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Transcript:

Milano: la Borsa Il Circolo dell Investitore 10 giugno 2009 1

FTSE MIB: 20299p (+1,14%) Ciclo Generazionale (3-5 lustri, da minimo a minimo) (half 1994 1996 1997 1999 2000 2001 2003 2004 2005 2007 2008 2010 2011 2012 2014 201 Ciclo di Lungo Periodo (3-5 anni, da minimo a minimo) 3 Q4 2005 Q3 Q4 2006 Q3 Q4 2007 Q3 Q4 2008 Q3 Q4 2009 Q3 Q4 2010 Q3 Q4 20 Ciclo di Medio Periodo (3-5 trimestri, da minimo a minimo) ov Dec 2008 Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec 2009 Mar Apr May Jun Jul Aug Sep Oct Nov Dec 20 Ciclo di Breve Periodo (3-5 mesi, da minimo a minimo) 6 13 February 20 27 6 13 March 20 27 3 9 17 24 30 8 April May 15 22 29 5 10 June 17 24 1 July Ciclo di Brevissimo Periodo (3-5 settimane, da minimo a minimo) 8 15 22 29 18 25 1 June 8 15 La chiusura d aprile ha confermato il verde della barra di lungo, tanto che giovedì scorso, ci siamo lasciati andare ad un Fantastico! che già da solo rappresenta il nostro programma successivo: anzitutto conservar il verde di lungo sino a fine giugno (cosa che non sarà per nulla facile come, invece, potrebbe apparir oggi), in secondo luogo mantenere sin a fine maggio la barra di medio sul verde (e questa parrebbe impresa più facile). Sulle barre di breve s è smesso di ballare. Rosso stabile! Sul brevissimo? Si balla! il Circolo dell Investitore 2

venerdì 5 giugno 2009 _ FTSE MIB: 20170p (+0.20%) 21000 20500 20000 19500 19000 18500 18000 17500 17000 16500 16000 15500 15000 14500 14000 13500 13000 12500 12000 grafico settimanale 21000 20500 20000 19500 19000 18500 18000 17500 17000 16500 16000 15500 15000 14500 14000 13500 13000 12500 12000-1000 -2000-1000 -2000 3 uary 27 6 March 20 3 April 17 24 8 15 May 22 5 June 19 26 10 July 17 S era scritto giusto ieri: Per ora possiamo solo aspettar gli eventi. Eventi che, tra l altro, vista la noiosa "gnagnera" di queste ultime settimane, sarebbero persino auspicabili, indipendentemente dal loro segno. I nostri sistemi continuano a segnalarci che vi sono maggiori probabilità in una prossima correzione che non in un nuovo rilancio, verso l alto, delle quotazioni, ma è ben vero che tale correzione si fa attendere come Godot e che, come s era già detto a proposito del Mibtel, quanto più il tempo scorre e nulla accade, tanto più inefficace dovrebbe rivelarsi nei suoi effetti finali. In un quadro simile, la seduta odierna ha solo confermato una nostra convinzione: tutte le volte che il mercato pare ormai pronto a correggere, interviene pietosa la mano di Dio a salvare il tutto acchiappandolo per i capelli. E quant accaduto anche oggi, in fondo. Perché quel che si diceva già nelle scorse settimane è sempre valido: di salire non se ne parla proprio, perché non si riesce, ma di scendere, beh proprio non si deve. Sottolineando il deve perché non vorremmo esser confusi con coloro che, a tal proposito, parlano di mercato incerto. Anche noi, in realtà, non troveremmo altra definizione di massima per descrivere quanto sta accadendo in queste ultime settimane, ma se c è consentito uscir dall alveo 3

dei luoghi comuni, secondo noi, non v è proprio alcun incertezza, anzi: in questa fase il mercato non deve scendere e questa, ormai, è una certezza. Come si diceva, tuttavia, negli scorsi giorni: Nulla di cui stupirsi. Gli indicatori di volatilità li guardano tutti e non è difficile accorgersi che, lasciando andar le cose a briglia sciolte ci si potrebbe far molto male: se la mano di dio ha permesso a Maradona di vincere il suo mondiale, perché mai non dovrebbe permettere a lor signori di vincere il proprio? Non c è nulla di losco, però, in tutto ciò: la melina, a differenza dei goal di mano, sarà pure una pratica ben poco sportiva nei confronti dell avversario, ma comunque concessa dai regolamenti. Si fosse lasciato aperto il rubinetto del tempo, chissà cosa mai sarebbe entrato nel nostro bicchiere! Dite che la partita, così, v appare truccata? Può essere, ma questo era quel che noi ci si attendeva già lo scorso anno: era il 27 settembre. Vi riproponiamo quel che noi s era scritto allora, perché ci par proprio che nell attuale fase possa essere utile. Anche se non è propriamente a quel che stiamo vivendo oggi che, allora, noi si faceva riferimento: avevamo orizzonti un po più ampi e rivolti soprattutto a quanto potrebbe accader l anno prossimo, più che a quel che potrebbe accadere adesso. Consideriamola insomma, quell odierna, una semplice prova tecnica di trasmissione. QUANDO L ARBITRO INDOSSA LA CASACCA DELLA SQUADRA DI CASA Era il 2 giugno del 1962 ed il Mondo la ricorda ancora come la Battaglia di Santiago : CILE ITALIA : 2 0 (74 Ramirez, 88 Toro) Un telecronista dell epoca la descrisse così: E l esibizione di calcio più stupida, spaventosa, sgradevole, e vergognosa possibile che ci sia mai stata nella storia di questo sport!. Il cronista era inglese, come inglese era pure l arbitro della partita: Aston. Si sapeva che non sarebbe stata una partita di calcio, ma di calci, tuttavia non si poteva non giocarla: era, infatti, una partita del Gruppo 2 dei Mondiali del Cile. L Italia s era fortemente opposta alla candidatura di Santiago, quale sede dei Mondiali, ma a rendere ancor più caldo l ambiente, di una partita decisiva per il superamento del turno, contribuirono senza dubbio alcuni articoli apparsi in quei giorni sulla stampa italiana. Articoli nei quali si definiva Santiago come il simbolo triste di uno dei paesi più sottosviluppati al mondo e, addirittura, i suoi abitanti come dei regrediti. Omar Sivori, che giocava come oriundo nella nostra nazionale, si rifiutò di scendere in campo, ben consapevole che proprio lui, l odiato argentino, sarebbe stato oggetto preferito delle particolari attenzioni avversarie. E Sivori non era certo uno che non le dava, anzi Dopo pochi minuti dall inizio di gara l Italia era già in 10: espulso Ferrini. 4

Oddio, più che d espulsione sarebbe meglio parlare di un vero e proprio arresto perché dovettero intervenire i Carabineros de Chile per portarlo fuori, a forza, dal campo. Più avanti stessa sorte toccò al povero David, che ancor oggi albeggia nella prima formazione del Milan che io ricordo ( Ghezzi, David, Trebbi ): ebbe il torto d essersi fatto giustizia da solo dopo un pugno del cileno Sanchez (che, ironia della sorte, era figlio di un ex campione di pugilato). Giustizia da solo? Certo, perché l anglosassone arbitro Aston si limitava a certificare solo quel che facevano gli italiani e a chiudere entrambi gli occhi su quel che facevano i cileni (coadiuvato alla grande dal guardalinee messicano Buergo che, pur ad un metro dalle azioni, non s accorgeva mai di nulla). Non c era dubbio alcuno: la partita era truccata! Meglio ancora: la partita fu sapientemente truccata. Tanto che la FIFA si vide costretta ad ordinare agli arbitri di non favorire più in alcun modo il Cile. Così facendo, però, forniva conferma, ancorché indiretta, che almeno sin lì si sarebbe potuto infrangere la regola (perché che un arbitro non favorisca una delle due squadre non può essere impartito con un ordine: che diamine, è la principale regola del gioco!). D altra parte, all epoca, non importava come, ma era necessario che il Cile superasse il proprio girone, perciò IL TRUCCO PER VINCERE AD OCCHI CHIUSI Qualcosa di molto simile, ora, potrebbe accadere sui mercati finanziari: non importa infatti come, ma è necessario che lo S&P500 superi i propri precedenti massimi (assoluti). Non solo: è necessario che lo faccia al più presto, perché il tempo stringe e non è che l arbitro potrà allungar oltre modo la partita. Entro il 2010, l impresa (se possiamo chiamarla così) dovrà esser compiuta e poi sia quel che sia: s impartirà l ordine che le regole debbono esser rispettate da tutti, anche da chi, come l arbitro, avrebbe dovuto applicarle sempre se non l avessero spinto, suo malgrado (si dice così, no?), a far diversamente. Personalmente, infatti, non vedo alternative: quando (sempre che) si metterà in campo quel che gli Americani hanno promesso di metter in campo, in termini economici (ma non solo!), la partita non potrà non dirsi truccata. Chi giocherà fuori casa troverà sempre un arbitro o un guardalinee, compiacente verso chi di dovere, a dargli torto. Le regole resteranno sempre le stesse (perché non si possono cambiar le regole in corsa, ovvio ), ma ogni tanto l arbitro aprirà gli occhi ed ogni tanto li chiuderà (secondo necessità, ovvio ). Su tutto aleggerà l ombra del dubbio: i dati, quelli che sono soliti muovere il mercato, saranno sinceri o anche loro saranno truccati? In fondo, se lo faceva un tempo Parmalat, mentre l arbitro chiudeva un occhio, vuoi che domani non lo facciano altri? E quanti occhi, allora, dovrà chiudere l arbitro per non vedere quel che solo i ciechi non vedono? Lo so già da me: un 5

giorno mi scoprirò a dire anch io Ma vuoi che facciano fallire la General Electric, dai? con la piena certezza che la GE non fallirà perché nessuno (ma proprio nessuno!) potrebbe permetterselo (almeno sin quando la partita sarà ancor in corso). D altra parte, quando (sempre che) si metterà in campo quel che gli Americani hanno promesso di mettere in campo, la partita dovrà esser necessariamente vinta: s è mai visto, infatti, perdere una partita truccata da chi, necessariamente, deve vincerla? Sì, è vero, ogni tanto è accaduto, ma solo perché non tutti erano a conoscenza dell accordo: qui, però, non solo ne sono tutti a conoscenza, ma s adoperano per il buon esito finale. Poi? poi arriverà il giorno in cui l arbitro fischierà la fine e si potrà tornare a giocar secondo regole. Peccato che, laddove si truccano le partite, nessuno abbia più voglia di tornar a giocare. Ma tant è ed oggi, in fondo, va bene così. lunedì 8 giugno 2009 _ FTSE MIB: 19890p (-1.39%) S era scritto venerdì scorso: Tutte le volte che il mercato pare ormai pronto a correggere, interviene pietosa la mano di Dio a salvare il tutto acchiappandolo per i capelli. E così, di salire non se ne parla proprio, perché non si riesce, ma di scendere, beh proprio non si deve. Sottolineando il deve perché non vorremmo esser confusi con coloro che, a tal proposito, parlano di mercato incerto. Anche noi, in realtà, non troveremmo altra definizione di massima per descrivere quanto sta accadendo in queste ultime settimane, ma se c è consentito uscir dall alveo dei luoghi comuni, secondo noi, non v è proprio alcun incertezza, anzi: in questa fase il mercato non deve scendere e questa, ormai, è una certezza. Rispetto a quant appena detto, la seduta odierna non è in grado d aggiunger nulla: non si sale e non si scende. Un dato, tuttavia, fa capolino nella nebbia: il MACD settimanale comincia a perder forza. E ben vero che la settimana è lunga e che si può ancor fare di tutto e di più, ma il dato è in traccia già da qualche settimana: non si tratta dunque di una novità, ma di una conferma. Oggi solo più evidente. Altro, almeno per ora, non è possibile dire. Gli obiettivi al ribasso restano i medesimi delle ultime settimane: 1) 19500p: probabile (sfiorato giusto oggi col minimo di seduta a 19628p); 2) 17500p: possibile (ma sempre meno probabile col trascorrere del tempo). Al rialzo gli obiettivi paiono ben più ambiziosi, ma è del tutto inutile affrontarne ora i contorni perché non vi sono buoni motivi, in questa fase, per pensare ad un ulteriore allungo verso l alto: i nostri percorsi, d altronde, giustificano una sostanziale tenuta dei corsi, ma non altro. E domani le cose non dovrebbero cambiare un granché. 6

martedì 9 giugno 2009 _ FTSE MIB: 20071p (+0.91%) Come s immaginava, anche la seduta odierna non ha dato alcunché al quadro in corso: non si sale, perché non c è la forza per farlo, e non si scende perché, come diceva il sommo Dante, così si vuolse colà dove si puote. Dovesse continuar così, sarebbe la terza settimana che il mercato vivrebbe nel nulla! Capita: dopo tanto correre, il meritato riposo ( dicono). Quanto ancor possa durare non è chiaro: l ipotesi per noi più probabile ci obbliga a credere (almeno oggi) che, comunque vadano le prossime sedute, entro la fine del mese, il mercato dovrebbe ritrovarsi su nuovi massimi. Il problema, piuttosto, è come si possa arrivar lassù: o per inerzia o per impulso. Al momento i nostri percorsi non giustificano alcun impulso al rialzo, anzi non fosse stato per la mano di dio saremmo già dovuti scendere. Ed anche di un buon pezzo! E ben vero, però, che l impulso al rialzo dovrebbe ricaricar le proprie pile nei primi giorni della prossima settimana e che, proprio in quella, qualcosa allora potrebbe cambiare. In realtà un cambiamento nello scenario potrebbe concretarsi sin d ora se, all improvviso, la mano di dio decidesse di non intervenire più per tempo. Nel caso, infatti, potremmo anche assistere ad un incremento della volatilità (in accumulazione, ormai, da due settimane) con tutto quel che potrebbe poi seguirne: in particolare, con alcuni falsi segnali. Operativamente, in una fase come l attuale, non è possibile far molto: o s accetta d andare al rialzo e al ribasso in corso di giornata, sulla base di quel che si vede sui grafici, minuto dopo minuto, oppure si sta fuori nell attesa degli eventi. Chi fosse dentro, invece, non dovrebbe vender nulla, sempre che i suoi orizzonti siano capaci di giungere almeno sino a luglio. Ci par quasi d aver detto troppo, però Quando non accade nulla, infatti, sarebbe meglio starsene zitti (perché non ci sarebbe nulla di più intelligente del silenzio da affermare ). Anche perché non possiamo escludere che al nulla possa poi seguire altro nulla. Il problema, allora, sarebbe la nostra sopravvivenza, non certo quella del mercato. Ma tant è, per ora 7

mercoledì 10 giugno 2009 _ FTSE MIB: 20299p (+1.14%) 21000 20500 20000 19500 19000 18500 18000 17500 17000 16500 16000 15500 15000 14500 14000 13500 13000 12500 12000 grafico settimanale 21000 20500 20000 19500 19000 18500 18000 17500 17000 16500 16000 15500 15000 14500 14000 13500 13000 12500 12000-1000 -2000-1000 -2000 27 6 March 20 3 April 17 24 8 15 May 22 5 June 17 24 8 July 15 Il tempo scorre e ben poco accade. Potrebbe anche finir qui il nostro commento odierno. La sensazione è che il mercato salga (basterebbe verificarne la variazione percentuale decisamente positiva: +1.14%), ma la realtà ci dice ben altro e cioè che, in corso di seduta, s è perso costantemente e comunque non poco: dai massimi (20618p) segnati subito, nella mattinata, alla chiusura delle contrattazioni (20299p) s è lasciato per strada più di un punto e mezzo percentuale! E fortuna che il mercato è ben comprato come qualcuno, probabilmente obnubilato dai luoghi comuni, vorrebbe farci credere. Un altra frase da luogo comune, ben spesa in questa fase, è: il mercato consolida sui livelli raggiunti. Peccato che solitamente si consolidi sui supporti e non già sotto le resistenze, come accade invece in questi giorni. Ma così va il mondo, almeno oggi. Nei miei corsi consiglio sempre di diffidare d analisti quali il sottoscritto: siamo abili manipolatori delle intelligenze altrui (eh!eh!eh!) in grado di mostrar come il mercato abbia 100 buoni motivi per salire e, subito dopo, 100 per scendere. Non c è nessun dolo però in tutto ciò: è nell ordine d ogni essere umano, infatti, il tifo per le proprie idee nonché il provare a scovar nei grafici solo quel che le giustifica. E le parole, poi, 8

a correr dietro a quelle come compagnie di mutuo soccorso. Situazioni tutt altro che rare in fasi come questa. La sostanza, però, è che non accade nulla e che probabilmente anche domani non accadrà nulla: a dispetto del nostro desiderio, rischiamo con tutta evidenza l assuefazione. E con quella anche l assopimento. Sono i momenti peggiori: la tensione scema e l evento accade, purtroppo senza di noi o con noi giusto in mezzo, senza saper cosa fare. Chi spera di guadagnare al rialzo non trova alcun motivo per vendere e chi spera di guadagnare al ribasso non ne trova, neanche uno, per chiudere la propria operatività. Sconfinar nella paranoia diventa così l esito più probabile: paranoici, infatti, sono tutti coloro che confondono il proprio ordine mentale con quello del mondo. E vuoi non trovar 100 e più motivi, in questa fase, che giustificano la validità della nostra scelta? Suvvia Di paranoici sui mercati ne conosco un infinità, in particolare tra quei quantitativi che ancor debbono riprendersi dallo shock: nel 2008 gli hanno sfilato ogni certezza da sotto i piedi ed ancora oggi non sanno dove poggiar gli stessi. Queste fasi di mercato, però, sembrano fatte apposta per loro e per i loro metodi. Inutile ogni sforzo nel prevedere da che parte andranno i mercati: i mercati, infatti, possono solo salire Nel lungo periodo, ovvio. Peccato, però, che il lungo periodo l abbiano rubato a tutti: tanto a noi quanto a loro. Ma questo, per loro, in realtà non conta: l importante, infatti, è diversificare. Già, diversificar tutto tranne che le proprie idee (questa, tuttavia, non è terra per paranoici). E poi: se la volatilità non s agita, che paura mai potrà esserci sui mercati. Allora compro? Diversifica! (non si sa mai ) Bene (o male, chissà): è giunto però, almeno secondo noi, il momento di svegliarsi. Oggi, infatti, s è chiuso il primo dei tre periodi di rilievo segnalati dal Siderografo entro l estate (ve ne sarà un secondo alla fine del mese ed un terzo a cavallo di luglio) e non è nostra intenzione assuefarci al ritmo (si fa per dire) altrui. Anche perché gli orizzonti che si prospettano sono piuttosto inquietanti. Ma di tutto ciò avremo modo di riparlar nei prossimi giorni (certo che se con quest ultima affermazione, lasciata cadere giust appunto nel finale, siamo riusciti a risvegliare i vostri ardori, allora sì che v abbiamo fornito, davvero, un buon servizio ). Edoardo E. Macallè Il Circolo dell Investitore www.nikkaiastrategie.com - www.assoconsulenza.eu il Circolo dell Investitore 9