale 122 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 33 Rogo all' alba: distrutto magazzino agricolo Danni ingenti. Cause: nessuna... 123 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 33 Pasi (Pd) presenta la sua candidatura 124 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 33 Silvano Verlicchi apre "bottega" al grattacielo di Lugo 125 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 33 Furto sfumato grazie ai vigili 127 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 34 Ausl unica, progetto avanti ma con giudizio 128 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 34 SANITÀ CHE CAMBIA INCONTRO AL CARMINE 130 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 34 Pentagramma per tutti: la scuola di musica alza il volume 131 09/03/2014 La Voce di Romagna Torna il Carnevale del Ghetto 132 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 34 Inaugurato il largo delle "Staffette partigiane" 133 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 34 Eleonora Proni (Pd) studia il programma coi cittadini 134 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 42 Un cuore di ghiaccio 135 09/03/2014 La Voce di Romagna Pagina 42 L' omaggio a Fellini 137
Il Sole 24 Ore Prima Pagina 1
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La Voce di Romagna Prima Pagina 3
8 marzo 2014 Pagina 23 Il Sole 24 Ore (Plus) Enti locali in cifre. La tassazione delle rendite finanziarie è già oltre il 20% Gianfranco Ursino Gli spunti non sono mancati. Eppure nel fiume di dichiarazioni rilasciate in queste ultime settimane da politici e operatori sulla tassazione delle rendite finanziarie, non c' è alcuna traccia della volontà di eliminare la stortura che da anni genera incomprensibili bizzarrie agli occhi dei tartassati risparmiatori. Si tratta dell' incomunicabilità fra "redditi di capitale" (proventi periodici dell' investimento, come interessi e dividendi, ma anche le plusvalenze generate con i fondi comuni) e "redditi diversi" (plusvalenze derivanti da differenze positive tra prezzo di vendita e costo di acquisto di altri strumenti finanziari). Una distinzione presente nell' ambito del sistema di tassazione dei redditi di natura finanziaria, che non permette agli investitori la completa compensazione di guadagni e perdite conseguiti con i diversi strumenti finanziari. Un handicap che, di norma, già oggi determina un prelievo effettivo molto più alto del 20% previsto sui redditi realizzati con la gran parte degli strumenti finanziari e dell' aliquota agevolata del 12,5% prevista sui titoli di Stato ed equiparati. L' aumento al 22, 25, 30 ma anche al 35% di cui abbiamo tanto sentito parlare in questi giorni, di fatto, già oggi viene pagato dagli investitori. Pagare le tasse sui guadagni realizzati, senza possibilità di compensare le perdite è infatti la regola e non l' eccezione. I redditi di capitale non sono mai compensabili con eventuali perdite (minusvalenze) pregresse, mentre i redditi diversi lo sono, ma solo nell' arco dei quattro anni successivi a quello in cui la perdita si è determinata. Se il bond stacca cedole o le azioni dividendi, i proventi quindi vengono tassati a prescindere dell' esistenza o meno di minusvalenze nello zainetto fiscale dell' investitore (vedi anche pagina 4). Poi c' è l' astrusità sui fondi comuni, che rende impossibile compensare i proventi positivi (considerati redditi di capitale) con eventuali minusvalenze (redditi diversi) realizzate sui medesimi fondi. E, infine, c' è l' assurdità di non poter registrare una minusvalenza quando c' è in portagolio un titolo che va in default e non c' è possibilità di venderlo. Sarebbe quindi opportuno, in previsione di un innalzamento dell' aliquota sulle rendite finanziarie, abbandonare la distinzione fra redditi di capitale e redditi diversi, Continua > 4
8 marzo 2014 Pagina 23 < Segue Il Sole 24 Ore (Plus) Enti locali a favore dell' adozione di un' unica categoria di redditi finanziari, senza far più caso agli strumenti utilizzati per produrli e alla scadenza di 4 anni per compensarli. Una rimodulazione che renderebbe più equa e semplice la tassazione dei risparmi degli italiani e consentirebbe al neopremier Renzi di andare nella direzione, annunciata fin dal suo discorso di insediamento, di voler instaurare un rapporto diverso tra cittadino e pubblica amministrazione. RIPRODUZIONE RISERVATA. GIANFRANCO URSINO 5
Pagina 1 Il Sole 24 Ore Enti locali L' ipotesi di Palazzo Chigi: 7 8 miliardi ai lavoratori, 2 3 alle attività produttive Squinzi: dare priorità al cuneo. Irpef Irap, Renzi studia il taglio I viceministri Calenda e Morando: concentrare le risorse sulle imprese. Palazzo Chigi punta a un taglio del cuneo fiscale da 10 miliardi: 7 8 dovrebbero essere destinati alla riduzione dell' Irpef e 2 3 sull' Irap. Ma la partita sulla destinazione delle risorse tra imprese e lavoratori è aperta. Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: il taglio del cuneo è una priorità. I vicemininistri dello Sviluppo economico Calenda e dell' Economia Morando: concentrare le risorse sulle attività produttive.servizi u pagina 3. 6
Pagina 1 Il Sole 24 Ore Enti locali PANORAMA Napolitano: sessismo in politica è virus Parità di genere: aperture da Forza Italia Il presidente della Repubblica, per la festa della donna, ha consegnato un' onorificenza a Lucia Annibali, avvocatessa sfregiata dall' ex fidanzato. Napolitano: sessismo «virus duro da estirpare». Da FI e ministro Boschi aperture sulla parità di genere nell' Italicum.u pagina 13 OSSERVATORIO POLITICO Roberto D' Alimonte u pagina 13 Ucraina, Mosca minaccia stop ai controlli sul nucleare Ancora tensioni Mosca Occidente su Kiev. Mosca ipotizzerebbe stop a ispezioni all' arsenale strategico, missili nucleari compresi, in risposta alle "minacce" di sanzioni Usa. u pagina 8 Aereo malese: 239 dispersi, giallo passaporti rubati Un Boeing 777 della Malaysian Airlines diretto a Pechino con 239 persone e bordo è scomparso dai radar ed è probabilmente caduto in mare. A bordo due passeggeri con passaporti rubati. u pagina 8 Sangalli (Confcommercio): «Fisco asfissiante» «La pressione fiscale sta diventando asfissiante, il governo deve abbassare con urgenza Irap e Irpef per favorire la ripresa». Lo dice al Sole 24 Ore il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli. u pagina 17. 7
Pagina 1 Il Sole 24 Ore Enti locali L' ANALISI. Puntare sulla competitività delle aziende La scelta tra Irap e Irpef nel taglio del cuneo fiscale, con annesse le coperture da garantire soprattutto a Bruxelles, va calibrata con l' attenzione rivolta alle priorità cui deve far fronte nell' immediato il nostro paese. E al primo posto vi è il fondamentale recupero di competitività da parte del sistema produttivo, come la stessa Commissione europea non ha mancato di sottolineare nel suo recente rapporto sugli «squilibri macreoecomici» con cui ci troviamo a dover fare i conti. E sarà tutt' altro che agevole coniugare, a parità di risorse disponibili, la necessità di dare una "scossa" all' economia e i pressanti impegni chiesti da Bruxelles sul fronte della riduzione di debito e deficit strutturale. In apparenza, è una sorta di mission impossible quella che impegnerà Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan nelle prossime settimane. In primo piano, i risparmi attesi dalla spending review, che Bruxelles già lo scorso novembre ha chiesto di indirizzare alla riduzione del deficit strutturale (lo 0,5% del Pil) in direzione dell' obiettivo del pareggio di bilancio, e che il governo si accinge invece a convogliare al taglio del cuneo fiscale. Se così stanno le cose, l' abilità tattica e diplomatica di Renzi e Padoan si misurerà sulla capacità di convincere la Commissione europea che il taglio del cuneo, accanto allo sblocco di altri 60 miliardi di debiti commerciali della Pa, è un fondamentale atout per accrescere il potenziale di crescita, e dunque di competitività della nostra economia. In poche parole, occorre rimuovere quei cronici «squilibri macroeconomici» sui quali la stessa Commissione chiede di intervenire al più presto. Spingere sul "denominatore" è la strada maestra per assicurare che la riduzione del debito rispetti la traiettoria prevista dalla nuova disciplina di bilancio europea, senza ricorrere a nuove manovre correttive dall' effetto ulteriormente depressivo. In quest' ottica, alleggerire il costo del lavoro con un intervento massiccio sull' Irap avrebbe effetti più in linea con le stesse raccomandazioni che la Commissione europea ha rivolto al nostro paese negli ultimi mesi. Ben si comprende il timore, peraltro esplicitato chiaramente da Bruxelles, che l' Italia deragli nuovamente dal rigido controllo dei propri conti pubblici con effetti a valanga sulla tenuta dell' intera eurozona. Ma qui non si tratta di riaprire improvvide stagioni all' insegna del deficit spending, quanto piuttosto di sperimentare un accorto dosaggio di disciplina di bilancio e opportuni stimoli alla crescita. RIPRODUZIONE RISERVATA. 8
Pagina 1 Il Sole 24 Ore Enti locali POLITICA E FISCO. Ridurre il cuneo per rilanciare crescita e lavoro Alberto Quadrio Curzio Il dibattito sulle critiche della Commissione Europea all' Italia non ha tenuto conto di tutta la risposta delministro dell' Economia Pier Carlo Padoan. Nella stessa si legge, tra l' altro, che le imprese manifatturiere italiane hanno compresso i costi di produzione, i margini di profitto ed i prezzi, da un lato, e migliorato la qualità dei prodotti, dall' altro, in tal modo recuperando competitività e contribuendo al passaggio in surplus della bilancia commerciale. Infatti la stessa da un deficit di 30 miliardi nel 2010 e arrivata ad un surplus di 30 miliardi nel 2013. Ciò è stato determinante per spostare il saldo delle partite correnti da un insostenibile deficit del 3,5% del Pil ad un surplus dello 0,8 per cento. Dunque è stata la competitività delle imprese esportatrici ad attenuare un po' la pesante recessione italiana e questo nonostante i gravami fiscali, l' alto costo dell' energia, il peso della burocrazia. Se riducessimo questi oneri alla media dell' eurozona aumenterebbero molto la nostra competitività, crescita ed occupazione. E non solo tramite l' export ma anche per i maggiori investimenti, interni ed esteri, ossia per una crescita di iniziative imprenditoriali essenziali per aumentare produttività e posti di lavoro. Perciò adesso che si ricomincia a parlare di alleggerimenti fiscali per rilanciare la crescita bisogna, data la scarsezza delle risorse, fare scelte selettive e di massima efficacia. Perchè purtroppo non è possibile una riduzione generalizzata della pressione fiscale malgrado abbia raggiunto il 43,8% del Pil che, depurato dall' evasione, porta al 56% sui contribuenti leali. Per dare una spinta alla crescita, alla competitività e all' occupazione bisogna ridurre il cuneo fiscale e contributivo che arriva (incluse Irap, Tfr e trattenuta Inail) al 52,9% del costo del lavoro. Siamo molto sopra la media della Uem e quindi ha ragione la Commissione europea quando chiede da tempo di ridurlo. Per fare una scelta corretta consideriamo tra i molti due punti di riferimento. Il primo è quanto fatto nel 2007 dal governo Prodi che tagliò il cuneo fiscale di 5 punti percentuali per 7,5 miliardi con una ripartizione del 60% sulle imprese e del 40% sul lavoro. Fu ridotta l' Irap sul costo del lavoro (ottima scelta anche per l' impropria natura di questa imposta) delle imprese e ridisegnata la curva Irpef per i lavoratori. Fu una operazione importante ma che ebbe un effetto molto limitato per i lavoratori dipendenti soprattutto perché fu distribuita su tutti i contribuenti in forza delle minori aliquote Irpef. Oggi una misura analoga sull' Irpef sarebbe ancora meno efficace perché l' incremento della domanda Continua > 9
Pagina 1 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali interna per una riduzione delle aliquote spalmato su tutti verrebbe molto attenuato dalle scelte di risparmio precauzionale delle famiglie pressate dalle incertezze occupazionali. Il secondo riferimento è uno studio di Confindustria, che risale a tempi non sospetti (marzo 2008) e che calcola diversi effetti di una riduzione del cuneo per 9 miliardi, cifra analoga a quella di cui si tratta oggi. Delle tre ipotesi fatte da Confindustria e cioè una riduzione del cuneo solo per i lavoratori o solo per le imprese o mista (con il 60% al lavoro e il 40% alle imprese), quella che produce i maggiori effetti espansivi su crescita e occupazione è quella concentrata sulla riduzione del costo per le imprese. L' effetto cumulato triennale sarebbe dello 0,92% del Pil, dell' 1,15% dei consumi e dello 0,55% dell' occupazione. Viceversa, un taglio della stessa entità concentrato sulle famiglie avrebbe un impatto dimezzato. Tuttavia a noi pare che una soluzione mista sarebbe oggi più condivisa. Ovviamente gli effetti crescono se l' importo totale della riduzione del cuneo aumenta e, a nostro avviso, se ci fosse una qualche correlazione degli sgravi per le imprese in termini di maggiore produttività congiunta ad occupazione, specie giovanile. RIPRODUZIONE RISERVATA. 10
Pagina 2 Il Sole 24 Ore Enti locali Dopo il provvedimento. I possibili effetti del decreto legge appena varato. Il «salva Roma» non risolve il caos Tasi LA SITUAZIONE Conseguenze articolate dalla combinazione fra aumento di aliquote e introduzione delle detrazioni. Gianni Trovati MILANO Scritta la clausola «anti rincari» per l' abitazione principale, ora bisogna studiarne gli effetti, e la previsione non è semplice. Il fisco locale 2014 sul mattone ha trovato la propria ennesima versione nel decreto «salva Roma» ter, che ora attende l' esame del Parlamento, e l' attenzione si concentra ancora una volta sul destino fiscale delle abitazioni principali. Per tutelarle, la nuova regola (figlia di un accordo raggiunto settimane fa tra i sindaci e il Governo Letta) permette ai Comuni di introdurre un' aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille, sulle prime case o sugli altri immobili, a patto di introdurre detrazioni che per le abitazioni principali producano «effetti sul carico di imposta Tasi equivalenti a quelli determinatisi con riferimento all' Imu relativamente alla stessa tipologia di immobili». Il testo non è chiarissimo, gli effetti neppure. Partiamo dalle certezze: il primo obiettivo, che pare raggiunto, è quello di azzerare la Tasi per i cinque milioni di case che, grazie al loro valore fiscale basso, non hanno mai pagato l' Imu perché le detrazioni fisse erano sufficienti ad azzerare l' imposta lorda. Con la nuova formula queste case, in genere monolocali o bilocali piccoli e lontani dalle grandi città, dovrebbero essere salvi anche dalla Tasi. Certo: l' applicazione di «super aliquota» e detrazioni non è obbligatoria, e il Comune potrebbe legittimamente decidere di far pagare a tutti la stessa aliquota (dall' 1 al 2,5 per mille) senza detrazioni, ma pare una scelta politicamente suicida e priva di vantaggi per il bilancio locale. Più difficile è anticipare che cosa potrà accadere alle abitazioni principali di valore medio, quelle che hanno una rendita catastale fra i 350 e i 450 euro, e che di conseguenza pagavano un' Imu compresa fra 50 e 250 euro a seconda dell' aliquota locale. Che cosa chiede, per loro, la nuova norma? La regola scritta all' articolo 1 del «salva Roma» ter, citata sopra, dice che i Comuni possono introdurre l' aliquota aggiuntiva a patto di prevedere per la Tasi «effetti equivalenti» a quelli dell' Imu «sulla stessa tipologia di immobili», non «sullo stesso immobile». La clausola, quindi, non sembra applicarsi casa per casa, anche perché un obbligo del genere imporrebbe ai Comuni di introdurre detrazioni su misura, diverse da abitazione ad abitazione. Continua > 11
Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali La «tipologia di immobile» indicata dal decreto comprende in generale le «abitazioni principali» del Comune, per cui sembra chiedere alle amministrazioni di non chiedere al totale delle abitazioni principali più di quanto hanno ottenuto dall' Imu. Nulla sembra vietare, per esempio, che il Comune concentri le detrazioni su particolari categorie, per esempio le famiglie con un' Isee inferiore a una certa soglia, lasciando "scoperte" altre: ma fino a 460 euro di rendita, e quindi fino a 73.600 euro di base imponibile, la Tasi al massimo costa più dell' Imu al massimo. Un' altra variabile da capire meglio è rappresentata dal termine di paragone della «equivalenza» chiesta dalla norma: in altre parole, gli effetti fiscali della Tasi a che cosa devono essere «equivalenti»? Il riferimento più probabile è all' Imu 2012, dal momento che l' anno scorso l' imposta sull' abitazione principale non è stata pagata (a parte la mini Imu nei Comuni che con aliquote superiori al 4 per mille), ma i sindaci sono interessati a ottenere il pareggio con le entrate 2013, che in molti casi erano più elevate rispetto all' anno prima. In questa «equivalenza», poi, vanno calcolate le detrazioni da 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni? La regola dell'«equivalenza» sembrerebbe imporlo, ma questi sconti aggiuntivi erano previsti solo per il 2012 2013, e le amministrazioni potrebbero sostenere che non sono più dovuti. Per ritrovare certezze, bisogna salire ancora la scala dei valori catastali, e bussare alla porta delle case più importanti. Dai 700 euro di rendita in su, la Tasi al 3,3 per mille, senza detrazioni, è inferiore all' Imu massima, e dai 3mila euro di rendita la Tasi massima non è in grado di raggiungere nemmeno l' Imu standard. Naturalmente, al crescere del valore scende il numero di immobili coinvolti, ma il carattere progressivo della vecchia Imu faceva sì che più del 50% del gettito arrivasse dalla minoranza delle case di maggior valore: proprio gli sconti assicurati dalla Tasi a queste abitazioni hanno creato i problemi nei conti che il «salva Roma» ter prova a risolvere. gianni.trovati@ilsole24ore.com RIPRODUZIONE RISERVATA I NUMERI 0,8 per mille L' aliquota aggiuntiva decisa dal decreto legge Il decreto legge «salva Roma» ter ha previsto per i Comuni di introdurre un' aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille a patto che vengano introdotte detrazioni che, per le abitazioni principaili, producano, in relazione alla Tasi, effetti equivalenti a quelli previsti per l' Imu 11,4 per mille Ancora rincari e rischio complicazioni Come per la prima casa l' aliquota aggiuntiva per finanziare le detrazioni si può applicare agli altri immobili, con il risultato di aumentare la pressione fiscale su questi soggetti anche nei Comuni dove l' Imu aveva già raggiunto il tetto del 10,6 per mille. GIANNI TROVATI 12
Pagina 2 Il Sole 24 Ore Enti locali Edilizia scolastica. Il presidente Buzzetti approva il progetto allo studio del governo: servono criteri rigorosi per scegliere i progetti. L' Ance: sì al commissario ma facciamo le gare LE INDICAZIONI Per gli interventi fino a 20 milioni opportuno prevedere l' esclusione automatica delle offerte anomale. ROMA L' Ance saluta molto positivamente il piano straordinario per le scuole ma invita il governo a non accontentarsi dell' intervento di emergenza e a farne invece «un modello per gli interventi futuri nei lavori pubblici». Paolo Buzzetti, presidente dell' associazione dei costruttori, ha appena inviato a Palazzo Chigi un documento che spiega come può funzionare questo modello e con quali strumenti normativi e amministrativi. In questo momento è necessario far emergere tutto il potenziale riformatore per rimettere i lavori pubblici sul binario giusto. Buzzetti dice anzitutto sì all' ipotesi che circola in queste ore di un supercommissario per l' edilizia scolastica a Palazzo Chigi. «Noi chiediamo da tempo una cabina di regia alla presidenza del consiglio che coordini l' azione dei vari ministeri e degli enti locali, ma ci vuole anche un soggetto, ben venga se fosse lo stesso presidente Renzi o il sottosegretario Delrio, che abbia capacità di decidere davvero pur ascoltando gli altri». C' è da mettere ordine in 8 piani e 12 procedure diverse, con l' obiettivo di spendere quei 2,1 miliardi fermi che emergono dai documenti ministeriali e dalle stesse analisi dell' Ance. «Dai nostri calcoli, con quelle risorse si possono finanziare cinquemila progetti, ma è necessario che il governo dia subito criteri rigorosi per la selezione dei progetti fermi per scegliere non solo quelli cantierabili, ma anche utili ed effettivamente prioritari in termini di urgenza». Il modello proposto viene sintetizzato da Buzzetti con uno slogan che il presidente dell' Ance utilizzò già per il Giubileo, quando guidava i costruttori romani: «Bisogna correre negli uffici, non nei cantieri». Oggi, come allora, Buzzetti si batte contro le procedure speciali che puntano a evitare le gare «a danno della concorrenza» e ad affidare gli appalti a trattativa privata. «Siamo contrari a deroghe sia sulle gare che sui piani sicurezza dice e in questo siamo pronti, anche insieme ai sindacati, a fornire qualunque assistenza perché le cose siano fatte nel rispetto delle regole, al meglio e con la giusta velocità». Dove si deve correre «è prima del cantiere», per esempio con la «smaterializzazione di tutti i documenti» e nel trasferimento dei fondi. «Denunciamo ormai da anni i ritardi che molti programmi infrastrutturali hanno subito per procedure di trasferimento delle risorse da parte del ministero dell' Economia, un po' Continua > 13
Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali per volontà, un po' per norme e procedure sbagliate, come nel caso della perenzione anticipata delle risorse». È inevitabile che oggi tutto il mondo imprenditoriale guardi a Via Venti settembre per capire se qualcosa è cambiato davvero. È chiaro, per esempio, che tutta questa corsa non avrebbe alcun senso se non si svincolassero subito queste spese dal patto di stabilità. Quanto alle metodologia di gara, Buzzetti propone di escludere il metodo dell' offerta economicamente più vantaggiosa «comunque troppo oneroso» e di applicare invece sempre fino a importi in gara di 20 milioni di euro l' esclusione automatica delle offerte anomale, «con un metodo matematico anti turbativa d' asta già sperimentato e che ha anche avuto un numero limitato di ricorsi». Se sono necessarie commissioni di gara, «i presidenti dovrebbero essere scelti come membri esterni da un albo depositato presso il ministero delle infrastrutture». Ma l' Ance chiede di guardare anche oltre questo primo piano straordinario. «Dal censimento che abbiamo svolto con Ispredil dice Buzzetti vediamo spazi anche per interventi privati. Oggi il 30% degli edifici scolastici ha bisogno solo di una manutenzione straordinaria, ma il 30% è da buttare e andrebbe demolito e ricostruito. L' ultimo 40% è quello che ha bisogno di una riqualificazione pesante ma che può anche restringere gli spazi per l' attività scolastica lasciando metri quadri per possibili valorizzazioni». Senza contare il piano per l' efficientamento energetico (che Ance ha presentato con Cresme, Consiglio nazionale architetti e Legambiente), la necessità di interventi di prevenzione idrogeologica e antisismica e infine «un ripensamento delle scuole che tenga conto dell' evoluzione didattica e li avvicini a un concetto di moderno». G.Sa. RIPRODUZIONE RISERVATA. 14
Pagina 2 Il Sole 24 Ore Enti locali Le vie della ripresa LE MISURE DEL GOVERNO Le misure in arrivo. Sconti sugli affitti: il piano casa accelera Da definire sgravi Imu per i proprietari e riduzione Iva per i costruttori impegnati nel social housing LE ALTRE PREVISIONI Detrazione più alta per inquilini a canone concordato Recupero e vendita degli alloggi Iacp. Giorgio Santilli ROMA Restano due nodi da sciogliere per il decreto casa che mercoledì approderà in Consiglio dei ministri nel pacchetto "choc" per lo sviluppo insieme a Jobs act, piano scuole e forse pagamenti Pa: il primo, quello politicamente più rilevante, è la riduzione dell' Imu al 4 per mille per tutti i proprietari che affittano la seconda o terza casa a canone concordato; il secondo riguarda la norma che dovrebbe prevedere una riduzione delle imposte, semplificazioni procedurali e premi urbanistici per i costruttori che realizzano immobili vincolando una quota degli appartamenti all' affitto secondo la formula del social housing. Sull' Imu ridotta per chi affitta il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, si è trovato di fronte lo sbarramento della Ragioneria generale che quantifica il costo della norma a 380 milioni, 95 l' anno per il quadriennio 2014 2017. Sulla seconda, la considerazione in corso nel governo, ma anche con le regioni, è se sia sufficiente il piano di recupero degli alloggi Iacp per 568 milioni inserito nel decreto o se il social housing abbia bisogno di una forte spinta anche con la costruzione di nuovi alloggi. I costruttori, ovviamente, sono per quest' ultima soluzione e il ministro Lupi è con loro, convinto come è che la soluzione alla tensione abitative nelle nostre città e il rilancio del mercato dell' affitto per la fascia sociale e a canone concordato debbano passare per un ampio ventaglio di misure. Per il resto il decreto casa da 1,35 miliardi di spesa in quattro anni è ormai definito. A partire da quella riduzione ulteriore dal 15 al 10% dell' aliquota per la cosiddetta cedolare secca per chi affitta a canone concordato (costo annuo per l' Erario stimato in 29,7 milioni). Già il decreto del fare del governo Letta sempre su proposta di Lupi aveva previsto una riduzione dell' aliquota dal 20 al 15 per cento. Con questo ulteriore taglio delle tasse, Lupi è convinto di rendere nuovamente conveniente su larga scala il contratto a canone concordato anche rispetto al canone di libero mercato che in questi anni ha subito una forte discesa per la stasi del mercato immobiliare. Senza dimenticare che, sull' altro lato, quello dell' inquilino, è previsto un aumento della detrazione Irpef fino a 900 euro per le fasce di reddito più basse (fino a 15.493,71 euro). Qui la concorrenza che si tenta di sbaragliare a colpi di incentivi fiscali non è solo quella del mercato libero, ma anche e soprattutto quella del mercato nero. Continua > 15
Pagina 2 < Segue Il Sole 24 Ore Enti locali Le agevolazioni fiscali valgono in tutto 441 milioni mentre altri 568 milioni saranno destinati a un piano straordinario di recupero di alloggi Iacp e altri 341 milioni andranno ad accrescere le risorse del fondo affitto e del fondo "morosità incolpevoli". Il piano per il recupero degli alloggi popolari degli Iacp e dei comuni (articolo 4) dovrà essere messo a punto dal ministero delle Infrastrutture entro sei mesi e sarà finanziato in gran parte (500 milioni) con fondi dello stesso ministero recuperati con le revoche dei fondi a opere bloccate, individuate con decreto Infrastrutture Economia. Anche i restanti 68 milioni saranno messi a disposizione dal ministero delle Infrastrutture con il recupero di fondi non spesi nel settore dell' edilizia residenziale. Le risorse del piano saranno ripartite in base a un accordo con le regioni ma affluiranno direttamente a comuni e Iacp senza "intermediazione" regionale. Un aspetto del decreto che le Regioni hanno contrastato fino alla fine è quello che prevede sconti per l' acquisto di alloggi popolari da parte di inquilini che li abitano. Lupi, viceversa, ci punta molto e ne ha fatto una battaglia contro le opposizioni dei Governatori. Alla fine il compromesso è che gli sconti sono inseriti nel quadro nazionale, rivitalizzando una norma del 2008 che non ha mai funzionato, ma saranno definiti in ambito locale, caso per caso, con accordi fra centro e periferie. Resta da capire se ci saranno ulteriori agevolazioni che favoriranno massicci piani di privatizzazione degli alloggi oppure le operazioni saranno limitate a qualche caso. Questo dipenderà molto dalla sensibilità delle singole Regioni e anche dei singoli comuni. La norma dell' articolo 3 prevede comunque che i ricavi dei piani di vendita degli alloggi vadano a finanziare interventi di manutenzione e riqualificazione del patrimonio. Nel decreto Lupi ci saranno certamente anche alcune norme per potenziare e rendere più favorevole lo strumento del "Rent to buy", che consente all' inquilino di riscattare l' appartamento utilizzando i canoni di affitto pagati come rate anticipate da scalare dal prezzo di acquisto dell' immobile. La novità dovrebbe consentire di differire il momento della decisione di riscattare la proprietà dell' immobile al settimo anno lasciando accollate le imposte sull' immobile all' ente proprietario nella prima fase. RIPRODUZIONE RISERVATA ALLOGGI POPOLARI 568 milioni Tra le misure ormai stabilizzate del decreto casa atteso mercoledì in Cdm c' è innanzitutto il piano straordinario di recupero degli alloggi Iacp da 568 milioni. Che dovrà essere messo a punto dal ministero delle Infrastrutture entro sei mesi e sarà finanziato in gran parte (500 milioni) con fondi dello stesso ministero recuperati con le revoche dei fondi a opere bloccate, individuate con decreto Infrastrutture Economia. Mentre i restanti 68 milioni saranno recuperati dai fondi non spesi nel settore dell' edilizia residenziale IL RECUPERO CEDOLARE SECCA 10% È prevista poi la riduzione ulteriore dal 15 al 10% dell' aliquota della cosiddetta cedolare secca per chi affitta a canone concordato. Una misura che costerà 29,7 milioni di euro l' anno e che segue la discesa dal 20 al 15% già decisa con il decreto del fare del governo Letta. Grazie a questo misura il ministro Maurizio Lupi è convinto di rendere nuovamente conveniente su larga scala il contratto a canone concordato anche rispetto al canone di libero mercato che in questi anni ha subito una forte discesa per la stasi del mercato immobiliare LA NUOVA PERCENTUALE RENT TO BUY 60% Nel decreto Lupi ci saranno certamente anche alcune norme per potenziare e rendere più favorevole lo strumento denominato «Rent to buy», che consente all' inquilino di riscattare l' appartamento utilizzando i canoni di affitto pagati come rate anticipate da scalare dal prezzo di acquisto dell' immobile. La novità dovrebbe consentire nel differimento del momento della decisione di riscattare la proprietà dell' immobile al settimo anno lasciando le imposte sull' immobile a carico dell' ente proprietario nella prima fase SCONTO NEI PRIMI 4 ANNI DETRAZIONI IRPEF 900 Accanto ai benefici per il proprietario prodotti dalla riduzione dell' aliquota della cedolare secca il decreto dovrebbe prevederne uno anche per l' inquilino. Per il conduttore che affitta un immobile a canone concordato è previsto un aumento della detrazione Irpef fino a 900 euro per le fasce di reddito più basse (fino a 15.493,71 euro), a fronte dei 450 euro attuali. In questo caso la concorrenza che si tenta di sbaragliare a colpi di incentivi fiscali non è solo quella del mercato libero, ma anche e soprattutto quella del mercato nero DETRAZIONE ANNUA FONDI RIFINANZIATI 241 milioni Tra le misure degne di nota contenute nel decreto Lupi c' è Continua > 16